Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE

Professioni perpetue

Fr. Dimanche Godfrey-Abel (EC-CA)

Quito (EC)

24.06.2010

Sc. Chmiel Sebastian Jerzy (PO)

Kraków (PL)

09.07.2010

Sc. Gbénou Yves Houénagnon (T)

Sogakofe (GH)

12.07.2010

Sc. Lokpo Koudjo K. Jean Philippe (T)

Sogakofe (GH)

12.07.2010

Sc. Opiola Paweł Roman (PO)

Kachebere (MW)

19.07.2010

Fr. Soffientini Antonio (BNE-I)

Açailândia (BNE)

01.08.2010

Sc. Barrios Morales Candelario R. 

San José (CR)

02.08.2010

Sc. Magoma Maripe Donald (RSA)

Glen Cowie (RSA)

07.08.2010

Sc. Turyamureeba Roberto (U)

Ellwangen (DSP)

08.08.2010

 Ordinazioni sacerdotali

P. Muhindo Nzoli Innocent (CN)

Butembo (RDC)

18.07.2010

P. Kikola Mafundamene Perpetue (CN

Kinshasa (RDC)

08.08.2010

P. Musaka Zoé (CN)

Kinshasa(RDC)

08.08.2010

Opera del Redentore

Settembre       01 – 15 NAP       16 – 30 PE

Ottobre           01 – 15 P            16 – 31 RSA

Intenzioni di preghiera

Settembre - Perché le Suore Missionarie Comboniane, radunate per la celebrazione del XIX Capitolo Generale, sostenute dalla presenza fedele di San Daniele e illuminate dallo Spirito Santo, sappiano accogliere i cammini profetici che la Missione esige in questo nostro tempo. Preghiamo.

Ottobre - Perché la passione missionaria di San Daniele Comboni ravvivi in noi l’impegno dell’evangelizzazione e ci aiuti a promuovere ovunque una cultura autenticamente evangelica, capace di rigenerare vita e vita in abbondanza. Preghiamo.

Pubblicazioni

P. Rodolfo Coaquira Hilaje, “Testimonio espiritual de un misionero”, pagine 160, stampato da Grafica Ava S.A.C. a Lima, Perù, nel maggio 2010. In modo creativo e in 27 brevi temi, P. Rodolfo presenta ai giovani in particolare, ma anche a tutte le persone di buona volontà che cercano Dio, la sua esperienza umana, missionaria, pastorale e pasquale, basandosi sulla parola della Bibbia e di Comboni.

P. Vittorio Moretto, “Una fede feriale”, Ed. EMI, Bologna, 2010, pagine 252, 13 Euro. Il libro, pubblicato dall’EMI, è la versione italiana di quello pubblicato in Messico nel 2009 dall’Editrice El Arca con il titolo Más que una apuesta, e sottotitolo La dicha de un intercambio desigual. Il testo trasmette al lettore la fiducia di poter incontrare nelle situazioni concrete di vita la persona di Gesù Cristo. È quasi un testamento spirituale ed è scritto in uno stile semplice e amichevole. Sarà di sicuro uno strumento prezioso per quanti cercano una risposta solida e convincente ai loro dubbi esistenziali o sentono sgretolarsi le basi della loro fede.

ASIA

Voti perpetui della prima Missionaria Comboniana filippina

La solennità dell’Assunzione 2010 sarà ricordata nella Delegazione dell’Asia come l’occasione durante la quale l’intera comunità comboniana nelle Filippine si è radunata in solidarietà. La ragione è stata l’occasione dei voti perpetui di Sr. Anita Concepción, la prima missionaria comboniana filippina.

I voti hanno avuto luogo nella sua parrocchia di origine, Nostra Signora della Purificazione, a Binmaley, Pangasinan, sull’isola princi-pale di Luzon. Un gruppo di quasi 60 persone (sacerdoti comboniani, postulanti e amici) sono partiti da Metro Manila e hanno fatto sei ore di corriera per raggiungere la parrocchia. Il viaggio includeva una gradita visita al vicino santuario di Nostra Signora di Manaoag. Nel primo pomeriggio tutti erano pronti per la celebrazione della Messa solenne per i voti di Sr. Anita nella bella e spaziosa chiesa parrocchiale di Binmalay, dove i suoi parenti, amici e parrocchiani si erano radunati per l’occasione.

P. Miguel Angel Llamazares González, superiore della delegazione, era il celebrante principale e Sr. Anne Marie Quigg, una comboniana venuta da Dubai, la consorella incaricata di ricevere i voti; Sr. Anita, infatti, ha incontrato le Missionarie Comboniane per la prima volta a Dubai, dove da anni lavorava come ostetrica.

La celebrazione era stata preceduta da una settimana di promozione missionaria e vocazionale nella zona, portata avanti da P. Romulo Panis Vela, P. Randito Recalde Tina e P. Nolasco Jovilla Robiso, giovani confratelli filippini che hanno contribuito con gioia alla prepa-razione di questa bella cerimonia e a far meglio conoscere la famiglia comboniana nelle Filippine.

Dopo un periodo in famiglia, Sr. Anita andrà a Matany, in Karamoja (Uganda), dove lavora anche P. Nolasco Jovilla.

BRASILE SUD

25° anniversario del martirio di P. Ezechiele Ramin

La celebrazione del 25° anniversario del martirio di P. Ezechiele Ramin si è svolta il 25 giugno 2010 ed è iniziata con una celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Geraldo Lyrio Rocha, presidente della Conferenza Episcopale.

