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Nr pisma
Odbiorca
Znak (*)
Miejsce napisania
Data
161
Mons. Luigi di Canossa
0
Verona
20.10.1865
A MONS. LUIGI DI CANOSSA

ACR, A, c. 14/38



Verona, 20 ottobre 1865

Ill.mo e R.mo Monsignore,
[1186]
A Venezia ho ricevuto la preziosa sua commendatizia per Camerini. Siccome era aperta, ed era bellissima, io mi sono fatto lecito di copiarla per me, perché in ogni caso è sempre un monumento di stima e dell'affezione che il Vescovo di Verona nutre per l'Ist.o e pel santo fondatore. Io poi Le sono grato come se il Comm.re Camerini mi avesse ad assegnare una gran somma, perché la commendatizia non può essere più forte e più incalzante. Io non ho parole sufficienti per ringraziarla, Monsignor mio, e spero che non si pentirà mai di accordarmi la sua validissima protezione; che mi è necessaria.


[1187]
D. Bosco, il santo di Torino, mi telegrafò a Venezia da Lonigo. Fui colà una giornata presso la C.ssa Soranzo con lui. Io l'ho indotto a fermarsi a Verona mezza giornata per presentarlo a Lei, sicuro che ne avrebbe provata somma consolazione. Mantiene gratuitamente Nº. 1200 persone: ogni anno dà alla Chiesa oltre 60 Sacerdoti, e parecchi Missionari; ha confidenza con Dio, e fa miracoli, ed ha spesso la cognizione degli altrui più reconditi pensieri. Ma che vuole? Veggendo che andava a ritardare un giorno, sollecitato anche da un telegrafo che gli pervenne diretto a me, si partì ieri per Torino.


[1188]
Fra due giorni viene a Verona il P. Lodovico da Casoria, il nuovo S. Vincenzo de Paoli di Napoli, il fondatore di quel famoso Ist.o che accoglierà 24,000 e più lazzaroni etc. etc. Egli è deputato insieme con me da Roma a segnare i confini di divisione del gran Vicariato dell'Africa Centrale. Egli viene per unirsi a me, e partiremo insieme per Vienna e poi per l'Africa.


[1189]
Io Le offro la mia servitù per Vienna, e farò il possibile per indurre il santo uomo a venire al Grezzan per ossequiarla unitamente alla nobile famiglia.

La prego di mandarmi la sua santa benedizione: offra i miei ossequi al March. Ottavio ed a tutti della famiglia. Mi permetto di spedirle il Piano ora stampato a Venezia, e vedrà che Dio comincia a benedire i miei poveri sforzi.

Le bacio il santo anello, e mi dichiaro con tutta la venerazione e gratitudine



di V. Ecc. R.ma

u.mo obb.mo e oss.mo figlio

D. D. Comboni






162
Can. Giovanni C. Mitterrutzner
0
Verona
26.10.1865
AL CAN. GIOVANNI C. MITTERRUTZNER

ACR, A, c. 15/63



Verona, 26 ottobre 1865

Mio caro amico,
[1190]
Domani colla 1ª. io, P. Lodovico da Casoria, Giuseppe Habasci prete frate, e due mori frati partiamo da Verona per esser a Bressanone alla sera. Siamo diretti per Vienna, e subito dopo a' 5 partiremo da Trieste per l'Africa. Sono cose precipiti: ma il P. Lodovico ha troppa fretta. Devo conferire con voi su molte cose. I Francescani come hanno osteggiato me altresì osteggiano l'Ist.o; ma il Papa e Barnabò vogliono assolutamente affidare a D. Mazza la Missione, e tali sono anche le istruzioni che il P. Lodovico ha ricevuto.

A voce molte cose. A S. Altezza mille ossequi.



Tuissimus in J. C.

D. D. Comboni






163
Can. Giovanni C. Mitterrutzner
0
Alessandria Egitto
20.11.1865
AL CAN. GIOVANNI C. MITTERRUTZNER

ACR, A, c. 15/64



Alessandria d'Egitto, 20/11 = 65

Mio cariss.mo amico,
[1191]
L'essere noi occupati nel trovare il necessario per fare la nostra piccola spedizione a Scellal, ci ha fatto procrastinare a scrivere.

Con tutta l'emozione del nostro cuore noi non abbiamo parole per ringraziar voi sopra tutti, e codesto celsissimo Vescovo a farci la generosa offerta di Nº. 20 franchi, che noi abbiamo ricevuto baciandoli, come faceva il nostro caro D. Nicola. La Società di Colonia mi spediva contemporaneamente Nº. 200 talleri di Prussia. Nº. 50 fiorini offriva a me l'Arciv.o di Salzburg, a cui ho presentato il mio Piano, e qualche altra minuta e piccola elemosina. Vedete l'ammirabile Provvidenza di Dio: con questo noi siamo già in Cairo, perché nove persone sono già là, ed io domani vi arrivo con tutta la roba e provvigioni.


