Comboni, dziś

Partecipa in Cairo (1869) al ricevimento offerto da Francesco Giuseppe ai missionari
Dal Quadro storico, 1880
La Società delle Sante Missioni apostoliche e i banditori di Cristo penetrano con la Croce e il Vangelo dove né la spada, né l’avidità del denaro, né il nobile amore della scienza hanno potuto farsi strada

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Nr pisma
Odbiorca
Znak (*)
Miejsce napisania
Data
741
M. Elisabetta Nespoli
0
1877
A MADRE ELISABETTA NESPOLI

ACCR, Cart. S. Sede



1877
[4989]
..... per esaminare la proposizione del mio Vescovato, primo Vescovo che abbia giammai avuto l'Africa Centrale. In quel giorno prego la sua bontà a pregare e a far pregare secondo la mia intenzione pel puro bene della Nigrizia.

Può contare sulla mia attività nello spingere e sollecitare la causa della Venerabile. E' interesse anche della Nigrizia, per la parte che ebbe alla sua conversione il magnanimo ed Eminentissimo Nipote, che è uno splendore della Chiesa.

Nei SS. Cuori di G. e M., mi dichiaro



Suo d.mo Servo

Daniele Comboni


[4990]
Raccomando alle sue preghiere le sante e generose intenzioni di Melanie (quella a cui apparse la Madonna della Salette, nata l'anno e il mese in cui io nacqui) che oggi mi scrisse, e con cui sono legato da anni per interessi della divina gloria. E' un angiolo in terra.



N.B. Brano di lettera della quale manca la prima parte.






742
Convenz. con Suore S.Giuseppe
0
1877
CONVENZIONE COLLE SUORE DI

S. GIUSEPPE

AP SC Af. C., v. 8, ff. 578-580



1877

C O N V E N Z I O N E
[4991]
stipulata fra il R.mo M.r Daniele Comboni attuale Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale e la R.ma Madre Emilia Julien Sup.ra G.le della Cong.ne delle Suore di S. Giuseppe dell'Apparizione.


[4992]
Affine di coadiuvare le Missioni Cattoliche nel Vicariato Apostolico dell'Africa Centrale in tutti i rami d'istruzione e carità a favore della classe femminile e dell'infanzia, la Cong.ne delle Suore di S. Giuseppe dell'Apparizione concorre generosamente colle sue Suore ai seguenti patti, convenuti reciprocamente tra il R.mo Mons.r Daniele Comboni Vicario Ap.lico del detto Vicariato dell'Africa Centrale e la R.ma Madre Emilia Julien Superiora Generale dell'annunciata Cong.ne obbligatori, dopo l'approvazione della S. C. di Propaganda Fide, anche pei loro Successori, finché piacerà alla Santa Sede.




[4993]
1º. Le Suore di S. Giuseppe dell'Apparizione lavoreranno nel Vicariato Ap.lico dell'Africa Centrale insieme colle Pie Madri della Nigrizia: queste tuttavia agiranno separate da quelle di casa e di provincia.

La casa unica che servirà di comune dimora sarà la casa di acclimatizzazione in Cairo, dove separate solo di appartamento, avranno comune il disimpegno degli uffizi materiali di cucina e bucato e refettorio; comune sarà pure la cappella; del resto distinta la cura del proprio appartamento, separato lo studio, distinta la Superiora la quale vigilerà perché, quando gli uffizii comuni non facciano ostacolo, le sue Suore adempiano le Regole proprie.




[4994]
2º. Le Suore dimoranti in Cairo sono tenute a fare la cucina e il bucato pure per la casa maschile, e a favore di questa si adopreranno anche in tutti gli uffizii di ago. Le Suore poi hanno il diritto di venir fornite dalla Missione di tutto ciò che è loro necessario riguardo il vitto e il vestito.




[4995]
3º. La Superiora Generale conserverà in ciascuna casa di Missione quattro Suore almeno e in Khartum almeno cinque compresa la Superiora. Tale è il numero, che, in vista delle condizioni generali e particolari del Vicariato e dei luoghi, è giudicato appena sufficiente pel disimpegno dei varii uffizii; quindi




[4996]
4º. La Superiora Generale dietro domanda del Vicario Ap.lico spedirà in Cairo per l'Africa Centrale Suore bastanti a compiere almeno il numero suddetto in ciascuna casa, e tutte munite dell'Obbedienza per le Missioni, e fornite di vero e buono spirito religioso, di buona salute e capaci agli uffizii per cui sono chieste.




