Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE

IL FANTASMA DELLA CRISI ECONOMICA
La crisi economica mondiale è su tutti i giornali, tutti i giorni. Un giornale di fine marzo riportava alcune testimonianze di preoccupazione e sofferenza nelle normali famiglie. Leggo: “Il mangiare scarseggia in casa”, “Per andare avanti chiedo in prestito a mio padre, che vive della sua pensione”.
E ancora: “Ho perso il lavoro a 55 anni. Sentirsi mantenuto dalla moglie per me significa essere un inutile, un nessuno”. “In casa abbiamo deciso per i tagli su tutti i fronti: usare poco la macchina e il telefono. Niente ristoranti e niente vacanze. Stare insieme e dimezzare le spese… e non cestiniamo più i volantini con le offerte. Dalla crisi si esce con un minimo di impegno”.
Penso a queste ultime parole e mi domando: “Come viviamo questa crisi nelle nostre comunità?”. Forse non ci siamo neanche accorti della crisi, grazie al voto di povertà, che ci permette di vivere senza sapere quanto spendiamo o, come dice Comboni, senza sapere “quanto sudore costa il denaro” (S 2607).
Sia chiaro che non voglio dare lezioni a nessuno. Sto scrivendo per introdurre il tema della povertà e della sofferenza di chi è vittima della crisi; il tema della autolimitazione e il tema di un livello di vita più semplice ed austero.
Il Presidente della Repubblica Italiana, toccando il tema della crisi economica, ha parlato di opportunità: “Facciamo di questa crisi un’opportunità, ha detto, per liberarci dalle debolezze e insufficienze del nostro sistema”. Parafrasando, possiamo prendere la strada di questa opportunità per liberarci dalle debolezze di una vita di povertà non vissuta in pieno.
Questa è anche un’opportunità per ritornare alla saggezza delle nostra Regola di Vita, meditarla e fare un sincero esame di coscienza.
1. Uso dei Beni: “Nell’uso comune dei beni, il missionario si ispira all’ideale della prima comunità cristiana. Condivide con i confratelli i beni materiali e le esperienze di fede, senza cercare privilegi per se stesso” (RV 27.3).
Il beneficio della condivisione dei beni materiali è stata vista dal Capitolo Generale 2003 (n. 86) come un beneficio per la vita comunitaria e missionaria.
Il Fondo Comune, che abbiamo adottato (AC ’03, 102; 102.2) è inteso troppo spesso come un meccanismo amministrativo. Al contrario, è un cammino missionario, è strumento concreto attraverso cui esprimere e condurre una vita missionaria realizzata comunitariamente nella programmazione, nella ricerca dei mezzi necessari, nell’esercizio delle opere scelte e nella valutazione del lavoro fatto. Ovviamente, saremo capaci di condividere ciò che abbiamo, se saremo capaci di condividere ciò che siamo.
2. Beni e Povertà: “La testimonianza di povertà dell’Istituto si esprime nella comunione, condivisione e autolimitazione dei beni economici, secondo lo spirito e la pratica delle prime comunità cristiane” (RV 164).
Succede ancora che dei confratelli, indipendentemente da qualsiasi obbedienza e qualsiasi regola, dispongano di somme di cui solo i ricchi della terra possono disporre. Questo non è né comunione, né condivisione né autolimitazione. A questo punto richiamiamo un principio evangelico fondamentale valido per i tre voti: dobbiamo badare più all’essere che all’apparire. Uno può essere in spirito contrario alla povertà, ma riesce a tenerlo nascosto, come si possono tenere nascoste le somme di soldi. Certamente il “non essere” rende arido o annulla ogni sforzo ed ogni attività apostolica. Dobbiamo guardare all’essere come Cristo ci vuole, alla perfezione a cui Cristo ci ha chiamati.
3. Tutto per la missione: “La pratica della povertà nell’Istituto esige che qualsiasi cosa acquistata o donata venga usata per l’evangelizzazione, per il lavoro di animazione e per la preparazione e il sostentamento dei missionari” (RV 30). Ogni moneta usata fuori dalla norma della Regola di Vita è usata male. Ogni somma non usata per la missione, non trasformata in missione, è offendere la Provvidenza di Dio, oltre che rubare alla missione.
4. La legge del lavoro: “Il comboniano vive la povertà anche attraverso un serio e impegnato lavoro quotidiano” (RV 27.2).
Nella vita religiosa, anche per chi non lavora, il piatto è sempre pronto ed abbondante. E non solo il piatto. Grazie a Dio, coloro che non lavorano non sono molti. Anzi, è il caso di dire che a molti bisognerebbe dare un ordine per riposare un po’. Comunque, la legge del lavoro esiste per tutti. Lavorare significa anche fare bene le cose con passione e professionalità. Secondo la legge comune del lavoro, chi non lavora o lavora male è licenziato. Nella vita religiosa non si può licenziare. E anche questo è un privilegio contrario alla povertà.
5. Con i poveri: “Nonostante le difficoltà a condividere le condizioni dei poveri, il missionario prende su di sé le loro ansietà, i loro problemi e la loro difesa. Si unisce a loro nello sforzo di migliorare le loro condizioni di vita, contro ogni sfruttamento e ingiustizia” (RV 28.2).
E qui Gesù il Cristo ci fa ritornare al suo Vangelo, alla parabola del ricco epulone. Gesù ci ricorda che il posto giusto per noi è stare con Lazzaro, sentire e capire cosa significa vivere con le briciole che cadono dalla mensa degli altri. Gesù dice anche che la tentazione di rimanere a tavola col ricco epulone è continua e forte. Dal posto che scegliamo diamo un messaggio. Per questo, nuovamente, la RV dice che “Il missionario sceglie volontariamente la povertà di Cristo, lasciando ogni cosa;… segue uno stile semplice di vita per essere libero di portare il messaggio evangelico ai più poveri e abbandonati e vivere in solidarietà con loro” (RV 27).
Per concludere, apriamoci ai consigli di san Paolo: “Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, contentiamoci di questo. L’attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede” (1 Tim 6,7-10).
1 maggio 2009
Festa di S. Giuseppe Lavoratore
P. Teresino Serra
Superiore Generale

