NOTIZIARIO MENSILE DEI MISSIONARI COMBONIANI DEL CUORE DI GESÙ

MESE MISSIONARIO STRAORDINARIO

DIREZIONE GENERALE

Segretariato Generale della Missione

Lingue, Missione, Memoria

Il 2019 è stato proclamato dall’ONU anno internazionale delle lingue indigene. Inoltre, Papa Francesco ha voluto che il mese di ottobre 2019 fosse un Mese Missionario Straordinario, per ricordare il centenario della Lettera apostolica di Papa Benedetto XV, Maximum Illud (30 novembre1919).

Per celebrare questi due eventi, nella casa generalizia di Roma, è stata allestita una mostra dal titolo Lingue, Missione, Memoria: il contributo dei Missionari Comboniani allo studio e alla preservazione delle lingue locali nella loro opera di annuncio del Vangelo. Il titolo e il sottotitolo ne catturano l’intento: fare memoria dell’impegno dei Comboniani nello studio e nella traduzione di testi in alcune lingue africane. È proprio la lingua, infatti, lo strumento che esprime la ricchezza della cultura di un popolo e che è veicolo indispensabile per trasmettere il messaggio evangelico.

La mostra sarà inaugurata il 10 ottobre, festa di san Daniele Comboni, alle ore 17.00. Il 14 ottobre, alle ore 18.00, si terrà una conferenza di presentazione della mostra, alla quale prenderanno parte P. Claudio Lurati, economo generale, Laura Fasciolo e Massimiliano Troiani, direttori artistici della mostra, P. Venanzio Milani, direttore del Museo Africano di Verona, e il prof. Pierluigi Valsecchi, del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia.

La mostra è divisa in sei sezioni: grammatiche/dizionari, catechismi, testi di Storia Sacra, testi liturgici, testi educativi e musica. L’obiettivo è offrire una gamma di testi tradotti nelle lingue locali, cercando di descriverne il gruppo etnico, la posizione geografica e l’autore quando si tratta di grammatiche e dizionari. Inoltre, sono esposte immagini, racconti d’epoca e mappe storiche dei territori in cui operavano i missionari.

Sono stati scelti alcuni documenti rappresentativi della maggioranza dei gruppi etnici in Africa, fra i quali i Comboniani hanno lavorato. Per dare un panorama veramente esaustivo del lavoro di traduzione, studio, catalogazione, sistematizzazione delle lingue, avrebbero dovuto essere esposti molti altri documenti, come le grammatiche e i dizionari di altri comboniani che hanno lavorato in Etiopia, Mozambico, Sudan, Uganda, Kenya... catechismi e testi di storia sacra ecc. Inoltre, non sono esposti gli innumerevoli articoli e libri di etnologia e storia che i missionari hanno scritto, accanto ad antologie di racconti, favole, proverbi ecc. che hanno raccolto e catalogato. Sarebbe stato un lavoro enorme, tanto da farne un museo.

Siamo però convinti che, nonostante i limiti, il materiale esposto dia elementi sufficienti per valutare l’enorme lavoro di studio e di preservazione delle lingue locali da parte dei Missionari Comboniani, un contributo che s’inserisce nella grande epopea missionaria di annuncio del Vangelo e del Regno dalla Pentecoste a oggi.

Codice Deontologico (CD)

Il 10 ottobre 2019, festa di san Daniele Comboni, viene pubblicato ed entra in vigore il nuovo Codice Deontologico (CD), che ha mantenuto lo stesso titolo del testo pubblicato nel 2007: “Missionari santi e capaci: orientamenti per il ministero e la cura fraterna delle persone in alcune situazioni particolari”.

Come si legge nella Presentazione, la revisione ha tenuto conto di diversi fattori, in particolare dei documenti della Chiesa pubblicati di recente sulla materia del Codice.

Le regole e le norme contenute nel Codice aiutano a prevenire comportamenti inadeguati. Tuttavia, la legge da sola non è sufficiente a mantenerci fedeli alla nostra vocazione. Per questo il CD vuole essere soprattutto un invito forte alla conversione, alla fedeltà a Cristo e al Vangelo, accettando con gioia il cammino che il Signore ci propone, con libertà e responsabilità.

