Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE

Programma delle visite del Consiglio Generale (aprile/maggio)

P. Teresino: 24 aprile-15 maggio, visita alla provincia del Congo.
P. Odelir: 5-22 maggio, visita alla provincia del BNE; 24-29 maggio, esercizi in BS.
P. Tesfamariam: 1-15 maggio, visita alla provincia d'Italia.
Fr. Martinuzzo: 1-4 maggio, incontro Fratelli a Pesaro; 5-28 maggio, visita alla provincia del BNE.

Noviziato europeo
Nella Consulta di Aprile il Consiglio Generale ha esaminato la proposta e la lettera firmata da tutti i provinciali d’Europa del 4 marzo 2008. Dopo un approfondito discernimento ed ulteriore dialogo, il Consiglio Generale ha deciso di riaprire il Noviziato di Santarém (Portogallo) a partire dal 10 ottobre 2008, solennità di San Daniele Comboni. Alla stessa data, il Noviziato di Venegono Superiore sarà canonicamente chiuso. Santarém diventa, dunque, il nuovo Noviziato Europeo. Nella nuova comunità si ritroveranno insieme sia i novizi che inizieranno il secondo anno, come pure coloro che entreranno per cominciare il loro noviziato.
Il CG ha anche nominato come padre maestro P. Beretta Fausto e come socius P. Ivo Martins do Vale, a partire dal 1 settembre 2008.

Nomine della Consulta di aprile
P. Raphael Wokorach P’Mony
è nominato superiore dello scolasticato di Nairobi, Kenya, dal 1° luglio 2008.
P. Giuseppe Giannini è nominato formatore dello scolasticato di Nairobi, Kenya, dal 1° luglio 2008.
P. Simoni Giuseppe è nominato socio padre maestro del noviziato di Cotonou, Benin, dal 1° luglio 2008.
P. Fausto Beretta è nominato padre maestro del noviziato di Santarém, Portogallo, dal 1° luglio 2008.
P. Ivo Martins do Vale è nominato socio padre maestro del noviziato di Santarém, Portogallo, dal 1° luglio 2008.
P. John Peter Alenyo è nominato padre maestro del noviziato di Namugongo, Uganda, dal 1° luglio 2008.
P. Antonio Guarino è nominato socio padre maestro del noviziato di Namugongo, Uganda, dal 10 ottobre 2008.
P. Estifanos Helafu Woldeghiorghis è nominato formatore ed incaricato della casa di formazione di Asmara per i neo-professi della Delegazione di Eritrea dal 1° luglio 2008.

Segretariati Generali: informazioni
P. Pezzi Trebeschi Gian Paolo
, responsabile della Comboni Press, si occuperà anche del sito www.Comboni.org. Inoltre, collaborerà con P. Rosich Vargas Enrique Javier, segretario generale per l’Evangelizzazione, nel campo di GPIC.
P. García Castillo Jorge Oscar, segretario generale per l’Animazione Missionaria, avrà il compito di accompagnare i Laici Comboniani a livello di Istituto.

Opera del Redentore
Maggio 01 – 07 ET 08 – 15 ER 16 – 31 IT
Giugno 01 – 15 KE 16 – 30 KH

Ordinazione sacerdotale
P. Aguilar Guzmán David Octavio (M) Guadalajara (M) 05.04.2008

Intenzioni di preghiera
Maggio
- Perché Dio, attraverso l’intercessione della Vergine Santissima, donna missionaria, ci mantenga fedeli al suo Vangelo e alla nostra vocazione per la missione. Preghiamo.
Giugno - Perché il Cuore di Cristo Missionario benedica i popoli che serviamo con la pace, l’unità e la perseveranza nella fede. Preghiamo.