[4997]
5º. Queste si fermeranno in Cairo per tutto quel tempo che crederà opportuno il Vicario Ap.lico affine di acclimatarsi. In questo frattempo una di loro sarà la Superiora delle altre secondo gli ordini della Madre Generale; e si occuperanno specialmente a studiare le lingue dell'Africa Centrale, rimanendo nel frattempo soggette nello spirituale all'Autorità del Vicario Ap.lico dell'Egitto conforme alle loro Costituzioni.




[4998]
6º. Viaggiando per le varie Stazioni del Vicariato le Suore di S. Giuseppe dalle Pie Madri della Nigrizia e queste da quelle riceveranno quell'alloggio e quei servigi che a Sorelle e a persone religiose si addicono. Le Suore poi di S. Giuseppe riceveranno dalla Missione il compenso delle spese incontrate per la temporanea dimora delle Pie Madri della Nigrizia in loro casa.




[4999]
7º. Le Suore sono obbligate di fare gratuitamente per la casa maschile e femminile la cucina, il bucato e tutti gli uffizii di ago: ovvero dirigeranno esse tali lavori, procurando di impiegarvi le more allieve, alle quali sono obbligate di dare pure l'educazione nelle arti femminili.




[5000]
8º. Le Suore inoltre sono obbligate di dare educazione gratuita e d'istruire nella Religione Cattolica, nel leggere e nello scrivere tutte quelle giovanette che venissero loro affidate o dal Vicario Ap.lico o dai Superiori da Lui costituiti. Dovranno altresì indrodursi prudentemente nelle famiglie per esercitarvi la carità e guadagnare anime a Dio; e d'accordo col Parroco, i cui diritti si rispetteranno, a tale uffizio non si rifiuteranno mai quando specialmente egli per mezzo della Superiora le inviti.




[5001]
9º. Il Vicario, i Superiori e i Direttori avranno del resto riguardo alle Suore quei diritti e quell'autorità che loro consentono le Costituzioni delle Suore medesime, le quali accetteranno quel Superiore, quel Direttore, quel Confessore che verrà loro assegnato dal Vicario Ap.lico.




[5002]
10º. I rapporti delle Suore coi Missionari e con tutti, la loro vita, le loro azioni non saranno mai difformi dalla Regola e dalle Costituzioni. Queste, per quanto i bisogni della Missione lo permettono, dovranno essere osservate da tutte. La sola Superiora ha il diritto di modificare la Regola; e a ciò non si rifiuterà mai quando un bene vero della Missione lo richiegga.




[5003]
11º. Pertanto la Superiora Generale conserverà nella residenza principale di Khartum una Superiora, la quale abbia giurisdizione su tutte le Suore di S. Giuseppe sparse nel Vicariato Ap.lico dell'Africa Centrale, e che possa imporre la Regola, correggere e punire le Suore, traslocarle in altre case o rinviarle in Europa, aprir nuove case ecc. Questa Superiora, dipendente dalla Generale, informerà la medesima di tutto; e nelle cose di grave importanza, come allontanare una Suora dalla Missione o aprire case nuove ed altro, consulterà prima la Generale, quando il danno evidente dell'Opera e dell'individuo non reclamasse un subito riparo una pronta risoluzione, nel qual caso la Superiora si metterà d'accordo col Vicario Ap.lico e informerà la Generale dell'operato. Tale autorità spetta a questa Superiora dal giorno che arriva in Khartum: la Generale poi procurerà che questa sia idonea a tanto uffizio.




[5004]
12º. Il Vicario Ap.lico somministrerà alle Suore una casa decentemente mobiliata, fornita cioè del necessario a norma delle Regole della Cong.ne, la quale professa per se stessa una vera semplicità.

Di più passerà annualmente per ogni Suora la somma d'I.L. 500 (cinquecento) in due rate semestrali anticipate. Con questa somma le Suore, volendo, si provvederanno dal magazzino della Missione e senza calcolare la spesa del trasporto, si daranno loro gli oggetti al prezzo che furono comperati; né verrà loro negata la partecipazione dei frutti dei terreni appartenenti alle particolari Missioni.


