Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù
DIREZIONE GENERALE
V Conferenza del CELAM
Con il tema “Discepoli e missionari di Gesù Cristo affinché in lui i nostri popoli abbiano la vita – ‘Io sono la via, la verità e la vita’ (Gv 14,6)”, la V Conferenza dei Vescovi dell’America Latina e dei Caraibi, che si svolgerà dal 13 al 31 maggio 2007 al Santuario di Aparecida (Brasile), costituisce un avvenimento ecclesiale estremamente importante per queste Chiese locali. La presenza di Papa Benedetto XVI in occasione dell’apertura della conferenza, è la prova della sua importanza per la vita della Chiesa: essa si colloca, infatti, in una traiettoria che va dalla nascita del CELAM fino ai nostri giorni, passando per il Concilio Vaticano II, per Medellin, Puebla e Santo Domingo.
Ci auguriamo che Aparecida possa confermare e rafforzare il cammino di una Chiesa pellegrina, fatta di comunità vive, impegnata a favore della vita e nella promozione della Giustizia e della Pace e sempre più missionaria.
In segno di comunione con i nostri confratelli che lavorano in America Latina, il Consiglio Generale invita tutti i confratelli ad accompagnare con la preghiera la Conferenza.
Il 9 maggio Papa Benedetto XVI canonizzerà il sacerdote francescano Antonio Sant’Anna Galvão, primo santo brasiliano nato in Brasile.
Professioni perpetue
Fr. Parotti Claudio Pietro (I) Padova (I) 25.04.2007
Fr. António Manuel Nunes Ferreira (P) Vila Chã (P) 29.04.2007
Sc. Amoussou Comlan Ghislain (T) Pietermaritzburg (RSA) 29.04.2007
Sc. Gnaha Cossi Bonaventure Henri (T) Pietermaritzburg (RSA) 29.04.2007
Sc. Recalde Randito Tina (A) Pietermaritzburg (RSA) 29.04.2007
Fr. González Jiménez Luis Humberto (PE) Lima (PE) 29.04.2007
Ordinazioni sacerdotali
P. Atitse Kokou (Donatien) (T) Lomé-Kodjoviakope (TGO) 24.04.2007
Opera del Redentore
Maggio 01 – 07 ET 08 – 15 ER 16 – 31 IT
Giugno 01 – 15 KE 16 – 30 KH
Intenzioni di preghiera
Maggio - Perché come in Maria, la donna abitata da Dio, la contemplazione diventi sempre più elemento fondante della nostra vita consacrata alla missione. Preghiamo.
Giugno - Perché il Cuore Trafitto del Buon Pastore ci renda capaci di lasciarci toccare dalle ferite dell’umanità, far causa comune con le popolazioni che ci accolgono e sostenere la speranza in un mondo rinnovato dal Vangelo. Preghiamo.
DSP
Marcia per la giustizia e la pace a Ellwangen
Le cosiddette “marce pasquali” sono diventate una tradizione in Germania. Infatti, in molte città della repubblica tedesca, questi cortei a favore del disarmo e della pace si fanno poco prima o poco dopo la Pasqua e generalmente fanno riferimento a situazioni di violenza, a guerre, alla corsa agli armamenti e all’importanza di impegnarsi per la pace.
Il Sabato Santo anche a Ellwangen c’è stata una marcia con lo slogan: “Conoscere la pace, praticare la giustizia, assumerci le nostre responsabilità”. I partecipanti erano di ogni ceto sociale e politico.
Anche i Comboniani vi hanno preso parte e P. Reinhold Baumann, come rappresentante della Chiesa cattolica, è stato invitato a fare un intervento.
Parlando di misure contro il terrorismo, ha detto: “Sicurezza e pace sono due cose diverse. Fino a quando cercheremo la sicurezza procurandoci più armi, i terroristi faranno altrettanto e si armeranno sempre di più”. P. Baumann ha sottolineato il fatto che “una pace duratura è possibile solo attraverso l’uguaglianza sociale, l’equità degli scambi commerciali a livello globale e una giusta distribuzione dei beni e delle risorse”. Le sue parole sono state accolte da un grande applauso.
Non era la prima volta che P. Baumann parlava in pubblico. Già lo scorso novembre, durante una dimostrazione contro i neo-nazisti tenutasi a Ellwangen, aveva parlato in maniera forte e convincente.