DSP

Raduno dei coordinatori europei di GPIC

Dal 9 all’11 aprile 2008, a Bamberg, i rappresentanti delle province europee hanno partecipato ad un raduno sull’evangelizzazione, in particolare sui temi di Giustizia e Pace e Integrità del Creato (GPIC). Le relazioni hanno messo in luce l’enorme impegno e le numerose attività delle singole province.
Fra i 14 argomenti trattati, in clima di fraternità e in modo agile, alcune proposte richiamano l’attenzione: un corso di formazione nella primavera del 2009 per i responsabili di GPIC nelle nostre province europee, aperto anche ad altri Istituti missionari; un incontro a livello europeo dei Comboniani che lavorano fra gli immigrati; il rilancio della nostra collaborazione con VIVAT e AEFJN; e un impegno particolare in vista del World Social Forum che si terrà a Belém, in Brasile, il prossimo gennaio.
Si è quindi parlato anche dell’apporto dei responsabili di GPIC alla pagina web, del consistente impegno delle nostre riviste in questo campo, della necessità di coinvolgere di più in queste attività i nostri Laici Missionari al loro ritorno dalla missione.
Perché tutto questo lavoro sia meglio articolato, si è vista, infine, la necessità di un coordinatore di gruppo che sia il referente e l’interlocutore diretto con il provinciale incaricato del settore e il responsabile in seno alla Direzione Generale. È stato scelto per questo incarico P. Fernando Zolli.
Il clima creatosi ha permesso anche uno scambio abbastanza profondo sui presupposti del nostro lavoro nel campo della GPIC. Possiamo riassumerli in due punti: il lavoro di GPIC è “fare missione” per cui richiede uno stile di vita che lo renda “missione”; in secondo luogo, come “consacrati per la missione”, dovremmo assumere questa sfida come stile di vita personale e comunitaria.

ECUADOR

Incontri

P. Claudio Zendron comunica ai partecipanti al “COMLA 8” che questo si svolgerà a Quito dal 12 al 17 agosto 2008. Seguirà, dal 18 al 20 dello stesso mese, l’incontro di Animazione Missionaria. Chiede a tutti i partecipanti (DG, segretariati, confratelli del Messico, Perù, Colombia, Centro America, Brasile e altri paesi dell’Africa) di inviare il numero di passaporto o la prima pagina del medesimo per e-mail o fax alla casa provinciale di Quito (fax 00-593-2-443-422). Grazie.

