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Data
941
Don Francesco Giulianelli
0
Roma
20. 06. 1880

N. 941; (899) - A DON FRANCESCO GIULIANELLI

ACR, A, c. 15/9

Roma, 20 giugno 1880

Mio caro D. Francesco,

[6001]

Circa l'amministrazione e ciò che avete fatto nelle non facili circostanze in cui vi siete trovato, mi pare che Dio vi abbia abbastanza bene assistito. Bramerei anche che procuraste il buon governo e la buona osservanza dei chierici e laici componenti l'Ist.o affinché nessuno perdesse tempo e si studiasse l'arabo assai bene, e mettere gli artigiani al loro posto, e farli lavorar bene, procurando la coltura del loro spirito. Vi raccomando ancora i due Diaconi tedeschi, che studino bene, perché conto molto su di loro, e li condurrò meco in Sudan.


[6002]

Entro l'ottobre voglio essere in Cordofan; urge che io m'affretti a riprendere in Vicariato il mio pastoral ministero. Voi cominciate a preparare ogni cosa, e incassate a poco a poco la metà del vino che ora esiste in Cairo (dopo ricevuto l'ultimo); tutto ciò poi che vi è di D. Bortolo, o che avea riposto egli per circostanze straordinarie, conservate tutto fino alla mia venuta, perché quei poveri preti del Vicariato ne hanno maggior bisogno.

Comperate quattro pezze di seta bianca di Aleppo o Damasco, seta cruda, con cui si fanno in Cairo i Coftan, e speditela a Mrs. Brown et Fils Banchieri a Via Condotti a Roma. Costa circa 15 o 17 franchi alla pezza.


[6003]

Vi autorizzo a ricevere quel buon giovane tedesco che è a Gerusalemme alla casa nuova, per nome Johann Kohaut raccomandato dal P. Paolinus; di cui vi unisco le lettere. Fate pur fare le lettere in tedesco da Dichtl che mi saluterete.

Spero che sia arrivato Rosignoli; stamane (ora son le due antim.) andrò a Piazza Mastai 28 per trovar Pennacchi, ed oggi alle 3 pom. parto per Verona.


[6004]

Colle cambiali che vi spedirò in luglio completerete la paga delle 100 ghinee del D.r Zucchinetti, che mi saluterete.

L'ultima vostra lettera che ricevei (perché fui sempre in viaggio) è del 7 giugno. Dite al giovane maestro arabo che mi spieghi meglio le circostanze sue e di sua sorella, perché avrei piacere di aiutarlo; mi dicono che è un buon giovane. Che i due catechisti venuti da Verona studino bene l'arabo perché mi preme, e poi che aiutino secondo i vostri comandi.


[6005]

Accetto di pagare l'8% del denaro del Sig.r Ibrahim Khalifa, come vi propose il P. Abate dei Maroniti; però fate il possibile di pagargli non solo i mille franchi, ma anche più se vuole, fino a ridurre questo debito a 5000 franchi. Scrivetegli a Monte Libano, e spero che avrà ricevuto a tempo da Rosignoli il calice, che Tanfani gli ha consegnato, e che io ho pagato 240 lire. Spero che a quest'ora avrete ricevuto la cambiale di Colonia, poiché quel Presidente mi chiese il vostro nome la scorsa settimana. Così taciterete anche Holz, che mi saluterete; del resto vi manderò ancora denaro ai 12 di luglio, perché troverò moneta.


[6006]

Con me nel settembre prenderò su i due Diaconi, catechisti e gli artigiani ben disposti. Dichtl mi sarà opportuno Segretario pel tedesco, che poi ordinerò in Vicariato, etc. etc.

Benedico tutti colle Suore, e dite cento cose a Sr. Amalia. Coraggio; confidate molto nel Cuore di Gesù, e pregate assai questo divin Cuore per me, che ne ho estremo bisogno; riveritemi i Gesuiti, e per la 3ª volta ho insistito ieri in Propaganda, perché mi preparino una buona libreria per loro, libri raccomandati dal P. Normand; insisterò ancora, ed io adesso li porterò in Cairo.



