NOTIZIARIO MENSILE DEI MISSIONARI COMBONIANI DEL CUORE DI GESÙ

DIREZIONE GENERALE

Segretariato Generale della Formazione

Workshop sull’interculturalità

Dal 20 al 27 gennaio, nella Casa Generalizia, si è svolto il “Workshop sulle Competenze Interculturali”, organizzato dai membri del Segretariato Generale della Formazione: P. John Baptist Keraryo Opargiw, P. Siro Stocchetti, P. Elias Sindjalim, P. Fermo Bernasconi e Fr. Guillermo Casas. I lavori sono iniziati con le parole di benvenuto di P. John Baptist, Segretario Generale della Formazione, che ha ricordato il contenuto della Lettera del Consiglio Generale a tutto l’Istituto, nella quale si indicava che l’anno 2019 sarà interamente dedicato alla riflessione e riorganizzazione di attività concrete sul tema dell’interculturalità.

Dopo di lui, P. Siro ha presentato gli obiettivi e la metodologia scelti per questo workshop, sottolineando che lo scopo principale di questa settimana di lavoro è fare un’esperienza personale di riflessione, di condivisione e di crescita nella competenza interculturale, affinché ciascuno dei partecipanti possa poi animare i confratelli della propria circoscrizione.

I 40 partecipanti erano di 14 nazionalità; facevano parte del gruppo anche due comboniane: Suor Angelina Nyakuru, dell’Uganda, e Suor Iris Kelyna Gallardo, di El Salvador. L’Europa è stato il continente più rappresentato, con 27 partecipanti, seguito dall’Africa (8), America (4), Asia (1). Fra gli europei, prevalevano gli italiani (14), seguiti da spagnoli (6), portoghesi (5), un tedesco e un polacco.

Alla fine del workshop sono state individuate alcune esperienze interculturali e definite delle attività concrete in grado di aiutare le circoscrizioni comboniane ad approfondire il tema dell’interculturalità.

Segreteria Generale

Pubblichiamo una lista di opere nate o ispirate dalla missione comboniana nel mondo. È molto probabile che la lista possa essere arricchita con altri nomi che vi preghiamo di segnalarci. Grazie.

ISTITUTI, CONGREGAZIONI, ASSOCIAZIONI & MOVIMENTI

FONDATI E/O ACCOMPAGNATI

DA MISSIONARIE & MISSIONARI COMBONIANI

FEMMINILI

01. Little Sisters of Mary Immaculate > Mons. Angelo Negri e affidate a Sr. Angioletta Dognini, Gulu (Uganda) 1945.

02. Daughters of the Immaculate Heart of Mary > Mons. Johann Riegler, Glen Cowie (Sudafrica) 1949.

03. Sisters of the Sacred Heart > Mons. Sisto Mazzoldi, Juba (Sudan) 1952, con l'aiuto di Sr. Donatilla Moroni. Emigrate a Moyo (Uganda) a causa della guerra civile e affidate alla guida di sr. Elisabetta Goggi, ora lavorano sia in Sudan che in Uganda.

04. Sisters of Nazareth > Mons. Edoardo Mason, Wau (Sudan) 1956, con Sr. Carmen Predelli. In seguito, confluiscono nel nuovo istituto delle Missionary Sisters of the Blessed Virgin Mary (1997).

05. Sisters of Our Lady of Victories > Mons. Domenico Ferrara, Mupoi (Sudan) 1957, affidate a Sr. Bartolomea Pedretti. Confluiscono nel nuovo istituto delle Missionary Sisters of the Blessed Virgin Mary (1997) dipendente dal Vescovo di Tombura-Yambio, che ne ha affidato la formazione alle suore comboniane.

06. Sisters of the Perpetual Adoration of the Holy Trinity > Mons. Angelo Tarantino con Sr. Anastasia Fumagalli, Arua (Uganda) 1960. È un monastero di clausura.

07. Lay Helpers > P. Antonio La Salandra, Maracha (Uganda) 1970. È un’associazione laica.

08. Sisters of Mary, Mother of the Church (di carattere missionario e multitribale) > Mons. Cesare Asili, vescovo diocesano di Lira (Uganda) 1972. Formazione affidata a Sr. Ignazia Curcis.