Il giorno prima a Cacoal, Rondonia, c’era stata l’inaugurazione di una mostra delle opere realizzate dal “Progetto P. Ezechiele Ramin”, nella diocesi di Ji-Paraná, che da 21 anni prepara uomini, donne e giovani nel campo del lavoro, della vita e della pace. Nella diocesi sono seguite numerose altre celebrazioni, eventi sociali, incontri di riflessione e vocazionali, all’insegna delle parole di P. Ezechiele: “Se Cristo ha bisogno di me, non posso rifiutarmi”. Nel giorno dell’anniversario della morte, il 24 luglio, c’è stata una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi, Mons. Bruno Pedron, e dal vescovo emerito, Mons. Antonio Possamai, alla presenza di 5.000 persone, tra cui numerosi comboniani e comboniane e un gruppo proveniente dal paese natale di P. Ezechiele (tra cui suo fratello Antonio). Sono state lette la “Lettera del Superiore Generale”, P. Enrique Sánchez González, le testimonianze di Mons. Pedron e del parroco e una lettera del vescovo di Padova.

Altre celebrazioni si sono svolte anche a Rondolândia, MT, nella parrocchia di Maria Ausiliatrice.

P. Alcides Costa, provinciale del Brasile Sud, ha detto: “Siamo convinti che P. Ezechiele ancora oggi è vivo in numerose comunità cristiane, in centri di diritti umani, nelle scuole, nelle vie e nei centri che portano il suo nome. Ricordiamo le sue parole: ‘se la mia vita appartiene a loro, anche la mia morte apparterrà a loro’”.

CENTRAFRIQUE

 

Verso il III Forum dei Giovani

In risposta all’appello pressante che i Vescovi del Centrafrica hanno lanciato a favore dei giovani, preoccupata della formazione cristiana dei futuri leader africani e su richiesta delle famiglie, la Parrocchia Notre Dame de Fatima organizzerà, dal 25 al 29 agosto prossimo, al seminario Saint Paul, il III Forum dei Giovani. Per cinque giorni, ragazzi della parrocchia e anche provenienti da fuori rifletteranno assieme sui “benefici dei Sacramenti”. L’incontro esprime una preoccupazione pastorale: preparare oggi i giovani a far propri i valori cristiani, nati dalla Parola di Dio e dai sacramenti, per rispondere domani alla chiamata di Dio e ai bisogni della società. Se i giovani vivono le grazie che ricevono dai sacramenti, potranno diventare migliori e influire sulla società. Lo scopo di questo forum è aiutare i giovani a ritornare ai sacramenti affinché siano testimoni lucidi e coraggiosi di Cristo nell’attuale realtà centrafricana. In preparazione a questo grande incontro, si è formata un’équipe di sacerdoti, religiosi e religiose, coppie cristiane e giovani che lavora attivamente alla realizzazione dei quattro pilastri fondamentali del forum: l’accoglienza e la logistica, la formazione, l’incontro fraterno e l’incontro con Cristo. I partecipanti attesi sono 220, per la maggior parte liceali e universitari. Lo scorso 17 luglio tutti i partecipanti si erano ritrovati per una giornata di orientamento in vista del forum. Durante la Messa di chiusura è prevista la celebrazione del matrimonio di due giovani della parrocchia di Fatima.

Campo vocazionale dei giovani

Dal 18 al 25 luglio, nel postulato Saint Joseph di Bimbo, si è tenuto il campo vocazionale dei giovani che aspirano a diventare Missionari Comboniani. Una settimana segnata da un triplice incontro: con Cristo, con Comboni e con se stessi. Molti i momenti forti che hanno favorito questo incontro: riflessioni incentrate sulla vocazione, sulla vita spirituale, sulla persona di Comboni, sulla missione comboniana e sulla conoscenza di sé. Numerosi missionari hanno condiviso la loro esperienza con i giovani: P. Ugues-Sylvain Songho, P. Claude Bernard Wakouzou e P. Gilberto Ceccato come pure lo scolastico Géraud-Léger Lemoungo, Suor Annette Petiabo, suora spiritana, e Suor Emmanuelle di Saint Paul de Chartres. Testimonianze e riflessioni sono stati arricchiti dai filmati che hanno presentato grandi figure missionarie. I giovani erano 25, suddivisi in due gruppi: il gruppo dell’ultimo anno delle superiori e dell’università e il gruppo dei liceali. Il momento decisivo della settimana è stato l’incontro individuale con P. Léonard Ndjadi Ndjate, responsabile delle vocazioni, per una conclusione del discernimento in vista della presentazione per l’ammissione alla propedeutica.

In un clima sereno e di grande fiducia, è emersa una constatazione: quanto più la crisi che la Chiesa locale attraversa colpisce la famiglia, tanto più quest’ultima si sente demotivata ad accompagnare le vocazioni. Di conseguenza, aumenta nei giovani la paura di fronte alle scelte da fare. La sfida da rilevare, quindi, consiste nell’animare le famiglie affinché si coinvolgano nel risvegliare e sostenere le vocazioni missionarie.

