Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù
DIREZIONE GENERALE
Forum Sociale Mondiale in Canada
Il Forum Sociale Mondiale (FSM), tenutosi dal 9 al 14 agosto 2016, è iniziato con una marcia dal parco Lafontaine al centro della città di Montreal con la partecipazione di circa 15mila persone. In un ambiente festoso e multiculturale i partecipanti hanno sfilato con cartelloni, bandiere e striscioni per mostrare le loro rivendicazioni. Significative le presenze del movimento per la liberazione della Palestina, di rappresentanti per l’autodeterminazione del Sahara occidentale, di associazioni per il disarmo, per la giustizia ambientale, di sindacati di vari paesi e di altre organizzazioni. “Un altro mondo è necessario, insieme è possibile” è stato lo slogan del FSM di quest’anno.
Il 10 agosto è iniziato il lavoro vero e proprio del FSM con lo svolgimento dei primi workshop tra gli oltre 1300 previsti dal programma. Due le sessioni giornaliere, la mattina e il pomeriggio, durante le quali sono stati affrontati argomenti riguardanti tredici grandi tematiche.
Durante la prima giornata, i membri del Comboni Network hanno presentato, in due distinti workshop, il fenomeno dell’accaparramento delle terre e la situazione del Sud Sudan. La deforestazione delle terre accaparrate per la produzione di biofossili e di olio di palma rappresenta uno dei fattori principali di emissioni di gas a effetto serra. Nel secondo workshop, il faticoso cammino verso la pace e la riconciliazione in Sud Sudan, la più giovane nazione del mondo, che in un contesto di guerra civile deve fare i conti anche con l’ingerenza delle potenze internazionali per il controllo delle risorse naturali.
L’organizzazione dell’evento del FSM a Montreal non sembra aver suscitato nell’opinione pubblica l’interesse auspicato dagli organizzatori e dai partecipanti, complice la stagione delle vacanze e le elevate temperature, inusuali per l’estate canadese.
I lavori sono continuati nella seconda giornata, 11 agosto, con numerosi workshop secondo il programma stabilito. Tra questi, il seminario condotto da P. Joseph Mumbere, provinciale dei comboniani nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), sul tema “Il sacrificio degli innocenti, l’avidità delle multinazionali e gli interessi politici regionali nella RDC”. P. Mumbere ha evidenziato che nella guerra a bassa intensità nella regione orientale del paese per l’accaparramento delle risorse, le nuove generazioni di congolesi si stanno mobilitando in organizzazioni come Lucha (Lutte pour le changement) per porre fine al conflitto. Dello sfruttamento delle risorse minerarie, aveva trattato anche P. Dario Bossi, missionario in Brasile, nel seminario su “La giustizia ecologica”. Nel suo intervento aveva messo in luce il lavoro di advocacy che sta portando avanti in rete, assieme a centinaia di associazioni dell’America Latina e Centrale, per denunciare le violazioni dei diritti umani e dell’ambiente dell’industria estrattiva.
La giornata si è conclusa con la conferenza di Naomi Klein, attivista canadese nota per il suo impegno contro la globalizzazione dell’economia, dal titolo “Cambiare il sistema, non il clima”.
Con la terza giornata si è conclusa la fase dei seminari autogestiti. Il Comboni Network, da parte sua, ha offerto due workshop. Il primo è stato condotto in mattinata dalla suora comboniana Gabriella Bottani che ha trattato il tema del traffico degli esseri umani. Un crimine contro l’umanità che rappresenta una sfida globale e richiede per questo una risposta globale. Nel pomeriggio, P. John Converset ha affrontato il tema dei cambiamenti climatici alla luce della Convenzione di Parigi (Cop 21): la situazione è critica e l’umanità ha poco tempo a disposizione per fermare la distruzione del pianeta.