09. Evangelizing Sisters of Mary > Mons. Sisto Mazzoldi e p. G. Marengoni, Himo/Moshi (Tanzania) 1976, con l'aiuto di Sr. Pieralba Figini.

10. Misioneras Combonianas del Corazón de Jesús > Mons. Enrico Bartolucci, Esmeraldas (Ecuador) 1982.

11. Contemplative Evangelizing Sisters of the Heart of Christ > P. Giovanni Marengoni (Kenya). Doveva essere il ramo femminile della congregazione contemplativa fondata nel 1986, ma non è mai nata per proibizioni incrociate.

12. Handmaids of the Church > Mons. Armido Gasparini, Awasa (Etiopia) 1988, con l'aiuto di Sr. Neghesti Tekié. Primi voti nel 1991.

13. Misioneras de Maria Estrella del Mar > Mons. Olindo Spagnolo, Guayaquil (Ecuador) 1992, approvata nel 1995.

MASCHILI

14. Brothers of St. Martin de Porres > Mons. Sisto Mazzoldi, Juba/Kit (Sudan) 1953, con l'aiuto di p. Giuseppe Gusmini e fr. Alessandro Pelucchi. Profughi in Uganda, ora lavorano nei due Stati.

15. Marian Brothers o Brothers of the Immaculate Heart of Mary > Mons. G. Battista Cesana e P. Gino Albrigo, Lodonga (allora nella diocesi di Gulu - Uganda) 1954. Per l’insegnamento e i catecumenati.

16. Brothers of St. Joseph > Mons. Edoardo Mason, Wau (Sudan) 1955. Insegnamento religioso e scolastico. Travolti dalla guerra civile, i reduci sono entrati tra i Brothers of St. Martin de Porres.

17. Brothers of St. Joseph the Worker > Mons. Domenico Ferrara, Mupoi (Sudan) 1959. Confluiti, dopo la guerra civile, nei Brothers of St. Martin de Porres.

18. Apostles of Jesus > Mons. Sisto Mazzoldi e p. Giovanni Marengoni, Nadiket/Moroto (Uganda) 1964. È la prima congregazione missionaria africana di sacerdoti e fratelli.

19. Pequeños Hermanos de Maria/Little Brethren of Mary > P. Antonio Piacentini, La Paz (Messico) 1971. Movimento approvato nel 1991. Ha anche il ramo femminile delle Piccole Sorelle di Maria. È un movimento che ha ottenuto l'approvazione pontificia nel 1991. Presente in 17 nazioni, conta circa 20.000 membri, di cui 150 consacrati/e.

20. Petits Frères de l'Évangile, Lomé (Togo) 1974, nati dalla fusione dei Disciples de Jésus fondati da p. Francesco Grotto nel 1971 e dei Frères de St. Jean-Baptiste, fondati nel 1968 dall'arcivescovo Mons. Dosseh.

21. Contemplative Evangelizers of the Heart of Christ > P. Giovanni Marengoni, Rongai/Nakuru (Kenya) 1986.

22. Sociedad Sacerdotal Misioneros de "Estrella del Mar" > Mons. Olindo Spagnolo, Guayaquil (Ecuador) 1983, approvata nel 1995.

23. Misioneros de los jovenes de Maria Inmaculada > P. Santiago Moratiel, Ecuador, approvato nel 1995.

Hanno un legame con la famiglia comboniana anche le seguenti realtà ecclesiali:

24. Apóstoles de la Palabra > P. Flaviano Amatulli, Messico, 1978.

25. Servidores de la Palabra > P. Luigi Butera, Messico.

26. Misioneras Hijas de la Iglesia > P. Julio Herrer e Sr. M. Rosaria D'Anna, Quito (Ecuador) 1979.

27. Misioneros de la Reconciliación del Senor de los Milagros > ex comboniano p. Felipe Homero Fierro Radiilo, Lima (Perù) 1987.

28. A.M.S.E. = Asociación Misionera Seglar Ecuador, Quito 1994.

29. Hogares Daniel Comboni > p. Manuel Sánchez, El Carmen (Ecuador) 2002. Per i bambini abbandonati.

30. Cenacolo Missionario Comboniano > Sr. Rosangela Passera ed Ester Abbattista, approvato dalla diocesi di Roma nel 2002.

