Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE

Visite realizzate

Durante la seconda metà di gennaio e la prima metà di febbraio i membri del Consiglio Generale hanno visitato varie province.
- P. Teresino Serra è stato dapprima in Centrafrica e poi si è recato in Sud Africa a visitare il gruppo dell’Anno Comboniano di Formazione Permanente (ACFP).
- P. Fabio Carlo Baldan ha visitato la provincia del Kenya.
- P. Tesfamariam G. Woldeghebriel e Fr. Umberto Martinuzzo sono stati un mese in Messico.
- P. Odelir José Magri, infine, ha partecipato agli incontri comboniani in occasione del Forum Sociale Mondiale che si è tenuto a Belém (Brasile).

Programma della partecipazione del CG alle Assemblee Capitolari Continentali
I membri del CG parteciperanno alle Assemblee senza alcun titolo particolare, ma come tutti gli altri delegati al Capitolo. Si sono quindi suddivisi le aree di partecipazione in questo modo:
- P. Teresino Serra e Fr. Umberto Martinuzzo a Pesaro per l’Europa (14-24 aprile);
- P. Fabio Carlo Baldan a Lusaka per l’Africa anglofona (6-17 maggio);
- P. Odelir José Magri a Lomé per l’Africa francofona (3-15 maggio);
- P. Tesfamariam G. Woldeghebriel a Ciudad de México per l’America e Asia (18-26 maggio).


Specializzazioni
P. Rodolfo Coaquira Hilaje
lo scorso 19 gennaio ha sostenuto la tesi: La Cristología en los escritos de San Daniel Comboni ottenendo la Licenza in Teologia presso l’Università Cattolica “Santa María” di Arequipa. Porgiamo le nostre felicitazioni a P. Rodolfo per l’obiettivo raggiunto e ci auguriamo che tutto questo possa contribuire ad un migliore servizio nella missione.

Ordinazioni sacerdotali
P. Kazaku Bosh Bébé Clément (CN) Kinshasa (CN) 15.02.2009

Opera del Redentore
Marzo 01 – 07 DCA 08 – 15 EG 16 – 31 EC
Aprile 01 – 15 DSP 16 – 30 E

Intenzioni di preghiera
Marzo
- Perché, per intercessione di S. Giuseppe, il Signore della vita continui a suscitare uomini e donne disposti a donarsi a Cristo e alla missione ad gentes. Preghiamo.
Aprile - Perché la nostra famiglia comboniana non si scoraggi mai davanti alle persecuzioni, alle fatiche e agli insuccessi della missione e sappia rinnovare la fiducia nel Cristo morto in croce e risorto. Preghiamo.

BRASIL NORDESTE

Secondo Foro Sociale Comboniano a Belém

È il secondo Foro Sociale Comboniano che dà continuità al primo, svoltosi due anni fa a Nairobi. Tenutosi a Belém, Brasile, il 26 e 27 gennaio e il 2 e 3 febbraio (cioè prima e dopo il Foro Sociale Mondiale) intendeva sviluppare il tema “una nuova missione comboniana è possibile, necessaria e urgente”. Voleva anche essere uno scambio di esperienze alla luce del Foro Sociale Mondiale per affrontare le sfide di giustizia e pace nel mondo oggi.
Con P. Odelir José Magri del Consiglio Generale, c’erano 76 tra Comboniani (47 padri e fratelli), Scolastici (5), Comboniane (12) e Missionari Laici Comboniani (12).
Sotto la guida di P. Francesco Pierli, si è discusso la missione che, sotto l’ispirazione dallo Spirito, deve essere trasformatrice. Ricollegandosi ai precedenti sei punti del raduno di Nairobi, si è proceduto in gruppi a discutere “come ravvivare la chiamata del Comboni”. Il Foro Sociale Mondiale, con i suoi numerosi interventi e testimonianze è un ottimo strumento di risonanza per le realtà odierne. Però queste devono esse viste nella prospettiva comboniana della mistica, dei ministeri e della collaborazione. Per esempio, per quanto riguarda il governo nel nostro Istituto, che tipo di governo risponderebbe meglio alle sfide missionarie?
È stato anche deciso di inviare una lettera ai confratelli per riaffermare l’impegno per la giustizia e la pace e l’integrità del creato come elementi imprescindibili della nuova missione comboniana. La costruzione di un mondo diverso, come espressione del Regno di Dio, è possibile.

