Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù
DIREZIONE GENERALE
Prime professioni
Namugongo – 1 maggio 2012 Provincia d’origine Destinazione
1. Sc. Wamalwa Kelly Maino |
Kenya |
São Paulo |
2. Sc. Owino James Marcellus |
Uganda |
Casavatore |
3. Sc. Anyaja Pious |
Uganda |
Cape Coast |
4. Sc. Farnela Raisson Lourenço |
Moçambique |
Pietermaritzburg |
5. Sc. Banda Archangel |
Malawi/Zambia |
Lima |
6. P. Tafesse Franso (+Voti Perpetui) |
Ethiopia |
In attesa |
Sahuayo – 12 maggio 2012 Provincia d’origine Destinazione
7. Sc. Rojas Gastelú Hans Cristian |
Perú/Chile |
Lima |
8. Sc. Morales Sánches Raúl Urbano |
Perú/Chile |
Lima |
9. Sc. Salvador Mateo Pedro |
DCA |
Casavatore |
10. Sc. Garrido Santiago Margarito III |
Asia |
Lima |
11. Sc. Caspis Salarde Jemboy |
Asia |
Nairobi |
12. Sc. Ferreira Queiroz Eder |
BS |
São Paulo |
13. Sc. De Sousa Borges Rego Ricardo |
BS |
Nairobi |
14. Sc. Salazar Hernández Francisco J. |
México |
São Paulo |
Sarh (7+3) – 13 maggio 2012 Provincia d’origine Destinazione
15. Sc. Ngayo Akigala Pierre |
CN |
Cape Coast |
16. Sc. Mokpie-Dewe Mathurin |
CA |
Kinshasa |
17. Sc. Esseh Kossi |
TGB/T |
Pietermaritzburg |
18. Sc. Tomety Kossi Messah Agbéko |
TGB/T |
Kinshasa |
19. Sc. Hakpa Komlatsé |
TGB/T |
Kinshasa |
20. Sc. Gbegnon Sénou Isaac |
TGB/B |
Nairobi |
21. Sc. Gbego Gratien |
TGB/B |
Cape Coast |
22. Fr. Kasusi Apele Antoine |
CN |
Bogotà CIF |
23. Fr. Kasusi Libongo Grégoire |
CN |
Nairobi CIF |
24. Fr. Kitha Mumbere Mwangaza |
CN |
Congo (studi) |
Santarem – 26 maggio 2012 Provincia d’origine Destinazione
25. Sc. Dzióbkowski Mateusz |
Polska |
Casavatore |
26. Sc. Ricardo Alberto Leite Gomes |
Portugal |
Casavatore |
27. Fr. Vallejo Narvaez Walter Alexandre |
España |
In attesa |
TOTALE: 27 (23 per il sacerdozio + 4 fratelli)
Professioni perpetue
Sc. Campoverde Vicuña José Luciano (EC) |
Carcelén (EC) |
26.04.2012 |
Sc. Rodríguez Rodríguez José Benjamin (M) |
Namugongo (U) |
01.05.2012 |
P. Tafesse Franso (ET) |
Namugongo (U) |
01.05.2012 |
Ordinazioni Sacerdotali
P. Gomanjira Harold Felix (MZ) |
Mwanga-Blantyre (MW) |
12.05.2012 |
P. Filip Andrzej Jan (PO) |
Mogilno (PL) |
12.05.2012 |
P. Nyakundi Isaiah Sangwera (KE) |
Nyabururu (KE) |
18.05.2012 |
Opera del Redentore
Giugno 01 – 15 KE 16 – 30 KH
Luglio 01 – 07 LP 08 – 15 CO 16 – 31 MZ
Intenzioni di preghiera
Giugno – Perché seguendo l’esempio di Gesù, Buon Pastore e manifestazione della misericordia del Padre, comunichiamo ai più sofferenti la vita in abbondanza che Gesù è venuto a portare a tutti. Preghiamo.
Luglio – Perché la Grande Missione Continentale, portata avanti dalle Chiese d’America, sia di stimolo affinché noi battezzati ci apriamo a una missione al di là delle nostre frontiere. Preghiamo.
Pubblicazioni
Pubblicazioni recenti della provincia del Messico:
P. Rafael González Ponce, El ideal de Agustín, Misionero Comboniano muerto en África, 2011, terza ed.
P. Domingo Zugliani, Historia Sagrada, Una pedagogía divina para la enseñanza de la religión.
P. Cirillo Tescaroli, Daniel Comboni, profeta de los nuevos tiempos, 2011, ed. rivista e corretta.
P. Vittorio Moretto, Si tuviera mil vidas… La fascinante humanidad de San Daniel Comboni, 2011, terza ed.
P. Fernando González Galarza, Discípulos misioneros de Cristo para la misión sin fronteras.
Due libri per l’infanzia: Seguir sus pasos, Biografías de santos escritas para niños e Jesús, una historia de amor.
P. Lorenzo Carraro, Mission Across the Continents (Missione attraverso i continenti), Ed. 2012. P. Carraro condivide la sua vita piena di eventi e incontri affascinanti.
ASIA
Ritiro, Assemblea e Primi Voti
Nel mese di maggio ha avuto luogo l'Assemblea di delegazione per dare gli ultimi ritocchi all'aggiornamento del Direttorio della delegazione, ascoltare le relazioni dei vari settori con la pianificazione per i prossimi anni. L'Assemblea è stata arricchita dalla celebrazione del giubileo sacerdotale di P. Lorenzo Carraro e dalla cerimonia della prima professione religiosa di Jemboy Caspis Salarde e Margarito Garrido Santiago, che si è svolta la sera di mercoledì 16 maggio. La Messa solenne è stata presieduta dal superiore delegato, P. Llamazares Miguel Angel, alla presenza dei genitori e di alcuni familiari dei due neo-professi.
