Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE

Segretariato per la Formazione
Commissione tematica di riflessione sulla formazione

In preparazione al Capitolo Generale speciale ordinario del 2009, il Consiglio Generale ha formato alcune commissioni tematiche per approfondire realtà e temi particolari. La commissione tematica di riflessione sulla formazione si è già ritrovata a Roma dal 3 al 10 gennaio scorso per un primo incontro e ha cercato di prendere in considerazione gli orientamenti proposti dal CG. Hanno partecipato: P. Girolamo Miante, segretario generale della Formazione, Fr. Marco Binaghi (CIF di Bogotà), P. Stéphane Kamanga Mutombo (scolasticato di Kinshasa), P. Giorgio Padovan (postulato di Padova), P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie (provinciale dell’Etiopia), P. José de Jesús Villaseñor Gálvez (scolasticato di Casavatore). Ha accompagnato il lavoro P. Odelir José Magri, assistente generale. Ci sono stati momenti d’incontro con P. Teresino Serra, Superiore Generale, e Fr. Umberto Martinuzzo, assistente generale.
Nella prima giornata di lavoro, la commissione ha ripercorso il cammino fatto in quest’ultimo decennio, facendo emergere gli aspetti che richiedono ancora attenzione e riflessione.
In tutti gli incontri e assemblee vissuti in questi anni si è avuto modo di fare ampie analisi della realtà sociale, giovanile, ecclesiale, comboniana che hanno permesso di focalizzare, da una parte, le risorse e i punti di forza per qualificare il nostro servizio missionario, e dall’altra, di puntualizzare quello che è stato definito “il tallone di Achille” della formazione comboniana (Palencia 2005, n. 3). I documenti formativi contengono linee e indicazioni valide, è la prassi che si è rivelata debole e fragile.
Ci si è ritrovati in piena sintonia con la prima tappa del processo della Ratio Missionis che ha confermato la nostra ricerca e analisi (Rapporto “Rivedere la Missione rinnovando noi stessi” RM 2007).
Si è passati, in seguito, alle indicazioni del Consiglio Generale per la commissione. 1) Ratio Fundamentalis Studiorum: integrare, nel testo, decisioni di questi ultimi anni riguardo al cammino vocazionale e formativo. 2) Approfondire alcuni aspetti riguardanti le decisioni del CG (lettera sulla formazione, 8 aprile 2007). 3) Riprendere in considerazione il tempo (le tappe) iniziale del cammino comboniano. 4) Interrogarsi su come dare continuità al cammino fatto per la FP dei promotori e formatori. 5) Invitare i confratelli incaricati della PV e FdB a collaborare nella riflessione.
Preparandoci all’appuntamento del 2009, crediamo che la riflessione debba svilupparsi attorno ad alcune tematiche centrali che potranno diventare una chiave di svolta nel sistema formativo in continuità con quanto è già stato fatto in passato. Vorremmo porre l’accento, in modo particolare, sulla centralità della “persona”, del progetto formativo comboniano e della sua metodologia.
Per questo, la commissione ha preparato “una lettera di lavoro” presentando quattro temi maggiori: 1) I giovani. 2) Gli educatori (promotori vocazionali e formatori). 3) La comunità. 4) Il progetto formativo comboniano. Attorno a questi, con la coordinazione dei segretariati PV e FdB, tutte le province e delegazioni sono invitate a collaborare con il loro contributo di riflessione e di proposta. Contributi che dovranno arrivare a Roma, al segretariato generale della formazione, entro il 15 giugno prossimo. La commissione s’incontrerà, una seconda volta, all’inizio di settembre per il lavoro di sintesi.
Il Consiglio Generale, nella sua lettera del 1 novembre 2007, presentando il cammino di preparazione in vista del Capitolo 2009, scriveva: “Un Capitolo sarà senza effetto se non è recepito dall’Istituto. In generale, si può dire che potrà essere recepito nella misura in cui tutti avranno potuto partecipare attivamente alla sua preparazione, nella misura in cui tutti avranno potuto contribuire all’elaborazione di una presa di coscienza comune, rinnovata dalla vocazione e dal carisma dell’Istituto”. È anche il nostro augurio!