DSP

Un piccolo, ma reale contributo alla sostenibilità dell’ambiente

La nostra casa di Josefstal ha dei tetti piani, ideali per utilizzare i raggi del sole. Per questo si è deciso di far installare dei pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua. Questi pannelli, che ricoprono una superficie di 25 mq., funzionano anche nelle giornate nuvolose. I lavori di installazione sono stati ultimati il 7 febbraio 2009. Ci sembra di aver fatto un piccolo passo per contribuire all’integrità del creato.
D’altronde, sempre a Josefstal, già da un paio d’anni, era stato cambiato l’impianto di riscaldamento che non veniva più alimentato a gasolio, bensì con trucioli pellettati. Si trattava di un altro tentativo di contribuire alla salvaguardia della natura, dato che la quantità di anidride carbonica prodotta quando si brucia il legno viene più facilmente assorbita dagli alberi circostanti con una conseguente riduzione degli effetti nocivi.

Incontro dei genitori dei Laici Comboniani
È ormai una tradizione annuale invitare, verso gennaio/febbraio, i genitori dei Laici Comboniani che lavorano in missione. Perciò, sabato 7 febbraio 2009, le famiglie si sono riunite per un incontro. Il gruppo non era molto numeroso, anche perché in questo momento i Laici in missione sono solo cinque. Per i genitori, è stata una bella occasione per conoscersi ed incoraggiarsi reciprocamente e per condividere timori ed esperienze legati all’impegno dei loro figli. L’incontro è sempre un’opportunità per approfondire la conoscenza reciproca fra le famiglie e noi Missionari Comboniani.

KENYA

Assemblea provinciale

Nel corso dell’annuale assemblea provinciale che si è tenuta dal 19 al 23 gennaio 2009, i Missionari Comboniani in Kenya hanno cercato di comprendere meglio la situazione del paese, della Chiesa e dell’Istituto, in preparazione al Capitolo Generale e alla programmazione annuale delle varie zone.
L’arcivescovo di Nairobi, il cardinale John Njue, si è soffermato su “che cosa la Chiesa si aspetta dai missionari”, mentre il professor Oskar Mapopa, dell’Università di Nairobi, ha sottolineato “che cosa l’Africa si aspetta dagli Istituti missionari”.
L’intervento del vicario generale, P. Fabio Carlo Baldan (in Kenya per una visita ufficiale alla provincia) ci ha aiutati in questa riflessione. P. Fabio ha parlato della situazione dell’Istituto e, in particolare, della diminuzione del personale. Per prepararsi al Capitolo Generale, i confratelli sono stati invitati a studiare i Documenti di Lavoro sul governo e la formazione, pubblicati dalla commissione precapitolare, in vista di eventuali commenti e suggerimenti da presentare al Capitolo.
Inoltre, l’assemblea ha rivisto il testo del Direttorio Provinciale, incorporandone le norme e le direttive, emanate dal Consiglio Generale, nel Codice Deontologico. In un secondo tempo, il consiglio provinciale ha approvato i cambiamenti e inviato la versione rivista a Roma, per l’approvazione finale.