COLOMBIA

Iniziative di cambiamento

Il 20 giugno, Rajmohan Gandhi, nipote del Mahatma Gandhi, ha tenuto una conferenza dal titolo “Costruire cooperazione e fiducia”, presso l’Università Nazionale di Bogotà. Erano presenti la moglie Usha e numerose persone che lavorano nelle “Iniziative di Cambiamento” negli Stati Uniti, Messico, Guatemala, Regno Unito, Ucraina e che hanno condiviso il loro lavoro, le esperienze e le alternative di cambiamento. Tutti hanno concordato sul fatto che il cambiamento è possibile, ma deve partire prima di tutto dalla singola persona.

Fr. José Manuel Salvador Duarte, incaricato di Giustizia e Pace nella delegazione, ha preso parte attiva all’organizzazione di questo evento, molto positivo e arricchente, al quale hanno partecipato comboniani, comboniane, secolari comboniane e postulanti.

La conferenza era organizzata dalla Direzione del Bienestar Uni-versitario, dalla Cappellania dell’Università e dalla Commissione delle “Iniziative di Cambiamento”, della Colombia.

XI Congresso Nazionale Missionario

Dal 2 al 4 luglio, nel Collegio del Pilar a Bogotà, si è svolto l’XI Congresso Nazionale Missionario. L’evento è stato organizzato dalle Pontificie Opere Missionarie e dal Centro Nazionale Missionario della Conferenza Episcopale di Colombia.

Il motto del Congresso era: “Con Gesù, in cammino e alla mensa”. I temi sviluppati durante le tre giornate sono stati: Gesù ci rivela l’amore del Padre nell’oggi della Colombia, Gesù ci invita alla conversione missionaria oggi e Gesù ci invia alla missione nell’oggi della Colombia.

Hanno partecipato oltre 800 persone delle 76 giurisdizioni eccle-siastiche della Colombia: vescovi, sacerdoti, religiose e religiosi, missionarie e missionari, laici.

Come famiglia comboniana (comboniani, comboniane e secolari) abbiamo partecipato al Congresso anche con uno “stand” per promuovere materiale e riviste come Iglesia Sinfronteras e Aguiluchos.

CONGO

Profughi congolesi in Sud Sudan assistiti da P. Mario Benedetti

“Carissimo, sono tornato qui dalle suore, così ho potuto leggere il tuo messaggio. Questi giorni passati non sono stati tanto felici, anzi. Da queste parti sono arrivati i ribelli, a circa venti chilometri dal campo, ma è stato sufficiente a mettere la gente sul piede di partenza. I ribelli hanno fatto fuggire gli abitanti da un villaggio che si chiama Ukuo e bruciato le loro case. La gente è fuggita da queste parti, lasciando nelle loro mani i campi con le arachidi, il sorgo e altro. Quindi, fame! I ribelli sono stati poi inseguiti da giovani sudanesi e congolesi armati con frecce e fucili che usano per uccidere gli uccelli e poche munizioni. Anche i soldati ugandesi hanno inseguito questi ribelli fino a ieri e a questa mattina. Qualche giorno fa siamo andati a letto vestiti, pronti a fuggire. Una notte mi hanno svegliato dicendo che i ribelli erano vicini. Si vive sempre con questa tensione. Povera gente! C'è stata penuria di acqua, le pompe non funzionavano: vediamo se in questi giorni verrà qualcuno a ripararle. Hanno distribuito sorgo e lenticchie, olio, sale, sapone, cose che devono durare un mese. La gente è arrivata anche dalla Repubblica Centrafricana, specialmente da Obo: anche qui, fame e sistemazione con le tende... Insomma ci sono tante cose che succedono ogni giorno. Si prega per la pace, ma chissà quando arriverà. Ogni giorno preghiamo e speriamo che il Signore si ricordi anche di questa gente. Per questa sera mi fermo qui, perché ora ho la Messa da celebrare. Ti saluto e auguro ogni bene e buona notte”. (P. Mario Benedetti)

ECUADOR

Professione perpetua

Il 24 giugno, al termine dell’assemblea comboniana della provincia dell’Ecuador, svoltasi a Quito dal 21 al 24, alla presenza di trentadue confratelli, di alcuni amici che lavorano con lui nella pastorale Afro di Quito, delle suore e secolari comboniane, nel corso di una Messa solenne e seguendo il testo delle “Feste e celebrazioni liturgiche dei Mccj”, Fr. Godfrey-Abel Dimanche si è consacrato a Dio per tutta la vita. Era il giorno della nascita di san Giovanni Battista e il provinciale, durante l’omelia, ha sottolineato il profetismo della consacrazione e dei voti religiosi in questo tempo di secolarizzazione e di difficoltà della Chiesa nel trasmettere alle culture il messaggio evangelico.

La presenza della superiora provinciale delle missionarie comboniane, Suor Bertha Peralta Cantos, che ha trascorso otto anni come missionaria in Centrafrica e ha conosciuto personalmente la famiglia di Abel e i numerosi confratelli africani della provincia ecuadoriana, ha dato un significato concretamente missionario e familiare alla celebrazione. Simboli, offerte e canti erano tutti in consonanza con la vita missionaria in Africa, continente di origine di Fr. Abel.