[5005]
Per le spese di viaggio si stabilisce che per quelle Suore cui domanda o spedisce il Vicario ap.lico, tutto resta a carico di questo; resta invece tutto a carico della Generale per quelle che la Generale stessa spedisce o richiama.

Il vitto, vestito, medicinali, abitazione, libri ecc. necessarii alle alunne more resta a carico o del Vicario Ap.lico o dei parenti delle medesime. Lo stesso dicasi degli Orfanatrofi od Ospedali che il Vicario Ap.lico loro affidasse.


[5006]
Il Vicario Ap.lico provvederà con ogni studio perché in ogni loro casa le Suore possano osservare esattamente le loro Regole senza pregiudizio dei bisogni della Missione, a cui servono, come è dichiarato nelle Costituzioni della Congregazione.

In caso di morte d'una Suora, le si faranno gratuitamente e funerali e suffragi come si fanno ai Sacerdoti Missionari defunti, per quanto lo comportano le Rubriche.

743
Card. Alessandro Franchi
0
Cairo
4. 1.1878
AL CARD. ALESSANDRO FRANCHI

AP Udienze (1878), v. 189, p. 1, ff. 72 A-C



Nº. 1

Gran Cairo, 4 gennaio, 1878

Eminentissimo Principe,
[5007]
La Società di Colonia pel Riscatto ed educazione dei negri approvata dalla S. Sede, ha erogato nelle sole mie mani in dodici anni oltre a 250.000 franchi ed ha dichiarato, con lettere scritte al S. Padre, a V. E., ed all'E.mo Card. di Canossa, di voler assegnare in perpetuo al Vicario Ap.co dell'Africa C.le la cospicua somma di diecimila Franchi annui ad fulciendam dignitatem episcopalem.


[5008]
Quando nel 1872 io fui nominato Pro-Vic.o Ap.lico chiesi a Mgr. Simeoni, oggi E.mo Cardinale, se io poteva implorare dall'E.mo Card. Pref.o che fossero creati Cavalieri da S. S. due dei più benemeriti membri di quella Società, la quale è composta tutta di uomini veramente cattolici, apostolici, romani, papali nello stretto senso; e Monsignore mi rispose che era bene aspettare qualche anno, per vedere se quella Società continuava i suoi soccorsi.


[5009]
L'E. V. conosce quanto sia grande lo zelo e la costanza di quella Società nel beneficare l'ardua e laboriosa mia missione. Perciò, come le scrisse l'E.mo Card. di Canossa, e come le dissi a voce, io supplico l'esimia bontà di V. E. a volersi adoperare presso il S. Padre, affinché sieno nominati Cavalieri dell'Ordine Piano, o di S. Gregorio Papa, i due più antichi e zelanti membri (dopo il Presidente) del Comitato di quell'inclita Società, di cui sono Consiglieri e Confondatori, cioè:


[5010]
1º. Il Sig.r Martino Sticker II Dottore e Medico condotto della città di Colonia e di varii Monasteri, valentissimo Oratore nei Comitati, Società, e Congressi Cattolici di Germania, già Presidente di parecchie Opere cattoliche, valoroso difensore e propugnatore della causa della S. Sede, e campione del Papato, ottimo cristiano, e da 22 anni Consigliere della Società pei neri suddetta.


[5011]
2º. Sig.r Gius. Schnitzler, Hauptmeister, cioè Direttore delle Scuole Cattoliche dei SS. Apostoli in Colonia che da ben 28 anni ha sotto di sé varii maestri e annualmente più di mille allievi, uomo piissimo, esemplarissimo, membro di molte Opere, e Consigliere del nostro Comitato.


[5012]
L'Ill.mo e R.mo Mgr. Baudry Vesc.o d'Aretusa e da 32 anni Vic.o G.le dell'Arcidiocesi di Colonia, a cui comunicai il passo che ora fo presso V. E., lo approvò con vera soddisfazione.


[5013]
Parimenti il chiariss.mo Sig.r Ottone Steiner marito di una figlia del B.ne di Spens, è da alcuni anni Vice-Presidente dell'Eccelso Comitato di Maria in Vienna, che sostenne per tanti anni il Vicariato con ingenti somme di denaro. L'E.mo Card. Arciv.o di Vienna, che ne è Presidente, serba molta stima di questo Signore, che dall'epoca in cui io assunsi il governo del Vicariato, fece molto progredire e rialzare quella Società protetta da S. M. Apostolica. E' un distinto signore impiegato del Ministero del Commercio, ottimo cattolico papalino, e zelante pelle Opere buone. Anche per costui imploro un Cavalierato come sopra.


