NOTIZIARIO MENSILE DEI MISSIONARI COMBONIANI DEL CUORE DI GESÙ

DIREZIONE GENERALE

Viaggi dei membri del Consiglio Generale

Padre Generale
Dal 20 agosto al 12 settembre visita alle comunità in Sudan e animazione degli Esercizi Spirituali.

P. Jeremias dos Santos Martins
Dal 4 all’11 settembre, Esercizi Spirituali a Limone.

Fr Alberto Lamana
Dal 1 all’8 agosto, Esercizi Spirituali a Roma, Montecucco.
Dal 20 al 25 settembre a Verona per l’Assemblea Continentale Europea di preparazione del Capitolo.

P. Alcides Costa
Dal 9 agosto all’11 settembre in Brasile.

Professioni perpetue

Sc. Ngalite Régis Eric (RCA); Dono-Manga (TC) 03.07.2021
Sc. Silwembe Christopher (MZ); Nairobi (KE) 11/07/2021
Sc. Jobo Stanislas (MZ); Nairobi (KE) 11/07/2021
Sc. Katembo Jean Paul Muhandiro (CN); Nairobi (KE) 11/07/2021
Sc. Tesema Habtamu Masresha (ETH); Nairobi (KE) 11/07/2021
Sc. Oduor Kevin Otieno (KE); Nairobi (KE) 11/07/2021
Sc. Angella Gabriel (U); Layibi (UG) 28/08/2021
Sc. Inácio Manuel; Layibi (UG) 28/08/2021

Ordinazioni sacerdotali

P. Nyinga Dunga David (CN); Kinshasa (RDC) 24.07.2021
P. Muhindo Mwanawatuma Gratien (CN); Butembo (RDC) 02.08.2021

Opera del Redentore

Settembre: 01 – 15 NAP; 16 – 30 PCA
Ottobre: 01 – 07 RCA; 08 – 15 TCH; 16 – 31 RSA

Intenzioni di preghiera

Settembre – Perché la celebrazione del XIX Capitolo Generale dei Missionari Comboniani illumini il loro cammino nell’umile servizio alla missione della Chiesa. Preghiamo.

Ottobre – In unione con tutti i missionari del mondo, ringraziamo il Signore per le occasioni che ci dà di servire i più bisognosi e chiediamo di saperlo fare sempre con amore. Preghiamo.

Pubblicazioni

Tonino Falaguasta Nyabenda mccj, Un Missionnaire Combonien, Joseph Ambrosoli, médecin des âmes et des corps, Afriquespoir 2021. È un libriccino in francese, appena pubblicato, dedicato al grande medico missionario, che sarà presto beatificato. P. Tonino Falaguasta ci avvicina, in poche pagine e con uno stile semplice, all’attività instancabile e amorevole di P. Ambrosoli, e ai suoi “miracoli” nell’ospedale di Kalongo.

ASIA

Webinar: il Tao del Cielo

Il Segretariato della Missione della Delegazione dell’Asia ha organizzato, il 23 e 24 agosto, un webinar sulla metodologia missionaria dal titolo: “Il Tao del Cielo: la prima inculturazione missionaria del Vangelo in Cina (VII secolo)”.

Già all'inizio della dinastia Tang (618-907 d.C.), i missionari siriani orientali (i cosiddetti "missionari nestoriani" o missionari della "comunità luminosa di insegnamento Jingjiao") annunciarono per la prima volta la storia di Gesù ai cinesi usando la loro lingua. Il webinar ha voluto mettere in evidenza i loro sforzi per comprendere, tradurre, spiegare e trasmettere la storia di Gesù secondo le categorie cinesi.

Il relatore è stato P. Víctor M. Aguilar Sánchez, comboniano, che attualmente lavora a Macao (Cina). Nel 2019 P. Aguilar ha completato un dottorato all'Università Gregoriana di Roma su questo argomento e la sua tesi di dottorato ha vinto il Premio Bellarmino 2020.

Durante il webinar, P. Aguilar ha presentato la metodologia e le conclusioni della sua tesi, soprattutto dal punto di vista dell'inculturazione, e ha sottolineato l'attualità, per la Chiesa di oggi, dell'esperienza di quei primi missionari in Cina.

CONGO

Ordinazione sacerdotale

Sabato 24 luglio 2021, nella cattedrale Notre Dame du Congo, a Kinshasa, il cardinale Fridolin Ambongo ha presieduto la messa di ordinazione sacerdotale di nove diaconi, fra i quali un missionario comboniano, David Nyinga Dunga.

La celebrazione è iniziata alle 9.10 e ha visto la partecipazione di almeno un centinaio di sacerdoti, religiosi e religiose e numerosi fedeli, genitori, parenti e amici dei diaconi.

