Comboni, dziś

Partecipa in Cairo (1869) al ricevimento offerto da Francesco Giuseppe ai missionari
Dal Quadro storico, 1880
La Società delle Sante Missioni apostoliche e i banditori di Cristo penetrano con la Croce e il Vangelo dove né la spada, né l’avidità del denaro, né il nobile amore della scienza hanno potuto farsi strada

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Nr pisma
Odbiorca
Znak (*)
Miejsce napisania
Data
531
Card. Alessandro Barnabò
0
El-Obeid
20.12.1873
AL CARD. ALESSANDRO BARNABO'

AP SOCG, v. 1003, ff. 762-763



Nº. 13 J.M.J.

Khartum, 20 dicembre 1873

E.mo e R.mo Principe,
[3465]
Due sole righe perché ho la mano sinistra legata al collo da oltre 25 giorni. Reduce dal Cordofan a quattro giorni di distanza da Khartum, il cammello improvvisamente spaventato, mentre correva più di un cavallo mi balzò a terra, e rimasi quasi morto con un braccio fratturato, che per fortuna è il sinistro. Non posso esprimere quanto ho sofferto. Dopo esser rimasto due giorni sotto la mia tenda, con estremo dolore camminai ancora 5 giorni sul cammello col braccio al collo, che ad ogni passo era un colpo di spasimo. Giunto al Fiume Bianco ad Ondurman, il Pascià Governatore Generale del Sudan mi spedì il suo vapore, che mi trasportò alla missione. La grazia di Dio non vien meno là dove mancano gli umani soccorsi. In tutto il Sudan non v'ha un medico, che sappia i primi elementi della medicina o chirurgia. Degli scorticagatti e dei beccai ve ne sono. Lo scannagatti del Pascià prese cura di aggiustarmi il braccio; e grazie a Dio ora trovo un po' di miglioramento; e mi si fa sperare che per l'Epifania sarò in grado di dir messa.


[3466]
Ma il rapporto che le promisi colla mia lettera 4 novembre p.p. sulla fondazione di una bella missione a Nuba, e quello sull'intero Vicariato, non potrò redigerli che a guarigione completa.

Intanto il gran capo dei Nuba continua a spedire messi ad El-Obeid per vedere quando noi ci stabiliremo colà, e ultimamente è venuto il capo Nemur a sollecitare la nostra andata, e dai Nuba si dice "Noi vogliamo essere cristiani. Alcuni musulmani di El-Obeid ci hanno detto che i Cristiani son Khanazir e Kelàb (maiali e cani); ma noi abbiamo veduto coi nostri occhi (è il capo che parla) che i cristiani sono i più buoni del mondo". Insomma noi preghiamo il S. Cuore a conservare i Nuba in questi sentimenti fino a che Dio vorrà che noi piantiamo colà una missione.


[3467]
Il giorno 11 corr.te partì il P. Stanislao Carcereri per Cairo e Roma: ebbi notizia che egli è già entrato nel deserto. Il medesimo giorno giunse in Khartum la seconda carovana con un missionario, un fratello laico, 4 Suore di S. Giuseppe (mi paiono di ottimo spirito come quelle che ho in Khartum), e tre ragazzi con uno che studia il latino della tribù dei Denca. Una di queste Suore avendo timore del cammello, venne sull'asino fino ad un terzo di deserto, ove la iena di notte avendo mangiato la gamba di dietro dell'asino, la povera Suora fece il resto del viaggio di 12 giorni a piedi sotto un sole cocente sulla sabbia. Grazie a Dio, benché abbia viaggiato 12 ore a piedi al giorno per ben 12 giorni, essa è giunta sanissima a Khartum.


[3468]
Tanto ad El-Obeid, come qui a Khartum, la missione cammina. La mia posizione coll'autorità locale non può essere migliore. Ma gli orrori della schiavitù e della tratta dei negri, a cui è rivolta una parte dei miei pensieri, reclamano dalla Chiesa il suo braccio morale: siccome è cosa di grave momento, e di somma difficoltà pratica, mi è d'uopo usare gran prudenza, e tutto sottomettere all'alta saviezza della S. C. pria di muovere un passo d'importanza. Io confido, che agendo io esattamente a norma delle istruzioni che all'E. V. piacerà darmi, a poco a poco daremo un colpo mortale a questa piaga dell'umanità, con gran profitto della fede. Appena guarito, la ragguaglierò dei mezzi, che mi paiono all'uopo opportuni. Augurandole felici feste e buon capodanno le bacio la sacra porpora e mi dichiaro



D.mo u.mo figlio

Daniele Comboni Prov.o Ap.lico






532
D.Rolleri e D.Squaranti
1
El-Obeid
fine 1873
A DON ROLLERI E A DON SQUARANTI

ACR, A, c. 19/10 n. 3



Khartum, fine 1873



Nota su un registro.