[5014]
Finalmente il R.mo Gio. Crisostomo Mitterrutzner Canonico Regolare Lateranense dell'Ordine di S. Agostino, Dottore in Teologia ed in utroque iure, e Direttore del Ginnasio Principesco Vescovile di Bressanone ha grandi meriti verso il Vicariato, poiché, per tacere di molti altri titoli,

1º. è il più gran conoscitore delle cose africane e delle missioni dell'Africa Centrale, con cui ebbe i più intimi rapporti fino dall'erezione del Vicariato.

2º. Procurò all'Africa Centrale nel 1º. periodo della missione i più abili e zelanti soggetti, e qual membro del Comitato di Vienna fornì ingenti somme, fra le quali in un solo anno (1854) oltre a 60,000 franchi.


[5015]
3º. Quale erudito e distinto poliglotta, egli compose e pubblicò a beneficio delle missioni Africane: 1º. Un copioso dizionario nella lingua Barica, ed un altro nella lingua Dincaica, che sono due lingue principali dell'Africa Centrale. 2º. Tradusse in Barico e Dinkaico tutti i Vangeli delle Domeniche e Feste dell'anno, e l'Evangelo di S. Luca. 3º. Pubblicò un libro di interessantissimi Dialoghi nelle due lingue Barica e Dincaica per uso dei missionari, e ciò a sue spese.


[5016]
Ora il R.mo Mitterrutzner, che per la sua dottrina ed erudizione ecclesiastica fu scelto dal R.mo Monsig.r Fessler Seg.rio del Concilio Vaticano a coadiutarlo come Segretario privato, continua a giovare al Vicariato in ogni maniera qual membro del Comitato di Vienna. Perciò io supplico l'Em.za V. a farlo nominare Consultore della S. C. di Propaganda, assicurandola che ogni volta che in qualche caso difficilissimo, specialmente sulle cose Africane, verrà consultato, darà alla S. C. risposte di somma saviezza, dottrina, e pratica. Spero quindi che, come il dottissimo Abate Haneberg, morto Vesc.o di Spira, fu nominato dalla S. C. consultore pegli affari Orientali, benché risiedesse a Monaco, così il Mitterrutzner verrà nominato Consultore della S. C. (di cui Mgr. Agnozzi è Segretario).

Inchinato al bacio della S. Porpora, ho l'onore di segnarmi



di V. E. R.ma d.mo, obb.mo osseq.o figlio

+ Daniele Comboni

Vesc.o di Claud.i e Vic. Ap. dell'A.C.






744
Console generale austriaco
1
Cairo
8. 1.1878
AL CONSOLE GENERALE AUSTRIACO

ACR, A, c. 15/155



(Cairo), 8 gennaio 1878



Breve biglietto.



745
Card. Alessandro Franchi
0
Cairo
15. 1.1878
AL CARD. ALESSANDRO FRANCHI

ACR, A, c. 13/31



Nº. 2

Gran Cairo, 15 gennaio 1878

Eminentissimo Principe,
[5017]
Monsig.r Ciurcia mi consegnò la pregiatissima sua lettera scritta nel passato anno, in cui mi dà l'incarico d'informare la S. C. sul movimento dell'Opera, che il re dei Belgi ha escogitata per l'abolizione della schiavitù e della tratta dei neri, e per la civilizzazione dell'Africa Centrale. Io conosco a fondo e l'opera e le buone intenzioni di Sua Maestà Belgica, col quale ebbi il 1º. novembre p. una conferenza di due ore, e sono e sarò sempre in rapporti epistolari ed intimi con Lui.