Nell’omelia, il cardinale Fridolin ha ringraziato i nove diaconi per la loro donazione a Dio, alla Chiesa e all’umanità. Ha ringraziato i genitori e i parenti per il loro sacrificio e per l’educazione che hanno dato ai loro figli, e gli Istituti religiosi per averli accompagnati nella loro formazione religiosa e missionaria. Ha chiesto a tutti i partecipanti di accompagnarli con la preghiera e di sostenerli nei momenti di difficoltà.

Il cardinale ha poi esortato i diaconi ad essere dei bravi intermediari fra il popolo e Dio, ad essere sacerdoti zelanti e creativi, assidui nella preghiera e attenti ai bisogni dei più poveri. Li ha invitati a prendere sempre coscienza della loro identità religiosa e missionaria, ad “essere veri missionari, disponibili ad andare nelle periferie geografiche ed esistenziali, negli ambienti chiusi e verso quanti hanno perso i motivi per vivere”.

Dopo la messa, i comboniani, le comboniane, i Laici Missionari Comboniani, gli amici e i familiari di P. David hanno condiviso festosamente un pranzo fraterno, organizzato dalla provincia e dalla famiglia del neo-sacerdote. Il giorno dopo, 25 luglio 2021, P. David ha celebrato la sua prima messa, in un clima di gioia e di canti, nella sua parrocchia d’origine, Christ-Roi, nel comune di Kasa-vubu.

Per l’immaginetta-ricordo, P. David ha scelto il versetto di Luca 10, 27-28: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”.

David, 34 anni, è il quinto figlio di Kongoli Nyi Bongo e Mbaya Lucie. Ha fatto la propedeutica e il postulato a Kinshasa; poi è stato mandato nel noviziato di Cotonou, dove ha fatto la prima professione religiosa nel maggio 2015. Ha proseguito gli studi di Teologia a Lima, Perù, fino al 2019, e ha fatto il suo servizio missionario a Pangoa, nell’Amazzonia peruviana, fra gli indigeni nomatsiguenga. Per la sua prima missione è stato destinato al Perù.

P. David ha così espresso la sua gioia dopo l’ordinazione sacerdotale: “Rendo grazie al Signore per la grazia del sacerdozio. Ho vissuto questi giorni nella serenità, nella gioia e nella pace; ora vorrei mettermi al suo servizio. Gli chiedo la grazia del servizio e della disponibilità”. La Chiesa di Pangoa, alla quale P. David è inviato, presenta la grande sfida dell’evangelizzazione in profondità della popolazione indigena attraverso l’annuncio esplicito del Vangelo e la promozione umana. (Fr. Lwanga Kakule)

CURIA

Mappa delle esperienze di ministerialità sociale

Nel mese di luglio è stato pubblicato un copioso dossier contenente la Mappatura delle attività della Famiglia comboniana nell’ambito della pastorale sociale, preparato da una commissione sulla base di due questionari che erano stati messi a disposizione di tutti i membri della Famiglia comboniana.

Le esperienze documentate – 205, in totale, fino a oggi – sono suddivise per continente e, per ogni esperienza, sono riportati diversi dati, che rispondono a precisi criteri di valutazione, scelti sulla base degli obiettivi prefissati, un breve riassunto dell’esperienza stessa e diverse foto.

Tutto questo materiale, la cui raccolta e catalogazione hanno richiesto un lungo lavoro, è stato inserito in un database disponibile online sui nostri siti (comboni.org e combonimission.net) in versione PDF, per dare la possibilità, a chi è interessato, di scaricarlo e stamparlo.

Si tratta di un lavoro sostanziale perché, analizzando i dati di questa Mappatura, è possibile valutare se i nostri ministeri hanno un impatto nella trasformazione sociale e verificare se la nostra presenza ministeriale corrisponde alle esigenze dei nostri tempi e al nostro carisma comboniano.

Dalla lettura dei dati sarà possibile anche promuovere e creare un flusso di relazioni tra i diversi progetti, con l’obiettivo di arricchirsi reciprocamente con l'esperienza di ciascuno nelle diverse aree della pastorale.

Una mostra a tappe: modelli contestuali di evangelizzazione

All’entrata della Casa Generalizia a Roma è stata allestita una piccola mostra, che sarà periodicamente aggiornata, con l’obiettivo di offrire una riflessione sul ministero missionario del nostro tempo, dalla prospettiva e dall’esperienza comboniana vissuta sul terreno nei diversi contesti continentali. Verranno presentate tre esperienze alla volta, in alternanza di tematiche e situazioni, per incoraggiare la condivisione e il dialogo e apprezzare diversi modelli contestuali di evangelizzazione.