Perciò tutti i confratelli sono tenuti a conoscere e a seguire gli orientamenti del Codice e a firmare il “formulario per l’accettazione del Codice Deontologico dei MCCJ”, allegato al CD.

Testi liturgici comboniani in spagnolo

Con decreto del 9 settembre 2019 la Congregazione per il Culto Divino ha concesso l’approvazione dei testi in lingua spagnola del messale comboniano e delle relative letture.

Siccome i testi approvati non includono tutte le parti presenti e già approvate nelle altre lingue per ora non sarà possibile stamparli.

Con un altro decreto della stessa data, la medesima Congregazione concede ai Comboniani di trasferire dall’8 al 9 febbraio la memoria facoltativa di S. Girolamo Emiliani per poter celebrare l’8 febbraio la memoria di Santa Giuseppina Bakhita.

P. Angel Lafita aveva introdotto queste richieste alla S. Sede nel marzo 2016. L’Istituto e, in particolare, le province di lingua spagnola sono molto grati a P. Angel per il suo contributo.

Segretariato Generale della Formazione (SGF)

Incontro a Roma

Dal 13 al 14 settembre 2019 si sono riuniti nella Casa Generalizia a Roma i confratelli membri del Consiglio generale della Formazione. È la seconda volta che il nuovo gruppo si incontra a livello generale dopo l’unificazione della Formazione iniziale e della Formazione permanente in un unico Segretariato generale della Formazione.

I due giorni di incontro sono stati molto intensi e vissuti in un clima di fraternità e di condivisione delle gioie e delle sfide della formazione nei diversi contesti culturali in cui i Comboniani lavorano. Dell’agenda dell’incontro facevano parte soprattutto i seguenti tre punti: l'attenzione da dare ai promotori vocazionali e ai formatori riguardo alla loro scelta, preparazione e accompagnamento; la verifica generale della formazione comboniana e, terzo, l'organizzazione e il consolidamento dell'organico del nuovo Segretariato unito a tutti i livelli, cercando di dare più spazio e rilevanza alla formazione permanente. Il prossimo incontro è previsto per il febbraio 2020, sempre a Roma.

I partecipanti all’incontro sono stati i membri del SGF – P. John Baptist Opargiw (Segretario Generale della Formazione), P. Elias Sindjalim (Direttore del Centro di Formazione Permanente), P. Siro Stocchetti (Membro del Centro di Formazione Permanente) e P. Fermo Bernasconi (Membro del Centro di Formazione Permanente) – e i rappresentanti continentali: P. Fidèle Katsan (Africa francofona), P. Jude Eugene Burgers (Africa anglofona e Mozambico), P. Jésus Villaseñor (America e Asia), e P. Karl Peinhopf (Europa).

“Saint Daniel Comboni, The man and his message”

Con la pubblicazione di questo libro, il Segretario Generale della Formazione ha voluto raccogliere uno dei suggerimenti dell’Assemblea Generale della Formazione (Maia, 9-30 luglio 2017), quello di mettere a disposizione materiale utile per la formazione nelle diverse lingue e su vari temi come la storia comboniana, il carisma e la tradizione. Lo scopo è dare la possibilità a tutti di accedere, nella propria lingua, a questa memoria storica dell’Istituto.

Il primo risultato di questo impegno è dunque questo libretto, che esce in questo mese di ottobre 2019, grazie alla disponibilità di P. David Kinnear Glenday, che ha curato la traduzione della piccola antologia di testi del Comboni, pubblicata nel 2003, “Daniele Comboni. A servizio della Missione”.