A una prima valutazione dei lavori del FSM, è stato fatto notare come l’assenza di rappresentanti dall’Africa, dovuta soprattutto al rifiuto delle richieste di visti da parte delle autorità canadesi, abbia rappresentato un impoverimento per il Forum. Pochi sono stati anche i rappresentanti di movimenti sociali di base nei workshop, dove hanno avuto maggiore spazio i membri di varie Ong nazionali e internazionali. Buona la presenza di religiosi e in particolare delle religiose ai lavori del Forum, mentre non c’è stata l’auspicata partecipazione di giovani delle università di Montreal nelle cui sedi si sono svolte le attività del FSM.
Professioni perpetue
Sc. Dofonnou Dodji Eméric Lionel (T) Cacaveli-Lomé (TG) 11.06.2016
Sc. Amegnaglo Yaotsé-Mensah (Jean Nestor) (T) “ 11.06.2016
Sc. Atohoun Comlan Aflihoun Armel (T) “ 11.06.2016
Sc. Ngonda Tollet Romain Rodolphe (RCA) Grimari (RCA) 24.07.2016
Sc. Endjegandeyo-Yepoussa Fugain (RCA) Bangui (RCA) 31.07.2016
Sc. Salvador Mateo Pedro (PCA) Guatemala (GUA) 12.08.2016
Opera del Redentore
Settembre 01 – 15 NAP 16 – 30 PCA
Ottobre 01 – 07 RCA 08 – 15 TCH 16 – 31 RSA
Intenzioni di preghiera
Settembre – Perché la celebrazione del XX Capitolo Generale conduca le Suore Missionarie Comboniane all’ascolto dello Spirito di Dio con umiltà e speranza per incamminarsi su nuove e coraggiose strade della missione. Preghiamo.
Ottobre – Perché il Buon Pastore infonda nel cuore dei giovani l’entusiasmo per l’impegno missionario e li muova a donare con gioia tutta la loro vita all’evangelizzazione del mondo. Preghiamo.
Pubblicazioni
P. Patrick Elias Lipenga – Inculturation of initial formation in Malawi: an example of the Comboni Missionaries, Roma 2016. È la tesi di Licenza in Teologia Spirituale con specializzazione in Formazione Vocazionale, sostenuta da P. Elias presso il Centro San Pietro Favre per i formatori al Sacerdozio e alla Vita Consacrata, della Pontificia Università Gregoriana.
Nickel Mabuluki Bakwa, Initiation des Jeunes de Lumière. Vivre les Mystiques des Jeunes à l’étape de Lucidité 1. Ed. Afriquespoir, Kinshasa. P. Nickel è un giovane confratello congolese, da poco ordinato sacerdote, impegnato nella pastorale giovanile e nella pastorale delle vocazioni. È originario della parrocchia Saint Alphonse di Kinshasa, dove, grazie al parroco di allora, divenuto poi vescovo, Mons. Matondo, è nato un cammino di formazione dei giovani che, ispirandosi al modello dell’iniziazione, li aiuta a scoprire la sequela di Cristo attraverso le varie “mistiche”. Il libro contiene l’esperienza vissuta da P. Nickel in prima persona e nell’accompagnamento di altri giovani.
BRASIL
Per ricordare il martirio di P. Ramin
Il 23 e 24 luglio, i comboniani del Brasile hanno ricordato i 31 anni dal martirio del Servo di Dio, P. Ezechiele Ramin.
Il 23 c’è stata una processione fino alla sua comunità di Cacoal, dove è stata celebrata la Messa. Era presente Mons. Bruno Pedron, vescovo di Ji-Paraná, e più di trecento persone. Finora, il martirio di P. Ramin viene ricordato ogni cinque anni, ma si sta facendo di tutto, anche con l’aiuto della sua comunità, perché sia celebrato annualmente e inserito nei programmi parrocchiali.
Nella stessa giornata, si è tenuto l’incontro su P. Ezechiele con i giovani, una settantina di Cacoal e una quindicina di Porto Velho. Questi ultimi, appartenenti a diverse parrocchie, già da qualche tempo hanno formato un gruppo e si sono dati il nome di JMC, Giovani Missionari Comboniani.
