Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE

La “Guida all’Attuazione del XVII Capitolo”, preparata dal Consiglio Generale, è stata tradotta in tutte le lingue e inviata ai rispettivi provinciali e delegati.

Prime professioni

Sc. Ahiro David Khayesi (KE)

Namugongo

01.05.2010

Sc. Kalumba Francis (M/Z-Z)

Namugongo

01.05.2010

Sc. Kamcheka Joseph Maxwell (M/Z-M)

Namugongo

01.05.2010

Sc. Mwangi Anthony Kariuki (KE)

Namugongo

01.05.2010

Sc. Mweshi Collins Sampa (M/Z-Z)

Namugongo

01.05.2010

Sc. Sharecho Biruk Kassa (ET)

Namugongo

01.05.2010

Sc. Sireu Ang’Irotum Abraham (KE)

Namugongo

01.05.2010

Fr. Tumwebaze Leo (U)

Namugongo

01.05.2010

Sc. Anane Kwaku Joseph (TGB/G)

Cotonou

08.05.2010

Sc. Abalo Roberto (TGB/T)

Cotonou

08.05.2010

Fr. Ayih Teko Fafa D.J-C Pierre (TGB/T)

Cotonou

08.05.2010

Sc. Dohigbe Gbodja Gildas Victorin (TGB/B) Cotonou

08.05.2010

 

Sc. Eliwo Ngonge Bernard (CN)

Cotonou

08.05.2010

Sc. Fene-Fene Santime Augustin (CN)

Cotonou

08.05.2010

Sc. Liengola Babundo Jadot (CN)

Cotonou

08.05.2010

Sc. Likingi Wasato Henri (CN)

Cotonou

08.05.2010

Fr. Lumami Mwanza Patrick (CN)

Cotonou

08.05.2010

Sc. Mabuluki Bakwa Nickel (CN)

Cotonou

08.05.2010

Fr. Díaz Beltrán Eloy Rogelio (PE)

Sahuayo

08.05.2010

Sc. Dorigon Carneiro Ricardo (BNE)

Sahuayo

08.05.2010

Sc. Ibarra Vargas José Antonio (M)

Sahuayo

08.05.2010

Sc. Solares Alvizures Hugo René (DCA-GUA)

Sah.

08.05.2010

Sc. Yaxcal Cucul Juan (DCA-GUA)

Sahuayo

08.05.2010

Professioni perpetue

Sc. Mbo Mokuba Didier (CN)

Kalongo (U)

01.05.2010

Ordinazioni sacerdotali

P. João Dinis João

Mocuba (MO)

08/05/2010

Opera del Redentore

Giugno

01 – 15 KE

16 – 30 KH

 

Luglio

01 – 07 LP

08 – 15 CO

16 – 31 MZ

Intenzioni di preghiera

Giugno - Perché possiamo contemplare Cristo Buon Pastore con lo sguardo e la passione di San Daniele e attingere dal suo Cuore la forza che ci rende testimoni credibili della Sua Parola e segni tangibili della sua compassione. Preghiamo.

Luglio - Perché il processo di riorganizzazione avviato dalle Missionarie Secolari Comboniane porti i suoi frutti in termini di vitalità e di rinnovamento dell’Istituto, permettendo a ciascuna missionaria di vivere più radicalmente la propria vocazione e di rispondere in modo più adeguato alle sfide della storia e del proprio ambiente di vita. Preghiamo.

Pubblicazioni

P. Michele Sardella, Sotto L’albero della vita, con gli Alomwe del Malawi (presentazione di P. Teresino Serra), Bologna: EMI 2010, pp. 367.

Frutto di molti anni di cammino missionario condiviso, nei villaggi e nelle comunità cristiane, con gli Alomwe del sud del Malawi (e i rifugiati mozambicani della stessa etnia), il libro di P. Sardella s’inserisce nella migliore tradizione etno-antropologica e missionaria dei figli di Comboni. Racconta “la vita del popolo Lomwe che vive sui monti tra il Malawi e il Mozambico. Un’esistenza scandita da antichi riti, eredità di una particolare cultura bantu che ha mantenuto sino ad oggi la propria integrità culturale” (copertina). Utile soprattutto per i confratelli che svolgono il loro ministero missionario tra gli Alomwe (e tra i loro ‘cugini’ Amakhuwa), il presente lavoro offre spunti di riflessione a tutti quelli che, credendo nell’uomo e nei popoli al modo di Comboni, non smettono di cercare e di tentare nuove vie di acculturazione e d’incontro. “L’esperienza missionaria è grazia da condividere con tutti” (P. Serra).