Si tratta di uno strumento prezioso – che in inglese mancava – per trasmettere gli aspetti essenziali della persona, della storia, della missione e del carisma del Fondatore. Per questo, il libro sarà distribuito in tutte le case di formazione, affinché i confratelli – in particolare i più giovani – possano conoscere meglio san Daniele Comboni e approfondire la conoscenza del carisma comboniano. (P. John Baptist K. Opargiw)

Ordinazioni

P. Geraci Alessio (I)                   Palermo (I)     14/09/2019

Opera del Redentore

Ottobre  01 – 07 RCA              08 – 15 TCH    16 – 31 RSA

Novembre                01 – 15 SS  16 – 30 T

Intenzioni di preghiera

Ottobre – Perché il mese missionario straordinario voluto da Papa Francesco possa risvegliare in tutti i cristiani l’entusiasmo per la missio ad gentes. Preghiamo.

Novembre – Per tutti i missionari e le missionarie che arrivano al termine dei loro giorni: accoglili Signore col tuo abbraccio di Padre e rimangano per noi esempio di donazione e seme di nuove vocazioni alla missione. Preghiamo.

Pubblicazioni

Enzo Santangelo, Fala-nos Pedro. Revelações misteriosas e confidenciais do primeiro Papa. Ed. O Recado, 2019. Questo libretto è una breve biografia dell’apostolo Pietro che ci offre – dice l’autore nella Presentazione – una migliore conoscenza della missione liberatrice di Cristo.

DSP

Incontro dei confratelli al di sotto dei 50 anni

Dal 9 al 13 settembre si è svolto a Norimberga l’incontro dei comboniani con meno di cinquant’anni, che lavorano in Europa. La maggior parte di loro erano africani.

I comboniani sono originari di 46 nazionalità. Le nuove vocazioni attualmente provengono soprattutto dall’Africa, qualcuna dall’America e dall’Asia, molto poche dall’Europa, che fino ad alcuni anni fa era al primo posto. Proprio per questo, il Consiglio Generale aveva proposto che la riflessione di quest’anno vertesse sull’internazionalità e l’interculturalità.

Per iniziativa della DSP, quindi, dodici comboniani con meno di cinquant’anni, di otto nazionalità, che lavorano in Portogallo, Germania, Italia, Spagna e Polonia, si sono ritrovati nella casa provinciale di Norimberga, per conoscersi e condividere le gioie e le sfide che si sperimentano nelle comunità e che sono soprattutto internazionali, interculturali e intergenerazionali.

Si è posto l’accento sull’interculturalità come dimensione fondamentale dell’Istituto che Comboni voleva cattolico, non solo italiano, spagnolo e tedesco.

Durante una delle riunioni è stata ascoltata la bella testimonianza di P. Körber Markus Lorenz, tedesco di 47 anni, che ha studiato teologia a Roma e ha vissuto undici anni a Tali (Sud Sudan). P. Markus ha sostenuto che è molto bello vivere assieme a persone di culture diverse e che l’assumere le culture dei vari popoli è edificante per il missionario. La sua testimonianza – da circa cinque anni sta lottando contro il cancro, che ha radicalmente cambiato la sua vita – ha suscitato grande ammirazione fra i partecipanti.

Si è colta l’occasione anche per visitare Bamberg, la vecchia casa provinciale dei comboniani della DSP, e la comunità di Ellwangen, prima comunità comboniana in Germania (fondata nel 1920), attualmente casa per anziani e ammalati.

ESPAÑA

Incontro dei vescovi comboniani

Dal 14 al 19 settembre, i vescovi comboniani (UVC) si sono riuniti a Madrid, per il loro incontro, che si tiene ogni due anni. In totale, i vescovi sono diciannove e provengono da tutto il mondo. Undici lavorano in diverse diocesi africane, sei in America, uno in Asia e uno in Europa. Sette sono vescovi emeriti che comunque, pur non avendo grandi responsabilità, continuano ad essere attivi perché sanno che il missionario non va in pensione e che, fino all’ultimo respiro, sarà sempre un testimone del Risorto. Lo scopo principale dell’incontro è lo scambio pastorale di esperienze e siccome i diciannove vescovi lavorano in situazioni pastorali molto diverse nei quattro continenti, lo scambio è per tutti loro davvero arricchente. Erano presenti anche il Superiore Generale, P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie, e la Superiora Generale delle Comboniane, Sr. Luigia Coccia.

