Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù
DIREZIONE GENERALE
Ordinazione episcopale di Mons. Camillo Ballin
Il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, nel pome-riggio di venerdì 2 settembre, nella Cattedrale della Sacra Famiglia, a Kuwait, ha conferito l’ordinazione epi-scopale a Mons. Camillo Ballin, MCCJ, nuovo Vicario Apostolico di Kuwait e Vescovo titolare di Arna.
Co-consacranti erano Mons. Giuseppe De Andrea - che appena pochi giorni prima, in data 27 agosto, a-veva rinunciato all'incarico di Nunzio Apostolico in Kuwait, Yemen, Bahrain, Qatar e di Delegato Apostolico nella Penisola Arabica - e Mons. Francis Micallef, OCD, Vicario Apostolico emerito di Kuwait. Hanno conce-lebrato anche Mons. Paul Hinder, OFM, Cap., Vicario Apostolico di Arabia; Mons. Bernardo Gremoli, OFM Cap., Vicario Apostolico emerito di Arabia; Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, vescovo di Nazareth (Terra Santa) e il Vescovo Paul Dahdah, OCD, Vicario Apostolico di Bairut dei Latini (Libano). Tra i concelebranti vi erano P. Giuseppe Sandri, Segretario Generale, e P. Claudio Lurati, superiore della delegazione dell’Egitto, dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù; Mons. Lorenzo Piva, Officiale della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli; P. Robert Paul, OCD, Definitore Generale dei Carmelitani Scalzi; Mons. Fran-cis Jamieson, Mons. Arnaldo Catalan, i Comboniani P. Francesco Giacomo Debertolis e P. José Arellano Hernández, e il clero del Vicariato.
P. Giuseppe Sandri, come rappresentante del Superiore Generale, ha letto la Bolla della nomina di Mons. Ballin il quale, prima della nomina a Vicario Apostolico di Kuwait, era Direttore del Centro per gli Studi Arabi e di Islamologia, Dialogo con l’Islam ed Ecumenico (Dar Comboni) al Cairo (Egitto).
Migliaia di persone hanno partecipato al rito. Tra queste, le tre sorelle suore e il fratello di Mons. Ballin con la moglie, amici e Fr. Tarcisio Soardi venuti dall’Italia. La celebrazione, molto ben organizzata, ha avuto un’attiva e commovente partecipazione di fedeli.
Il giorno precedente, il Cardinale Crescenzio Sepe aveva fatto visita alle tre fiorenti scuole condotte in Ku-wait dai Salesiani, dalle Suore del Rosario di Gerusalemme e dalle Suore del Carmelo Apostolico di Manga-lore.
Auguriamo a Mons. Camillo Ballin un fruttuoso apostolato in Kuwait, dove vivono solo 800.000 cittadini (musulmani) rispetto a 1.700.000 immigrati da molti paesi, quali India, Filippine, Sri Lanka, Egitto, Palestina, Libano. I cattolici sono circa 150.000.
Segretariato generale per l’Economia
Assemblea Continentale Americana
Dal 22 al 27 agosto si è tenuta a Bogotà (Colombia) l’Assemblea Continentale per economi provinciali e di delegazione secondo il programma di attuazione delle direttive date dal Capitolo Generale 2003 in materia economica. L’incontro è stato preceduto da due giorni di conversazione con l’economo generale su argo-menti tecnici, per risolvere e chiarire problemi ed argomenti di interesse provinciale.
L’assemblea, alla quale hanno partecipato tutti gli economi, eccetto quelli della DCA e dell’Asia per so-pravvenuta rotazione dei titolari ed impossibilità dei nuovi sostituti, ha affrontato tutti i temi suggeriti dal Capi-tolo Generale 2003 con la preoccupazione di dare un contesto americano alla riflessione. Infatti, al di là delle opzioni tecniche scelte e proposte ai superiori provinciali e delegati, ha dominato la prospettiva di un’America che cresce all’interno dell’Istituto con la sua presenza vocazionale e la ricerca di uno stile proprio di missionarietà comboniana, con proposte di autosufficienza economica legate all’animazione missionaria, alla semplicità di vita e a scelte locali di nuovo stile.