[5018]
Conosco quasi tutti i Comitati Internazionali che si sono stabiliti nelle capitali d'Europa e d'America, perché i rispettivi Presidenti amano e cercano di stabilire Rapporti con me; e di più conosco personalmente ed a fondo tutti i capi delle spedizioni che attualmente si fanno, eccetto il capo della Scozzese, che ora (con una paga di 300,000 franchi annui) è già arrivata ai Laghi Nyamza, come seppi dalla bocca dell'Illustre viaggiatore Stanley or son quindici giorni. Riserbandomi a darle dettagliato rapporto di tutto quando avrò tempo, per ora mi limito a dirle che il progetto, le intenzioni, e l'obbiettivo finale del re dei Belgi è ottimo, e spero che più tardi la Religione cattolica, ne potrà trar vantaggi, e spero che si arriverà a quel punto, dopo la inevitabile esperienza di molti fiaschi, che quelle spedizioni faranno, senza l'aiuto necessario del Cattolicesimo; anzi, dopo seria riflessione e molto studio dichiaro che ho sommo piacere che un re cattolico, benché piccolo, abbia fatto sentire la sua voce a favore delle infelici popolazioni dell'Africa C.le, ed io nelle mie lettere incoraggio Sua Maestà a perseverare nel suo generoso obbiettivo.


[5019]
Ma considerando il modo con cui si fa ora a tradurre in pratica il concepito disegno, le persone onde e Comitati e spedizioni sono composte, e il falso obbiettivo finale a cui praticamente si tende dai Comitati internazionali e dai capi di spedizione, io sono certo che non si otterrà nessun risultato né per l'abolizione della schiavitù, né per la civilizzazione europea. Il modo trascelto consiste in fare spedizioni e stabilire stazioni commerciali e industriali; ciò è ben difficile effettuarsi in Africa Centrale da gente senza fede e morale, e senza quella ferrea costanza che è data solo al missionario Cattolico. Le persone trascelte son di tutti i colori, non escluso buon numero di framassoni, che confondono la filantropia con la carità, e che avran per risultato piuttosto di corrompere che di civilizzare.


[5020]
L'obietto poi finale è (di molti membri e capi, e non del re) di civilizzare senza Dio e la vera religione e morale. E' impossibile di portare la vera civilizzazione nell'Africa Centrale, e di abolire la schiavitù, senza la predicazione del Vangelo e senza la fede e l'apostolato cattolico: ogni sforzo umano è inutile per ottenerne il vero effetto. Quindi è che, mentre con bei modi e gentili maniere incoraggio il re dei Belgi, gli suggerisco sempre, che non si vedranno buoni risultati, senza che vi abbiano messo mano le missioni cattoliche. Perciò credo che sia molto prudente che i capi di Missione per ora non si immischino con tali imprese e spedizioni, e che solo si limitino, data occasione, ad esercitare carità individuale verso i bisognosi, i malati, stando sempre entro i confini del loro mandato.


[5021]
Il re avrebbe desiderato di far campeggiare il principio cattolico nel suo piano; ma nella certezza che le altre potenze non vi avrebbero presa parte alcuna, credette utile il limitarsi a dichiarare che lo scopo è di evangelizzare e civilizzare, e non di cattolicizzare l'Africa C.le. Del resto credo che per ora le missioni cattoliche non avranno, è vero, nessuno o ben poco vantaggio da queste spedizioni scientifico-commerciali; ma non ne avranno nemmeno alcun danno.


[5022]
Questi viaggiatori, esploratori, e civilizzatori (!?!) arrivano in Africa Centrale affranti dalle fatiche di disastrosi viaggi, talvolta pieni di paura, e sempre senza conoscere né persone, né lingue dei paesi (sono più cento le lingue diverse parlate nel Vicariato); quindi hanno di grazia di trovare nel missionario o nella Suora una mano amica che in caso di bisogno o malattia li aiuti e consoli. Il missionario invece e la Suora educati all'abnegazione di Cristo patiscono volentieri e stan fermi al loro posto; mentre il moderno civilizzatore giunto in quei paesi, cercherà ogni mezzo, meno rare eccezioni, per andarsene e ritornarsene in Europa.


[5023]
Il vantaggio positivo, che la religione cattolica hic et nunc trarrà, è che in Europa si crescerà la stima, il vero merito del missionario cattolico, e sarà conosciuto anche dai framassoni e dai barabba perché cominceranno a vedere che il Sacerdozio cattolico ha veri meriti, pei suoi sacrifizi ed utilità nell'Africa Centrale e nelle missioni straniere. Ai dettagli e risultati dell'Opera del re dei Belgi verrò altra volta.