Infatti, nel contesto dei profondi cambiamenti che il mondo sta vivendo, anche il servizio missionario si trova di fronte a nuovi scenari e, come Istituto missionario, in comunione con la Chiesa, stiamo realizzando una transizione verso un nuovo paradigma di missione. La sintesi di questa elaborazione è data da papa Francesco nella sua enciclica Evangelii gaudium, il suo documento programmatico per modellare la direzione della Chiesa negli anni a venire.

Come sappiamo, la metodologia missionaria è stata uno dei punti di forza di Daniele Comboni che, a partire dall’esperienza sul campo e dal confronto con le forze più avanzate del movimento missionario del suo tempo, è stato capace di discernere il modo di avvicinarsi alla gente, di presentare la Buona Notizia, di comunicarla in modo significativo e ispirato.

Nel mondo di oggi, caratterizzato da pluralismo, culture, situazioni e contesti molto diversi nei vari continenti, non è possibile avere un unico “metodo” di evangelizzazione. Cresce il bisogno di approcci contestuali, che richiedono ricerca e discernimento. In questo, il percorso seguito da Daniele Comboni rimane valido e di grande attualità.

Le prime tre sperienze della mostra presentano il lavoro dei missionari comboniani a Castel Volturno (Italia/Europa), a Korogocho (Kenya/Africa) e a Tumaco (Colombia/America).

EGSD

Ottantesimo compleanno di P. Davide Ferraboschi

Lunedì 19 luglio la parrocchia di Masalma a Omdurman si è riunita attorno a P. Davide Ferraboschi per celebrare il suo ottantesimo compleanno. La celebrazione ha visto la partecipazione di molti parrocchiani e anche di confratelli e amici delle diverse comunità di Omdurman, Bahri e Khartoum. Dopo la celebrazione eucaristica, presieduta dallo stesso P. Davide, i parrocchiani hanno presentato i loro doni ed espresso la loro riconoscenza nel cortile della chiesa parrocchiale. È arrivato anche un messaggio di benedizione dal Santo Padre, portato dal Cancelliere della Nunziatura in Sudan. Per i confratelli e le Suore Missionarie presenti, la celebrazione si è conclusa con una cena fraterna.

La celebrazione degli 80 anni di vita coincide anche con la celebrazione di 50 anni ininterrotti nella missione del Sudan (con una parentesi di un anno al Cairo). P. Davide ha speso la maggior parte di questi anni nel Kordofan (Kadugli, El Obeid, El Nahoud) e nel Darfur (Nyala). Risale al 2005 il suo arrivo a Masalma, dove è stato parroco fino al 2015 e ora lavora come viceparroco.

ETHIOPIA

Inaugurazione della “Bibbia di Emmaus”

Sabato 24 luglio 2021, presso l’Istituto Cappuccino Francescano di Filosofia e Teologia di Gullele, si è tenuta l’inaugurazione della Bibbia Cattolica in amarico, chiamata anche “Bibbia di Emmaus”, alla presenza di S.E. il Card. Berhaneyesus D. Souraphiel, arcivescovo metropolitano di Addis Abeba, di molti altri vescovi cattolici, dei rappresentanti della Società Biblica, di capi religiosi di chiese evangeliche e di numerosi sacerdoti, religiosi e fedeli cattolici.

L’aver riunito tutti i 73 libri del Canone Cattolico della Scrittura e averne fatta, quando necessario, un’accurata revisione sul testo originale, è un evento storico per la Chiesa cattolica in Etiopia. Il lavoro, durato dieci anni, è stato completato grazie alla determinazione e competenza del Dr. Abba Daniel Asefa e della sua equipe (che include alcuni ex studenti e impiegati comboniani come Endrias Kacharo, Zekarias, Abju). Si è anche fatta memoria di Abba Seyum Cahsay Hagos, mccj, che, con l’aiuto di altre persone, ha contribuito alla precedente traduzione dei Libri Deuterocanonici e di altri importanti testi cattolici.

ITALIA

Assemblea annuale dei comboniani in servizio in Italia

I comboniani della provincia italiana hanno realizzato la loro Assemblea generale annuale dalla sera del 28 giugno alla sera del 2 luglio a Pesaro. L’assemblea di quest’anno aveva come scopo principale la preparazione della relazione della Provincia Italiana al XIX Capitolo Generale dell’Istituto, che si terrà nel mese di giugno 2022 a Roma. All’assemblea, con un numero ridotto di partecipanti a causa della pandemia, è stato presente anche il Vicario generale, P. Jeremias dos Santos Martins, in rappresentanza del Consiglio Generale.