Aff.mo + Daniele V.o


942
Jean François des Garets
0
Verona
30. 06. 1880

N. 942; (N. 900) – A MR. JEAN FRANÇOIS DES GARETS

APFL, Afrique Centrale, 5

Istituto Africano, Verona, 30 giugno 1880

Signor Presidente,

[6007]

Le annuncio che il Canonico Ortalda di Torino ha avuto la bontà di concedermi nel mese scorso 6.000 franchi in un momento di bisogno, in cui avevo l'intenzione di pregarla di anticiparmi questa somma sull'esercizio del 1879. Per questo la prego di trattenere questa somma sull'assegnazione dell'Africa centrale, contandola faccia a faccia e in favore delle entrate del Canonico Ortalda, che in seguito alla mia preghiera, deve averle scritto nel mese scorso.


[6008]

Partirò alla fine di agosto per riprendere il mio ministero pastorale nell'Africa centrale e spero di essere a Gebel Nuba nel mese di novembre. Ho ripreso tutta la mia salute, ho riparato alle perdite che ho subito nel personale per la terribile carestia e pestilenza degli anni 1877-78-79. La carestia dura ancora in varie località del Vicariato e il prezzo dei commestibili e articoli di vita non è che pressappoco il doppio dell'ordinario. Ma con la grazia del buon Dio spero che, malgrado tutte le difficoltà, la Missione farà dei buoni progressi, poiché il tempo è arrivato anche per l'Africa centrale.

Avrei voluto partire per la mia Missione nel febbraio scorso, ma S. Eminenza mi ha ordinato dei lavori perle Missioni d'Africa e mi è occorso fermarmi qui. La Missione prosegue abbastanza bene e io le renderò conto esatto dopo la mia visita pastorale, in dicembre.


[6009]

Il Superiore dei miei Istituti di acclimatizzazione etc. del Cairo non è ora il Rev. P. Rolleri, che ha dovuto assentarsi per sei mesi dal Cairo. Al suo posto c'è il Rev. P. Giulianelli, che è mio procuratore al Cairo per l'Africa centrale e Superiore degli Istituti dei neri. La prego di indirizzare a lui le risorse che il buon Dio destina per me.

Tuttavia, il complemento del sussidio della Propagazione dell'Africa centrale per l'esercizioi dell'anno 1879, che l'Opera invia in generale nella prima metà di luglio, la prego di inviarla a me direttamente qui a Verona all'Istituto Africano.


[6010]

Preghiamo più che mai da qualche tempo per questa povera Francia che è così minacciata dalla framassoneria cosmopolita. La Propagazione della Fede è la vita della Missione. Mai il Sacro Cuore di Gesù permetterà che diminuisca. La tempesta non sarà che una meteora; la Francia cattolica, la vera Francia, finirà per trionfare tra poco.

Le offro i miei omaggi e le mie azioni di grazia e sarò sempre nei Sacri Cuori di Gesù e di Maria



Suo dev.mo + Daniele Comboni

Vescovo di Claudiopoli i.p.i.

Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale



Traduzione dal francese.


943
Don Francesco Giulianelli
0
Verona
03. 07. 1880

N. 943; (901) – A DON FRANCESCO GIULIANELLI

ACR, A, c. 15/10

Verona, 3 luglio 1880

Mio caro D. Francesco,

[6011]

Non è vero che non tornerà in Egitto D. Rolleri; anzi vi tornerà perché sta bene, e vi tornerà per riprendere il suo ufficio. Così almeno mi disse alcune settimane fa.

Sono arcicontento della statistica mandatami dei residenti in Cairo, ed Orario. Sono pure contento che vi sieno arrivati 5000 franchi da Colonia. Io ve ne manderò degli altri la prossima settimana.


[6012]

Dite a Suor Amalia che chiami altre donne per fare il bucato. Ditele che voglio che ella e le altre si risparmino possibilmente per l'Africa C.le, che io stesso le condurrò in settembre.

Al maestro arabo, rimanendo fisso il suo antico onorario, dategli subito 2 Nap. d'oro (40 franchi) di gratificazione. Parleremo poi.

Giunse qui un letterone di Alberto Sebastian con 5 piastre miri di bolli. Dite a tutti che si moderino nello scriver troppo, sia per non perder tempo, sia per economia. Dite a tutti che è regola stabilita che le lettere per la spedizione si portino dal Superiore. Qui a Verona vi abbiamo posto rimedio; e qui nessuno scrive che col permesso del Rettore P. Sembianti (che è un vero santo).


[6013]

Fate studiar molto l'arabo. Io sono occupatissimo e non posso rispondere neanche al terzo delle lettere, finché non giunge il mio Segretario.

Salutatemi il P. Pietro, e benedico tutti.

Fate una visita per me a Suor Amalia Sup.ra e ditele che, se scrivo poco, prego molto per essa. La mia Sup.ra di Verona è un angelo e piena di buono spirito.