BRASIL DO SUL

Anniversario di P. Ezechiele Ramin

Il 24 luglio sarà celebrato il venticinquesimo anniversario del “martirio” di P. Ezechiele Ramin, avvenuto il 25 luglio 1985 nella diocesi di Ji-Paraná, Brasile. L’evento si svolgerà a Cacoal, stato di Rondonia, dove P. Ezechiele ha lavorato, e in tutte le parrocchie dove sono presenti i Comboniani.

Nell’ultima Consulta, il Consiglio Generale ha affidato al postulatore generale, P. Arnaldo Baritussio, l´incarico di procedere sul cammino canonico di apertura del processo per accertare se c’è stato martirio. Il processo sarà aperto nella diocesi di Ji-Paraná, stato di Rondonia, dove P. Ezechiele Ramin ha esercitato la sua missione e dove è stato ucciso.

Si è giunti alla convinzione che vi sono elementi sufficienti per procedere, dopo un’inchiesta svolta tra i confratelli delle due Provincie del Brasile. I confratelli, con maggioranza qualificata, hanno riconosciuto la validità della proposta. Tra gli elementi a sostegno di questa iniziativa ne segnaliamo due: 1. Il nome di P. Ezechiele è stato inserito fra le 20 figure dei grandi evangelizzatori del Brasile, in un altorilievo posto sopra uno dei quattro portali della Basilica Nazionale della Madonna “Aparecida”, patrona del Brasile, una località a 170 km. da São Paulo. 2. Sono più di 40 le comunità cristiane o enti sociali e culturali, fin’ora accertati, che hanno scelto P. Ezechiele Ramin come patrono. Segno, questo, di come la gente abbia percepito il valore della testimonianza del Missionario Comboniano.

I Comboniani del Brasile ringraziano Dio per questo esempio di “martirio”. Il consiglio provinciale del Brasile Sud nomina P. Giorgio Padovan referente della provincia per affiancare P. Arnaldo Baritussio nell’inizio di questo lavoro.

Apertura in Amazzonia di una nuova comunità

All’inizio di questo 2010, i Missionari Comboniani, le Suore Comboniane e i Laici Comboniani (LMC) del Brasile hanno iniziato una comunità tipica e intercongregazionale come testimonianza dell’unica missione cui siamo chiamati. La comunità è formata da P. Massimo Ramundo, 3 Suore Comboniane e un LMC. La località scelta si trova nella diocesi di Humaitá, nella bassa Amazzonia. Questa diocesi confina con quella di Porto Velho dove i Missionari Comboniani sono presenti da 36 anni. L’iniziativa è un tentativo di risposta alla chiamata della Chiesa in Brasile ad assumere maggiori impegni missionari nella regione amazzonica. È anche una risposta alla sfida di imparare a lavorare assieme.

Abbiamo fiducia che la nostra debolezza sarà sostenuta dalla forza dello Spirito che ci chiama a questa testimonianza evangelica.

Brasile e Repubblica Centroafricana

Il 29 aprile è partito per Bangui P. Everaldo de Souza Alves. Dopo gli studi teologici nello scolasticato di Kinshasa e i due anni di pastorale nella diocesi di São Mateus, in Brasile, è stato ordinato sacerdote nella sua parrocchia il 19 dicembre 2009.

Anche in Brasile, spiritualità comboniana e internazionalità sono strettamente intrecciate. Mentre, infatti, la provincia invia missionari in altri continenti, ha accolto in questi mesi P. Jervas Mayik Nyok Mawut del Sudan e P. Cuarteros Marnecio Coralde delle Filippine. È uno scambio di doni che arricchisce.

