Dopo aver fatto il suo discernimento di fondo ed aver individuato gli obiettivi programmatici e le scelte concrete, il Capitolo si è trovato davanti ad una lunga lista di opzioni. Mentre da un lato questo risultato ha il vantaggio della comprensività, dall’altro esso rischia di togliere risalto a quelle scelte che meritano di ricevere un’attenzione particolare. Per questo il Capitolo – avendo in mente l’operatività implicata dal voler porre indicazioni per un Piano - ha continuato il suo discernimento individuando, per ognuna delle tematiche trattate, un numero limitato di priorità. Questo ulteriore discernimento non intende – in alcun modo – diminuire l’importanza di tutte le indicazioni altrimenti date: molto più semplicemente esso indica ai confratelli alcuni punti a cui occorre, nel corso dei prossimi sei anni, dare attenzione prioritaria affinché gli obiettivi enunciati siano totalmente raggiunti. Dal processo seguito sono risultati quattordici punti prioritari, che sono qui di seguito presentati.
1. Il CG nomini, entro giugno 2010, una commissione che, in collaborazione con il SGEV, faccia una rilettura sistematica del materiale prodotto in questi anni nel processo della Ratio Missionis. La riflessione teologica sulla missione e sulla metodologia comboniana che ne emergerà sarà presentata alla prossima Intercapitolare.
2. Nel contesto della programmazione sessennale, i CP avviino una riflessione sullo stile di vita delle nostre comunità per offrire orientamenti e misure concrete in modo da avvicinare le nostre comunità alla vita della gente, in sintonia con l’opzione preferenziale per i poveri. Inoltre, i CP favoriscano nuove proposte di esperienze comunitarie d’inserzione radicale, dopo un opportuno discernimento e in dialogo con la Chiesa locale.
3. Si assuma il discernimento, nella sua varietà di metodi, come strumento personale e comunitario per favorire, illuminati dalla fede, l’unione tra la Parola di Dio e la realtà; questo avvenga in particolare nei momenti di decisione durante i consigli di comunità e le assemblee ai diversi livelli.
4. Per rispondere alla richiesta di una spiritualità rinnovata, il Capitolo propone che ogni anno si sviluppi un tema specifico per tutto l’Istituto, in vista di un cammino comune. Suggeriamo al CG i seguenti temi:
- Parola di Dio, lectio divina, lettura popolare della Bibbia;
- Comboni, fonte di rifondazione oggi;
- Fraternità comboniana: relazioni interpersonali, risoluzione di conflitti, ecc;
- La vicinanza ai poveri come un cammino spirituale;
- Il Cuore di Gesù, espresso in linguaggio attuale;
- La preghiera comboniana oggi;
- La croce come tempo speciale di approfondimento della fede;
- La centralità di Cristo nella vita e nella missione comboniana.
5. Verifica e riqualificazione delle nostre presenze secondo le convenzioni stipulate.
5.1. Africa: presenza tra i popoli non evangelizzati, nomadi, pigmei, dialogo interreligioso, ecumenismo, GPIC, immigrati, agglomerati urbani, formazione di leader, giovani marginalizzati e AM.
5.2. America: afro-discendenti, indigeni, agglomerati urbani, GPIC e AM.
5.3. Asia: prima evangelizzazione, dialogo interreligioso e AM.
5.4. Europa: situazioni di frontiera nella Chiesa e nella società, AM, GPIC, immigrati, collaborazione con i LMC e revisione delle strutture materiali.
6. Consolidare l’inserzione in situazioni di frontiera.
6.1. Entro il prossimo sessennio, le Circoscrizioni che ancora non hanno realizzato tale priorità, assicurino almeno una presenza in situazioni di frontiera (slums, nomadi, immigrati…) tenendo presente i criteri del vivere vicino alla gente, nel loro ambiente, in strutture semplici. Gli stessi criteri vengano seguiti nelle aperture di nuove comunità.
7. La FP dei formatori preveda l’applicazione del modello educativo dell’integrazione sia al formatore stesso che ai candidati. Nel prossimo triennio (2010/12):
7.1. Si organizzi per i promotori e i formatori che iniziano il loro servizio un corso di quattro mesi focalizzato sul modello formativo e sul carisma comboniano.
