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Provenienza
Data
451
Promemoria
1
Roma
5.1872
PROMEMORIA PER PROPAGANDA FIDE

AP SC Afr. C., v. 8, f. 59r



Roma, maggio 1872



452
Jean François des Garets
0
Roma
5. 6.1872

A JEAN-FRANÇOIS DES GARETS

APFL, 1872, Roma, 4

Roma, 5 giugno 1872

Signor Presidente,

[2993]
La S. Sede ha appena affidato al mio Istituto delle Missioni per la Nigrizia a Verona il Vicariato dell'Africa Centrale e a me il governo di quella grande Missione con il titolo di Pro-vicario Apostolico.

Per il momento le Opere alle quali io mi limito nella mia vasta giurisdizione sono le seguenti:

1º far prosperare i tre Istituti di neri al Cairo che lei conosce.

2º Ristabilire le due Stazioni di Scellal e di Khartum, riservandomi di far rivivere più tardi quelle di S. Croce e di Gondokoro.

3º Creare una nuova Stazione a El-Obeid, capitale del Cordofan.


[2994]
Le risorse che ho ricevuto fino al presente, sia dalla Propagazione della Fede, sia da piccole Società della Germania, sia da questue che ho fatto nei miei lunghi giri in Europa, sono appena state sufficienti per le case di Egitto e ciò per aver fatto io stesso dei lunghi viaggi in Ungheria e in Germania e per aver molto chiesto per i neri.


[2995]
D'ora in poi i doveri del mio ministero di Pro-vicario Apostolico della più vasta Missione dell'universo, non permettendomi di ritornare in Europa, non potrò avere altrove che dalla Propagazione della Fede quasi tutte le risorse per gli Istituti d'Egitto.

E' a quest'Opera ammirabile che ancora mi rivolgo per avere le risorse necessarie per il Vicariato dell'Africa Centrale.

Ecco il mio piano attuale d'azione:


[2996]
In luglio io lascio Verona con 12 individui per recarmi al Cairo. Il mese di settembre lascerò il Cairo con più di 30 individui per recarmi a Scellal, a Khartum e al Cordofan. Il viaggio dal Cairo al Cordofan, con tante persone, è almeno di tre mesi.


[2997]
Al Cordofan c'è tutto da fare. Là non c'è niente, né medicine, né medici, né utensili per costruire, coltivare la terra, macinare il grano, né per fare i lavori di fabbro, di muratore, di falegname. Bisogna portare tutto dall'Europa. E' tanto se gli uomini e le donne hanno un pezzo di camicia per coprirsi. Il vino per celebrare la Messa, trasportato dal Cairo al Cordofan, costa quattro volte di più che in Egitto, poiché bisogna trasportare tutto sul dorso dei cammelli.


[2998]
Gli utensili per costruire, lavorare etc. le macchine etc. bisogna comperarle in Europa.

Al Cairo bisogna noleggiare due barche, una per gli uomini e l'altra per le Suore e le ragazze: su queste barche noi andremo fino ad Assuan in 25 giorni. Bisogna sempre nutrire i marinai. Da Assuan a Scellal si va sui cammelli. Da Scellal a Korosko su due barche in 5 giorni. Da Korosko per il deserto fino a Berber in 20 giorni su almeno 50 cammelli per trasportare gli individui e gli effetti etc. Da Berber si va a Khartum su due barche. Da Khartum fino al Cordofan con i cammelli.


[2999]
In tutto questo viaggio bisogna comperare tutto, eccettuata l'acqua del Nilo. Le spese sono enormi.

Al Cordofan bisogna pagare le case, ristrutturarle perché siano abitabili e bisogna vivere per un anno.


[3000]
Il viaggio dei miei quattro esploratori diretti dal P. Carcereri dal Cairo al Cordofan mi è costato 10.000 franchi. Io ho loro inviato ancora 3.000 franchi, perché possano vivere fino al mio arrivo a El-Obeid. Essi hanno già molti bambini neri.