CENTRAFRIQUE

Settimana di preghiera per le vocazioni

La parrocchia Notre Dame de Fatima, di Bangui, ha celebrato con vivo interesse la settimana di preghiera per le vocazioni, che è stata ricca di contributi e di simboli. Sono state organizzate numerose iniziative per mettere in luce la ricchezza di ogni vocazione nella Chiesa ma anche le esigenze che essa comporta. In questo Anno Sacerdotale, l’accento è stato posto sulle vocazioni religiose e sacerdotali. I giorni dal 18 al 25 aprile sono stati una occasione durante la quale il gruppo dei giovani che si sentono chiamati e i loro genitori hanno vissuto assieme momenti di preghiera di adorazione, di riflessione sulla chiamata di Dio, di servizio gratuito ai più poveri, di dialogo fra genitori e figli. Infatti, i genitori hanno espresso le loro attese rispetto al cammino intrapreso dai figli, ricordando loro che richiede verità e docilità. A loro volta, i figli hanno chiesto ai genitori di aiutarli sostenendoli negli studi, con la preghiera e la buona testimonianza affinché possano rispondere con generosità alla chiamata del Signore. Un altro momento forte è stata la testimonianza delle esperienze di missione fatta da due missionari, P. Beka Jonas Tita-Olema-Mbeko, comboniano, originario della parrocchia di Fatima, e Suor Christine, delle Suore di St. Paul de Chartres. Le serate sono state dedicate alla proiezione di film su persone che hanno consacrato tutta la loro vita al servizio del Signore e dei più poveri. La settimana ha vissuto il suo momento culminante nella celebrazione eucaristica di domenica mattina, 25 aprile, durante la quale P. Léonard Ndjadi Ndjate, comboniano e responsabile delle vocazioni, ha presentato alla comunità i giovani che aspirano a diventare sacerdoti, suore e fratelli. I fedeli hanno pregato anche per una decina di sacerdoti, religiosi e religiose, originari di Notre Dame de Fatima. Parrocchia missionaria, ha dato ben tre sacerdoti comboniani, P. Jonas, P. Ugues-Sylvain Songho e P. Godéfroy-Médard Longba. A mezzogiorno, è stato offerto un pranzo a questi giovani e ai sacerdoti e suore della parrocchia dall’Associazione dei Genitori dei Giovani di Fatima. Affidiamo questi vivai di vocazioni alle cure materne della Santa Vergine Maria, Nostra Signora di Fatima.

ESPAÑA

Mundo Negro compie 50 anni

La celebrazione dei 50 anni della rivista Mundo Negro ha riunito, lo scorso 23 aprile, nel salone delle cerimonie della Mutua Madrileña, al centro di Madrid, circa 350 persone che hanno voluto unirsi ai Missionari Comboniani in questo anniversario.

In Spagna, la rivista Mundo Negro è nata nell’aprile del 1960 per opera di P. Enrico Farè, il quale, nel primo numero, tracciava la linea della rivista, “che vuole farsi portavoce della vita e dei problemi dei popoli neri, non solo dell’Africa ma del mondo intero”.

Oggi, dopo 50 anni e con una tiratura di 60.000 copie, Mundo Negro è un punto di riferimento per un vasto settore della società, che offre informazioni sulla politica africana, cooperazione Nord-Sud, attività missionaria e Chiesa africana.

L’entrata, al ritmo della musica africana, di 17 africani, uomini e donne con i costumi tipici, che reggevano ognuno una bandiera, in rappresentanza dei 17 paesi africani che nel 1960 conseguirono l’indipendenza, è servita a ricordare che l’anniversario di Mundo Negro coincide con questo importante avvenimento, come ha ricordato P. Daniel Cerezo Ruiz, provinciale dei Comboniani.

P. Cerezo ha rivolto anche un pensiero riconoscente al defunto P. Enrico Farè, e a tutti coloro che in questi anni hanno lavorato allo sviluppo della rivista, fra cui le Pontificie Opere Missionarie e in particolare don Ángel Sagarmínaga.

Alla cerimonia sono intervenuti: un delegato dell’ambasciatore del Senegal e decano degli ambasciatori africani in Spagna; lo storico ed esperto africanista José Luis Cortés e il direttore generale di Politica Estera per l’Africa del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione (MAEC), Signora Carmen de la Peña Corcuera.