+ Daniele Vescovo

A Posta corrente mandate a Brown la stoffa di seta 4 pezze eguali o bianca, o vicino al bianco, ma subito subito. Non aspettate la fabbrica, e se l'avete ordinata prendete anche quella; ma subito speditele 4 pezze dette.

Nessuno deve mai uscire di Casa senza permesso del Superiore.



+ Daniele V.o


944
Can. Giovanni C. Mitterrutzner
0
Verona
10. 07. 1880

N. 944; (902) – AL CAN. GIOVANNI C. MITTERRUTZNER

ANB

Verona, 10 luglio 1880

Dulcissime rerum,

[6014]

Reduce da Roma ove per ordine della Prop.da lavoro per un nuovo Vicariato in Africa da affidarsi ad una nuova Cong.ne Rel.sa dietro istanze del Re dei Belgi (sia detto fra noi, perché l'E.mo Simeoni mi raccomandò il segreto) mi sovviene che ora son vicine le vostre vacanze. Io partirò per l'Africa in settembre secondo l'accordo con la Propaganda (ma io partirò anche prima); ma io bramo vostre notizie esatte per decidere la mia gita da voi, con cui desidero anche consigliarmi sull'ultimo lavoro ordinatomi da Propaganda.


[6015]

Vi prego dunque d'informarmi dei vostri progetti nelle vacanze. Che se faceste una gita a Verona, ove qui nell'Istituto Africano avete casa vostra, sarei contentissimo e tanto, specialmente perché desidererei conosceste il nuovo piissimo Rettore, P. Gius. Sembianti tirolese, che tanto brama conoscervi:


[6016]

Mi fareste un favore d'informarmi e darmi delucidazioni sopra 300 fiorini che voi avete ricevuti da Vienna e che spediste a Verona a Grieff agli ultimi di settembre 1879; questi furono spediti e ricevuti al Cairo presso D. Rolleri, con istruzione che son destinati a Gebel Nuba, ed io subito ordinai al Superiore del Cordofan di erogare 300 fiorini pari a 630 franchi in oro (così furono cambiati per Gebel Nuba, e così fu fatto). Son dietro ai conti generali.

Ora vi prego di scrivermi da chi riceveste tal somma (pare da Vienna) e se fu precisato tale o tale scopo, e come fu raccolto tal denaro, se da offerte o giornali etc.


[6017]

Mi si vorrebbe far credere che quella somma fu riunita come prezzo di bolli vecchi da lettere (timbres poste); se fosse vero ciò! colle immense relazioni che abbiamo si potrebbe pigliar moneta in modo sì semplice, se si sapesse chi compera etc. etc. Ad ogni modo sarei desideroso di sapere il personaggio che vi spedì quella somma da Vienna, ed il fine di quella generosa offerta, e se era per Gebel Nuba.

Riferitemi dov'è sua Altezza Princ., a cui bacio le mani.


[6018]

A Roma si disse (e lo fu detto anche a voce dal R.mo Rettore del Collegio Urbano di Prop. Fide) che l'E.mo Simeoni avea ordinato di stampare tutte le 49 composizioni in 49 lingue recitate presso il Papa, e ciò con ordine del Papa; ma poi non se ne fece nulla. Vi mando il fascicolo delle lingue etc.

I tre nostri fecero furore, specialmente Daniel Sorur (che è più grande di me, come Sciarif) che è un grande ingegno. Recitò egli stupendamente il Denka sua lingua, e Akka; Giovanni il Gallas e Akka; Arturo Morsal il Bari, l'Etiopico. Contrassegno i tre nostri nel fascicolo con una +:

Vale Stigler etc. etc.



Tuissimus

+ Daniele Ep.pus et Vic. Ap.

S. Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica.


[6019]

Ad alleviare il travagliato popolo cristiano implora Pio IX la protezione di S. Giuseppe illibato Sposo di Maria. Abbia, egli dice, il mio popolo nella cruda guerra suo Sovrano Protettore Colui che Cristo si scelse un giorno per suo fido Custode. Dal Tebro fino alle più lontane contrade risuonò la sua voce. L'udì l'Africa Centrale ed i popoli negri. La pace e la giustizia, e liete di S. Giuseppe e di Pio IX cantarono i trionfi etc. etc.