ITALIA

Celebrazioni a Falzè - 25° del Servo di Dio P. Bernardo Sartori

La sera del 3 aprile, nella chiesa parrocchiale di Falzè di Trevignano (diocesi di Treviso), a 25 anni dalla morte di P. Bernardo Sartori (1897-1983), con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Treviso, Mons. Andrea Bruno Mazzocato, la sua comunità parrocchiale di origine e tutta la diocesi hanno voluto ricordare il Servo di Dio e nostro confratello, grande animatore missionario e per 50 anni ardente evangelizzatore nella diocesi di Arua (Uganda).
Alla celebrazione sono intervenuti i compaesani che colmavano la chiesa troppo piccola per l’occasione (molta gente ha dovuto rimanere all’esterno, seguendo il rito su teleschermo a circuito chiuso) e tutto il seminario diocesano, un centinaio di seminaristi accompagnati dal rettore e dai sacerdoti professori e formatori. Presenti anche il vicario generale, il vicario foraneo, numerosi sacerdoti diocesani, e Don Franco Marton, direttore del centro missionario diocesano. Una delegazione comboniana è venuta da Cordenons e un’altra dalla Casa Madre di Verona, guidata dal superiore, P. Romeo Ballan.
A ricordare la figura di P. Sartori ha provveduto, durante l’omelia, P. Aurelio Boscaini, di Nigrizia, partendo da quanto pubblicato nel numero di aprile del mensile comboniano. Il 3 aprile 1983 era un giorno speciale: era Pasqua di Risurrezione. E quel mattino P. Bernardo venne trovato morto, con la sua lampada a petrolio accesa, disteso davanti al tabernacolo nella chiesa di Ombacì.
P. Boscaini ha sottolineato il forte senso di appartenenza di P. Sartori alla sua comunità parrocchiale, che voleva (e rimane) “missionaria”, e alla sua diocesi. P. Bernardo, infatti, era entrato dai Comboniani nel noviziato di Venegono, proveniente dal seminario diocesano: “Andai a congedarmi dal mio santo vescovo, Mons. Andrea Giacinto Longhin – scriverà – il quale mi abbracciò, mi benedisse, mi accompagnò fino in fondo allo scalone e mi strinse al cuore dicendomi: ‘Tu non conosci ancora quanto sia impegnativa e anche difficile la vita religiosa. Se non puoi resistere, torna qui che la diocesi ne ha bisogno e il tuo vescovo ti aprirà le braccia’. Eravamo ambedue commossi fino alle lacrime”. Quel vescovo ci teneva ad essere lui ad ordinarlo sacerdote (nel 1923), per “concorrere modestamente alla dilatazione del regno di Cristo tra gli infedeli”, come scriveva a P. Bernardo. La cronaca ci dice che Mons. Longhin, religioso cappuccino di profonda spiritualità, solida dottrina e forte impegno sociale, è stato proclamato beato da Giovanni Paolo II il 20 ottobre 2002 assieme a Daudi Okelo e Jildo Irwa, i due catechisti martiri ugandesi di Paimol.
Abbondando sui dati della vita, P. Boscaini ha messo in evidenza l’ardore missionario, l’austerità di vita e la devozione mariana di P. Bernardo. Alla celebrazione ha partecipato, portando la sua commossa testimonianza, anche P. Giuseppe Zeno Picotti, che di P. Bernardo era stato il superiore regionale in Uganda e anche suo penitente.
Mons. Mazzocato, promotore di questa celebrazione, al termine dell’Eucaristia, animata con bei canti dalla corale della comunità, ricordando la biografia di P. Sartori scritta da P. Lorenzo Gaiga, La sfida di un uomo in ginocchio, si è rifatto al biennio pastorale che la diocesi trevigiana sta vivendo dopo il congresso eucaristico, con il tema “Adoratori e missionari”, e con la preghiera “Rendici missionari in ginocchio”. Si tratta ora – ha concluso – di passare da adoratori ad essere missionari, proprio come P. Bernardo è stato. Tutti siamo chiamati ad essere una Chiesa di adoratori, per trovare in Gesù e nella sua parola il coraggio di diventare missionari.
A nome dei Comboniani, P. Romeo Ballan ha ringraziato il vescovo, il parroco e tutti i presenti, per la sentita partecipazione, “preludio di celebrazioni ancora più solenni, in tempi prossimi, speriamo, come è nel desiderio di tutti”.
Un santino-ricordo di P. Sartori, stampato per il 25° della morte, è stato distribuito a tutti al termine della celebrazione. È seguito, nella sala dedicata a P. Sartori a fianco della chiesa, un momento di fraternità con il vescovo e i sacerdoti, molti dei quali avevano conosciuto P. Bernardo o ne avevano letto la biografia. Sotto un grande tendone è continuata la festa popolare, accanto a una documentata esposizione della vita del Servo di Dio. Erano presenti i nipoti e tra questi Tonino (il cui vero nome è Carmelo), figlio del fratello Antonio, che aveva aiutato P. Bernardo nella costruzione della casa parrocchiale di Arivu (diocesi di Arua, Uganda).
Chi è stato presente a questa commemorazione molto sentita e partecipata, è tornato a casa più che mai convinto che per la gente P. Bernardo è un santo.

