[3298]
Sono sei anni da quando ho avuto l'onore di conoscere l'illustre Direttore della S. Infanzia che non avrà dimenticato, può darsi, di aver visto a Roma e a Parigi un povero missionario che è sopravvissuto tra tante vittime che sono morte nell'Africa Centrale e che ha fatto dei viaggi per fondare l'Opera della Rigenerazione della Nigrizia e stabilire in una maniera duratura la fede cattolica in questa parte del mondo più sfortunata e abbandonata. Questo povero missionario è colui che ha l'onore di scriverle dal centro dell'Africa per implorare dei forti aiuti dall'Opera ammirabile che lei dirige.
[3299]
Le invio qui unita una petizione per il Presidente del Consiglio della S. Infanzia e la prego insistentemente di esaudirmi e di appoggiare la mia causa che è santa e secondo lo scopo speciale di questa Opera sublime che ha popolato il cielo di piccoli ladri del Paradiso.
Prima di parlarle della condizione deplorabile dell'infanzia di questo Vicariato, mi permetto di dirle due parole sulla mia opera e come Dio stesso l'ha condotta.
[3300]
Nel 1846 Gregorio XVI, di s. m., ha eretto il Vicariato dell'Africa Centrale e l'ha affidato a Mons. Casolani, Vescovo di Mauricastro e Vicario Apostolico che ha ottenuto due Padri Gesuiti, P. Ryllo e P. Pedemonte, e due allievi del Collegio di Propaganda, che era meglio informata della via più sicura per cominciare questa opera e che era quella dell'Egitto e della Nubia, ha affidato la Missione al P. Ryllo che ha condotto nel 1848 la spedizione fino a Khartum, dove egli è morto. Sotto il governo del suo successore, Mons. Knoblecher, la Missione ha fatto dei progressi perché ha potuto aprire, oltre alla Stazione di Khartum le Missioni dei Kich al 6º di Lat. Nord e di Gondokoro al 4º presso le Sorgenti del Nilo.
[3301]
Ma siccome la differenza del clima tra l'Europa e l'Africa Centrale è enorme, su 40 Missionari che sono andati direttamente dall'Europa al Sudan, sono morti 35 e 4 sono ritornati in Europa per non più ritornare in Missione. Uno, e sono io, è ritornato in Europa con lo scopo di ritornare qui e sacrificarvi la vita. Allora la Propaganda ha provato a inviare i Francescani che nel 1861 hanno occupato il Vicariato, ma dopo aver perso 22 soggetti, tutti sono ritornati in Europa, eccetto tre, che abbandonarono tutte le Stazioni, a eccezione di Khartum, che essi sostennero fino all'anno scorso. A causa della soppressione degli Ordini Religiosi in Italia, i poveri Francescani, che ottenevano dai conventi d'Italia la più gran parte dei loro Missionari, sono stati forzati ad abbandonare l'Africa Centrale e anche le altre Missioni. E' allora che la S. Sede ha affidato questo grande Vicariato a un nuovo Istituto che ho fondato con l'aiuto e la protezione di Mons. marchese di Canossa, Vescovo di Verona.
[3302]
Dal 1857, trovandomi nella Missione dei Kich sul Fiume Bianco, qui nell'Africa Centrale, ho assaggiato tutte le prove di questo difficile apostolato ed essendo stato undici volte in punto di morte a causa del clima e delle enormi fatiche, sono stato obbligato a ritornare in Europa dove, dopo qualche anno, essendomi ristabilito, ho pensato al modo di ritornare su questo campo di battaglia per sacrificarvi la vita per la salvezza dei neri. Fu il 18 settembre 1864 che, uscendo dal Vaticano dove avevo assistito alla Beatificazione di M. Margherita Alacoque, mi è venuto in mente di presentare alla S. Sede l'idea del Piano per riprendere l'apostolato dell'Africa Centrale. E' il S. Cuore di Gesù che mi ha fatto sormontare tutte le enormi difficoltà per realizzare il mio Piano per la Rigenerazione della Nigrizia con la Nigrizia stessa.
[3303]
Nel 1867 ho aperto a Verona l'Istituto della Missioni per la Nigrizia e alla fine dello stesso anno ho aperto due case per neri al Cairo. Lei che ha un'immensa pratica delle opere di questo genere, non ha bisogno che le spieghi tutta la storia, lo scopo, l'importanza di queste opere preparatorie per impiantare stabilmente l'apostolato nelle Regioni Centrali dell'Africa. Io dovevo provvedere all'Opera un corpo di ecclesiastici per fornire sempre il personale della Missione: dovevo provvedere a far sì che la salute dei Missionari europei potesse conservarsi il più a lungo possibile in questi paesi brucianti dell'Africa Centrale.
