[3442]
Alle 3 pomerid.ne del 16 corr.te partì da El-Obeid la carovana di esplorazione pei Nuba, gran popolo nero, che abita il sud-Ovest di Cordofan, in gran parte idolatra, ove v'ha un clima assai salubre, a quanto intesi dal gran capo e dal Cogiur, o Gran Mago; ove si trovano centinaia di monti, alcuni dei quali son tributari del Cordofan e quindi dell'Egitto, ma quasi tutti sono indipendenti e liberi. Una immensa pianura che divide il Cordofan dall'Impero del Darfur, e che si prolunga a sud-est, divide il Cordofan dai Nuba, ed è abitata dai nomadi Baggàra Omur tributari dell'Egitto, i quali sono assassini e ladri di primo calibro, professano un freddo maomettismo, e esercitano (forse anche a conto del Governo) l'ufficio di Giallabi, cioè, carnefici di carne umana e negozianti di schiavi.
[3443]
Siccome il gran capo di questi Baggàra, or son 20 giorni, fu qui in El-Obeid per conferire col Pascià, io sono riuscito a mettermi in comunicazione con lui, ed a stringere amicizia. Ed avendolo interrogato sui Nuba, ed espostogli che io intendeva forse di fare un viaggio per vedere quei paesi, o forse spedire colà alcuni miei missionari, mi offerse di farmivi accompagnare con 200 uomini armati e di condurmi egli stesso, assicurandomi che la sua testa e la sua barba risponderebbe della nostra vita. Gli regalai una farda, un martello, e delle medicine; e gli dissi che a tempo opportuno avrei profittato della sua bontà. Presi esatte informazioni sul gran capo dei Baggàra e sui Nuba da moltissimi; ma specialmente dal Sultano Hussein, che è il discendente dei Sultani del Cordofan che imperavano prima che questo Regno fosse occupato dal Governo egiziano, ed il quale gode in perpetuo una pensione dal Governo usurpatore, e porta ufficialmente il titolo di Sultano.
[3444]
Costui è nostro amico, pare un vero galantuomo, e ci donò un bel terreno qui poco lungi da noi, che ho destinato per Cimitero Cattolico; egli è il personaggio che è il più bene informato delle tribù dei negri, che sono attorno al Cordofan fino alla distanza di un mese e più. Finalmente il gran Pascià mi fu cortesissimo, e mi offerse tutto ciò che io avrei voluto, soldati, armi, munizioni, cavalli, cammelli etc. Ma l'apostolo di Cristo deve camminare in altra guisa, secondo i santi dettati del Vangelo; deve prendere tutte le misure della prudenza, e che una saggia cautela prescrive. Ma in genere la divina Provvidenza deve essere sua guida.
[3445]
Quando gli annunciai che ben 200 uomini potevano essere a sua disposizione, il valoroso mio Vic.o G.le P. Carcereri, cui destinava a capitanare la spedizione esploratoria ideata, rifiutò decisamente: egli voleva andare fra i Nuba sine sacco et sine pera, fidando tutto in Dio: ma l'obbligai con sua piena finale soddisfazione, a partire munito: 1º. di una speciale commendatizia del Pascià al gran capo dei Baggàra, in cui Sua Eccl.za gli ordinava di trattare i missionari come tratterebbe lui stesso. 2º. di una Commendatizia del Pascià e del Sultano suddetto a tutti i Capi dei paesi, per dove la nostra carovana dovea passare, ordinando loro di somministrare alloggio, cibo, e provvigioni etc. 3º. di una guida del Governo, che è pratica e nativa di quei paesi. 4º. di uno dei scrivani del Pascià, nostro amico, copto scismatico, vecchio, e conosciuto fino alla montagna Nuba di Delen, del qual paese ebbe due mogli: questi mi disse che per la religione cristiana si lascerebbe ammazzare.