BRASIL NORDESTE
In difesa degli indios dell’Amazzonia
“Uniti si può vincere”. È lo slogan scelto dai missionari comboniani del Brasil Nordeste per sostenere, insieme all’organizzazione “Survival International”, la causa degli Awá-Guajá, nello Stato del Maranhão. Si tratta di una delle ultime tribù indigene dell’Amazzonia, di cui è a rischio la stessa sopravvivenza a motivo della deforestazione e dell’avanzare dei coloni.
Il numero degli Awá-Guajá è tuttora incerto. Si parla di pochissime centinaia di individui, una sessantina dei quali non avrebbe mai avuto contatti con il mondo esterno. Negli ultimi tre anni il loro territorio è stato ulteriormente depauperato di oltre il 30 per cento, nonostante un decreto del 1992 ne fissi i confini. I missionari ricordano come questo popolo indigeno sia una delle tante vittime dell’“avidità insana e incontrollata” dei latifondisti e dei gruppi dell’industria del legname e delle miniere che tanta influenza hanno dimostrato di avere anche sullo scenario politico e persino – sottolineano ancora i religiosi – nell’amministrazione della giustizia.
Tuttavia un segnale positivo che “incoraggia” e dà un “nuovo respiro” è arrivato di recente con il pronunciamento del Tribunale regionale federale di Brasilia, che, all’unanimità, ha disposto l’allontanamento, entro un anno, della popolazione e degli insediamenti non indigeni dal territorio demarcato nel 1992. In questa prospettiva si inserisce l’appoggio dato dai comboniani alla campagna promossa su vasta scala da “Survival International”, iniziativa che punta a sollecitare l’invio, da parte del ministero della Giustizia, della polizia federale nel territorio degli Awá-Guajá, in modo da espellervi taglialegna, agricoltori e coloni, prima che sia troppo tardi.
I comboniani, dunque, insieme a “Survival international”, invitano il Governo brasiliano a inserire la questione degli Awá-Guajá tra le “priorità” della propria agenda politica; in particolare, invitano i governanti a seguire l’esempio di Cristo e a essere quindi dei “buoni pastori” per le popolazioni la cui sorte è loro affidata. E come monito richiamano l’antica e severa sentenza divina espressa dal profeta Ezechiele: “Chiederò loro conto del mio gregge”.
La campagna dei comboniani, si inserisce in una più ampia opera pastorale intrapresa dalla Chiesa brasiliana in difesa delle popolazioni indigene dell’Amazzonia. Ad aprile, in una nota, i vescovi brasiliani hanno deplorato “il rinvio della procedura amministrativa della demarcazione”, insieme “all’invasione e allo sfruttamento delle terre dei popoli tradizionali”.
CENTRAFRIQUE
Benedizione della grotta dedicata alla Madonna di Fatima
Sabato 21 aprile i cristiani della parrocchia di Cristo Re di Tokoyo, Bangassou centro, hanno organizzato una processione di 7 kilometri fino al santuario mariano di Pande “Nzoni Be ti Marie”, Cuore Immacolato di Maria, affinché la grotta, dedicata alla Madonna di Fatima, sia un centro di preghiera, pellegrinaggio e rinnovamento missionario per questo settore, che comprende 27 cappelle della parrocchia, e per tutta la diocesi di Bangassou. La grotta è una risposta di speranza alle centinaia di sfollati che hanno lasciato tutto a causa della violenza di LRA (Esercito di Resistenza del Signore), di Joseph Kony, che ha seminato il terrore nella zona a est della diocesi.
La Messa è stata presieduta da P. Alain-Blaise Bissialo, vicario della cattedrale San Pietro Claver e dai diaconi Ludovic Takouali e Honoré Zonon che da circa otto mesi seguono le comunità rurali.
Consegna della parrocchia di Cristo Re alla diocesi
Autorità civili e religiose si sono ritrovate il 29 aprile 2012 nella parrocchia di Cristo Re di Tokoyo per una Messa di ringraziamento al Signore per la presenza dei Comboniani nella diocesi di Bangassou. I primi missionari, espulsi dal Sud Sudan, arrivarono ad Abossi (a una decina di kilometri dal confine sudanese) il 15 agosto 1966 per dare assistenza a 25.000 rifugiati. Ma le ostilità incontrate li costrinsero ad aprire un altro centro per i rifugiati a Mboki e subito dopo a Bezia, assieme alle Missionarie Comboniane. Si aprì così un capitolo di evangelizzazione e di promozione umana nel nordest della repubblica centrafricana, nelle parrocchie di Obo e Zemio. Le prime missioni furono consegnate alla diocesi dopo la guerra civile e nel 1991 anche Obo e Zemio. Nel 1979 i Comboniani giunsero nella parrocchia di Cristo Re, a Tokoyo.
La celebrazione è stata presieduta da Mons. Juan José Aguirre Muñoz, Vescovo di Bangassou. Il suo vicario, P. Fidèle Koagbiayo, il provinciale, P. Giovanni Zaffanelli, il clero locale, religiose e religiosi e autorità civili hanno assistito all’evento. Nell’omelia, Mons. Aguirre ha ringraziato tutti coloro che sono passati nella diocesi di Bangassou e ha sottolineato la presenza e la testimonianza dei confratelli e degli ultimi Comboniani che chiudono un capitolo della Chiesa in Centrafrica, P. Giovanni Cosentino e P. Pedro Jimmy Indacochea Quimis.