[3304]
A questo fine, con la potente protezione di Mons. Canossa (suo padre era fratello della Venerabile Fondatrice delle Figlie della carità di Verona che sono stabilite anche a Hong Kong e a Hu'pè in Cina. Si tratta al presente la causa di Beatificazione di questa Fondatrice. Il Vescovo è anche cognato della Signora Teresa, marchesa Durazzo del S. Cuore a Parigi) ho fondato l'Istituto delle Missioni per la Nigrizia a Verona che è stato canonicamente approvato dal Vescovo e ho fondato al Cairo due Istituzioni preparatorie per le Missioni dell'Africa centrale, che mi hanno formato in cinque anni, 54 buoni soggetti che sono al presente molto utili per il mio Vicariato.
[3305]
Siccome i Padri Francescani non occupavano che la sola città di Khartum con due Missionari, per lanciare la mia opera nell'Africa Centrale nei paesi che non hanno mai udita la Parola di Dio, nel 1871, vedendomi ben fornito di buoni soggetti indigeni, ho inviato al Cordofan quattro esploratori per vedere se era opportuno fondare in questa capitale di El-Obeid una Missione e occupare utilmente i miei soggetti secondo lo scopo della loro educazione. Gli esploratori, comandati dal P. Carcereri, mio attuale Vicario Generale, in 82 giorni di viaggio sono arrivati al Cordofan e, avendo ben esplorato questo paese, hanno trovato opportuno fissare una Missione a El-Obeid, secondo gli insegnamenti che avevano ricevuto al Cairo.
[3306]
Fu allora che mi recai a Roma per domandare il Cordofan per il mio Istituto di Verona. Ma la S. Sede, dopo la rinuncia dei venerabili Padri Francescani a Khartum e all'Africa Centrale, ha deciso di affidarci tutto il Vicariato dell'Africa centrale, che è più vasto dell'Europa tutta intera, e arriva al 12º di Lat. Sud.
[3307]
Ritornato al Cairo, ho fatto i preparativi per la grande spedizione nell'Africa Centrale e il 26 di gennaio di quest'anno sono partito dal Cairo con una carovana di 33 persone tra Missionari, Suore, maestre nere, e Fratelli laici, e dopo un faticoso viaggio di 99 giorni, sono arrivato a Khartum, da dove, dopo un mese di soggiorno, sono partito per il Cordofan, dove mi trovo da 50 giorni. Il solo viaggio della carovana dal Cairo a Khartum e a El-Obeid mi è costato 22.000 franchi e tutto ciò soffrendo molto, non bevendo mai del vino né io, né gli altri e soffrendo una grande povertà. Ma siccome questa Missione è faticosa e difficile e dolorosa, occorre che i Missionari siano disposti a un martirio lento e continuo.
[3308]
Ora a Khartum e a El-Obeid abbiamo la proprietà delle case dei Missionari, ma per le case delle Suore le ho affittate e pago 1.200 franchi per anno a Khartum e un po' meno a El-Obeid. Qui non abbiamo mai bevuto vino, perché troppo caro. Una bottiglia ordinaria di vino ordinario per la Messa, che al Cairo costa 60 centesimi, qui non la si trova per 5 franchi. Le patate costano 130 centesimi al chilo; tutto ciò che qui è più necessario per la vita, costa enormemente caro. A Khartum abbiamo del pane assai caro, ma qui non ce n'è affatto e noi non mangiamo mai pane, ma fahit, cioè un certo pane di durra selvatica che in Europa mangerebbero appena le galline. Noi siamo molto contenti perché facciamo la volontà di Dio e procuriamo la salvezza delle anime più abbandonate della terra.
[3309]
Una delle mie prime cure è quella di fondare due grandi orfanatrofi diretti dalle Suore per l'infanzia. Occorre che io le dia un'idea della condizione deplorevole di questi paesi, perché lei possa comprendere tutto. L'abolizione dello schiavismo, deciso dalle potenze europee a Parigi nel 1856 è lettera morta per l'Africa Centrale. I trattati esistono sulle carte, ma qui la tratta è in pieno vigore. Si parte tutti i mesi dell'anno, eccettuato il tempo delle piogge equatoriali, da Khartum e da El-Obeid e ci si reca nelle tribù vicine dei neri; si entra armati di fucili e di pistole e si strappano violentemente dalle tranquille famiglie dei neri i bambini, le bambine e i ragazzi e per riuscirvi contro i genitori che si oppongono, si uccidono molte volte gli stessi genitori e tutti quei bambini con le mamme, se sono giovani, si conducono nel Cordofan e nella Nubia per venderli.