Per ben completare la mia impresa di fondazione e di restaurazione del Vicariato dell'Africa Centrale, mi occorrerebbero almeno 100.000 franchi di cui 6.000 sarebbero necessari a me, prima di lasciare l'Europa per comperarvi gli strumenti e le macchine succitate e per fare il viaggio con 12 persone fino al Cairo.


[3001]
Signor Presidente, se lei aiuta la mia Missione, lei dona la vita alla parte del mondo più abbandonata e sfortunata.

Il mio Vicariato è il più laborioso, il più difficile e il più vasto dell'universo intero: è ancora il più interessante e il più importante, perché esso deve rigenerare un mondo sul quale la Chiesa non ha ancora potuto ottenere, fino al presente, dei risultati. Nello stabilire una Missione al Cordofan con il mio piano d'azione, lei fonda il Centro d'azione apostolica per conquistare poco a poco a Gesù Cristo più di 60.000.000 d'infedeli, di cui è composto il mio Vicariato. Questa Missione farà dei progressi a misura delle risorse che noi potremo ottenere dall'inizio dalla sua carità.


[3002]
Le renderò conto di tutto, le darò tutte le informazioni che riguardano questa immensa Missione. Perori, la prego, questa santa causa nel Consiglio di Lione e in quello di Parigi. Il Rapporto che le ho inviato sull'esplorazione del Cordofan, le avrà dato una piccola idea dell'impresa che sto per compiere.


[3003]
Mi sembra che l'Apostolato dell'Africa Centrale sarà benedetto da Dio se lei lo farà conoscere negli Annali e lo raccomanderà alle preghiere e alla carità dei due milioni di Associati all'Opera della Propagazione della Fede, sparsa su tutta la faccia dell'universo.


[3004]
Riceva in anticipo i miei più vivi ringraziamenti per la carità che avrà avuto e che avrà per l'Africa Centrale. L'ultima parola dei miei confratelli e mia sarà sempre: "O Nigrizia o Morte!". Tutto ciò per l'amore di Colui che ha versato tutto il Suo Sangue divino sulla Croce anche per la Nigrizia.

Riceva, Signor Presidente, gli omaggi della mia più alta considerazione, con la quale ho l'onore di dirmi nei Sacri Cuori di Gesù e di Maria



Suo dev.mo servitore

Daniele Comboni

Pro-vicario Ap.lico dell'Africa Centrale






453
Marie Deluil Martiny
0
Roma
7. 6.1872

A MARIA DELUIL MARTINY

AFCG, Berchem Anvers

J.M.J.

Roma, Piazza del Gesù 47

il giorno del S. C. 72, 7 giugno 1872

Signorina Maria,

[3005]
Se da tanto tempo non le scrivo, posso però assicurarla che non ho mai lasciato passare giorno senza pensare a lei e pregare per lei. Sono perfettamente informato delle presenti croci che il buon Gesù le ha accordato e soprattutto per la morte e la resurrezione di due cari membri della sua famiglia. Sono sicuro che avrà presentato questo mazzolino a Gesù e che per questo lei sarà più intimamente unita al Cuore di Gesù, dove avrà trovato la via e il Paradiso.


[3006]
La prego di scrivermi una lunga lettera sulle meraviglie della Guardia d'onore e su lei. Per il momento non ho tempo per scrivere, ma le devo scrivere prima di partire per l'Africa Centrale. Le invio il mio Postulato al Concilio.

Porga i miei più vivi ossequi al suo buon papà, alla mamma e preghi per la mia Opera, poiché S. S. Pio IX mi ha incaricato della più vasta e difficile Missione dell'universo. Attendendo una lunga lettera, mi dico nel S. Cuore di Gesù



Tutto suo Daniele Comboni

Pro-vicario dell'Africa Centrale



Traduzione dal francese.






454
Card. Alessandro Barnabò
0
Roma
13. 6.1872

AL CARD. ALESSANDRO BARNABO'

AP SC Afr. C., v. 8, f. 8

Roma, 13 giugno 1872

E.mo e R.mo Principe,

[3007]
Dal giorno in cui mi fu comunicato, che la S. Sede si è degnata di affidare il Vicariato dell'Africa Centrale al mio Ist.o di Verona, e che io venni eletto a capo di quest'ardua e laboriosa Missione, mi balenò al pensiero la seguente idea, che io sottopongo umilmente al giudizio di V. E. per averne lumi, e sapermi regolare in proposito.