[1192]
Il Comitato non ci ha dato un centesimo, assicurandoci mille volte che non possiede la cassa nemmeno un fiorino, e che quel poco che vi è, è per Khartum. Noi l'abbiamo nobilmente ringraziato, e pieni di fiducia in Dio faremo tutti i nostri affari. I Francescani, ad eccezione del P. Mazzeck, non hanno nemmeno voluto vedere il P. Lodovico. Alla Messa proibì il guardiano che la servissero i mori, e in parecchie volte che il P. Lodovico e P. Bonaventura dissero messa nella Chiesa del Convento, non gli hanno mai parlato, né offerto un caffè. Sicchè fummo all'albergo dell'Angheresc Corona tutti cinque.


[1193]
Io, come amico del Cav. Noy, ottenni il passaggio gratuito per tutti cinque fino a Trieste sulle strade ferrate. A Trieste ho fatto un contratto col Lloyd Austriaco; e per Nº. 220 duecentoventi fiorini fummo noi cinque e Michele Ladò trasportati nei 2.di posti fino ad Alessandria. Ebbimo la più terribile burrasca, e nell'Arcipelago greco un uragano che ammazzò 48 grossi buoi e qualche individuo. P. Lodovico soffrì i dolori di morte: ci siamo confessati e stretti: 64 ore durò la burrasca; fummo ridotti in un angolo dell'Isola di Candia, e siam vivi per miracolo: io mi era già rassegnato alla morte. Ma Dio ci volle salvi fino ad Alessandria. Qui prendemmo ad imprestito Nº. 100 Nap.ni d'oro, coi quali intendiamo di andare ad Assuan, provveder la stazione per 6 mesi, ed io e P. Lodovico tornare in Cairo.


[1194]
Qui troviamo animi che sono sfiduciati dell'Africa; ma colla pazienza, costanza, e rassegnazione si vincerà tutto. Benché abbia il P. Lodovico certe idee contrarie alle mie, tuttavia lavoreremo insieme con efficacia pel bene dell'Africa. Al sant'uomo manca lo slancio di D. Mazza, e l'esperienza dell'Africa; ma è un santo, benché come tutti i santi cocciuto; vorrebbe veder tutto francescano, non vede bene se non dai frati: gli pare un giovane senza spirito, a cagion d'esempio, il moro Ludwich di Bressanone, perché fuma, e beve fuori di pasto birra: ma sono tutte cosette piccole. Il sostanziale è che è un santo, che ama l'Africa, e farà gran cose per l'Africa: non lo ubbidisco nel desiderio che avrebbe che io vestissi l'abito bigio da frate; ma mi è, e mi sarà sempre caro.

Quando sarò tranquillo sulla barca in Alto Egitto, scriverò lettere da cristiani: perdonate se ora scrivo male: ma vi do tutto il cuore.

Offerite i miei più profondi ossequi a S. Al. Mons. Vescovo, e ringraziatelo di cuore della sua bontà per me. Nel Memento della Messa prego sempre per lui e per la Sua Diocesi, perché Dio susciti come pel passato soggetti bressanonesi per l'Africa. Mille cose a tutti i miei conoscenti di Brixen. A voi poi un mondo di affettuose rimembranze: salutatemi il moro, che spero sarà per me. Pregate i SS. Cuori di G. e di M. pel



Tutto vostro nel S.

D. Daniele






164
Don Gioacchino Tomba
0
Cairo
27.11.1865
A DON GIOACCHINO TOMBA

AMV, Cart. "Missione Africana"



Cairo, 27/11 = 65

Mio amat.mo Sig.r Superiore,
[1195]
Dopo aver lasciato Trieste fummo colpiti da fiera burrasca fino a Corfù. Nell'Arcipelago Greco un terribile uragano ci portò dopo 44 ore di girovagare senza bussola, sull'Isola del Gozzo. Insomma il P. Lodovico giurò di non più andare in mare. Ci siamo assolti più volte reciprocamente. 48 buoi furono vittime dell'uragano, che stritolò le porte di ferro, e la poppa. Siamo al mondo per miracolo. Grazie a Dio in sette giorni sbarcammo ad Alessandria.


[1196]
Ho collocato Michele sotto le Monache di S. Giuseppe dell'Ospedale di Cairo, ove è trattato come un figlio. Il Guardiano di Cairo mi cedette per due mesi un posto, a cui Terra Santa ha diritto: l'ho fatto esaminare dai medici; e trovarono vuoto il polmone alla spalla sinistra, parmi sarà difficile la guarigione, e stabilissi di affidarlo alle Monache di S. Giuseppe: io sono grande amico della Generalessa.


[1197]
La sorella di Caré Emilia, che era postulante alle Clarisse, è morta vittima del colera lo scorso estate. Caré è a Suez con tutta la famiglia. Sciaui è a Zagazig ove piantò un negozio di cotone.


[1198]
Io col P. Lodovico partiremo giovedì prossimo per Scellal. Ho fatto un contratto di andare e ritornare col medesimo vascello. In Alessandria abbiamo combinato col Vescovo di andare prima a Scellal, e poi combinare al Cairo il collocamento delle nostre more. Io sono di opinione di nulla far sapere a nessuno, e nemmeno a Roma che l'Ist.o non può assumersi la Missione. Dio ci aiuterà per pagare i debiti in breve. Poi andremo innanzi.