ERITREA
Il governo chiude la Chiesa in una morsa di ferro
Come anche i mass media hanno sottolineato, il governo dell’Eritrea è sempre più isolato sia internamente che rispetto alle altre nazioni. È in atto una rigida centralizzazione delle scelte politiche ed economiche che sta soffocando il popolo, neutralizzandolo ed emarginandolo dal resto del mondo. Oltre alla regressione economica, anche nel campo dell’educazione e dei beni sociali si è toccato il livello più basso mai registrato nella storia della nazione. Chi ha conosciuto l’Eritrea degli anni cinquanta e sessanta, oggi, non la riconoscerebbe. È tristemente noto il modo in cui i detenuti vengono trattati dal governo, come pure i gravi abusi contro i diritti umani e il rigido sistema dittatoriale imposto dal presidente. La questione dei confini con l’Etiopia, che può aver aggravato la situazione, non può più essere usata come pretesto per giustificare la ripetuta violazione dei diritti della popolazione e del settore privato, oltre che la repressione della libertà di stampa.
In questa situazione, anche la Chiesa cattolica (che rappresenta una delle quattro religioni ufficialmente riconosciute) ha dovuto confrontarsi con queste restrizioni e, negli ultimi tempi, è diventata un bersaglio dell’apparato statale. La religione ortodossa, quella evangelica e l’islam già da tempo erano controllati e manipolati dalle autorità governative. Il patriarca ortodosso Abuna Antonio è in carcere da oltre un anno per aver apertamente rifiutato l’ingerenza del governo negli affari della Chiesa. La gente lo ricorda per la sua posizione coraggiosa in difesa della verità e della giustizia, e la Chiesa ortodossa, cioè il 50% della popolazione, ora è gestita da un laico.
Negli ultimi quindici anni, le relazioni fra il governo e la Chiesa cattolica si potevano definire non certo cordiali, ma diplomatiche. La situazione si è deteriorata quando, alla fine dello scorso anno, i vescovi cattolici hanno inviato al Dipartimento per gli Affari Religiosi una lettera in cui si rifiutavano di mandare i candidati in formazione, i giovani sacerdoti e religiosi (comprese le suore) a fare il servizio militare nazionale. Quest’obbligo, infatti, che inizialmente durava diciotto mesi, man mano si è allungato all’infinito. La lettera dei vescovi sottolineava, tra l’altro, che far fare il servizio militare ai sacerdoti è un gesto irrispettoso verso la mentalità e la tradizione secolare del popolo. Inoltre, dichiarava chiaramente che questa decisione del governo era una mossa che mirava ad indebolire la Chiesa. La lettera ha avuto, naturalmente, una buona accoglienza fra i fedeli e i religiosi. I Missionari Comboniani e le Suore Missionarie Comboniane hanno scritto una lettera comune di solidarietà ai vescovi, invitandoli a continuare a prendere le difese del popolo che sotto l’attuale regime sta soffrendo molto.
Il governo ha reagito male alla lettera dei vescovi. Anche se non ha mai dato una risposta scritta, ha messo in atto una strategia di ritorsione minacciando di espellere i missionari stranieri. Infatti, al Segretariato cattolico dell’Eritrea era giunta una lista di nove missionari, tra cui un Comboniano e una Comboniana, ai quali veniva chiesto di presentarsi entro il 25 marzo 2007. I superiori maggiori hanno immediatamente indetto un incontro e dopo un lungo dialogo, l’Ufficio dell’Immigrazione ha accettato di prorogare di un mese la data di partenza. Si tratta di missionari che lavorano in Eritrea da molti anni. Secondo una legge promulgata nel 2006, il personale straniere, dopo due anni, dovrebbe essere sostituito da personale locale. La Chiesa ha cercato di spiegare al governo che i missionari sono ONG/ONLUS e che quindi il decreto non dovrebbe essere applicato, ma finora i suoi argomenti non sono stati ascoltati.
Ora i vescovi e i superiori maggiori stanno cercando un modo per presentare alle più alte autorità di governo tutte le loro proteste. Non si sa, naturalmente, con quale esito. I missionari sono pronti ad affrontare questa repressione, è ora che la Chiesa reagisca a tutti gli abusi del governo. I Comboniani e le Comboniane hanno una posizione chiara: la Chiesa può sopravvivere senza i missionari, ma la gente non può sopravvivere senza il pane e la libertà. È ora che la Chiesa esprima le sue preoccupazioni e dimostri la sua solidarietà con il popolo che soffre.
Il Foro Sociale Mondiale in Eritrea
Dopo il grande evento del Foro Sociale Mondiale (FSM) a Nairobi, dal 20 al 25 gennaio 2007, i due Comboniani dell’Eritrea che hanno partecipato all’evento, P. Sebhatleab Ayele Yesemma e Sr. Tseghereda Yohannes, hanno organizzato incontri di coscientizzazione e animazione per tutti i Comboniani e le Comboniane dell’Eritrea, inclusi postulanti e novizi della famiglia comboniana, per condividere la loro esperienza.