Domenica 24 luglio, è stato fatto il “primo pellegrinaggio di P. Ezechiele”, una celebrazione molto bella, che si è svolta nella semplicità tipica della popolazione della zona, con oltre quattrocento persone provenienti da Cacoal, Ouro Preto, Ji-Paraná, Porto Velho e Rondolândia.
Cinquant’anni di sacerdozio
P. Francesco Lenzi, “Chico” in Brasile, ha celebrato i suoi cinquant’anni di sacerdozio in Italia, con i confratelli, i familiari e gli amici. I primi a festeggiare il suo giubileo, il 3 giugno scorso, sono stati i confratelli della comunità di Lucca. Poi c’è stata la celebrazione al suo paese, Fiano (Pescaglia), dove è nato il 25 febbraio 1941.
P. Francesco, ordinato sacerdote il 19 maggio 1966, svolge la sua missione in Brasile, accanto agli emarginati. Ha lavorato in Portogallo dieci anni, 23 in Brasile,17 in Italia. Tra l’altro, ha guidato una parrocchia di sessantamila abitanti a Belo Horizonte. È superiore della “Casa Comboni”, per i confratelli anziani, a São José do Rio Preto.
Decimo anniversario della morte di Mons. Masserdotti
La provincia dei comboniani del Brasile, in dialogo con la diocesi di Balsas, sta preparando una celebrazione speciale, che si svolgerà nel fine settimana del 16-18 settembre prossimo, per ricordare Mons. Masserdotti, morto a 65 anni il 17 settembre 2006, a Balsas, investito da un’automobile mentre viaggiava in bicicletta. I Comboniani hanno preparato un dépliant che sarà distribuito, in quell’occasione, dalle comunità cristiane di Balsas e dai gruppi di pastorale e di giovani.
CENTRAFRIQUE
50 anni di Misericordia
Sono esattamente 50 anni (1966-2016) da quando il primo Comboniano ha messo piede sul suolo del Centrafrica. La celebrazione del giubileo è iniziata con un triduo di preghiera per le vocazioni. Mercoledì 10 agosto, il primo giorno del triduo, i sacerdoti Guy Charly Mamoundayen e Daniele Gbate (entrambi nativi della parrocchia di Notre Dame de Fatima) hanno condiviso con la comunità cristiana i loro percorsi vocazionali e le loro esperienze pastorali. Giovedì, il secondo giorno del triduo, suor Marie Charlotte ha condiviso il suo cammino vocazionale e ha invitato le ragazze ad impegnarsi nella vita religiosa senza timori. Venerdì 12 agosto, il terzo giorno del triduo, i Laici Comboniani sono intervenuto per presentare il loro gruppo e il loro impegno insieme alle Missionarie Comboniane e ai Missionari Comboniani.
Sabato 13 agosto, è stato organizzato un concerto, animato dai tre cori della parrocchia. Durante il concerto, lo scolastico Fugain Dreyfus Endjegandeyo Yepoussa ha presentato due opere: Perorare per la pace in Centrafrica e La scommessa di Dio e le sfide africane.
Lunedi, 15 agosto è stata celebrata la solenne S. Messa giubilare, presieduta dall’arcivescovo di Bangui, Mons. Dieudonné Nzapalainga. Alla celebrazione erano presenti Mons. Guerrino Perin, vescovo di Mbaiki, i confratelli delle nostre comunità, molti sacerdoti (40) e le suore.
Professione perpetua e ordinazione diaconale
Lo scolastico Endjegandeyo-Yepoussa Fugain Dreyfus ha emesso i voti perpetui lo scorso 31 luglio, presso la parrocchia di Notre Dame de Fatima a Bangui. La cerimonia si è svolta all’esterno della chiesa parrocchiale – affidata ai Comboniani dal 13 novembre 1967 – perché i fedeli erano talmente tanti da non poter essere accolti all’interno. Yepoussa Dreyfus, 31 anni, ha studiato Teologia nello scolasticato di Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, ed è stato poi inviato a fare l’esperienza missionaria di due anni a Bangui.