KHARTOUM

Sudan: tempo di censimento

Nell’accordo di pace tra governo di Khartoum e SPLA una tappa importante è il censimento. Esso dovrebbe permettere di avere un quadro chiaro della situazione del paese: numero di abitanti, loro localizzazione, appartenenza etnica e religiosa e altri dettagli.
Il processo del censimento avrebbe dovuto cominciare il 15 aprile e durare due settimane. Ma proprio alla vigilia dell’inizio del censimento c’è stato un colpo di scena: il governo del Sud Sudan, per bocca del suo presidente Salva Kiir, ha annunciato pubblicamente che nel Sud il censimento sarebbe stato rinviato perchè mancavano le condizioni per il suo svolgimento e anche perchè nel formulario erano state ignorate alcune questioni che il Sud riteneva essenziali e sulle quali c’era stato un accordo con le autorità centrali. Tra le condizioni mancanti ricordiamo le seguenti: molti sudisti rifugiati al Nord o all’estero non hanno ancora avuto la possibilità di tornare alle loro zone di origine; in alcune zone non c’è sicurezza per la presenza di milizie o gruppi armati; i veicoli e i fondi messi a disposizione per il censimento erano insufficienti. C’era poi il problema della demarcazione dei confini tra Nord e Sud. Tra le questioni che si chiedeva di inserire c’erano le domande sull’appartenenza religiosa e sull’appartenenza tribale, ritenute importanti perché, per esempio, nel Nord si tende a dire che il Sudan è un paese arabo e musulmano, che nel Nord non ci sono cristiani e che anche nel Sud i cristiani sono solo una minoranza. Anche l’appartenenza tribale ha la sua importanza quando si tratterà di definire quali lingue usare nell’insegnamento, ecc.
Alla fine si è arrivati ad un compromesso: il censimento slitta dal 15 al 22 aprile, saranno inserite nel questionario le domande sulla religione e sull’appartenenza tribale, i rifugiati interni voteranno dove si trovano ma dichiareranno la loro appartenenza religiosa e tribale. Per altre questioni, quali la definizione dei confini, il governo si è impegnato ad accelerare i tempi.
Il censimento è una tappa importante prima delle elezioni generali previste per l’anno prossimo e prima del referendum che dovrebbe decidere una volta per sempre se il Sud resterà unito al Nord o andrà per la sua strada. Le elezioni, libere e democratiche, dovrebbero tenersi l’anno prossimo, il referendum nel 2011.
Nella settimana tra il 10 e il 17 aprile ero a Raga e ho potuto vedere di persona come, almeno in quella zona, il censimento sia stato preparato con serietà. C’è stato un workshop di 9 giorni per le 79 persone incaricate della registrazione nelle varie aree. Alla fine del workshop ognuno ha ricevuto il materiale necessario e ha raggiunto la rispettiva area, chi in bici, chi in moto, chi approfittando di una macchina che passava di là. Per il vitto e l’alloggio è stato detto di appoggiarsi ai responsabili locali. Quanto poi alla paga promessa dalle autorità, tutti l’avrebbero ricevuta a lavoro compiuto.
La prima cosa che gli incaricati dovevano fare era contare le case. La seconda tappa consisteva nel passare casa per casa e riempire i formulari. Ho parlato con diversi incaricati e ho avuto l’impressione che sapessero chiaramente cosa dovevano fare.
Però, anche lì si poteva capire che i problemi sollevati da Salva Kiir erano reali. Raga fa parte del Western Bahr el Ghazal e confina con il Darfur. Alcune aree (per esempio Kafia Kingi), pur rimanendo parte del Bahr el Ghazal e quindi del Sud Sudan, erano state date in amministrazione alle autorità del Darfur fin dal tempo degli inglesi per motivi di convenienza. Queste aree sono ora diventate “aree contese”, dove il censimento non si sarebbe tenuto. In molte aree del Darfur, poi, non è possibile effettuare il censimento visto che si continua a combattere.
L’intervento di Salva Kiir ha sollevato tutti questi problemi. Il compromesso raggiunto aiuterà a chiarirne alcuni, per gli altri bisogna aspettare. Ma è importante che la gente e le autorità siano divenute più consapevoli del fatto che non si possono prendere decisioni sulla testa delle persone, senza che queste possano esprimere il loro parere.
La speranza è che il censimento si tenga in pace, che i risultati non siano manomessi e che il quadro che ne emergerà serva anche per una migliore distribuzione dei servizi.
Ovviamente si spera che là dove non è possibile fare il censimento perché non ci sono le condizioni, le autorità nazionali e internazionali lavorino con maggiore convinzione perchè queste condizioni si realizzino.