Ordinazioni sacerdotali
P. Recalde Randito Tina (A) Mayapa, Laguna, RP 26.01.2008

Opera del Redentore
Febbraio 01 – 15 BS 16 – 28 CA
Marzo 01 – 07 DCA 08 – 15 EG 16 – 31 EC

Intenzioni di preghiera
Febbraio
- Perché la famiglia comboniana sia benedetta con vocazioni generose e disposte a lasciarsi consumare nel servizio alla Missione di Dio. Preghiamo.
Marzo - Perché nella contemplazione del Signore crocifisso, risorto e vivente, possiamo affrontare con fede nel nostro servizio missionario le sofferenze, gli ostacoli e le incomprensioni. Preghiamo.

Pubblicazioni
Antonio Rosa
: “Abuna” Mario, una vita donata all’Africa, pp. 142, pubblicato da “La Terra Promessa scs onlus – Novara”. È la biografia di Fr. Mario Pariani, Missionario Comboniano che, dopo aver vissuto nove anni in Sud Sudan (1950-1959), ha trascorso quasi tutto il resto della sua vita in Congo. Nel 1964 fu preso in ostaggio dai simba e fortunatamente liberato, ma anche in seguito fu più volte costretto a rifugiarsi nella foresta per sfuggire ai ribelli e ai vari gruppi di soldati. È stata proprio la comunità di origine di Fr. Mario, i suoi familiari in primo luogo, ma anche gli amici e il gruppo missionario del suo paese, a chiedere all’autore di scrivere questo libro, per tenere viva la memoria della vocazione missionaria e dell’amore per la missione di Fr. Mario. Chi desidera averne una copia, può rivolgersi a P. Lino Spezia, nella nostra casa di Milano.
Daniel L. A. Nabuya: Evangelizzazione del Karamoja nel 20° e 21° secolo, contributo dei Missionari Comboniani attraverso decenni di tentativi e di benedizioni, pp. 329. Nel libro, scritto in inglese, P. Daniel, sacerdote della diocesi di Kotido, narra gli sforzi missionari compiuti dalla famiglia comboniana (e non solo), dal suo arrivo in questa terra (1933) fino all’uccisione di P. Mario Mantovani e Fr. Godfrey Kiryowa (2003). Per averne una copia, ci si può rivolgere al provinciale dell’Uganda.

ECUADOR

“Premio Padre Carlos Crespi”

L’Associazione Cattolica di Comunicazione Signis-Ecuador ha consegnato il “Premio Padre Carlos Crespi”, per la categoria video del 2007, al Comboniano P. José Barranco Ramírez, per il documentario intitolato “Francisco del siglo XXI” che parla di tre missionari che si prendono cura dei poveri e dei barboni di Quito.
In Ecuador, P. Barranco lavora dagli anni ottanta, come già aveva fatto in Spagna dal 1997 al 2003, alla produzione di video sulla vita missionaria che vengono trasmessi da alcune televisioni nazionali e private dell’Ecuador. Dal settembre 2007 questi video sono trasmessi anche in Bolivia, da alcune reti televisive. Il Centro Daniel Comboni di Carcelén a Quito fornisce copie dei video a diverse province comboniane dell’America Latina.
Molti giovani, in quest’ultimo periodo, dopo aver visto i video in TV, si rivolgono alle nostre case di Quito per un discernimento vocazionale missionario. Questo lavoro di animazione missionaria favorirà di certo la preparazione del Comla 8 o Cam 3 che si realizzerà a Quito nell’agosto di quest’anno. Complimenti a P. Barranco per questo grande servizio all’animazione missionaria.

EGYPTE

Primo sito web comboniano in lingua araba

Il sito web (www.comboniegypt.org) della Delegazione, iniziato in lingua inglese nel settembre 2007, 150 anni dopo il primo arrivo di Comboni in Egitto, includeva già una sezione “ebooks” con alcuni libri sul Comboni in lingua araba. Durante i primi tre mesi si è visto che circa la metà dei visitatori del sito mostravano grande interesse per i documenti in lingua araba e che provenivano da nazioni di lingua araba (Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Giordania, Oman e Barein).
Così, alla fine di dicembre il sito ha fatto un passo avanti completando la sezione in lingua araba ed è il primo sito web comboniano in questa lingua. Speriamo che possa essere uno strumento utile per l’animazione missionaria in Egitto e negli altri paesi arabi in cui non siamo presenti.
In questo modo, infatti, i Missionari Comboniani che lavorano in queste zone hanno ora la possibilità di scaricare materiale in arabo sul Comboni da utilizzare nel servizio pastorale.