Successivamente, P. Romeo Ballan e Gerardo González, redattore capo della rivista per oltre 40 anni, ne hanno ripercorso i 50 anni di storia, presentandone l’evoluzione durante i primi anni, le difficoltà e i risultati, i problemi, a volte, con la censura e la sua capacità di adattamento alla società e ai suoi cambiamenti. Quindi, P. Ismael Piñón ha presentato il numero speciale della rivista, pubblicato per questa occasione. A conclusione della cerimonia commemorativa, il Superiore Generale, P. Enrique Sánchez González, ha rivolto un saluto ai partecipanti, nel quale ha sottolineato la vocazione di Mundo Negro di essere una rivista eminentemente missionaria e d’informazione sulla realtà del continente africano.

Per chiudere, il Gruppo Musicale africano “Karibu” ha cantato, come una preghiera, il canto “L’Africa chiede la Pace”. Subito dopo, ai partecipanti è stato offerto un piccolo rinfresco.

ITALIA

Roma: comunità di S. Pancrazio

Felicemente concluso in aprile il ciclo di film di autori africani che ha avuto una notevole partecipazione di pubblico, con la collaborazione della comunità di S. Pancrazio, l’Associazione Roma XVI con l’Africa (che raggruppa una quindicina di organismi e scuole del quartiere che s’interessano all’Africa) ha organizzato una tavola rotonda su “Pacchetto di sicurezza e CIE” con la partecipazione dell’On. Livia Turco, Maurizio Gressi (autore con Nicoletta Dentico del libro bianco sui CPT) e Giuseppe Cricenti, magistrato.

Il 16 maggio l’Acse ha partecipato alla “Festa dei popoli” a S. Giovanni in Laterano, mentre “Roma 16 con l’Africa” ha organizzato a Villa Pamphili “In festa con l’Africa”, con un’esposizione di artigianato africano, libri e riviste, maratona e uno spettacolo di ritmi, musiche e danze africane.

Nonostante il tempo incerto, l’affluenza della gente è stata più che soddisfacente.

MALAWI-ZAMBIA

Apertura della comunità di Kanyanga

La nuova comunità di Kanyanga è stata aperta ufficialmente sabato 1° maggio 2010 e la consegna della parrocchia è avvenuta durante la Messa domenicale del 2 maggio, alla presenza di P. Dário Balula Chaves, provinciale e rappresentante dei Missionari Comboniani, P. Andrew Chenjerani, coordinatore diocesano della pastorale, e P. Mathias Banda, economo diocesano e rappresentante della diocesi di Chipata (Zambia). Il vescovo di Chipata non ha potuto essere presente perché si trovava a Lusaka, per l’Incontro della Conferenza dei Vescovi. Vi erano anche i due confratelli della nuova comunità di Kanyanga, P. Rodolfo Coaquira Hilaje e P. Rubén Bojórquez Sandoval, il parroco uscente P. Moses Njobvu con un seminarista diocesano che sta facendo il suo anno di pastorale, i due confratelli della missione di Chama P. Gabriel Uribe González e P. Moisés García González, le Suore MIC incaricate dell’ospedale della missione, sette catechisti locali, i rappresentanti del consiglio parrocchiale e numerosi fedeli. I Comboniani sono stati accolti con gioia da parte della gente della comunità.

Il sabato è trascorso nello scambio d’informazioni sulla situazione della missione: verbali, inventario e piano pastorale. La sera abbiamo celebrato la prima Messa come nuova comunità comboniana della parrocchia assieme ad altri partecipanti. La celebrazione domenicale è stata semplice e ben organizzata. P. Mathias Banda è stato il celebrante principale e P. Andrew Chenjerani ha tenuto l’omelia. Il coro misto di Kanyanga e Chama ha accompagnato la Messa con i suoi bei canti. P. Moses Njobvu rimarrà in parrocchia fino al 6 giugno, quando ci sarà la cerimonia di congedo.

Nel pomeriggio, il provinciale ha avuto un lungo incontro con i due confratelli per discutere dei vari aspetti della nostra presenza a Kanyanga ed esaminare le cose pratiche da fare. I due confratelli sono felici di essere in quel luogo e molto motivati a continuare il lavoro di evangelizzazione nella zona. La comunità è disposta a ricevere i novizi per la loro esperienza comunitaria e pastorale.

