NOTIZIARIO MENSILE DEI MISSIONARI COMBONIANI DEL CUORE DI GESÙ
DIREZIONE GENERALE
NOTE GENERALI DELLA 30a Consulta (settembre 2024)
Nomine della Santa Sede
Il Santo Padre ha nominato, in data 5 settembre 2024, padre Víctor-Hugo Castillo Matarrita, vescovo della diocesi di Kaga-Bandoro, nella Repubblica Centrafricana. Le nostre congratulazioni al nuovo vescovo e le nostre preghiere per il suo nuovo ministero.
Nomine del Consiglio Generale
XI Incontro dei Vescovi Comboniani
Si è svolto a Roma, nella casa generalizia, dal 17 al 24 settembre 2024, l’incontro dei vescovi comboniani: 12 di loro hanno partecipato in presenza, mentre gli altri hanno inviato un messaggio attraverso una video chiamata o messaggi vocali e scritti. È stata una bella occasione per condividere le esperienze delle rispettive diocesi e riflettere insieme sulle nuove sfide della missione. Al termine del loro incontro, i vescovi hanno inviato un messaggio a tutti i membri della Famiglia comboniana, nel quale hanno espresso la loro gratitudine all’Istituto comboniano e parole di incoraggiamento per continuare insieme il lavoro missionario, animati dalla speranza fondata in Gesù Cristo.
Noviziato di Magambe – Isiro (Congo)
Il consiglio generale, considerando il suggerimento dei superiori di circoscrizione dell’ASCAF di avere solo due noviziati e chiudere quello di Magambe, ha deciso di chiuderlo a partire del 1° giugno 2024. Il consiglio generale ringrazia la provincia del Congo che ha ospitato questo noviziato per l’Africa francofona per tanti anni.
Repubblica Centrafricana
Il consiglio generale, prendendo atto della nomina a vescovo di Mons. Víctor-Hugo Castillo Matarrita, già delegato della delegazione della RCA, ha fatto convocare un’assemblea speciale della delegazione alla quale ha partecipato l’assistente generale incaricato dell’ASCAF. L’assemblea ha avuto come obiettivo l’ascolto e il dialogo con i confratelli e l’organizzazione di un processo di sondaggio in vista della nomina del nuovo delegato, che eserciterà il suo servizio fino al 31 dicembre 2025, fine naturale del mandato dell’attuale amministrazione.
Comunicazione
All’assemblea generale della formazione, tenutasi a Roma dall’8 al 27 luglio 2024, si è parlato dell’importanza dell’“uso dei mezzi di comunicazione e informazione nell’ambito della formazione comboniana”. In concomitanza, è stato presentato uno studio che rispecchia l’attuale situazione delle nostre 49 comunità di formazione riguardo all’uso dei mezzi di comunicazione e alla loro presenza nel “continente digitale” in modo ufficiale. Lo studio ha offerto alcuni suggerimenti pratici, partendo da alcune buone pratiche già presenti in alcune comunità di formazione.
Il consiglio generale raccomanda che questi testi siano oggetto di riflessione da parte dei formatori e dei formandi durante questo anno accademico. A tal fine, il segretario generale della formazione invierà i testi (in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese) ai superiori di circoscrizione e ai responsabili della formazione.
Un maggiore investimento nel settore della comunicazione e una presenza più significativa e costante nelle molteplici piattaforme di divulga-zione dell’informazione digitale ci aiuterebbero a raggiungere un pubblico più ampio, soprattutto i giovani.
Assemblea generale della formazione
Più di una cinquantina di confratelli hanno partecipato all’assemblea generale della formazione dall’8 al 27 luglio 2024. In tre settimane di ascolto reciproco, preghiera, condivisione e dibattito sulle esperienze, sono state identificate cinque priorità: la spiritualità-identità missionaria, la riqualificazione della formazione, il discernimento a partire dalla promozione vocazionale e lungo le diverse tappe formative, il Modello Educativo dell’Integrazione e la formazione dei fratelli. Oltre alle priorità, si sono evidenziate altre tre questioni: la formazione all’economia per vivere il voto di povertà; la formazione ai mass media e al loro uso sapienziale, responsabile e missionario, e la formazione permanente dei formatori. L’assemblea s’inserisce nel processo che l’Istituto sta compiendo in termini di revisione e riqualificazione della formazione, nella consapevolezza che le sfide odierne attendono una risposta coraggiosa.