Professioni perpetue
Sc. Adam Witold Szpara (PO) Warszawa (PL) 06.04.2009
Sc. Moses Francis Bwanali (MZ) Lilongwe (MW) 19.04.2009
Sc. Kasitomu James Milward (MZ) Lusaka (Z) 19.04.2009

Opera del Redentore
Maggio 01 – 07 ET 08 – 15 ER 16 – 31 IT
Giugno 01 – 15 KE 16 – 30 KH

Intenzioni di preghiera
Maggio
- Perché lo Spirito Santo guidi le Suore Missionarie Comboniane a continuare il cammino in un rinnovato stile di Vita Consacrata a Dio per consolidare la chiamata ad essere donne di speranza, dialogo e riconciliazione a servizio del Regno. Preghiamo.
Giugno - Per i gruppi umani più poveri e dimenticati e per tutte le vittime della violenza e dell'ingiustizia: perché trovino sostegno nel cuore di Cristo Buon Pastore e nella nostra solidarietà e fraternità. Preghiamo.

CENTRAFRIQUE

Incontro dei giovani
Dal 4 al 5 aprile, nel monastero delle Beatitudini del Verbo Divino, si è svolto un grande incontro dei giovani dell’arcidiocesi di Bangui. All’incontro, di vasta portata, hanno partecipato più di 10.000 giovani provenienti da 23 parrocchie, per pregare e riflettere assieme sul tema “Giovane, alzati! Sii artefice di pace e di sviluppo”. La sera precedente era intervenuto Mons. Pascal Tongamba, vicario generale di Bangui, venuto personalmente a rappresentare l’arcivescovo. Nel corso della conferenza, Mons. Tongamba ha presentato ai giovani le attese della Chiesa: “La Chiesa si aspetta che siate sentinelle di valori umani e spirituali, valori che vi permetteranno di costruire la vostra vita sulla roccia, la roccia sicura, e vi aiuteranno ad orientare il vostro futuro di cristiani e cittadini. Non abbiate paura di Cristo, mettetevi umilmente alla sua scuola: non toglie nulla ma dà tutto. Fuggite il compromesso, la mediocrità, la leggerezza, la corruzione e prendete a modello San Paolo”, ha concluso. I giovani, a loro volta, hanno espresso il desiderio di avere, nella società e nella Chiesa, delle persone affidabili da poter seguire, in grado di illuminarli nella loro ricerca di senso e di verità. Vi è stato poi un momento di preghiera con il sacramento della riconciliazione prima di proseguire la veglia con la lode e la catechesi. Domenica mattina, giorno delle Palme, si è svolta una grande celebrazione eucaristica presieduta dall’abate Brad Walter Mazangue, attorniato da una decina di sacerdoti, cappellani della gioventù. Gli 800 ragazzi della parrocchia di Notre Dame de Fatima erano accompagnati dal loro cappellano, il comboniano P. Léonard Ndjadi Ndjate. Erano presenti anche i comboniani P. Jesús Ruiz Molina e P. Ambrosio Ríos Hernández. La “Chorale de l’Unité”, venuta da Fatima, ha animato veramente bene la celebrazione, con grande gioia di tutti i presenti. Dopo la Messa e un pranzo fraterno, ci si è dati appuntamento per il prossimo mese di agosto, al foro diocesano dei giovani.

KHARTOUM

Notizie in breve