65° di sacerdozio

Il 29 giugno, solennità dei SS. Pietro e Paolo, nella chiesa parrocchiale del Carmen a Manabí, arcidiocesi di Portoviejo, sono stati celebrati assieme alla comunità parrocchiale e a numerosi confratelli, i sessantacinque anni di sacerdozio di P. Efrem Angelini, decano dei missionari in Ecuador. P. Efrem ha lavorato in Italia e in Messico per parecchi anni come formatore e padre spirituale di tanti seminaristi comboniani. Dal 1970 è in Ecuador ed ha lavorato nelle parrocchie di Muisne, Limones, la Inmaculada de Iñaquito, San Pedro y San Pablo di Portoviejo e nel “Centro Stella Maris”, fondato da Mons. Olindo Spagnolo, di cui è stato per più di quindici anni collaboratore nella formazione delle suore e dei sacerdoti. Dal 2003 è al servizio della parrocchia del Carmen, prima come parroco e poi come confessore, stimato da tante persone. La comunità comboniana dell’Ecuador e i parrocchiani che si sono stretti attorno a P. Efrem in questo giorno solenne, lo ringraziano per la sua presenza umile, silenziosa, ma molto efficace.

Il 16 luglio, giorno della celebrazione della festa solenne della Santissima Vergine del Monte Carmelo, anche il vescovo Mons. Lorenzo Voltolini, celebrando la Messa davanti a una folla di 7000 fedeli, ha consegnato a P. Efrem una croce benedetta da Sua Santità Benedetto XVI come segno di ringraziamento per il suo lavoro apostolico nella diocesi di Portoviejo. Un fortissimo e lungo applauso ha sottolineato l’affetto della comunità parrocchiale del Carmen per P. Efrem.

Riconoscimento della città di Guayaquil a P. Balasso

Durante le cosiddette “feste del mese di luglio”, a Guayaquil, la più popolosa città dell’Ecuador con oltre tre milioni di abitanti, e precisamente il 10 luglio, P. Vincenzo Balasso ha ricevuto dal sindaco Jaime Nebot, come riconoscimento del lavoro che da quattro anni svolge nel difficile quartiere periferico di Malvinas, una medaglia d’oro e una mazza da baseball.

P. Vincenzo, infatti, durante tutto l’anno ma in modo particolare durante le vacanze, organizza le “vacanze utili” per centinaia di giovani del quartiere e in questi anni è riuscito a evitare che molti di loro entrassero nelle “bande” giovanili. Assieme ad un gruppo di collaboratori laici, promuove lo sport, il disegno, la pittura, le conoscenze di pronto soccorso, l’artigianato e altre attività di cui hanno parlato anche numerosi quotidiani della città. Più di 450 ragazzi e giovani partecipano alla catechesi parrocchiale e ogni classe ha una squadra di calcio.

In uno spazio non molto grande, genitori, figli e catechisti partecipano assieme alle attività parrocchiali dando vita ad una comunità solidale e fraterna.

P. Vincenzo è soprannominato il “sacerdote degli afro discendenti di Malvinas”, un quartiere con molta violenza e conflittualità. Un periodico a larga diffusione ha scritto in prima pagina: “I suoi più famosi chierichetti sono stati i giocatori della Nazionale Félix Borja, Alejandro Castillo, i fratelli Bolaños. Come ha fatto con loro, così ha catechizzato ragazzi, adolescenti e giovani per mezzo del pallone”.

Un gruppo di 40 ragazze adolescenti, che si stanno preparando alla cresima, è stato contattato dalla “Fondazione della Lega Sud” e due volte alla settimana partecipa agli allenamenti di baseball, con allenatori professionisti: sono le prime ragazze dell’Ecuador a giocare a baseball. Di recente, hanno potuto gareggiare con le ragazze della squadra ufficiale di Porto Rico.

In occasione della cerimonia di consegna, in uno stadio gremito, il sindaco e le varie autorità hanno parlato del lavoro di P. Vincenzo con i giovani. Il sindaco ha poi concluso: “Se tutte le parrocchie lavorassero a favore della gioventù come quella di P. Vincenzo, in pochi anni la violenza scomparirebbe dalla nostra città”.

I presenti hanno applaudito i numerosi giovani che si trovavano lì con P. Vincenzo e che, lasciando le “bande” giovanili, si sono impegnati nello studio e nel lavoro. Mentre il sindaco gli consegnava l’onorificenza, l’intero stadio gridava: “Con P. Vincenzo, sì che si può!”.

ERITREA

Tre scolastici ricevono il mandato di Lettore

Il 12 luglio, tre scolastici del secondo anno ad Asmara hanno fatto un passo importante nel cammino formativo: hanno ricevuto il mandato di Lettore e l’autorizzazione ecclesiastica a leggere la Parola di Dio nelle assemblee liturgiche.

La celebrazione si è svolta durante la Messa delle 18.15 nella sede dello scolasticato. È stata presieduta dal delegato, P. Sebhatleab Ayele Tesemma, accompagnato da due formatori e da P. Aristide Guerra, P. Tesfaab Bekit Sliman e P. Habtu Teklay Tiluq. Durante l’omelia, P. Sebhatleab ha parlato del significato e del ruolo del Lettore nella comunità.

Nel pomeriggio, vi è stato un incontro di condivisione di esperienze con le giovani candidate delle Comboniane che erano venute dall’Egitto, dalla Giordania e dall’Etiopia per il loro raduno regionale.

ESPAÑA

Congresso Mondiale degli Studi sul Medio Oriente

Dal 19 al 24 luglio 2010, Barcellona è stata la capitale mondiale degli studi sui paesi del Medio Oriente e dell’Africa del Nord (MENA). Infatti, il WOCMES 3 (Congresso Mondiale degli Studi sul Medio Oriente), è stato organizzato dal famoso Istituto Europeo del Mediterraneo, che ha sede a Barcellona ed è uno dei principali centri mondiali per gli studi sui paesi (europei e arabi) del Mediterraneo.