945
Don Francesco Giulianelli
0
Verona
10. 07. 1880

N. 945; (903) – A DON FRANCESCO GIULIANELLI

ACR, A, c. 15/11

Verona, 10 luglio 1880

Mio caro D. Francesco,

[6020]

Ho letto e ponderato l'Orario che m'avete spedito, e veggo che tutto fu cambiato e distrutto il Regolamento che per dodici anni ha governato le mie case di Cairo. Forse tutto cominciò dall'arrivo di quel birbone ex cappuccino Benincampi che venne con voi in Cairo, e che fu a giusta ragione cacciato, o richiamato dall'E.mo Bartolini in seguito alla sua condotta.

Ora vi mando un nuovo mitissimo Orario, che voi, come Superiore interino, siete incaricato di far eseguire. E qui credo mio dovere di avvertirvi che voi non solo siete amministratore, ma ancora Superiore e regolatore della disciplina dei componenti l'Istituto. Ed io intendeva così, quando vi ho posto provvisoriamente a tenere il posto di Don Rolleri.


[6021]

E' mio desiderio che quelli che sono in teologia studino da per sé la teologia, e specialmente i trattati, di cui meglio si abbisogna e che si san meno. Francesco poi deve studiar molto il latino.

Io poi non fo ordinare nessuno fino alla mia venuta a settembre: alla mia venuta, invocato il nome di Dio, farò quello che mi detterà la mia coscienza, e mai farò contro di essa. Il giudizio se uno sia maturo e no per la Sacra Ordinazione non tocca al candidato, ma ai soli superiori; e non me ne importa nulla se in Cairo vi sia chi osi criticare un Vescovo nel suo sacro ufficio. Dite questo ai miei cari figli Dichtl e Giuseppe, che mostrano poco senno col voler andare a Beirut quando le scuole son terminate, o essere ordinati da altri fuori che dal proprio Vescovo.


[6022]

La causa per cui si perde il tempo in ciò, ed in questi sogni, è perché si prega poco, e poco bene. Invitate quei due in maioribus a raccogliersi bene, a studiare e pregare come meglio possono, ad avere la pazienza, che è virtù essenziale al missionario: e ad avere la santa umiltà.

Invitate poi tutti a non farmi spendere tanto denaro in posta.


[6023]

Tutti devono portare le lettere a voi per essere impostate; e voi solo per mezzo di chi crederete, o voi stesso, le imposterete. Per la teologia incaricate D. Paolo ad aiutare i due Chierici. Se essi saran buoni, sarò io il primo a godere: ma vi confesso, sento molto dolore al pensiero che dopo aver giurata obbedienza a me, insistano tanto, e mi scrivano certe lettere che mi fanno tanto dolore. Ne ho alcune sul tavolo, e mi fanno soffrire. Dite loro che facciano bene la meditazione, l'esame di coscienza, la lezione spirituale, e si esercitino in umiltà, e a negare la propria volontà. Chi non nega se stesso, va a casa del diavolo; tutti devono mortificarsi, e più il missionario. Altrimenti mai guadagnerà anime a Dio. I laici poi ed i catechisti rispettino i chierici e i preti.


[6024]

Ho letto i due letteroni di 20 fogli che il pazzerello di Sebastian ha scritto a Giuseppe ed a Titz. Ho creduto bene di non consegnarli perché pieni di sciocchezze, e di particolari non convenienti. In una lettera v'era 5 piastre di tassa e multa. E voleva andar prete, senza saper neanche gli elementi.

Io per la Madonna di settembre sarò in Egitto.

Adunque fate il vostro dovere anche di Superiore e vi benedico. Sono state spedite dalla Francia delle cambiali a D. Bortolo, non so se assicurate o no. Certo contengono molte migliaia di franchi per me e la missione.


[6025]

Cercate alla Posta, e se vi sono, fatele rimandare allo stesso D. Bortolo Rolleri a Piacenza.

Saluto il P. Pietro. Benedico tutti.

Voi dovete provvedere D. Giuseppe di mutande e di altri vestiti che realmente abbisogna.

In generale quando vi è un reale bisogno sia pei membri dell'Ist.o maschile, sia femminile, dovete provvedere. D. Giuseppe mi scrive che vi ha pregato di provvedere mutande etc. Perché non provvederle? Siete provvisoriamente Superiore ed economo. La cosa va da sé.



V.o D. + Daniele V.o


L'Orario venga attaccato sul muro nel luogo di convegno ordinario.