In vista di un tempo non molto lontano in cui la presenza europea e nord-americana sarà molto affievolita, con la relativa diminuzione di appoggio economico, si sono cercate alcune linee fondamentali di soluzione. Il Patrimonio Stabile è stato visto come lo zoccolo duro su cui si può appoggiare l’azione missionaria della co-munità provinciale: avere una casa comboniana in buone condizioni senza dover dipendere da altre istitu-zioni costituisce il minimo di serenità e sicurezza per il futuro. Convinti che bisogna tutti contribuire al buon andamento dell’economia provinciale, sembra che la scelta del Fondo Comune sia una via obbligata per mantenere la coerenza della missionarietà vissuta comunitariamente. Le vie principali da approfondire, indi-cate dagli economi, sono state dunque: Patrimonio Stabile, Fondo Comune e autosufficienza continentale. È emersa la necessità della formazione di economi “americani” che siano in grado di gestire il futuro. L’economia vuole rimanere “un importante settore della vita umana e missionaria” (AC ’03, 101).
Specializzazioni
P. Lorenzo Frattini ha conseguito il grado accademico di “Licenza in Teologia con specializzazione nel-la Dottrina Sociale della Chiesa”, summa cum laude, presso il Pontificio Istituto Pastorale “Redemptor Homi-nis” della Pontificia Universitas Lateranensis. Il titolo della dissertazione è: “La pastorale sociale della Chiesa come evangelizzazione, l’esperienza di una parrocchia centrafricana”. Il testo è disponibile in internet all'indi-rizzo: http://mio.discoremoto.virgilio.it/lorenzofrattini
Professione perpetua
Sc. Indacochea Quimis Pedro Jimmy (EC) Borbón (EC) 11.07.2005
Ordinazioni sacerdotali
P. Jovilla Nolasco Jr. Robiso (A) Majayiay (RP) 08.08.2005
P. Naranjo Alcaide Jorge Carlos (E) Madrid (E) 03.09.2005
P. Zarantonello Daniele (I) Favaro Veneto (I) 10.09.2005
Opera del Redentore
Ottobre 01 – 15 P 16 – 31 RSA
Novembre 01 – 07 SS 08 – 15 TC 16 – 30 T
Intenzioni di preghiera
Ottobre - Perché l’esempio di San Daniele Comboni, grande animatore missionario, ispiri la nostra animazione missionaria per aiutare le Chiese locali ad aprirsi alla missione ad gentes e alla cooperazione tra le Chiese. Preghiamo.
Novembre - Per tutti i defunti della Famiglia Comboniana, testimoni e modelli di impegno missiona-rio e di santità, perché, con la loro intercessione, ci ottengano un rinnovato slancio per la missione combo-niana. Preghiamo.
Pubblicazioni
Con la Missione nel Cuore, biografia di P. Luciano Fulvi, 112 pagine, con foto in bianco e nero e co-pertina a 4 colori. Lo si può richiedere a P. Giovanni Vedovato, presso la comunità comboniana di Lucca. Il costo è di € 6,00.
Una Vita per il Sudan, biografia di P. Elvio Cellana, 180 pagine, con foto in bianco e nero, coperti-na a colori e presentazione del Superiore Generale. Lo si può richiedere al superiore della Casa Madre di Verona. Il costo è di € 6,00.
ASIA
Caparbietà evangelica
“Ringrazio il Signore per l’unità, l’apertura e lo spirito di dialogo che ho incontrato tra voi… Spero e prego che possiate continuare con il medesimo entusiasmo, coraggio ed evangelica caparbietà… quella caparbietà che troviamo in Comboni. Il Signore, ne sono certo, continuerà a mandarci segni per indicarci la sua volontà ed i suoi progetti”. Queste parole, tratte da un breve messaggio inviato alla delegazione dell’Asia dal Supe-riore Generale, subito dopo la sua recente visita alle comunità di Taipei e Macau con P. Tesfamariam Ghe-brecristos Woldeghebriel, sottolineano il significato dei giorni (25 agosto-7 settembre) che hanno trascorso con noi per conoscere meglio la missione comboniana in Cina.