Incontro dei provinciali
Il raduno 2009 dei provinciali dell’Africa anglofona si è svolto a Nairobi dal 26 al 29 gennaio, con la partecipazione del Vicario Generale, P. Fabio Carlo Baldan. Non è stata fatta nessuna dichiarazione.
Venerdì 30, i provinciali si sono incontrati come consiglio di amministrazione del NPMC per studiare la situazione del Centro, esaminare il resoconto finanziario annuale, discutere i punti importanti della linea di condotta e approvare il preventivo. Si è discusso anche di una possibile fusione di New People, Worldwide e Leadership, senza arrivare ad un accordo. I contatti informali, comunque, continuano, e sembra probabile una fusione tra New People e Leadership.

I Missionari Comboniani e i pastoralisti
I Missionari Comboniani delle regioni limitrofe dell’Uganda e del Kenya, impegnati nel ministero di evangelizzazione fra i pastoralisti, hanno deciso di proseguire su una linea comune e di collaborare nella preparazione di un piano pastorale che sia adeguato e favorisca lo sviluppo di Karimojong, Pokot e Turkana.
Nel resoconto si legge: “Siamo ancora nella fase di raccolta dei dati, ma intendiamo migliorare il nostro ministero in vista di una maggiore crescita spirituale e umana di queste popolazioni”. Il prossimo incontro si terrà il 12 marzo 2009 a Moroto o a Matany, per condividere riflessioni, opinioni e suggerimenti su “come rafforzare, fra questi gruppi pastoralisti, il senso di appartenenza a Cristo e alla sua Chiesa per mezzo dei sacramenti e della vita di preghiera”.

KHARTOUM

Il gruppo “Solidarity” per la ricostruzione del Sud Sudan

Dopo la firma del CPA, nel gennaio 2005, la Conferenza Episcopale Sudanese aveva rivolto un appello all’Unione dei Superiori Generali (USG) e delle Superiore Generali (UISG) perché contribuissero alla ricostruzione del Sud Sudan. Per ricostruzione si intendeva sia quella materiale, sia soprattutto quella delle persone. L’Unione dei Superiori e delle Superiore Generali costituì una commissione che visitò le varie diocesi e individuò due settori di vitale importanza, il settore della salute e quello dell’educazione. Per l’educazione, fu deciso di aprire a Malakal un Istituto per la preparazione di insegnanti, mentre nel campo della salute, fu riattivato il Health Training Institute (HTI) di Wau, un istituto creato agli inizi degli anni ottanta per preparare assistenti medici per le aree rurali.
Per l’HTI è stato costituito un gruppo di 7 suore messe a disposizione da quattro diversi Istituti religiosi. Due sono medici, le altre sono infermiere o formatrici di infermieri. La responsabile del progetto è una suora comboniana, laureata in medicina, Sr. Teresa Martinelli. Del gruppo fa parte anche Sr. Esperance, una Comboniana congolese.
Il progetto prevede un corso per infermieri diplomati della durata di tre anni e mezzo più sei mesi di tirocinio. Si spera di poter iniziare a luglio 2009. I candidati verrebbero da tutte le diocesi. Ogni anno, il corso introduttivo dovrebbe partire con 35 candidati per arrivare, alla fine, a 25. A conclusione del corso, ci saranno 100 studenti, tutti alloggiati nell’internato del complesso. L’Unione dei Superiori e delle Superiore Generali offre lo staff e si assume l’onere finanziario, chiedendo però un piccolo contributo agli studenti. Il governo del Sud ha dato la sua approvazione e pare che il suo contributo si limiti a questo. Un accordo regola i rapporti tra Solidarity e la Conferenza Episcopale Sudanese. I vescovi faciliteranno l’ingresso del personale e del materiale necessari e i rapporti con il governo. Indicheranno anche in ogni diocesi una persona responsabile di mantenere i contatti con Solidarity.
Si auspica che, al termine dei corsi, i diplomati tornino nelle rispettive diocesi per offrire il loro servizio alle comunità locali nelle zone rurali. Per quanto riguarda il tirocinio, si prospetta la possibilità di farlo in un ospedale che la diocesi di Wau spera di aprire entro breve. È di questi giorni infatti la notizia che il governo restituirà alla Chiesa la proprietà dei locali finora usati come ospedale militare. La diocesi ha nei suoi piani di attivare questi locali come ospedale della Chiesa, dopo opportuna ristrutturazione. Sono previsti 90 posti letto, con i servizi basilari per i pazienti esterni, medicina, chirurgia, laboratori, raggi x, maternità. La diocesi pensa di trovare un istituto religioso specializzato in grado di gestire l’ospedale. Solidarity potrebbe accettare di avviarlo e gestirlo per qualche anno, stipulando una convenzione particolare con la diocesi.
Per quanto riguarda, invece, la formazione degli insegnanti, si tratta di cominciare da zero. Si sa soltanto che il complesso sorgerà ex novo a Malakal. È molto importante avere insegnanti preparati. Attualmente, infatti, la maggior parte di quelli che ci sono in Sud Sudan non ha una preparazione specifica, ma solo il Sudan Certificate di terza senior e, nelle zone rurali, neanche questo.