Assemblea della Delegazione
Dal 2 al 4 gennaio 2008 la Delegazione ha tenuto la sua assemblea annuale. Tutti i confratelli presenti in Egitto, tranne P. Zeno Picotti che è convalescente, si sono incontrati a Moqattam per la seconda parte della fase del discernimento della Ratio Missionis. Seguendo il metodo del discernimento comunitario, si è discusso anche del Codice di Condotta e dell’attuazione del Fondo Comune Totale.

KENYA

Grave crisi

La situazione del Kenya, in questo momento, è molto critica: ci sono scontri nelle maggiori città e c’è il rischio che questi scontri, già cruenti, fra due tribù, s’inaspriscano. Qui a Korogocho abbiamo vissuto momenti molto drammatici. La nostra comunità è situata al centro delle aree in cui vivono queste tribù e l’odio, fomentato anche da false informazioni, fa scoppiare attacchi sia dall’una che dall’altra parte.
Cerco ora di fare una rapida cronologia degli eventi di questi ultimi giorni.
27 dicembre 2007: giorno, tanto atteso, delle elezioni, che si sono svolte con ordine e calma.
28 dicembre: tutti aspettano la proclamazione del vincitore dopo lo spoglio dei voti che viene seguito in diretta dalle tv statali e locali private. Raila sembra essere in testa con circa un milione di voti in più.
L’annuncio dei risultati da parte della commissione elettorale viene rinviato varie volte e poi preannunciato per il giorno seguente.
29 dicembre: fin dal mattino, in città, la tensione aumenta e vi sono degli scontri a Kibera, che è la circoscrizione di Raila.
L’agitazione cresce man mano che i voti di Kibaki aumentano e raggiungono il numero di quelli di Raila, per poi superarlo nella mattinata successiva. La notte è turbolenta in varie parti della città, specialmente negli slum. Qui a Korogocho il bilancio è di 7 morti di etnia Luo, tra cui due bambini.
30 dicembre: si attende l’annuncio della commissione elettorale, ma nel frattempo si capisce chiaramente che, da parte di Kibaki, ci sono stati brogli. Il fatto sembra inverosimile, perché tra i grandi perdenti ci sono 21 ministri, più molti parlamentari fedeli a Kibaki; non è possibile che i Keniani abbiano votato così maldestramente! In serata, il giuramento di Kibaki si svolge a porte chiuse, nella State House, alla presenza di pochi rappresentanti. Si apre così una grave crisi politica e sociale. Subito dopo l’annuncio del nuovo presidente, in molte città come Kisumu, Eldoret e altre, le violenze e gli scontri con la polizia portano, in un giorno solo, il numero dei morti a 124.
31 dicembre: alle 6 del mattino, i Luo di Korogocho sferrano un’offensiva contro i Kikuyu, per vendicare i 7 morti.
Questa, continua ad essere la situazione di questi giorni. Con P. Daniele Moschetti e altri pastori della zona cerchiamo di fare una trattativa di pace, poi organizziamo una processione pacifica gridando “amani kwa wote wakenya” (pace per tutti i keniani), cercando di dialogare con tutti i gruppi di giovani che si sono armati di machete e bastoni per difendere e/o attaccare. Attorno a noi respiriamo rabbia e altissima tensione, mentre il gruppo dei pacifisti, comprensibilmente, si fa sempre più esiguo. Ci rendiamo conto che è una guerra tra poveri, strumentalizzati dalla politica che, qui come altrove, trae giovamento dalla divisione per dominare meglio. D’altronde, in mezzo a questi giovani infuriati per i brogli elettorali, ci sono anche ladri che approfittano della situazione per rubare e saccheggiare.
Finalmente si raggiunge una tregua che ha, come frutto, una notte di S. Silvestro silenziosissima, di un silenzio surreale: neanche un grido di gioia per il 2008 che dà i suoi primi vagiti.
Iniziative di dialogo si tengono un po’ dappertutto, tranne ai vertici. Kibaki tace.
1 gennaio 2008: la tensione è alta, poca gente viene a Messa nella chiesa di St. John dove con P. Daniele celebriamo la Messa per il giorno della pace, anche per strada c’è poca gente. Comincia a farsi sentire la mancanza di viveri, i negozi sono chiusi, per paura o perché saccheggiati; le donne, per strada, non siedono davanti alle solite pentole di fagioli e mais (Githeri) o pesce fritto. La situazione si fa confusa, girano voci distorte di attacchi da parte di bande che vengono da fuori e questo crea allarme nelle comunità. In tutto il paese si verificano atti di violenza contro i Kikuyu e anche contro i Luo. Il più grave è quello di Eldoret (città a nordovest del paese) dove 200 Kikuyu si rifugiano in una chiesa (Assembly of God) e 50 vengono arsi vivi. Molti i bambini e le donne.
Alla luce di questi fatti e delle dichiarazioni ufficiali di brogli e vista anche la strategica posizione del Kenya nell’Africa dell’est, si ritiene importante un intervento della comunità internazionale.
Come missionario, in questi giorni sento di aver fatto ciò che è normale per un cristiano: restare con la gente nelle sue gioie e nei suoi dolori per testimoniare la presenza dell’Emanuele.
Non sappiamo se il peggio sia passato o se deve ancora venire, ma sentiamo che il futuro non può essere scritto senza i poveri e gli esclusi. La politica internazionale dovrebbe imparare da tempi difficili come questi, del Kenya o del Rwanda, del Congo, del Medio Oriente ecc., a promuovere un’azione politica capace di diventare una “alta forma di carità” come dicevano all’unisono Giorgio La Pira e Paolo VI.
Grazie a quanti stanno pregando per noi, missionari in Kenya, aiutandoci così ad essere segno di speranza e della tenerezza di Dio. (P. Paolo Latorre)