CONGO
Una cappella per il CAE
Il CAE (Centro Afriquespoir) di Kinshasa ha finalmente una cappella. Sabato 28 aprile 2012, la ditta AMCRI di Kimpombo ha consegnato le chiavi della nuova costruzione a P. Eliseo Tacchella, provinciale. Erano presenti anche i confratelli della comunità. La cappella è stata costruita grazie all’eredità lasciata in favore di P. Tonino Falaguasta Nyabenda da don Adelio Mantiero, un sacerdote della diocesi di Vicenza, grande amico dei Comboniani. Don Adelio è morto nel 2008 mentre si recava nella chiesa parrocchiale di Grumolo delle Abbadesse, di cui era parroco e dove i fedeli lo stavano aspettando per la messa domenicale. Era legato a diversi Comboniani che aiutava con generosità.
La cappella del CAE è un luogo che invita alla preghiera. All’interno si nota un’abbondanza di legno, di cui il Congo è ricco. L’altare, le panche, il tabernacolo e tutto il resto sono opera di artisti congolesi. La via crucis è composta da una serie di pannelli in rame sbalzato; come sappiamo, infatti, il rame è un’altra delle grandi ricchezze del sottosuolo del Paese. Naturalmente c’è anche un quadro di san Daniele Comboni che non farà di certo mancare la sua intercessione al CAE, alla provincia e a tutta la Chiesa della Repubblica Democratica del Congo.
Nuove forze al servizio della missione
Il 1° maggio, nello scolasticato di Kintambo (Kinshasa), 16 giovani hanno rinnovato la loro professione religiosa. La giornata ha avuto inizio con una conferenza di P. Alessandro Lwanga Guarda, economo provinciale, sul tema “Missionario al servizio della rigenerazione”. Dopo un momento di riflessione personale e di preghiera, gli invitati – i confratelli di Kinshasa, le Suore Comboniane, i postulanti e una delegazione di Missionari Laici Comboniani – hanno partecipato alla Messa presieduta da P. Eliseo Tacchella, superiore provinciale, durante la quale si è svolta la cerimonia del rinnovo dei voti. Nella sua omelia, P. Eliseo ha sviluppato tre punti: la necessità di un’esperienza personale di Cristo, la povertà vissuta nella comunità comboniana e lo zelo apostolico che richiede la castità perfetta come dono totale a Cristo e agli altri.
ECUADOR
Assemblea provinciale
Dal 23 al 27 aprile, nella casa provinciale di Quito si è svolta l’Assemblea provinciale del 2012 per riflettere sulle osservazioni di P. Antonio Villarino che ha visitato la provincia fra il gennaio e il febbraio scorsi e valutare il cammino provinciale. Il primo giorno è stato un momento di formazione permanente guidato da Mons. Víctor Corral, ex vescovo di Riobamba, che ha parlato della società ecuadoriana e della Chiesa in Ecuador negli ultimi anni. Sono state anche affrontate le sfide della missione continentale a partire dal documento di Aparecida e i problemi legati ai minatori e alla violenza nel nord di Esmeraldas dove lavorano i confratelli di Borbón e San Lorenzo. L’assemblea, che si è svolta in un clima sereno, ha cercato di andare avanti nella valutazione del piano triennale, considerato un punto importante della vita provinciale. Inoltre, a partire dalla lettera di P. Villarino, è stato fatto un discernimento su alcuni punti importanti, come la pastorale vocazionale, l’animazione missionaria e la formazione di gruppi di amici della missione, la pastorale Afro, la formazione permanente e la possibile chiusura di alcune comunità per la mancanza di personale nei prossimi anni.
La lotta per la vita a Esmeraldas
Con la pubblicazione del documento “Cuidemos nuestro planeta” (Proteggiamo il nostro pianeta), la Conferenza Episcopale Ecuadoriana ha preso posizione in difesa della gente e dell’ambiente. Purtroppo il governo, come in altri paesi latinoamericani, ha fatto la scelta della politica “estrattivista”, cioè di sfruttare le risorse del sottosuolo per sostenere lo sviluppo del paese.
Questa politica purtroppo non rispetta l’ambiente e soprattutto gli abitanti delle zone attorno ai pozzi petroliferi e alle miniere d’oro. In questo contesto generale s’inserisce la zona nord di Esmeraldas con le due missioni comboniane di Borbón e San Lorenzo. Dopo due anni di mobilitazione da parte della gente non si è ancora riusciti a fermare lo scempio del territorio e l’inquinamento dei fiumi con sostanze tossiche residue della separazione dell’oro. Teoricamente le miniere illegali sono state chiuse ed è iniziato lo sfruttamento dell’oro in forma rispettosa dell’ambiente. In realtà, invece, i fiumi continuano a portare a valle ogni sorta di residui.
La Chiesa di Esmeraldas ha posto tra le sue priorità dell’anno pastorale la difesa della vita in tutti gli ambiti dove questa è minacciata e si è cominciato a sensibilizzare gli abitanti al rispetto per l’ambiente e contro tutto quello che lo minaccia. La commissione di vigilanza, alla quale partecipano attivamente i Comboniani P. Aldo Pusterla, Fr. Umberto Martinuzzo, P. Romeo Barrios Morales, P. Adam Zagaja, assieme a laici e catechisti, è molto impegnata in questa lotta e ha chiesto al ministro degli interni di rendere pubblici i dati più recenti sui livelli d’inquinamento delle acque dei fiumi che continuano a essere molto critici (informazioni che circolano in modo clandestino perché anche l’Università Cattolica di Esmeraldas è coinvolta nelle analisi).
I Comboniani continuano ad essere al centro delle minacce perché ritenuti, dai minatori, responsabili di ostacolare la loro attività.
Voti perpetui
A conclusione dell’assemblea provinciale, il 26 aprile, nella cappella del Centro Giovanile “San Daniel Comboni” di Carcelén, in una solenne concelebrazione alla presenza di tutti i confratelli, lo scolastico José Luciano Campoverde Vicuña ha emesso la sua professione perpetua nelle mani del provinciale, P. Claudio Zendron.