946
Demetrio Prada
0
Verona
17. 07. 1880

N. 946; (904) – A DEMETRIO PRADA

D. PRADA, "Da Milano al paese della gomma arabica"

Milano 1919, p. 16

Verona, Istituto Africano, 17 luglio 1880

Ill.mo Signore,

[6026]

Ricevetti qui a Verona (giunsi da qualche giorno) la sua 30 giugno, nella quale mi dice che i Risgalla le hanno consegnato una cassetta contenente piume di struzzo. La pregherei caldamente a spedirmele subito a posta corrente, avendole già promesse.

Don Luigi Bonomi mi scrive che si è creduto in dovere di pagare a Piaggia 630 lire circa (benché non abbia accettato l'invito della Società milanese di esportazione commerciale di andare a Scioa) per la spesa fatta del viaggio dei Berta sul fiume Azzurro fino a Khartum; e soggiunge: "Pagai 110 talleri a Piaggia, e lo feci per dovere, dietro l'incarico avuto etc., del che saranno testimoni anche Prada e Medici, che col capitano Casali hanno insistito perché io glielo anticipassi".


[6027]

Qualora io mi rivolgessi a questa Società benemerita per incassare questo denaro, per mia delicatezza son certo che Ella sarà tanto gentile da testificare una tal cosa, e ne la pregherò.

Povero Fraccaroli! come ella sapeva morì quasi improvvisamente in casa del Signor Marquet. Sono molto imbarazzato a farlo sapere ai suoi genitori che sono buonissimi.


[6028]

Godo assai che ella sia stato bene trattato dai miei missionari. Ma non tutti sono così. Ve ne furono di quelli che figurano anche sul giornalismo, che dopo aver avuto gentilezze ed accoglienze superiori alle mie forze, con la più nera ingratitudine mi hanno cagionato gravi dispiaceri. Ma non importa: noi facciamo il bene per un ottimo fine nulla curandoci di chi nol conosce.

Nell'aspettazione delle penne e sua lettera sono


s. d. + Daniele Comboni

Vescovo e Vicario A.


947
Jean François des Garets
0
Verona
20. 07. 1880

N. 947; (905) – A MR.JEAN FRANÇOIS DES GARETS

APFL, Afrique Centrale, 6

Verona, 20 luglio 1880

Signor Presidente,

[6029]

Ho ricevuto la sua benevola lettera del 3 luglio e ieri ho ricevuto dall'Egitto tre cambiali per la somma complessiva di franchi 35.921:52 di cui sono infinitamente riconoscente.

Le domando perdono d'aver accettato dal Canonico Ortalda 6.000 franchi, come acconto del sussidio per l'Africa centrale. Veramente non ero contento nel mio cuore quando ho accettato l'offerta generosa del Canonico, che desiderava aiutarmi nel mio grande bisogno, perché tutte le volte in cui mi sono indirizzato direttamente al Consiglio Centrale, nelle medesime circostanze sono sempre stato esaudito e lei, Signor Presidente, mi ha sempre inviato il denaro richiesto, a volte 5.000, a volte 10.000 franchi. Le chiedo perdono, Signor Presidente, sia sicuro che ciò non si ripeterà mai.


[6030]

Mi meraviglio molto che Ortalda non le abbia dato avviso di questa somma che mi ha concesso all'occasione in cui mi ha invitato a predicare e pontificare nell'occasione della festa della Propagazione della Fede, il 3 maggio scorso. Può darsi che il povero Canonico (che ha molti dispiaceri da parte del governo italiano) abbia dimenticato di prevenirla inviandole i fondi per l'esercizio 1879.


[6031]

Ora non si sa che cosa fare? Il meglio mi sembra di inviare uno dei tre mandati che ho ricevuto, cioè quello di 10.921 franchi e 52 centesimi, affinché lei me ne mandi un altro di 4.921 e 52 centesimi, trattenendo i 6.000 franchi che ho ricevuto a Torino. La prego di dare l'avviso ai banchieri Sig. V.o Guerin e Fils di pagare i due mandati nº 394, 395, il primo di 12.000, il secondo di 13.000 franchi ai banchieri che si presenteranno con la mia firma.


[6032]

Le sono assai sensibilmente riconoscente di questo sussidio del 1879 che è generoso. Ma ciò è ben lontano dal riparare i grandi bisogni che ho espresso nel mio rapporto ai Consigli Centrali.

L'Africa centrale è ben terribile per le spese. Mons. Lavigerie mi ha raccontato lui stesso che le sue due spedizioni al Lago Vittoria gli sono costate 600.000 franchi (seicentomila).