In questi giorni l’aria a Khartoum si è fatta piuttosto calda, e non solo perché il termometro segna fino a 45 gradi. Il mandato di cattura emesso contro il Presidente il 4 marzo 2009 continua a pesare sulla situazione politica e a gettare un’ombra di incertezza su tutto. Ma ci sono anche altri temi che animano il dibattito politico e sono fonte di preoccupazione.

Abyei
Abyei è una delle zone contese tra Sud e Nord Sudan. Per comodità, gli Inglesi affidarono al Nord Sudan l’amministrazione di questa città, abitata da tempo immemorabile dai Denka, ma aperta alle migrazioni stagionali di tribù nomadi del Nord. Da allora, il governo di Khartoum ha sempre cercato di annetterla al Nord, specialmente dopo che la zona si è rivelata ricca di petrolio, suscitando ovviamente una forte reazione da parte del Sud. Infatti, l’anno scorso, a maggio, è bastata una scintilla perché nel giro di poche ore la città diventasse un rogo di capanne: 50.000 persone persero tutto e furono costrette a sfollare. Il caso Abyei è finito alla corte di arbitraggio dell’Aia. Dal 18 al 23 aprile 2009 la Corte ha ascoltato le parti in causa ed entro tre mesi dovrà far conoscere la sua decisione, una decisione per sua natura inappellabile. Il partito di Bashir, il National Congress Party, ha già rifiutato una volta di accettare il parere di una commissione neutrale creata subito dopo la firma del Comprehensive Peace Agreement. Accetterà questa volta la decisione della corte di arbitraggio dell’Aia? Il rischio che la situazione sfugga dalle mani rimane.

Elezioni
Una delle iniziative significative previste dal Comprehensive Peace Agreement del 2005 erano le elezioni generali in tutto il territorio nazionale. Le elezioni dovevano tenersi entro luglio 2009, ma, come per altre scadenze, i tempi si sono allungati. A metà aprile 2009, finalmente la National Elections Commission ha pubblicato una tabella di marcia. Si apprende così che le elezioni si terranno tra 8 mesi circa, a febbraio 2010, e saranno comunque l’ultimo atto di un processo che dovrebbe già essere iniziato da qualche giorno, con la definizione dei collegi elettorali, e che continuerà nei prossimi mesi con la registrazione delle persone, la presentazione dei candidati, ecc. Secondo il documento pubblicato, il 27 febbraio 2010, si dovrebbero conoscere i risultati definitivi.

Il mistero del censimento
Fatto più di un anno fa, il censimento continua a far parlare di sé. Riserve sono state espresse fin dagli inizi, sia per il fatto che, in alcune zone, non è stato possibile effettuarlo, sia perché sono state rilevate delle irregolarità. Ad esempio, la pubblicazione dei risultati, rinviata più volte, era stata annunciata per l’11 aprile, ma anche questa volta non se ne è fatto nulla. Sulla stampa, sono uscite cifre parziali e discordanti. Il mistero rimane. Al Nord si tende ad abbassare il numero degli abitanti del Sud perché questo ha dei riflessi importanti, ad esempio, sulle elezioni, sulla distribuzione delle ricchezze nazionali e sulla quota di partecipazione al potere.

