ROMA
Celebrazione al Collegio Urbano
Il 12 gennaio al Collegio Urbano si è celebrato il 375° anniversario della sua esistenza. Ha presieduto l’eucarestia Sua Eminenza il Cardinale Crescenzio Sepe, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Don Daniele Surur, sudanese inviato a Roma dal vescovo dell’Africa Centrale, Mons. Daniele Comboni, è stato il primo africano subsahariano a frequentare il collegio.
Dal mondo per il mondo – DIACONI E PRETI
Quito, sabato 11 gennaio, nella parrocchia di Carcelén, Quito (Ecuador), è stato ordinato il settimo sacerdote ecuadoriano, P. Gladimiro Waldemar Pacheco Cruz, che ha terminato i suoi studi a Kinshasa.
Roma, 18 gennaio, 2003. Martin Adolfo Bolaños Palacios (Colombia), Rafael Guitron Torres (Messico), Nelson Edgar Mitchell Sandoval (Cile), Joaquim José Moreira da Silva (Portogallo), Prisciliano Quiroz Alferez (Messico) sono stati ordinati diaconi dal Cardinale Francis Arinze, nella parrocchia di S. Gregorio Barbarigo, Roma.
Il Cardinale Arinze, nell’omelia, ha ricordato ai cinque giovani che il diaconato è servizio di preghiera a Dio e di dedizione alle persone, è una vita spesa per gli altri nel celibato, segno della carità pastorale e della completa dedizione a Dio e ai fratelli e sorelle del mondo, con cuore indiviso e libero nella sequela di Cristo. “Di celibato non è mai morto nessuno!”, ha celiato il Cardinale. Concludendo ha parlato della prossima canonizzazione del Beato Daniele Comboni e ha invitato tutti, missionari e missionarie comboniani, a vivere con coerenza l’eredità lasciata dal Fondatore. Al termine del rito di ordinazione e dell’Eucarestia, a nome di tutti, il papà e la mamma di uno dei nuovi diaconi hanno deposto un mazzo di fiori ai piedi della statua della Vergine Maria come atto di consacrazione e di ringraziamento.
CENTRAFRICA
Mai così male dai tempi della tratta degli schiavi
Da un appello ai Comboniani dal Consiglio provinciale Comboniano della RCA.
“Dal 25 ottobre 2002, la Repubblica del Centrafrica vive momenti molto difficili, momenti che non aveva più conosciuto dai tempi della tratta degli schiavi del XVIII e XIX secolo. Il Paese è diviso in due, con al nord i ribelli legati all’ex capo di stato maggiore François Bozizé e al sud le forze fedeli al presidente Ange Felix Patassé. Ma ovunque la popolazione è in preda alla miseria, alla sofferenza, alla spoliazione, al soffocamento, martoriata e senza speranza. I sacerdoti, le religiose, i missionari e missionarie, restano al loro posto, solidali con la gente, alla mercé dei soldati e dei ribelli. I Comboniani di Dakoa e Grimari, come pure le Suore Comboniane di Kagasbandoro e Batangafo si trovano al centro della rivolta. Da Bangui è impossibile raggiungerli, è difficile aver notizie, è difficile aiutarli. “Cari confratelli, aiutateci. Pregate per noi, parlate attraverso i media della Repubblica del Centrafrica e della situazione della sua popolazione martoriata e senza speranza”.
CONGO
Situazione all’inizio del 2003
Il dialogo inter-congolese continua a produrre documenti firmati da tutte le parti in causa: governo, società civile, opposizione non armata e tutti i gruppi di ribelli. Più che di veri accordi di pace, si tratta di accordi per la spartizione del potere, firmati, a quanto sembra, sotto la pressione di potenze straniere, anche africane. Ma non si vedono i frutti di tutto questo: finora nessuna decisione è stata messa in pratica. I combattimenti proseguono, anche tra i ribelli. Le truppe straniere, in particolare quelle dell’Uganda, Ruanda e Burundi si trovano ancora sul territorio congolese.