MÉXICO

Visita degli Assistenti Generali

All’inizio dell’anno (8 gennaio-11 febbraio) P. Tesfamariam Ghebrecristos Woldeghebriel e Fr. Umberto Martinuzzo, Assistenti Generali, sono stati in Messico per una visita ufficiale alla provincia. La loro presenza fra noi è stata molto arricchente, perché abbiamo avuto l’opportunità di conoscere un po’ più da vicino la situazione del nostro Istituto e le aspettative per il prossimo Capitolo Generale e per il futuro della nostra famiglia missionaria. Tutti noi membri di questa provincia siamo grati per questo gesto di fraternità da parte degli Assistenti Generali e invochiamo da Dio abbondanti benedizioni su di loro e su tutta la Direzione Generale in quest’ultima parte del suo servizio all’Istituto e alla Chiesa.

Assemblea della Bassa California
Dal 12 al 14 gennaio, si è svolta a La Paz, BCS, l’assemblea provinciale di settore. Come sempre, i confratelli che lavorano nelle diverse comunità sparse in questo stato settentrionale del paese, si sono riunite per condividere l’esperienza di vita missionaria che ciascuno sta vivendo in questa Chiesa locale. Come ogni anno, era presente il provinciale accompagnato, in questa occasione, da P. Juan Martín Torres Alférez (coordinatore provinciale della commissione di JPIC), invitato per condividere, durante i momenti di formazione permanente, alcuni seminari sui temi di Giustizia e Pace.

Benedizione della prima pietra della chiesa S. Daniele Comboni
Lo scorso 12 dicembre è stata benedetta e collocata la prima pietra per la costruzione della chiesa dedicata a San Daniele Comboni a Guadalajara. Alla cerimonia, presieduta dal Cardinale dell’Arcidiocesi di Guadalajara, S. E. Mons. Juan Sandoval Iñiguez, erano presenti il provinciale, diversi Comboniani e Comboniane, amici e benefattori. La chiesa sarà costruita vicino a quella che oggi è l’Oasi San Daniele Comboni, la casa per i nostri missionari anziani e ammalati. Sul posto sono già stati costruiti i saloni per la catechesi. Attualmente il movimento pastorale è significativo in questa città dove la missione ad gentes della Chiesa prosegue attivamente.

Nuovi indirizzi di posta elettronica
Da alcuni mesi abbiamo sostituito il server per quanto riguarda Internet nella casa provinciale; eravamo in prova per alcuni mesi, ma ora la sostituzione è ufficiale, come pure il cambio degli indirizzi di posta elettronica del provinciale e del segretario:
provincialmex@prodigy.net.mx; secretariocombomex@prodigy.net.mx