533
Opera di Parigi
1
El-Obeid
1873
ALL'OPERA DI PARIGI

APFP, Boîte G 84, n. 113



Khartum, fine 1873



Statistiche delle Missioni e Note amministrative.



534
Mgr. M. Dauphin
0
El-Obeid
1873
A MGR. M. DAUPHIN

"Oeuvre des Ecoles d'Orient" - 79 (1873), pp. 219-221



El-Obeid, 1873

Signor Direttore,
[3469]
Mons. Soubiranne che ha conosciuto e apprezzato dalle origini l'Opera della Rigenerazione della Nigrizia, volle ben perorare la causa dei due Istituti per i neri che ho fondato al Cairo ed egli mi ottenne per loro dall'Opera ammirabile delle Scuole d'Oriente, un modesto aiuto nel 1868 e nel 1870.

Mi fece pure sperare degli aiuti più considerevoli allorché sarei andato, mi diceva, ad attaccare l'Africa centrale dalla parte dell'Oriente, mentre Mons. l'Arcivescovo di Algeri l'avrebbe attaccata dall'Occidente, dal deserto del Sahara.


[3470]
Ora ecco precisamente che la S. Sede mi ha da poco affidato il Vicariato Apostolico dell'Africa Centrale, carico immenso poiché è, credo bene, la Missione più vasta e laboriosa dell'universo intero, perché il suo territorio contiene poco meno di cento milioni d'infedeli. Con la grazia di Dio, ho cominciato energicamente questa guerra apostolica.


[3471]
A Khartum, la capitale del Sudan orientale (15º di Lat. Nord) ho già fondato due istituzioni considerevoli. Ne ho da poco aperti due altri d'una estrema importanza a El-Obeid, da dove le scrivo. Questa città d'una popolazione di 100.000 anime, è la vera base di operazione per entrare nel centro dell'Africa che si inoltra a distanze enormi. La mia giurisdizione spirituale si estende, in effetto, dalle frontiere dell'Egitto e della Tripolitania fino al 12º di Lat. Sud.

Lei comprende, signor Presidente, quanto importi, prima di attaccare questa grande massa di idolatria e di barbarie, che io fortifichi il più possibile le mie due Missioni fondamentali di Khartum e di El-Obeid.


[3472]
Ecco dunque le opere diverse che sollecitano già i soccorsi dell'Opera ammirabile che lei dirige:

1º Al Cairo l'Istituto dei neri che è diretto dai nostri Missionari di Verona, fondato per le Missioni della Nigrizia. Questa casa è attualmente poco numerosa perché ne ho spostati un certo numero di soggetti già formati per condurli qui nell'Africa Centrale.

2º A Khartum, l'Istituto dei neri con la scuola della parrocchia e della Missione. Questi due Istituti che contengono un gran numero di bambini, sono ugualmente diretti dai nostri Missionari di Verona.

3º A El-Obeid, l'Istituto dei neri molto numeroso e sotto la stessa direzione.

4º Al Cairo, la scuola delle nere dirette dalle Suore di S. Giuseppe dell'Apparizione.

5º A Khartum la scuola parrocchiale e l'Istituto delle nere diretti dalle stesse Religiose; queste due opere sono molto numerose.

6º A El-Obeid, infine, una scuola e un Istituto di nere che resteranno sotto la direzione delle maestre nere che abbiamo educate al Cairo, fino all'arrivo delle Suore di S. Giuseppe dell'Apparizione che sono in viaggio e che aspetto.


[3473]
Permetta che a questa arida nomenclatura aggiunga qualche osservazione che le farà meglio comprendere il mio pesante fardello e i pressanti bisogni che ho del suo soccorso.

Salvo le scuole esterne di Khartum e di El-Obeid che ci forniscono qualche retribuzione, tutte le altre opere sono interamente a carico della Missione. E quale carico, signor Direttore! Non si tratta solamente di dare l'istruzione ai nostri poveri neri; bisogna quasi sempre comperarli in denaro contante, poiché è ben misero il numero di quelli che ci vengono ceduti gratuitamente. Prima di alloggiarli, di nutrirli, di curare le loro malattie, siamo obbligati a vestirli, dal momento che tutti, sia ragazzi che ragazze, ci arrivano completamente nudi.