NAP

Mini assemblee
In preparazione all’assemblea continentale in Messico, i membri della NAP si sono riuniti in due mini assemblee, una a Cincinnati e una a Los Angeles. La scelta di due località ha facilitato la partecipazione di tutti i confratelli e fatto risparmiare tempo e denaro.
Oltre allo studio e alla riflessione sui documenti di lavoro, abbiamo colto questa opportunità per fare un’ultima revisione del nostro programma che sottolinea la necessità di esercitare un ministero etico nei confronti dei minori, in vista dell’approvazione da parte del Praesidium. Quest’ultimo è un’organizzazione adottata dalle Conferenze dei Superiori Maggiori degli Istituti Maschili negli Stati Uniti per assicurarsi che la provincia abbia preso tutte le misure necessarie per adempiere alle norme per la difesa dei minori e delle persone in situazioni di vulnerabilità.
Alla fine delle assemblee, gli scolastici Mario Alberto Pacheco Zamora (Messico) e Juan Diego Calderón Vargas (DCA) hanno rinnovato i voti. Mario e Juan Diego stanno terminando il loro anno di servizio missionario nella nostra parrocchia di S. Cecilia, a Los Angeles, e di S. Carlo Borromeo, a Cincinnati.

PERÚ-CHILE

Convivenza di candidati comboniani in formazione
Con il motto “Chiamati a rivivificare la Missione di Comboni”, il 14 marzo si è svolta la IV Convivenza di tutti i Comboniani e Comboniane in formazione della provincia del Perú-Chile. All’incontro, che ha avuto luogo nella casa provinciale di Monterrico, erano presenti i nostri scolastici e postulanti, come pure le postulanti e “junioras” Comboniane.
La convivenza è stata arricchita dalla presenza di alcuni sacerdoti, fratelli e Suore Comboniane ed è stata una bella occasione per condividere il nostro essere missionari e sentirci membri di un’unica famiglia. Infatti, abbiamo potuto pregare assieme, giudicare assieme e condividere esperienze di lavoro pastorale. P. Gaetano Beltrami, nel suo intervento, ci ha aiutato a riflettere su alcuni aspetti che rafforzano o indeboliscono la causa missionaria e, al contempo, ci ha incoraggiati a continuare a scegliere questo stile di vita.
Nel contesto dell’incontro, ha avuto luogo il rinnovo dei voti dello scolastico Gerardo Alvaro Oviedo Casillas che, in questo modo, ci ha ricordato che la vita missionaria comboniana continua ad attrarre i giovani.

Consegna della parrocchia di Renca
A causa del processo di riqualificazione degli impegni che l’Istituto sta attraversando, lo scorso 15 marzo, giorno della nascita di San Daniele Comboni, ha avuto luogo la consegna della parrocchia di “María Misionera” di Renca, alla periferia di Santiago del Cile, di cui eravamo incaricati da solo quattro anni. Questa comunità era sorta per testimoniare lo stile evangelizzatore dei comboniani in questo paese australe e per essere di appoggio ad un’altra comunità già esistente a Santiago del Cile, incaricata dell’animazione missionaria. Purtroppo, una serie di imprevisti e una serena valutazione del lavoro di questi pochi anni ci hanno portato a prendere questa decisione.
Alla celebrazione eucaristica, presieduta da P. Vincenzo Todesco, mccj, parroco uscente, erano presenti P. Rafael Hernández, vicario pastorale della zona nord di Santiago, i comboniani, P. William Dal Santo, vicario parrocchiale, P. René Alfonso Oñate Rebolledo, supe¬riore del CAM, e P. Rogelio Bustos Juárez, provinciale, oltre che un gran numero di fedeli. Alla fine, fra volti tristi e qualche lacrima, il delegato dell’arcidiocesi ha ringraziato, per la loro presenza nella Chiesa, i missionari che, come il patriarca Abramo, continuano a ricor¬dare, oggi, la peculiarità della nostra vocazione battesimale: andare per le strade del mondo, spesso in luoghi sconosciuti, abbandonando progetti, luoghi e persone care, per ascoltare la chiamata che viene da Dio.