In quei giorni, il campus dell’Università Autonoma di Barcellona ha visto l’incontro di circa 2600 ricercatori e studiosi del mondo arabo-islamico (tra cui oltre 650 musulmani), provenienti da circa 72 paesi e distribuiti in circa 500 sessioni (pannelli). Sono stati trattati i più diversi temi e discipline riguardanti i paesi del Medio Oriente e dell’Africa del Nord, con ampio spazio per interventi, discussioni e scambi di pareri. Questo è il terzo Congresso del WOCMES, dopo il primo, di Magonza (Mainz, Germania), nel 2002, e il secondo, di Amman (Giordania), nel 2006.

Durante il congresso, sono stati premiati due importanti studiosi: Roger Owen (professore di storia del Medio Oriente, Università di Harvard) e Joseph Van Ess (professore emerito di studi islamici, Università di Tubinga). P. Giuseppe Scattolin, Comboniano, ha presentato una ricerca sul tema “Le spiritualità come campo di dialogo interreligioso”.

In contemporanea, varie manifestazioni culturali (film, teatri, mostre, ecc.) hanno accompagnato lo svolgimento del Congresso, completando le conferenze e mettendo i partecipanti a contatto con altre realtà più concrete.

ITALIA

50° di ordinazione sacerdotale

Dal 21 al 28 giugno, 16 dei 24 Comboniani rimasti dei 46 ordinati nel 1960 si sono ritrovati a Limone per una settimana di convivenza e per festeggiare il loro 50° di ordinazione sacerdotale. Dei 46 ordinati nel 1960, 8 sono già tornati alla Casa del Padre, 5 sono stati incardinati in una diocesi e 7 sono usciti. Alcuni avevano partecipato al Congresso Internazionale Sacerdotale a Roma per la conclusione dell’Anno Sacerdotale. Qualcuno non si incontrava da cinquant’anni.

Sono state organizzate una giornata di condivisione, durante la quale ognuno ha parlato della sua esperienza di missione, una giornata di ritiro, una giornata di spiritualità comboniana e una bella gita a Bressanone con l’interessante visita all’abbazia di Novacella, dove risiedeva il Mitterrutzner. Molto gradita la visita del provinciale dell’Italia. Tutti hanno concordato nel dire che Limone è il luogo ideale per simili celebrazioni e che l’esperienza è stata una vera ricarica di energia.

Palermo: una comunità inserita

Il 1° luglio 2010, P. Luigi Consonni e P. Danilo Volontè sono sbarcati a Palermo per dare inizio alla nuova presenza comboniana in Sicilia. Il 24 luglio si è celebrato l’ingresso dei Comboniani e la presa di possesso del nuovo parroco, P. Luigi Consonni, della parrocchia di Santa Lucia. La solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’Arcivescovo di Palermo, Mons. Paolo Romeo, già Nunzio Apostolico in vari paesi, tra cui il Burundi, la Colombia, il Guatemala e l’Italia. Alla celebrazione hanno partecipato anche il provinciale, le Suore Comboniane e i Laici Missionari Comboniani di Palermo. Nell’omelia l’Arcivescovo ha espresso la sua grande fiducia nei Comboniani che ha potuto conoscere e apprezzare anche nei paesi in cui è stato Nunzio.

La parrocchia si trova in una situazione veramente missionaria, innanzitutto perché ubicata nella zona del porto e per la presenza attigua del famoso carcere dell’Ucciardone. Inoltre, negli ultimi anni, la comunità parrocchiale sta attraversando molte difficoltà perché la maggioranza dei fedeli si è disaffezionata e ha perduto il senso di appartenenza alla comunità.

L’ambiente quindi favorisce un’esperienza di “inserzione” e richiede una vasta gamma di lavoro missionario nei campi dell’evangelizzazione e dell’animazione del sociale. La parrocchia conta poco più di 5.000 persone e rappresenta due realtà: la prima è il “borgo vecchio”, cioè la zona del mercato, con un certo degrado sociale, sacche di povertà e realtà di migrazione; la seconda è la zona residenziale con una popolazione di ceto medio. Alla prima impressione si presenta, quindi, come una zona di “prima” evangelizzazione, dove si rende necessaria la cosiddetta “pastorale della strada”. Sembra che la nostra presenza abbia già prodotto in alcune persone qualche desiderio di risveglio e segni di speranza.

La finalità della comunità comboniana come presenza missionaria inserita è anche di animazione missionaria in Sicilia, in collaborazione con le Comboniane e i Laici Missionari Comboniani. Il Vescovo Ausiliare, Mons. Carmelo Cuttitta, ha già mostrato il desiderio di affidarci la responsabilità della pastorale giovanile nella diocesi e dell’animazione missionaria.

Troia: un primato e un riconoscimento

La città di Troia, che conta attualmente 7.500 abitanti, detiene un primato per la nostra famiglia comboniana: 10 sacerdoti, 2 fratelli comboniani e almeno 13 suore comboniane.

È un segno di come il carisma comboniano vissuto porti frutti abbondanti di vocazioni: basta ricordare che P. Bernardo Sartori e P. Ezechiele Ramin hanno svolto parte del loro ministero missionario nella città di Troia.