[6033]

Nell'Africa centrale la carestia dura ancora e la sete e anche dalle lettere che ho ricevuto questa settimana, apprendo che al Cordofan le nostre Missioni comprano ancora l'acqua molto cara. Mi permetto di inviarle una lettera sulla carestia e la pestilenza dell'Africa centrale, che avevo scritto a S. E. il Card. di Canossa e che è stata stampata qui a Verona in 500 copie.

Nel mio rapporto ai Consigli Centrali avevo scritto la stessa cosa, ma più in succinto. La prego di prenderne conoscenza, per mandarmi, nel prossimo esercizio, un sussidio più considerevole.


[6034]

A pag. 45 provo che la carestia e la pestilenza dell'Africa centrale sono state ben più disastrose e terribili che quelle della Cina, delle Indie e di tutte le altre Missioni del mondo. Esprimo questo pensiero subordinato, cioè, che io sono disposto a ritrattare questa idea se non è esatta, perché può darsi che ci siano state altre carestie e pestilenze più terribili che io non conosco.

E' per questo che prevedo che, arrivato nel mio Vicariato, sarò forzato a pregarla insistentemente di anticiparmi delle somme sull'esercizio 1880.


[6035]

Del resto sono ben felice di vedere i Missionari di Mons. Lavigerie nell'Africa Equatoriale che si stacca dal mio immenso Vicariato e anche lavoro d'accordo con la Propaganda, di aprire un piccolo campo di battaglia in una parte del mio Vicariato al Seminario delle Missioni Africane di Lione che il degno Mons. Planque ha domandato alla Propaganda. Il buon Dio apre alla fede l'Africa centrale

Io offro le mie azioni di grazia e i miei rispetti più sensibili, mentre nei Sacri Cuori di Gesù e di Maria sono sempre di lei, Signor Presidente, del Sig. Segretario Manis e del Consiglio Centrale



dev.mo servitore

+ Daniele Comboni

Vescovo e Vicario ap.lico dell'Africa C.le



Traduzione dal francese.


948
Can. Giovanni C. Mitterrutzner
0
Verona
23. 07. 1881

N. 948; (906) – AL CAN. G. C. MITTERRUTZNER

ANB

Verona, 23 luglio 1880

Richiesta di concessioni.

949
Don Francesco Giulianelli
0
Verona
24. 07. 1880

N. 949; (907) – A DON FRANCESCO GIULIANELLI

ACR, A, c. 15/12

Verona, 24/7/80

Mio caro D. Francesco,

[6036]

Ringraziate a mio nome tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri pel mio onomastico, e li benedico tutti e desidero mille grazie per loro. Fate altrettanto colle Suore, perché non ho tempo di scrivere e rispondere.

Rammentate che oltre all'amministrazione ed alla direzione, siete incaricato della sorveglianza di tutto. E siccome da voi solo non arrivate a tutto, così vi do un aiuto per la parte direttiva e sorvegliatrice. L'amministrazione sia tutta vostra. Ma quanto al resto nomino D. Paolo Rosignoli ad tempus fino alla mia venuta Vostro Vicerettore, che fa le vostre veci e vi aiuta ove non potete arrivar voi, sempre sulla vostra responsabilità.


[6037]

Agli ultimi due laici venuti da Roma, che sono ancor novizi, e che non hanno fatto noviziato darete il vino solo le domeniche e feste: gli altri giorni solo acqua; e mi informerete sul loro conto.

Vi permetto di applicare per voi fino a Nº. 20 messe al mese per assistere vostra madre, e feci tenere ad essa Nº. 40 Lire. Non posso fare di più, perché sono affogato di spese.

Or sono più di 15 giorni dovete avere ricevuto 4000 franchi da Isidoro Legnani che io gli avanzava, e di cui egli vi scrisse di tirare dal Sig.r Giovanni Stogni di Alessandria, come consta dall'inclusa Carta Nº. A.


[6038]

Vi manderò ancora col primo vapore 4000 franchi per mettere o da Ades o da altri secondoché vi ha indicato D. Luigi Bonomi per farli tirare subito per telegrafo a Khartum come vi scrisse egli stesso nella lettera che mi spediste. Vi raccomando bene questo affare. Avrete risposto a D. Luigi che avete pagato i Frères e tutto quello che ordinò, e Zucchinetti etc. etc.



+ Daniele Vescovo


950
Faustino Comboni
0
Verona
27. 07 . 1880

N. 950; (908) – A FAUSTINO COMBONI

AFC

Verona, 27/7 80

Breve biglietto.