Incontro di formazione degli economi
Dal 28 ottobre all’8 novembre 2024 si terrà a Roma il corso di economia. È un corso aperto a tutti i confratelli, in particolare a chi dovrà assumere il servizio di economo provinciale.
Vista la difficoltà che l’Istituto ha di reperire confratelli qualificati per il settore dell’economia, il consiglio generale incoraggia tutte le circoscrizioni a individuare confratelli disponibili a impegnarsi in questo settore.
Sappiamo che l’economia è un settore strategico per le circoscrizioni e, considerando i cambiamenti socioeconomici di tutti i paesi e le realtà stesse delle circoscrizioni, risulta di capitale importanza innalzare le competenze dei confratelli per comprendere la complessità della realtà e contribuire al generarsi e consolidarsi di quelle innovazioni economiche che costituiscono parte del motore della sostenibilità.
Purtroppo, non è infrequente che tutti i nostri consigli (generale, di circoscrizione e di comunità) si trovino a toccare con mano che esistono tra noi gestioni amministrative con una efficienza ridotta, errori frequenti, maggiori costi, difficoltà nel prendere decisioni informate, la non conformità alle normative, e soprattutto la difficoltà a crescere nella capacità di autosostenersi e affrontare nuove sfide.
Incontro col consiglio generale delle missionarie comboniane
Il 13 settembre i due consigli generali si sono riuniti per l’incontro annuale presso la casa generalizia delle suore missionarie comboniane. È stata un’occasione per condividere la realtà comune che stiamo vivendo in Sudan e l’impegno che stiamo portando avanti in alcuni ministeri comuni. È stata anche l’opportunità di conoscere i percorsi che ogni istituto sta seguendo.
Prossima Consulta
La prossima consulta, a carattere straordinario, avrà luogo nei giorni 4-8 novembre.
Visite e impegni dei membri del consiglio generale
Padre Tesfaye Tadesse Gebresilasie
Fratel Alberto Lamana
P. David Costa Domingues
P. Luigi Codianni
P. Elias Sindjalim Essognimam
Opera del Redentore
Ottobre 01 – 07 RCA 08 – 15 TCH 16 – 31 RSA
Novembre 01 – 15 SS 16 – 30 T
Intenzioni di preghiera
Ottobre – Perché la Chiesa sinodale, incoraggiata da Papa Francesco, rafforzi la vocazione e la partecipazione di ogni battezzato e, soprattutto, il nostro impegno missionario come Famiglia Comboniana. Preghiamo.
Novembre – Perché la Famiglia comboniana, radicata nella speranza e nella gioia, accompagni i giovani che si preparano a vivere la 39° Giornata mondiale della gioventù, sostenendo la loro ricerca di felicità e pienezza, aiutandoli a divenire protagonisti di una umanità nuova. Preghiamo.
Calendario liturgico comboniano
OTTOBRE
1 |
Santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa, Patrona delle missioni |
Festa |
10 |
San Daniele Comboni, vescovo, fondatore della Famiglia comboniana |
Solennità |
20 |
Beati Davide Okelo e Gildo Irwa, martiri |
Mem. facolt. (Nord Uganda) |
NOVEMBRE
Commemorazione dei confratelli, familiari e benefattori defunti |
Data da stabilire |
Ricorrenze significative
OTTOBRE
12 |
Nossa Senhora Aparecida |
Brasile |
16 |
Santa Margherita Maria Alacoque, vergine |
|
19 |
Santi Giovanni di Brébeuf e Isacco Jogues, sacerdoti e compagni, martiri |
Stati Uniti e Canada |
NOVEMBRE
21 |
Madonna del Quinche |
Ecuador |
Pubblicazioni
Alessio Geraci mccj, Reflexiones a quemarropa para creyentes de hoy, 2024, pagine 154, Centro de Estudios y Publicaciones, Instituto Bartolomé de las Casas, Lima, Perù. A due anni di distanza dalla pubblicazione di Buenas noticias en tiempo de pandemia (agosto 2022), in cui l’autore di chiedeva: “Come ci parla Dio in questo momento?”, ecco il recentissimo nuovo volume in cui padre Alessio, missionario in Perù, si concentra su altre domande: Come formare comunità cristiane di “discepoli missionari”, uomini e donne che sappiano annunciare il Regno di Dio con gioia, passione, entusiasmo e coraggio, manifestando concretamente che il Dio in cui crediamo e che annunciamo è il Dio della Vita? Come essere credenti credibili nell’odierno “cambiamento d’epoca”, sapendo leggere i “segni dei tempi” e vivendo in pienezza la sinodalità? L’autore condivide alcune sue riflessioni “a bruciapelo” – supportate da numerose osservazioni di Papa Francesco e pensando, in particolare, alla Chiesa peruviana – provando a rispondere a questi e ad altri interrogativi, nati dalla sua esperienza pastorale in questi suoi primi anni di ministero sacerdotale missionario.