La missione di Kanyanga copre parte della Vallata del Luangwa, una zona della diocesi di Chipata molto isolata, abitata da gente povera e bisognosa di evangelizzazione. La nostra presenza è stata richiesta dalla Chiesa locale e sarà di sostegno ai confratelli della missione di Chama, che si sono sempre sentiti isolati dal resto della provincia. Sarà anche un buon posto per l’esperienza missionaria di postulanti, novizi e scolastici.

La missione si trova a 220 km a nord di Chipata, vicino al confine con il Malawi. La lingua parlata è il Chitumbuka. Il clima è buono. Pannelli solari ricaricano le batterie che provvedono all’illuminazione di notte. Sembra che l’anno prossimo la Zesco, la compagnia elettrica dello Zambia, porterà la corrente elettrica nella zona. La missione è dedicata a Santa Maria. Iniziata nel 1954, fu presto abbandonata e così è rimasta per molti anni, per mancanza di personale diocesano. I cattolici sono circa 7.000, ma la maggioranza della popolazione è pagana.

NAP

Chiusura dello Scolasticato di Chicago

Il 13 maggio, alla Catholic Theological Union (CTU), si sono laureati gli ultimi due scolastici, segnando così la fine di 34 anni consecutivi di formazione comboniana in questo scolasticato. Il primo gruppo di scolastici era arrivato nel 1976. Da allora, tra queste mura sono passati 164 Missionari Comboniani di quattro continenti.

La cerimonia ufficiale di chiusura dello scolasticato ha avuto luogo il 15 maggio 2010. Per l’occasione, alla comunità si sono unite una settantina di persone, in rappresentanza di un numero ben più vasto che è stato contagiato dall’entusiasmo comboniano in questi anni di presenza a Chicago. Insieme a quasi tutti i Comboniani della zona, c’erano amici e benefattori, alcuni dei quali hanno accompagnato il cammino dello scolasticato fin dagli inizi. C’era anche un bel gruppo di ex scolastici che hanno lasciato l’Istituto ma non ne hanno dimenticato lo spirito e che ora sono coinvolti in vari ministeri e impegni missionari sia a Chicago che altrove.

Un momento molto bello della celebrazione eucaristica si è avuto quando le persone sono state invitate a condividere i loro ricordi, legati alla storia dello scolasticato. Tutti hanno voluto esprimere la loro gratitudine per ciò che questa casa di formazione ha significato: un importante punto di collegamento e un ponte verso una realtà più vasta e un mondo più grande, con le sue diverse culture e nazionalità.

Il “Peace Corner” ottiene il nullaosta

Nel 2001 P. Maurizio Binaghi aveva aperto il “Peace Corner”, nel West Side di Chicago, un centro per la gioventù a rischio. Presto il centro è diventato una delle principali agenzie per i giovani della comunità a maggioranza afro di Austin, ai quali offre una grande varietà di servizi e programmi. Diventato, quindi, in breve tempo, troppo piccolo, il Peace Corner Inc. ha acquistato dalla città, al prezzo di un dollaro, un’area di 2400 mq. sulla quale, dopo non pochi ostacoli, si è potuto finalmente iniziare a costruire. L’edificio dovrebbe essere completato per l’inizio dell’autunno.

Il moderno complesso avrà una sezione di computer, aule scolastiche e una palestra. L’attuale centro offre, ogni giorno, i suoi servizi a 50-70 giovani: a una ventina, viene offerta assistenza legale grazie ad avvocati volontari, mentre dodici giovani che hanno abbandonato la scuola seguono dei corsi per ottenere un diploma di scuola media superiore. Il nuovo edificio, quindi, continuerà a svolgere il suo importante ministero, dando assistenza e costituendo un incentivo per i tanti giovani Afro che vivono in un ambiente molto povero, a stretto contatto con la droga, le gang e la violenza.

Un Comboniano sul New York Times

La Chiesa cattolica sta soffrendo più del dovuto per l’attenzione mediatica riguardo allo scandalo della pedofilia. Ma il giornalista Nicholas D. Kristof, opinionista del New York Times, sta puntando l’obiettivo sulla Chiesa di base, fatta di umili e grandi lavoratori: sacerdoti, suore e laici sparsi in tutto il mondo. Uno di questi, è il comboniano P. Michael Donald Barton che lavora a Nyamlell, in Sud Sudan. Nel suo articolo su P. Michael, Kristof parla del suo paese natale (Indianapolis, Indiana), della sua appartenenza comboniana e del suo ministero in Africa. “È grazie a persone coraggiose come P. Michael che rispetto la Chiesa cattolica”, ha sottolineato.