La teologa Maria Soave Buscemi ha aperto l’assemblea con una riflessione sulla realtà ecclesiale, sulla missione e sulla diaconia. Durante l’assemblea sono state condivise le relazioni dei diversi Segretariati e Commissioni Provinciali e del Consiglio Provinciale.

Si sono approfonditi e dibattuti i temi legati al cambio di paradigma missionario, che richiede risposte più adeguate, servizi qualificati e sempre più in rete con la Famiglia comboniana e con tanti altri attori della società civile, movimenti, chiese e comunità di altre religioni che lavorano per trasformare la società. È questa la prospettiva della ministerialità ovvero di servizi missionari specifici fondati sulla spiritualità comboniana, che richiedono competenza e passione, tra e con i migranti e i giovani, nella comunicazione e nell’impegno per la giustizia, la pace e la cura del creato.

È stato approvato un documento sulla ministerialità, intesa come diaconia, come criterio di base per il riassetto delle presenze comboniane in Italia, che sicuramente già rappresenta un pilastro per tracciare i prossimi passi missionari come risposta alle sfide dell’oggi. Strutture che vanno riqualificate, altre da chiudere e presenze sempre più semplici, vicine ai poveri, rispettose dell’ecosistema e solidali con chi soffre. Un dialogo franco e aperto ha portato anche a votazioni importanti per riconfigurare il volto di una provincia per troppo tempo considerata nell’universo comboniano come dispensatrice di risorse economiche e di servizi. Chiamata invece oggi a essere in prima linea nelle periferie geografiche ed esistenziali dove il messaggio di Gesù di Nazaret è dimenticato o scartato ma che per noi è fondamentale per consolare e liberare.

In questo percorso di innovazione, che ci guida verso il Capitolo, ci siamo confrontati e abbiamo adottato una relazione di presentazione della vita della Provincia d’Italia, portando sul tavolo sfide enormi come la sostenibilità economica, l’innovazione e digitalizzazione della comunicazione missionaria, l’internazionalizzazione della provincia, la formazione integrale e interculturale dei giovani candidati, un nuovo approccio di lavoro con e tra i giovani, una presenza liberante tra i migranti, un’animazione missionaria che fa sua i temi di papa Francesco come l’ecologia integrale, l’economia solidale, la fratellanza universale fondata sulla dignità radicale di ogni persona. (P. Filippo Ivardi, mccj)

Padova fa memoria di P. Ezechiele Ramin

«Ciò che patisce la semente lo patisce il seminatore». Questa frase di padre Ezechiele Ramin, comboniano di Padova ucciso nel 1985, all’età di 32 anni, suona così profetica da mettere i brividi. Ed è stata questa immagine a guidare il ricordo di “padre Lele”, nell’anniversario della sua morte, nella sua parrocchia d’origine, San Giuseppe, a Padova.

Fedele alla tradizione, infatti, il 24 luglio, Padova, intesa come Chiesa locale e comunità dei missionari comboniani, insieme ai suoi familiari, ha fatto memoria di P. Ezechiele Ramin, nel giorno anniversario della sua uccisione a Cacoal, in Brasile, il 24 luglio 1985.

La chiesa era piena di fedeli e, con loro, tanti amici per i quali P. Ezechiele è più che un ricordo, è una memoria viva di impegno, un intercessore, un ispiratore di vita donata. È la chiesa della parrocchia di san Giuseppe a Padova, quella chiesa in cui P. Ezechiele è stato battezzato, è cresciuto nella fede, accompagnato dai sacramenti, è stato ordinato sacerdote e, infine, dove è stato celebrato il suo funerale, in una calda e afosa giornata di inizio agosto 1985. Una lapide in marmo all’interno della chiesa, nello spazio riservato al battistero, ricorda questi eventi, come pure un busto in bronzo, sulla parte sinistra della facciata della chiesa parrocchiale, indica che questa è la chiesa di P. Ezechiele Ramin.

La messa è presieduta da mons. Pietro Brazzale, coordinatore generale della rogatoria diocesana della causa di beatificazione di P. Ezechiele. Con lui concelebrano il direttore del centro missionario d. Raffaele Gobbi, il sacerdote della parrocchia d. Lino Minuzzo e i confratelli di P. Ezechiele, P. Tesfaye Tadesse, padre generale, P. Gino Pastore, P. Franco Vialetto, P. Davide De Guidi e P. Gaetano Montresor. Sono presenti i quattro fratelli viventi di P. Ezechiele, Paolo, Antonio, Filippo e Fabiano. La messa è animata da un musicista della parrocchia e da un piccolo coro. Vari sacerdoti diocesani non hanno potuto essere presenti perché essendo sabato, erano impegnati nelle rispettive parrocchie.