SOUTH AFRICA

Notizie da Pietermaritzburg

La comunità comboniana di Pietermaritzburg (PMB), di recente, è stata impegnata in alcuni cambiamenti riguardo alla comunità e agli impegni pastorali. Negli ultimi sette anni i Missionari Comboniani si sono occupati di due parrocchie: St. Martin de Porres, una comunità meticcia, e St. Joan of Arc, comunità di neri che vivono soprattutto nella cittadina di Sobantu.
Il 25 gennaio 2009 la parrocchia di St. Martin de Porres è stata consegnata all’arcidiocesi e i Missionari della Consolata, arrivati da poco a PMB con un gruppo di studenti di teologia, se ne sono assunti l’incarico.
Negli anni in cui i Comboniani hanno servito la parrocchia nella persona di P. Bernhard Riegel, che era anche decano della zona, sono riusciti a creare nella comunità un bel clima di unità, comprensione e aiuto reciproco. La gente si è sentita incoraggiata ad assumersi le proprie responsabilità e lo ha fatto con grande impegno.
Poiché P. Bernhard sta lasciando il Sudafrica per tornare in Germania, la comunità di St. Joan of Arc lo ha salutato con una bella cerimonia che si è svolta il 15 febbraio, in una chiesa gremita, dove adulti, giovani e bambini gli hanno espresso tutta la loro gratitudine. A partire da questo momento, sarà P. José Luis Román Medina (Pepelu), uno dei formatori dello scolasticato, a prendersi cura della parrocchia.
In questi giorni c’è stata anche l’apertura dell’anno accademico e, il 4 febbraio, la benedizione della nuova ala dello scolasticato. Il cardinale di Durban, l’arcivescovo Wilfrid Napier, e il suo ausiliare, Mons. Barry Wood, hanno voluto essere presenti alla celebrazione anche per ringraziare P. Bernhard per il suo impegno e per aver accettato diverse responsabilità a livello diocesano.

Lettera pastorale in occasione delle elezioni
Dal momento che la data delle elezioni per Sudafrica e Botswana è stata fissata al 22 aprile, la Conferenza dei Vescovi Cattolici Sudafricani ha pubblicato, il 17 febbraio, la lettera pastorale “Svegliamoci! Svegliamoci! Proteggiamo la nostra democrazia”. Con la lettera, è stato diffuso, fra le comunità cattoliche, un documento con spunti di riflessione e domande (in otto lingue) per aiutare queste comunità a comprendere meglio la Lettera pastorale ed incoraggiarle ad una più ampia partecipazione nell’impegno per la giustizia e la pace e per la realizzazione di elezioni libere e giuste.
Nonostante il progresso degli anni passati, i Vescovi indicano le enormi sfide che la nazione deve affrontare, come la povertà, l’instabilità familiare, lo sfruttamento sessuale, l’abuso di alcol e di droghe, l’alto indice di criminalità e di violenza, l’aumento dell’AIDS con la conseguente situazione di vulnerabilità dei bambini, l’aumento di migranti e profughi e la corrispondente xenofobia, ecc.
Essi sottolineano l’importanza di giudicare un partito mettendo a confronto la sua politica con i valori del Vangelo come la promozione della vita, la dignità umana e la giustizia.
La gente – continuano i Vescovi – deve anche guardarsi da una lealtà cieca (“ricordiamoci che in una vera democrazia non dobbiamo basare la nostra scelta su razza, lingua, tribù o gruppo culturale, ma sul programma politico e sui principi dei vari partiti”), dall’intolleranza e dall’intimidazione, dalla corruzione (“incluso il favoritismo nei confronti dei membri della famiglia per posti di lavoro, perché contrario a tutti i passi fatti nella nostra battaglia per la giustizia”), e dall’indifferenza.
Infine, i Vescovi sottolineano che “come cristiani siamo chiamati a lavorare con tutti i sudafricani per assicurare la crescita e il rafforzamento dei valori e della prassi democratica”. A questo proposito, essi ricordano l’importanza di promuovere i punti fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa (rispetto per la vita, dignità della persona umana, responsabilità sociale e bene comune, solidarietà verso i poveri e gli emarginati) assieme ai valori della famiglia e di ubuntu (umanità), sfidando l’individualismo e l’egoismo.
Una delle preghiere suggerite dice: “Signore, abbiamo sperperato i tuoi doni ogni volta che non li abbiamo utilizzati per gli altri. La vita agiata di alcuni è costruita sulle sofferenze di molti. Il piacere di pochi è l’agonia di milioni. Insegnaci di nuovo cosa significa essere tuo popolo. Siamo certi che i nostri desideri potranno essere esauditi al di là di ogni nostra aspettativa e che la nostra speranza non è vana”.