Il 12 agosto, con una solenne celebrazione, Troia ha conferito il “Rosone d’argento 2010”, la più alta onorificenza della città, ai Missionari Comboniani nativi del luogo. Questo titolo onorifico viene assegnato ai concittadini che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza e dell’impegno sociale. La cerimonia si è svolta in una piazza della città, gremita di gente, e ha visto la presenza di un senatore della Repubblica, del sindaco e di altre autorità cittadine e della regione delle Puglie.

Il provinciale ha ritirato il Rosone d’argento, attorniato dai confratelli della nostra comunità, da alcuni comboniani di Troia che erano lì in vacanza e da alcune suore comboniane. Nella motivazione, dopo una descrizione storica della nostra presenza, si legge questa conclusione: “Il seme sparso nella fertile terra troiana, ha dato frutti abbondanti di conversioni e vocazioni: dieci sacerdoti, due fratelli missionari e ben tredici suore comboniane sono infaticabili testimoni troiani della carità di Cristo nel mondo. I Missionari Comboniani sono un dono di Dio e costituiscono il ‘fiore all’occhiello’ della nostra città, che si sente inserita nel grande Villaggio Globale attraverso la solidarietà fattiva di tanti suoi figli che hanno fatto la scelta di essere gli ‘ultimi’, testimoniando ovunque, anche a costo della vita, il precetto della carità e di quella fraternità universale che non conosce confini. Il Rosone d’argento rappresenta un atto di vera gratitudine e di affetto che scaturisce dal cuore dell’intera comunità cittadina”.

Il provinciale ha ringraziato per l’accoglienza che la cittadinanza ha sempre mostrato verso i missionari e ha espresso il desiderio che l’onorificenza conferita non rappresenti solo l’apprezzamento per un passato ma anche il desiderio di costruire assieme un mondo di fede, giustizia e pace.

KHARTOUM

Assemblea straordinaria della Conferenza Episcopale Sudanese

I Vescovi del Sudan si sono ritrovati a Juba dal 15 al 22 luglio per un’assemblea straordinaria. Lo scopo dell’incontro era fare una riflessione congiunta da poter offrire ai fedeli e al paese nel momento in cui si preparano al referendum del 9 gennaio 2011, dal quale dipenderà se il Sud Sudan resterà unito al Nord o si separerà. L’incontro si è concluso con il messaggio “A Future full of Hope. A Message of Hope and a Call to Action”.

I vescovi hanno ricordato innanzitutto che il paese è a una svolta. Qualunque sarà il risultato del referendum, unità o secessione, il Sudan non sarà più lo stesso. Non potrà più essere lo stesso. Se vincerà l’unità, dicono i vescovi, non sarà più l’unità sperimentata finora, dove cioè una parte si è imposta e gli altri hanno subito. Le ragioni delle sofferenze di questi ultimi cinquant’anni di unità devono essere affrontate e risolte.

Se vincerà la separazione, bisognerà ugualmente imprimere una svolta e farla finita con la corruzione, il tribalismo, il nepotismo, l’emarginazione. La politica dovrà finalmente porsi a servizio del bene comune.

I vescovi non hanno fatto una scelta di parte. Nel loro messaggio si sono rifatti all’insegnamento sociale della Chiesa. Hanno invitato i cittadini, e specialmente i politici, in primo luogo i politici cristiani, a pensare in grande, superando una volta per sempre la tentazione di concepire il potere come un mezzo per ricevere vantaggi personali o di gruppo.

Ordinazione di Mons. Michael Didi Adgum Mangoria

Come annunciato su FC di luglio, il 15 agosto Michael Didi Adgum Mangoria è stato consacrato vescovo coadiutore e amministratore apostolico di El Obeid. Il vescovo di El Obeid, Mons. Macram Max Gassis, era stato costretto a lasciare il paese nel 1992. In sua assenza, Roma aveva nominato un amministratore apostolico nella persona di Mons. Antonio Menegazzo. Nel 2007 Mons. Menegazzo, 75enne, diede le dimissioni pur continuando a reggere la diocesi. Finalmente un paio di mesi fa Roma ha scelto un nuovo amministratore apostolico che è anche vescovo coadiutore, cioè con diritto di successione.

I vescovi consacranti sono stati il cardinale Gabriel Zubeir Wako, Mons. Macram e Mons. Menegazzo. Con loro hanno concelebrato Mons. Rudolf Deng Majak, presidente della conferenza episcopale sudanese e vescovo di Wau, Mons Vincent Mojwok vescovo emerito di Malakal, Mons. Daniel Adwok vescovo ausiliare di Khartoum e Mons. Roko Taban amministratore apostolico di Malakal. Erano presenti 65 sacerdoti provenienti da tutte le diocesi, moltissimi religiosi e laici. Per accogliere tutti i presenti, la celebrazione si è svolta nel cortile del Comboni College.

La diocesi di El Obeid ha una superficie di 889.000 km quadrati e una popolazione di 7 milioni di abitanti. Si estende in cinque stati: Nord Kordofan, Sud Kordofan (cioè i Monti Nuba) e i tre stati del Dar Fur. Confina con il Ciad, la Libia e le diocesi di Khartoum, Malakal e Wau. I cattolici sono circa 120.000. Le parrocchie sono una quindicina. I Comboniani sono presenti in due parrocchie: El Obeid e Nyala in Dar Fur.