CURIA
Inizia la 21ª edizione dell’ACFP a Roma
Il 23 settembre 2024 è iniziato ufficialmente l’Anno Comboniano di Formazione Permanente (ACFP) 2024-25. Diciotto Missionari Comboniani, sedici padri e due fratelli, provenienti da dodici Province, cammineranno insieme per circa otto mesi “verso più vita”, come recita il motto del corso di quest’anno.
Nella messa che ha inaugurato questo cammino, padre Tesfaye Tadesse, Superiore Generale dei Missionari Comboniani, ha ricordato l’importanza di questa iniziativa, cui sono invitati a partecipare i missionari dopo 10-15 anni di missione, per rileggere la loro esperienza missionaria – alla luce della Parola e del carisma comboniano – per poi tornare in missione con più forza ed energia. Padre Tesfaye ha sottolineato che questo cammino è un dono e un privilegio, considerando che anche tanti laici vorrebbero potersi fermare per un tempo così lungo, per rinnovare le loro forze, e non possono farlo.
Nella settimana iniziale i due membri della Commissione di Formazione Permanente – P. Alberto Silva e fr. Alberto Degan – hanno presentato la carta formativa che, dopo una panoramica sulla storia dell’Anno comboniano, spiega la proposta formativa del corso, che si concentra su quattro ‘pilastri’: l’approfondimento della relazione con Dio e la sua Parola; un rinnovato incontro con san Daniele Comboni e con il nostro Istituto, la revisione della propria esperienza missionaria e un approfondimento delle sfide della missione di oggi; e una maggior conoscenza di sé nella verità, accettazione e integrazione.
Un elemento fondamentale di questo cammino sarà la condivisione esperienziale fra i diciotto partecipanti, che già in questa prima settimana hanno avuto l’opportunità di condividere le loro aspettative riguardo al corso. Ecco quello che ha detto un partecipante riguardo al cammino che li aspetta: “Mi auguro di riuscire a ri-connettermi con me stesso, per rapportarmi più profondamente con la persona di Comboni e con Cristo, il maestro della Missione”.
La prima settimana dell’Anno comboniano terminerà con una messa celebrata nella Basilica di San Paolo fuori le mura.
La seconda settimana inizieranno le conferenze. L’Anno Comboniano conterà sulla collaborazione di circa 30 conferenzieri, alcuni comboniani e altri no.
Ci sono tre parole che riassumono il significato di questo periodo sabbatico: dono, diritto e dovere. L’Anno Comboniano è prima di tutto un dono, cioè un periodo di grazia, offerto a tutti i Missionari Comboniani che si trovano nella tappa della “metà della vita”; è un diritto, nel senso che tutti i comboniani hanno diritto a partecipare a questo cammino per rinnovare la loro motivazione e le loro energie; ed è un dovere, nel senso che i partecipanti sono chiamati a vivere questo cammino con un atteggiamento partecipativo e responsabile per poi tornare in mezzo alla loro gente con rinnovato impegno.
Preghiamo per questi confratelli perché possano vivere pienamente questa esperienza di crescita e di rinnovamento.
BRASIL
Visita alla Provincia di padre David Costa Domingues
Dal 13 luglio al 22 agosto 2024 la provincia del Brasile ha ricevuto la visita ufficiale di padre David Costa Domingues, vicario generale. Padre David ha visitato tutte le 14 comunità comboniane, comprese le case di formazione (postulato e scolasticato), le parrocchie, i progetti e i movimenti che i confratelli accompagnano.