[3474]
Ora qui in Sudan la maggior parte degli oggetti di abbigliamento e di alimentazione, venendo dall'Egitto, non si ottengono che a un alto prezzo. E' così che, per esempio, un pezzo di tela qui al Cairo si paga 10 franchi, trasportato a Khartum costa 50. E' così che anche il vino per il Santo Sacrificio ci costa cinque franchi la bottiglia qui, mentre al Cairo si paga 60 centesimi.

Io m'indirizzo, dunque, alla carità generosa dei suo pii Associati e la prego, in nome del Divin Redentore, di provare compassione delle opere della mia grande e povera Missione. Tutto qui è immenso e intralciato da ostacoli; ma Nostro Signore se ne occupa: il Suo Vicario ha parlato e io sono pieno di confidenza.


[3475]
Il Vicariato dell'Africa centrale fondato nel 1846 dal Papa Gregorio XVI, ha dapprima divorato, nello spazio di 15 anni, la vita di 35 Missionari. Su 40 che ne avevano affrontato i disagi, 5 soltanto sono sopravvissuti. Dio ha voluto che io fossi in questo numero, dopo essermi visto undici volte in punto di morte.

Questa spedizione apostolica fu seguita da un nuovo invio di 60 Padri francescani. 22 sono morti, 2 sono restati a Khartum, il resto è ritornato in Egitto o in Terra Santa.

E' in seguito a queste prime e dolorose prove che il Santo Padre attuale ha affidato il Vicariato dell'Africa Centrale all'Istituto dei Missionari della Nigrizia che noi abbiamo (il Vescovo di Verona e io) fondato con l'aiuto di N. Signore e sul quale richiamo oggi il suo benevolo interesse.


[3476]
Dal 1871 avevo inviato, sotto la guida del P. Carcereri, mio vicario generale, quattro esploratori ben sicuri che procedettero fino al Cordofan ove incominciarono a predicare il Vangelo.

L'anno seguente mi sono messo io stesso alla testa di una grande carovana di 30 persone, Religiosi e Suore. Abbiamo risalito il Nilo, attraversato il deserto e, con la protezione visibile di Dio, dopo 99 giorni di un viaggio pericoloso e penoso, siamo arrivati a Khartum senza incidenti e senza perdite.

Voglia gradire, etc. etc.



Daniele Comboni

Pro-vicario Ap.lico dell'A. C.



Traduzione dal francese.






535
Nota
1
1873
NOTA SU UNA LETTERA

ACR, A, c. 26/20



1873



536
P. Henri Ramière
0
1873
AL P. HENRI RAMIERE

"Le Messager du Coeur de Jésus" XXIV (1873), pp. 185-187



1873

Mio carissimo e venerato Padre,
[3477]
Esprimerle il bene che la sua cara lettera ha prodotto nel mio cuore e nello spirito di tutti i miei cari confratelli, è una cosa impossibile. Basta dirle che la sua amabile lettera, che mi annotava le preghiere che lei ha sollecitato dagli Associati dell'Apostolato della Preghiera nel Messaggero del Cuore di Gesù, come l'intenzione generale del mese di dicembre in favore dell'Africa Centrale, ci ha talmente consolati e incoraggiati, che al presente noi saremmo troppo felici di donare tutto il nostro sangue e la nostra vita in mezzo ai più atroci martirii, per la gloria del Sacro Cuore. Lei, Padre mio, ha fortificato la nostra fede, il nostro coraggio, la nostra speranza e durante il mio viaggio con la mia carovana di 30 persone tra il Cairo e Khartum, nel quale abbiamo impiegato 99 giorni soprattutto passando sul cammello il deserto sotto 60º Réaumur, io, i miei Missionari e le mie Suore abbiamo sovente parlato di Lei, Padre mio, e degli Associati dell'Apostolato e abbiamo detto: "Noi soffriamo qui, noi lavoriamo, ma abbiamo delle anime elette, le anime più fervorose e più pie della terra, gli Associati dell'Apostolato, i membri della Lega del Cuore di Gesù che pensano a noi e che pregano per noi.