P. Pedro Secundino Tacuri Samaniego, superiore del postulato, nella sua omelia ha sottolineato la necessità di questi segni e la generosità di Luciano, visto che la Chiesa ecuadoriana sembra si stia chiudendo alla missione “ad gentes”. Sono sempre meno i sacerdoti, i religiosi, i laici e i diocesani che si mettono al servizio dell’evangelizzazione nella Chiese in Africa e Asia. Alla celebrazione erano presenti i genitori di Luciano, Emma e Cesar, molti amici, parenti, benefattori che hanno partecipato con fervore all’evento, accompagnato dai canti delle suore, delle novizie e dei giovani del postulato. In base alla programmazione stabilita dal consiglio provinciale, Luciano riceverà il diaconato il 17 giugno, che in Ecuador è la Festa del Sacro Cuore di Gesù, e l’ordinazione sacerdotale sabato 20 ottobre.
EGYPTE
Un Comboniano membro dell’Accademia Egiziana
Il prof. Faruq Shusha, membro ed ex-direttore dell'Accademia Egiziana della Lingua Araba, ha comunicato a P. Giuseppe Scattolin che il consiglio della suddetta Accademia lo ha scelto come “membro per corrispondenza” (عضو مراسِل), non essendo egiziano.
“Ritengo che questo sia un gesto di amicizia significativo – scrive P. Giuseppe – da parte del mondo intellettuale egiziano, e anche da parte di quello arabo in generale, non solo nei miei confronti, ma anche verso i moltissimi studiosi italiani che si sono avvicinati al mondo arabo e islamico con spirito aperto e con un atteggiamento di comprensione e di amicizia”.
ERITREA
Centenario della Chiesa cattolica nella zona Kunama
Il 29 aprile 2012 è stato celebrato a Barentu il centenario della Chiesa cattolica nella zona Kunama. È stata una celebrazione memorabile e giubilare di capitale importanza per il popolo Kunama.
L’Eparca di Barentu, Mons. Thomas Osman, consapevole della grande importanza di questo primo centenario che ricorda il primo avvento dell’annuncio evangelico di salvezza per il suo popolo e la sua Eparchia, cinque anni fa, in una circostanziata concelebrazione tracciava l’itinerario pastorale e il pellegrinaggio spirituale che si doveva percorrere in preparazione a questa significativa ricorrenza. In particolare, questo itinerario-pellegrinaggio doveva rappresentare una preparazione che non si limitasse alle sole formalità esteriori, ma coinvolgesse specialmente la fede, l’anima e la vita pratica dei fedeli dell’Eparchia.
Anche i Comboniani che hanno lavorato in questa eparchia hanno collaborato a questa preparazione con diversi incarichi, ma soltanto tre hanno potuto partecipare a queste celebrazioni, P. Tesfamariam Ghebrecristos, P. Estifanos Helafu e P. Teckie Hagos (che lavora nell’Eparchia). È stato ricordato P. Leone Hanriot, missionario del Comboni, quale precursore dell’evangelizzazione fra la popolazione Kunama. La zona Kunama, nel bassopiano occidentale dell’Eritrea, faceva parte del Vicariato Apostolico affidato a Mons. Comboni nel 1872. A causa della vastità del Vicariato e della grande varietà di lingue, la zona non fu evangelizzata a quel tempo. Mons. Sogaro pensò di fare qualcosa e mandò P. Hanriot prima ad Assab, ad esplorare la zona, poi a Suakim. Da Suakim P. Hanriot s’inoltrò verso l’interno fino a Tokar in Eritrea e, con l’aiuto di qualche Kunama che si trovava là, preparò un piccolo dizionario Italiano-Kunama, un breve catechismo e brevi racconti sulla Storia Sacra in Kunama con l’intenzione di evangelizzare quella popolazione. Nel febbraio 1894 Mons. Sogaro lo mandò a Massawa, da dove P. Hanriot si mise in viaggio e nell’aprile giunse ad Agordat. Presi i dovuti permessi, partì verso la zona Kunama e giunse fino a Mogolò. Purtroppo fu colpito da febbre malarica e dopo un mese o poco più fu trasportato all’ospedale di Asmara, dove morì, dopo un mese di degenza, il 9 luglio, assistito da P. Luigi Bonomi e dai frati Cappuccini. In occasione del centenario della morte di P. Hanriot i Comboniani in Eritrea decisero di accettare l’invito dell’Eparca di Barentu a lavorare tra i Kunama.
Mons. Fikremariam primo eparca di Saganeiti
La zona intorno a Saganeiti fu la prima in Eritrea ad essere riportata alla Chiesa cattolica da San Giustino de Jacobis e rimane ancora oggi una delle roccaforti del cattolicesimo. Data la centralità della città di Asmara, scelta come capitale dell’Eritrea, il primo Eparca dell’Eritrea, benché nativo della zona di Saganeiti, fu fatto Eparca di Asmara, dove ha continuato ad esservi anche il Vicario Apostolico dell’Eritrea fino al 1995. Nel 1995 il Vicariato Apostolico fu assorbito dall’Eparchia di Asmara e furono create altre due diocesi a Keren e Barentu. Saganeiti rimase ancora parte dell’Eparchia di Asmara. Dopo un lungo studio e la dovuta preparazione, la Santa Sede ha istituito quest’anno l’Eparchia di Saganeiti, dividendo l’Eparchia di Asmara. Il primo Eparca di Saganeiti è Mons. Fikremariam Hagos, la cui consacrazione episcopale è stata fatta ad Asmara da Mons. Menghesteab Tesfamariam, comboniano, Mons. Kidanemariam Yebio e Mons. Thomas Osman, il 20 maggio, nella cattedrale di Kidane Mehret. Il 27 maggio Mons. Fikremariam, accompagnato a Saganeiti da un lungo corteo di macchine e autobus, ha preso possesso della sua Eparchia fra l’esultanza della popolazione.