Tre dei vescovi non hanno potuto partecipare. Fra questi, mons. Miguel Ángel Ayuso Guixot, creato cardinale nel Concistoro del 5 ottobre e diventato così anche il primo cardinale della storia comboniana.

Oltre agli incontri formali, il programma includeva diversi altri eventi. Domenica 15, una celebrazione eucaristica a gruppi, in due parrocchie di Madrid – S. Giovanni Battista e Santissima Trinità – e nella cappella ‘Africa’ dei Comboniani. Lunedì 16 i vescovi hanno incontrato il direttore nazionale delle POM di Spagna, P. José María Calderón. Martedì hanno avuto un incontro con la stampa e mercoledì hanno visitato la storica città di Toledo, celebrando l’Eucaristia con l’arcivescovo di Toledo, mons. Braulio Rodríguez. Giovedì 19, i docenti di missiologia dell’università di Burgos, Eloy Bueno e Roberto Calvo, hanno tenuto una conferenza dal titolo “La missione ad gentes, paradigma dell’attività della Chiesa”. Nella stessa giornata i vescovi hanno ricevuto la visita del cardinale di Madrid, Carlos Osoro, venuto per salutarli e pranzare fraternamente con i suoi fratelli nell’episcopato.

Vista la felice coincidenza dello svolgimento a Madrid del Congresso Nazionale delle Missioni (per il Mese Missionario Straordinario) quattro dei vecovi – mons. Juan José Aguirre, vescovo di Bangassou (Centrafrica), mons. Jaime Rodríguez Salazar, vescovo emerito di Huánuco (Perú), mons. Luis Alberto Barrera Pacheco, vescovo di Tarma, Junin (Perú) e mons. Miguel Ángel Sebastián Martínez, vescovo di Sarh (Ciad) – hanno partecipato, nel pomeriggio del 19 settembre, ad una tavola rotonda del Congresso.

ITALIA

Economia civile e missione: “Trasformare il sistema si può”

Acquisire maggiori strumenti di comprensione e di critica della realtà socio-economica e valutare se l’agire missionario è sufficientemente attrezzato per affrontare quest’epoca di transizione dominata dall’economia finanziaria sono state le direttrici seguite dal laboratorio organizzato a Firenze (4-7 settembre) dal Gruppo europeo di riflessione teologica (Gert), che ha riunito una ventina di missionari comboniani provenienti da Italia, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Germania, Repubblica Democratica del Congo.

Tra i relatori, l’economista Stefano Zamagni, teorico dell’economia civile (lo scorso marzo, papa Francesco lo ha nominato presidente della Pontifica Accademia delle Scienze Sociali); Michele Dorigatti, tra i fondatori della scuola di economia civile e direttore della Fondazione Don Lorenzo Guetti; Gaetano Sabetta, docente alla Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana; Lorenzo Semplici, che insegna etica e finanza alla Pontificia Università Salesiana. Ha portato la sua testimonianza anche Marco Bartoletti, imprenditore che applica l’economia civile.

P. Fernando Zolli, superiore della comunità comboniana di Firenze e coordinatore del Gert, ha spiegato che “il laboratorio è un punto di partenza che apre la via ad altre occasioni di approfondimento e di confronto. I comboniani sono chiamati innanzitutto ad arricchire la propria formazione su questi temi, a valutare qual è il loro ruolo nella trasformazione dei territori dove operano e anche a ricalibrare gli stili di vita sia a livello personale che comunitario. La nostra presenza missionaria deve continuare a mantenere viva la speranza del cambiamento di paradigma; cambiamento che permetta vita in abbondanza a tutti i poveri del mondo”.

