AL CAN. GIOVANNI C. MITTERRUTZNER
ACR, A, c. 15/64
Alessandria d'Egitto, 20/11 = 65
Mio cariss.mo amico,
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L'essere noi occupati nel trovare il necessario per fare la nostra piccola spedizione a Scellal, ci ha fatto procrastinare a scrivere.
Con tutta l'emozione del nostro cuore noi non abbiamo parole per ringraziar voi sopra tutti, e codesto celsissimo Vescovo a farci la generosa offerta di Nº. 20 franchi, che noi abbiamo ricevuto baciandoli, come faceva il nostro caro D. Nicola. La Società di Colonia mi spediva contemporaneamente Nº. 200 talleri di Prussia. Nº. 50 fiorini offriva a me l'Arciv.o di Salzburg, a cui ho presentato il mio Piano, e qualche altra minuta e piccola elemosina. Vedete l'ammirabile Provvidenza di Dio: con questo noi siamo già in Cairo, perché nove persone sono già là, ed io domani vi arrivo con tutta la roba e provvigioni.
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Il Comitato non ci ha dato un centesimo, assicurandoci mille volte che non possiede la cassa nemmeno un fiorino, e che quel poco che vi è, è per Khartum. Noi l'abbiamo nobilmente ringraziato, e pieni di fiducia in Dio faremo tutti i nostri affari. I Francescani, ad eccezione del P. Mazzeck, non hanno nemmeno voluto vedere il P. Lodovico. Alla Messa proibì il guardiano che la servissero i mori, e in parecchie volte che il P. Lodovico e P. Bonaventura dissero messa nella Chiesa del Convento, non gli hanno mai parlato, né offerto un caffè. Sicchè fummo all'albergo dell'Angheresc Corona tutti cinque.
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Io, come amico del Cav. Noy, ottenni il passaggio gratuito per tutti cinque fino a Trieste sulle strade ferrate. A Trieste ho fatto un contratto col Lloyd Austriaco; e per Nº. 220 duecentoventi fiorini fummo noi cinque e Michele Ladò trasportati nei 2.di posti fino ad Alessandria. Ebbimo la più terribile burrasca, e nell'Arcipelago greco un uragano che ammazzò 48 grossi buoi e qualche individuo. P. Lodovico soffrì i dolori di morte: ci siamo confessati e stretti: 64 ore durò la burrasca; fummo ridotti in un angolo dell'Isola di Candia, e siam vivi per miracolo: io mi era già rassegnato alla morte. Ma Dio ci volle salvi fino ad Alessandria. Qui prendemmo ad imprestito Nº. 100 Nap.ni d'oro, coi quali intendiamo di andare ad Assuan, provveder la stazione per 6 mesi, ed io e P. Lodovico tornare in Cairo.
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Qui troviamo animi che sono sfiduciati dell'Africa; ma colla pazienza, costanza, e rassegnazione si vincerà tutto. Benché abbia il P. Lodovico certe idee contrarie alle mie, tuttavia lavoreremo insieme con efficacia pel bene dell'Africa. Al sant'uomo manca lo slancio di D. Mazza, e l'esperienza dell'Africa; ma è un santo, benché come tutti i santi cocciuto; vorrebbe veder tutto francescano, non vede bene se non dai frati: gli pare un giovane senza spirito, a cagion d'esempio, il moro Ludwich di Bressanone, perché fuma, e beve fuori di pasto birra: ma sono tutte cosette piccole. Il sostanziale è che è un santo, che ama l'Africa, e farà gran cose per l'Africa: non lo ubbidisco nel desiderio che avrebbe che io vestissi l'abito bigio da frate; ma mi è, e mi sarà sempre caro.
Quando sarò tranquillo sulla barca in Alto Egitto, scriverò lettere da cristiani: perdonate se ora scrivo male: ma vi do tutto il cuore.
Offerite i miei più profondi ossequi a S. Al. Mons. Vescovo, e ringraziatelo di cuore della sua bontà per me. Nel Memento della Messa prego sempre per lui e per la Sua Diocesi, perché Dio susciti come pel passato soggetti bressanonesi per l'Africa. Mille cose a tutti i miei conoscenti di Brixen. A voi poi un mondo di affettuose rimembranze: salutatemi il moro, che spero sarà per me. Pregate i SS. Cuori di G. e di M. pel
Tutto vostro nel S.
D. Daniele