A Taipei, dal 25 al 29 agosto, hanno potuto visitare sia la comunità cattolica, servita dai confratelli nella parrocchia di Jen Ai, sia il progetto Fen Xiang che riguarda la Cina continentale ed è sostenuto dalla delega-zione. L’incontro con l’arcivescovo di Taipei ha consentito degli approfondimenti interessanti sulla situazione della Chiesa nella Cina continentale, sua terra d’origine e dove si reca regolarmente in visita. Una serata piacevole è stata trascorsa con i superiori di altri Istituti missionari che lavorano a Taipei: Gesuiti, Missionari di Scheut (Cuore Immacolato di Maria), di San Vincenzo, Camilliani e Verbiti.
Durante i primi tre giorni a Macau, dal 30 agosto al 3 settembre, c’è stato “l’incontro cinese“ della delega-zione, nel quale tutti i confratelli che lavorano per la Cina si sono riuniti assieme a P. Teresino, P. Tesfama-riam e al consiglio di delegazione per valutare gli ultimi sei anni e programmare il futuro. Il lavoro di prepara-zione svolto dalle comunità prima della visita, ci ha aiutato ad esprimerci con sufficiente chiarezza su una serie di problemi importanti, quali il futuro insediamento delle nostre comunità, lo sviluppo del nostro lavoro nella Cina continentale e la questione dell’accompagnamento e formazione dei candidati dell’Istituto. Il con-siglio di delegazione spera di arrivare a delle decisioni su questi punti, dopo aver dialogato con i confratelli interessati, nel suo raduno di novembre, che si terrà a Macau.
Nella seconda parte della visita, si sono avuti gli incontri personali con i confratelli del posto, la visita al ve-scovo locale e l’opportunità di conoscere la realtà di questa parte, piccola ma importante, della Cina. P. Te-resino, infatti, ha trascorso il suo ultimo giorno di permanenza visitando la Cina continentale.
Successivamente, mentre Il Superiore Generale tornava a Roma passando per Taipei (aveva visitato le comunità delle Filippine l’anno scorso), P. Tesfamariam si è recato a Manila dove ha potuto vedere da vicino il lavoro compiuto dai confratelli nel settore vocazionale e formativo (si è incontrato con i postulanti) e la rivi-sta “World Mission”.
Nel messaggio sopra riportato, P. Teresino descrive la sua visita come “grazia e dono” per lui. La delega-zione, da parte sua, è grata a lui e a P. Tesfamariam per la loro presenza, per i loro suggerimenti e l’incoraggiamento ad andare avanti sul cammino intrapreso.
CURIA
Workshop a Montecucco
Dal 12 al 14 settembre 2005 ha avuto luogo a Montecucco (Roma) il primo workshop sulla Ratio Missionis, organizzato per la comunità della Curia e animato da P. Fernando Zolli e P. Danilo Cimitan, con l'aiuto di P. Lorenzo Frattini come segretario.
La partecipazione è stata ottima e la metodologia di lavoro ha portato ad una condivisione fraterna molto profonda che i partecipanti hanno apprezzato.
Il workshop ha trattato due temi: "Chi siamo e come viviamo" e "Cosa facciamo e come lavoriamo", secon-do il metodo del vedere, giudicare e agire.
A conclusione del workshop i partecipanti si sono trovati d'accordo per un secondo incontro a metà no-vembre per continuare la riflessione e la condivisione avviata in questi tre giorni.
KHARTOUM
Prime lauree
In ottobre, il Collegio Comboni di Khartoum ha sfornato il primo gruppo di laureati in scienze del computer. Su 27 che avevano iniziato il corso 4 anni fa, 17 sono riusciti a terminarlo con successo. Degli altri, alcuni sono andati all’estero per continuare gli studi; una ragazza è morta in un incidente stradale alcune settimane fa e 8 studenti, quasi la metà, hanno lasciato il corso perché hanno già trovato un lavoro. Con questa laurea, i nostri studenti potranno certamente trovare un buon impiego.
IN PACE CHRISTI
Fr. Duilio Beltrami (28.02.1927- 26. 08. 2005)
La vocazione di Fr. Duilio affonda le radici nella sua famiglia profondamente cristiana e nell’Azione Cattoli-ca che, grazie al parroco Don Bertolani, era molto attiva nella sua parrocchia e veniva nutrita da un’intensa vita sacramentale per cui, nei giovani, il dono totale di sé alla Chiesa era visto come una conseguenza natu-rale della formazione religiosa. Fr. Duilio avrebbe voluto entrare in seminario, ma le disponibilità economiche della famiglia glielo impedirono.