Missione di San Martín de Pangoa
La missione di San Martín de Pangoa si trova nel Vicariato Apostolico di San Ramón, nella foresta del dipartimento di Junín. Ha un territorio di circa 6.000 Km2 e comprende circa 200 comunità, abitate, per la maggior parte, da coloni e, per un quarto, da nativi nomatsiguengas e asháninkas.
Per venire da Lima, la capitale del Perù, fino a questa zona, ci vogliono dodici o tredici ore di viaggio, quasi tutte percorribili su strada asfaltata, tranne gli ultimi 40 Km. che sono in terra battuta. Il capoluogo del distretto di Pangoa è una piccola città che profuma ancora di nuovo. Infatti, fondata 50 anni fa, conta attualmente circa 15.000 abitanti anche se tante persone vengono qui dai vicini villaggi per rifornirsi di generi alimentari e prodotti di prima necessità. La maggior parte delle strade non è asfaltata, quindi c’è sempre molta polvere o fango, a seconda della stagione. La vegetazione è tropicale e per le strade pullulano i moto-taxi che fanno servizio pubblico a prezzi modici.
Nel 2002 P. Gianni Pacher, comboniano, morto il 30 marzo 2009, aveva iniziato il suo lavoro pastorale in questa cittadina; infatti, non essendoci un sacerdote stabile dal 1978, varie volte il Vicario Apostolico di San Ramón ci aveva formalmente invitato a fondare una comunità comboniana nel suo Vicariato. La proposta ci era sembrata interessante anche perché già da qualche tempo, come provincia, ci stavamo chiedendo se non fosse giunto il momento di rivedere i nostri impegni e cominciare qualcosa di nuovo, privilegiando proprio questi gruppi, tanto trascurati dal punto di vista pastorale. Così, dopo un periodo di discernimento, lo scorso 15 marzo è stata eretta formalmente la comunità comboniana formata da P. Fernando Madaschi, Fr. Hernán Romero Arias, e dal neo-professo Maciej Tomasz Miąsik.
L’insediamento ufficiale ha avuto luogo il 29 marzo, con una celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Gerardo Zerdin OFM, Vicario della zona, e la partecipazione di numerose persone. P. Rogelio Bustos Juárez ha presentato ciascuno dei membri della nuova comunità e ha parlato ai presenti del carisma comboniano. Ha sottolineato che questi missionari erano lì per essere segno ed espressione della tenerezza di Dio e ha chiesto a tutti i presenti di accompagnarli nei loro primi passi. Nel presbiterio c’era uno striscione con la scritta “Benvenuti Missionari Comboniani” e l’altare era stato adornato con i bei frutti della zona. Durante la celebrazione è stato ricordato P. Gianni Pacher, che si trovava a Lima per cure mediche e che tanto aveva fatto per quella parrocchia. Inaspettatamente, P. Gianni venne trovato morto nella sua stanza, dovuto a un infarto, come il seme caduto in terra, poche ore dopo la presa di possesso della missione, mentre ancora riecheggiavano le parole del vangelo della V domenica di Quaresima: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore produce molto frutto”.

Professione perpetua
Il 18 aprile 2009, i rappresentanti di tutte le comunità comboniane di Lima si sono riuniti presso la sede provinciale per assistere alla professione perpetua dello scolastico Gerardo Alvaro Oviedo Casillas. La celebrazione è stata presieduta da P. Rogelio Bustos Juárez che lo ha ringraziato per la sua testimonianza di amore verso la vita missionaria e lo ha invitato a vivere con passione la sua consacrazione a Dio per la missione. Gerardo è il primo studente peruviano che sta concludendo il suo servizio missionario nella provincia. Fra qualche mese sarà ordinato diacono e sacerdote per essere successivamente inviato alla Delegazione dell’Asia per la sua prima esperienza di vita missionaria.