[5024]
Intanto, accennandole che fui ricevuto qui al Cairo e dai frati e dai missionari e dai Consolati e Pascià con molta deferenza e simpatia, le offro i sensi della più profonda devozione dell'ottimo mio Ammin.re D. Ant. Squaranti, dai miei missionari e Suore, e le bacio la S. Porpora, segnandomi con tutto il rispetto



di V. E. R.ma u.mo, obb. oss. figlio

+ Daniele Vesc. e Vic.o Ap.o






746
Card. Alessandro Franchi
0
Cairo
19. 1.1878
AL CARD. ALESSANDRO FRANCHI

ACR, A, c. 13/32



Nº. 2

19 genn. 1878

a Propaganda

E.mo e R.mo Principe,
[5025]
Già fino dal 21 dicembre p.p. colla mia carovana giunsi in Cairo, donde contava di partire quanto prima per la via di Suez e del Mar Rosso e traversando il Deserto di Suakin, giungere in un sol mese a Berber: ma siccome a Gedda, per dove passar deve il piroscafo, si sono manifestati alcuni casi di colera, temendo una lunga quarantena per me e la numerosa mia carovana, dopo fatti i miei calcoli, ho deciso di prendere la via del Nilo, e traversare lo scabroso deserto dell'Atmur, e per Abuhhammed giungere a Berber ed a Khartum in meno di due mesi.


[5026]
Lunedì adunque p.v. 21 corr.te sopra una gran barca dahhabia salperemo dal Cairo, e percorrendo le Stazioni della Prefettura Apostolica dell'Alto Egitto, arriveremo in venti giorni nella Nubia Inferiore, e già più di 60 casse sono imbarcate.


[5027]
Non voglio nasconderle l'accoglienza benevola fattami da Monsig.r Ciurcia e da tutti i frati e i missionari dell'Egitto, non che il favore entusiastico che trovai presso tutti i Consoli Generali dell'Austria, Francia, Inghilterra e Belgio, ed in peculiar modo dai Ministri e Pascià, e da Sua Altezza il Principe ereditario, che è Ministro dell'Interno di Egitto, il quale mi diede due potentissimi firmani da lui sottoscritti cioè, l'uno per S. Ecc. Gordon Pascià Governatore Generale dei possedimenti egiziani nel Sudan, che occupano un territorio cinque volte più vasto della Francia, e l'altro per tutti i Pascià, Mudiri e Governatori che si trovano dal Cairo fino alle Sorgenti del Nilo, nei quali il Principe ordina a nome del Khedive di proteggere le missioni cattoliche, e coadiuvarmi in ogni mio desiderio e bisogno.


[5028]
Ma l'accoglienza più benevola che io ricevetti, fu presso Sua Altezza il Khedive di Egitto, il quale ebbe la bontà d'intrattenersi con me un'ora e mezza, nella quale m'interrogò su molti affari dell'Africa Centrale, su parecchi Governatori, e su Gordon Pascià, dichiarandomi a parole chiare che il mio avviso e consiglio gli sarebbe stato prezioso, come uscite (son sue parole), dalla vostra venerabile bocca piena di verità e di saggezza.


[5029]
Sono espressioni di un principe musulmano di un turco. Poi il Khedive parlommi con sommo rispetto e riconoscenza del Santo Padre dicendomi, "che era molto grato a Sua Santità per le parole pronunciate dalle venerande sue labbra in favore dei turchi, e di biasimo dei russi; e mi soggiunse che al cospetto del mondo intero la parola ed il giudizio di Sua Santità avevano il massimo valore perché espresse dalla persona più venerabile dell'universo; e che quindi egli si crede in dovere di proteggere e far tutto quello che potrebbe in pro delle Chiese e Missioni cattoliche." Terminò il suo dire, col ringraziarmi dei miei sentimenti e zelo nel procurare il bene e la civilizzazione dell'Africa Centrale.


[5030]
E quale accoglienza mi fece Sua Altezza il Principe ereditario, ed il Ministro della guerra Stone Pascià, il quale m'invitò al solenne banchetto, che diede in onore dell'illustre Mr. Stanley, uno dei più grandi viaggiatori dell'Africa Centrale che scoperse il primo il corso dell'immenso fiume Congo, e che dalle Sorgenti del Nilo per Tanganica ed il Fiume Congo uscì nell'Oceano Atlantico. Una tale impresa oltre di giovare al mio Vicariato potrà essere utilissima ai RR. Padri dello Spirito Santo e del S. C. di Maria, che dalla loro Prefettura del Congo potranno spingersi molto addentro con gran frutto dell'anime.