Mons. Pietro Brazzale, grande e appassionato conoscitore della vicenda umana, cristiana e missionaria del Servo di Dio, P. Ezechiele Ramin, come regolarmente continua a chiamarlo, ha commentato il testo evangelico della moltiplicazione dei pani, leggendolo alla luce dell’esperienza di fede e del dono di sé di P. Ezechiele, il quale ha messo a disposizione del Signore tutto quello che aveva, quello di cui la natura lo aveva dotato, ed era molto, e ha dato tutto. Mons. Brazzale ha molto insistito sulla carità di P. Ezechiele, facendo riferimento anche alle 36 testimonianze sotto giuramento, ascoltate al momento della rogatoria diocesana. Testimonianze che definisce commoventi. È tempo ora di invocare il Servo di Dio P. Ezechiele come intercessore.

P. Tesfaye – piacevole sorpresa la sua presenza a questa celebrazione – prende la parola e ringrazia la famiglia e la comunità parrocchiale, che hanno ‘cresciuto’ P. Ezechiele nella fede, nei valori della vita e del Vangelo e lo hanno donato alla Chiesa e al mondo come testimone. Prima della celebrazione della messa P. Tesfaye si era recato sulla tomba di P. Ezechiele, nel cimitero maggiore di Padova, dove, assieme ai fratelli di P. Ezechiele e ad alcuni confratelli comboniani, è sostato in silenzio e in preghiera, per rendere onore a P. Ezechiele e a tutta la sua famiglia. Nella stessa cappella riposano i genitori di P. Ezechiele, Mario e Amabile, il fratello Gaudenzio, morto a 27 anni in un tragico incidente stradale, per il quale lo stesso P. Ezechiele aveva presieduto il funerale pochi mesi prima di partire per il Brasile, e la cognata Gabriella. P. Tesfaye ha poi chiesto a Dio nuove vocazioni per l’annuncio del Vangelo. Infine, ha informato della grande considerazione con cui il Cardinale Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi accompagna il normale iter di studio e valutazione della documentazione presentata per il riconoscimento delle virtù sante del servo di Dio, P. Ezechiele. Un lungo e spontaneo applauso ha accolto queste parole di P. Tesfaye. E poco dopo, con voce decisa, tutta l’assemblea ha rivolto al servo di Dio, P. Ezechiele, la preghiera d’intercessione approvata da mons. Bruno Pedron, vescovo emerito di Ji-Paraná, salesiano, anch’egli originario di Padova. Vari fedeli hanno acquistato il libro delle lettere di padre Ezechiele, Testimone della speranza, e tutti sono rientrati a casa portando con sé l’immaginetta con la preghiera, sussurrando a bassa voce che, in casa loro, l’immagine di padre Ezechiele è ben presente e ispira la preghiera e l’impegno. (P. Gaetano Montresor, mccj)

“Ma che estate 2021”! All’insegna dell’afroitalianità

Dopo la pausa dello scorso anno, è tornata, dal 24 al 31 luglio, all’aperto, nel parco dei missionari comboniani di vicolo Pozzo, a Verona, Ma che estate! Una settimana ricca di musica, moda, cinema africano, stand espositivi e gastronomici, organizzata da Fondazione Nigrizia, Museo africano (Ma), Festival del Cinema Africano e dall’associazione Afroveronesi.

“Si è finalmente tornati in presenza, a trascorrere delle serate insieme, con una manifestazione che dal 2006 ormai fa parte della stagione estiva veronese, con appuntamenti ed eventi offerti gratuitamente alla cittadinanza che nutre passione e curiosità per il mondo afro e afrodiscendente.

La manifestazione di quest’anno ha voluto mettere in evidenza e dare protagonismo al mondo e alla realtà afroitaliana. Questa nuova Italia è un mondo tutto da scoprire, anche per rinnovare la nostra narrativa missionaria che vede l’Africa unicamente come una realtà a 5000 km di distanza. Il mondo dell’afropeismo è la realtà in cui viviamo e che non possiamo più evitare come missionari. Il confronto con la loro voglia di essere voce di lotta per la cittadinanza e contro ogni forma di discriminazione ci fa bene e ci rinnova. Soprattutto ci purifica dall’attitudine a volte un po’ paternalista di vedere queste realtà unicamente sotto la lente delle realtà dei migranti.

“Ma che estate 2021”, che ha avuto la presenza di quasi 1200 persone nelle prime due serate e una media di 100 persone nelle serate di cinema, ha dato prova che con la cultura e l’arte si può essere insieme per promuovere i valori umani di tutti.