Durante la visita, il vicario ha avuto un incontro personale con ciascun confratello e, successivamente, un incontro con tutti i membri di ogni comunità riuniti. A seconda delle circostanze, c’è stato anche un incontro con i responsabili dei progetti di promozione umana, i leader pastorali delle parrocchie, i vescovi delle Chiese locali, le religiose e i religiosi, le suore missionarie comboniane e i Laici missionari comboniani.
In ogni incontro, padre David ha colto l’occasione per ringraziare, animare e incoraggiare ciascun confratello e ogni comunità, e anche per motivare missionariamente i responsabili delle comunità ecclesiali, dei progetti di promozione umana e di ecologia integrale, e dei centri per i diritti umani che ha visitato.
Infine, si è incontrato con il consiglio provinciale per comunicare le sue impressioni su quanto ascoltato e visto. Padre David ha detto: «Lo stile di vita semplice delle comunità comboniane è ciò che le avvicina maggiormente alla realtà del popolo in mezzo al quale sono inserite».
Padre David ha ringraziato padre Raimundo Nonato Rocha dos Santos, superiore provinciale dal gennaio del 2023, per averlo accompagnato durante tutta la visita e per averlo aiutato a comprendere le diverse realtà locali e il lavoro dei comboniani nella Provincia. Ha espresso anche la sua gratitudine per la buona organizzazione della visita e per l’accoglienza fraterna ricevuta.
Padre Raimundo ha detto che questa visita «ha offerto momenti di comunione e di grande condivisione sulla vita attuale dell’istituto e sulla missione comboniana oggi, soprattutto in territorio brasiliano». Ha aggiunto: «Penso che padre David sia rimasto soddisfatto di vedere i frutti del lavoro che stiamo facendo in questa nostra provincia e, in particolare, di aver incontrato personalmente e comunitariamente i confratelli e le persone con cui essi collaborano, sia nelle parrocchie che nei progetti sociali in corso. In questo modo, ha potuto constatare che i comboniani godono di una buona stima e credibilità da parte sia dei vescovi sia delle persone con cui lavorano».
Infine, padre Raimundo ha ringraziato padre David per la visita e per tutto il sostegno che la provincia riceve da parte del consiglio generale.
San Daniele Comboni scelto come Santo Patrono di un’area missionaria alla periferia di Manaus
I missionari comboniani giunsero a Manaus, in Amazzonia, Brasile, nel 2006, e l’arcidiocesi di Manaus, il 13 dicembre di quell’anno, affidò loro la cura pastorale di un’area missionaria periferica nel quartiere cittadino di Monte das Oliveiras.
In Brasile, le aree missionarie si differenziano dalle parrocchie sia per lo spirito missionario che le anima che per la loro organizzazione. Un’area missionaria non ha una “chiesa madre”, essendo composta di comunità autonome che vivono in comunione. Quella di Monte das Oliveiras riunisce quindici comunità ed è conosciuta con il nome del quartiere.
All’inizio di quest’anno, le quindici comunità, riunite in consiglio, hanno dato inizio a un processo decisionale mirante a raccogliere informazioni, valutare alternative e fare una scelta finale al fine di prendere la migliore decisione possibile su chi potesse essere il “Santo Patrono” della loro area missionaria. Il 26 agosto scorso, la maggior parte delle comunità ha scelto San Daniele Comboni, e il vescovo ausiliare di Manaus, mons. Zenildo Lima da Silva, ha convalidato la scelta.
Le comunità si stanno ora preparando a celebrare la prima festa del Santo Patrono, il 10 ottobre prossimo, memoria (per loro “festa”) liturgica di San Daniele Comboni.
Oggi in Brasile ci sono tre parrocchie (Guriri, nello Stato di Espírito Santo; Salvador, nello Stato di Bahia; São Luís, nello Stato del Maranhão) e un’area missionaria che hanno come patrono San Daniele Comboni. Molte sono anche le comunità cristiane che si fregiano del nome di questo santo e profeta missionario.
Crediamo che, per intercessione di San Daniele Comboni, il nostro servizio missionario reso queste comunità potrà crescere nella fedeltà al carisma del Fondatore per il bene della gente di questa regione, affidata alla cura pastorale del nostro Istituto.