Il giornalista ha girato anche un video su P. Michael e sul suo ministero in Sud Sudan e conclude scrivendo: “Noi giornalisti tendiamo a focalizzarci sulle imperfezioni della Chiesa cattolica. Non dimentichiamoci però dell’eroismo di tante persone comuni. Questa è la Chiesa davanti alla quale mi tolgo il cappello: quella in cui le figure religiose sono giudicate non dalla magnificenza dei paramenti, ma dalla grandezza della loro compassione”.

PERÚ-CHILE

Professione perpetua e diaconato

Lo scorso 13 aprile, gli scolastici in servizio missionario, Elvis Robert Calero Santos (PE), Fernando Cortés Barbosa (M) e Maciej Tomasz Miąsik (PO) hanno fatto la professione perpetua nella cappella della casa provinciale di Lima.

La celebrazione è stata presieduta da P. Rogelio Bustos Juárez, provinciale, e ha visto la partecipazione dei superiori locali che erano riuniti in assemblea. La liturgia è stata animata dai nostri candidati e dalle Suore Comboniane che hanno aderito con gioia all’invito.

Domenica 18 aprile, nella parrocchia Señor de los Milagros di Trujillo, il vescovo ausiliare della città, Mons. José Javier Travieso Martín CMF, ha conferito l’ordine del diaconato a Elvis Calero. Lo stesso giorno, in una lontana località della selva centrale, San Martín de Pangoa, Maciej Tomasz è stato ordinato diacono da Mons. Gerardo Antonio Zerdín Bukovec OFM, vescovo vicario di San Ramón. Entrambe le celebrazioni, ciascuna con le sue peculiarità, sono state un momento significativo nel cammino iniziato un anno fa, per disposizione del nostro Istituto. Le comunità che hanno accompagnato questi scolastici, l’hanno fatto con gioia, ringraziando Dio per la loro disponibilità a servire la missione.

Il 9 maggio è stata la volta di Fernando Cortés, a Cerro de Pasco. Siamo usciti in processione dalla chiesa di Nuestra Señora del Tránsito fino alla parrocchia di San Juan Pampa, con una pioggerellina che accentuava il freddo di questa località situata a 4.400 m. di altitudine. I gruppi parrocchiali, assieme alla comunità comboniana del luogo, avevano preparato ogni dettaglio. Mons. Richard Daniel Alarcón Urrutia, vescovo di Tarma, ha rivolto ai partecipanti una bella riflessione, invitando Fernando a scoprire la bontà di Dio nella famiglia comboniana, ad essere coraggioso ovunque venga a trovarsi e ha sottolineato l’importanza della dimensione missionaria del nostro carisma.

Il diacono Maciej è tornato in Polonia, mentre Elvis e Fernando rimarranno fino alla fine dell’anno nelle comunità in cui si trovano, per poi ricevere la loro prima destinazione missionaria. Auguriamo loro abbondanti benedizioni in quest’ultimo tratto di preparazione al sacerdozio.

PORTOGALLO

Visita del Papa

Nella sua visita apostolica in Portogallo, dall’11 al 14 maggio, Benedetto XVI ha lasciato alla Chiesa e alla società portoghese un messaggio di speranza e un appello alla missione e al non conformismo, chiedendo ai laici di non vergognarsi di essere cristiani.

Durante i quattro giorni della visita, il Papa si è recato a Lisbona, Fatima e Oporto, ha celebrato l’Eucaristia in ciascuna delle città e ha pronunciato undici discorsi. A tutti gli incontri, hanno partecipato migliaia di persone, commosse, davanti ad un Papa sorridente, gioviale e cordiale. Anche il Papa era contento e confortato dalla accoglienza ricevuta.

Un momento particolarmente efficace della visita papale è stato il suo passaggio a Fatima, dove mezzo milione di pellegrini ha assistito alla Messa nel santuario. La sera, il Papa ha guidato il rosario ai piedi della statua della Madonna, alla quale ha fatto dono di una rosa d’oro. Ha incontrato anche religiosi, sacerdoti, seminaristi, agenti di pastorale sociale oltre che i vescovi portoghesi.