Comboniani: “100 anni a San TOMIO” (Verona)

La comunità di San Tomìo e i fedeli che frequentano questa chiesa celebrano quest’anno il centenario della presenza dei Comboniani, in comunione con la diocesi e con l’Istituto. Nel novembre 1919 il Card. Bartolomeo Bacilieri, vescovo di Verona, affidò ai “Figli del S. Cuore di Gesù” il servizio pastorale a San Tomío (san Tommaso apostolo), in pieno centro della città di Verona, sull’angolo tra Piazza Erbe-Via Mazzini-Via Cappello (dove c’è la famosa “Casa di Giulietta”).

La chiesa di San Tomìo, una delle più antiche della città (fine IV secolo), ha conosciuto epoche di splendore religioso come oratorio, collegiata e parrocchia, ma nell’epoca napoleonica fu chiusa e ridotta a sala di teatro. Riscattata nel 1836 e ribenedetta come rettoria nel 1842, venne dedicata all’Immacolata e a San Tommaso, affidata al clero diocesano, e nel 1919 ai Comboniani. Ne ricevette l’incarico, a nome dell’Istituto, P. Antonio Vignato, allora vicario generale e assistente.

Nel 1923 gli successe P. Ercolano Zanta, che fu rettore per quasi trent'anni. Dal 1945 il servizio pastorale si è arricchito con l’istituzione dell’Adorazione eucaristica diurna; e dagli anni ’50 con l’apertura di una comunità stabile e un maggior numero di confratelli sempre presenti per le Messe e le confessioni. Nel 1954 il vescovo Girolamo Cardinale, “atteso il modo lodevole con cui i Comboniani officiano la chiesa”, ne concesse loro “in perpetuo” la gestione pastorale.

Nei 100 anni di presenza vi sono stati ‘assegnati’ una settantina di Comboniani, padri e fratelli; inoltre, varie decine di altri confratelli hanno aiutato – e continuano a farlo! – per coprire assenze, per periodi brevi e occasionali.

I quattro confratelli presenti oggi a San Tomìo ritengono doveroso fare memoria – con molta gratitudine! - dei doni ricevuti dal Signore e condivisi con il popolo in questi 100 anni, grazie alla presenza assidua e generosa di tanti confratelli, giovani e anziani, che qui hanno speso anni preziosi della loro passione missionaria. Questo percorso giubilare è scandito da alcune date ed eventi per i mesi di ottobre e novembre prossimi. Tre sono i valori del servizio comboniano a San Tomìo:

  1. L’Eucaristia: si celebrano tre Sante Messe quotidiane e l’Adorazione eucaristica diurna;
  2. Il sacramento della Riconciliazione: ci sono sempre sacerdoti disponibili per le confessioni;
  3. La Missione: che si condivide nella predicazione e nei colloqui personali.

Per questi motivi i veronesi considerano San Tomìo un importante “polmone spirituale della città”.

La prima celebrazione è avvenuta in Casa madre il 24 settembre con il lancio di tre eventi missionari: l’ottobre straordinario, il Sinodo per l’Amazzonia e il Centenario a San Tomìo, con gli interventi dei PP. Giulio Albanese e Romeo Ballan. Altre celebrazioni saranno in ottobre-novembre.

Le iniziative di Verona CCM

Le attività della comunità del CCM di Verona sono ormai riprese.

Il Museo africano ha già diffuso i circa trenta laboratori per scuole dalla materna all’università. Come gli altri anni, si aspettano oltre seimila studenti partecipanti. Sono il 60% dei visitatori del Museo. Inoltre, dal 5 ottobre all’8 dicembre sarà allestita una mostra del noto artista, pittore e scultore keniano, Cyrus Kabiru, che trasforma la spazzatura in occhiali futuristi, che servono a vedere in modo differente. Le mostre “Corpi Migranti” e “Minerali clandestini” hanno buone richieste.

