Comboni, dziś

In lettera al card. Barnabò (1871) da Verona si legge:
Ho sollecitato a calde istanze da un gran numero di Vescovi e dai più rispettabili Istituti delle cinque parti del mondo, quotidiane e fervidissime orazioni per la conversione della Nigrizia.

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Data
411
Card. Alessandro Barnabò
0
Verona
26.11.1871
AL CARD. ALESSANDRO BARNABO'

AP SC Afr. C., v. 8, ff. 47-48



W.J.M.J.

Verona, 26 novembre 1871

E.mo Principe,
[2622]
Nel ringraziarla vivamente della sua preziosa lettera che l'Em.za V. R.ma si è degnata di spedirmi a Colonia ai 7 del p.p. settembre, sono in grado di annunziarle che nel prossimo Natale spero di poterle presentare le Regole ed il Decreto d'istituzione del Collegio delle Missioni della Nigrizia eretto in Verona. Il buon Sacerdote che è proposto a questo novello cenacolo di Apostoli africani, il R.do D. Antonio Squaranti veronese, è fornito di sagacità, prudenza, sodo criterio, esemplare pietà, e di tutte quelle doti che sono acconcie per formare, sotto gli auspici del Vescovo di Verona, dei buoni soggetti all'ardua e laboriosa missione dell'Africa Centrale. Spero che la S. C. avrà fra non molto argomenti da rimanerne soddisfatta.


[2623]
Siccome non è lontano il momento, in cui supplicheremo l'E. V. R. ad accordarci una Missione nell'Africa Interna, dopo avere udito ripetutamente, in assenza del nostro veneratissimo Monsig.r Vicario Ap.lico, il suo degno Rappresentante in Cairo V., ho consentito che due esperimentati Sacerdoti e due ottimi fratelli coadiutori profittassero della circostanza dell'andata a Khartum dell'I. R. Console Austro-Ungarico, per fare pian piano una piccola esplorazione nella Nubia e nel Cordofan per attingere sicure ed esatte informazioni sullo stato attuale dei negri e sulle presenti condizioni delle più importanti località della Nigrizia, affinché la rispettosa ed umile nostra domanda di una missione nel Centro sia accompagnata e corredata di tutte quelle esatte e coscienziose nozioni e schiarimenti di attualità, che servano nel miglior modo possibile di luce, perchè la S. C. emetta le sue venerate e sempre savie deliberazioni in proposito. Noi non cerchiamo che nella miglior maniera possibile la pura gloria di Dio e la salvezza di quelle povere anime.


[2624]
Essendo la preghiera il mezzo più sicuro ed infallibile per riuscire felicemente nelle Opere di Dio anche le più difficili e scabrose, ho sollecitato a calde istanze da un gran numero di Vescovi e dai più rispettabili Istituti delle cinque parti del mondo quotidiane e fervidissime orazioni ai SS. Cuori di Gesù e di Maria e all'inclito Patrono della Chiesa Universale per la conversione della Nigrizia. Siccome in questo rilevante affare abbiamo da trattare con un vero galantuomo, Iddio, che mantiene la sua parola e l'adempirà in eterno; siccome al petite e al querite delle anime le più giuste del mondo dee corrispondere il sicuro ed infallibile accipietis ed invenietis dell'amoroso nostro Signore, che è morto altresì poi poveri negri; così io mi tengo sicuro e del felice riuscimento della nostra santa Opera, e della speciale assistenza di Dio a riguardo della mia debolezza, e di tutti gli umili operai evangelici che Dio mi ha dato e mi darà nell'ardua ed importante missione africana.


[2625]
Fermo nel proposito di seguire tutte le massime ed istruzioni che con tanta saviezza e carità l'E. V. si è degnata di inculcarmi a voce ed in iscritto, e desideroso di sottomettere alla sua sapienza tutti i punti che riguardano le vie da seguirsi nell'attuazione dell'Opera, nella speranza di presto ossequiarla personalmente, le bacio la sacra porpora, mentre ho l'onore di segnarmi con tutto il rispetto e la sommissione



di V. E. R.ma

U.mo, d.mo, osseq.mo figlio

D. Daniele Comboni






412
Atto cessione proprietà
1
Verona
11.1871
ATTO DI CESSIONE DI PROPRIETA'

ACR, A, c. 20/26



Verona, novembre 1871



Atto di cessione della casa di Montorio.



413
Propagaz.della Fede, Lione
1
Verona
11.1871
ALLA PROPAGAZIONE DELLA FEDE DI LIONE

"Le Missions Catholiques" IV (1872), pp. 60-61



Verona, novembre 1871



Breve articolo.



414
Don Francesco Bricolo
0
Verona
8.12.1871
A DON FRANCESCO BRICOLO

ACR, A, c.14/25



W.J.M.J.