L’ultimo giorno ha celebrato la Messa a Oporto davanti a più di centomila persone. Nell’omelia ha chiamato tutti alla missione, dicendo che “il cristiano è un missionario di Cristo inviato al mondo”.

SOUTH AFRICA

Rinnovo dei voti nello scolasticato

Il primo maggio, festa di S. Giuseppe Lavoratore, quattordici scolastici hanno rinnovato i loro voti a Pietermaritzburg. Tredici sono membri della comunità dello scolasticato e uno, il congolese Jérôme Nerio Missay Soku, sta facendo il suo servizio missionario in Sud Africa. Lo scolastico ugandese Casimiro Lokwang Koryang aveva già rinnovato i voti il 27 aprile.

I provinciali del Sud Africa e del TGB erano presenti alla celebrazione. Ha presieduto l’eucaristia P. Manuel João Pereira Correia, provinciale del TGB, che era in visita allo scolasticato, dove tre confratelli togolesi frequentano i corsi teologici. Ha ricevuto i voti di questi confratelli ed è stato favorevolmente colpito dalla buona atmosfera nella vita dello scolasticato e dal rapporto amichevole tra i formatori e gli scolastici.

La celebrazione dei voti si è svolta nel tardo pomeriggio. Era presente anche un buon numero di amici che hanno apprezzato l’impegno che i nostri giovani confratelli hanno assunto davanti al Signore. Sono rimasti colpiti nel vedere gli scolastici avvicinarsi, uno dopo l’altro, con una candela accesa in mano, per recitare la formula di consacrazione.

Il nuovo formatore dello scolasticato, P. Jude Eugene Burgers, partecipava a questa celebrazione per la prima volta ed era felice di constatare che l’Istituto Comboniano ha un vero futuro in Africa e per mezzo degli stessi Africani.

SOUTH SUDAN

Ordinazione diaconale

A Raga, la mattina del 9 maggio 2010, i fedeli sono arrivati fin dalle prime ore dell’alba per preparare la cerimonia dell’ordinazione diaconale di Fr. Nicholás Martín Ramírez Falcón. L’altare è stato allestito sotto un grande albero di mogano, sotto la cui ombra hanno trovato posto il celebrante, Mons. Rudolf Deng Majak, gli otto sacerdoti concelebranti e il futuro diacono. Tutt’attorno, gli alberi di mango riparavano dal sole una grande folla, degna di una cattedrale. Erano presenti anche il commissario della zona di Raga, Louis Ramadan, le altre autorità governative che solitamente partecipano con i fedeli alla celebrazione domenicale e i giovani della parrocchia.

Mentre i concelebranti, i chierichetti e il futuro diacono erano in fila per la processione verso l’altare, è stata letta una breve biografia di Fr. Martín. Poi il coro ha intonato il canto iniziale, infondendo gioia ed entusiasmo. Arrivati all’altare, le donne della Legione di Maria e del gruppo dell’Assunzione della Vergine hanno danzato attorno a Fr. Martín che si è seduto tra i fedeli, in attesa di essere chiamato, dopo il Vangelo.

Per il rito dell’ordinazione è stato usato l’inglese, con una nota introduttiva in arabo letta da P. Paul Annis prima di ogni sezione. Il cerimoniere è stato P. Justin Wanaweela che ha diretto magistralmente i chierichetti i quali servivano, la prima volta, a una Messa con il rito dell’ordinazione. Il vescovo, nell’omelia, incentrata sul tema della “nuova creazione” in Cristo, ha sottolineato il fatto che il Signore guida la sua Chiesa, immersa nel mondo, per aiutarci a condurre la nostra vita non secondo le regole umane, ma secondo il suo Spirito, che ci fa messaggeri del suo Regno. E ha portato, come esempio, il futuro diacono che, venuto dal Messico, dove ha lasciato familiari e amici, è stato il primo a essere ordinato a Raga: un chiaro segno che il Regno di Dio include gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione.