Durante la solenne Messa giubilare (15 agosto) c’è stata anche l'ordinazione diaconale di Endjegandeyo-Yepoussa Fugain Dreyfus e di Ngonda Tollet Romain Rodolphe, che ha fatto anche lui la sua esperienza missionaria in Centrafrica e il 24 luglio ha emesso la professione perpetua a Grimari (RCA). Anche Romain, nato a Bangassou (RCA) nel marzo 1981, ha studiato a Kinshasa.
Si è appena aperta una nuova pagina per la delegazione della Repubblica Centrafricana.
CURIA
Partenza di P. Manuel João Pereira
P. Manuel João Pereira, dopo cinque anni di permanenza in Curia, è stato trasferito a Castel d’Azzano, presso il Centro Fr. Alfredo Fiorini, dove potrà ricevere una migliore assistenza.
“Lunedì prossimo 15 agosto – ha scritto in una lettera ai confratelli e amici – celebro l’anniversario della mia ordinazione con questa mia comunità di Roma che mi ha accolto in questi anni e l’indomani parto per Verona. Mi trasferiscono in una comunità dove posso avere un’assistenza più assidua e qualificata. La mia inseparabile compagna SLA (sclerosi laterale amiotrofica) non mi lascia.
Noi missionari siamo allenati a essere sempre pronti a partire. Ma dopo 18 anni vissuti a Roma (5 da studente, 8 al servizio della direzione generale, e adesso 5 da malato), un po’ di radici le avevo messe, devo ammetterlo. Radici ai piedi ma soprattutto al cuore, data la rete di amici con cui il Signore mi ha benedetto. Parto però con serenità. Si tratta della mia penultima missione; l’ultima ci sarà assegnata in Paradiso! Vi porto tutti nel mio cuore. La vostra amicizia è stata per me il migliore dei balsami nei momenti della prova. La vostra preghiera mi ha ottenuto il miracolo della serenità e della gioia, che mi hanno sempre accompagnato nella malattia. Che Dio vi benedica!”.
DSP
Assemblea continentale della Formazione
I promotori vocazionali, i formatori e i coordinatori della formazione permanente delle circoscrizioni comboniane d’Europa, insieme a due rappresentanti della Direzione Generale, si sono riuniti dal 5 al 13 luglio a Norimberga (Germania) per l’Assemblea continentale della Formazione.
I partecipanti hanno fatto una valutazione dell’implementazione delle decisioni dell’Assemblea precedente che si era tenuta a Granada.
Sono stati affrontati anche altri temi: il progetto di pastorale giovanile e vocazionale; quale percorso formativo offrire ai candidati in età avanzata (sopra i 35 anni); l’esperienza di missione ad extra (in Africa o America) per gli aspiranti europei; la formazione permanente dei superiori, dei promotori vocazionali e dei formatori; l’unificazione del Segretariato della Formazione a livello generale, continentale e provinciale.
Le conclusioni dell’Assemblea sono state presentate ai superiori provinciali d’Europa e al Consiglio Generale per la loro approvazione. I partecipanti hanno scritto una lettera ai confratelli per esprimere il senso di comunione che ci unisce tutti.
Celebrazione del 50° di sacerdozio
Il nostro confratello P. Alois Weiss ha celebrato nel suo paese natale, Löffelstelzen (Germania), il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Assieme a lui hanno celebrato un anniversario anche i suoi fratelli: P. Aurelian Weiss, monaco benedettino, 60 anni di sacerdozio, don Hermann Weiss, sacerdote diocesano e parroco, 40 anni di sacerdozio, e Bernhard Weiss, diacono permanente, 30 anni di servizio diaconale.
Hanno partecipato alla solenne celebrazione anche un altro fratello, Fr. Johannes Weiss, monaco benedettino, le loro tre sorelle religiose (la quarta è deceduta qualche anno fa) e un nipote, Fr. Alois Maria Weiss, anche lui monaco benedettino. Di undici figli, ben nove si sono consacrati a Dio: tre religiosi, un sacerdote diocesano, un diacono permanente e quattro suore appartenenti a 4 Istituti diversi.