El Obeid divenne circoscrizione ecclesiale indipendente nel 1960 quando diventò vicariato apostolico sotto la guida di Mons. Edoardo Mason. Quando Mons. Mason fu espulso nel 1964, il vicariato fu retto da una serie di amministratori apostolici fino al 1988, l’anno in cui Mons. Macram, già amministratore apostolico da quattro anni, fu consacrato vescovo. Mons. Menegazzo resse la diocesi come amministratore apostolico dal 1992, ma nel 1996 fu consacrato vescovo pur restando amministratore apostolico.

Per Mons. Macram questa è stata la prima visita alla città di El Obeid, da quando aveva dovuto lasciare il Sudan nel 1992. Negli anni dell’esilio ha continuato a lavorare in diocesi nella zona dei Monti Nuba controllate dai ribelli.

Le sfide che il nuovo vescovo dovrà affrontare sono molte, come la guerra nel Dar Fur che non ha tregua e il referendum dei Monti Nuba e Abiei che deciderà del loro futuro. Anche il cammino della comunità cristiana è incerto, perché molto dipenderà dal referendum e dal dopo referendum.

All’ordinazione di Mons. Didi erano presenti vari vescovi e responsabili di altre chiese cristiane operanti nel territorio. Come si sa, gli inglesi avrebbero voluto affidare il territorio dei Nuba ai cattolici, ma il vescovo di allora non aveva potuto accettare per mancanza di personale. Fu così che l’area fu affidata agli anglicani.

Mons. Michael Didi è il primo vescovo Nuba, ed è il primo non comboniano responsabile della diocesi. Appartiene al clero diocesano della diocesi di Khartoum, essendo entrato in seminario a Khartoum. Nei primi anni di sacerdozio, prima di essere inviato a Roma per laurearsi in Diritto Canonico, ha lavorato con zelo tra gli sfollati della zona di Omdurman. Al ritorno da Roma è stato professore e poi rettore nel seminario teologico nazionale. Ha scelto come motto episcopale: “Fiat voluntas tua”. Ad multos annos, Mons. Michael!

NAP

 

In Uganda per insegnare i principi basilari di igiene

L’8 luglio, un gruppo di ventisette persone, fra cui medici, infermieri, studenti di medicina, un farmacista e un dietologo, sono partiti dal Centro Missionario Comboniano di Cincinnati per l’Uganda e sono ritornati il 23 dello stesso mese. Sotto la direzione del Dr. Dallas “Buzz” Auvil, il viaggio aveva come scopo principale educare la gente di Kabingo, Uganda, a seguire i principi basilari di igiene e salute, sottolineando in particolare la necessità dell’uso di acqua pulita e dell’idratazione orale.

Il Dr. Auvil e i membri del suo gruppo hanno constatato l’importanza di formare un’equipe locale che, a sua volta, possa educare altre persone. Hanno quindi preparato un manuale di base che il personale paramedico locale potrà utilizzare una volta che l’equipe americana sarà ritornata negli Stati Uniti.

Inoltre, il gruppo aveva portato con sé 54 valigie piene di medicine e di altro materiale sanitario per l’ambulatorio di Kabingo.

P. John Richard Kyankaaga Ssendawula ha sostenuto questo importante progetto, anche con opportuni suggerimenti.

Infatti, P. Richard e il Dr. Auvil si erano incontrati tre anni fa, quando “Buzz” era andato in Uganda con Abbraccia i Bambini, un’organizzazione caritativa fondata per aiutare i bambini bisognosi. Molte persone di Kabingo, alcune anche settantenni, non avevano mai visto un dottore. Così, il Dr. Auvil aveva trascorso molto tempo nel piccolo ambulatorio, curando una varietà di patologie. Cosa che lo ha spinto a sviluppare un progetto più ampio.

Per cui, rimasti in contatto nel corso degli anni, P. Richard e il Dr. Auvil hanno deciso di portare un miglioramento alla situazione sanitaria della gente di Kabingo, questo distante villaggio dell’Uganda che ha sofferto enormemente sotto il regime di Idi Amin.

Oltre a mettere in moto un piano per migliorare le condizioni sanitarie del villaggio attraverso misure preventive a lungo termine, l’equipe medica ha curato 1500 pazienti. Un fatto che ha colpito P. Richard è stato vedere come la “filosofia” di questo gruppo sia in totale sintonia con il pensiero di san Daniele Comboni, e cioè che l’unico modo di salvare l’Africa è con l’Africa stessa. L’equipe sta già progettando il prossimo viaggio.

La NAP accreditata per la prevenzione di pratiche di abuso

Alla NAP è stato conferito il “Praesidium Accreditation” (Accreditamento del Praesidium). Il Praesidium ha il compito di dichiarare se un’organizzazione o un istituto siano stati giudicati da un’equipe indipendente di specialisti come soddisfacente o abbiano superato gli standard di accreditamento. Praesidium è il leader nazionale nella gestione del rischio di abuso e lavora con migliaia di compagnie in tutto il mondo da più di venti anni.

Per ottenere questo riconoscimento, la NAP si è sottoposta a un lungo processo educativo e a una rigorosa valutazione per chiarire la sua responsabilità, identificare le migliori procedure e determinare fino a che punto siano stati osservati gli standard approvati. Ognuno degli standard di accreditamento è stato verificato indipendentemente dal Praesidium.