Professioni perpetue

Sc. Musonda Cosmas (MZ)

Lunzu (MW)

24/01/2019

Sc. Sebutinde Michael (U)

Namalu (UG)

25/01/2019

Opera del Redentore

Febbraio                   01 – 15 C     16 – 28 EGSD

Marzo     01 – 07 CO                    08 – 15 E       16 – 31 DSP

Intenzioni di preghiera

Febbraio – Perché la testimonianza delle nostre comunità intergenerazionali e interculturali sia segno di un Dio che, nel suo abbraccio di Amore infinito, include tutti. Preghiamo.

Marzo – Perché la canonizzazione di Mons. Romero porti a tutte le comunità cristiane dell’America Latina forza, perseveranza e fiducia nella potenza del Vangelo. Preghiamo.

Pubblicazioni

P. Simon Mwaura Mbuthia, Fiqh al-aqalliyyāt’s Struggle between Established Traditions and the Need to Adapt fatāwā to the Western Context. The Debate about a Woman who Embraces Islam Without her Husband, Pontificium Istitutum Studiorum Arabicorum et Islamologiae, Roma 2018. È la tesi di dottorato in Studi arabi e islamologia di P. Simon che analizza il tema della conversione all’islam nei paesi occidentali di una donna sposata mentre il marito rimane della propria religione e della fatāwā nel contesto del mondo occidentale. È un lavoro che tiene conto della giurisprudenza delle minoranze, del parere di alcuni esperti dell’argomento e che poggia su un’ampia bibliografia.

BRASIL

Celebrazione di rendimento di grazie per P. Gianpietro Baresi

In memoria di P. Gianpietro Baresi, molti suoi amici e amiche hanno organizzato una celebrazione di ringraziamento per la sua vita, che si è tenuta nell’Arsenal da Esperança, a São Paulo, il 19 gennaio 2019.

Nelle strutture dell’attuale Arsenal da Esperança sono stati ospitati migliaia di migranti che arrivavano in Brasile. Oggi il progetto, coordinato dalla fraternità del SERMIG, ospita ogni giorno 1.250 senza fissa dimora, offrendo accoglienza, alloggio, possibilità di pulizia personale, corsi professionali e percorsi di autostima, servizio e inclusione.

Quando era a São Paulo, P. Gianpietro celebrava l’eucaristia all’Arsenal due volte a settimana, autentica attualizzazione, oggi, dell’incarnazione di Gesù in mezzo ai poveri.

Alla celebrazione, ispirata dal Vangelo delle Nozze di Cana, ha partecipato una rappresentanza significativa della Famiglia Comboniana: suore, fratelli, padri, laiche e laici amici di P. Gianpietro, molto vicini al nostro carisma. Erano presenti anche rappresentanti della Pastorale Carceraria, della Pastorale Operaia, del Centro di Difesa dei Diritti del Bambino e dell’Adolescente di Sapopemba, del Centro di Difesa dei Diritti Umani di Sapopemba e dell’Istituto Daniele Comboni della Fazenda da Juta, come pure membri di comunità ecclesiali della Zona Est di São Paulo e del Santuario di Santa Cruz da Reconciliação, del Caxingui.

Gianpietro è stato ricordato per la sua vicinanza ai più poveri, gli amici di Dio. Allo stesso tempo, è stata messa in evidenza la sua capacità di lettura e di analisi profonda della realtà del contesto e delle sfide sociopolitiche, della storia e delle prospettive della Chiesa. Alcuni Comboniani che sono stati suoi formandi o compagni di missione hanno sottolineato le sue intuizioni affinché la formazione religiosa fosse più incarnata, entrando nella periferia e lasciandosi provocare da questa.

È stato ricordato il suo impegno per la difesa dei bambini e degli adolescenti e nella rivista Sem Fronteiras: le parole di P. Abel, lo pseudonimo che aveva scelto per la sua rubrica di considerazioni ironiche, provocatorie e profetiche, sono risuonate ancora una volta negli spazi di questa celebrazione di congedo. Celebrazione che si è svolta nel segno del Vangelo della Gioia, del quale P. Gianpietro è stato sempre testimone vivo e coerente. Ad accogliere in cielo P. Gianpietro – è stato detto – sono stati i poveri che lui conosceva e serviva. Sono queste persone che riconoscono i servi d Dio e confermano per loro quanto valga la pena una vita intera di donazione, profezia e servizio alla vita.