Seminario Verona, 8/12 71

Mio carissimo D.Francesco,
[2626]
Reduce da Chiesanuova e da Erbezzo trovai ier sera la sua cara 4 corr.te. Mi saluti tanto Bernardi che conosco personalmente e gli dica o scriva che io accetto la mora del Cordofan e che la mia borsa è povera e che faccia in modo che io sia aiutato pel viaggio della mora che verrà meco in Egitto nel mese di gennaio circa, e meco ancora dal Cairo al Cordofan, quando avrò ricevuto notizia dai quattro esploratori (che sono ora nel deserto se non sono crepati), e che partirò io stesso per quelle parti.

Al Convento di Pinerolo ve ne sono altre more mezze monache che mi farebbero gola. Ma io non voglio chiederle. Quindi studi il modo di attuare il mio intento senza che io figuri di chiedere. Gli scriva che io pianto ora al Cordofan, ma che fra poco mi distenderò su gran parte della Nigrizia centrale, Schelluk, Tagala, Darfur fino alle sorgenti del Nilo.


[2627]
Dica a Mons. Bernardi che la mora postulante del Cordofan mi scriva una lunga lettera al Seminario di Verona dandomi esatti ragguagli di sé, e aprendomi il cuore.

La saluta il Vescovo. Mgr. Pelami fu pregato dal Vescovo di andare colla commissione ad Erbezzo per giudicare sull'autenticità della creduta apparizione (vi è certo qualche cosa come io vidi); e nella valle dell'anguilla sotto Erbezzo scivolò e si fece male: stette dieci giorni a letto a Chiesanuova, donde io lo condussi a Verona, e sta ora in letto per stortura al piede, e la saluta.

Tanti saluti ai buoni preti a D. Primo (ho uno stupendo collarino di lui, ed aspetto l'altro lasciato), e preghi la B. V. pel



Suo aff.mo in precordiis

D. Daniele






415
Luigia Zago
0
Verona
11.12.1871
ALLA SIGNORA LUIGIA ZAGO

ACR, A, c. 15/145



W.J.M.J.

Pregiatissima Sig.ra Luigia Zago

a Montorio Verona, li 11 dicembre 1871
[2628]
Quantunque nell'atto di vendita oggi stipulato in Atti Ravignani non sia stato detto se non che le parti si sono separatamente intese circa gli affitti e le imposte del corpo di fabbricato in Verona da lei a me venduto col succitato strumento; tuttavia a sua tranquillità Le dichiaro che le nostre intelligenze sono che le rendite della casa al Nº. Civico 5088 e 5089, o nuovo 49, Via S. Nazzaro, depurate dalle imposte ed altre passività restano per comune accordo fissate in ital.e lire due (2) al giorno, che dovranno essere da me e dai miei eredi a Lei passate per tutto il tempo della di Lei vita, e dopo di questa alla Signora Isabella Zadrich del fu Giuseppe pur vita di essa naturale durante. Pronto del resto a stipulare anche di ciò un atto regolare e legale a beneplacito. La riverisco distintamente dichiarandomi



Suo D.mo servitore

D. Daniele Comboni






416
Firma su atto notarile
1
Verona
11.12.1871
FIRMA SU UN ATTO NOTARILE

ANDV, n. 1162



Verona, 11 dicembre 1871



417
Card. Alessandro Barnabò
0
Verona
21.12.1871
AL CARD. ALESSANDRO BARNABO'

AP SC Afr. C., v. 8, ff. 53-54



W.J.M.J.

Verona, 21/12 71

E.mo Principe,
[2629]
Mi permetto di presentarle, anche a nome del Vescovo di Verona, i più fervidi auguri di felicità pelle prossime sante Feste Natalizie, e pel nuovo anno; e facciamo voti perché la bontà di Dio si degni conservare l'E. V. per lunghi anni allo sviluppo delle missioni di tutto il mondo, e soprattutto le accordi la somma consolazione di veder fondate stabilmente molte missioni dell'Africa Centrale, e di contemplarne qualche frutto.


[2630]
Spero infra Octavam Epephaniae di essere a Roma, colle Regole e Decreto d'istituzione del nuovo Collegio della Nigrizia. Oltre ad aver comprato e pagato interamente il palazzetto del nuovo Seminario di Verona, ho altresì comprate e pagate interamente due vaste case in Verona, il cui frutto serve a mantenere annualmente alcuni candidati per l'Africa Centrale; per cui morendo io domani, il Collegio sussisterà colla grazia di Dio in perpetuo.


[2631]
Quanto ai soggetti del Collegio e legati in perpetuo ad esso, oltre a molti laici ed artisti di provata condotta (senza calcolare i due Camilliani pei quali sentiremo il loro Generale) vi sono i seguenti Sacerdoti secolari; ma che vivono da religiosi:

1º. D. Daniele Comboni Superiore

2º. D. Pasquale Canonico Fiore. Vice Superiore degl'Ist.i di Cairo

3º. D. Bortolo Rolleri

4º. D. Giuseppe Ravignani

5º. D. Elia Calis chierico di teologia

6º. D. Vincenzo Jeramolinski

Questi sono al Cairo Vecchio



7º. D. Pietro Perinelli mio segretario

8º. D. Gio. Losi di Piacenza

Questi verran meco in Cairo fra un mese.



attuali alunni del Collegio di Verona

9º. D. Pietro Rossi

10º. D. Ilario Zanoni

(attuali alunni del Collegio di Verona)



Poi il Rettore del Collegio D. Antonio Squaranti.