[3310]
Vi sono dei bambini di due giorni, fino alle ragazze e donne di 24 anni pressapoco; vi sono delle madri molto giovani dai 14 ai 20 anni con due o tre piccoli; vi sono molte madri che non hanno dato ancora alla luce i piccoli e tutte nude le si conduce nella Nubia e al Cordofan e in Egitto. Ogni anno se ne strappano molte centinaia di migliaia e può darsi mezzo milione. Dal Cairo a Khartum noi ne abbiamo incontrati pìù di trenta carovane e barche. Da Khartum al Cordofan più di mille tutti nudi e legati al collo e tirati dai giallaba (mercanti di schiavi). Una volta strappati questi poveri bimbi e bimbe, il padrone ne dispone a suo piacere e soprattutto per gli harem e la prostituzione.
[3311]
E' innumerevole il numero dei bambini nati che si gettano fuori da El-Obeid o li seppelliscono o li gettano sulla terra fuori della città per essere mangiati dagli avvoltoi e uccelli, con i cammelli morti, gli asini e gli altri animali. Quindici giorni fa, mentre stavo passeggiando fuori dalla città, ho visto delle centinaia di questi piccoli cadaveri o dei pezzi di cadaveri. Ho reclamato presso il Pascià il quale mi ha dato ordine di seppellire tutti i neri morti. Poi una quantità di bambini vengono venduti con la loro madre per 90 o 100 franchi. Noi abbiamo numerose madri con i loro piccoli che abbiamo acquistato e che ci hanno donato e noi li abbiamo messi in piccole capanne che abbiamo costruito e comperato fuori dalla Missione.
[3312]
Ecco la grande necessità di fondare un grande orfanatrofio e affidarlo alle Suore; ho già comperato il terreno proprio vicino alla mia residenza. Ma mi occorre denaro sia per costruire, sia per mantenere ed educare questi bambini. Madri per allattarli ce ne sono in abbondanza, anche di 11 anni, che possiamo acquistare o prendere a noleggio. Un gran orfanatrofio è necessario anche a Khartum.
[3313]
Premesso tutto ciò lei deve ancora pensare, Monsignore, che qui non è mai stato predicato il Vangelo, per conseguenza lei può immaginare i disordini, la corruzione e gli effetti della corruzione. Bisogna ancora pensare che su 100.000.000 di infedeli di cui è composto il mio Vicariato, ce ne sono di 80.000.000 che vanno nudi completamente, uomini e donne. Ora, per stabilire la fede cattolica, bisogna vestire almeno le donne e un po' gli uomini. Per vestirli è una spesa enorme, perché una pezza di tela ordinaria che comperiamo al Cairo per 10 franchi, arrivata al Cordofan, costa almeno 40 franchi. Una cassa di vestiti e di camicie da donna che mi hanno inviato dalla Francia gratuitamente, trasportata qui al Cordofan, il solo trasporto mi è costato 67 franchi. Pensi ora lei le spese che ci sono necessarie per formare un orfanatrofio per i nostri piccoli neri.
[3314]
Al momento in cui le scrivo, monsignore, non abbiamo neanche la biancheria per noi, perché abbiamo dovuto fare una camicia a ciascuna bambina e donna del nostro Istituto femminile e farne una anche ai ragazzi. Noi dormiamo vestiti sul nostro angareb che è formato da pezzi informi di legno e legato con delle corde di dattero, o con delle corde di pelle di animale. Ci sono ad El-Obeid dei mercanti arabi (nemmeno un europeo) che hanno della tela, ma per acquistarla occorre del denaro che non abbiamo. Noti ancora una cosa. Le camicie ai neri non durano come in Europa dove ci sono delle belle case, dei letti e delle sedie. Qui i bambini dormono sulla nuda terra o, se le abbiamo, sulle stuoie. Non ci sono sedie; essi dormono e si siedono sempre sulla terra; non hanno scarpe, ma sempre piedi nudi.
[3315]
Malgrado tutto ciò, il nutrimento e il vestiario di ogni bambino e di ogni bambina anche piccola, ci costa 7 franchi e 74 centesimi per mese, senza contare la casa e le madri che allattano i piccoli. Ma ciò non può durare perchè essi moriranno. Occorrono da 8 a 10 franchi per ciascuno. A Khartum è più caro. Aggiunga le medicine che abbiamo portato dal Cairo. Arrivate al Cordofan costano enormemente. Aggiunga ancora le spese d'acquisto.