[3008]
In Khartum si trovano due sacerdoti francescani della Provincia del Tirolo tedesco, i quali, secondo le informazioni avute, sono buoni e zelanti.

A Gerusalemme v'è il P. Bonaventura da Khartum antico allievo della mia Missione e dell'Ist.o Mazza di Verona, ed ora Sotto-Curato della Parrocchia di S. Salvatore e dichiarato recentemente dalla S. C. missionario ap.lico, il quale più volte mi ha fatto conoscere il suo desiderio di consacrarsi all'apostolato della sua patria, anche nell'intendimento di guadagnare alla fede i suoi genitori musulmani viventi a Khartum.


[3009]
Finalmente a Napoli vi sono tre Sacerdoti francescani negri, che il P. Lodovico da Casoria loro Superiore mi offerse per l'Africa Centrale.


[3010]
Ponderato bene tutto questo, mi sembra che, qualora l'Ordine Serafico avesse a consentire che questi suoi soggetti venissero in aiuto dei miei Missionari, tornerebbe utile di formare in qualche punto del Vicariato una Casa Francescana dipendente sempre dalla giurisdizione del Pro-Vicario Ap.lico, fino a che, constatata l'utilità della loro opera, ed esplorata la possibilità della cosa, possa loro più tardi affidarsi una porzione del Vicariato da erigersi in Prefettura, per assegnarla esclusivamente all'Ordine Minoritico.


[3011]
Il perché, io mi permetto di chiedere all'E. V. se sarebbe espediente ed utile che io mi rivolgessi al R.mo Generale di Ara Caeli per invitarlo, o supplicarlo a concedermi i sullodati membri della francescana famiglia in aiuto del Vicariato, ben inteso che nel caso affermativo io m'incaricherei di tutte le spese del loro viaggio e mantenimento in missione.


[3012]
Benché l'esperienza abbia comprovato che preti e frati difficilmente si accordano nel lavoro di una medesima vigna, pure l'unità della difficile intrapresa, la natura dello stesso apostolato dei negri, e le condizioni suesposte mi farebbero sperare nel buon esito del progetto in questione, e che la presenza dei suddetti francescani nel Vicariato non incepperebbe l'azione ed il buon andamento dei missionari del mio Istituto.


[3013]
Io desidero ardentemente di procurare dei veri apostoli alla vasta missione affidatami, sieno essi appartenenti ad altre Corporazioni ecclesiastiche o religiose. Ma non trovo prudente di fare un passo e procedere ad alcuna trattativa in proposito, senza consultare la S. C.; al quale oggetto invoco umilmente il consiglio di V. E. risoluto di attenermi in ogni cosa a quanto l'E. V. si degnerà suggerirmi od ordinarmi in punto sì delicato ed importante.

Frattanto le bacio la sacra porpora, e mi dichiaro con tutto l'ossequio nei SS. Cuori di G. e M.



di V. E. R.ma

U.mo, ubb.mo, ed osseq.mo figlio

Daniele Comboni

Pro-Vic.o Ap.co dell'Africa Centrale






455
Enrico Pastore
0
Roma
18. 6.1872

ENRICO PASTORE

AFP, Verona

J.M.J.

Roma, 18/6 72

Carissimo mio Enrichetto,

[3014]
Ti ho promesso di scriverti: ma non l'ho fatto per le continue mie occupazioni, e perché ha sempre fatto le mie veci D. Pietro. Ora però che egli è a S. Eusebio a fare i Santi Esercizi, dai quali sortirà postdomani, ti scrivo io. Noi stiamo in perfetta salute, e così speriamo di te e dell'incomparabile tuo Superiore il P. Conobio, e degli altri degnissimi padri di Moncalieri, pei quali professo una venerazione ed affetto speciale. La S. Sede mi ha confidato il governo della vasta missione dell'Africa Centrale, che è più grande di tutta l'Europa, e comprende più di sessanta milioni di poveri infedeli. Sii buono, e prega per me. Io con D. Pietro, spero, verremo ancora a trovarti, prima della nostra partenza per Vienna e per l'Africa.