Così, sono stati realizzati tre workshop, di tre giorni ciascuno, ai quali hanno preso parte, in totale, più di cento membri della famiglia comboniana. Ai partecipanti, sono stati presentati gli eventi principali del FSM e alcuni incontri di gruppo si sono svolti come incontri di preghiera. Pochissimi sapevano che il FSM è stato un evento veramente importante che ha dato voce agli emarginati e ai gruppi meno privilegiati dell’attuale ordine mondiale. Il suo motto, “Un altro mondo (senza povertà, guerra, prigionieri, sfollati, ammalati di AIDS, ecc.) è possibile”, ha colpito tutti perché riecheggiava il carisma di Comboni.
La commissione nazionale di Giustizia e Pace sta organizzando un workshop sul FSM in un contesto più ampio, cioè per religiosi e laici. Questi incontri potrebbero essere una buona occasione per animare la Chiesa locale. Inoltre, è necessario che nella situazione socio-politica dell’Eritrea si dia concretamente una maggiore attenzione ai temi di giustizia e pace.
ITALIA
Commemorazione di P. Ambrosoli
A vent’anni dalla morte di P. Giuseppe Ambrosoli, la comunità parrocchiale di Ronago (CO), suo paese d’origine, con la collaborazione del locale Gruppo di Appoggio Missionario, ha voluto commemorare la figura del Missionario Comboniano medico con una celebrazione eucaristica e un momento conviviale nel salone parrocchiale. La commemorazione è avvenuta nell’anniversario della morte, il 27 marzo. L’eucaristia è stata presieduta da P. Giacomo Palagi, vice-provinciale dell’Italia, e ha visto la partecipazione di confratelli delle vicine comunità di Rebbio e Venegono, oltre ad alcuni sacerdoti diocesani della zona. Secondo don Eugenio Verga, parroco di Ronago, è importante ricordare P. Ambrosoli “per trasmettere a tutti, ma in particolare ai giovani, il grande dono che è P. Ambrosoli e per continuare l’impegno di solidarietà, che in questi anni non è mai venuto meno, con l’ospedale di Kalongo, in Uganda”.
Carovana della Pace
La provincia italiana, attraverso i segretariati per l’animazione missionaria e la promozione vocazionale, vuole ripetere, nell’estate 2007, l’esperienza della Carovana della Pace. La novità di quest’anno è che l’iniziativa è stata proposta a tutti gli altri Istituti missionari e alle forze laicali legate alla missione ed è stata accolta dal SUAM (Segretariato Unitario di Animazione Missionaria) nazionale e dalla CIMI (Conferenza degli Istituti Missionari in Italia). I preparativi sono cominciati con due riunioni: una a Brescia, per il nord (30 marzo) e l’altra a Napoli, per il sud (31 marzo). In questi incontri sono state ricordate le precedenti carovane e riaffermate le caratteristiche principali dell’iniziativa: l’itineranza, la presenza dei giovani, l’ascolto delle voci del sud del mondo, il legame con la realtà locale e con il mondo della missione. La partecipazione è stata significativa e varia, dimostrando che la Carovana della Pace è considerata uno strumento valido di animazione missionaria e può diventare anche un mezzo di collaborazione e comunione per la realtà missionaria italiana. In concreto – visti i tempi ristretti di preparazione – per quest’anno sono previsti due convegni nella seconda metà di settembre (a Cimitile per il sud dell’Italia e a Verona per il nord) che serviranno come base per organizzare nel 2008 una Carovana itinerante sul modello di quelle precedenti.
Premio giornalistico UCIP 2007 al direttore di Nigrizia
Il premio “International Award for Excellence in Journalism (World Importance) 2007”, dell’Unione Stampa Cattolica Internazione (UCIP) è stato conferito al direttore di Nigrizia, P. Carmine Curci. Nel dare l’annuncio, i membri della giuria hanno motivato la scelta sottolineando “l’impegno e la dedizione a favore dei diritti dei popoli e in particolare dei popoli del sud del mondo. Un impegno come fondamento del bene comune”. Il premio sarà consegnato in una speciale cerimonia durante il Congresso Mondiale dell’UCIP che si terrà il prossimo giugno a Sherbrooke, Canada.