È stata una festa davvero straordinaria: il celebrante, il parroco, il presidente del consiglio parrocchiale, il sindaco, tutti hanno espresso la loro gioia e “l’orgoglio” di avere in mezzo a loro una famiglia simile e li hanno ringraziati per il loro esempio e il loro servizio. La parrocchia e la comunità civile hanno fatto del loro meglio per organizzare questo evento eccezionale che è stato un’esperienza di fede per tutti.
“Missionari ad tempus” (Missionare auf Zeit – MaZ)
Nel 1982 alcuni Istituti della Germania/Austria cominciarono a inviare in missione “Missionari/e ad tempus”, come tuttora vengono chiamati. Da allora fino a oggi sono partite per la missione alcune migliaia di giovani. Questo servizio offre l’opportunità, ai giovani e ai membri di Ordini/Istituti, di incontrarsi e di collaborare. È un vero e proprio impegno per questi giovani che devono inserirsi in un mondo nuovo, familiarizzare con culture sconosciute, imparare una lingua nuova, vivere assieme a persone che non conoscevano e con membri di comunità religiose. Il loro motto è: Vivere in comune, pregare insieme, lavorare con altri.
I Missionari Comboniani della DSP appartengono al gruppo dei fondatori di questo tipo di missionari e già da trent’anni inviano giovani missionari e missionarie ad tempus. Ormai ne sono più di 250 che hanno offerto il loro servizio, da uno a tre anni, in varie province comboniane, sia in America che in Africa. Il loro responsabile nella DSP è Fr. Friedbert Tremmel.
Prossimamente partiranno sette nuovi membri per il Kenya, l’Uganda e il Perù. Ringraziamo le province comboniane che accettano e accompagnano questi giovani. Il progetto contribuisce allo scambio culturale, alla crescita della Chiesa universale e al bene spirituale e umano dei giovani.
EGSD
Seconda Settimana della Cultura del Comboni College
Il Comboni College of Science and Technology ha celebrato la sua II Settimana della Cultura dal 6 all’11 agosto 2016. Ispirato all’Enciclica Laudato si’, il tema della settimana è stato “scoprire il nostro ambiente, al fine di prendercene cura”. Lo scopo del progetto è stato quello di sensibilizzare gli studenti e la società sudanese, in generale, sull’importanza della cura dell’ambiente e sulle conseguenze della sua distruzione. Le attività sono iniziate con una pulizia della zona attorno al Collegio, che si trova nel centro di Khartoum, e sono proseguite con una fiera di undici stand. Gli studenti delle Arti di Laurea in Lingua e Letteratura Inglese hanno presentato il rapporto tra la letteratura e l’ambiente, mentre gli studenti di Computer Science e Information Technology hanno presentato il rapporto tra la tecnologia, internet e l’ambiente. Lo stand per l’Ambiente invece ha presentato alcuni sistemi come il riciclaggio e le energie rinnovabili e approfondito le implicazioni per la salute della mancanza di cura dell’ambiente. Lo stand delle Belle Arti ha presentato diverse opere artistiche sullo stesso tema.
In un secondo tipo di stand gli studenti hanno presentato la ricchezza del loro patrimonio naturale (Sudan, Eritrea, Sud Sudan ed Etiopia) e i pericoli che lo minacciano.
C’era anche uno stand su Comboni e sul Comboni College, dove gli studenti, musulmani e cristiani, hanno collaborato assieme per presentare alle centinaia di visitatori la vita del nostro Fondatore e il contributo dei nostri istituti all’istruzione.
La settimana si è conclusa con un concerto nel cortile della Scuola Secondaria dove circa 1.600 persone hanno potuto gustare la musica della Banda della Facoltà di Musica e Dramma dell’Università del Sudan di Scienze e Tecnologia.
ITALIA
Comunicare la missione nell’era digitale
I superiori delle circoscrizioni comboniane d’Europa si sono riuniti dal 19 al 21 luglio presso la Casa Madre di Verona per riflettere sul tema “Comunicare la missione nell’era digitale”.