(Padre Raimundo Nonato Rocha dos Santos, mccj)
Egitto-Sudan
Webinar sul dialogo interreligioso e l’Islam in Africa
Si è tenuto dal 9 all’11 settembre un webinar sul dialogo interreligioso e l’Islam in Africa, organizzato da padre Mbuthia Simon Mwaura, direttore di Dar Comboni, da padre Diego Dalle Carbonare, referente APDESAM per il settore del dialogo interreligioso, con l’aiuto del segretariato generale della missione.
Il webinar, tenutosi in inglese con la traduzione in francese, era aperto a tutti i confratelli interessati, e ha visto la partecipazione di oltre venti confratelli operanti in Egitto, Sudan, Libano, Kenya, Uganda, Sudafrica, Benin, Italia, Mozambico e Messico. L’evento online interattivo è stato un’occasione di arricchimento e di aggiornamento sulle diverse realtà di dialogo con l’Islam nei diversi Paesi dell’Africa.
Durante il primo giorno, la testimonianza di un religioso dell’Africa dell’ovest, proveniente da una famiglia musulmana, ha aperto alcune importanti considerazioni sul fatto che il dialogo è un processo – spesso assai lungo – e un cammino di conversione alla pace e alla tolleranza che spesso richiede anni, soprattutto quando alla fede si mescolano dinamiche sociali e interessi politici.
Durante il secondo e il terzo giorno, invece, è stata presentata la realtà dell’Islam in Africa, con le sue diverse dinamiche e storie di sviluppo. Sicuramente, il dialogo con l’Islam interroga noi cristiani sulla qualità del nostro lavoro pastorale. Una parte molto importate del workshop è stata la condivisione di diverse esperienze di dialogo.
Mentre in alcune nazioni il dialogo interreligioso che portiamo avanti assume la forma del “dialogo della vita”, soprattutto tramite le scuole nelle quali educhiamo alla tolleranza e al rispetto reciproco, in altre nazioni, come in Mozambico e in Kenya, abbiamo accesso a forme di dialogo che includono la riflessione e la ricerca a livello universitario (“dialogo degli scambi teologici e dell’esperienza religiosa”), promuovendo la “cultura del dialogo” fra culture e la ricerca del bene comune.
Un campo d’azione molto importate per il dialogo è la ricerca di criteri etici con i quali si possano sviluppare, nei diversi Paesi dell’Africa, legislazioni che proteggano i diritti di tutti i gruppi religiosi, senza discriminazione.
Il webinar si è concluso con il desiderio di tutti i partecipanti di ripetere questa esperienza di riflessione e condivisione, possibilmente allargando la partecipazione a più provincie e anche alle suore comboniane.
(Padre Diego Dalle Carbonare, mccj)
La comunità comboniana di Beirut (Libano)
La provincia dei comboniani di Egitto-Sudan ha una comunità di formazione nei dintorni di Beirut, in Libano. Padre Diego Dalle Carbonare, superiore provinciale, si è recato in visita alla comunità – composta da cinque scolastici e un formatore – per rendersi conto di persona della situazione in cui si trovano i confratelli.
Secondo le Nazioni Unite, sono già oltre 720 i morti in Libano e 211.000 gli sfollati dallo scorso lunedì, quando si è registrata la nuova escalation del conflitto in Medio Oriente con i raid israeliani in territorio libanese.
Sabato 28 settembre, da Beirut, padre Diego ci ha inviato il seguente messaggio.
«Stavolta il “bollettino di guerra” non ve lo mando dal Sudan (dove, comunque, la guerra continua, nonostante i media se ne siano dimenticati), ma dal Libano, dove sono venuto, la settimana scorsa, per visitare i nostri scolastici e il loro formatore. Nel frattempo, ho approfittato per fare gli esercizi spirituali in una casa dei gesuiti ai confini con la Siria, nella zona di Zahle. Nonostante il silenzio degli esercizi, abbiamo sentito più di una volta di notte – e oggi anche in pieno giorno – qualche esplosione, ma tutte distanti da noi.