[2632]
Siamo otto missionari in azione per l'Africa.

Ai due che rimarranno in Collegio ne aggiungeremo altri scelti fra i molti postulanti. Ma prima vogliamo essere certi che la S. Cong.ne si degnerà affidarci una missione nell'Africa Centrale. Ma su tutto parleremo a Roma, ove sentirò le venerate disposizioni dell'E. V. R.ma.

Spero che quel Dio che ci ha aiutato finora in mezzo a tanti ostacoli, ci aiuterà sempre.


[2633]
Quanto poi ai due Camilliani che ho meco e che sono pieni di zelo per la Nigrizia, e che benignamente furono accordati per tutto il quinquennio dal R.mo P. Guardi al Vescovo di Verona, spero che colll'Em.za Vostra e col R.mo P. Guardi si decideranno cose utili per la Nigrizia, e confacenti al decoro di quell'Ordine.

Raccomando la causa della povera Nigrizia al cuore paterno dell'E. V. R.ma, le bacio la S. porpora, e mi dichiaro con profondo rispetto e gratitudine



di V. E. R.ma

U.mo, ubb.mo indeg.mo figlio

D. Daniele Comboni






418
Card. Alessandro Barnabò
0
Verona
27.12.1871
AL CARD. ALESSANDRO BARNABO'

AP SC Afr. C., v. 8, ff. 55-56v



W.J.M.J.

Verona, 27/12 71

E.mo Principe,
[2634]
L'ossequiato foglio 21 corr.te che l'E. V. si è degnata inviarmi, lungi dallo sconfortarmi, mi impresse anzi il massimo coraggio, perché in esso vi scorgo chiaramente l'interesse vivo che il cuore apostolico di V. E. nutre per l'infelice Nigrizia.


[2635]
Io ho venduto la mia volontà, la mia vita, e tutto me stesso alla S. Sede, cioè, al Vicario di Cristo, all'E.mo Card. Prefetto di Propaganda ed ai loro venerati Rappresentanti, ed intendo di lavorare unicamente, e direi ciecamente, sotto la sacra loro guida ed autorità, e mi rifiuterei anche a convertire, se lo potessi colla grazia di Dio, tutto il mondo, ove non lo fosse per comando ed autorità della S. Sede e dei suoi Rappresentanti, fonte unica di benedizione e di vita. Per me la divina Provvidenza è unicamente l'autorità della S. Sede, a cui fu detto: qui vos audit, me audit.


[2636]
Quanto agli esploratori del Cordofan, che è cosa di lievissimo momento, perché non si tratta che di aver più chiari lumi sulla condizione dei negri attuale, senza dei quali non posso esporre all'E. V. R.ma un esatto e pieno Rapporto sulla domanda di una missione nel Centro, sarò lieto fra breve di renderle ostensibile il documento autografo del Rappresentante del veneratissimo mio Vicario Ap.lico a riguardo a me ed ai miei Istituti. I quattro esploratori sono felicemente arrivati al deserto in pieno vigore di salute. Io conosco a fondo il perché andarono falliti i tentativi per l'Africa Centrale fatti dal 1847 fino ad oggi. Edotti dagli errori dei nostri predecessori, dalla lunga esperienza fatta, e dagli studi profondi che si sono fatti, colla grazia di Dio, volendolo la S. Sede, noi riusciremo felicemente nell'ardua intrapresa.


[2637]
Siccome le ammonizioni dell'E. V. e della Propaganda, fossero i più duri rimproveri, mi sono più cari che tutti gli elogi del mondo, io la supplico caldamente ad usar meco l'argue e l'increpa dell'Apostolo: ciò sarà sempre per me e pei miei compagni una salvaguardia per operare secondo la volontà di Dio, e colla massima prudenza, e sotto la perpetua direzione dei Rappresentanti di Dio.


[2638]
Dallo spirito delle Regole dell'Istituto di Verona, che ho redatte dopo lunghi studi, autorevoli consultazioni, ed una non lieve esperienza e cognizione dell'ardua Opera che ho tra mano, e che è l'oggetto delle mie veglie e lunghi sospiri, l'E. V. sarà convinta che non si procede alla leggera, ma che si riflette incessantemente, e si cammina coi calzari di piombo.


[2639]
Argue, increpa, et benedic a questo povero ed inutile, ma fedele usque ad mortem servo, che ha l'onore di segnarsi nei SS. Cuori



di V. R. R.ma u.mo indeg.mo figlio

D. Daniele Comboni






419
Traduz. di un decreto
1
Verona
12.1871
TRADUZIONE del DECRETO DI EREZIONE

degli ISTITUTI MISSIONI della NIGRIZIA

ACR, A, c. 25/20



Dicembre 1871



N. 420 - AL DIRETTORE DEL

"MUSEO DELLE MISSIONI CATTOLICHE"

Museo delle Miss. Catt., anno XV (1872), p. 8



1871



Breve articolo.



420
Dirett. Museo Missioni Catt.
1
Verona
1871