L’idea è nata dal fatto che il mondo delle riviste sta registrando una costante diminuzione del numero delle copie stampate e vendute. L’obiettivo dell’incontro, dunque, è stato capire dove sta andando la comunicazione oggi, per promuovere e sostenere un possibile progetto comune europeo che sia una risposta alla crisi in atto e alle nuove prospettive. La questione riguarda tutto l’Istituto: una soluzione a livello provinciale o continentale, invece, corre il rischio di non essere abbastanza incisiva e profetica.
L’incontro ha avuto due parti principali. La prima, di analisi, dove è stata presa visione del mondo digitale come spazio di comunicazione, con l’aiuto di alcuni esperti: il prof. Silvano Petrosino, Fr. Bernardino Frutuoso, Fr. Alberto Lamana, Roberto Misas (per e-mail), P. Fabrizio Colombo, P. Giulio Albanese e P. Arlindo Pinto.
Nella seconda parte sono state delineate alcune piste operative “consapevoli che il mondo digitale è imprescindibile per dialogare e incontrare i giovani di oggi e un sempre maggior numero di persone”, scrivono i superiori nella lettera scritta a conclusione dell’incontro ai confratelli che lavorano nel settore della comunicazione. “Bisogna imparare a dare alle giovani generazioni più fiducia e a saper collaborare e dialogare con loro anche nel mondo del Web. Il motto di Comboni ‘Salvare l’Africa con l’Africa’ potrebbe quindi essere declinato così: salvare i giovani con i giovani”.
Giubileo d’oro sacerdotale
Lo scorso 26 giugno, P. Bruno Tonolli, originario di Cazzano di Brentonico (Trento), ha celebrato i suoi cinquant’anni di vita sacerdotale. Sei, li ha passati in Mozambico, 33 in Brasile e ora si trova a Verona (Italia), in una piccola comunità, dove c’è l’adorazione perpetua e si fanno le confessioni.
Per quest’occasione, P. Bruno ha scritto una lettera agli amici, nella quale, ripercorrendo brevemente i suoi anni di missione, sottolinea la bellezza e la serenità di questa sua vita, durante la quale ha conosciuto tanti esempi di generosità, e la gioia di vedere, oggi, nelle parrocchie del Brasile in cui ha lavorato, dei sacerdoti brasiliani.
Premio “Angelo Narducci” 2016 assegnato a P. Albanese
Il premio “Angelo Narducci” 2016 è stato assegnato a P. Giulio Albanese e gli è stato consegnato a Lerici, nel corso della festa del quotidiano Avvenire, mercoledì 3 agosto. È il premio che ogni anno Avvenire, la diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato e la parrocchia di Lerici destinano ad una personalità del mondo cattolico che si è distinta particolarmente nel campo del giornalismo e della comunicazione. Il premio prende il nome da uno storico direttore di “Avvenire” dei primi anni di vita del giornale (anni Settanta), Angelo Narducci, scomparso prematuramente nel 1984.
Attività di formazione permanente
Scrive P. V. Milani: “La priorità che da più parti si avverte per un modo diverso di affrontare la Formazione – e in particolare la Formazione Permanente – sta sollecitando la Chiesa e gli Istituti religiosi a intensificare gli sforzi non solo per curare ma anche per prevenire le problematiche che emergono nell’ambito delle proprie Istituzioni.
In questa ottica ci sono state delle iniziative che hanno visto coinvolto in prima persona P. Giuseppe Crea. Soprattutto all’Università Salesiana, all’Antonianum e al Teresianum, dove sono stati organizzati dei seminari di studio sul tema ‘Fragilità psicologiche e crescita vocazionale nella prospettiva della pedagogia della misericordia’. A ciò si aggiungono alcune attività di formazione svolte con Superiori e Superiore, su alcuni aspetti di psicologia transculturale che caratterizzano i nuovi scenari di alcuni Istituti Religiosi (i Salesiani e le Salesiane, le Suore di S. Giovanna Antida, i Rogazionisti). Come pure, sono stati organizzati alcuni workshop psicoeducativi più intensivi, in particolare con gli incaricati internazionali di formazione permanente dei Frati Minori (presso la Curia Generalizia a Roma), con i Rettori dei seminari inter-diocesani (ad Assisi), con il clero di alcune diocesi della Puglia e del Lazio. Inoltre, sto collaborando con un servizio psicologico qualificato per gli immigrati vittima di tortura, che l’Università Salesiana e la Caritas hanno avviato in risposta alle nuove emergenze missionarie di questi ultimi mesi. Tale attività di accompagnamento psicologico potrebbe avere sviluppi ulteriori, data l’attuale emergenza del fenomeno migratorio”.