[3446]
Rifiutai soldati, cammelli, ed altre cose offertemi dal Pascià, e così la carovana è partita dopo un triduo al S. Cuore di Gesù, Padre della missione, ed un altro a S. Giuda Taddeo: essa è capitanata dal P. Carcereri, un altro padre, un bravo laico tedesco, che nel 1858 stava meco al Fiume Bianco, due servi, ed altre cinque, sei persone. L'esplorazione durerà 15 giorni; e dopo il ritorno, il P. Carcereri partirà per Roma come le scrissi. Io poi, avuto esatta relazione dell'esplorazione, e ben ponderata ogni cosa, redigerò un breve e succoso rapporto sull'impianto di una nuova Missione fra i Nuba, lo sottometterò all'E. V. R.ma, ed eseguirò quanto la S. C. m'ingiungerà di fare in proposito, fermo nel principio di non mai intraprendere un'impresa di rilievo, senza prima consultare e riceverne gli ordini venerandi della S. C. deputata da Dio a reggere e condurre tutte le missioni del mondo.
[3447]
Il mio principale impegno attuale è sempre di ben consolidare e perpetuare le due capitali missioni di Khartum e di El-Obeid. Khartum è la base di operazione per distendere a poco a poco il nostro apostolato sulla parte Orientale del Vicariato fino al di là dell'Equatore e delle sorgenti del Nilo; nel qual tratto sonvi centinaia di tribù e molti milioni d'idolatri. El-Obeid è la base di operazione per diffondere mano mano il Vangelo nella parte Centrale del Vicariato, che contiene immense tribù, regni, ed imperi, e certo più di cinquanta milioni d'infedeli.
[3448]
Fino ad ora, grazie ai SS. Cuori di G. e di M. la Missione è al suo posto; ed io godo esteriormente la piena influenza su tutti i Governatori del Sudan, i quali sinora mi hanno accordato tutto quello che ho domandato, Posta gratuita (in El-Obeid non vi è nessun Console, ma io voglio scrivere all'Imperatore d'Austria per lo stabilimento di un Consolato in Cordofan, essendo ciò utilissimo nel caso che in avvenire gli Osanna del Governo si mutassero in Crucifige; al che si deve sempre essere apparecchiati, perché questa è opera evidentemente di Dio), terreni, protezioni etc.
[3449]
Fino ad ora tutti gli schiavi, di cui io ho domandata la liberazione, tutti, nessuno eccettuato, furono messi in libertà; tutti quelli che fuggirono alla missione, e dei quali ho chiesto la carta di libertà e la facoltà di rimanere alla missione, tutti mi furono accordati; anzi in certe cose del suo Governo, questo Pascià domanda il parer mio. Ma siccome può succedere che domani giungano nuovi governatori, che operino altrimenti, perciò io prendo sin d'ora le mie precauzioni, cerco di acquistare dai presenti Pascià grandi favori e concessioni, da poter farli valere come diritti presso i governanti futuri; e nel medesimo tempo tengo il mio animo preparato a qualsiasi turbine e persecuzione, che sarà inevitabile, specialmente nel dare che farà la missione il colpo mortale all'orribile tratta dei negri: quindi noi tutto speriamo dall'onnipotenza del S. Cuore di Gesù.
[3450]
Benché le attuali mie cure sieno dirette a preparare i materiali e gli elementi, apprestare le armi e gli approcci per assalire a suo tempo la fortezza formidabile della Nigrizia, e quindi sia intento a bene stabilire le Parrocchie, le case, le scuole, gli Istituti, e mettere in pratica savi ed opportuni regolamenti etc. per affilar bene le armi, e fare sì che ogni casa, ed ogni individuo della missione divenga fornito di tutte quelle cognizioni, qualità e virtù atte a costituire e divenire ottimo strumento, soldato, ed operaio di Cristo; tuttavia non tralascio di studiar bene il popolo, le anime, la natura e l'indole delle genti del mio Vicariato, per scegliere poi i mezzi opportuni per tirarle alla Fede.