KHARTOUM

Secondo sinodo diocesano

L’Arcidiocesi di Khartoum ha appena concluso il secondo sinodo diocesano, un cammino durato sei anni. A differenza del primo, che si era svolto negli anni novanta ed era stato principalmente opera degli agenti pastorali, il secondo ha voluto essere il sinodo delle parrocchie. Il Card. Zubeir, che ne è stato il promotore principale, ha cercato di coinvolgere la maggior parte dei fedeli, ascoltandoli, aiutandoli a riflettere su loro stessi e incoraggiandoli ad essere parte attiva nella preparazione, nelle decisioni e nella messa in atto.
Così, gran parte del lavoro è stato affidato alle parrocchie, responsabilizzando i parroci, i coadiutori, i consigli parrocchiali e i comitati per il sinodo, istituiti in ogni parrocchia. I risultati sono stati i più disparati, a seconda del livello di comprensione e di interesse di questi organismi locali. A livello diocesano, vi sono state periodiche assemblee generali dove tutte le parrocchie si sono radunate per confrontare i dati raccolti e il cammino percorso e suggerire metodologie per proseguire nelle diverse tappe del lungo cammino.
Il sinodo è cominciato con la fase del vedere. Attraverso un questionario, sono state individuate sette aree di maggior interesse: evangelizzazione, famiglia, liturgia, unità e comunione, islamizzazione e arabizzazione, guerra e ingiustizia, Chiesa e governo. Ogni parrocchia ha organizzato incontri e raccolto le opinioni dei fedeli su questi temi. Tutto il materiale è stato poi discusso a livello diocesano, in una grande assemblea, dove sono stati ascoltati i resoconti di ogni parrocchia.
Nella fase del giudicare, tra le sette aree, sono state scelte 4 priorità particolarmente significative a livello diocesano: evangelizzazione, famiglia, liturgia, unità e comunione.
Il lavoro è tornato alle parrocchie per una nuova serie di discussioni. Si è cercato di rileggere la realtà osservata alla luce della Parola di Dio e dell’insegnamento della Chiesa. Scopo di questa fase, era cercare di comprendere come Dio vede e giudica la nostra realtà e, partendo da questo, tentare d’intravedere la missione che Dio ci affida in ognuna di queste aree per giungere ad una visione che possa condurci alla fase successiva, l’agire.
Così, a conclusione della fase del giudicare, sono state delineate quattro prospettive, una per ciascuna priorità, e un tema generale per il cammino della diocesi: “Chiamati come una famiglia in Cristo, ad essere santi e testimoni del Regno di Dio”.
Gli elementi di questa visione, la chiamata di Dio, l’unità in Cristo, la santità e la testimonianza al Regno di Dio, sono stati approfonditi, meditati e presentati ai fedeli nella fase dell’agire. Si tratta, infatti, degli elementi che dovranno costantemente essere tenuti presenti prima di tracciare i piani pastorali per i prossimi 5 anni. La forza di questa visione sta nell’orientare il cammino delle diverse parrocchie verso una meta comune, anche se i percorsi possono essere diversi, in quanto basati sulle realtà locali. In questa fase, come è stato ripetuto più volte, è necessario “pensare diocesano, agire localmente”.
Vi è stato uno sforzo comune per fissare gli obiettivi a cui ciascuna priorità dovrà tendere nei prossimi 5 anni. Per l’evangelizzazione: “Qualificare gli agenti pastorali per rendere viva la Parola di Dio per la comunità dei fedeli”. Per la famiglia: “Rendere la famiglia cristiana Chiesa domestica evangelizzatrice delle altre famiglie”. Per la liturgia: “Rendere le celebrazioni liturgiche occasione per la partecipazione cosciente e attiva al mistero di Cristo e momento propizio di salvezza, approfondimento della fede e annuncio”. Per unità e comunione: “Pianificare e lavorare insieme con spirito di gruppo, fedeltà e distribuzione di ruoli tra i membri”.
Ad ogni parrocchia spetta il compito di fissare gli obiettivi intermedi, quali tappe verso quelli finali. Ogni parrocchia ha cercato di tracciare un piano pastorale che orienti il cammino fino al 2012, quando il paese dovrà decidere, con un referendum, se il Sud continuerà ad essere parte di un unico Sudan o si separerà. Una decisione che avrà grande ripercussione sul volto della Chiesa del Nord Sudan e porterà probabilmente ad iniziare un terzo sinodo diocesano. (P. Angelo Giorgetti)