MEXICO

Ordinazione sacerdotale

La nostra provincia nei giorni scorsi ha vissuto l’evento dell’ordinazione sacerdotale di David Octavio Aguilar Guzmán, originario di Guadalajara, Jal.
La cerimonia ha avuto luogo nella parrocchia di San Alfonso María de Ligorio alle ore 12.00 del 5 aprile per l’imposizione delle mani di Mons. Marcelino Hernández Rodríguez che, invitato da David Octavio, è venuto da Città del Messico per questa celebrazione. È opportuno ricordare che è stato Mons. Marcelino a spingere David a seguire la vita missionaria dato che era suo parroco nel periodo in cui il giovane iniziava il suo cammino di consacrazione al Signore.
In vista di tale evento, la comunità cristiana ha vissuto momenti di intensa preparazione sotto la guida di Comboniani e Comboniane che hanno animato missionariamente tutta la settimana precedente la celebrazione. Fra i presenti, oltre a familiari, amici e benefattori, vi era un bel gruppo di Comboniani, sacerdoti e Fratelli, che hanno accolto con gioia il dono di un nuovo sacerdote per la Chiesa, per l’Istituto, per la missione.
Nelle parole che ha rivolto ai presenti durante l’omelia, Mons. Marcelino ha sottolineato che tutta la Chiesa è in festa per questo importante evento. Facendo eco al documento di Aparecida, ha affermato che “Non possiamo non capire ciò che Dio ci comunica: ci vuole missionari del suo Regno”. Ha poi condiviso l’esperienza vissuta durante la sua breve visita in Kenya, evidenziando il valore della consegna che i missionari mettono in atto per portare la Parola di Dio a tutti i popoli.
Concludendo l’omelia, Mons. Marcelino ha parlato della vocazione missionaria dei laici, mettendo in rilievo il loro ruolo nel compito evangelizzatore della Chiesa e, in particolare, nella vocazione ad gentes.
Alla fine dell’eucaristia, il provinciale ha ringraziato quanti hanno collaborato all’organizzazione e realizzazione di questa celebrazione. Ha sottolineato che la Chiesa in Messico continua ad inviare missionari, come dimostra la presenza di P. Rubén Bojórquez Sandoval, recentemente ordinato sacerdote a Los Mochis Sinaloa, il quale tornerà quanto prima alla sua missione in Malawi, e di P. Rafael Rico Hernández che ritorna alla sua missione in Kenya.

Venticinquesimo di consacrazione religiosa
Il 6 marzo 2008, Fr. Amancio Galerón González, originario di Yudego, Burgos, Spagna, ha celebrato con grande gioia i suoi venticinque anni di vita consacrata.
Accompagnato da un significativo numero di Comboniani e Comboniane, Fr. Amancio ha ringraziato Dio per il dono della vita consacrata. P. Fernando González Galarza, viceprovinciale, che ha presieduto l’Eucaristia, durante l’omelia ha sottolineato l’importanza della vocazione del Fratello nella missione comboniana e ha raccontato alcuni ricordi su Fr. Amancio, risalenti al suo primo periodo di attività in questa provincia.
Dopo la celebrazione eucaristica, è stata offerta una bella cena accompagnata dalla tradizionale musica messicana rallegrata dal Mariachi.
La domenica successiva, sempre nel contesto della celebrazione di questo anniversario, è stata organizzata una celebrazione con i fedeli che partecipano abitualmente alla Messa domenicale nella cappella del seminario.
Cento persone si sono radunate nella cappella per celebrare con Fr. Amancio le grandezze che il Signore ha fatto nella e con la sua vita. Durante l’Eucaristia, presieduta da P. Héctor Manuel Peña Sánchez e concelebrata da diversi Comboniani, Fr. Amancio ha avuto la possibilità di condividere con i presenti la testimonianza dei suoi venticinque anni di consacrazione al Signore. Tutti hanno ascoltato attentamente come, in questi anni, il Signore si sia servito di Fr. Amancio per arrivare al cuore di molte persone e portare loro il messaggio di Gesù. Prima della conclusione della Messa, P. Héctor Peña ha letto la lettera con la quale il Superiore Generale, P. Teresino Serra, si complimentava con Fr. Amancio per la sua generosa consegna al Signore, esortandolo a non risparmiare sforzi in ciò che doveva continuare ad offrire per la missione.
La festa si è conclusa con un sereno momento di convivenza, con cibi portati dalle persone presenti e accompagnato da canti.