COLOMBIA

Esercizi spirituali e Assemblea

I Comboniani della Delegazione della Colombia hanno concluso l’anno dedicato alla Regola di Vita (RV) con una settimana di esercizi spirituali, dall’8 al 15 gennaio, guidati da P. Rafael González Ponce. “P. Rafael ci ha molto aiutati a conoscere la RV e, soprattutto, a gustarla e a comprenderla” ha detto P. Antonio Villarino.

Subito dopo, dal 16 al 18 gennaio, la Delegazione ha tenuto la sua assemblea annuale, il cui tema principale è stato "Che missione stiamo portando avanti in Colombia e come possiamo migliorarla?". I missionari hanno iniziato con una mattinata di riflessione guidata da P. Carlos Correa, Provinciale dei Gesuiti colombiani.

ECUADOR

Incontro di condivisione riguardo alla zona di frontiera

Il 3 e 4 dicembre 2018, nella parrocchia comboniana di San Lorenzo martire (Esmeraldas), si è tenuto un incontro per condividere la situazione sociale e pastorale della zona di frontiera. Erano presenti i rappresentanti della diocesi di Tumaco (Colombia) e del Vicariato Apostolico di Esmeraldas: i rispettivi vescovi, Mons. Orlando Olave e Mons. Eugenio Arellano MCCJ, e circa 30 agenti di pastorale, fra sacerdoti, religiose e laici della città di Tumaco, del Vicariato e della Zona Nord di Esmeraldas. C’è stata anche una nutrita partecipazione di comboniani e comboniane, fra cui P. Daniele Zarantonello, parroco di Tumaco, P. José Martin Balda, coordinatore dell’incontro e vicario della pastorale di Esmeraldas, e le missionarie e i missionari comboniani che lavorano nelle parrocchie di Santa María de los Cayapas, Borbón e San Lorenzo. Anche se l’esperienza vissuta non è del tutto nuova e si inserisce in un programma di iniziative che hanno già una storia di oltre vent’anni, questo incontro è nato da una situazione che si è creata di recente, specialmente a San Lorenzo e a Tumaco, dopo le bombe esplose nel gennaio e marzo 2018 a San Lorenzo e a Borbón e dopo gli episodi di violenza (con la morte di 4 militari ecuadoregni per attivazione di una mina, il sequestro e massacro di 3 giornalisti e di una coppia ecuadoregna) provocati dai gruppi armati del narcotraffico.

L’incontro ha avuto tre momenti: la memoria storica della pastorale di frontiera; la presentazione delle varie problematiche da parte delle delegazioni e le conclusioni operative con la valutazione dell’incontro.

Prima di tutto, i problemi, già condivisi in diverse occasioni, sono andati aumentando. La presentazione delle problematiche ha consentito di capire che le due zone vivono la stessa realtà, gli stessi problemi e le stesse speranze anche se con aspetti più drammatici a Tumaco e nella zona della frontiera colombiana. Di fatto, i gruppi etnici sono gli stessi e per la gente non ha senso mettere una frontiera che limiti gli spostamenti e le attività economiche e commerciali, né che si utilizzino sistemi amministrativi diversi.

In questa situazione segnata soprattutto dalla mancanza di lavoro, cresce la corsa al denaro facile, aumentano la criminalità, la prostituzione, la tratta delle persone e il consumo di droga. Allo stesso tempo, si perdono i valori tradizionali, le famiglie sono sempre più frammentate, aumentano le ragazze-madri, i bambini abbandonati e l’alcolismo. Si assiste all’invasione delle sette e alla difficoltà di formare comunità cristiane e responsabili sia nel campo ecclesiale che in quello sociale e politico.

Nelle conclusioni, tutti i partecipanti hanno espresso interesse perché questi incontri sulla pastorale di frontiera possano continuare. Sono stati fatti i seguenti suggerimenti: rafforzare la pastorale afro, mantenendo linee comuni fra Tumaco ed Esmeraldas, promuovere la formazione integrale, non solo religiosa e sacramentale ma anche sociale, per i giovani e i responsabili di comunità, formare una coscienza critica, promuovere una pastorale ambientale, articolare il nostro lavoro con altre organizzazioni vicine alla Chiesa, cercare di capire quali sono i programmi economici e politici che il governo intende proporre nelle zone di frontiera, appoggiare associazioni di produttori per la lavorazione dei prodotti sullo stesso territorio e sostenere la collaborazione pastorale fra diocesi.