Per ciò che ci è dato di capire, gli attacchi in corso accadono soltanto in posti strategici di Hesb. Il Libano è un Paese piccolo, ma diviso in zone, e quindi, per chi non vive nella zona degli sciiti, la vita sembra andare avanti normalmente. Noi ci troviamo a nord di Beirut, in una zona cristiana, e siamo lontani dalle deflagrazioni dei missili e dalle colonne di fumo che si alzano a sud della città.
Anche oggi, tuttavia, mentre tornavamo a casa percorrendo l’autostrada principale del paese, che costeggia il mare da sud a nord, abbiamo visto con i nostri occhi che, ogni 4 o 5 macchine dirette a nord, una era di sciiti che fuggivano dalla zona di guerra: automobili e camion stipati di donne, bambini, valigie e materassi, in fuga verso nord. Dove di preciso? Ogni famiglia ha una sua direzione in questi viaggi della speranza.
Come sempre, di fronte a ogni tipo di guerra, la domanda è: “Perché? Per quale scopo? Per chi?”. Il Libano è una perla di rara bellezza, ma la crudeltà dei potenti non conosce ragione. Come sempre, vi chiedo preghiere».
(Padre Diego Dalle Carbonare, mccj)
ITALIA
Castel Volturno – Consiglio comunale approva un progetto sociale dei comboniani
Mercoledì 4 settembre, il consiglio comunale di Castel Volturno ha approvato un progetto dell’associazione Black and White, nel quale sono impegnati direttamente anche i missionari comboniani che qui lavorano. Si tratta di un centro sportivo, culturale, musicale, artistico e teatrale che sarà aperto nella zona più depressa del comune, nella quale non vi sono servizi comunali né altre presenze che portino sollievo e sostegno alle migliaia di cittadini presenti.
Il lavoro svolto dall’associazione Black and White e dai comboniani – i padri Daniele Moschetti, Daniel Gbedenya Kodzo e Filippo Ivardi Ganapini – che hanno lavorato e ancora oggi lavorano in questo territorio della provincia di Caserta è stato diverse volte oggetto di elogi e ringraziamenti da parte dei consiglieri comunali e dello stesso sindaco, Pasquale Marrandino. Un riconoscimento particolare è stato rivolto a padre Moschetti per la sua dedizione e il suo speciale coinvolgimento nella proposta del progetto di costruzione di un centro sportivo polifunzionale, su un’area di circa 3mila metri quadrati, che è stato approvato all’unanimità nel corso dello stesso consiglio comunale.
Subito dopo l’assemblea comunale, padre Moschetti ha espresso la sua soddisfazione con le seguenti parole: «Siamo contenti di tutto questo, perché l’approvazione arriva da un cammino lungo circa quattro anni. Eravamo presenti con un bel gruppo di soci, genitori, bambini e amici. Continuate a seguirci e a essere in solidarietà con tanti uomini, donne e bambini che vengono da altre terre e che cerchiamo umilmente di servire con amore e passione, perché abbiano sempre più dignità, diritti e rispetto, e siano considerati veramente fratelli e sorelle agli occhi del mondo e tutti figli unici agli occhi di Dio».
Afrobrix – 5a Edizione del Festival sull’Afrodiscendenza
Come ogni anno, da 5 anni ormai, si è svolta dal 6 all’8 settembre a Brescia la quinta edizione Afrobrix, il primo festival italiano dedicato all’afrodiscendenza. Musica, cultura, arte e cinema per valorizzare le realtà afrodiscendenti e afro-europee partendo dal contesto socioculturale in cui queste vivono e, per l’ultimo anno, in linea con il decennio dedicato alle persone afrodiscendenti indetto dalle Nazioni Unite.
La mission di Afrobrix vuole, da un lato, sviluppare la multiculturalità, intesa come pluriappartenenza culturale e identitaria, dall’altro, promuo-vere l’inclusione e l’interazione tra le comunità 2G (seconde generazioni) e la cittadinanza bresciana. Afrobrix esprime la bellezza e l’importanza dell’afrodiscendenza come componente sociale eterogenea, multiforme e complessa, una forza capace di arricchire e trasformare la cultura, l’arte e le società nel loro insieme.
Per tre giorni, Afrobrix è stato principalmente musica, artigianato e cibo africano. La musica è un veicolo per il messaggio di Afrobrix, che è anche un centro di attività socioculturali e artistiche nella casa dei missionari comboniani di Brescia.