PERU-CHILE

Riconoscimento a P. Lorenzo Bergantin

Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale contro la Discriminazione Razziale. La data fu scelta dalle Nazioni Unite per ricordare la strage perpetrata in Sudafrica, nel 1960, dalla polizia che sparò contro una manifestazione pacifica di protesta contro le leggi dell’apartheid nel paese.
In Perù, ogni anno, nel mese di marzo, si celebra la Settimana contro il Razzismo con il proposito di rendere consapevole la società civile della necessità di sradicare qualsiasi forma di discriminazione razziale o di intolleranza. Allo stesso tempo, si promuove lo sviluppo di una riflessione riguardo alla propria identità per poterne valorizzare tutti gli aspetti di fronte ad altre persone che sono diverse.
Nel segno della lotta contro il razzismo e dell’affermazione della propria identità, la Associación Pro Derechos Humanos (APRODEH, associazione per i diritti umani) e il Centro de Desarrollo Étnico (CEDET, centro di sviluppo etnico), oltre ad organizzare numerosi eventi che mostrano al pubblico gli aspetti più vari di questa problematica, segnalano le persone che si sono distinte per il loro appoggio alla lotta contro la discriminazione.
La sera del 28 marzo, nell’auditorio José Faustino Sánchez Carrión del Teatro del Congresso di Lima, alcuni rappresentanti delle due organizzazioni hanno segnalato il sindaco del comune di Magdalena, Francis Allison, per le ordinanze municipali che vietano e sanzionano quanti discriminano apertamente altri cittadini.
Subito dopo, è stato segnalato P. Lorenzo Bergantin, Missionario Comboniano e parroco della chiesa di El Carmen di Chincha, a sud di Lima, per il grande sostegno dato, nel corso di questi anni, alla comunità afro-peruviana.
La maggior parte delle persone ha conosciuto P. Lorenzo in seguito al terremoto che l’anno scorso ha devastato il paese. Il Missionario Comboniano, infatti, è stato il primo ad organizzare e promuovere le cosiddette “pentole comuni” per dare da mangiare alle persone colpite dal sisma e ha saputo canalizzare gli aiuti ricevuti da molte parti a favore della popolazione colpita. Inoltre, P. Lorenzo si è distinto nella promozione dei valori della cultura afro attraverso un museo e centro di documentazione sulle origini della popolazione. Le celebrazioni religiose della parrocchia del Carmen si caratterizzano per il legame con tradizioni musicali e sceniche tipiche degli abitanti di Chincha.
I Missionari Comboniani del Perù esprimono il loro sostegno e le loro felicitazioni a P. Lorenzo per questo riconoscimento che fa onore al suo lavoro missionario.

Pomeriggio missionario comboniano
“Impresa sublime”, così è stata definita da P. Mario Mazzoni l’attività missionaria della Chiesa e lo sforzo congiunto di un gruppo di amici che negli ultimi undici anni sono riusciti ad organizzare un’attività di sostegno per i missionari peruviani in Africa.
L’amore alla missione è contagioso, ha detto P. Mario, e il risultato lo si vede nella trasformazione di quello che inizialmente era un “Tè missionario” in un “Pomeriggio missionario”. Di fatto, mercoledì 9 aprile, circa 500 persone si sono riunite nell’anfiteatro del collegio “Regina Pacis” di Monterrico, Surco, appartenente alle religiose “Esclavas de la Santísima Eucaristía y de la Madre de Dios”.
Con il passare degli anni, questa iniziativa missionaria è andata crescendo a beneficio dei Missionari Comboniani peruviani che lavorano in Africa. A nome di tutti loro, Fr. Hernán Romero Arias, originario di Jauja (Huancayo), ha ringraziato tutti i presenti per l’appoggio dato alla causa missionaria. Fr. Hernán è medico di professione e ha lavorato 20 anni nella Repubblica Democratica del Congo.

POLONIA

Incontro di giovani comboniani

Anche quest’anno noi missionari giovani provenienti dall’Italia e dalla Polonia ci siamo riuniti per condividere e crescere insieme. Alcuni di noi, infatti, hanno fatto assieme i percorsi di formazione, mentre altri fanno lo stesso servizio in latitudini diverse. Questo momento di formazione e di fraternità è stato organizzato dalla comunità di Cracovia, dove ci siamo riuniti da lunedì 31 marzo a venerdì 4 aprile.
P. Fausto Beretta ci ha aiutato nella riflessione per un incontro più approfondito con Cristo, Comboni e la Croce. Una delle riflessioni riguardava le nostre comunità che hanno bisogno di essere più ”umane”, accoglienti, dando spazio anche ad una dimensione affettiva e dove sia possibile una preghiera non solo fatta di formule ma anche più viva e partecipata.
Abbiamo trascorso una giornata a visitare Auschwitz e Czestochowa. La giornata era piovosa e ben si addiceva alla visita ai luoghi di Auschwitz che hanno visto la sofferenza e la morte sistematica di tante persone: un pezzo di storia dell’Europa, studiata sui libri, vista nei film, ma che sul posto assume uno spessore che stringe il cuore e suscita interrogativi sulla natura dell’uomo carnefice e vittima. Abbiamo recitato una preghiera, ricordando le vittime e anche le testimonianze luminose di umanità e fede, come quella di P. Massimiliano Kolbe, ucciso in questo campo. Ci siamo poi recati alla “collina luminosa” (Jasna Gòra), conosciuta come Czestochowa. Il santuario è come una piccola roccaforte sulla collina, luogo di pellegrinaggio e di preghiera che nel passato anche recente è stato baluardo di resistenza della fede e dell’identità del popolo polacco.