[3451]
Qui le accennerò appena una parola sui copti scismatici che trovansi nel mio Vicariato, i quali sto studiando con diligenza per completare i miei studi fatti già da tempo in Egitto sulla Chiesa Copto-eretica, che secondo il mio parere, è una parte interessantissima per l'apostolato d'Oriente, a favore del quale mi sembrano assai limitati e deboli gli attuali provvedimenti certo con saggia prudenza adottati dalla S. Sede. I copti eretici, come è ben noto a V. E. R.ma, variano in Egitto dai duecento e cinquanta ai trecento mila. Nell'Abissinia superano uno o due milioni. Nel mio Vicariato ve ne sono alcune migliaia con sede Vescovile a Khartum, e alcune parrocchie a Khartum, Dongola, El-Obeid e piccole cappelle a Berber, Taca, Suaken etc. Ora la Chiesa Copta eretica, od Eutichiana, è limitata alle seguenti Sedi, aventi alla testa i seguenti individui come Pastori:
[3452]
1º. Sede Patriarcale di Alessandria colla Residenza in Cairo. Il Patriarca vacat.
2º. Sede Vescovile di Alessandria: il Vescovo è un certo Morgos, o Marco.
3º. Sede Vescovile e di Gerusalemme. Il Vescovo Basilius, che risiede al Cairo, fa parte della Curia Patriarcale Eutichiana, ed ogni anno alla Pasqua accompagna i pellegrini copti scismatici a Gerusalemme.
4º. Sede Vescovile di Cairo. Il Vescovo Botros, o Petro, che fa parte altresì della Curia Patriarcale in Cairo.
5º. Sede Vescovile di Monutieh vicino a Tantah fra Cairo ed Alessandria. Il Vescovo è Joannes.
6º. Sede Vescovile di Faium, l'antica Arsinoe o Crocodilopolis. Il Vescovo è Isaac.
7º. Sede Vescovile di Minieh, l'antica Cynopolis. Il Vescovo è Thomas.
[3453]
8º. Sede Vescovile di Monfallut vicino ad un grande e numerosissimo Monastero. Il Vescovo è Jussab, o Giuseppe.
9º. Sede Vescovile di Sánaboh fra Melaui e Siut. Il Vescovo è Teofilos.
10º. Sede Vescovile di Siut, o l'antica Lycopolis capitale dell'Alto Egitto. Il Vescovo è Macarius
11º. Sede Vescovile di Abutig, la antica Abutis dei Romani. Il Vescovo è Atanasius.
12º. Sede Vescovile di Akmim, la antica Panopolis, fabbricata, dicesi, da Cam figlio di Noè, o secondo quasi tutti gli eruditi fondata od accresciuta da Misraim, o Egitto, figliuolo di Cam. Il Vescovo è Jussab, o Giuseppe, che è ben provveduto di preti. Ad un'ora di distanza è il villaggio Hamas, patria dell'ottimo Monsig.r Bsciai, Vesc.o Copto attuale.
13º. Sede Vescovile di Guss o Coptos, l'antica Justinianopolis non lungi dall'antica Tebe. Il Vescovo è Abramo.
14º. Sede Vescovile di Negadeh, o l'antica Maximianopolis. Il Vescovo da molt'anni non è nominato, ed in tanto vi ha giurisdizione quello di Guss.
15º. Sede Vescovile di Gondar in Abissinia. Il Vescovo è Atanasius, che ha l'ordinaria sua residenza in Adua, ove risiede il Negùs, o re.
16º. Sede Vescovile di Esneh, l'antica Latopolis. Il Vescovo è Mattha, o Matteo, che da qualche mese ha fissata la sua residenza a Luxor, che è l'antica Tebe.
17º. Sede Vescovile di Khartum nell'Africa Centrale fondata nel 1840. Il nuovo Vescovo non è ancor nominato, perché oggi non v'è Patriarca come dicono i cofti, spettando al solo Patriarca il nominare e consacrare i Vescovi. Ma questa ragione non vale, perché Matteo, Vescovo di Esneh fu nominato e consacrato nel corrente 1873.
[3454]
Dopo che avrò bene studiato il modo pratico per tentare la conversione dei copti scismatici del mio Vicariato, il che riuscirà a noi difficile, attesa l'immensa corruzione in che vivono in sì lontani ed infuocati paesi (cosa di cui certo m'occuperò quando avrò tempo, nella speranza di trarvene almeno qualcuno), le scriverò ex professo in proposito. Intanto non giudico inopportuno di segnalarle, ciò che certo saprà, cioè, che da quasi quattro anni la Sede Patriarcale Eutichiana è vacante, e forse rimarrà vacante per molti anni, cioè, durante la vita dell'attuale Kedive di Egitto, il quale ha proibito in modo assoluto che si elegga un nuovo Patriarca.