Anche le sale Asia, Africa e America latina sono abbondantemente prenotate. In ottobre abbiamo già 20 prenotazioni per la sera. Soprattutto la grande Sala Africa viene molto richiesta. Al mattino è usata dal Museo per i laboratori, mentre dal pomeriggio fino alla sera tardi, per altre iniziative. Vi si realizzano le conferenze dei “Martedì del Mondo”. Fino a dicembre sono previsti il film “Rwanda”, in apertura del Festival di cinema africano, il docufilm “Esilio, la passione secondo Lucano”, le conferenze del card. Pedro Barreto sul Sinodo dell’Amazzonia e del card. Lorenzo Monsegwo sul Congo a novembre e l’incontro con don Luigi Ciotti a dicembre. Nella sala, inoltre, sono presentati non pochi libri e viaggi, la proiezione dei film della sezione “Viaggiatori&Migranti” del festival di cinema africano, conferenze su molti argomenti, dalle leggi riguardanti i migranti al problema dell’alimentazione in Africa e non solo, corsi per animatori per diversi eventi, come il Festival di Cinema Africano e le iniziative del Centro missionario diocesano, corsi di preparazione per insegnanti della scuola di italiano per migranti, laboratori teatrali, corsi di fotografia, incontri di spiritualità, di problemi di mobilità studentesca e anche sindacali, di studenti universitari, ecc.

È stato interessante, a settembre, l’incontro di 2 giorni dell’ambasciatrice del Ghana con i ghanesi di Verona e province limitrofe (oltre 500) per regolarizzare i loro documenti.

Tutto questo, oltre al normale lavoro di preparazione dei numeri delle riviste Nigrizia, PM e Missionari Comboniani, del calendario e della strenna, del seguire gli abbonamenti, le campagne dell’Opera del Buon Pastore, le prime comunioni e cresime, la stampa e la spedizione di bollettini della provincia, di Familia comboniana, ecc.

Siamo anche impegnati a preparare la tavola rotonda sull’Africa durante il Festival della dottrina sociale della Chiesa, che si terrà a Verona dal 21 al 24 novembre.

KENYA

P. Daniel Villaverde diventa “anziano turkana”

Vivere con persone appartenenti a popoli e culture diverse dalla propria fa parte della vocazione del missionario. Non sempre è un compito facile, ma è sempre una cosa meravigliosa e arricchente, soprattutto quando il popolo che accoglie il missionario riconosce in lui qualcuno che ha lavorato per il suo bene. È quanto ha vissuto quest’estate il comboniano spagnolo P. Daniel Villaverde che ha lavorato nelle parrocchie di Katilu e Lokori per sei anni, dal 1989 al 1995. La gente non lo ha dimenticato. Così, quando nel mese di luglio ha visitato la zona accompagnando alcuni giovani spagnoli del gruppo Combojoven, ha avuto una bella sorpresa: alla fine dell’Eucaristia che stava celebrando nella parrocchia comboniana di Lodwar, il 21 luglio, ha inaspettatamente ricevuto, con una cerimonia molto semplice, gli attributi e gli strumenti di “anziano turkana”.

L’anziano turkana non ha alcun potere politico ma rappresenta un punto di riferimento ed è un consigliere la cui parola viene sempre ascoltata prima di prendere decisioni importanti riguardo alla comunità. Attribuire ad una persona il titolo onorifico di “anziano turkana” è una cosa piuttosto rara, perché è necessario un ampio consenso sul fatto che la persona ha dato prova di aver contribuito al bene della comunità. P. Daniel ha dimostrato di avere questi requisiti per il suo amore verso i turkana, amore che ha dimostrato con i fatti, in particolare aiutando economicamente negli studi molti giovani – cattolici, musulmani e protestanti – negli anni in cui era parroco. E che il sostegno della missione cattolica non sia stato solo a beneficio personale lo dimostra il fatto che questi giovani, ora che sono cresciuti, occupano posti importanti nella società o svolgono lavori utili e la maggior parte di loro ha deciso di rimanere nella zona turkana per aiutare la propria gente.

PORTUGAL

Incontro di riflessione sull’interculturalità

Sette comboniani della provincia della Spagna e dieci della provincia del Portogallo si sono riuniti dal 24 al 26 settembre a Leiria (Portogallo) per riflettere assieme, animati da P. Jeremias dos Santos Martins, Vicario Generale, e Fr. Alberto Lamana, Assistente generale, che hanno orientato la riflessione partendo dalla demografia dell’Istituto e dalle sfide poste dalla nuova geografia vocazionale.