ETHIOPIA

Ordinazione sacerdotale

Il 12 gennaio 2019, vigilia della festa patronale della parrocchia, è stata una giornata di festa per Fullasa, la parrocchia di gran lunga più popolosa di tutta l’Etiopia, che conta circa 40.000 cattolici, per tre ordinazioni sacerdotali nel Vicariato apostolico di Hawassa.

I neo-ordinati erano Iyasu Altesa Lodovico, Iyasu Daguna, di Fullasa, e Matewos Kebede, della parrocchia di Teticcia. Alla cerimonia hanno partecipato migliaia di fedeli. Un momento particolarmente commovente è stato quando Mons. Roberto Bergamaschi ha invitato i tre diaconi ad emettere il voto di obbedienza a lui e ai suoi successori e subito dopo ha invocato lo Spirito Santo affinché prenda possesso di loro per un ministero che unisce il cielo e la terra nel solco dell’opera redentrice e salvifica di Gesù Cristo.

Erano presenti alcuni Comboniani che lavorano in Etiopia, tra cui il vescovo emerito del Vicariato Apostolico di Hawassa, Mons. Lorenzo Ceresoli. Sia i Comboniani che le Suore Comboniane hanno sentito di avere avuto un ruolo nella formazione di questi sacerdoti, attraverso la preghiera, l’esempio, la catechesi e, a volte, anche il coinvolgimento diretto nel loro processo formativo in seminario. Lo scomparso vescovo Giovanni Migliorati è stato ricordato dai neo-sacerdoti come una figura determinante nel loro percorso vocazionale.

Durante la cerimonia è stato richiamato un episodio molto triste, avvenuto due settimane prima, e cioè l’uccisione del padre di Iyasu, durante alcuni scontri fra etnie, un evento che ha addolorato i parrocchiani e i partecipanti, che hanno fatto fatica a conciliare il lutto per questo tragico evento con la gioia della celebrazione.

ITALIA

Giubileo Acse a Roma

Le celebrazioni del Giubileo dell’Acse sono iniziate il 23 gennaio con un incontro interessante e molto partecipato a Roma. Erano oltre 150 le persone che hanno riempito la sala Dante del Palazzo Poli, a cui è addossata la celebre Fontana di Trevi. Erano presenti oltre agli amici dell’Acse, le Comboniane con la Superiora Generale, i Comboniani (il Superiore Generale era in visita alle missioni), rappresentanti di altri Istituti, molti giovani africani e altre persone.

P. Venanzio Milani, come presidente dell’Acse, ha presentato la storia dell’Acse dagli inizi con P. Renato Bresciani fino ai giorni nostri, con le sue diverse attività. Sono seguite interessanti testimonianze di una delle prime collaboratrici, di due giovani, un etiopico e un afgano, che hanno usufruito delle borse di studio dell’Acse e ora sono ingegnere e avvocato, e di Sr. Maria Rosa Venturelli, vicepresidente dell’Acse. L’on. Rutelli, che ha conosciuto e aiutato P. Bresciani, lo ha ricordato come uomo di fede libero e generoso, che lo ha aiutato come sindaco a conoscere meglio le condizioni degli immigrati e delle persone bisognose. Ha concluso l’incontro un magistrale intervento del sen. Luigi Manconi sulla situazione attuale dell’immigrazione.

Sono previsti altri incontri sempre a Roma: il 28 febbraio, presso la Curia Generalizia dei Comboniani, sul tema “Gli attuali scenari della salute dei migranti”; il 25 marzo al Seraphicum con P. Alex Zanotelli sul tema “L’accoglienza che rigenera”; il 18 maggio (sede da definire) una serata musicale con canti, danze e musiche africane.

I numeri del 38° Festival di cinema africano di Verona (2018) in città e in provincia

Sono stati proiettati 30 filmati in 25 sale. 60 le proiezioni per le scuole, con la partecipazione di 8.364 studenti (2.175 a Verona e 6.189 in Provincia) e 937 insegnanti. I partecipanti al festival sono stati 14.385.

