[1905]
Permetta, Monsignore, che all'avvicinarsi del faustissimo giorno Onomastico di V. E. Ill.ma e Rev.ma, i suoi figli dell'Africa si presentino anch'essi in quest'anno per disfogare un affetto di amore e riconoscenza filiale, con augurarglielo apportatore di tutti quei beni e celestiali conforti, di cui Ella potesse mai abbisognare. Nella fiducia che anche la nostra voce, sortendo dalle fauci riarse dell'ardente Sahhàra, possa farsi udire al piè del trono di Dio, e nella certezza che l'Altissimo, appo cui non v'ha accettazion di persone, non meno benigno riguarderà ai nostri volti abbronzati in questa terra dei neri, noi li solleviamo fidenti per dimandare sopra del nostro amorosissimo Padre ogni felicità e ogni divina benedizione. Già sotto gli auspici paterni di V. E. Ill.ma e R.ma, la povera Nigrizia conta due Istituti che si occupano del vero suo bene: ed essa sta per averne un terzo fra pochi giorni.
[1906]
Da alcuno potè dirsi che noi viviamo in un ozio noioso, ma sotto la sua protezione noi abbiamo di già potuto inviare al cielo quattro infelici, che sarebbero altrimenti periti: altri vi si stanno preparando in una vita di meriti, che sarebbe stata altrimenti vita di colpa: ed altri sospirano nei giorni della istruzione e della prova la grazia del Battesimo, che prima avversavano come la più grande sventura. Se Iddio, come noi lo preghiamo, donerà a V. E. prospera salute, vigoria, attività e zelo, com'ebbe in questi due anni, chi sa quanto maggior bene potrà ricavarne la nostra troppo infelice Nigrizia? Noi adunque desideriamo e preghiamo a V. E. Ill.ma e R.ma tutto questo, e quel molto di più che Iddio sa poter concorrere al suo vero conforto e al maggior vantaggio di questa nostra Missione dei neri.
[1907]
Ci compatirà se il voto nostro risente di un po' di egoismo; ma come sente il cuore, così parla la lingua, e noi sappiamo che felicitandoLa pel bene di questa povera Africa, Le facciamo cosa gradita, giacché l'interessamento, con cui ha preso a patrocinarne la Rigenerazione, mostra ch'essa non tiene già l'ultimo posto nel paterno suo cuore. Ah! che Iddio ci esaudisca, mentre noi sospiriamo di felicitarLa un altro dì più allegramente da qualche punto dell'Equatore, dove, se Iddio vorrà, ci troveremo condotti, dopo avere nei nostri ozii noiosi percorso tutta la infelice Nigrizia nel nome, colla grazia e al fianco di Gesù "benefaciendo et sanando omnes". Del resto, Monsignore, noi non intendiamo punto di escludere dalla presente nostra felicitazione Onomastica tutti gli altri obietti, anzi ricusiamo di specificarne alcuno, perché vogliamo comprenderli tutti interni ed esterni, presenti e futuri, temporali ed eterni; ed invochiamo dal cielo tutte le grazie e divina benedizioni alle sante intenzioni ed imprese, in che V. E. si trova occupata alla maggior gloria di Dio.
Si degni V. E. Ill.ma e R.ma di gradire questi umili e doverosi nostri sentimenti insieme all'affetto con cui li accompagnamo, e rinnovandoci la sua preziosa paterna benedizione, ci voglia credere quali con tutta riverenza e profondo rispetto e col bacio del Sacro Anello abbiamo l'onore di raffermarci
Di Vostra eccellenza Ill.ma e R.ma
Umilissimi Ubb.mi Oss.mi Obblig.mi Servi e figli
D. Daniele Comboni
Stanislao Carcereri d. M.I.I. Miss. Ap.lico
Bartolomeo Rolleri Mis.o Ap.lico
Giuseppe Franceschini d. M.I.I. Mis. Ap.lico
Fr. Giacomo Rossi Cat.
I due catecumeni illetterati
[1908]
N.B. Ho alloggiato nel nostro Istituto due santi Vescovi dell'India, uno Cappuccino, l'altro Gesuita. Rimasero soddisfatissimi dell'andamento dei nostri Istituti. Il Vescovo Cappuccino, che è di Cesena spontaneamente mi disse che vuol parlare a Barnabò perché mi faccia assistere colla Propagazione della Fede. L'altro Gesuita, che è prussiano, parlerà all'Arcivescovo di Colonia ed alla Società. Li ho accompagnati alle piramidi, e partirono, dicendo al P. Pietro: "Abbiamo veduto abbastanza, ci penseremo noi a parlare in favore" Io ho contato loro miserie: ma li ho trattati bene. Il Cappuccino è un modello di umiltà: il Gesuita è un distinto uomo.
La lettera è di altra mano: il poscritto è di Comboni che data la lettera alla fine 10/6 69.