NAP

Celebrazione per l’invio di Laici Missionari Comboniani

La famiglia comboniana continua a crescere in numero ed impegni. Il 16 dicembre 2007, nella parrocchia St. Louise de Marillac, vicina al Comboni Mission Center a La Grange Park, Illinois, si è svolta una cerimonia di invio di 4 adulti e due bambini. La Messa è stata concelebrata da P. David William Bohnsack, P. Angelo Biancalana, P. Angel Camorlinga Maldonado, e P. Michele Stragapede.
Durante la cerimonia, ciascuno dei Laici Missionari Comboniani (LMC) ha letto la promessa di consacrazione che aveva scritto personalmente. Tutti hanno ricevuto la benedizione e la croce missionaria di legno d’ulivo, prodotto artigianale della Terrrasanta.
Erano presenti una sessantina di persone fra amici e parenti, ma anche responsabili e amici locali del Programma (CLMP). La cerimonia è stata seguita da un rinfresco presso il Comboni Mission Center.
Mike Florino, uno dei LMC inviati, avrebbe dovuto partire per Nairobi, Kenya, il 1 gennaio, ma il viaggio è stato rimandato per la crisi nel Paese. È ora in Tanzania per un corso di lingua fino al mese di maggio. Mike conosce l’Africa, avendo servito per tre anni in Uganda come insegnante missionario volontario e desidera tornare al suo impegno missionario nonostante la difficile situazione del Kenya. Lavorerà con Susan Coopersmith. In questa situazione di caos e di pericolo, Susan che, di recente, è stata vittima di una rapina, continua ogni giorno ad avventurarsi negli slum. Avendo chiesto il rinnovo del suo contratto di tre anni con i LMC, il prossimo aprile tornerà negli Stati Uniti per un periodo di riposo.
I coniugi Bart Hisgen e Cynthia Miller, con i loro due figli, sono stati destinati al Perù, dove daranno il loro contributo in ospedale, in parrocchia e nella crescita della comunità locale.
Dave Parrilli esperto di educazione con numerosi anni di esperienza nei campi estivi giovanili, sarà molto utile per la comunità comboniana di San Luís, Guatemala, dove si recherà nel mese di aprile.
Ringraziamo il Signore per la grande dedizione di questi missionari laici e preghiamo per loro, affinché, nello spirito di San Daniele Comboni, possano portare la Buona Notizia ai più poveri e abbandonati dei suoi figli. (Mary Bertolini)

