ALLA MADRE EMILIE JULIEN
ASSGM, Afrique Centrale Dossier
Cairo, 15/12 72
Mia rev.ma Madre,
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La nostra cara S. Maddalena è ritornata da Gerusalemme con una perfetta salute. Ella è molto forte e io sono felice di aver ottenuto il mio scopo. Ella sarà una buona Suora per l'Africa Centrale. Sr. Giuseppina è in perfetta salute. In questi giorni ha lavorato per due. Io conosco a fondo la loro indisposizione fisica: l'Africa Centrale è la prima medicina per loro.
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Lei ha saputo della morte di Mons. Valerga. I Francescani hanno già fatto il loro piano. Essi proporranno Mons. Bernardino Trionfetto, Vescovo di Terracina Sezza e Piperno, come nuovo Patriarca di Gerusalemme. Egli è stato Custode di Terra Santa e Generale dell'Ordine Francescano. Egli è buono con le Suore di S. Giuseppe, ma una volta fissato per principio che il Patriarca sia un francescano, tutte le Congregazioni non francescane, le missioni stabilite dal Patriarca Valerga, il Seminario di Bethgialla e il Capitolo e le Suore di S. Giuseppe finiranno per essere allontanati da Gerusalemme e dalla Palestina.
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Se la Propaganda nominerà un francescano, a mio avviso, farà un sacrificio di prima classe. Mi sembra che, per l'interesse della Congregazione di S. Giuseppe non sarebbe male se Sr. Caterina a Roma, con la sua ammirabile maniera, facesse conoscere a Sua Eminenza la situazione (ciò glielo dico in confidenza) e sondasse il terreno etc. etc. Lei mi ha ben compreso. Le Clarisse del Cairo si credono già sicure di stabilirsi presto a Gerusalemme. Che arrivi sempre la volontà pura del buon Dio.
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I miei Missionari a Gerusalemme hanno parlato molto a Sr. Angelica Feruai che è a Gerusalemme e desidera ardentemente di essere mandata nell'Africa Centrale. Sr. Maddalena mi dice che la Superiora, Sr. Cipriana, sarebbe contenta di lasciarla andare. Ella gode della confidenza di Sr. Giuseppina. Dunque, la prego per amore di Dio, di metterla a mia disposizione e d'inviarle l'obbedienza per l'Africa Centrale. Sarebbe ancora una grazia per me che lei inviasse l'obbedienza anche a Sr. Maria Alfonsina Gattash di Gerusalemme. Se lei mi concede questa grazia, invierò il denaro a Gerusalemme, o meglio ordini a Sr. Cipriana di mettere a mio carico il prezzo del viaggio.
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La nera Giuseppina, dopo aver fatto enormemente soffrire le Suore, è scappata da noi e si è presentata ai Francescani e ora è presso le Clarisse per ordine di Mons. Delegato. Ho stabilito di mai ricevere delle nere d'Europa, poiché hanno mille pretese e sono la morte delle Suore. La prego dunque di non mandarmi altre nere e dica a Don Biagio che pensi egli stesso alle sue nere. Io gli ho scritto chiaramente. Con le nostre Suore arabe, noi faremo più frutti con meno spese. Sono imbarazzato se lei non mi manda delle Suore. Io, poiché mi hanno detto che lei ha acconsentito, partirò con Sr. Giuseppina, Superiora. Ella è molto abile, prudente e buona.
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Per pagarla, poco a poco, mi occorrono molti sacrifici poiché è soprattutto in questo primo anno del mio Provicariato che mi abbisogna molto denaro. Non è conveniente che chieda alla Propagazione della Fede per pagarla. Ho appena avuto la bella somma di 45.000 franchi e dei quali non ho più niente e non mi conviene domandare di nuovo. Ma farò così: prima della fine di dicembre bisogna che scriva a Lione la nota delle spese presunte dell'anno 1873 e lo stato della Missione, i debiti etc. Farò noto al Presidente del debito di 8.000 franchi verso di lei e lo pregherò di farle passare 5.000 franchi. Per il resto cercherò di pagarla in altro modo. Pensi che ho due case al Cairo, due ne avrò a Khartum e due nel Cordofan, nonché due a Verona. Il tutto sulle mie spalle e sulla mia tasca. Io non ho altro economo che S. Giuseppe, che qualche volta è sordo e pigro, ma io cercherò di pagarla il più presto possibile.
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Non mandi nessuna nera, né beduina, né nessuno eccettuate le Suore: di questo la pregano tutti i i preti e le Suore. Il male che ci ha fatto questa folle Giuseppina è immenso. Non accetto alcuna nera che vuole maritarsi ora. Quando avrò fatto la visita pastorale della Missione e che avrò visto e ben esaminato ogni cosa con le nostre Suore ed esaminato la condizione che subiranno le nere d'Europa con lo sposarsi, scriveremo a lei ciò che occorre fare. Per il momento è meglio che le ragazze nere che vogliono maritarsi rimandano in Europa invece di venire in Egitto.
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Per le Madri della Nigrizia a Verona, non ho alcuna fiducia che possano riuscire a intraprendere una piccola missione. Quelle là vanno molto bene per la clausura, ma per l'Africa mi occorrono dei soldati come Sr. Giuseppina e Sr. Maria Bertholon.
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Il mio Vicariato è 12 volte più grande della Francia e vi è posto per 30 Congregazioni, di cui la prima è e sarà sempre quella di S. Giuseppe dell'Apparizione che ha condiviso le prime pene e sofferenze della fondazione. Poi mai in una stazione cattolica metterei due Congregazioni. Su questo ho avuto abbastanza esperienza e ho visto molte cose al Cairo dove ci sono tre sole Congregazioni.
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Sr. Giuseppina non vuole accettare di essere Superiora, ma non tema: insista sempre fino a che ella accetti. Al presente è abbastanza matura e piena di giudizio; quella che ha bisogno di essere guidata è Sr. Germana che sarebbe una buona apostola se si lasciasse guidare. Spero di riuscirvi. Sr. Elisabetta è piena di abnegazione e di virtù malgrado la sua testa; ella verrà certamente nell'Africa Centrale. Io la terrò sempre nella mia Opera. Sfortunatamente al presente ha contro varie Suore e nere, vedrò come ci aggiusteremo.
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La prego di destinarmi per marzo quella che le ho domandato 50 giorni fa, che finirà il suo Noviziato. Per questa le invierò 500 franchi. Ma la prego per le due di Gerusalemme, di cui le ho parlato. Pensi che non sono che la donna e S. Giuseppe che convertiranno l'Africa Centrale.
Voglia gradire, Madre mia, l'assicurazione di tutto il mio rispetto in Nostro Signore
Daniele Comboni v. Ap.
Traduzione dal francese