1. La Vita nuova nello Spirito è un dono che dobbiamo chiedere e accogliere. In questo “tempo opportuno” Dio ci provoca e ci invita a vivere la missione come esperienza di crescita umana e spirituale. È questa l’ora di lasciarci modellare come argilla nelle mani del Vasaio (cfr. Ger 18, 6).
IMMERSI IN UN PROCESSO STORICO DI GRAZIA E BENEDIZIONE
2. Noi Missionari Comboniani, immersi in una storia di grazia e benedizione, veniamo da culture, ambienti e stili di formazione diversi. Viviamo, inoltre, in un mondo globalizzato, con sensibilità religiose molteplici e con atteggiamenti critici di fronte a istituzioni religiose tradizionali, nel quale tuttavia il Signore continua ad operare.
3. Il processo di discernimento della Ratio Missionis, che ci ha visti coinvolti in questi ultimi anni, ci ha fatto constatare che la nostra spiritualità è debole e che gradualmente abbiamo assunto un modo di vivere individualista e borghese, che non favorisce la vita fraterna e toglie credibilità alla nostra testimonianza missionaria. La nostra fede rimane spesso lontana dalla vita e dalla realtà della gente. Talvolta, riduciamo la nostra spiritualità a un ritualismo religioso che non raggiunge il cuore della nostra vita missionaria. D’altra parte, senza una pratica concreta e costante, la fede finisce per spegnersi.
4. Questo stesso processo ha evidenziato il forte desiderio di cambiamento e di conversione, non nella teoria, ma nel profondo del cuore. Ci sentiamo come “terra secca, arida e senz’acqua” (Sal 63,2), con una grande sete che ci spinge a ritornare alle fonti originali per affrontare le sfide del nostro tempo.
FONTI D’ISPIRAZIONE
5. Lo Spirito che ha suscitato in Comboni l’amore per gli africani, continua a guidarci verso i poveri e gli ultimi. È lo stesso Spirito che ci spinge ad un profondo rinnovamento, personale e comunitario, nell’amore: dono ricevuto e vissuto come consacrazione, viene manifestato e offerto nella missione.
6. Come Comboniani scopriamo nel mistero del Cuore del Buon Pastore la ragione che ci anima ad una donazione totale e ci spinge verso i poveri e abbandonati. Per vivere questa spiritualità dobbiamo porre al centro della nostra vita la Parola di Dio, la vita e gli scritti di S. Daniele Comboni, la RV, la tradizione dell’Istituto, il magistero della Chiesa e, in modo particolare, la missione, che ci porta a vivere con la gente.
7. La donazione totale che ci chiede di assumere situazioni molto difficili è segnata dalla croce. Sull’esempio di Comboni (cfr. RV 4), scegliamo queste realtà come segno di amore profondo per la gente.
Comunità FRATERNE DI DISCEPOLI E MISSIONARI
8. Vogliamo essere missionari aperti all’azione di Dio in noi; missionari che vivono l'incontro con il Signore come discepoli interamente consacrati alla missione, chiamati a vivere una profonda relazione affettiva ed effettiva con Gesù per essere testimoni del suo amore e portare speranza al suo popolo. Ci identifichiamo con Lui, Parola e Missionario del Padre che ha dato la vita per tutti.
9. Siamo chiamati a condividere il sogno di Dio che vuole una vita piena e felice per tutta l’umanità. È Lui che ci invita a essere costruttori di fraternità, a donarci agli altri come comunicatori di pace e di vita, ad accogliere tutti e a essere buona notizia in mezzo ai più poveri.
10. Dobbiamo camminare verso un’unità di vita tra consacrazione, carisma e missione e, di conseguenza, verso una spiritualità che genera vita e che si distingue per coerenza.
11. L’Istituto continua il suo cammino di ritorno all’essenziale, cammino che implica per ciascuno di noi una revisione della nostra relazione con Dio e una testimonianza di vita fraterna. La conversione del cuore esige di essere tradotta in atteggiamenti concreti.
12. Sentiamo il desiderio di superare la tendenza a considerare la spiritualità come un fatto esclusivamente personale, per favorire una condivisione della vita interiore che ci permetta di raggiungere una più profonda comunione fraterna. Otterremo questo nella misura in cui accettiamo di mettere l’azione dello Spirito al centro delle nostre priorità, proponendoci di considerare la nostra vita in un’ottica di fede.
13. Per vivere la nostra spiritualità sentiamo l’importanza di essere nutriti di Dio e amanti della vita:
a. celebrare l’Eucaristia, fonte e fondamento della nostra spiritualità missionaria e della nostra vita fraterna in comunità (cfr. RV 39.1, 53);
b. ascoltare Dio che ci parla attraverso la sua Parola, la realtà dei poveri, le situazioni di violenza e di insicurezza, il mondo con la sua bellezza e le sue contraddizioni;
c. osservare i momenti di preghiera, di silenzio e di contemplazione a livello personale e comunitario.
14. In vista del processo di rinnovamento spirituale, il Capitolo fa le seguenti scelte operative che, senza voler essere esaustive, ci sembrano le più significative:
15. Vogliamo dare un posto prioritario all’ascolto e allo studio della Parola di Dio, alla lectio divina, alla preghiera personale e comunitaria. Intendiamo inoltre leggere e approfondire la realtà, la storia e la vita dei poveri come luogo della manifestazione di Dio Padre e della presenza di Gesù Cristo e dello Spirito.