PORTUGAL

Festa dei familiari

La tradizionale festa annuale dei genitori e parenti dei Missionari Comboniani si è svolta nel seminario di Maia, Oporto, il 30 marzo, con la presenza del nuovo provinciale, P. Alberto de Oliveira Silva.
L’incontro ha visto riuniti circa 150 familiari dei Comboniani venuti da diverse località del paese. P. António Carlos Simões Ferreira, Missionario Comboniano arrivato di recente dal Malawi per lavorare nella provincia portoghese, ha condiviso con i presenti la sua esperienza missionaria del Malawi attraverso una presentazione in power point.
È seguita la celebrazione dell’eucaristia, presieduta da P. Alberto che ha ricordato i 50 anni di sacerdozio di P. Rogério Artur de Sousa e i cinquant’anni di vita del seminario di Maia, che si commemorano quest’anno.
Nel pomeriggio, ogni famiglia ha avuto l’opportunità di presentarsi. Il provinciale ha dato varie informazioni sulla vita della provincia e il superiore della comunità di Maia, P. Francisco José de Sousa Machado, ha comunicato il programma delle celebrazioni per il cinquantenario del seminario. Alla fine, ogni famiglia ha ricevuto un piccolo dono-ricordo che includeva un libro a fumetti su Comboni.

Dibattito sull’animazione missionaria
Come rispondere alle necessità della Chiesa in Portogallo è stato uno degli interrogativi centrali su cui hanno discusso i Missionari Comboniani nel corso dell’incontro che si è tenuto nel seminario comboniano di Maia, Oporto, dal 31 marzo al 3 aprile.
Alla riunione, che aveva lo scopo di indicare nuove strade per l’animazione missionaria e l’evangelizzazione, hanno partecipato 19 Comboniani e una Comboniana.
Dopo la prima giornata di lavori, in cui ogni comunità ha presentato una relazione sulle proprie attività, il secondo giorno P. Filipe Miguel Oliveira Resende ha esposto il suo intervento su “La Chiesa in Portogallo: ombre, luci e sentieri da percorrere”. Per andare incontro alle priorità pastorali della Chiesa in Portogallo – la formazione dei cristiani, la pastorale giovanile e la missione specifica del sacerdote – P. Filipe ha proposto un tipo di animazione missionaria ed evangelizzazione che consista in una formazione biblica, sacramentale e missionaria da dare ai cristiani delle parrocchie per un periodo di tre settimane.
Dai lavori di gruppo sono emersi altri suggerimenti, come la necessità di rinnovare la vita comunitaria comboniana, di stabilire, nelle comunità, un giorno a settimana per l’accoglienza agli stranieri, di dare priorità alle parrocchie che chiedono il nostro contributo, di puntare sul catecumenato e offrire ai giovani un itinerario di crescita nella fede.
La mattinata dell’ultimo giorno è stata dedicata alla riflessione fatta dalla Commissione dei Laici che ha suggerito la creazione di un Consiglio Laicale Comboniano che coordini i vari gruppi di laici legati ai Missionari Comboniani.