[5031]
L'illustre Stanley (che è anglicano di America) mi diede opportune istruzioni per giungere fino alle sorgenti del Nilo, e piantarvi una missione cattolica, e mi fece una raccomandazione presso il Re M'tesa, che dice essere un perfetto gentiluomo e potentissimo, ed affezionato ai cristiani. Per amore di brevità le accenno un solo aneddoto raccontatomi dall'illustre viaggiatore.


[5032]
Da parecchi anni i musulmani penetrarono colà, e dopo molto lavoro indussero il re a celebrare il venerdì dei musulmani. Arrivato colà il sudd.to Mr. Stanley gli lodò assai la Religione cristiana, e gli disse che Cristo fu quegli che sollevò la dignità della donna, e liberolla dall'ignominia in cui era tenuta dai barbari e dai musulmani. Il re rimase molto ammirato di ciò, e lo pregò di ispiegargli allora cosa è la Religione cristiana, e in che consiste.


[5033]
Stanley allora gli disse che la Religione cristiana aveva undici Comandamenti....., e spiegatigli i dieci, ossia il Decalogo, venne all'undecimo, che consiste nell'obbedire e rispettare il re, come sovrano e padre (noi spiegheremo a suo tempo al re che questo entra nel quarto), cioè, che i sudditi devono trattare il re come padre, ed egli deve trattar loro come figliuoli. Stupefatto il re di sì belle dottrine, pregò Stanley a mettere in iscritto tutti gli undici Comandamenti della legge di Dio, ciò che fece; ed il re dopo averli studiati e ponderati dichiarò che la Religione Cristiana era molto più bella della Musulmana, e da allora in poi stabilì nel suo regno l'osservanza della domenica; di modo che il re M'tesa (il suo regno è all'Equatore, e entro i limiti del Vicariato) al venerdì celebra la festa secondo Maometto, ed alla domenica la celebra secondo i Cristiani!!!!!


[5034]
L'ottimo mio Amministratore D. Antonio Squaranti, i miei missionari,e le mie Suore le baciano la Sacra Porpora, mentre io con tutta venerazione ed ossequio, ho l'onore d'inchinarmi ai suoi piedi, e di segnarmi

di V. E. R. um. e d. figlio

+ Dan. C. V. e V. A.






747
Card. Alessandro Franchi
1
Cairo
19. 1.1878
AL CARD. ALESSANDRO FRANCHI

AP SC Afr. C., v. 8, ff. 734-737



Gran Cairo, 19 gennaio 1878



I testi nn. 745 e 746 sono minute di questa lettera segnalata (n. 747).



748
Jean François des Garets
0
Cairo
19. 1.1878
A MR.JEAN FRANÇOIS DES GARETS

APFL, Afrique Centrale, 111



J.M.J.

Cairo, 19 gennaio 1878

Signor Presidente,
[5035]
Accuso ricevuta delle sue venerabili lettere del 6 novembre dell'anno scorso e del 28 dicembre con due cambiali del valore: la 1ª di 12.000 franchi; la 2ª di 10.000 franchi, e le sono infinitamente riconoscente.


[5036]
Per i quadri statistici che le devo inviare per la prossima ripartizione, sono un po' imbarazzato a farli poiché non ho le notizie esatte di tutto fino al mio arrivo nel Vicariato e nella mia residenza. Per questo la prego per quest'anno di prendere per base quello dell'anno scorso con le indicazioni che ho dato a lei e al segretario del Consiglio di Parigi. La settimana prossima, cioè dopodomani lunedì 21, la mia carovana con me partirà dal Cairo seguendo il corso del Nilo e alla fine di febbraio entreremo nel deserto.


[5037]
Mi raccomando ai due Consigli per un grande aiuto in quest'anno. Viaggi, spedizioni, i viveri più cari che gli altri anni etc. Poi dal settembre trascorso lo stesso anziano Superiore Don Luigi Bonomi, ha ripreso la Missione di Gebel Nuba. Poi sono deciso di fondare una bella Missione sui laghi equatoriali Nyanza e a questo scopo ho molto parlato con il celebre viaggiatore Stanley che conosce bene il paese.

