1. La vita economica è una dimensione della vita quotidiana del missionario: segno della provvidenza di Dio, strumento per crescere in fraternità e per testimoniare la dedizione totale alla missione. Ciò che possediamo e il modo in cui lo usiamo si riflettono anche su ciò che annunciamo.
2. La RV afferma: “Qualsiasi cosa acquistata o donata venga usata per l’evangelizzazione, per il lavoro di animazione e per la preparazione e sostentamento dei missionari” (RV 30).
3. L’Istituto Comboniano è una comunità di fratelli e tutti i suoi beni economici “formano un unico patrimonio collettivo che appartiene all’Istituto come tale” (RV 163).
4. Le dimensioni principali che vogliamo promuovere sono: condivisione fraterna attraverso il FCT, stile di vita semplice e gestione responsabile e trasparente delle risorse a servizio della missione e dei più poveri.
5. Promuovere la condivisione della vita, dei beni e del lavoro missionario.
5.1 A lungo termine, si promuova il FCT in tutte le Circoscrizioni prima del prossimo Capitolo e questo sia codificato nel Direttorio Generale dell’Economia.
5.2 A medio termine, tutte le Circoscrizioni, nei prossimi 3 anni, facciano i passi necessari per arrivare all’attuazione del FCT: presentazione del preventivo di comunità, distribuzione del superavit, rendicontazione all’economato di Circoscrizione, approvazione dei progetti comunitari, ecc. L’Intercapitolare del 2012 valuti il cammino percorso e promuova l’adozione del FCT in tutte le Circoscrizioni nei 3 anni successivi.
5.3 A breve termine e come scelte operative, il SGE stabilisca norme generali in modo che il FCT includa nel preventivo globale della Circoscrizione ogni attività: progetti, attività e spese comunitarie, di settore e pastorali.
6. Identità
6.1 Il FCT è segno e cammino di crescita nella vita comunitaria, verso una piena identificazione con l’Istituto e la sua missione.
6.2 Ogni confratello si senta responsabile di sviluppare e mantenere le relazioni con comunità ecclesiali, benefattori, organismi ed altre realtà che possono provvedere le risorse necessarie alla vita della Circoscrizione e della comunità.
7. Fraternità e programmazione.
7.1 La pratica del FCT, oltre ad esigere un discernimento a livello comunitario e di Circoscrizione, aiuta i confratelli a pianificare la missione, evitando così improvvisazioni e disagi che possono derivare dalla rotazione.
7.2 Attraverso il FCT, la Circoscrizione assume come proprie le attività di evangelizzazione; tutti i membri ricevano informazione completa delle attività delle altre comunità in uno spirito di comune responsabilità.
8. Promuovere una revisione del nostro stile di vita per una testimonianza evangelica.
8.1 A lungo termine, rendere più semplici e sostenibili le strutture.
8.2 A medio termine:
a. Ogni circoscrizione, nei prossimi sei anni, faccia una valutazione del valore economico e del funzionamento e utilizzo delle varie strutture.
b. Il Segretario Generale della Formazione avvii una riflessione con i formatori, i giovani in formazione e i CP, per stabilire criteri comuni nello stile di vita nelle case di formazione, rispettando il contesto locale.
c. Il missionario comboniano si renda responsabile della rendicontazione di tutto ciò che amministra.
9. Nella prospettiva di un’educazione alla sobrietà e di un uso saggio delle tecnologie e delle risorse, si ribadisce la necessità di autolimitazione nell’uso dei beni (cfr. AC ’03, 103; RV 164). Le norme già codificate, e altre ancora, non potranno mai sostituire la responsabilità del singolo confratello.
10. Molte strutture immobiliari, legate al passato più o meno recente dell’Istituto, sembrano non adempiere più la funzione svolta originariamente e costituiscono un grave onere che pesa sulla sostenibilità delle Circoscrizioni. Si conduca pertanto una valutazione adeguata dell’attuale utilizzo di tali strutture, dei loro costi e della loro incidenza sulla qualità della nostra testimonianza.
11. La Chiesa locale sia sempre coinvolta nelle opere e iniziative promosse a suo favore, partecipando responsabilmente nella progettazione, realizzazione, finanziamento e valutazione dei progetti pastorali e di sviluppo.
11.1 Si mantengano distinte le contabilità della comunità comboniana e della parrocchia/diocesi o altre organizzazioni.
12. Durante gli anni della formazione, gli economi di Circoscrizione o altri confratelli preparati si prestino a dare brevi corsi di contabilità della comunità e di raccolta di fondi, secondo il sistema e le norme vigenti nella Circoscrizione.