Durante il servizio militare, che fece alla Cecchignola di Roma, ebbe tutto il tempo di valutare meglio la propria vocazione. Al termine del servizio aveva già scelto di diventare Fratello nei Missionari Comboniani.
A 22 anni lasciò la famiglia ed entrò nel noviziato di Gozzano dove c’era P. Giovanni Giordani come padre maestro. Si mostrò subito maturo e quindi fu scelto per essere inviato a Monroe, negli Stati Uniti (insieme a Fr. Natale Magistrelli), dove si stava affermando un nuovo noviziato comboniano sotto la direzione di P. Fe-bo Chiodi. Qui, l’8 dicembre 1952, solennità dell’Immacolata, emise i voti temporanei. Dopo il noviziato fu trattenuto per un periodo, per mandare avanti la cucina.
Nel 1953 tornò in Italia e vi rimase fino al 1960. In questo periodo fu assegnato all’amministrazione delle riviste e all’ufficio abbonamenti di Verona.
Nel 1960 andò in Uganda, a Kampala, come addetto alla casa. A causa della salute malferma poté fer-marsi solo un anno. Infatti, dal 1961 al 1964, fu nuovamente in Italia, a Verona, addetto alla portineria e al telefono, ma bisognava anche preparare i pasti per i confratelli che arrivavano fuori orario o dovevano partire prima del pasto comune e Fr. Duilio non si tirò mai indietro. Intanto, era stata aperta la casa comboniana dell’EUR (Roma) e Fr. Duilio vi fu inviato come portinaio e telefonista.
Nel 1971 tentò un’altra volta la via dell’Africa, in un primo tempo in Uganda (1971-1974) con l’ufficio di procuratore della diocesi di Gulu, un lavoro che lo impegnava molto perché le missioni da servire erano nu-merose. Poi passò in Kenya, a Nairobi, come addetto alla casa (1974-1975). Nel 1975 era nuovamente a Roma, incaricato della stamperia. Dal 1982 al 1983 fu incaricato dell’ufficio viaggi e dal 1983 al 1987 coprì l’incarico di procuratore diocesano ad Awasa, Etiopia. E qui terminò la sua esperienza africana.
Nel 1987 lo troviamo a Roma come incaricato della stamperia presso la Curia generalizia. Curò questo in-carico fino alla morte, con intervalli di visite a Verona e in altri ospedali per curarsi.
Durante la Messa funebre, P. Arnaldo Baritussio ha riassunto la spiritualità di Fr. Duilio sottolineando alcu-ne note della sua vita. Ispirandosi alla festa di San Giovanni Battista che si celebrava in quel giorno, P. Ar-naldo ha sottolineato la fedeltà di Dio e la fedeltà di Fr. Duilio nel realizzare il progetto del Signore. Questa fedeltà è diventata testimonianza, dono di vita per il Regno.
La seconda nota rilevata da P. Baritussio è stato l’amore per l’Istituto attraverso l’amore alle persone. Iden-tificava la storia dell’Istituto con la storia dei confratelli.
Terza cosa: 24 anni in stamperia. Ha svolto il servizio con competenza, esattezza, disponibilità e precisio-ne, senza entrare nella routine o nel senso di proprietà. Si sentiva un operaio del Regno, sempre pronto ad eseguire ciò che gli veniva chiesto.
“Ci siamo trovati insieme per qualche tempo in noviziato – scrive P. Picotti – ma non ho particolari ricordi di quel periodo. Invece, ho avuto con lui moltissimi incontri a Roma per ragioni di lavoro. Quante carte ha foto-copiato! Quanti fascicoli ha rilegato! Nel suo ufficio di servizi di segreteria ha preparato migliaia di opuscoli per i vari Capitoli Generali, assemblee, commissioni che si sono succeduti in questi lunghi anni. E ha fatto sempre questo lavoro con diligenza e competenza. Solo il rappresentante che gli forniva la carta per stam-pare sa quanti quintali gliene sono passati per le mani e sotto le macchine da lui maneggiate.