[3015]
A te raccomando caldamente di essere buono, e di amare assai la preghiera, e di essere studioso ed obbediente a' tuoi Superiori, che vegliano e si consumano per te. In nessun'altra maniera potrai piacere a Dio, e dare consolazioni al tenero cuore della tua mamma, alla quale tu costi tanti sospiri. Soprattutto abbi una grande devozione alla Vergine, e pensa sempre, e cerca di mettere in pratica le massime salutari, che ti vengono impresse dai tuoi cari e venerandi Superiori durante il tempo avventuratissimo della tua educazione.


[3016]
Ti prego di offerire la mia servitù al M. R. P. Conobio, al P. Denza e a tutti codesti buoni padri, che spero di rivedere; e quando scrivi a Verona di' tante cose da mia parte alla tua buona mamma, ed al nonno, assicurandoli che noi non ci siamo mai dimenticati di loro.

Con questi sentimenti io ti abbraccio nei SS. Cuori di Gesù e di Maria, dichiarandomi con tutto l'affetto



Tuo aff.mo nel Sig.r

Daniele Comboni

Pro-Vicario Apostolico dell'Africa Centrale






456
Card. Alessandro Barnabò
0
Roma
27. 6.1872

AL CARD. ALESSANDRO BARNABO'

AP SC Afr. C., v. 171, f. 532

Roma, 27 giugno 1872

E.mo e R.mo Principe,

[3017]
Avendo io da alcuni anni nel mio Ist.o del Cairo il Chierico D. Elia Calis Gerosolimitano di rito latino già iniziato negli Ordini minori, bene avanzato negli studi teologici, e ben provata la sua vocazione non solo allo stato ecclesiastico, ma altresì alla missione dell'Africa Centrale, essendo giunto all'età canonica, non avendo di suo che il dono di una buona vocazione, io supplico umilmente V. E. a degnarsi di concedermi che io possa farlo promuovere al Suddiaconato titulo Missionis, e di favorirmi la Formula voluta per lo scopo della S. C.


[3018]
Siccome poi fra poco vi saranno altri due Chierici postulanti agli Ordini Sacri nella medesima condizione del Chierico Calis, così la supplicherei di accordarmi la medesima grazia in favore di tre Chierici.

Baciandole la S. Porpora, ho l'onore di segnarmi nei SS. CC. di



V. E. R.ma u.mo e d.mo figlio

Daniele Comboni

Pro-Vic.o Ap.co dell'Africa Centrale






457
Pio IX
0
Roma
6.1872

A PIO IX

AP SC Afr. C., v. 8, f. 92v

Roma, giugno 1872

Beatissimo Padre.

[3019]
Nel Monastero della Visitazione in Pinerolo che accolse caritatevolmente parecchie delle morette riscattate dal P. Olivieri Sacerdote di Santa Memoria, esistono tuttavia tre Professe della Nigrizia Suor Maria Benedetta, Suor Maria Fedele, Suor Maria Concetta, le quali ivi accolte ed educate tra loro serbarono a quando a quando l'uso del linguaggio natio, nella aspettazione che spuntasse il giorno in cui potessero estendere il frutto della religiosa educazione che ricevettero, ai loro connazionali.


[3020]
Così giusta le vie imperscrutabili della Provvidenza, quel pio ed operosissimo Ministro del Signore avrebbe preparato uno degli elementi più efficaci alla conversione di que' popoli. S. Eccellenza Mons. Vescovo di quella città con lettera ossequiosissima del 27 febbraio supplicava che da V. Santità fosse benignamente conceduto alle anzidette morette di poter far parte di coloro che o negl'istituti della Nigrizia, o in altra guisa cooperano alla evangelizzazione dell'Africa. Voi, P. Beatissimo, prima per mezzo di S. Eminenza il Card. Altieri di memoria venerata, indi per quello di S. Eminenza l'attuale Prefetto di Propaganda con lettera 16 marzo di quest'anno faceste rispondere che dato il caso, che ordinandosi le missioni del centro dell'Africa allora potrebbesi effettuare il divisamento proposto.