Sabato 24 luglio, è stata la girata di rap e musica hip hop. Con artisti come Numb, Koi e Natas; per poi proseguire con Big Boa, F00rtissimo e l’ormai star Tommy Kuti, che è cresciuto artisticamente anche con Afriradio e Nigrizia Multimedia.

Domenica 25 è stata la volta dei Fashion show con le modelle e i modelli che hanno sfilato con le creazioni di BB Style, brand artigianale di moda handmade afroitaliano, ideato da Bruno Bruxtar Kpakpovi (Togo) e KeChic, una sartoria afro-occidentale, che nasce da un fantastico progetto sociale che fa lavorare i sarti del Centre Handicapé di Dakar, insieme ad amici e colleghi di Cheikh Diattara da cui nasce l’idea in terra milanese. Le due sfilate di moda sono state intervallate dal concerto della cantante Anna Bassi, seguita dalla bellissima voce di Adriana, dal gruppo musicale degli E.D.A con Sidy Casse, giovane cantante senegalese che ha partecipato al talent show musicale X Factor.

A partire da lunedì 26 e fino a sabato 31 luglio, le sei serate del Cinema Africano sotto le stelle. Film della sezione a tema migratorio Viaggiatori&Migranti del Festival di Cinema Africano di Verona. Cinque i cortometraggi e cinque lungometraggi di registi africani ed europei, accompagnati ogni sera da un ospite diverso, per dar vita, a film concluso, a un momento di confronto e approfondimento delle tematiche trattate dalle opere cinematografiche”. (P. Fabrizio Colombo, mccj)

29° anniversario della morte di Fr. Fiorini

Il 29° anniversario della morte di Fr. Alfredo Fiorini è stato celebrato a Terracina (LT) con diverse iniziative, animate dal parroco don Fabrizio e ben partecipate dai fedeli. Sabato 21 agosto c’è stato un pomeriggio di animazione per bambini e ragazzi. Domenica 22, la Messa, animata dal gruppo missionario. Lunedì 23, la visita dei giovanissimi ai luoghi di Alfredo: dalle abitazioni agli edifici a lui dedicati, ospedale, scuola, biblioteca, tomba… Alla sera, veglia missionaria, presieduta da P. Venanzio Milani. Martedì 24, giorno della morte, si è tenuta la celebrazione eucaristica con grande partecipazione di gente, alcuni sacerdoti della cittadina e alcuni comboniani della Curia generalizia, tra cui il vicario generale, P. Jeremias dos Santos Martins, e l’assistente generale, Fr. Alberto Lamana. Alle 21.30, a cura dell’Associazione Alfredo Fiorini, si è avuta una conferenza su “Le nuove schiavitù”: il filo rosso che lega Africa e Agro pontino. Interventi di Luca Attanasio, giornalista, Marco Onizzolo, sociologo, e P. Venanzio Milani.

KENYA

Ordinazione al diaconato

Sabato 17 luglio 2021 è stato un grande giorno nella parrocchia di Maria Madre della Chiesa ad Amakuriat, in West Pokot, dove abbiamo assistito all'ordinazione diaconale di cinque confratelli: Katembo Jean Paul Muhandiro (RDC), Jobo Stanislas (Malawi), Habtamu Masresha Tesema (Etiopia), Silwembe Christopher (Zambia) e Kevin Oduor (Kenya). Il Vescovo di Kitale, Mons. Maurice Crowley, che li ha ordinati, ha elogiato i Comboniani per il buon lavoro che hanno svolto tra il popolo Pokot e ha sfidato le donne e gli uomini a essere pronti ad offrire i loro figli e le loro figlie per servire il popolo di Dio.

Nella sua omelia, ha incoraggiato i diaconi ad essere uomini di preghiera, disposti a condurre il popolo di Dio alla casa del Signore e, parlando alla gente, ha insistito molto sull'importanza della pace. “Abbiamo bisogno di un luogo pacifico in cui i nostri bambini e le nostre donne possano muoversi liberamente. Per favore, smettete di combattere a causa delle mucche!”. Infine, ha incoraggiato i fedeli a seguire le linee guida date dal Ministero della salute per combattere il coronavirus.

La celebrazione, accompagnata da canti e danze, ha visto anche la presenza dei responsabili politici. Uno di loro, il senatore della zona, ha assicurato al vescovo che la pace tra Pokot e i Turkana è avvenuta: le persone si muovono liberamente senza paura da una contea all'altra.