Nigrizia sito web
L’agenzia ETR, specializzata nel campo della ricerca di mercato, ha dichiarato che il sito di Nigrizia (www.nigrizia.it) è da considerarsi tra i migliori in Italia nella sezione dell’informazione grazie ad un design agile ed elegante e a un costante aggiornamento dei dati. Attualmente sono lette circa 80 mila pagine alla settimana. Durante un’incontro a Palazzo Chigi, il sottosegretario alla presidenza, Enrico Letta, ha dichiarato: “Anche se ci sono delle divergenze, Nigrizia è e resta un punto di riferimento per la classe politica italiana. In modo particolare per la nostra politica estera in Africa”. Intanto, c’è stata una dura presa di posizione dell’ambasciata dell’Eritrea contro la rivista, tacciata di faziosità nei confronti della sua nazione.
LONDON PROVINCE
Scomparsa di Mons. James O'Brien
L’11 aprile 2007 Mons. James O'Brien, vescovo di Hertfordshire nella diocesi di Westminster, è deceduto dopo una coraggiosa lotta contro il cancro. Mons. O’Brien, ordinato sacerdote nel 1954 e vescovo nel 1977, era ben conosciuto dai membri della comunità dello scolasticato di Elstree, chiuso di recente. Negli ultimi 30 anni il vescovo aveva ordinato diaconi molti scolastici comboniani e condiviso gioie e dolori. Con i Comboniani era sempre disponibile anche con suggerimenti e consigli, espressi in modo chiaro e cordiale. La sua scomparsa segna la fine di un’era, ma rafforza un’amicizia che non finirà mai, poiché abbiamo ancora in comune con lui una fede risoluta nell’amore e misericordia di Cristo Gesù, il Signore della vita.
PERÚ-CHILE
Secondo incontro di formandi comboniani
Lo scorso 24 marzo i formandi comboniani della provincia si sono incontrati per la seconda volta nel postulato di San Miguel. I confratelli delle diverse case di formazione che hanno partecipato all’incontro sono stati, oltre ai postulanti che ospitavano, i novizi (un gruppo di rappresentanti accompagnati dal padre maestro, P. Ángel Lafita Irigoyen) e i professi del teologato. Hanno partecipato anche le Suore Missionarie Comboniane delle comunità di Pamplona e Pueblo Libre.
L’incontro è durato l’intera giornata ed è iniziato con la preghiera guidata dalle suore di Pamplona che hanno sottolineato l’importanza del silenzio per incontrarsi con Dio e rivolgersi allo Spirito Santo protagonista della missione. È seguito l’intervento di Fr. Hugo Cáceres che ha parlato di discepolato comboniano in vista della V Conferenza del CELAM ad Aparecida (Brasile). Ha invitato i presenti ad imitare la lungimiranza e la passione di San Daniele Comboni, per annunciare il vangelo secondo le sfide di oggi. Subito dopo, i formandi si sono riuniti in gruppi per riflettere sulla sequela di Cristo come è stata vissuta da Comboni e come è vissuta da loro oggi.
Dopo il pranzo vi è stata l’opportunità di stare ancora assieme per approfondire la conoscenza reciproca. Le conclusioni dei vari gruppi sono state presentate in maniera creativa, utilizzando recitazione e canti. P. Rogelio Bustos Juárez, provinciale, ha salutato i giovani e li ha invitati a perseverare nella vocazione creando spazi di maggiore vicinanza tra i formandi. Durante la Messa, concelebrata da P. Ángel Lafita, P. Rodolfo Coaquira Hilaje e P. Louis Tony Okot Ochermoi, è stato ricordato un martire dell’America Latina, Mons. Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, nella ricorrenza del suo martirio, motivando la necessità di seguire l’esempio di tanti martiri che hanno pagato con la vita l’aver portato con passione il vangelo e il servizio ai più bisognosi.
Dopo la Messa, la cena è stata un ulteriore momento di convivenza e di crescita nella familiarità. Uno spettacolo di canti e balli ha concluso piacevolmente questo secondo incontro dei formandi comboniani.
IN PACE CHRISTI
P. Giuseppe Barbàra (21.03.1941 – 06.04.2007)
P. Raffaele Dellagiacoma (23.10.1935 – 12.04.2007)
Preghiamo per i nostri defunti
IL PADRE: Giovanni, di P. Marco Canovi (I); Antonio, di P. Luís Filipe da Costa Dias (LP).
LA MADRE: Anna Maria, di P. Franco Terlimbacco (C); Giuditta, di Fr. Roberto Strabla (I).
IL FRATELLO: René, di P. Norbert Rangu Mogoro (T); Gaetano, di P. Giuseppe Ambrosi (I); Giovanni, di P. Antonio Falaguasta (I).
LA SORELLA: Orsola, di Fr. Luigi Cometti (MZ).
LA SUORA MISSIONARIA COMBONIANA: Sr. Cristofora Seppi.
Sito Web: Consulta sempre il nostro Sito Web: http://comboni.org
Familia Comboniana n. 642