PORTUGAL

Incontro sul traffico di persone

Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), nel mondo, il traffico di donne frutta circa 25 milioni di euro. A questo proposito, la Conferenza degli Istituti Religiosi del Portogallo (CIRP) ha istituito una Commissione di appoggio alle vittime del traffico di persone per sensibilizzare gli Istituti religiosi ad aprirsi a questa problematica emergente. A questo scopo, la Commissione ha organizzato un incontro di formazione che ha avuto luogo a Fatima il 12 gennaio sul traffico di persone. I partecipanti erano circa 60, per la maggior parte suore, ma anche alcuni sacerdoti, religiosi e laici che già lavorano presso istituzioni e con donne vittime del traffico.
Durante l’incontro, Rui Marques, Alto Commissario per l’Immigrazione e il Dialogo Culturale, ha presentato il “I Piano Nazionale di Lotta contro il Traffico di Persone”, sviluppato dal governo e pubblicato recentemente. Il Piano si basa sull’idea chiave di “tolleranza zero per i trafficanti e appoggio totale alle vittime del traffico”. L’Alto Commissario ha sottolineato il lavoro che le istituzioni della Chiesa stanno portando avanti su questo terreno e lo ha definito “insostituibile”. Perciò, con parole d’incoraggiamento e di stimolo, ha invitato le istituzioni religiose a continuare su questa stessa linea, anche se in modo discreto e senza riconoscimento ufficiale.
Rispondendo a questa sfida, suor Júlia Barroso, presidente della suddetta Commissione, ha riaffermato l’impegno della Chiesa su questo problema. La strategia da adottare, ha detto Sr. Júlia, sarà quella di “riunire le forze e fare un lavoro globale e unitario”. “È necessario lavorare sulla linea della prevenzione presso adolescenti, giovani e bambini”, ha concluso Sr. Júlia.
All’incontro ha partecipato anche la Dott.ssa Ana Margarida, giurista, che ha dato un inquadramento legale del Piano.
L’incontro è terminato con il rapporto della Presidente della Commissione e la condivisione di esperienze di lavoro da parte di alcune suore e laici con le vittime del traffico di persone.

Campagna per il Darfur
I Missionari Comboniani hanno lanciato una campagna sul genocidio contro la popolazione nera nella regione del Darfur. La rivista Além Mar, assieme a MissãoPress (organismo di riviste missionarie) ha pubblicato un numero speciale sulla situazione del Darfur. La campagna si è svolta da giugno a dicembre 2007 e ha avuto la collaborazione di altre organizzazioni civiche e religiose che si sono unite per creare una “Piattaforma per il Darfur”. L’obiettivo della campagna è stato quello di mobilitare l’opinione pubblica e sensibilizzare il mondo della scuola su questo problema.
La “Campagna per il Darfur” voleva che il dramma umanitario di questa regione fosse assunto con priorità nell’agenda del vertice Europa-Africa che si è svolto in Portogallo dall’8 al 9 dicembre dello scorso anno e che l’Unione Europea raggiungesse un accordo globale per la pace in Sudan e la fine dell’impunità dei responsabili dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità in Darfur.
Da parte comboniana, il giovane laico Filipe Pedrosa, ha coraggiosamente lavorato assieme ad altri giovani per portare a termine una serie di attività promosse dalla “Piattaforma”. Fra queste, la conferenza stampa del 5 dicembre e il lancio di un CD di 28 brani, inciso da artisti di nazioni solidali con le vittime del Darfur. Gli incassi del CD sono destinati a progetti di aiuto umanitario ai bambini del Sudan. Alla conferenza hanno partecipato anche Mons. Daniel Kur, vescovo sudanese, Salih Mahmoud Osman, avvocato sudanese che ha ricevuto il premio Sakharav, e altre personalità che rappresentavano le organizzazioni facenti parte della “Piattaforma del Darfur”.
La campagna intendeva anche sostenere il progetto “Una scuola per Nyala”, con cui si vuole “garantire l’aiuto alimentare e la frequenza di una scuola improvvisata a più di 200 bambini”. Il nostro confratello portoghese, P. Feliz da Costa Martins, si trova nella missione di Nyala e coordina il progetto.