Recita il manifesto di Afrobrix: «Siamo un gruppo eterogeneo di persone appassionate e professioniste di ambiti che spaziano dalla musica al cinema ai servizi sociali, tutte unite dall’amore per la comunicazione, la creatività e la giustizia sociale. La nostra unione si fonda non “nonostante”, ma “in virtù delle” nostre differenze. Dopo l’esperienza dell’omonimo festival – il primo del suo genere nella nostra città – il Centro Afrobrix è nato nel 2021 con il supporto di partner come Fondazione Nigrizia».
Per saperne di più su Afrobrix, visitate il sito www.afrobrix.it.
Una nuova esperienza di missione comboniana a Milano
«Carissimi fedeli, vi raggiungo con questo scritto per comunicarvi ufficialmente che si è realizzata da parte della Diocesi la proposta di affidare la cura pastorale della vostra comunità ai sacerdoti Comboniani, missionari per vocazione particolare, come vi accennavo nell’incontro avuto con alcuni di voi qualche mese fa». Così iniziava la lettera di Mons. Vegezzi Giuseppe, Vicario episcopale della Zona 1 dell’arcidiocesi di Milano, giunta ai fedeli della parrocchia di S. Giovanni Crisostomo, in Via Padova, nella seconda domenica dello scorso agosto.
Come si può intuire, si tratta della conclusione di un cammino, iniziato mesi prima, compiuto dall’arcidiocesi di Milano e dai missionari comboniani, con il pieno coinvolgimento della comunità parrocchiale. La lettera invitava, infatti, la comunità parrocchiale a partecipare alla celebrazione della presa di possesso del nuovo parroco, padre Stefano Fazion, il 15 settembre 2024, giorno della celebrazione parrocchiale del santo patrono, Giovanni Crisostomo.
La comunità cristiana ha subito compreso che per essa iniziava un nuovo cammino. Il portavoce, infatti, all’inizio della celebrazione, ha ringraziato l’arcivescovo Mario Delpini «per la cura e l’attenzione che ha dimostrato di avere verso [questa] parrocchia e [questo] territorio, e per la fiducia ad essi accordata con il dono dei missionari comboniani, che per la prima volta assumono la responsabilità di una parrocchia nell’arcidiocesi di Milano».
Questa celebrazione ha visto la partecipazione di alcune centinaia di fedeli, tra cui un bel gruppo di Laici Comboniani e di alcune Suore Comboniane, ed è stata presieduta dallo stesso vicario episcopale.
Nella sua omelia, Mons. Vegezzi ha invitato il nuovo parroco alla vicinanza con il popolo di Dio a lui affidato, non cercando compromessi, ma la verità che libera e salva. Gli ha ricordato anche che nella nuova “terra di missione” dell’arcidiocesi di Milano, in continuo cambiamento, non avrà certamente le folle che aveva nella missione della Repubblica Centrafricana che ha appena lasciato. Per questo, il prelato lo ha invitato a esercitarsi alla pazienza.
Alla fine della celebrazione padre Fabio Baldan, superiore dei missionari comboniani in Italia, ha ringraziato la diocesi per il cammino fatto e la comunità parrocchiale per l’accoglienza che ci ha riservato. Padre Fabio ha poi presentato la Famiglia comboniana nelle sue diverse componenti.
Alla celebrazione eucaristica è seguito momento festoso condiviso che ha visto il contributo delle diverse etnie presenti sul territorio.
Oltre a padre Stefano Fazion, la nuova comunità comboniana è composta dai padri Raoul Sohouénou ed Esdras Bimbo, e da fratel Gianluigi Quaranta.
Medaglia d’onore a fratel Fischnaller
Sabato 21 settembre, fratel Erich Fischnaller ha ricevuto da mons. Ivo Muser, vescovo di Bolzano-Bressanone, la medaglia d’onore, come riconoscimento del suo lavoro sociale e missionario al servizio dei più bisognosi. Questa onorificenza diocesana è attribuita ogni anno a persone che si sono distinte nel servizio a favore della comunità locale. La consegna delle onorificenze chiude per tradizione, all’Accademia Cusano di Bressanone, il Convegno pastorale di avvio di una nuova stagione pastorale della Chiesa altoatesina. I nominativi dei candidati sono proposti annualmente al vescovo dalle associazioni cattoliche e dal Consiglio pastorale che, in questo modo, intendono dire grazie a persone che si sono distinte in modo particolare nel servizio di volontariato a livello diocesano a favore della comunità locale.