I confratelli delle comunità vicine (Turkana e Pokot) hanno partecipato in gran numero. Nel suo discorso, il superiore provinciale, P. Austine Radol Odhiambo, ha ringraziato il Vescovo per aver accettato di ordinare i cinque comboniani e il parroco di Amakuriat, P. Gervais Katya, per la preparazione della cerimonia. Preghiamo per i nostri diaconi mentre si preparano alla loro ordinazione sacerdotale nelle rispettive province. (P. David K. Ahiro, mccj)

PORTOGALLO

Padre José Rebelo confermato direttore nazionale delle POM

Il Vescovo incaricato della Commissione Missioni della Conferenza Episcopale del Portogallo, Mons. Armando Esteves, ha confermato la nomina del nostro confratello P. José António Mendes Rebelo a direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie. P. Rebelo inizierà il suo servizio il 20 settembre 2021.

Le nostre più vive congratulazioni a P. Rebelo per questa nomina, con auguri e preghiere per il suo ministero al servizio delle missioni.

SUDAN

La parrocchia di Khartoum Bahri celebra il Giubileo di Diamante

Dedicata alla “Beata Vergine Maria Mediatrice di tutte le Grazie”, la parrocchia di Khartoum Bahri ha celebrato il suo Giubileo di Diamante (75 anni) il 15 agosto 2021. Non c'è una parrocchia, in tutta l'arcidiocesi, con questo nome e, di certo, ce ne sono pochissime con una storia così lunga. Settantacinque anni sono davvero una storia lunghissima, segnata da servizi straordinari e sacrifici di tanti sacerdoti, suore, catechisti, animatori, membri del coro, chierichetti che hanno reso questa parrocchia quello che è oggi.

La celebrazione si è svolta il 15 agosto, quando si celebra la festa annuale della parrocchia. La messa è stata presieduta dal Cardinale Gabriel Zubeir Wako, Arcivescovo emerito di Khartoum, accompagnato dal Nunzio Apostolico in Sudan, dal Superiore Provinciale, diversi confratelli, sacerdoti, religiosi e una folla di fedeli, più di mille, in maggioranza adolescenti e giovani adulti.

Il Cardinale ha iniziato la celebrazione incensando la nuova croce di bronzo della parrocchia, giunta appositamente dall'Italia e che ora si trova nel recinto della chiesa, a disposizione di quanti entrano per vedere e adorare. È una croce di bronzo per un giubileo di diamante che riempie i nostri cuori di speranza per un futuro d'oro per la missione in Sudan!

Durante la celebrazione, Mons. Zubeir ha invitato i fedeli a non perdere di vista il ruolo di nostra Madre Maria nella vita della Chiesa e nella vita cristiana individuale. Maria è stata determinante per la crescita e la sopravvivenza della nostra Chiesa durante questi tanti anni di acque agitate.

Al termine della celebrazione, a tutti i presenti è stata donata, come semplice ricordo, una piccola immagine della Beata Vergine con Gesù Bambino.

La Chiesa del Sudan ha una lunga storia che risale direttamente al nostro Fondatore, ma la presenza di tanti giovani ci ricorda la giovinezza della Chiesa, che cerca sempre nuovi modi per affermare la sua presenza in un ambiente ostile. La maggior parte dei nostri giovani viene dal Sud Sudan e dai Monti Nuba. Abbiamo pregato la Beata Vergine Maria, che intercede per tutte le grazie, di cercare per noi le grazie di cui abbiamo bisogno per annunciare il Vangelo a tutti questi giovani, le cui famiglie sono spesso spezzate e la cui vita è piena di sfide.

TOGO-GHANA-BENIN

La provincia è in festa

Sabato 26 giugno e sabato 24 luglio 2021 sono entrati negli annali della provincia del Togo-Ghana-Benin e saranno sempre ricordati quando si parla di ordinazioni. Infatti, in queste date, quattro figli della provincia hanno ricevuto gli ordini sacri, due sacerdoti e due diaconi.

Sono i padri Benoît Azameti e René Agbonou e i diaconi Saurel Augustin Houinsou e Simon Agede.

L’ordinazione sacerdotale ha avuto luogo nelle nostre parrocchie di Ste Thérèse de l'Enfant Jésus e della Sainte Face de Kégué (Lomé) il 26 giugno, alla presenza di una folla immensa venuta dalle parrocchie d’origine dei nostri confratelli e da quelle degli altri ordinandi della congregazione dei Carmelitani Scalzi (5 sacerdoti) e dei Missionari Francescani di Maria (2 sacerdoti e 1 diacono).