[3478]
In mezzo a questi brucianti deserti, siamo ben felici di vivere nel Sacro Cuore di Gesù e nello spirito dei Suoi più fedeli amici. Queste anime scelte pregano per noi e per la nostra laboriosa e difficile Missione. Gesù ha detto: "Domandate e riceverete, picchiate e vi sarà aperto". La parola di Gesù è infallibile. Se io, se lei (ci diciamo reciprocamente) fossimo soli a pregare per l'Africa centrale, Dio non ci esaudirebbe, perchè non preghiamo bene con tutte le condizioni necessarie, ma per noi pregano i membri dell'Apostolato della Preghiera, i più fervorosi servitori del Cuore di Gesù, i pii lettori del suo Messaggero; è impossibile che la loro preghiera non sia esaudita e queste anime pregano per la conversione degli infedeli del nostro Vicariato, per i 100 milioni di sfortunati. Dunque, l'Africa Centrale sarà convertita dal Sacro Cuore di Gesù e dalle preghiere dei suoi più fervorosi servitori.


[3479]
Queste parole noi le abbiamo ripetute più volte, mio caro Padre, nel passaggio del deserto, in aprile e lo ripetiamo al presente. Lei non può comprendere quanto ci consoli il pensiero che lei e i membri dell'Apostolato della Preghiera pregate per noi. Grazie, grazie, mio caro Padre, ringrazi tutti gli Associati delle loro potenti preghiere e li assicuri della nostra riconoscenza.

Siccome lei ha avuto la bontà di dirmi che sarebbe utile farle sapere il giorno in cui consacrerò l'Africa centrale al Sacro Cuore con la formula che lo Spirito Santo le ha dettato (quale magnifica consacrazione! Grazie infinite di questa così bella formula, che ho tradotto in diverse lingue del mio Vicariato) le annuncio che farò questa Consacrazione solenne il 14 settembre festa dell'Esaltazione della S. Croce, cioè la terza domenica di settembre e la quindicesima dopo la Pentecoste alle 9 del mattino. In quel giorno farò io stesso la Consacrazione solenne a El-Obeid, capitale del Cordofan, mentre il mio Vicario farà lo stesso atto di Consacrazione a Khartum alle 9 del mattino.


[3480]
Finisco perché il tempo mi manca, ma la prego di fare molto pregare per questo immenso Vicariato affinché possiamo vedere questi popoli convertiti all'amore di Gesù. Mi permetterò di inviarle delle notizie sulla mia Missione, per il Messaggero del Cuore di Gesù.

Sono etc.



Daniele Comboni

Pro-vicario dell'A. C.



Traduzione dal francese.






537
Convenz. con Mons. Ciurcia
0
1873
CONVENZIONE CON MGR. CIURCIA

ACR, A, c. 18/36



1873

Convenzione
[3481]
fra S. E. R.ma Monsignor Luigi Ciurcia Arciv. d'Irenopoli, Vicario Ap.lico dell'Egitto pe' Latini, e Delegato Ap.lico pegli Orientali dell'Egitto, dell'Arabia, della Siria ecc. ecc. e D. Daniele Comboni Pro-Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale, pegl'Istituti de' Negri in Cairo.




[3482]
Sotto il nome di Istituti de' Neri, fino dal Dicembre del 1867 il Sac. D. Daniele Comboni Missionario Ap.lico dell'Africa Centrale, di espresso consenso di S. E. R.ma Mons.r Luigi Ciurcia Arciv.o d'Irenopoli e Vic.o Ap.lico di Egitto pe' Latini, e dopo fattane partecipazione alla S. C. di Prop.da Fide, ha fondato in Cairo due piccoli stabilimenti; uno maschile per l'educazione de' neri, diretto da' Sacerdoti dell'Istituto delle Missioni per la Nigrizia in Verona; l'altro femminile per l'educazione delle nere, diretto dalle Suore di S. Giuseppe dell'Apparizione.


[3483]
Questi Istituti rimasero omninamente sotto la immediata giurisdizione di S. E. R.ma Mons.r Luigi Ciurcia come Vicario Ap.lico dell'Egitto, il quale ebbe per loro un interessamento paterno; e così poterono produrre qualche frutto a vantaggio de' poveri neri più abbandonati. Siccome però lo scopo di tale fondazione, avea per obietto principale una qualsiasi Missione nella Nigrizia Interiore, avendo ora la S. Sede affidato il Vicariato Ap.lico dell'Africa Centrale all'Istituto delle Missioni per la Nigrizia in Verona, ed essendone stato incaricato della direzione il Sac. D. Daniele Comboni, col titolo di Pro-Vicario Ap.lico, S. E. R.ma Mons.r Luigi Ciurcia, come Vicario Ap.lico dell'Egitto, ha desiderato che si devenisse ad una reciproca convenzione, per evitare ogni collisione di giurisdizione anche per l'avvenire sull'esistenza de' medesimi Istituti de' Neri in Egitto. Perciò il sullodato Pro-Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale sottomette umilmente a S. E. R.ma la seguente Convenzione.