L’incontro – di formazione permanente – è cominciato con una giornata dedicata allo studio e alla riflessione sull’Interculturalità, tema dell’Istituto per il 2019. L’interculturalità è un processo lungo e difficile che porta nuova vita all’Istituto e a nuovi stili di comunicazione fra i suoi membri.

I partecipanti hanno condiviso esperienze concrete di interculturalità, che è soprattutto un incontro fra persone e gruppi di culture diverse. Hanno sottolineato che l’intuizione africana dell’UBUNTU (sono perché siamo) è fondamentale per viverla e hanno affermato – per promuoverla – l’urgenza di una maggior internazionalizzazione delle province di Spagna e Portogallo.

Il 25 settembre si è aperto con la celebrazione eucaristica nel santuario di Nossa Senhora di Nazaré e con una visita alla città. Dopo pranzo, i partecipanti hanno visitato le Grutas da Moeda e hanno concluso la giornata al Santuario di Fatima, dove hanno partecipato alla preghiera del rosario.

L’ultimo giorno – il 26 settembre – è stato dedicato alla condivisione delle informazioni sulla vita delle province e dell’Istituto da parte dei due provinciali e dei membri del Consiglio Generale.

Alla fine, i partecipanti hanno ringraziato P. Jeremias e Fr. Alberto per la loro presenza e il loro contributo, valutato l’incontro come un momento utile e bello che ha offerto a tutti una migliore conoscenza interprovinciale e hanno deciso di condividere con le rispettive comunità le riflessioni fatte durante le tre giornate a Leiria.

Questo incontro “iberico” si tiene ogni due anni ed è parte del processo per una maggiore comunione fra le due province comboniane, molto simili fra di loro.

SOUTH AFRICA

Incontro del Consiglio sub-continentale della Missione

I partecipanti delle nove province APDESAM all’incontro del segretariato sub-continentale della Missione si sono ritrovati a Johannesburg dal 10 al 13 settembre 2019. Sette delle nove province hanno mandato il loro segretario e due hanno inviato un delegato: P. Arlindo Ferreira Pinto (rappresentante da Roma), P. Mboka Ngere Faustin (Egitto-Sudan), P. Gaim Haileslassie (Eritrea), P. Masini Corrado (Etiopia), P. Schmidt Gregor Bog-Dong (Sud Sudan), P. Ochola Robert Lukwiya (Uganda), P. Bitia Mbowaka Jean Paul (Kenya), P. Kasitomu James Milward (Malawi/Zambia), P. Crespim Cabral de Benfica Baraja (Mozambique), P. Rojas Zevallos Ibercio (Sud Africa) e P. Burgers Jude Eugene (provinciale del Sudafrica).

L’assemblea si è svolta in tre parti: nella prima parte P. Anthony Egan SJ ha parlato della situazione politico-economica del continente africano e della Chiesa cattolica e dell’importanza del documento Ad Gentes (Vat. II) per l’oggi e per lo sviluppo della Chiesa dopo il secondo Sinodo Africano e il documento Africa Munus.

Durante la seconda parte dell’assemblea ogni partecipante ha presentato le attività del segretariato della missione nella propria provincia e la ristrutturazione apportata dopo i cambiamenti avvenuti nei Segretariati a Roma.

Nella terza parte dell’assemblea è stato istituito il Consiglio sub-continentale della missione che ha il compito di offrire suggerimenti al gruppo dei provinciali dell’APDESAM. È stata scritta una bozza dello statuto e sono stati eletti tre membri che verranno sempre scelti tra i segretari provinciali e che collaboreranno con il superiore provinciale dell’APDESAM incaricato della missione, che attualmente è P. Richard Kyankaaga.

Per i primi tre anni sono stati scelti P. Nyakundi Isaiah Sangwera, dell’Etiopia (in rappresentanza della regione di Egitto-Sudan, Eritrea ed Etiopia), P. Jean Paul Bitia, del Kenya (per la regione dell’Uganda, Sud Sudan e Kenya) e P. James Kasitomu, del Malawi/Zambia (per la regione Malawi/Zambia, Mozambico e Sud Africa). Come coordinatore del Consiglio è stato proposto P. James Kasitomu.