Ogni giorno si presentano a noi degli schiavi per essere liberati dalle crudeltà dei loro padroni. Si sono presentati a me delle mamme incinte con piccoli. Se io non le accetto, saranno punite con la morte dai loro sicari. Ho constatato che alcune di loro, anche se incinte, sono state uccise.
[3316]
Ora che fare davanti a questo disgraziato spettacolo? Levo gli occhi al cielo, confido nella Provvidenza e le accetto. Ora, non avendo al presente il tempo per scriverle altre miserie, m'indirizzo all'Opera della S. Infanzia e la prego insistentemente di venire in mio soccorso con un buon assegno annuale. Se lei vedesse, monsignore, lo stato delle popolazioni dell'Africa Centrale, lei sarebbe convinto che nessuna della missioni della Cina e degli altri paesi del mondo, merita d'essere aiutata come la mia.
In Cina le Missioni sono stabilite da secoli; qui al Cordofan sono solamente 486 giorni che la Fede cattolica è entrata per la prima volta. Dunque, qui bisogna creare tutto. La Cina è un paese civilizzato. L'Africa Centrale no; le popolazioni sono completamente nude, uomini e donne, alla distanza di 10 giorni e anche di 3 giorni da qui. Qui le donne portano, per la strada, un piccolo asciugamano; le ragazze completamente senza il minimo vestito o con un cordoncino di pelle in basso. Non ho parole per esprimerle le miserie di questo paese e molte cose non si possono nemmeno dire per pudore. Dunque, raccomando questa santa causa al suo ammirabile cuore; perori, monsignore, la causa dell'Africa Centrale.
[3317]
Per quanto riguarda noi Missionari e Missionarie, siamo disposti a morire mille volte per la salvezza di queste anime. Il nostro grido di guerra sarà sempre per tutta la nostra vita. "O Nigrizia o Morte".
Noi saremo, con la grazia di Dio, fedeli al nostro proposito.
[3318]
Io non voglio tacerle qui che, allorché la S. Sede mi ha affidato questa vasta e laboriosa Missione, la mia coscienza era un po' titubante, perché conoscevo la mia piccolezza di fronte a questo mandato enorme che Dio mi ha affidato tramite il suo augusto Vicario Pio IX. Allora io ho pensato che con le nostre forze non riusciremo mai a fondare il cattolicesimo in queste immense regioni dove la Chiesa, malgrado gli sforzi di tanti secoli, non è giammai riuscita. Allora ho gettato tutta la mia confidenza nel Sacro Cuore di Gesù e ho stabilito di consacrare tutto il Vicariato al Sacro Cuore di Gesù il 14 settembre prossimo. A questo scopo ho inviato una circolare per fare questa grande solennità e ho pregato l'apostolo ammirabile del S. Cuore, il P. Ramière, a redigere l'atto di Consacrazione solenne, ciò che egli ha fatto. Glielo invierò.
[3319]
Ora, per questa volta, mi fermo e la prego di destinare all'Infanzia del mio Vicariato un buon assegno e d'inviarlo al Cairo al mio rappresentante, Don Bartolomeo Rolleri, Superiore degli Istituti dei neri al Cairo. Egli mi farà pervenire tutto alla mia residenza principale per mezzo del divano del Cairo.
[3320]
Le autorità turche fino a ora sono buonissime con la Missione; io sono arrivato nel Vicariato con un firmano dell'Imperatore di Costantinopoli nel quale accorda al Vicariato tutti i privilegi accordati ai cristiani dell'impero turco. Così ha contribuito molto a essere ben ricevuto in tutte le principali città del Sudan. Ciò fa che noi siamo completamente liberi. Ma a due giorni da qui, dove non c'è alcun governo, noi non abbiamo che il firmano della Provvidenza divina. Tuttavia la fama della nostra Missione a El-Obeid è penetrata ovunque nel regno del Darfur, nell'impero di Bornù, nei Bogus, nei Nuba e un re di questi ultimi è venuto a invitarci per costruire una chiesa e fare delle scuole nella sua tribù, dove c'è una conoscenza ideale di Dio, ma manca completamente il culto, non si prega e si detesta il Corano e dove hanno ucciso tutti quelli che hanno parlato loro del Corano.
[3321]
Il mio scopo attuale è quello di fortificare Khartum ed El-Obeid, come punto di base di operazione: poi noi ci estenderemo fino al di là delle Sorgenti del Nilo, dove vi è una popolazione idolatra e vergine della malizia e un clima molto buono.
Affido questa petizione all'Immacolata Vergine Maria affinché ispiri la S. Infanzia a venire in aiuto di questa Missione, dalla quale dipende, può darsi, la salvezza di tutti i popoli di questo immenso Vicariato.
Daniele Comboni
Traduzione dal francese.