È uscito il DVD “Tra il Vangelo e il Vudu” a cura della Fondazione Nigrizia Onlus. È stato fatto in occasione del 50° anniversario della presenza comboniana nella provincia del Togo/Ghana/Benin. Dura 40 minuti. Di rilievo, l’intervista filmata – forse la prima – a P. Roberto Pazzi. Il filmato è stato realizzato da Massimiliano Troiani in Togo e Benin. Le richieste vanno dirette a Fondazione Nigrizia Onlus – Verona. Offerta suggerita: 10 €.
PERU-CHILE
Morte di Maria Comboni
All’età di 101 anni, è deceduta a Lima, alla fine di luglio, la signora Maria Comboni, nata in Perù il 10 ottobre 1915. Era figlia di Cleto Comboni, un italiano del ramo dei Comboni di Gargnano (Brescia), emigrato in Perù nel 1911. Chiamato alle armi, Cleto rientrò in Italia nel 1915, lasciando incinta la mamma di Maria Comboni. Dopo la guerra Cleto si sposò in Italia ed ebbe altri figli. Maria si sposò a Lima con Juan Rodríguez ed ebbero tre figli: Kay, Tito e Mariella Rodríguez Comboni.
Il primo incontro fra i Comboniani e questa famiglia è avvenuto nel maggio 1983, durante una giornata missionaria. Alla fine della Messa vespertina, una coppia si è presentata a P. Romeo Ballan e il marito ha detto: “Lei ha parlato di un certo Comboni: mia moglie si chiama Maria Comboni!”. Da quel momento è nato un interesse reciproco per cercare e scambiare informazioni con il Consolato d’Italia e l’Archivio Comboniano, per completare l’albero genealogico dei Comboni, ricostruito da P. Cristoforo Tissot.
Da allora P. Romeo e altri Comboniani, compresi alcuni scolastici, hanno mantenuto rapporti amichevoli e frequenti con la sig.ra Maria e i familiari, fino agli ultimi giorni, quando P. Tomás Herreros, superiore dello scolasticato, è stato chiamato per i sacramenti e poi per la preghiera funebre. Maria Comboni era una donna pia e fedele alla sua famiglia, dove tutti – lei, il marito e i figli – erano orgogliosi di appartenere alla famiglia di un santo.
POLONIA
Esposizione missionaria alla GMG
Anche i missionari comboniani, come i membri di altri Istituti religiosi, sono stati presenti alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) 2016, a Cracovia, con una mostra missionaria di carattere vocazionale per le migliaia di giovani di tutti i continenti, accorsi nella città polacca. P. Guillermo Aguiñaga, messicano, che lavora a Varsavia (Polonia), e P. Rafael Pérez, segretario dell’evangelizzazione della provincia spagnola, che lavora a Valencia, hanno prestato la loro collaborazione come volontari a questa GMG, nel settore della logistica.
Dopo aver ricevuto, durante la settimana precedente, tutte le informazioni necessarie, P. Guillermo e P. Rafael hanno cercato di mostrare ai giovani, con la testimonianza di una vita donata, la diversità e la ricchezza dei carismi nel seguire il Signore.
PORTUGAL
Pellegrinaggio della Famiglia comboniana
I comboniani del Portogallo hanno organizzato l’annuale pellegrinaggio della Famiglia comboniana a Fatima, il 30 luglio. Le circa duemila persone – un numero superiore allo scorso anno – sono arrivate a Cova da Iria, provenienti da diversi punti del Paese, ma soprattutto dalle zone in cui sono presenti le comunità comboniane: Famalicão, Maia, Viseu, Calvão, Santarém e Lisboa.