SOUTH SUDAN

I resti di P. Saturnino Lohure riportati a Torit

P. Saturnino Lohure era un sacerdote sudanese, il primo sacerdote Lotuko. Fu ucciso a Kitgum in Uganda, per volere del governo di Khartoum, il 22 gennaio 1967. Battezzato nel 1931, all’età di 10 anni, entrò nel seminario di Okaru, completando i suoi studi a Gulu dove fu ordinato sacerdote nel 1946. Per una decina d’anni svolse il suo lavoro pastorale a Lirya, ma quando, nel 1955, fu creata la diocesi di Rumbek e affidata ai sacerdoti sudanesi con Mons. Ireneo Dud come vescovo, anche P. Saturnino passò a Rumbek. Dopo l’indipendenza, con il permesso della Santa Sede entrò in politica e nel 1957 fu eletto deputato all’Assemblea Costituente, diventando il capogruppo dei parlamentari del Sud. Quando l’Assemblea Costituente fu sciolta dal governo militare nel 1958, tornò al lavoro pastorale a Yei e Porkele. Continuò a tenere i collegamenti con gli altri politici del Sud. Avvertito del fatto che volevano arrestarlo, nel 1961 fuggì in Uganda, diventando punto di riferimento per i rifugiati del Sud Sudan e consigliere, saggio e ascoltato, del movimento di liberazione Anyanya. Intanto, il governo di Khartoum continuava a tenerlo d’occhio e il 22 gennaio 1967 riuscì nel suo intento di metterlo a tacere per sempre. Un soldato ugandese lo uccise a Kitgum, al confine tra Sudan e Uganda.
A quarantun anni dalla morte, il governo del Sud Sudan ha voluto onorarne la memoria, riportando in patria i suoi resti e costruendo un apposito mausoleo. Il suo corpo è arrivato all’aeroporto di Torit, capitale della Eastern Equatoria, il 30 gennaio. Lo accompagnava il Vescovo di Gulu, Mons. John Baptist Odama. Le autorità erano presenti in gran numero: quelle del governo nazionale, quelle del governo del Sud e quelle del governo locale. C’era una grande folla a testimonianza di come il ricordo di questo sacerdote e grande uomo politico sia ancora vivo. Il governo ha messo a disposizione un vasto terreno che d’ora in poi sarà conosciuto come “Fr. Saturnino Memorial Ground”. (P. Salvatore Pacifico)