Nella speranza di scriverle entro 15 giorni, mi dichiaro nei Sacri Cuori di Gesù e di Maria



Suo dev.mo Daniele Comboni

Vicario Ap.lico dell'A. C.



Traduzione dal francese.






749
Un vescovo
0
Cairo
19. 1.1878
A UN VESCOVO

AP SC Afr. C., v. 8. f. 601



J.M.J.

Cairo, 19 gennaio 1878

Eccellenza R.ma,
[5038]
Pria di lasciare la capitale dell'Egitto, mi rivolgo all'esimia sua bontà per pregarla a consegnar sempre al mio Banchiere Sig.ri Brown et Fls in Via Condotti, quelle somme che mi fossero destinate pel tramite della S. C. di Propaganda sia dall'Austria, sia da qualunque altra parte.


[5039]
Quanto poi a quella somma che io dovea depositare pei miei quattro alunni alla S. C., ho autorizzato il Sig.r Brown a pagar tutto quello che Ella richiede.

D'ora innanzi il mio indirizzo sarà il seguente

A ... Comboni

Vesc. e Vic. Ap. dell'Afr. C.le

Via Egitto Khartum

(Nubia Superiore)


[5040]
Ringraziandola di tutto cuore per la grande bontà usatami in ogni circostanza, la supplico di raccomandarmi al Signore in un col mio Vicariato, affinché possiamo abbattere il regno di Satana e stabilire il vessillo di Cristo in quei paesi. Noi ogni giorno preghiamo pella S. C. e suoi membri e per Lei.

Nei SS. Cuori di G. e M. mi dichiaro con tutto l'ossequio

di V. E. R.ma Ill.ma

u.mo, obb. af. servit. vero



+ Daniele Comboni

Vesc. e Vic. Ap.






750
Un minutante di Propagamda
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Cairo
19. 1.1878
A UN MINUTANTE DI PROPAGANDA FIDE

AP SC Afr. C., v. 8, f. 599



N. 1

Cairo, 19 gennaio 1878

Mio venerato Confratello,
[5041]
Nel ringraziarvi di cuore delle fatiche e travagli sostenuti pelle missioni del Centro dell'Africa (poiché i nostri venerati e bravi minutanti di Prop.da sono veri apostoli, e portano in petto un cuore ap.lico), vi scrivo due righe pello scopo seguente:


[5042]
1º. Raccomando alla vostra bontà i tre Cavalierati, di cui scrissi a Sua Em.za, e di far Consultore l'incomparabile Mitterrutzner (già collega nel Professorato dei tre illustri Vescovi Fessler, quello di Bressanone, e di Linz, perle dell'episcopato).


[5043]
2º. La rinnovazione delle mie facoltà ordinarie e straordinarie, avvertendo il bravo Mgr. Cretoni a redigerle tutte in un foglio, e potendo a darle per più di un quinquennio.


[5044]
3º. Cogliendo l'occasione dei due Cavalierati di Colonia scrivere una gentil lettera al presidente della Società G. H. Noecker Pfarrer am St. Jacob in Colonia, ringraziando la Società dello zelo che ebbe, accettando la sua generosa offerta di dieci mila franchi annui accordatami, e eccitandola a moltiplicare lo zelo per l'Africa Centrale. Si tratta che quella Società non ebbe dal 1872 nessuna riga dalla S. C. in essa però, essendo composta di uomini veramente buoni, lavora lo stesso per la eterna mercede.

L'indirizzo, che la S. C. deve tenere per me d'ora innanzi è il seguente:

A Comboni

Vesc. e Vic. Ap.lico dell'Africa C.le

Via Egitto Khartum

Nubia Superiore




[5045]
Di più se in avvenire alla Prop.da giungerà denaro per me od il Vicariato, Monsignore potrà consegnarlo al mio Banchiere di Roma, Sig.ri Brown et Fls, che fanno il loro banco a Via Condotti.

Vi prego di riverirmi Mgr. Cretoni, Rinaldini, Turroni, Pieratozzi e tutti i minutanti etc., e di raccomandare me e la Nigrizia a Dio.


[5046]
Posdomani parto pella via del Nilo. Nº. 110 casse sono imbarcate. Andiamo a muovere guerra a Satana, ed a cacciarlo dall'Africa C.le: Gesù e la Chiesa sono con noi. Vale et fave.



Aff.mo tutto V.o

+ Daniele Ve.