PORTUGAL

Incontro dei media comboniani
In occasione dell’incontro dei media comboniani dell’Europa, svoltosi a Maia dal 28 marzo al 1 aprile, è stato proposto il lancio di un website comboniano europeo ed è stata approvata una mozione nella quale si chiede più personale qualificato per le riviste.
Il primo giorno, i confratelli della provincia italiana hanno presentato il loro progetto innovatore del Centro Comboni Multimedia di Verona, che riunisce la pubblicazione di due riviste, le trasmissioni della web radio e la produzione di documentari. La sua creazione più recente è la Cocombo, la comunità virtuale online dove gli amici dei comboniani potranno condividere informazioni, foto, progetti, impressioni, ed esperienze.
I 17 partecipanti, rappresentanti dei vari mezzi di comunicazione sociale delle province comboniane europee e delle Filippine, si sono impegnati a seguire il prossimo Sinodo sull’Africa attraverso la pubblicazione di articoli e interviste. È stata approvata anche una mozione indirizzata al Capitolo Generale in cui si chiede di preparare nel campo del giornalismo e dell’amministrazione dei giovani confratelli che possano lavorare nei media comboniani.
È stata accolta la proposta di creare un website comboniano europeo che riunisca in un unico sito gli articoli delle diverse riviste nelle varie lingue. Il sito verrà aggiornato automaticamente attraverso il sistema “rss”.

UGANDA

70 anni di sacerdozio
Durante l’assemblea provinciale tenutasi al Comboni Spirituality Centre di Layibi, Gulu, dal 15 al 17 aprile 2009, tutti i confratelli presenti si sono uniti a P. Vittorio Albertini per lodare e ringraziare il Signore per i suoi settanta anni di sacerdozio, 58 dei quali passati in Uganda tra gli Acholi, quasi sempre a Gulu. P. Vittorio ha dedicato la sua vita all’annuncio del Vangelo e alla celebrazione dei sacramenti. Ha servito la diocesi di Gulu come amministratore, consulente, membro del consiglio di amministrazione di molte Istituzioni, in particolare dell’ospedale di Lacor. Ancora oggi, all’età di 94 anni, celebra l’Eucaristia tutti i giorni per la comunità e, la domenica, per la gente. La cerimonia per questo anniversario, è stata presieduta dal vescovo ausiliare Mons. Sabino Ocan Odoki che nell’omelia ha ricordato ai presenti come P. Vittorio sia stato il suo “sacerdote di famiglia”. È stato lui, infatti, a celebrare il matrimonio dei genitori di Mons. Sabino, a battezzare tutti i loro figli, a mandare lo stesso Sabino, quando era ragazzo, nel seminario minore e, infine, ha partecipato alla sua ordinazione sacerdotale. Tanti auguri a P. Vittorio!

IN PACE CHRISTI

P. Arcangelo Petri (11.11.1924 – 27.03.2009)
P. Ermenegildo Zanuso (16.12.1919 – 04.04.2009)
P. Gianni Pacher (09.03.1954 – 30.03.2009)

I seguenti necrologi appariranno sulla prossima Familia Comboniana:
P. Konrad Lukas Lipp (21.10.1934 – 23.04.2009)
P. Herbert Oberhofer (21.03.1935 – 26.04.2009)
Fr. Lino Cremona (28.06.1912 – 26.04.2009)
P. Vittorio Trabucchi (25.09.1931 – 28.04.2009)

Preghiamo per i nostri defunti
IL PADRE
: Joshwa Imasu, di P. Eibu Dominic (KH).
LA MADRE: Ana María, di Fr. Guillermo Casas Rosell (ACFP).
IL FRATELLO: Giuseppe, di P. Luigi Crotti (I); Joseph, di P. David Paul Baltz (U); Pio, di P. Pietro Settin (BS).
LA SORELLA: Elysabeth, di P. Jean-Claude Kobo (C).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. M. Carmen Predelli, Sr. M. Silvia Nespoli, Sr. Laurina Bertani, Sr. Agnese Fortuna, Sr. Ezia Maria Brenna, Sr. Gemma Agnese Caldognetto.
Familia Comboniana n. 664