Qualcuno potrà dire che Fr. Duilio faceva delle difficoltà a chi gli chiedeva un lavoro, ma io posso afferma-re, in verità, che l’ho sempre trovato disponibile e pronto ad esaudire le richieste e, in casi urgenti, anche fuori dal suo orario di lavoro.
Si potrebbe anche dire che, qualche volta, sembrava brontolasse per le varie situazioni della Curia genera-lizia, ma era l’amore che aveva per l’Istituto a farlo parlare così: del resto poi accettava tutte le decisioni e collaborava in pieno. Ho anche ammirato il fatto che lavorasse, a volte, nonostante i frequenti disturbi e lan-cinanti mal di testa.
Vorrei anche ricordare la carità che ha mostrato alla nostra anziana collaboratrice Emma Matassoni: an-dava a prenderla per accompagnarla alla Messa quotidiana e poi la riaccompagnava a casa. Per me, è stato un confratello con cui ho avuto vera amicizia e che ho stimato come autentico missionario comboniano”.
Con la data del 31 luglio 2003 inizia il diario dei suoi ricoveri nei vari ospedali. La sua storia comincia con queste parole: “Diario di una bella avventura… Parto da Roma per una felice vacanza a Fai della Paganella. Sogno sorgenti d’acqua, gite nei boschi, scalate sui monti…
Sabato 2 agosto in elicottero vengo ricoverato all’ospedale di Trento per scompenso cardiaco e mancanza totale di respirazione. Ho perso conoscenza e mi sono riavuto solo in sala di rianimazione. Dopo 12 giorni vengo dimesso e posso andare a Fiorano per un po’ di convalescenza…”.
Il 26 agosto 2005, alle ore 15.00, Fr. Duilio ha messo termine alla sua avventura terrena. Stava facendo il riposo dopo pranzo nell’ospedale di Negrar dove era stato ricoverato, quando una signora che assisteva suo marito nella stessa stanza si è accorta che Fr. Duilio ha fatto due lunghi respiri. La signora ha chiamato i sa-nitari e gli infermieri, ma non c’era più nulla da fare. Fr. Duilio aveva già lasciato questa terra.
Dopo il funerale in Casa Madre, la salma è stata traslata a Fiorano (Modena) dove abita la sua famiglia.
Il Superiore Generale, P. Teresino Serra, che si trovava in visita all’Asia, ha scritto: “Non ci aspettavamo una notizia così improvvisa e dolorosa. Ora tocca a noi dare una risposta di fede e di ringraziamento per la persona di Fr. Duilio. Era partito da Roma con tanta serenità e col desiderio di ritornare al suo lavoro. Dio ha disposto diversamente. Certamente Fr. Duilio ci ha insegnato l’amore alla missione e all’Istituto. La sua sen-sibilità ci ha parlato dell’importanza dell’attenzione alla persona.
La sua sincerità ci ha insegnato la bellezza della trasparenza. Il suo sorriso ci ha voluto dire che l’importante è essere contenti nella vita. Ringraziamo Dio per il servizio prezioso e silenzioso di Fr. Duilio in tanti anni trascorsi in via Luigi Lilio”.
Fr. Johann Bachmann (25.12.1917-17.09.2005)
Fr. Johann Bachmann era nato il giorno di Natale del 1917 a Monguelfo in Val Pusteria (Italia). Nel 1939, poco prima dell’inizio della 2° guerra mondiale, entrò dai Missionari Comboniani, nella comunità di Milland (Bressanone) per prepararsi al servizio della missione come Fratello missionario. Fu l’ultimo candidato ad emettere, il 29 giugno 1941, i voti temporanei, perché oramai la guerra era cominciata. Il noviziato, infatti, rimase chiuso per tutto il tempo del conflitto. Fr. Johann, nel frattempo, rimase a Milland e il 29 giugno 1947 si consacrò al Signore, emettendo i voti perpetui.
Fr. Johann lavorò poi, per 31 anni, nelle fattorie delle nostre case prima a Milland, poi a Mellatz e ad El-lwangen. Nel 1972 fu trasferito a Roma nella piccola casa di studi per i MFSC (Viale Vaticano 50), dove, per dieci anni, si è dedicato al giardinaggio e alla gestione della casa.