La mattina del 30 luglio, i membri della grande Famiglia comboniana del Portogallo hanno partecipato alla riflessione missionaria e all’incontro coordinato dai Laici Missionari Comboniani, presso il Centro Paolo VI. La suora comboniana Maria do Carmo Ribeiro ha condotto la riflessione sul tema del pellegrinaggio: “Comboni e la Misericordia”. L’incontro è stato animato dalla ‘Banda Missio’, diretta da P. Leonel Claro. I giovani del GIM – che hanno percorso a piedi circa 90 km, da Azambuja a Fatima – hanno dato testimonianza della gioia, comunione e solidarietà vissute in questa esperienza unica.
Dopo il pranzo e il rosario missionario nella Cappellina delle Apparizioni, è stata celebrata, nella basilica della Santissima Trinità, l’Eucaristia presieduta da P. Leonel Claro, in partenza per la missione in Ciad. La celebrazione si è conclusa con l’invio dello stesso P. Leonel e di P. José Juan Valero che, dopo sei anni come maestro dei novizi, partirà per l’Uganda, dove aveva lavorato in precedenza. Anche lo scolastico Ricardo Alberto Leite Gomes, che ha terminato gli studi di Teologia in Italia, è stato inviato per la sua esperienza pastorale di due anni in Sudafrica.
Incontro dei Laici Missionari Comboniani
L’Assemblea europea dei Laici Missionari Comboniani (LMC) si è svolta dal 21 al 27 agosto a Viseu, nella casa madre dei Comboniani. Alla riunione hanno partecipato 74 adulti (c’erano anche 22 bambini) provenienti da Germania, Austria, Spagna, Italia, Polonia e Portogallo. Erano presenti anche i Comboniani che lavorano con i LMC in questi paesi e due rappresentanti delle Suore Comboniane e delle Comboniane Secolari. È stata una settimana di preghiera, riflessione e condivisione di esperienze e attività ricreative.
I LMC organizzano le loro assemblee europee ogni tre anni. L’ultima si era tenuta nel 2013 a Cracovia, in Polonia.
I problemi trattati in questo incontro sono stati: identità e vocazione, formazione, organizzazione e coordinamento, economia e sostenibilità, comunione e Famiglia comboniana. L’obiettivo era di condividere il cammino di ogni gruppo riguardo ai suddetti temi. Questa condivisione tra persone provenienti da paesi diversi aiuta i membri dei LMC a sentirsi meglio integrati nella loro vocazione missionaria.
“L’incontro non sarebbe stato possibile – ha detto Paula Ascensão – senza lo sforzo, la disponibilità e la dedizione della comunità di Viseu. I Missionari Comboniani ci hanno spalancato le porte. È grazie a loro che i LMC portoghesi sono stati in grado di accogliere quasi 100 LMC dell’Europa in questo paese. Siamo loro molto riconoscenti”.
IL PADRE: Anthony Oduho, di P. Louis Tony Okot Ochermoi (SS); Nicholas, di P. Michael Mumba Nyowani (TCH).
LA MADRE: Angela, di P. Carmine Curci (LP); Rita, di P. Piercarlo Mazza (I); Ines, di Fr. Pietro Martin (MO).
IL FRATELLO: Mario, di P. Gino Stocchero (I); Ferdinando, di Mons. Cesare Mazzolari (†); Claude Francis di P. John Michael Converset (NAP); Aldo, di P. Renato Rosanelli (I); Enzo, di P. Marcello Trotta (I).
LA SORELLA: Argentina Maria, di Fr. Domenico Cariolato (C); Tosca, di P. Giovanni Vedovato (I); Walburga, di P. Gimpl Herbert Heinz (DSP); Victorine, dello scol. Ngonda Tollet Romain Rodolphe (RCA).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. M. Bertilla Cailotto; Sr. Elisa Maria Molteni; Sr. M. Hélène Abkarian; Sr. M. Elena Silvestri.
IST. SECOLARE MISSIONARIE COMBONIANE: Redaelli Giulia (I).