Malgrado la pioggia torrenziale che si è abbattuta su Lomé quel giorno, la celebrazione è stata molto bella e vogliamo ricordare un’espressione dell’omelia di Mons. Nicodème Bariggah-Benissan, arcivescovo metropolitano di Lomé: “se spetta a Dio chiamarvi, spetta a voi agire in modo tale da essere dei bravi sacerdoti”, per stare in mezzo ad un mondo avido di significato.

Quanto ai diaconi, Mons. Isaac-Jogues Gaglo, vescovo di Aneho (Togo) non ha risparmiato parole per invitare gli ordinandi (3 sacerdoti e 7 diaconi per la diocesi di Aneho e 2 diaconi comboniani) a cercare sempre di vivere nell’intimità con Cristo, Buon Pastore che conosce le sue pecore ed è conosciuto da loro. Per nutrire questa intimità, Mons. Gaglo ha esortato i neo-diaconi e neo-sacerdoti a valorizzare il silenzio, il sacramento della riconciliazione e la celebrazione quotidiana dell’Eucaristia.

Tutte queste celebrazioni sono state seguite da momenti di agape fraterna.

È interessante notare che per la prima volta i candidati comboniani ordinati sacerdoti nel corso di una stessa celebrazione sono destinati alla stessa missione, la Polonia. Il Togo diventa così evangelizzatore della terra del suo santo Patrono, san Giovanni Paolo II.

Auguriamo una feconda missione ai padri Benoît e René e preghiamo per i diaconi Saurel e Simon per un felice ministero diaconale.

UGANDA

Ordinazione episcopale di Mons. Wokorach

Lo scorso 14 agosto è stata celebrata l’ordinazione episcopale di Mons. Raphael P’Mony Wokorach, mccj, ugandese, come Vescovo della diocesi di Nebbi, Uganda. A causa delle restrizioni dovute al Covid-19, solo pochi invitati sono stati ammessi nella cattedrale di Nebbi per la tanto attesa consacrazione, avvenuta cinque mesi dopo la sua nomina da parte di Papa Francesco, il 31 marzo di quest'anno, per sostituire Mons. Sanctus Lino Wanok, trasferito alla diocesi di Lira.

La celebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo di Gulu, Mons. John Baptist Odama, che ha esortato il nuovo vescovo – il quarto della storia della diocesi – a servire il popolo come Gesù, il buon pastore: “non esitare a dare la tua vita per il gregge, i poveri, i deboli, gli immigrati e gli stranieri”.

Tra le autorità politiche c’era il ministro di stato per il Nord Uganda, l’onorevole Grace Kwiyucwiny, che rappresentava il presidente Yoweri Kaguta Museveni.

Il motto episcopale di Mons. Wokorach è “Servire con umiltà”, perché, come ha sottolineato, “l’umiltà rende ogni tipo di servizio significativo”.

Nel suo messaggio dopo l’ordinazione, Mons. Wokorach ha detto: “guardo a San Daniele Comboni come a un vescovo modello. Mentre assumo questa responsabilità, ricordo quanto la sua fede lo abbia sostenuto nelle diverse situazioni della vita. Ha sognato l’Africa... L'Africa o la morte… era un pastore eccezionale, un pastore la cui fede era forte, la cui fede rendeva la sua vita sensibile alle varie necessità del suo popolo… San Comboni sta davanti a me come un grande ed esemplare Vescovo, santo e capace”.

PREGHIAMO PER I NOSTRI DEFUNTI

IL PADRE: Santos, dello Sc. Romeo Guarcax Yac (PCA); Faustin, di P. Metin Sèdoté Alex Canisius (C), René, di P. Billo Junior Bertrand Chrisostome (RCA); Ricardo, di P. Angel Camorlinga (EC).

LA MADRE: Sandra, di Fr. Marco Binaghi (C); Margaret Mary, di P. Martin James Devenish (LP); Bertha, di P. Jorge Elías Ochoa Gracián (NAP) e P. Francisco Javier Ochoa Gracián (M); Carmen, dello Sc. Fulvio Rigamonti (†).

IL FRATELLO: William Kossivi, di P. Afola Kossi Mensah Elias (EC); Mateo, dello Sc. Romeo Guarcax Yac (PCA); Antonio, di Fr. Bruno Barbiero (†); Abraham, di P. Endrias Shamena (RSA).

LA SORELLA: Agnese, di P. Enzo Tomasoni (I); Sr. Ester, di P. Giovanni Battista Bressani (†); Cesarina, di P. Giorgio Aldegheri (I); Victoria, di P. Joseph Anane (ET); Celeste, di P. José da Silva Vieira (ET); Virginia, di P. Marino Perghem (†).

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. M. Celina Pendin, Sr. Carmela Agnese Papini, Sr. M. Felicina Manzoni.