I comboniani, oltre a essere tra i promotori, hanno dato ospitalità ad alcuni registi e messo a disposizione le sale e il Museo per parecchie iniziative collaterali al festival, come la mostra “La danza degli spiriti”, i filmati della sezione Viaggiatori&Migranti, conferenze, ecc.

PCA

Assemblea provinciale nel segno della rete

Dal 7 al 10 gennaio di quest’anno, i Comboniani della provincia si sono riuniti per l’assemblea annuale. Con la presenza del Superiore Generale, P. Tesfaye Tadesse, e dell’Assistente Generale, P. Alcides Costa, i membri della provincia hanno trattato i temi principali del loro apostolato quotidiano. Il tema della formazione permanente è stato l’interculturalità, proposto a livello di Istituto per quest’anno. Siamo stati aiutati nella riflessione da P. Mario Tubac, sacerdote guatemalteco incaricato della pastorale indigena nell’arcidiocesi di Città del Guatemala, e da un gruppo di suoi collaboratori.

Il segno della rete, che ci ha accompagnato per tutto l’incontro, ci ha aiutato a vedere la nostra presenza in Centroamerica come un’opportunità per lavorare in equipe, per mettere assieme tutti i nostri sforzi e capacità personali in vista di un progetto comune. La presenza di P. Tesfaye e di P. Alcides ci hanno confermato in questa comunione con tutto l’Istituto e ci hanno fatto vedere il nostro ministero nel contesto più ampio di un progetto comboniano. Dopo l’assemblea, P. Tesfaye ha proseguito la sua visita alle comunità della Provincia per animare i missionari nel loro servizio e per rendersi conto, in maniera diretta, della realtà nella quale i Comboniani della Provincia portano avanti il loro lavoro e ministero.

L’assemblea è stata anche una bella occasione per condividere gioie, difficoltà e speranze e aprire orizzonti per i prossimi anni, fedeli al carisma di san Daniele Comboni.

Tutti i segretariati e settori hanno trovato un momento per fare le proprie valutazioni e programmazioni cosicché si è potuto delineare il cammino che la provincia intraprenderà quest’anno.

PORTUGAL

Fr. Bernardino difende la tesi di dottorato

Fr. Bernardino Dias Frutuoso ha superato con successo l’esame pubblico di dottorato in Scienze della Comunicazione all’Università Cattolica Portoghese (UCP) di Lisbona, difendendo la tesi “As (re)configurações comunicativas do papado na era da (auto)mediatização” (Le (ri)-configurazioni comunicative del papato nell’era della (auto)mediatizzazione).

La commissione, composta da 6 docenti della UCP, dell’Università di Coimbra e della “Universidade Nova” di Lisbona, ha premiato questo lavoro di 393 pagine (con note, riferimenti e bibliografia) con il voto di 19/20 e summa cum laude. Ha elogiato “la qualità teorica e il lavoro empirico” della dissertazione, le capacità intellettuali e personali dell’autore e il tempo record – tre anni – in cui ha concluso il dottorato mentre allo stesso tempo dirigeva le pubblicazioni comboniane in Portogallo.

La difesa della tesi si è svolta presso la Facoltà di Scienze Umane della UCP di Lisbona il 22 gennaio.

Il neodottore è direttore, da quattro anni, delle riviste comboniane in Portogallo “Além-Mar” e “Audácia” e del bollettino “Família Comboniana”. In precedenza, aveva lavorato per vent’anni nelle riviste comboniane del Perù e della Colombia.

TCHAD

La parrocchia di Abéché ringrazia P. Filippo Ivardi

Domenica 30 dicembre la parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù ha celebrato una Messa solenne, in un clima di grande commozione, per festeggiare la Santa Famiglia di Gesù e la chiusura dell’Assemblea Generale del movimento Rewnodji, alla quale hanno partecipato 300 fedeli provenienti dalle otto diocesi del Ciad.

C’è stato anche un momento speciale, quando Dominique et Jeanne si sono detti il loro “sì” per sempre, e il rendimento di grazie per la vita missionaria di P. Filippo Ivardi Ganapini che, destinato all’Italia, ha lasciato la delegazione nel mese di gennaio, dopo nove anni di servizio a Moissalla e N’djamena e cinque anni come parroco di Abéché.