[3021]
Il momento, Beatissimo Padre, è venuto; la morte va mietendo quelle poverette che non possono durar lungamente alla diversità del clima. Per tal modo invece è la vita che, ritornando ne' paesi nativi, prolungherebbesi, e l'educazione che ricevettero, e il linguaggio e il colore de' connazionali volgerebbesi a gran profitto delle nostre missioni. Ritornerebbero annunziatrici della verità a loro paesi nativi coloro che vi furono dalla umana barbarie e dalla avidità del denaro strappate. Questi miracoli li sa e li può unicamente operare la Cattolica Religione. L'ottimo Vescovo di Pinerolo insieme a lui, che avete, o Beatissimo Padre, benché indegno, costituito a rappresentarvi nel reggimento di quella vasta Missione aspettano ansiosi la vostra parola, mentre prostrati a' Vostri Piedi vi supplicano devotamente dell'Apostolica Benedizione.

Intanto si prostra umilmente al bacio del S. Piede



L'u.mo, ubb.mo osseq.mo figlio

Daniele Comboni

Pro-Vic.o Ap.co dell'Africa Centrale






458
Mons. Giovanni Simeoni
0
Roma
6.1872

A MONS. GIOVANNI SIMEONI

AP SC Afr. C., v. 8, f. 96r

Roma, giugno 1872

Promemoria

per S. E. R. Monsig. Segretario di Prop.da

[3022]
Il Vescovo di Pinerolo scrisse a S. S. una petizione, che io consegnai a S. E. Monsig. Segretario sul cadere del passato febbraio. Si trattava di ottenere che alcune monache more della Visitazione di Pinerolo per salvar la vita, e pel loro desiderio di dedicarsi alla salvezza delle negre loro sorelle, potessero passare presso le Suore che servono l'Africa Centrale.

Il Vescovo ricevette nel marzo una lettera lusinghiera dall'E.mo Card. Prefetto.

Ora, pregato dal Vescovo di Pinerolo, ricordo a Monsig. Segretario di evadere l'affare.



Daniele Comboni

Prov.o Ap.co






459
Mons. Luigi di Canossa
0
Roma
24. 7.1872

A MONS. LUIGI DI CANOSSA

ACR, A, c. 14/97

J.M.J.

Roma, 24/7 .1872

Eccellenza R.ma,

[3023]
Stanotte soltanto arrivammo a Roma. Non ho ancora finito di leggere tutte le lettere trovate in Roma. Lessi però tutte le sue, e n'eseguirò il contenuto.

Ora le annunzio che in quattro o cinque giorni conto di lasciar Roma per venire a Verona per Firenze e Piacenza. Perciò come mi donava avviso due mesi fa di avvertirla pria di lasciar Roma, aspetto impaziente i suoi comandi.


[3024]
Provai a vendere una cambiale a M.r Brown di 10,000 franchi, e me la pagò 10715 lire italiane. Bramerei sapere se Grego dà altrettanto. Ad ogni modo, le cambiali essendo in bianco, proviamo se quella di 10,000 va bene. Crederei bene che le vendessimo tutte per non perdere il frutto di qualche mese.


[3025]
Farò le sue parti al Papa. Il nostro caro Gesù ci ha dato tante consolazioni, l'ottima riuscita dei nostri affari colla Santa Sede e Propaganda, 45000 franchi a Lione, tutte le risorse di Vienna, la Casa di Cordofan che ai 5 giugno p.p. avea 17 individui (troppo!!!) etc. etc. Era giusto e dignitoso che seguaci di Cristo, ci desse una qualche gran Croce: io me l'aspettava da tempo, e ne pregava Gesù. Ecco l'affare del Ravignani e di Monsig.r Ciurcia. E' cosa dura, durissima. Oh! care croci! Io certo ne sono stato la causa, perché buono a nulla; è conveniente che ne porti la più gran pena. Realmente non fui in ozio; non posso essere dappertutto. Venero, rispetto, ed amo il nostro caro Monsig.r Ciurcia; ma venero anche l'Arciv.o di Trani; Mgr. Ciurcia non darebbe al Canonico Fiore nemmeno le galline a dirigere. L'Arciv.o di Trani diede al Fiore a dirigere una città di 36000 anime, mettendo sotto la sua cura più di 20 Canonici e 30 beneficiati. D. Perinelli ed io che passammo due giorni in quella città di Corato, siamo testimoni dell'entusiasmo lasciatovi dal Fiore, e della fama che gode nelle 4 Diocesi di Trani, Barletta, Bisceglie e Bari. Credo che possa dirigere e galline e galli.