Convenzione


[3484]
1º Gli Istituti de' neri in Cairo sono canonicamente riconosciuti nel Vicariato Ap.lico dell'Egitto, al doppio scopo di acclimatare i missionari, i fratelli coadiutori, e le Suore provenienti dall'Europa, e diretti alla Missione dell'Africa Centrale, e di educare i neri d'ambo i sessi nella Fede e nella civiltà cristiana.


[3485]
2º Questi Istituti preparatori per le Missioni della Nigrizia, sono mantenuti in ogni cosa dal Vicariato Ap.lico dell'Africa Centrale. E' però loro libero di ricevere una pensione per l'educazione de' loro allievi, e per servizi che prestassero pubblici, o individuali, o per rimunerazioni generali che venissero fatte a tutti gli Istituti di Egitto in genere, o ad essi in specie.


[3486]
3º S. E. R.ma il Vic.o Ap.lico di Egitto ha la giurisdizione sopra di essi, che viene al suo ufficio accordata dal ius comune ed ecclesiastico; quindi ha il diritto della visita Pastorale, della sorveglianza sui Sacerdoti e sulle Suore, di regolare l'amministrazione de' Sacramenti, ordinare pubbliche preghiere, e punire i pubblici delinquenti.


[3487]
4º Quanto spetta all'ordinamento dell'interno degl'Istituti, al personale della direzione e Superiorità de' medesimi, alla direzione spirituale delle Suore, ed a disporre de' Missionari e delle Suore, secondo i bisogni delle Missioni dell'Africa Interna, è riconosciuto di competenza del Pro-Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale, atteso specialmente il fine medesimo degl'Istituti; e così gli si riconosce egualmente il diritto di dare Dimissorie, Remissorie, e Patenti ai suoi Missionari esistenti negl'Istituti de' Neri, come loro Superiore Ordinario, quando non siano in lesione de' diritti del Vicariato Ap.lico dell'Egitto.


[3488]
5º Atteso la enorme distanza di quest'Istituti de' neri colla residenza del Pro-Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale, egli prega S. E. R.ma il Vic. Ap.lico dell'Egitto a volere intervenire in suo nome anche nell'ordinamento interno ne' seguenti casi: a) di una aperta ribellione scandalosa de' sudditi contro il Superiore; b) di una palese incapacità del Superiore a fungere il suo ufficio, sia per grave infermità, sia per infamia proveniente da colpe pubbliche; c) di una morte repentina del medesimo. In questi casi egli potrà procedere coi sudditi, e col Superiore, anche col sostituirlo, sino alle nuove disposizioni del Pro-Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale.


[3489]
6º S. E. R.ma Mons.r Vicario Ap.lico di Egitto in accordo col Superiore degl'Istituti de' neri potrà disporre pel servizio spirituale del suo Vicariato quando lo volesse, di quei Sacerdoti Missionari che vivono pro tempore negli Istituti de' Neri, e di cui il Pro-Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale, non avesse altrimenti disposto.


[3490]
7º Finalmente il Pro-Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale si obbliga verso S. E. R.ma Mons.r Vicario Ap.lico dell'Egitto a partecipargli ufficialmente la scelta da sé fatta del Superiore e Direttore degl'Istituti ogni volta che avvenga di nuovo; e viceversa la R.ma Curia del Vicariato Ap.lico dell'Egitto, comunicherà al Pro-Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale, o sua Curia, le disposizioni straordinarie prese pro e contro gl'individui degl'Istituti in casi urgenti, ed i motivi che le hanno causate.


[3491]
Siccome lo scopo del sublime Apostolato de' capi delle Missioni, altro non è, che la pura gloria di Dio e la salute delle anime, così non v'ha dubbio che la generosa cooperazione degl'illustri Vicari Ap.lici dell'Egitto al consolidamento e sviluppo delle Missioni dell'Africa Centrale glorificherà grandemente il Signore, e sarà sorgente di benedizione all'infelice Nigrizia.






538
Note
1
1873
NOTE SULLA RELAZIONE

DI P. STANISLAO CARCERERI

ACR, A, c. 19/6 n. 2



1873



539
Nota sul reg. Battes.
1
Khartum
1873
DAL LIBRO DEI BATTESIMI DI KHARTUM

ACR, A, c. 10/9



Khartum 1873



540
P. Stanislao Carcereri
1
El-Obeid
1873
A P. STANISLAO CARCERERI

"Annali Buon Pastore" 5 (1873) p. 13



El Obeid, 1873



Brevi notizie.