15.1 I gruppi di riflessione continentali, ogni anno, offrano alle Circoscrizioni strumenti per l’analisi della realtà a livello sociale, politico, economico, religioso, ecclesiale e comboniano per aiutare comunità e persone a leggere i segni dei tempi, a riconoscere i valori del Regno e la presenza di Dio, facendosi guidare dallo Spirito nell’orientare il discernimento e le scelte.
15.2 Ogni Circoscrizione studi il modo migliore di utilizzare questo materiale come momento di FP.
16. Ribadiamo l’opportunità di elaborare il progetto di vita a diversi livelli:
16.1 Personale: ogni comboniano prepari annualmente il suo progetto di vita per esprimere in modo chiaro e semplice, attraverso obiettivi specifici e modalità concrete, la sua risposta al Signore.
16.2 Comunitario: ogni comunità prepara il progetto comunitario utilizzando i mezzi già a disposizione (es. RV, Direttorio di Circoscrizione, carta della comunità...) regolarmente aggiornati e contestualizzati. Il superiore ha la responsabilità di incoraggiare la sua comunità ad assumere questo processo.
16.3 Provinciale: i progetti comunitari siano condivisi con le altre comunità nelle assemblee di Circoscrizione e dei superiori e in altri momenti.
16.4 Il CG, nel corso del 2010, offra indicazioni per la preparazione di questi progetti ai vari livelli, tenendo conto dei diversi contesti.
17. È necessario coltivare una maggiore familiarità con la RV, come strumento di crescita nelle nostre opzioni, secondo il carisma comboniano ai diversi livelli:
17.1 Personale: ogni comboniano si impegni in una lettura feconda della RV.
17.2 Comunitario: la comunità faccia una lettura continuata per una riflessione condivisa, secondo i tempi e le modalità specificate nella carta della comunità.
17.3 Provinciale: ogni Circoscrizione organizzi durante il sessennio un corso di esercizi spirituali o seminari di FP che abbiano come oggetto la RV e la sua contestualizzazione nell’oggi.
17.4 Nel primo triennio il CG scelga alcuni confratelli a cui affidare il compito di una riflessione qualificata sulla RV, tale da aiutare a familiarizzarci con essa come strumento di crescita, in fedeltà al carisma comboniano.
18. La vita fraterna è un elemento fondamentale e indispensabile per la nostra crescita spirituale e il servizio missionario. Al raggiungimento di questi scopi dobbiamo dedicare il tempo e l'attenzione necessari.
19. Nella RV (cfr. RV 36-45) incontriamo le linee guida che ci aiutano a costruire comunità entusiaste, capaci di promuovere la crescita integrale dei suoi membri e di essere un’autentica testimonianza per l’evangelizzazione. Riteniamo necessario quanto segue:
19.1 I superiori locali organizzino periodicamente incontri comunitari come momenti significativi di discernimento e di FP.
19.2 Le comunità prevedano tempi di convivenza anche informale per favorire le relazioni interpersonali.
19.3 I membri della comunità condividano programmi, progetti, beni materiali e spirituali come parte del loro cammino spirituale.
19.4 La promozione della correzione fraterna e la riconciliazione con Dio e con i fratelli in un clima celebrativo, soprattutto nei tempi forti dell’anno liturgico, sono mezzi ideali per valutare e far crescere la nostra vita comunitaria.
20. Per rispondere alla richiesta di una spiritualità rinnovata, il Capitolo propone che ogni anno si sviluppi un tema specifico per tutto l’Istituto, in vista di un cammino comune. Suggeriamo al CG i seguenti temi:
− Parola di Dio, lectio divina, lettura popolare della Bibbia;
− Comboni, fonte di rifondazione oggi;
− Fraternità comboniana: relazioni interpersonali, risoluzione di conflitti, ecc;
− La vicinanza ai poveri come un cammino spirituale;
− Il Cuore di Gesù, espresso in linguaggio attuale;
− La preghiera comboniana oggi;
− La croce come tempo speciale di approfondimento della fede;
− La centralità di Cristo nella vita e nella missione comboniana.
21. Questi temi possono essere sviluppati in forma di workshop, ritiri, corsi di formazione, tenendo presenti i contesti continentali e di Circoscrizione.
22. Si assuma il discernimento, nella sua varietà di metodi, come strumento personale e comunitario per favorire, illuminati dalla fede, l’unione tra la Parola di Dio e la realtà; questo avvenga in particolare nei momenti di decisione durante i consigli di comunità e le assemblee ai diversi livelli.
23. Si raccomanda che si facciano annualmente otto giorni di esercizi spirituali per avere un tempo adeguato di silenzio e di meditazione.
24. L’accompagnamento spirituale e la FP sono mezzi indispensabili per una maturazione personale e per garantire un migliore servizio alla missione. Il superiore locale, assistito dal coordinatore di Circoscrizione della FP, aiuta i confratelli nella ricerca di una persona capace in questo servizio.
25. L'aspetto celebrativo è essenziale al processo di rinnovamento spirituale. Ogni comunità, ogni Circoscrizione e tutto l’Istituto diano perciò giusta importanza agli eventi significativi dell’Istituto stesso, della Chiesa e dei popoli tra cui viviamo. Feste comboniane, anniversari, compleanni e ogni evento della vita della comunità sono occasioni di condivisione fraterna.
26. Le assemblee Intercapitolare, continentali e di Circoscrizione costituiscono un momento opportuno per valutare le decisioni prese ai diversi livelli. I consigli di comunità sono a loro volta un’occasione per una valutazione del progetto comunitario nel suo insieme e della vita dei singoli membri della comunità.
27. Le visite della DG alle Circoscrizioni e del SP alle comunità sono anch’esse momenti appropriati per valutare la realizzazione della programmazione della Circoscrizione e comunitaria.