Benedizione della chiesa di Yirol

Domenica 16 maggio 2010 mons. Cesare Mazzolari di Rumbek ha benedetto la nuova chiesa parrocchiale di Yirol, una missione del Sud Sudan tenuta dai Comboniani. Più di 1000 parrocchiani hanno riempito la nuova chiesa, dove c’erano anche dei benefattori italiani e spagnoli, rappresentanti del governo, membri di varie ONG e religiosi. P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie, assistente generale in visita alla provincia, P. Luciano Perina, provinciale, e Fr. António Manuel Nunes Ferreira, economo provinciale, hanno rappresentato l’Istituto alla cerimonia. Mons. Mazzolari ha detto che stava consacrando un luogo dove la vita verrà continuamente trasformata dalla gente radunata nell’ascolto della Parola e nella celebrazione dei sacramenti.

P. José Javier Parladé Escobar, parroco, ha ringraziato gli amici italiani e spagnoli per il loro sostegno. David Deng Athorbei, ministro delle finanze nel governo del Sud Sudan e rappresentante del Presidente Salva Kiir Mayardit, ha promesso 50 mila sterline sudanesi (US$ 20.000) e un generatore per fornire la corrente elettrica alla chiesa, alla scuola primaria e all’ospedale.

La chiesa è dedicata alla Santa Croce, poiché Yirol si trova a 72 km dalla missione dove Daniele Comboni è stato, tra il 1858-1859, località conosciuta anche oggi come Kennisa (chiesa, in arabo). La nuova chiesa può contenere comodamente 750 persone e ci sono voluti sette anni per costruirla. Sostituisce la precedente, costruita con materiale locale e con il tetto di paglia, che ora sarà adibita a scuola primaria, con quattro classi, ognuna di 90 scolari.

La missione di Yirol (Lakes State), si prende cura di una vasta popolazione, in maggioranza cristiana, cattolici, principalmente, e protestanti. La parrocchia di Santa Croce ha quarantadue cappelle e centri di preghiera e un centinaio di catechisti.

P. Parladé si occupa anche della costruzione di scuolette. In otto anni ha costruito 27 scuole primarie che ha passato al governo.

Le elezioni: un’opportunità sprecata

Le tanto attese elezioni sono terminate. I risultati hanno lasciato la popolazione a bocca amara. Sono rimati delusi non solo i candidati che hanno perso, ma molti altri. Penso a quelli che si aspettavano che le elezioni coincidessero con l’inizio del processo di trasformazione e di democratizzazione, di cui aveva tanto parlato il Trattato di Pace.

È vero che le elezioni sono state, di per sé, un passo avanti, nel senso che erano la prima prova di un processo. E anche la violenza occasionale sembra sia stata contenuta. L’errore madornale è stato fatto da quelli che detengono il potere e che hanno voluto stravincere manipolando i risultati. Così, abbiamo il poco realistico 93% dei voti rivendicati dal presidente, accanto alla quasi totalità dei principali candidati di SPLM che ha gonfiato i propri risultati, annullando, in pratica, la presenza di altri candidati. Una vittoria “più modesta” avrebbe dato loro maggiore credibilità e facilitato la partecipazione di altri partiti alla formazione del nuovo governo. Quest’arroganza ha avuto un effetto contrario, creando molta sfiducia.

Salva Kiir e Omar Bashir hanno prestato giuramento rispettivamente il 21 maggio 2010 a Juba e il 27 maggio a Khartoum. In questo, non c’è stato niente di nuovo. Ufficialmente il sostegno ai due partiti principali è aumentato, nel senso che hanno preso quasi tutto. Ma, come abbiamo già detto, la loro forza potrebbe diventare anche la loro debolezza.

Ora rimane il referendum che si terrà nel gennaio 2011. Alcuni temono che si ripetano gli errori delle elezioni, altri sperano che i protagonisti abbiano imparato la lezione. Ci si auspica che prevalga la saggezza.

Preghiamo per i nostri defunti

IL FRATELLO: Luigi, di P. Antonio Colombo (†); Rodolfo Armando, di P. Gerardo Alvaro Oviedo Casillas (A); César, di P. Pedro Juan Quilla Torres (PE).

LA SORELLA: Carla, di P. Ferdinando Gusmeroli (†); Elisa, di P. Guido Miotti (U); Maria, di Fr. Fulvio Lorenzini (I).

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Teresa Maria Spina.