[1199]
Mi riverisca Mgr. Vescovo, Canossa, D. Cesare, D. Giovanni Beltrame e Poggiani, e tutti. Dal Nilo scriverò a lungo su molte cose. Frattanto prego il Signore che l'assista per continuare l'Opera sublime del nostro santo fondatore. Dio dee benedire la sua grande Opera. Era un gran Vecchio. P. Lodovico è poca cosa (benché un santo uomo) a confronto del Superiore. Mi saluti anche le due protestanti Kessler e De La Pièrre. P. Geremia è in Cairo ammalato, divenuto mezzo imbecille.

Mi mandi la benedizione



Suo Aff.mo figlio

D. Daniele

La prego a mandarmi a salutare Pompei e tutta la nob. famiglia.






165
Mons. Guglielmo Massaia
0
Cairo
30.11.1865
A MONS. GUGLIELMO MASSAIA

AMEP, Arch. Dipl. Aff. div., c. 22



Cairo, 30/11 = 65

Ill.mo e R.mo Monsignore,
[1200]
Due sole parole per annunziarle quello che io fo. Sono colpevole verso di Lei per non avere scritto da molto tempo, ed Ella mi dirà ingrato. Ha ragione di far questo giudizio: ma fu tale il lavoro e i passi fatti per l'Ist.o dopo la morte del santo mio Superiore, che lo stesso mio padre, di cui son figlio unico, non sa dove io sia, e meno s'immagina che io sia in Egitto.


[1201]
Dal Nilo, ove starò 20 giorni fino ad Assuan, scriverò a lungo. Le basti ora sapere che io viaggio col P. Lodovico da Casoria di Napoli, e lo accompagno fino a Scellal con altri 7 individui. Nello stesso tempo ci concertiamo sui confini da stabilirsi fra l'Ist.o Mazza e l'Ist.o della Palma di Napoli e poi veniamo a Roma. Io poi mi fermerò un mese in Cairo per combinare un Ist.o di more sotto la protezione francese. Perciò ho scritto a M.r Faugère di farmi una valida raccomandazione presso il Console Generale francese in Egitto: prego la sua bontà a pregare M.r Faugère a farmi questa raccomandazione.

Ho stampato la sua lettera che mi lasciò a Parigi: ha fatto un'immensa impressione in Germania, in Egitto, e molti Vescovi e Vicari hanno pianto: è la lettera di un apostolo. Ho dato ordine di mandargliela.


[1202]
Fathalla Mardrus la saluta. Io gli ho detto che Mons.r Massaia non parte da Parigi, senza aver fatto quel che ha in animo per lui. Quanto questo buon cattolico ha servito ora anche per me. Faccia di ottenergli quello che disse.

Mi perdoni la fretta: ma parlo a chi è vecchio di spedizioni. Dalle placide rive del Nilo le scriverò a lungo e meglio.

Ho stampato anche una magnifica lettera che mi scrisse Nicolas. La prego di riverirmelo in un colla famiglia.


[1203]
Cosa devo dire al P. Domenico Provinciale? Sono colpevole: ma riparerò. A Verona si sta facendo per lui un Reliquiario di tutti i Santi delle Litanie etc. Mi riverisca l'Ecc. Provinciale e tutti i padri. Mille cose al B.ne di Havelt e Baronessa, a M.r e M.me d'Abbadie, alla Duchessa di Valenza, e a tutti i conoscenti. Spero di presto vederla.

Qui in Cairo ed Alessandria si parla con entusiasmo di Lei. Al Cairo venne un Galla che si diceva suo prete. Gli mostrai 15 ritratti di 15 vescovi, e subito vide il suo ritratto; e gridando disse: ecco Abuna Massaia.

Basta. Si ricordi che al mondo e dopo il mio def.to Superiore, non ho mai trovato un padre per me come Mons.r Massaia. Dico dopo D. Mazza, per non parlare di lui. Mi confermi la sua protezione ed affezione, che stimo tanto, e che mi è preziosa e utile.

Le bacio le mani.



Suo aff.mo figlio

D. Daniele






166
Il Piano
1
Venezia
1865
I L P I A N O

BNVER, (Misc. B. 1238.1)



2º Edizione stampata a Venezia (1865), con piccole varianti rispetto al N. 114.



167
Appunti sul Massaia
1
Cairo
1865
APPUNTI SUL MASSAIA

ACR, A, c. 18/15



168
Appunti missione Galla
1
Cairo
1865
APPUNTI SULLA MISSIONE DEI GALLAS

BNP, Nouv. Acq., Fonde d'Abbadie, N. 23851, ff. 1-25



169
Firme Messe
1
Parigi
1865
FIRME DELLE MESSE CELEBRATE

IN "NOTRE DAME DES VICTOIRE" A PARIGI

ANDP, Registro Messe



170
Cav. Cesare Noy
1
Parigi
1865
AL CAV. CESARE NOY

AUTOGRAFO SU FOTO COL MASSAIA

AFCR