[3455]
La ragione si è, perché un alto funzionario del gran Divano di Cairo, che è copto scismatico, dicono, per privata inimicizia verso un vescovo che presumevasi aspirante alla Sede Patriarcale, suggerì alla superstiziosissima madre del Kedive, che S. A. suo figlio sarebbe morto sotto il governo del nuovo Patriarca Eutichiano. Laonde la madre avendo scongiurato il figlio ad impedire a tutta possa la novella elezione del Patriarca, il Kedive molto devoto della madre, e superstizioso, eseguì ciò alla lettera; al qual decreto gli Eutichiani, a cui manca la grazia e l'inspirazione dello Spirito Santo, perché fuori della verità, umilmente si sottomisero.
[3456]
Ora la S. Sede nella straordinaria sua sapienza ed acume, non potrebbe profittare di sì lunga vacanza della Sedia patriarcale Eutichiana per tentare la conversione di non pochi di questi eretici, che a pochi errori dogmatici, ma certo a molti vizi riguardanti in peculiar modo concupiscentiam oculorum et carnis, accoppiano una fede non ordinaria, e molte segnalate virtù?........ Da ben 15 anni i protestanti sia Inglesi, sia Americani hanno fatto stragi dei copti scismatici, e molte migliaia ne condussero alla loro sequela (s'intende esteriormente e non per convinzione): oggi moltissimi di essi, che io ho veduti, parlano inglese, e frequentano le scuole americane ed anglicane a Cairo in Alessandria, a Tantah, a Faium ed a Siut, ove guadagnarono i più danarosi e potenti; ed al Faium, ove da 23 anni è stabilito un ospizio cattolico, contemplai con orrore la scuola protestante frequentata da cento e più giovani fra copti scismatici e cattolici.
[3457]
E' d'uopo notare che i nostri missionari sono poveri, ed i protestanti ricchissimi. Ma secondo il mio parere è sempre vero, che nei copti scismatici vi sono dei buoni numeri, e nella conoscenza che ho fatto con quasi tutti i loro Vescovi, con molti preti e moltissimi loro fedeli, mi son convinto di questo. La grazia è in mano di Dio; e forse alla S. Sede non mancheranno provvedimenti per iniziare una conquista, che sarebbe feconda di meravigliosi risultati nel mio Vicariato, ma più specialmente nell'Abissinia, ove un solo Vescovo di nessun valore ha giurisdizione su uno e forse due milioni.
[3458]
Ardisco rinnovarle l'umile mia preghiera, che Le ho fatta colla mia lettera 15 settembre p.p. circa la Festa del S. Cuore di Gesù, che desidererei che il S. Padre dichiarasse di precetto con Rito Doppio di Prima Classe con ottava in tutto il mio Vicariato, perché dal Cuore di Gesù spero la conversione dei cento e più milioni d'infedeli che esso contiene. Il mio antecessore Ignazio Knoblecher, che aveva fatto profondi studi sul Vicariato, gli dava novanta milioni, come diceva a noi, ed è registrato nella sua vita stampata dal dottissimo Mitterrutzner: ma in allora i geografi calcolavano le pretese Montagne della Luna, confine meridionale del Vicariato, al 3º. grado Latitudine Nord. Ma oggi, che i Geografi calcolano le dette pretese Montagne a 15 gradi più al Sud, ove, secondo Speke e Grant vi sono popolatissime tribù, non si è lontano dal vero, se si danno al Vicariato cento milioni d'infedeli.
[3459]
Il S. Cuore di Gesù, che spande in oggi più che addietro i tesori delle sue grazie, essendoglisi il culto meravigliosamente accresciuto, li convertirà tutti.
Colgo quest'occasione per offerirle gli omaggi della mia profonda venerazione, e dichiararmi nei SS. Cuori di G. e M.
di V. Em.za R.ma
u.mo, ubb.mo, indeg.mo figlio
Daniele Comboni Prov.o Ap.co