Fu a Roma che ebbe l’opportunità di rivelare il suo talento artistico che fino ad allora i superiori avevano no-tato appena. Qui, infatti, Fr. Johann aveva più tempo da dedicare all’intaglio e alla pittura e poteva trovare infinite ispirazioni. Gli piacevano, in particolare, le figure della natività. Questa sua dote si era già manifesta-ta da ragazzo, quando pascolava le pecore e le capre nella sua terra tirolese e si divertiva a ritrarle.
Dopo il periodo a Roma, Fr. Johann trascorse tre anni a Neumarkt-Oberpfalz, dove, ancora una volta, ebbe la possibilità di mostrare il suo talento artistico.
Nel 1986 il suo desiderio di partire per la missione fu finalmente esaudito. Ricevette il permesso di andare in Perù anche se, a causa dell’età, il permesso era di un anno “ad experimentum”. Siccome l’esperienza si dimostrò positiva, vi rimase per sedici anni. Scrisse: “Non mi sono mai pentito di essere venuto qui, anche se lo spagnolo entra nella mia testa arrugginita con difficoltà, ma ci entra”.
A Lima poté veramente sfruttare il suo talento e si sentì un vero missionario perché poteva annunciare il Vangelo attraverso la sua creatività artistica. Era come se in Perù fosse iniziata per lui una nuova vita. Infat-ti, in molte chiese e stazioni missionarie, possiamo ammirare le sue opere pittoriche e di intaglio: è vera-mente un piacere osservare queste figure che ritraggono così fedelmente la realtà. “Nelle cappelle e nella mia officina mi sento come in paradiso”, scrisse una volta al superiore della DSP, sua provincia d’origine.
Nel 1995 ebbe un infarto dal quale non si riprese mai completamente. Così, nel 2000, dovette ritornare ad Ellwangen, nel Centro Anziani e Ammalati per i confratelli della DSP. Rimase un lungo periodo in ospedale, dove fu anche necessario amputargli un piede. Fu un periodo difficile della sua vita, con un lungo processo di riabilitazione e di adattamento a questa nuova fase della sua esistenza. Infine è potuto ritornare ad El-lwangen, la casa che aveva spesso ritratto nelle sue opere. Fr. Johann era maturato spiritualmente. Sul suo volto, appariva spesso un sorriso birichino, nonostante le sofferenze e le prove della vita. Si è spento sere-namente il 17 settembre 2005.
Nell’aprile del 1997 aveva scritto da Lima: “Mi rendo conto ora di come doloroso e pesante sia il peso dell’età e della malattia che grava sulle nostre spalle. Non mi dispiace, tuttavia, aggrapparmi alla croce che ci indica la patria eterna da me tanto desiderata”.
Nella sua vita religiosa Fr. Johann ha dovuto affrontare numerose prove, non ultima l’incomprensione, pro-trattasi per parecchi anni, per le sue qualità artistiche. Ma ha saputo reagire a queste prove con grande ma-turità spirituale. La sua fiducia nella grande realtà dell’Eterno corrispondeva a quella fede interiore che ha sempre tenuto viva nel suo impegno missionario. Possa il Signore renderlo partecipe della festa del cielo. (P. Georg Klose)
Fr. Agostino Stocco (01.06.1936-26.09.2005)
Il necrologio di Fr. Agostino Stocco apparirà sul prossimo numero di Familia Comboniana.
Preghiamo per i nostri defunti
IL PADRE: Palmiro di P. Davide De Guidi (MO).
LA MADRE: Maria di P. Vincenzo Todesco (PE); Rosalia di Fr. Karl Josef Kolb (DSP); Amabile di P. Luigi Marini (DCA).
IL FRATELLO: Antonio di P. Cesare Pegoraro (T); Haile di P. Sebhatleab Ayele Tesemma (ER); Giovanni di P. Antonio Benetti (LP); Josef di Fr. Vitus Schatzer (DSP); Licinio di P. Sante Cordioli (BS); Luc Yongole di Fr. Richard Andama (MZ); Yohannes di P. Tipo Deng Amayldh Paolino (TC).
LA SORELLA: Rosa di P. Herbert Oberhofer (DSP).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Emma Maria Dolci; Sr. Achillea Arnaboldi; Sr. M. Be-niamina Pagani.
Familia Comboniana n. 624