12.1 Ogni Circoscrizione faccia in modo che, nel sessennio, uno o due confratelli frequentino un corso di formazione amministrativo-economica.
12.2 Il CG scelga, nel sessennio, due confratelli giovani per una formazione a livello universitario in materia di economia e sviluppo.
13. Ogni Circoscrizione aggiorni il suo Direttorio secondo le direttive del Codice Deontologico e, a partire dalla propria realtà, studi la possibilità di avere, a fine anno, dei consulenti per la revisione dei conti di Circoscrizione.
14. Si conferma l’orientamento di non voler capitalizzare le offerte ricevute per la missione. Il Direttorio di Circoscrizione fissi il limite del patrimonio di esercizio. Il CP decida una distribuzione o destinazione straordinaria del superavit, in consultazione con il CG e in solidarietà con le altre Circoscrizioni.
14.1 Nel caso che il CP ritenga opportuno costituire un fondo di riserva superiore ai limiti imposti dal Capitolo per le spese straordinarie, ne chieda convalida al CG, informandolo sulle motivazioni, sull’ammontare del fondo e sulle norme della sua gestione.
15. Il criterio indicato dal Capitolo 1997 per la definizione del tetto del patrimonio netto per l’amministrazione generale rimane il corrispondente delle spese ordinarie di due anni (AC ’97, 193). Mentre si conferma tale decisione, si dà mandato al CG di utilizzare a vantaggio di tutto l’Istituto e per le emergenze future quello che va oltre tale limite.
16. Il Capitolo stabilisce, per il prossimo sessennio, i limiti delle spese straordinarie (A) e quelli per assunzione di debiti e alienazione di immobili (B), come indicato dalla RV 170 (vedi tabella “Limiti delle spese straordinarie”).
17. Promuovere la valorizzazione delle risorse locali.
17.1 A lungo termine si promuova in tutte le Circoscrizioni una riflessione ed una ricerca sulle risorse economiche e finanziarie reperibili localmente, studiando la possibilità di alcuni progetti di auto-sostentamento.
17.2 A medio termine si estendano a tutte le Circoscrizioni iniziative di AM mirate anche al sostentamento della missione. Si lavori in linea con una Chiesa locale autosufficiente e capace di contribuire alla gestione quotidiana della missione.
17.3 La comunità vive con le offerte del popolo di Dio, il lavoro dei missionari e della comunità; altre entrate possono provenire da investimenti “salva sempre la testimonianza della povertà evangelica” (RV 167).
17.4 L’AM, oltre ad essere un modo di coscientizzare e far crescere il senso universale di solidarietà nella Chiesa locale, è anche il mezzo ordinario per sostenere la nostra missione.
18. Nei contratti con le diocesi si preveda anche un contributo adeguato per i confratelli che prestano un servizio pastorale.
18.1 Le spese di gestione di un progetto o di un’opera non ricadano sulla comunità che li realizza. Sarà opportuno, quindi, prevedere almeno una minima remunerazione per il confratello che ne è responsabile.
19. Un investimento è etico quando non offre finanziamenti ad operazioni speculative in contrasto con il lavoro di evangelizzazione e di promozione della giustizia. In tal senso si incoraggiano investimenti che promuovono la responsabilità sociale.
19.1 Le offerte ricevute e provvisoriamente non usate possono essere investite, pur con estrema prudenza, con l’obiettivo di conservarne il valore e di ricavarne un ragionevole profitto per la missione.
19.2 Gli economi generali e di Circoscrizione devono essere coadiuvati da un segretariato interno e da esperti di provata fiducia e trasparenza per quanto riguarda le operazioni di investimenti. Occorre che i consulenti non operino a titolo personale, ma siano legati ad istituzioni finanziarie sicure, che consentano controlli in qualsiasi momento.
19.3 I fondi per emergenze devono essere usati nei tempi stabiliti e non possono essere oggetto di investimenti a favore della Circoscrizione.
20. Ogni Circoscrizione o continente studi la viabilità dell’apertura di una comunità di accoglienza per anziani e ammalati. Laddove questo si realizzi, il Fondo Generale Ammalati garantirà il rimborso per le spese mediche, mentre la diaria sarà a carico delle Circoscrizioni o dei continenti (AC ’97, 185-187).
21. Ogni Circoscrizione, dove ne esistono le condizioni, provveda all’iscrizione dei confratelli ad enti pensionistici locali.
21.1 L’Economato Generale, in collaborazione con le Circoscrizioni interessate, studi la possibilità di avviare un fondo di previdenza interno all’Istituto, almeno parziale, a sostegno delle Circoscrizioni con confratelli svantaggiati per le carenze del sistema pubblico o assicurativo locale.