TCHAD

Una grande prima: il forum nazionale dei giovani

Si è svolto a Sarh, dal 9 al 14 aprile 2008, il Forum Nazionale dei Giovani Cattolici sotto il patrocinio della Conferenza Episcopale del Ciad e della Commissione Nazionale della pastorale dei giovani. Il tema del Forum è stato “Sarete miei testimoni”. 984 ragazzi e ragazze sono arrivati dalle 8 diocesi (N’Djaména, Moundou, Pala, Lai, Goré, Doba e Sarh) e dalla prefettura apostolica di Mongo, e 85 sacerdoti, religiosi e religiose vi hanno preso parte, in un clima di grande gioia e letizia di incontrarsi come giovani fratelli e sorelle di uno stesso paese, condividendo la stessa fede e la stessa Chiesa.
Bisogna innanzitutto ricordare che è la prima volta, nella storia della Chiesa Famiglia di Dio che è in Ciad, che una manifestazione simile, un incontro di giovani come questo, si sia svolto in un’atmosfera così gioiosa. L’anno prossimo il Ciad festeggerà gli 80 anni dell’arrivo del Vangelo su questa terra e i giovani non avevano mai trovato prima d’ora l’occasione per esprimere la loro gioia di essere giovani cattolici.
Il programma comprendeva: preghiere del mattino ed eucaristia nei quattro siti approntati per l’accoglienza, l’adorazione, le confessioni nelle 4 parrocchie della città, gli interventi dei vescovi seguiti dai dibattiti e anche l’incontro con i giovani di altre confessioni religiose e con le associazioni civiche di Sarh.
L’ordinario locale, Mons. Edmond Jitangaar, vescovo di Sarh, nella mattinata del 12 aprile ha presentato la sua relazione su “L’impegno dei giovani nella società come testimoni di Cristo”. Il suo intervento è piaciuto molto ai giovani che lo hanno ascoltato con attenzione e ammirazione anche perché Mons. Jitangaar, utilizzando il linguaggio giovanile, si è reso più comprensibile.
Alla preghiera del forum che esprime sia l’augurio (“Vogliamo lavorare per l’unità nel nostro paese dilaniato dalla guerra, dal tribalismo, dalla divisione, dall’odio) sia l’impegno dei giovani (“Impegnati nello sviluppo del nostro paese, impegnati nella politica, responsabili ed onesti”) si è ispirato l’inno che i giovani hanno cantato tutti i giorni all’inizio e alla fine di ogni incontro.
Un altro momento forte del forum sono stati gli impegni presi dai giovani, impegni da praticare e da vivere fin dal loro ritorno nelle rispettive diocesi.

UGANDA

Consegna della parrocchia di Anaka e saluto a P. Italo Piffer

Il 13 gennaio 2008, alla presenza del Vicario Generale della diocesi di Gulu, Mons. Matthew Ojara, e del provinciale dei Comboniani, P. Giuseppe Filippi, la parrocchia di Anaka è stata consegnata alla diocesi. Il nuovo parroco, P. Martin Agwe, è stato accolto con gioia dalla comunità cristiana.
La domenica seguente, il 20 gennaio 2008, la comunità parrocchiale e l’arcivescovo John Baptist Odama hanno ringraziato P. Italo Piffer per i suoi 18 anni come parroco di Anaka. L’enorme folla dei fedeli ha espresso la sua gratitudine con discorsi di riconoscenza e doni simbolici per il suo impegno e coraggio nel condividere le fatiche, l’insicurezza e le preoccupazioni della gente. Per loro è stato un punto di riferimento, un segno di speranza e un testimone di amore. Il consiglio parrocchiale gli ha espresso la sua gratitudine per il generoso servizio prestato ad Anaka e gli augura un meritato riposo.

IN PACE CHRISTI

P. Febo Gabriele Chiodi
(05.03.1914 – 16.03.2008)

P. Raymond Pax (23.06.1938 – 31.03.2008)

Preghiamo per i nostri defunti
IL FRATELLO
: Nathanael, dello Sc. Boadi John Bliss Anthony Kudjo (T); Bruno, di P. Lorenzo Tiepolo (I); Carlo, di P. Alfonso Rossi (I).
LA SORELLA: Vittorina, di P. Tonino Falaguasta (CN); Maria, di P. Johann Maneschg (RSA); Rosa, di P. José Oscar Flores López (C).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Gioviniana Piva, Sr. M. Berica Berdin, Sr. Ginevra Cipriani.
LA SECOLARE MISSIONARIA COMBONIANA: Domenica Scarabaggio.
Familia Comboniana n. 653