Il seminario comboniano di Decameré passerà sotto la giurisdizione del nuovo vescovo.
ITALIA
“Un missionario in ginocchio”
Sabato 28 e domenica 29 aprile, presso il teatro comunale di Falzè di Trevignano (Treviso), la parrocchia e gli Amici in Coro, assieme ai Giovanissimi hanno presentato un recital su P. Bernardo Sartori dal titolo “Un missionario in ginocchio”. I parrocchiani di P. Bernardo hanno voluto far rivivere la figura del loro compaesano, missionario in terra pugliese a Troia, prima, e in Uganda, poi. Bravissimi gli attori, tutti paesani, non professionisti: dai genitori ai seminaristi, al vescovo beato Longhin che lo ha ordinato sacerdote, al giovane che interpreta P. Bernardo. Bellissimi i canti che hanno accompagnato il recital e che traducevano il vissuto di P. Bernardo, in particolare il suo amore alla Vergine. Bella e corale l’esecuzione di Sorgi o Madre, l’inno musicato dallo stesso Sartori. Alla Vergine, padre Sartori ha dedicato le chiese di cui si è occupato, dalla Mediatrice di Troia alle chiese costruite in Uganda: la Sultana d’Africa a Lodonga, la Madonna di Fatima a Koboko, la Regina del Mondo a Otumbari, Maria Madre della Chiesa a Arivu.
Al termine del recital, applausi a non finire. Scopo del recital era anche di raccogliere fondi per sostenere le iniziative legate alla causa di beatificazione di P. Sartori.
Incontro dei postulanti e novizi comboniani dell’Europa
I postulanti e novizi delle province comboniane dell’Europa si sono incontrati a Limone, paese natale di san Daniele Comboni, dal 27 al 30 aprile scorso. Erano presenti formandi e formatori di Italia, Polonia, Spagna e Portogallo. C’erano otto postulanti e sei novizi che frequentano il noviziato europeo di Santarém, in Portogallo.
Dopo il benvenuto di P. Corrado Masini, provinciale d’Italia, P. Alberto Pelucchi, Vicario generale, ha parlato ai giovani candidati alla vita missionaria della situazione attuale dell’Istituto, delle sfide della nuova evangelizzazione e della missione dei Comboniani nell’Europa dei nostri giorni.
Secondo un postulante, l’incontro è stato “un momento straordinario di scambio di esperienze e di condivisione”. Altrettanto significativa, la visita alla Casa Madre di Verona, al Museo Africano, al Centro Ammalati e Anziani, all’Istituto Mazza e alla casa delle Suore Comboniane.
Il 30 aprile i postulanti sono tornati a casa, mentre i novizi e i loro formatori, P. José Juan Valero Maciá e P. Víctor Dias, si sono fermati a Limone fino al 10 maggio per il ritiro annuale, guidato da P. Manuel João Pereira Correia. I tre novizi del secondo anno faranno la loro professione religiosa il prossimo 26 maggio, vigilia di Pentecoste, nella Cattedrale di Santarém.
MALAWI-ZAMBIA
Ordinazione sacerdotale
L’ordinazione sacerdotale del diacono Harold Felix Gomanjira ha avuto luogo nella parrocchia di Mwanga, in Malawi, sabato 12 maggio 2012. Mons. Montfort Stima, vescovo ausiliare di Blantyre, ha presieduto l’ordinazione. Molti confratelli del Malawi e Zambia hanno preso parte alla gioiosa celebrazione insieme ad altri sacerdoti diocesani, suore e molti cristiani della parrocchia di Mwanga, alcuni dei quali hanno dovuto percorrere lunghe distanze per essere presenti.
Hanno partecipato anche 19 postulanti comboniani di Balaka con i loro formatori, P. Edward Kanyike e P. Gabriel Uribe, e 13 pre-postulanti che stanno facendo il pre-postulato a Lunzu. È stato davvero un giorno speciale di benedizioni per la provincia del Malawi-Zambia e per la Chiesa locale.
Era la prima volta che nella parrocchia veniva celebrata un’ordinazione sacerdotale. Il vescovo ha ringraziato i Comboniani per il buon lavoro che stanno svolgendo nell’arcidiocesi di Blantyre. Il provinciale P. Dário Balula Chaves, dopo aver ringraziato il vescovo e gli animatori dei gruppi parrocchiali per la loro meravigliosa collaborazione, ha chiesto a tutti di accompagnare con la preghiera il neo-sacerdote, inviato da Dio a continuare il lavoro missionario in altri paesi, nel nome della Chiesa locale.
P. Harold è nato a Kwalala, Mulanje, Malawi. Ha fatto il noviziato a Lusaka, Zambia, gli studi di teologia a Lima, Perù, e il suo servizio missionario a Chama, Zambia. È stato assegnato alla provincia del Sudafrica.
POLSKA
Ordinazione di Andrzej Jan Filip
La diocesi di Tarnovia, nel sud-est della Polonia, è quella che più di ogni altra annovera fra i sacerdoti diocesani il maggior numero di missionari “fidei donum”: più di 60 attualmente. Ciò è indicativo di un buon spirito missionario. Non mancano, comunque, vocazioni anche di altri Istituti missionari, tra i quali i Comboniani.