Riportiamo la testimonianza del consigliere Fidèle Tonalta Ngaryo, che ha parlato a nome della comunità parrocchiale. “In tutti questi anni, hai compiuto la tua missione, l’annuncio della Buona Novella, con gioia e amore. Hai lavorato non solo per i tuoi fedeli ma anche per i nostri fratelli e sorelle musulmani. Con le tue visite alle famiglie, sei stato più vicino ai fedeli, in particolare alle coppie cristiane. Voglio sottolineare anche che malgrado l’immensità della nostra parrocchia, circa un quinto della superficie totale del Paese, hai viaggiato molto per visitare le comunità, passando giorni, chilometri e ore su strade spesso dissestate e polverose. La domenica, non ti sembrava giusto vedere due sacerdoti comboniani celebrare la messa ai fedeli di Abéché e allora andavi con alcuni fedeli a celebrarla in carcere. Attraverso le mie parole, la comunità parrocchiale ti esprime la sua gratitudine per la tua vicinanza e la tua gioia di accompagnarla. Affinché anche tu possa portare nel cuore lo stesso ricordo, ti offriamo una cartina del Ciad, anche in formato ‘portatile’, dove è evidenziato il territorio della nostra parrocchia”.

TOGO-GHANA-BENIN

Professione perpetua e ordinazione sacerdotale

La provincia ha concluso l’anno nella gioia per tre grandi eventi: la professione perpetua dello Sc. Christ-Roi Tomety e l’ordinazione sacerdotale dei diaconi Sylvain Alohoungo e Noël Sakie.

La professione perpetua si è tenuta nella casa provinciale il 30 novembre 2018, festa di S. Andrea Apostolo, presieduta dal superiore provinciale P. Victor Kouande e con la partecipazione di molti parenti, amici e confratelli del neoprofesso. Nella sua omelia, P. Victor ha invitato tutti ad ascoltare la voce del Signore che continua a chiamare uomini e donne a lasciare tutto e a seguirlo. Ha poi invitato il neoprofesso a imitare i primi apostoli, tra cui S. Andrea, rispondendo sempre con prontezza al Signore che lo ha chiamato.

Il diacono Sylvain Alohoungo è stato ordinato sacerdote il 15 dicembre 2018 con altri 18 diaconi diocesani, per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Cotonou, Mons. Roger Houngbedji. Nel corso della celebrazione, l’arcivescovo ha invitato i neo-sacerdoti a poggiare tutta la loro vita su tre pilastri fondamentali: la coscienza della loro consacrazione a Cristo, la logica della santità e la comunione fraterna.

Il 22 dicembre, infine, è stata la volta del diacono Noel Sakie ad essere ordinato, a Noépé, arcidiocesi di Lomé. È stata una cerimonia molto bella, durata cinque ore; i diaconi erano 21, dei quali 20 erano diocesani, con una grande folla e una gioia immensa. L’arcivescovo di Lomé nell’omelia ha invitato i diaconi ad essere assidui nel lavoro e ad evitare l’avidità, soprattutto la corsa al denaro.

I tre confratelli hanno già avuto le loro destinazioni: lo Sc. Christ-Roi in Etiopia, P. Sylvain in Messico e P. Noël in Asia. La nostra preghiera li accompagni perché siano dei veri araldi della Buona Novella dovunque andranno in missione.

PREGHIAMO PER I NOSTRI DEFUNTI

IL PADRE: Francesco, di P. Flavio Mazzata (I).

LA MADRE: Margareta, di Fr. Hans Eigner (DSP); Almerinda, di Fr. António Carvalho Leal (P).

IL FRATELLO: Antonio, di P. Teresino Serra (I); Rino, di P. Bruno Tonolli (I); don Pio (sacerdote diocesano), di P. Elia Pampaloni (U).

LA SORELLA: Santina, di P. Lorenzo Tomasoni (I); María del Carmen, di P. José Manuel Sánchez Ortiz (M); Rosa, di P. Mario Mazzoni (I).

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Suor Luisangela Casula, Sr. Gioconda Ganassin. Sr. M. Vittorina Maroso, Sr. M. Giuseppina Margoni, Sr. M. Virginia Parini, Sr. Lettehawariat Bereketeab.