UGANDA

Daniel Comboni Vocational Institute

Dal mese di agosto 2019 il “Centro Vocazionale Daniele Comboni” è diventato una Scuola Professionale abilitata a rilasciare diplomi statali. È un passo avanti molto importante per lo sviluppo di questo Centro. Il Capitolo Generale del 1991 aveva suggerito di creare delle Opere Significative per i Fratelli, gestite da loro. La Provincia d’Uganda presentò allora questo progetto per Layibi, Gulu, che prevedeva molte possibilità: università, centri medici, istituto di insegnamento, ecc. Il Centro iniziò nel settembre 1995 con una decina di postulanti sotto la direzione di Fr. Pasqualino Artuso, ma l’apertura ufficiale avvenne tre anni dopo, nel gennaio 1998, quando quasi tutte le strutture essenziali erano state ultimate, erano stati trovati gli istruttori competenti ed era stato raggiunto il numero di studenti richiesto. Negli anni seguenti molti giovani hanno tratto profitto da questa scuola tecnica, che ha promosso l’industria locale e creato opportunità di lavoro, diventando uno dei migliori istituti vocazionali dell’intera regione che offre corsi per il diploma nazionale in ingegneria civile, in ingegneria meccanica e in ingegneria elettrica.

Malgrado le numerose sfide che devono affrontare, i nostri Fratelli sono convinti di aver intrapreso la direzione giusta per sostenere e preparare, anche dal punto di vista sociale, i futuri tecnici dell’Uganda. (Fr. Konrad Tremmel, mccj)

Il lamento della creazione

Il 20 e 27 settembre nella parrocchia di Matany della diocesi di Moroto (Uganda) sono stati organizzati degli incontri di preghiera in segno di solidarietà con tutta la Chiesa, specialmente con i giovani che stanno spingendo i governanti di tutto il mondo ad azioni urgenti per fermare i cambiamenti climatici. L’iniziativa è partita da Fr. Günther Nährich che ha guidato la preghiera nella cappella dell’ospedale. Hanno partecipato l’equipe ospedaliera, alcuni pazienti e altre persone.

Madre terra sta diventando sempre più ostile verso i suoi figli a causa dei danni subiti. Anche se ha continuato a dare segnali di allarme, nessuno l’ha ascoltata. La Chiesa, per mezzo di Papa Francesco, ha chiamato ripetutamente all’azione soprattutto i giovani che, come “generazione della Laudato Si’” stanno organizzando scioperi e preghiere per il creato.

La gravità dei cambiamenti climatici richiede interventi concreti e urgenti oltre a misure per limitare i danni. Per questo la Chiesa deve incoraggiare ed appoggiare iniziative volte a invertire l’andamento attuale. Ci sono iniziative semplici, come piantare alberi, riciclare la plastica e gestire bene i rifiuti, e iniziative più impegnative, come cercare di ridurre la concentrazione di ossido di carbonio nell’atmosfera.

Un elogio, quindi, va fatto ai Comboniani in Uganda che hanno deciso di piantare alberi in Kakooge. E un grazie anche a Fr. Günther per la preghiera organizzata a Matany, che è stata non solo un gesto di solidarietà ma anche un mezzo per suscitare nella gente l’attenzione verso il creato.

PREGHIAMO PER I NOSTRI DEFUNTI

LA MADRE: Mary, di P. Szpara Adam Witold (A).

IL FRATELLO: Rudolf, di P. Georg Klose (DSP); Mark, di P. Marcello Monyo Romano (I).

LA SORELLA: Lidia, di P. Pietro Ciaponi (U), Pilar, di P. José Rubio (E).

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. M. Prassede Colombo, Sr. Teresa Salvina Rizzari, Sr. Ruth Veran Valencia Corozo, Sr. Laura Giuseppina Oleotti.