L'ultimo frutto di questo lavoro è P. Andrzej Jan Filip, ordinato il 12 maggio nella sua parrocchia di Mogilno. P. Andrzej, dopo aver terminato gli studi teologici a Napoli, ha speso due anni di servizio missionario in Mozambico, nella comunità comboniana di Muxúngue. Tornato due mesi fa in Polonia, si è preparato all’ordinazione sacerdotale, per poi tornare in Mozambico, dove continuerà a lavorare per la gente e la Chiesa locale.
Due sono gli elementi che hanno caratterizzato l'ordinazione di P. Andrzej. Innanzitutto è il primo ad essere stato ordinato nella sua chiesa parrocchiale. Questo ha fatto sì, che la gente potesse vivere la celebrazione con particolare emozione. È stato un evento comunitario: tutti hanno dato il loro contributo per la preparazione e tutti hanno potuto viverlo in prima persona.
Inoltre P. Andrzej è stato ordinato da un vescovo missionario, mons. Janusz Kaleta, vescovo di Karaganda in Kazakistan, che gli ha rivolto queste parole: “Sarai disposto ad andare là dove ti manda la Chiesa? Ricorda che il lavoro missionario porta frutto dopo anni di fatica. Non perdere mai la fiducia!”.
PORTUGAL
Coordinatori dei Laici Comboniani d’Europa
I coordinatori dei Laici Missionari Comboniani (LMC) delle diverse province dell’Europa e i responsabili della Commissione Centrale dei LMC si sono riuniti a Coimbra, Portogallo, dal 29 aprile al 1 maggio. L’incontro aveva tre obiettivi principali: presentare il resoconto delle attività dell’anno precedente; riflettere sul cammino fatto dai LMC di ogni provincia negli ultimi anni, confrontandolo con le decisioni degli incontri precedenti; preparare l’incontro dei LMC della prima settimana di agosto 2012, a Verona, Italia. I membri della Commissione Centrale (Alberto de la Portilla, P. Günther Hofmann e P. Arlindo Pinto) hanno presentato la bozza del programma della V Assemblea dei LMC che si terrà a Maia, Portogallo, dal 2 al 9 dicembre 2012.
Il provinciale del Portogallo, P. Alberto de Oliveira Silva, ha dato il benvenuto, in rappresentanza di P. Ramón Eguíluz Eguíluz, provinciale della Spagna, incaricato del settore dei LMC a livello continentale. P. Ramón, infatti, non ha potuto partecipare essendo impegnato con la visita del Superiore Generale alla sua provincia. L’incontro ha avuto sedici partecipanti: sei laici rappresentanti delle province comboniane europee (Germania, Spagna, Italia, Polonia e Portogallo), otto comboniani e due comboniane. La superiora comboniana della provincia dell’Europa, Suor Ida Colombo, ha seguito i lavori per “conoscere da vicino – ha detto – il lavoro dei LMC e chiedere loro che genere di collaborazione intendono avere da parte delle Suore Missionarie Comboniane dell’Europa”.
Uno dei responsabili della commissione europea dei LMC, Pedro Moreira, parlando dell’incontro ha detto: “Dopo dieci anni di incontri in cui si è cercato di approfondire il senso di famiglia fra tutti per rafforzare la possibilità di cooperazione in progetti internazionali, volevamo che questa fosse un’opportunità per guardare un po’ al cammino fatto finora, valutarlo e indicare alcune strade per il futuro. Possiamo dire che è proprio ciò che è stato fatto”.
Raduno continentale di Giustizia e Pace sul settore immigrati
Dal 7 all’11 maggio, si è tenuto a Coimbra il raduno continentale dei comboniani che lavorano tra gli immigrati in Europa. Durante l’incontro si è riflettuto sulle migrazioni come il più vasto movimento di persone di tutti i tempi che “si è trasformato in realtà strutturale della società contemporanea e costituisce un problema sempre più complesso, dal punto di vista sociale, culturale, politico, religioso, economico e pastorale”, come dice l’Istruzione Erga migrantes caritas Christi del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti. L’Istruzione sottolinea che l’evento migratorio “solleva il problema etico della ricerca di un nuovo ordine economico internazionale per una più equa distribuzione dei beni della terra, nella visione della comunità internazionale come famiglia di popoli, con applicazione del Diritto Internazionale”.
Nell’Assemblea di Pesaro, i partecipanti di tutte le provincie europee avevano scelto tre progetti concreti e comuni dei comboniani in Europa: un centro europeo di comunicazione, probabilmente a Londra; un luogo di spiritualità e di riflessione sulla missione, a Limone sul Garda (Italia); e la prosecuzione dell’impegno con e tra gli immigrati a livello locale, ma con una visione sempre più europea e la possibilità di scambio di personale anche di altri continenti. Si è sottolineato ancora una volta che da soli si può fare poco o nulla. Perciò si è insistito sul fatto che il lavoro in questo settore di GPIC deve essere fatto in collaborazione con gli altri movimenti della Chiesa e della società civile.
SOUTH AFRICA
Assemblea provinciale
Dal 23 al 27 aprile 2012 i confratelli che lavorano in Sud Africa si sono riuniti per l’assemblea provinciale annuale presso il Centro Pastorale Maria Trost, nella diocesi di Witbank. Erano presenti anche il vescovo comboniano della diocesi, Mons. Giuseppe Sandri, e la comboniana suor Clara Torres Acevedo. È stato un momento di grande comunione e condivisione tra tutti i membri della provincia.
Durante i tre giorni dell’assemblea è stato discusso e aggiornato il Direttorio provinciale, con qualche resistenza da parte di alcuni confratelli riguardo al Fondo Comune Totale. Altri temi sono stati la scarsità di personale e la conseguente riqualificazione dei nostri impegni, la sfida dell’animazione missionaria, la mancanza di vocazioni e la necessità di una voce più profetica nel nostro lavoro missionario.