La NAP è stata dichiarata conforme ai più alti standard nazionali per quanto riguarda la tutela dei bambini. Ha risposto all’appello di mostrare maggiore responsabilità e trasparenza nella protezione dei bambini, nel gestire le accuse di abuso sessuale, nell’aiutare le vittime e nel controllo di persone colpevoli di abusi sessuali.

La provincia sarà accreditata per tre anni e durante questo periodo dovrà conformarsi ai valori fondamentali e alle severe procedure di sicurezza che provano il suo impegno nella tutela dagli abusi.

Serata con i Laici Missionari Comboniani

Il 27 luglio i Laici Missionari Comboniani della NAP hanno trascorso una serata missionaria. Più di 40 persone erano presenti per ascoltare Cynthia Miller e Bart Hisgen parlare delle loro attività a Trujillo, Perù. Questo “team”, composto da marito e moglie e dai loro figli, lavora a Trujillo dal 2008. Hanno organizzato una scuoletta per bambini che non sono iscritti in nessun’altra scuola, hanno formato una cooperativa di donne che lavorano a maglia, hanno iniziato degli orti comunitari e prestano aiuto nelle attività pastorali delle vicine cappelle. Hanno parlato per un’ora a un’assemblea molto attenta e poi hanno fatto una presentazione in PowerPoint. È seguito un “momento sociale” che ha dato a tutti l’opportunità di parlare direttamente con la coppia missionaria. L’incontro è stato particolarmente interessante e vivace tanto che invece di terminare alle 21.00, come previsto, si è protratto per altre due ore.

SOUTH AFRICA

Gli arbitri della FIFA nella nostra parrocchia

Il Campionato Mondiale di Calcio, che si è svolto per la prima volta nel continente africano, si è concluso l’11 luglio. Il Sudafrica può essere orgoglioso di aver ospitato questo prestigioso evento mondiale, anche a dispetto degli scettici che dubitavano delle sue capacità organizzative. L’evento ha influito positivamente sotto molti aspetti, sull’immagine del continente africano, in particolare del Sudafrica. I campionati mondiali sono stati indirettamente una benedizione anche per la parrocchia San Daniele Comboni, a Mahube Valley, Mamelodi East, vicino a Pretoria.

Sabato 5 giugno, una delegazione degli arbitri della FIFA con i loro accompagnatori hanno partecipato alla Messa nella nostra parrocchia. La delegazione era guidata dal presidente degli arbitri, José Maria Garcia Aranda. La comunità parrocchiale si è sentita privilegiata e felice di dare loro il benvenuto. I visitatori sono stati presentati all’inizio della celebrazione. Il momento culminante si è avuto quando è stato fatto il nome di Oscar Julian Ruiz, della Colombia, che aveva arbitrato nella storica vittoria del Sudafrica contro la Francia: ha ricevuto un fragoroso applauso e grida di giubilo.

Nel corso della celebrazione, l’atteggiamento inizialmente formale degli arbitri si è sciolto. Non hanno potuto resistere e si sono lasciati trascinare nelle danze, al ritmo dei canti eseguiti dal coro Izwi Lethemba. Hanno cominciato a battere le mani, a sollevare le braccia e a ondeggiare come il resto dell’assemblea. È stata una celebrazione eucaristica molto festosa, presieduta da P. Andrew Bwalya e concelebrata da P. Jaime Calvera Pi. Alla fine della celebrazione, il presidente Garcia Aranda ha ringraziato la comunità parrocchiale per l’Eucaristia e il benvenuto e per quella che era stata la mattinata più bella di tutto il mese trascorso in Sudafrica. Poi, a nome di tutta la delegazione, ha donato alla parrocchia del materiale sportivo. In compenso, nessuno ha ricevuto cartellini gialli o rossi.

Invitati dagli stessi arbitri, sacerdoti e coro si sono uniti alla delegazione e a tutti gli altri arbitri, circa un’ottantina, per una cena presso il loro albergo, organizzata anche come saluto agli arbitri che non rimanevano per la finale della competizione. È toccato agli arbitri, questa volta, intrattenere noi, con canti nazionali, barzellette e danze. È stata una partita molto diversa dal solito. Anche il nostro coro ha avuto la possibilità di esibirsi in un breve concerto durante il quale sono state presentate le varie culture africane. Gli arbitri sono rimasti entusiasti e hanno mostrato il loro apprezzamento acquistando i CD e i DVD musicali del coro. I campionati mondiali 2010 sono terminati, ma nella parrocchia di San Daniele Comboni saranno ricordati a lungo.

Preghiamo per i nostri defunti

IL PADRE: Agustín, di P. José Juan Valero Maciá (P); Ugo, di Fr. Fabio Patt (A).

LA MADRE: Carmen, di P. Jorge Carlos Naranjo Alcaide (KH); Perpetua, di P. Mula Eutiquio Muso (KE), Giannina, di P. Ampelio Cavinato (KE); Lettensae Nagasi, di Fr. Teckie Hagos Woldeghebriel (ER); Guillermina, di P. Arturo Velázquez González.

IL FRATELLO: Cleto, di P. Carlo Giana (†).

LA SORELLA: Steffi, di P. Anton Ellinger (DSP); Birke, di P. Melese Tumato Shulla (RSA).

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. M. Giovanna Rigamonti; Sr. Giancarmen Segato; Sr. Enrichetta Olioso; Sr. M. Silvia Castelli; Sr. Esperanzia Cracco; Sr. Anna Silvia Scrinzi; Sr. Zeghereda Tesfazghi Iman.