7.2. Ci si preoccupi che i formatori dei postulati siano formati specialmente nel campo dello sviluppo umano e della personalità; che i maestri dei novizi posseggano una buona conoscenza della spiritualità comboniana; che i formatori di scolasticato siano in grado di saper valutare la preparazione e l’esperienza pastorale dei candidati.
7.3. Ai promotori vocazionali venga offerto ogni due anni, a livello continentale, un corso di aggiornamento sulla cultura giovanile.
8. FP dei promotori e formatori.
8.1. I corsi di un mese per promotori vocazionali e formatori a livello continentale, iniziati nel triennio passato, continuino e siano organizzati con scadenza biennale, in collaborazione tra le Circoscrizioni del continente, SGF e CCFP.
8.2. La FP dei promotori e formatori favorirà la conoscenza del modello educativo dell’integrazione, offrendo la possibilità di farne esperienza personale, acquisendo strumenti e mezzi idonei per applicarlo nelle varie tappe educative.
GOVERNO
9. Coordinamento Continentale.
9.1. Nel Capitolo 2003 si erano date indicazioni per favorire la corresponsabilità e la sussidiarietà a tutti i livelli e in particolar modo per i Continenti. Le indicazioni ivi contenute sono ancora valide (AC ’03, 137-141).
9.2. Il CG, in dialogo con i SP, avvii uno studio sulla continentalità per chiarirne forma, funzionalità e sussidiarietà strutturale, da presentare alla prossima Intercapitolare.
9.3. L’incontro tra il CG e i SP dei continenti è valutato positivamente e deve essere continuato. Si organizzino dunque nel sessennio un incontro dopo ogni elezione dei SP e un terzo all’Intercapitolare. In questi incontri ci sia una valutazione su come l’autorità e la sussidiarietà sono capite e vissute.
9.4. Assistenti Generali, Segretariati Generali e CCFP. Il Capitolo ha ritenuto di non aumentare il numero degli Assistenti Generali e di non diminuire il numero dei Segretariati Generali; ha invece ampliato il ruolo della CCFP.
10. I continenti continuino il processo iniziato nell’Intercapitolare del 2006 verso l’accorpamento ed elaborino proposte concrete per l’Intercapitolare del 2012. Il CG accompagni e supervisioni il cammino dei continenti. All’Intercapitolare ci sia la verifica di quanto fatto e si passi alla fase operativa. Nel 2013, formate le nuove Circoscrizioni, si eleggano i nuovi SP. Con il 1° gennaio 2014 si avrà la nuova configurazione dell’Istituto.
11. Il CG, in dialogo con i SP del Continente, viste le urgenze riscontrate in questi ultimi anni, apra durante il sessennio almeno due comunità/centri di FP e di accompagnamento, una in Africa e una in America, in collaborazione con altri istituti e forze locali. Per questo identifichi e prepari il personale responsabile, almeno una persona per ogni centro, prima dell’Intercapitolare. Il personale sarà disponibile anche per iniziative di FP nelle Circoscrizioni del continente, restando in comunicazione con la CCFP e i gruppi di riflessione continentale.
12. A medio termine, tutte le Circoscrizioni, nei prossimi 3 anni, facciano i passi necessari per arrivare all’attuazione del FCT: presentazione del preventivo di comunità, distribuzione del superavit, rendicontazione all’economato di Circoscrizione, approvazione dei progetti comunitari, ecc. L’Intercapitolare del 2012 valuti il cammino percorso e promuova l’adozione del FCT in tutte le Circoscrizioni nei 3 anni successivi.
13. Il CG, in dialogo con le Circoscrizioni che hanno grandi centri per confratelli anziani, si impegni a provvedere personale e a prepararlo per un servizio specializzato di accompagnamento. Questo servizio richiede una particolare attitudine e preparazione specifica. La rotazione per l’assistenza nei centri ai confratelli anziani e agli ammalati sia tra le priorità del prossimo sessennio. Il CG la programmi in modo adeguato facendo sì che i tempi di servizio siano rispettati e non superino ordinariamente 5 anni.
14. I continenti definiscano un piano continentale di AM e le Circoscrizione formulino la propria carta dell’AM (AC ’03, 45). In ogni programmazione di Circoscrizione si preveda la presenza di confratelli specializzati nell’AM (missiologia, comunicazioni sociali, giornalismo, ecc.).