Durante l’assemblea si è colta l’occasione per celebrare gli anniversari di professione religiosa e sacerdotali di alcuni confratelli. Fr. Benno Singer festeggia 50 anni di professione perpetua, P. José Luis Roman, 25 anni di voti temporanei, P. Francis Manana e P. Jude Burgers, 25 anni di ordinazione sacerdotale.
Giubileo sacerdotale di P. Francis Thuli Manana
P. Francis ha celebrato 25 anni di sacerdozio nella sua parrocchia d’origine. È il primo nero del Sudafrica che si è fatto missionario comboniano. Molta gente è arrivato alla festa da Phiri, Soweto (Johannesburgo), dove P. Francesco è attualmente il parroco, e da altre parti del paese. La famiglia di P. Francesco era presente e piena di gioia e di gratitudine. Molte persone, e in particolar modo molti confratelli, hanno partecipato alla festa. La Messa è stata presieduta dal vescovo Mons. Joe Sandri.
P. Jeremias dos Santos Martins, superiore provinciale, nelle sue parole di ringraziamento ha sottolineato la realizzazione del sogno di Comboni di “Salvare l'Africa con l'Africa”. Ha fatto riferimento ai molti doni di P. Francis messi al servizio della missione in Ecuador e in Sud Africa, attraverso il suo ministero pastorale.
Rinnovo dei voti
Ogni anno il 1° maggio gli scolastici dello Scolasticato di Pietermaritzburg rinnovano i loro voti. Quest’anno, li hanno rinnovati 9 dei 10 scolastici. Infatti, era assente uno scolastico del Sud Sudan, ritornato nel suo paese al fine di regolarizzare la sua situazione, come il passaporto e il nuovo visto per il Sud Africa.
La cerimonia si è svolta nel pomeriggio. Ogni scolastico, chiamato per nome da uno dei formatori, ha risposto alla chiamata nella propria lingua locale: ewe, lingala, sotho, amarico... esprimendo così la ricchezza della nostra interculturalità e internazionalità.
SOUTH SUDAN
Continua la difficile situazione tra i due Sudan
Alla fine di gennaio la situazione politica in Sud Sudan stava volgendo al peggio. Il Sud Sudan aveva deciso di chiudere le pompe nei suoi campi petroliferi, accusando il Sudan (del Nord) di rubare il suo olio greggio ed esigere una tassa irragionevole per concedere il permesso di esportare il petrolio attraverso le sue infrastrutture.
Nel mese di febbraio i negoziati tra i due paesi su importanti questioni riguardanti il dopo-indipendenza, con la mediazione di un gruppo di esperti dell’Unione Africana, sono stati sospesi.
Nel mese di marzo c’è stato un significativo passo avanti quando il Sud Sudan e il Sudan (del Nord) hanno raggiunto un accordo su nazionalità, cittadinanza e problemi della sicurezza. A Khartoum, i sostenitori della linea dura hanno criticato l’accordo e – secondo Juba – hanno boicottato l’incontro, in programma per il 3 aprile a Juba, fra Salva Kiir Mayardit e Omar Al Bashir, per firmare gli accordi e discutere di altre questioni irrisolte, tra cui Abyei, i confini e i pozzi di petrolio.
Alla fine di marzo, le forze armate del Sudan (SAF) hanno intensificato i bombardamenti oltre le frontiere con l’artiglieria e attacchi aerei. L’esercito del Sud Sudan, lo SPLA, ha respinto la SAF al di là dell’area ricca di petrolio, Heglig, prima di ritirarsi sulle proprie posizioni. Il Sud Sudan chiama Heglig con il nome di Panthou (in dinka).
Il Sudan non si aspettava il successo militare dello SPLA. La SAF quindi ha intensificato i bombardamenti e gli attacchi oltre frontiera e il Sud Sudan ha riconquistato, ancora una volta, Heglig-Panthou. Kiir ha detto all’Assemblea Nazionale che questa volta l’occupazione sarebbe stata permanente. La comunità internazionale ha condannato questa occupazione, l’ONU ha minacciato sanzioni e una decina di giorni dopo Kiir ha fatto marcia indietro e ha ordinato allo SPLA di ritirarsi in ordine da Heglig-Panthou. Khartoum ha subito dato l’annuncio che era riuscita a cacciare dall’area petrolifera l’esercito del Sud Sudan, uccidendo 1.500 soldati.
Nel frattempo, l’8 aprile scadeva il “periodo di grazia” per i sudanesi del Sud che vivono al Nord. Oltre 500.000 persone avrebbero dovuto ottenere un’adeguata documentazione per registrarsi come stranieri oppure tornare a casa. Lo stesso giorno, il Sudan ha sospeso i voli diretti tra Khartoum e Juba.
Dopo l’occupazione di Heglig-Panthou, Bashir ha ordinato la sospensione dei colloqui con il Sud Sudan, accusando Juba di comprendere solo il linguaggio della guerra e promettendo di liberare il nuovo paese dagli “insetti” dello SPLM, il partito di governo. L’Assemblea Nazionale del Sudan ha dichiarato il Sud Sudan uno stato nemico.
Alla fine di aprile, Bashir ha dichiarato lo stato di emergenza lungo il confine con il Sud Sudan e il governatore dello Stato del Nilo Bianco ha concesso dieci giorni per andare via ai circa 20.000 sudanesi bloccati a Kosti, in attesa di mezzi di trasporto (via terra o via fiume) per il Sud Sudan, accusandoli oltretutto di costituire una minaccia per la sicurezza.
Secondo gli osservatori internazionali, la situazione tra Sud Sudan e Sudan è giunta ad un livello pericoloso e potrebbe trasformarsi in una vera e propria guerra.