TCHAD

Celebrazione della giornata mondiale della pace

Circa 8 anni fa, l’arcivescovo emerito di N’Djaména, Mons. Charles Louis Joseph Vandame, aveva concluso un accordo verbale con i rappresentanti delle altre confessioni religiose (protestanti e musulmane). L’obiettivo era di organizzare, a turno, una preghiera comune in occasione della giornata mondiale della pace. Quest’anno spettava alla Chiesa cattolica organizzare la preghiera e, a questo scopo, l’arcivescovo ha istituito un Comitato di riflessione e preparazione formato da P. Paolino Tipo Deng Amayldh, Comboniano, coordinatore diocesano di giustizia e pace; Don Raymond Madjiro, parroco della cattedrale, coordinatore nazionale della commissione giustizia e pace; Don Martin Waïngue, rettore del seminario maggiore; Koullo Belya, direttore nazionale dell’insegnamento cattolico; Marie Yodamine, vicepreside del liceo Sacré Cœur e vicepresidente della Céliaf.
Mons. Vandame ha anche chiesto alla commissione diocesana Giustizia e Pace di operare sull’intero territorio dell’arcidiocesi assieme a tutte le parrocchie e soprattutto con la Cattedrale Notre Dame de la Paix che ha ospitato questa preghiera.
È a questo titolo che l’arcivescovo ha dichiarato evento diocesano la giornata mondiale della pace. Un evento che deve segnare l’impegno del personale apostolico nella ricerca di una pace duratura in Ciad e dimostrare la volontà di fare appello alle diverse parti coinvolte nei conflitti che lacerano il paese per una riconciliazione al di là delle divisioni.
Per coinvolgere maggiormente i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i laici nella preparazione di questa celebrazione, il 16 dicembre 2008, presso il vescovado, si è svolta una riunione informativa organizzata dal comitato di riflessione.
Questa riunione ha consentito di spiegare ai partecipanti gli aspetti positivi di questa celebrazione e, in particolare, la sua utilità per la pastorale della Chiesa cattolica. I vicari e i parroci sono stati invitati quindi ad esortare i propri fedeli a prendere parte attiva alla preghiera. A conclusione dell’incontro, si è deciso di organizzare una preghiera di tre giorni da tenersi prima della giornata mondiale della pace, in tutte le parrocchie di N’Djaména. Al comitato di riflessione è stato affidato l’incarico di stabilire le forme di preghiera che saranno fatte in questi tre giorni. Per questo motivo è stato inviato in tutte le parrocchie e vicariati un foglio orientativo con le seguenti forme di preghiera: adorazione, rosario, condivisione della Parola, celebrazione eucaristica, ecc.
La celebrazione ecumenica propriamente detta ha avuto luogo il 1 gennaio 2009, dalle 10.00 alle 12.00, con una massiccia partecipazione dei rappresentanti delle diverse parrocchie e vicariati. Fra gli invitati, sottolineiamo la presenza del Primo Ministro e del suo governo, del Presidente dell’Assemblea Nazionale e dei rappresentanti di diverse confessioni religiose.
La celebrazione è stata caratterizzata da un clima di grande gioia: gioia, per tutti i ciadiani, di ritrovarsi assieme, senza alcuna distinzione, e di unire le loro preghiere per il ritorno della pace in Ciad. Durante la cerimonia alcuni bambini hanno recitato la preghiera per la pace di San Francesco d’Assisi e, subito dopo, hanno consegnato alle autorità e ai capi religiosi delle colombe che sono state liberate in volo. Il gesto simbolico è stato acclamato dai partecipanti.
La celebrazione ecumenica è stata anche un’occasione per gli uomini politici, per i religiosi e per tutti gli altri di partecipare ad un rinfresco, chiamato “brindisi dell’amicizia”.

IN PACE CHRISTI

P. Salvatore Calvia
(23.08.1924 – 13.02.2009)


P. Pietro Rossi (23.01.1914 – 01.02.2009)
P. Antonio Santinoli (16.06.1923 – 14.02.2009)
P. Anton Dettling (30.12.1913 – 19.02.2009)
Il loro necrologio apparirà sulla prossima Familia Comboniana


Preghiamo per i nostri defunti
LA MADRE
: Ermelinda, di P. Jerónimo Alberto Vieira (MO).
IL FRATELLO: Don Giuseppe, di Fr. Pietro Dusi (U); Giorgio, di Fr. Guido Zabeo (I).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Amelia Candida Loi, Sr. Rosaria Vassallo, Sr. Costanza M. Hailu, Sr. Maria Rosa Magri; Sr. M. Battistina Plebani; Sr. M. Gaetana Sbalchiero.
LA MISSIONARIA SECOLARE COMBONIANA: Adele Ravagli.
Familia Comboniana n. 662