Fratel Erich, nato il 30 maggio 1949 a Rio Pusteria-Mühlbach, in Alto Adige, nord Italia, opera da 50 anni in Africa, prima in Sudafrica e, dal 2004, in Sud Sudan, assicurando la formazione professionale in vari villaggi e avviando la costruzione di scuole e officine che hanno dato una prospettiva a tanti giovani africani. Nel 2017, in piena guerra civile, ha aiutato centinaia di persone a fuggire in Uganda. Quest’anno, ha festeg-giato nel suo paese altoatesino il suo mezzo secolo di missione, ma è già tornato tra i profughi in Africa.
KENYA
Primo Incontro continentale dei Fratelli operanti in Africa
Dal 26 al 31 agosto 2024, a Nairobi, si è svolto il primo incontro continentale dei Fratelli missionari comboniani operanti in Africa. L’evento ha coinvolto trenta fratelli provenienti da diverse province del continente, tra cui Togo, Congo, Ciad, Sud Sudan, Malawi-Zambia, Mozambico, Kenya, Etiopia, Sudafrica e Uganda. I partecipanti hanno riflettuto sul significato della missione in un mondo in continua evoluzione.
L’incontro ha visto la partecipazione di figure chiave, quali fratel Alberto Lamana, assistente generale, e padre John Baptist Opargiw, superiore provinciale del Sudafrica, che hanno contribuito a sottolineare l’importanza dell’evento e l’impegno dell’Istituto comboniano nel futuro della missione.
Le varie sessioni hanno affrontato temi cruciali. Fratel Dzinekou Yawovi Jonas ha presentato una panoramica sull’evoluzione della missione comboniana, evidenziando la necessità di adattare le strategie missionarie alle sfide attuali. A seguire, i fratelli Jean Marie Mwamba e Patrick Lumami hanno illustrato l’importanza della formazione permanente, sottolineando come questa debba evolversi per preparare i missionari alle complessità delle moderne missioni.
Fratel Christophe Yata ha parlato di sostenibilità, concentrandosi su strategie innovative per garantire la vitalità a lungo termine della missione, in un contesto di risorse limitate e mutate condizioni socioeconomiche.
Fratel Alberto Lamana ha fornito un’analisi della situazione dei Fratelli nell’Istituto, identificando le sfide e le opportunità per il futuro. Il tema della fusione delle circoscrizioni è stato trattato da padre Opargiw, che ha discusso i potenziali benefici e le difficoltà di una riorganizzazione delle strutture missionarie.
Le discussioni di gruppo, seguite alle presentazioni, hanno favorito uno scambio di idee ed esperienze, permettendo ai partecipanti di riflettere su soluzioni pratiche per affrontare le sfide della missione. Un tema ricorrente è stata la necessità di adattarsi al cambiamento, senza perdere di vista i valori fondamentali dei comboniani.
L’incontro si è concluso con la definizione di risoluzioni pratiche, tra cui il miglioramento della formazione, l’adozione di pratiche sostenibili e l’esplorazione di nuove strutture organizzative per rafforzare l’efficacia e la visibilità della missione. Questo storico incontro ha rappresentato un’importante tappa per i Fratelli comboniani in Africa, aprendo la strada a nuove strategie per affrontare le sfide future con spirito innovativo e perseveranza.
(Padre Christopher Silwembe, mccj – testo sintetizzato).
PREGHIAMO PER I NOSTRI DEFUNTI
IL PADRE: Jean-Chrysostome, dello scolastico Fiston Muhindo (EGSD).
LA MADRE: Celeste, di padre Fidelino Jardim (U); Ermelinda, di padre Paulo Emanuel Loureiro da Silva (P).
IL FRATELLO: Carlo, di fratel Guerrino e fratel Gino Baldo (I); Lino di fratel Giuseppe Zamboni (†).
LA SORELLA: Anita, di padre Benno Singer (†).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Pia Ausilia Di Pietro, Sr. M. Sarina Nici.