Primo incontro dei religiosi
Dall’8 al 10 maggio settanta religiose e religiosi di 30 Istituti che lavorano in Sud Sudan si sono incontrati per la prima volta per riflettere sull’invito del Secondo Sinodo per l’Africa alla vita consacrata nel nuovo paese. I partecipanti hanno condiviso alcune idee sulle caratteristiche che deve avere il religioso in Sud Sudan e hanno deciso di fondare un’associazione per coordinare il lavoro tra i diversi Istituti e la Conferenza episcopale. Hanno chiesto anche l’istituzione di un Centro di spiritualità.
Inoltre, hanno scritto una lettera al ministro degli Interni perché esamini la questione dei visti per i missionari espatriati; attualmente, infatti, ogni missionario spende annualmente USD 500,00 per i visti.
Vescovi cattolici ed episcopaliani riallacciano i rapporti
Dal 9 all’11 maggio sei vescovi cattolici e otto vescovi episcopaliani del Sud Sudan si sono incontrati a Yei con John Sentamu, arcivescovo anglicano di York (Inghilterra) e un gruppo di consulenti allo scopo di esaminare i modi per riprendere le attività ecumeniche nel paese e individuare alcune attività da svolgere insieme.
I vescovi hanno anche preparato un messaggio dal titolo “Abbiamo un sogno di pace, giustizia e libertà”, chiedendo ai capi politici di Juba e Khartoum di risolvere le loro divergenze al tavolo dei negoziati.
Hilde Johnson, capo della missione ONU in Sud Sudan, ha incontrato i vescovi e chiesto loro di rassicurare i propri fedeli sul fatto che l’ONU non ha abbandonato né tradito il Sud Sudan.
Primo gruppo di laureati dell’Università Cattolica
L’Università Cattolica del Sud Sudan ha il suo primo gruppo di laureati. Il titolo è stato conferito il 12 maggio scorso, con una bella cerimonia, a 25 studenti del Dipartimento di Economia e Commercio (corso di quattro anni). Il diploma di laurea verrà loro consegnato ad ottobre, presso l’Università Cattolica dell’Africa Orientale.
L’Università Cattolica offre corsi di Economia e di Educazione a Juba e di Agricoltura a Wau. Si prevede di aprire un collegio per il Petrolio e le Miniere a Malakal.
TCHAD
Prima professione religiosa a Sarh
Domenica 13 maggio 2012 la famiglia comboniana in Ciad e tutta la comunità cristiana della parrocchia San Kizito di Begou hanno partecipato con gioia alla prima professione di dieci novizi che hanno terminato la formazione nel noviziato Sainte-Croix di Sarh.
Si tratta della prima professione religiosa di questo noviziato interprovinciale dell’Africa francofona, inaugurato il 21 settembre 2010 alla presenza del segretario generale della formazione, P. John Baptist Opargiw. È il primo e unico noviziato maschile in Ciad.
Al fine di sottolineare l’importanza della consacrazione religiosa nella vita della Chiesa si è voluto celebrare questo evento in una parrocchia in cui i missionari comboniani lavorano da oltre dieci anni e da cui è uscito il primo comboniano del Ciad.
La Messa è stata presieduta dal provinciale, P. Pietro Ciuciulla, alla presenza di numerosi confratelli, della superiora generale delle comboniane, in visita al Ciad, accompagnata dalla provinciale del Centrafrica-Ciad, religiosi e religiose di altri Istituti e molti cristiani venuti dalle comunità in cui i novizi hanno fatto le loro esperienze apostoliche e comunitarie.
La diocesi di Sarh era rappresentata dal vicario generale, Mons. Bertin Nguetigal. Fra i neo-professi, vi sono sette candidati al sacerdozio e tre candidati fratelli.
TOGO-GHANA-BENIN
Formazione Permanente
Dall’8 al 10 maggio la provincia ha vissuto un momento privilegiato di Formazione Permanente, animata da P. Fermo Bernasconi, formatore dello Scolasticato di Kinshasa (RDC).
L’8 si sono incontrati i superiori per una lunga condivisione a partire dall’esperienza di ciascuno: gioie, limiti e difficoltà nel servizio affidato loro. Nel pomeriggio sono stati presentati un sussidio per favorire la comunicazione fra confratelli della comunità e la carta (progetto comunitario pastorale).
Durante la mattinata del 10, P. Fermo ha presentato una riflessione di P. Siro Stocchetti su tre constatazioni considerate importanti nella esperienza di FP: poca interiorizzazione, poca passione e una buona dose di autosufficienza. Tre, gli strumenti proposti per il cammino personale: Lectio divina, revisione della giornata e progetto personale di vita.
Lunedì 7 maggio, a Cacaveli, si sono incontrati 18 confratelli autoctoni della provincia. Ciascuno ha potuto condividere gioie e preoccupazioni facendo risaltare alcuni temi di maggiore interesse tra cui: famiglia, economia, studi e specializzazioni. L’incontro è stato valutato molto positivamente e si è deciso di ripeterlo due volte l’anno.
Martedì 8 maggio si sono incontrati i confratelli al di sotto dei 40 anni – undici, compresi gli scolastici in servizio missionario – che hanno messo in comune le rispettive esperienze e trascorso alcuni bei momenti di fraternità.
LA MADRE: Adelina, di P. Celestino Celi (†); Emília, di P. Manuel Augusto L. Ferreira (P).
IL FRATELLO: Aldo, di P. Alberto Doneda (EC).
LA SORELLA: Emma, di P. Josef Uhl (I); Albina, di P. Gianmario Vimercati (I); Piera, di P. Assunto Tebaldini (BNE).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Neghesti Mehereteab; Sr. Gianna Enrica Salvoni; Sr. Zita Pia Marchetti.