La situazione continua a peggiorare per la popolazione. In certe zone, la gente si è praticamente stabilita nella boscaglia, lontana dalle strade, per sfuggire alle razzie dei militari. Molte testimonianze sono concordi nel riferire di atti gravissimi contro l’umanità: furti, violenze, scempio dei cadaveri e perfino episodi di cannibalismo.
ITALIA
Assemblea di animazione missionaria
“La vera animazione missionaria deve avere un cuore: la spiritualità e la passione del Comboni per i dimenticati dell’umanità”. E’ l’esigenza rimarcata dall’Assemblea annuale di Animazione Missionaria dei Comboniani in Italia, tenuta a Pesaro dal 13 al 16 gennaio. Nei tre giorni di formazione, informazione, valutazione della realtà italiana e delle attività comboniane è intervenuta anche l’on. Rosy Bindi, ex ministro della sanità, che ha presentato una panoramica della situazione e ha sottolineato che l’AM non deve astenersi dal fare un discorso di politica evangelica. “La vostra AM aiuta noi politici a leggere realtà che conosciamo poco e ci ricorda i valori umani e cristiani su cui deve basarsi una società”. E’ intervenuto anche don Antonio dell’Olio, Pax Christi, e ha sottolineato che l’AM deve dare un messaggio a quella parte della nostra Chiesa che dedica tutto il suo tempo a curare il suo piccolo bonsai senza accorgersi della foresta che da sempre le sta davanti. “Unitevi, ha aggiunto, all’apostolato per la pace del Papa, di Gino Strada, di P. Zanotelli, di don Ciotti che hanno portato il 30% della popolazione italiana a schierarsi in favore della pace”.
TOGO
Un paese in declino
Mentre per il Ghana e il Benin si intravede una crescita politica ed economica, la situazione del Togo si sta degradando. Le ricchezze del paese vengono sfruttate sempre di più da paesi che non contribuiscono a fornire reddito né servizi alla popolazione. Non si parla più di povertà tra la gente, ma di miseria che continua ad aumentare. Gli impiegati non vengono pagati con regolarità; l’economia va male e il futuro è incerto. Le conseguenze sono visibili soprattutto nel campo sanitario. Sono poche le famiglie in grado di pagarsi le spese necessarie per le cure.
La Chiesa si impegna sempre di più a “fare causa comune con la gente” soffrendo le limitazioni e condividendo con i bisognosi quel che ha. I Comboniani offrono accoglienza e assistenza ai poveri e agli ammalati in alcune loro comunità, lavorano per la formazione dei giovani - il futuro della società – nelle scuole collegate alle parrocchie, danno voce alla gente attraverso i mezzi di comunicazione (la radio “Esperance” di Tabligbo) per creare una coscienza sociale tra i cittadini, e curano l’accoglienza all’infanzia in particolari situazioni.
PARROCCHIA CHE VA...
PERU'
Il 12 gennaio i Missionari Comboniani hanno consegnato alla diocesi di Tarma la parrocchia di Huariaca. Il Vescovo di Tarma, mons. Richard Daniel Alarcon Urrutia, ha ringraziato i Comboniani per i 44 anni di lavoro svolto a Huariaca e nelle altre 30 comunità rurali della parrocchia.
...PARROCCHIA CHE VIENE
SUDAFRICA
Il 17 gennaio 2003 l’arcivescovo di Durban, Sua eminenza Cardinal Wilfred Napier ha ufficialmente dato inizio alla presenza dei Missionari Comboniani nella provincia di Kwa-Zulu, Natal, in Sudafrica con il nuovo scolasticato internazionale di Pietermaritzburg nella parrocchia di Santa Giovanna d’Arco.
Gli scolastici frequentano il St. Joseph Institute, fondato dagli Oblati di Maria Immacolata nel 1943 per la formazione dei loro candidati al sacerdozio. Oggi è una accademia frequentata da studenti di molte comunità religiose, sia maschili che femminili. Fa parte di un gruppo di istituzioni teologiche cristiane dell’area di Pietermaritzburg, inclusa l’Università di Natal. L’istituto offre un corso di sei anni per la preparazione al sacerdozio. Gli scolastici comboniani partecipano solo agli ultimi quattro anni di teologia.
Familia Comboniana n. 595