SOUTH AFRICA

Cinquantesimo anniversario della chiesa di Glen Cowie

Domenica 20 gennaio 2008 la comunità cattolica della parrocchia di Glen Cowie, nella diocesi di Witbank, ha celebrato in grande stile il cinquantesimo anniversario della benedizione e consacrazione della sua chiesa, dedicata a Maria Regina del Santo Rosario. P. Franz Koch, responsabile della missione dal 1949 al 1967, e i Fratelli avevano visto la necessità di sostituire la piccola chiesa costruita nel 1931 con una più grande, per l’aumentato numero dei cattolici. La chiesa attuale era stata benedetta dal vescovo comboniano Anthony Reiterer nel 1958.
La chiesa era gremita: erano presenti più di mille persone. La Messa giubilare, guidata da due vescovi, dieci sacerdoti e un diacono permanente, è stata accompagnata da canti e danze di ringraziamento a Dio per questo tempio. Di fronte alla chiesa erano stati allestiti due grandi tendoni per ospitare tutti quelli che non entravano all’interno.
Nella sua omelia il vescovo di Witbank, Mons. Paul Mandla Khumalo, ha detto: “La chiesa di Glen Cowie è una delle più belle della mia diocesi e avrei desiderato che fosse la cattedrale per la sua bellezza e ampiezza”. Ha invitato poi le persone della comunità a cogliere questa occasione del giubileo per una crescita spirituale e ha chiesto loro di riflettere su quanto hanno fatto in questi anni, soprattutto nel campo delle vocazioni e dell’indipendenza economica. Infine, ha ringraziato i Missionari Comboniani per l’instancabile lavoro nella parrocchia.
Dopo l’omelia del vescovo Khumalo, Mons. Paul Mogale Nkhumishe, attuale vescovo di Petersburg e, per diciannove anni, vescovo di Witbank, ha espresso la sua gioia di essere presente alla cerimonia e ha ringraziato tutti i missionari che hanno reso possibile la costruzione, materiale e spirituale, della Chiesa che è a Glen Cowie. Ha ricordato ai presenti che sono tempio vivo di Dio chiamati ad essere sempre il sale della terra e la luce del mondo.
Alla fine della Messa, P. Giuseppe Sandri, provinciale, ha espresso riconoscenza per il lavoro che i Missionari Comboniani e le Suore di Loreto hanno svolto a Glen Cowie, sottolineando che noi Missionari Comboniani siamo come Giovanni Battista, cioè dobbiamo diminuire affinché la Chiesa e il clero locale possano crescere.
Dopo il canto finale, c’è stata l’incoronazione della statua di Maria, Regina del Santo Rosario, accompagnata da una preghiera di ringraziamento a Dio e a Maria per la protezione data alla chiesa a lei dedicata. Alla fine, la banda musicale ha guidato una gioiosa e solenne processione, con danze e canti.
Tra gli invitati c’erano rappresentanze delle diverse Chiese, capi tradizionali e autorità civili. Questa celebrazione, che durerà per tutto l’anno giubilare, era stata inaugurata ufficialmente da Mons. Khumalo il 10 giugno 2007 e si concluderà il 29 giugno 2008. La parrocchia ha organizzato un fine-settimana al mese di ritiro per il rinnovamento dei vari gruppi e vari incontri con i parrocchiani. Nel 2009, la missione di Glen Cowie celebrerà gli ottant’anni di fondazione, avvenuta il 10 aprile 1929 con l’arrivo dei primi cinque missionari.

IN PACE CHRISTI

Fr. Alois Hintner
(13.05.1920 – 14.01.2008)
P. Carlo Giana (01.10.1937 – 20.01.2008)
Fr. Alessandro Pelucchi (22.02.1928 – 22.01.2008)

Preghiamo per i nostri defunti
IL PADRE
: Gregorio, di P. Juan Manuel Valdovinos Valencia (M); Cosimo, di P. Antonio D’Agostino (EC); Adolfo, di P. Daniele Nardin (PE).
LA MADRE: Ana María, di P. Francisco Gaspar Rodríguez (EC); Lucia, di P. Rinaldo Ronzani (KE); Clementina, di P. Angelo Anzioli (EG).
IL FRATELLO: Cristobal, di P. Antonio Guirao Casanova (KE); Agostino, di P. Antonio Valdameri (I); Antonio, di P. Raffaele Minurri (EC); Lino, di P. Carlo Faggion (BS).
LA SORELLA: Rita, di P. Giuliano Chistè (U); Gemma, di P. Mario Locatelli (I).
LA SUORA MISSIONARIA COMBONIANA: Sr. Laurentina Moretto.




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Familia Comboniana n. 650