[3026]
Ho sul tavolo le lettere che Ravignani scrisse a Fiore. Ravignani scrive a Fiore come un padrone scriverebbe ad un servo che fa male. Manca affatto dei primi elementi dell'ascetica Cristiana. Fiore spera ridurlo.

Spedirò le sue preziosissime lettere al Ravignani ed al Fiore. Mi sembrano opportunissime. Forse il Ravignani la riceverà.... male.... Il Fiore invece la riceverà certo come la voce di Dio, e con vera umiltà!..... Ma scriverò il molto fatto a Napoli, Trani, etc.

Mille ossequi dall'Arciv.o di Trani, Bari, Napoli etc. Parlammo molto con Melania di Salette.

Comboni






460
Don Francesco Bricolo
0
Roma
29. 7.1972

A DON FRANCESCO BRICOLO

ACR, A, c. 14/26

J.M.J.

Roma, Piazza del Gesù 47, 29/7 .1872

Mio carissimo D. Francesco,

[3027]
E' molto tempo che desidero scriverle; ma poltroneria, caldo, e un mondo d'affari me l'hanno impedito. Di più, una gita lunga che feci col mio ottimo segretario D. Perinelli a Napoli e Bari etc.

La morale è che ho sulle spalle più di 60.000.000 d'infedeli da convertire. Fatte le Regole ed approvate dal Vescovo di Verona, venni a Roma, e lavorai ben 4 mesi; sicché si fece una grandiosa Ponenza, e dopo avere la S. Sede discusso, triturato tutto, nella Generale Congregazione degli E.mi Card.li in Vaticano nel 21 maggio, approbante Summo Pontifice, tutto il Vicariato dell'Africa Centrale fino al 12º. grado di Latitudine Sud etc., fu affidato all'Ist.o novello di Verona per le Missioni della Nigrizia, e me costituito con Decreto Ap.lico 26 maggio Capo di una tale missione, la più ardua e laboriosa del mondo, e la più vasta dell'Universo, maggiore di tutta l'Europa intera.


[3028]
Appena in Germania e in Francia si seppe la mia promozione a ProVicario Apostolico ed Ordinario del Vicariato, la Società di Vienna si obbligò largirmi tutte le sue rendite, tutte le sue entrate la Società di Colonia, le piccole Società mi fecero un assegno, e la Propagazione della Fede di Lione e Parigi mi spedì subito 45,000 franchi con promessa di maggior contribuzione annua per l'avvenire; e la suddetta somma di quarantacinquemila franchi me la diede come esercizio del 1871.


[3029]
Ora partirò fra 5 giorni per Verona, poi Vienna e agli ultimi di agosto al Cairo. La Propaganda mi ordinò di fare subito la visita del Vicariato fino alle Sorgenti del Nilo; e in questo frattempo pianterò casa e chiesa a ElObeid capitale del Cordofan di 100,000 abitanti e 17 cattolici, ove i miei 4 esploratori sono stabiliti da sei mesi. Il Vicariato quindi fu tolto ai francescani e dato a noi con uno stupendo Breve 1 giugno 1872. Quindi è che le Case di Khartum e Scellal e Gondocoro e S. Croce sono mie.


[3030]
Occupatissimo come sono faccio punto. O a Verona, o a Vicenza ci vedremo. Mi batta fuori qualche ottimo pretino per essere missionario.

Tanti saluti a D. Primo, Consolaro e tutti. Mille ossequi a Monsig.r Vescovo. Nessuno al mondo, mi si dice in Propaganda, ha facoltà sì ample come le datemi da Pio IX. Sono un piccolo papa in Africa.



Tuissimus in D.no

Daniele Comboni

Pro Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale