Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù
DIREZIONE GENERALE
Consiglio Generale
Fr. Hernán Romero Arias ha rassegnato le dimissioni da assistente generale con effetto dal 1° ottobre 2006. Il Superiore Generale e il plenum dei suoi consiglieri hanno accettato le dimissioni. Il Consiglio Generale eleggerà al più presto un altro assistente al posto di Fr. Hernán fino alla fine del presente mandato.
COMUNICATI STAMPA DELL’ASSEMBLEA INTERCAPITOLARE 2006
Domenica 3 settembre
L’apertura dell’Assemblea Intercapitolare è avvenuta domenica 3 settembre alle 11 del mattino, con un breve incontro con Mons. Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Messico. È un grande amico dei Comboniani, avendo lavorato in Sudan, Togo, Ghana, Benin e Ruanda. Con semplicità, ci ha presentato la delicata situazione che il Messico vive dopo le recenti elezioni.
In seguito, ha presieduto l’Eucaristia domenicale, concelebrata con i membri dell’Assemblea e altri Comboniani della provincia e numerosi fedeli di Xochimilco.
Alla fine della celebrazione, il Superiore Generale, P. Teresino Serra, ha spiegato che i Missionari Comboniani riuniti in queste tre settimane stanno facendo missione, e ha chiesto ai cristiani una preghiera quotidiana per l’incontro, affinché i partecipanti restino aperti ai richiami dello Spirito.
L’apertura ufficiale è avvenuta nel pomeriggio con il benvenuto di P. Rafael González Ponce, provinciale del Messico, e un intervento di P. Teresino Serra, che ha sottolineato l’importanza del momento che stava cominciando. Per descriverlo, si è servito delle seguenti 5 immagini: il ponte (con l’Istituto e la Missio Dei), la croce (assumere le difficoltà), il cuore (scoprire il bene che c’è nell’Istituto), il pozzo (momento di riposo e incontro con il Signore) e la barca (fidarsi del Signore e navigare in acque profonde).
Successivamente, ogni partecipante si è presentato dicendo chi era e che attese aveva nei riguardi dell’Intercapitolare. Sono stati eletti i moderatori (Claudio Lurati, Enrique Sánchez González, Laureano Rojo Buxonat) e distribuiti i vari compiti.
Lunedì 4 settembre
Il mattino è stato animato da P. Camillo Maccise, carmelitano scalzo, esperto in Bibbia e vita religiosa. Ci ha aiutati a situare e comprendere la vita religiosa nel contesto latinoamericano. Ha iniziato con una memoria storica per poi parlare del presente nella prospettiva del futuro.
Ha sottolineato che viviamo in un momento di forte crisi (che ha sempre un significato di giudizio, purificazione e decisione). Per descrivere la situazione della vita religiosa, ha ricordato che i religiosi, in questi ultimi anni, si sono identificati con due immagini: quella dell’esodo (un cammino che è stato movimento di liberazione da un’osservanza e un ritualismo eccessivi, accompagnato dall’insicurezza del deserto che però faceva intravedere la terra promessa). Quando la primavera del Vaticano II ha ceduto il passo a un certo inverno ecclesiale, l’immagine dell’esodo è stata sostituita da quella dell’esilio: un momento lungo in cui si ha la percezione dell’assenza di Dio, di un’insicurezza permanente che porta a riporre unicamente in Dio la fiducia. È una fase in cui i religiosi hanno perduto prestigio e sicurezza e sono entrati nel tempo della provvisorietà, della scarsa identità, della mancanza di vocazioni. Questi aspetti costringono la vita religiosa a cercare ciò che è veramente essenziale.
L’intervento, molto apprezzato, è stato seguito da un dialogo in cui si è sottolineata la necessità di una selezione accurata dei candidati alla vita religiosa, che devono essere persone capaci di vivere in tempi difficili.
Sono stati messi in rilievo anche altri aspetti, come la tensione tra vita consacrata e missione, la contrapposizione tra vita religiosa e movimenti, la tensione tra carisma e istituzione e la vita religiosa come profezia.
Nel pomeriggio c’è stata la presentazione della relazione del Consiglio Generale. P. Teresino Serra ha cominciato ringraziando i provinciali e delegati per la loro collaborazione nel governo dell’Istituto e ha insistito sulla necessità di mantenere in questa assemblea un atteggiamento di ascolto di Dio, di Comboni e degli uni verso gli altri. Ha riassunto il cammino fatto negli ultimi tre anni, soffermandosi sulle “priorità”: la spiritualità (passare dal fare all’essere, avendo come punto di riferimento il giovane ricco del vangelo); lo squilibrio tra personale e impegni; la formazione che deve preparare a una missione difficile e esigente; il processo della Ratio Missionis (che ci invita a una conversione partendo da una rilettura sapienziale della nostra identità e metodologia); il ministero dell’autorità (fatto nello stile di Gesù, mite come agnello, crocifisso, paziente e flessibile). Ha concluso affermando, con Daniele Comboni, la sua convinzione che “il dito di Dio è qui”. Alla fine ha distribuito una croce con un’incisione: “duc in altum”.
Alla fine, vi è stato un momento di domande e risposte nel quale i presenti hanno mostrato apprezzamento per la sua maniera franca di parlare dei problemi e hanno insistito sulla necessità di promuovere un cambiamento profondo che non è capriccio di alcuni ma esigenza della base, come l’urgenza di un piano missionario di Istituto che aiuti a fissare le priorità per ridisegnare la nostra presenza e riqualificare gli impegni.
Martedì 5 settembre
Sono cominciate le relazioni dei segretariati generali.
Ognuno ha avuto il tempo di esporre le iniziative fatte in questo triennio, le difficoltà, i temi ricorrenti e le prospettive, dando spazio anche ad un breve dibattito dopo ogni presentazione.
P. Fernando Zolli, del segretariato per l’evangelizzazione, ha sottolineato il cammino della Ratio Missionis, che è stata assunta dall’Istituto avviando un processo di rinnovamento dal basso. A nome del CG, ha auspicato che i prossimi passi, del discernimento e delle proposte operative, siano altrettanto partecipati e fruttuosi. L’obiettivo finale, ha detto, è quello di arrivare ad elaborare un Piano Missionario per tutto l’Istituto, possibilmente per il prossimo Capitolo Generale. Ha sottolineato anche lo sforzo che si fa nel campo di GPIC.
Al mattino, si è avuta la presenza di Mons. Samuel Ruiz, vescovo emerito di Chiapas, che ha parlato della vita religiosa, facendo solo un riferimento alla sua esperienza personale di vescovo che ha tentato un cammino nuovo nel campo del dialogo culturale col mondo indigeno.
Nel pomeriggio, P. Alessandro Guarda, economo generale, ha preferito non presentare una relazione economica sulla vita dell’Istituto ma ha toccato e provocato discussione su alcuni temi, come il Fondo Comune, il rapporto tra economia e missione e la dimensione comunitaria dell’economia.
Mercoledì 6 settembre
La giornata è stata quasi tutta dedicata alle altre relazioni dei segretari generali. Ognuno ha presentato all’Assemblea le iniziative del triennio passato, le problematiche presenti e le prospettive per il prossimo triennio.
Dopo un breve dibattito su ogni settore, l’Assemblea si è divisa in gruppi continentali per discutere e preparare le relazioni che saranno presentate nei prossimi giorni.
Giovedì 7 settembre
Il continente americano propone un cambiamento nell’agenda. Invece delle relazioni provinciali previste, suggerisce che le relazioni siano continentali e venga dato del tempo per riprendere alcuni temi sollevati dal Superiore Generale nella sua relazione.
Il Superiore Generale è intervenuto per chiarire e approfondire le sue affermazioni. Ha parlato di missione difficile, dicendo di avere in mente la missione di Gesù che è stata umanamente assurda, piena di difficoltà e pericoli, e deve essere portata avanti in fretta, credendo più nella forza dello Spirito che nelle cose. Missione non è un’escursione, ma una lotta... Ha parlato dei “segni dei luoghi” (un concetto che completa quello dei segni dei tempi) e ha sottolineato che i poveri e gli abbandonati sono riferimenti di tutti gli Istituti. Comboniana è quella missione che nessuno vuole, come nel caso di alcune regioni dell’Africa. Ha sottolineato che dobbiamo lasciare al più presto quei posti nei quali siamo soltanto “diocesani”.
Ha parlato anche di stile di vita, ribadendo che, quando ci si allontana da ciò che si annuncia, l’incoerenza vanifica ciò che le labbra annunciano. L’Istituto ha preso, in questo senso, una strada di privilegi che vanno rivisti (case confortevoli dove non manca niente, vacanze regolari come i ricchi, assistenza medica di prima qualità, abbandono frequente dei posti di lavoro...). Lavoriamo in costante emergenza, come la croce rossa. Dobbiamo fermarci per ossigenarci spiritualmente e verificare se ciò che facciamo è adeguato, dal momento che l’Istituto di oggi non è lo stesso di quello di ieri. C’è sangue nuovo e nuove attese. Per combattere la mediocrità, dobbiamo favorire una spiritualità di gruppo, creare gruppi-lievito, favorire gli incontri di FP.
Quanto al governo, ha detto di voler essere aiutato. Ha parlato di corresponsabilità e collaborazione, affinché i problemi siano affrontati insieme.
Ha concluso domandando: quali priorità possiamo portare avanti con le forze vive che abbiamo? I gruppi continentali si sono incontrati per discutere e hanno presentato suggerimenti.
Venerdì 8 settembre
La giornata è stata dedicata alle relazioni continentali, con uno spazio per alcuni interventi provinciali considerati più importanti. Sono stati sottolineati: lo sforzo di rinnovamento dell’Uganda che, secondo il provinciale, è destinata in pochi anni a diventare una provincia come le altre (con 50-60 persone) e orientata soprattutto verso l’AM; la situazione dell’Etiopia e dell’Eritrea, che vivono un tempo di tensione e di equilibri abbastanza precari; la problematica dell’Islam; il lento cammino della pace in Sudan...
Il continente europeo ha sollevato alcune questioni: qual è la nostra risposta di Istituto esclusivamente ad gentes nell’Europa di oggi? Siamo ospiti o membri effettivi delle Chiese locali? Perché le persone in difficoltà aumentano? Perché tanta resistenza a tornare nelle province di origine?
L’Africa francofona ha sottolineato il cammino fatto insieme dai 4 provinciali (Congo, Centrafrique, Tchad, Togo/Ghana/Bénin) e soprattutto i tentativi nel campo di GPIC.
Fine settimana culturale
Sabato 9 settembre ci siamo trovati alle 15.00 nella basilica della Vergine di Guadalupe. Il cardinale di Città del Messico ha presieduto l’Eucaristia e durante l’omelia ci ha incoraggiati nel nostro lavoro e ha chiesto la forza dello Spirito per l’Assemblea.
Domenica abbiamo visitato le piramidi di Teotihuacan, il luogo “in cui gli uomini diventano dei”, secondo gli aztechi. In effetti, si rimane impressionati dalle dimensioni, dall’equilibrio e dalla precisione delle costruzioni. Abbiamo sperimentato che il Messico ha una cultura ricca e millenaria. Conoscere meglio la cultura degli altri è un’esigenza nella nostra vita missionaria. La gita è servita anche a rafforzare la comunione del gruppo.
Difficoltà e malessere
Nelle relazioni presentate dall’11 al 15 settembre, alcune questioni erano rimaste senza risposta. Ad alcuni è parso che si volesse passare da un tema all’altro senza il necessario approfondimento. Diversi partecipanti temevano anche che alcuni temi dell’agenda non venissero trattati con la dovuta serietà (personale, ri-disegnare gli impegni, codice di condotta, ecc.) o che le questioni, alla fine, non avessero una risposta.
Per questo e soprattutto a causa del metodo del workshop, usato per trattare il tema della Ratio Missionis, da parte dell’assemblea c’è stata una reazione che ha costretto a fermare le attività per chiarire alcuni punti di fondo, soprattutto riguardo al metodo seguito. Ognuno ha avuto la possibilità di dire ciò che pensava. Qualcuno è arrivato a dire che aveva l’impressione che ci fosse un’agenda nascosta dove tutto (o quasi) era già deciso. Il Superiore Generale è intervenuto per dire che questa agenda non esisteva e che, anzi, c’era in lui e negli altri membri del CG un desiderio sincero di ascoltare tutti per camminare insieme. Uno dei provinciali ha fatto notare che confronti come questo sono normali in assemblee del genere.
Dopo il dibattito, l’agenda è stata rifatta. Presentata dal vicario generale, è stata accettata. Questo ha consentito che ci fosse una valutazione di tutto il cammino della Ratio Missionis, dall’inizio a oggi, e l’indicazione di un percorso che potrebbe contribuire a rendere più efficace e partecipato il processo nel futuro.
Festa e dolore
La notte del 15 settembre abbiamo celebrato l’indipendenza del Messico con canti accompagnati dal suono del flauto e di altri strumenti musicali e dal famoso “grido”. La festa nazionale associata alla domenica ci ha permesso di avere un lungo fine-settimana di riposo. Abbiamo gradito il fatto di poter uscire, dopo 5 giorni di intense sessioni e dialoghi.
Il pomeriggio del 17, tornando a casa, siamo stati sorpresi dalla notizia della tragica morte di Dom Franco Masserdotti, vescovo comboniano di Balsas. Tutti quelli che lo hanno conosciuto lo hanno descritto come una persona profondamente umana, con uno spiccato senso dell’umorismo, con una radicata spiritualità comboniana accanto ad una visione di costante apertura alla missione ad gentes. Qualcuno si è chiesto che cosa Dio vorrà dire all’Istituto con questa morte (altre morti ci hanno accompagnato in incontri di questo tipo nel passato). L’Assemblea si è unita alla diocesi di Balsas e alla famiglia di Dom Franco nel dolore, nel ricordo e nella preghiera.
I due provinciali del Brasile lasceranno l’Intercapitolare questa settimana per recarsi a Balsas e partecipare alla messa del 7º giorno a nome di tutti i provinciali dell’Istituto e della Direzione Generale.
Rettilineo finale
Il 18 settembre siamo entrati nell’ultima settimana dell’Assemblea Intercapitolare ed è giunto il momento di trarre le conclusioni. P. Teresino ha spiegato che il nostro sistema formativo è in crisi. Con degli esempi, ha mostrato la gravità della situazione. È arrivato il momento di intervenire “con il bisturi” se e dove è necessario.
Abbiamo discusso la proposta della Commissione della Formazione di Base. Suddivisi in gruppi, abbiamo poi cercato di completarla e arricchirla. Spetterà adesso al Consiglio Generale trarre le conclusioni di tutto quello che è stato detto. Si è chiesto di arrivare presto a definire un cammino di rinnovamento.
Novità sulla formazione di base
L’Assemblea ha appoggiato alcune delle proposte fatte dalla commissione per la revisione della formazione di base e l’ha incoraggiata a continuare nel suo lavoro.
Ecco alcune delle proposte: permettere esperienze con realtà “forti” durante il periodo del noviziato (ragazzi di strada, ammalati di AIDS, ...) che provochino nei candidati domande profonde e aprano alla compassione; iniziare il servizio missionario subito dopo il noviziato col vantaggio di studiare lingue locali quando si è ancora giovani e di rendere più contestualizzato lo studio della teologia che seguirà; inserire gruppetti di due o tre scolastici in comunità comboniane in cui si può vivere la missione e insieme completare gli studi; l’importanza di una seria valutazione al termine del secondo anno di scolasticato per vedere se il candidato ha reagito positivamente all’impatto dell’interculturalità; ricerca di formule che permettano l’inculturazione della nostra formazione; valutare gli scolasticati del sud per evitare che si trasformino in “isole trapiantate in un sud puramente geografico”.
Insomma, possiamo dire che l’assemblea ha aperto la finestra per delle novità nella formazione di base.
Un nuovo spirito nell’Intercapitolare
C’è un nuovo spirito tra i membri dell’Assemblea. Tutti desideriamo il bene dell’Istituto al di sopra degli interessi particolari. Si vede quindi la buona disposizione a mettere da parte visioni ristrette e frammentarie per giungere insieme ad una visione più ampia e globale. Si nota anche lo sforzo di mettere insieme le nostre forze, guardare più in là dei nostri confini, ristrutturare le attuali circoscrizioni e cercare l’utile dell’Istituto. Tutti sentono la necessità di arrivare ad un piano missionario dell’Istituto che ci permetta di vedere chiaramente quali sono le nostre priorità, capire dove dobbiamo investire il personale e vedere quali decisioni devono essere prese con urgenza, quali sono le nostre speranze o verso quale meta ci stiamo dirigendo.
Per esempio, parlando dello stile di governo, è apparso un chiaro desiderio di collaborazione fra i provinciali e la Direzione Generale per cercare insieme risposte adeguate.
A questo proposito, qualche giorno fa abbiamo accennato ad un momento di “malessere” e qualcuno può aver pensato che si trattasse di un sentimento puramente negativo. Non è così. Significa che ci siamo fatti carico di alcune situazioni difficili del nostro presente, perché amiamo l’Istituto e vogliamo che sia capace di scrollarsi di dosso una certa apatia per tornare ad essere quello che Dio vuole.
Come atleti
Di solito, quando arrivano all’ultimo tratto di gara, gli atleti fanno uno sforzo supplementare. Così i membri dell’Intercapitolare hanno affrontato le ultime curve dell’Assemblea.
Il Comitato Coordinatore ha cercato di ripescare alcuni temi che non erano ancora stati approfonditi e che per la loro importanza non potevano esser lasciati cadere. Così si è discusso di corresponsabilità, di stile di governo, della visione globale dell’Istituto, di un Piano Missionario comune e di criteri per la scelta dei campi di lavoro. Si è affrontato anche il tema del Fondo Comune, quello di un nuovo tipo di Fratello Comboniano e del prossimo Capitolo Generale del 2009.
Ci siamo chiesti quali sono gli elementi irrinunciabili che possono consentirci di avere una visione comune e di assumere un piano missionario a livello di Istituto. Abbiamo sottolineato i valori che derivano dalla spiritualità comboniana e fondano la nostra identità e la nostra azione. Non possiamo fare tutto, ma dobbiamo avere il coraggio di scegliere alcune sfide ad gentes per essere più efficaci.
Si è detto che il Fondo Comune è uno strumento fatto per una missione di stile comunitario, dove le persone sono disposte a vivere nel dialogo e a seguire una metodologia comune. Presuppone anche che prepariamo economi che non siano solo dei contabili.
L’Assemblea ha concordemente stabilito che il prossimo Capitolo Generale sia un Capitolo “speciale” per rispondere ai cambiamenti epocali che stiamo vivendo.
Denominatore comune
C’è un denominatore comune in tutti questi temi. Innanzitutto un serio desiderio di rinnovamento e poi una volontà di trovare comunione nelle differenze oltre che di prendere delle decisioni concrete. Le sfide sono così numerose e complesse che non bastano più le buone intenzioni, ci vuole audacia e la capacità di prendere assieme le decisioni necessarie.
L’Assemblea si è conclusa domenica con la celebrazione dell’Eucaristia, per rendere grazie al Signore per tutto quello che abbiamo ricevuto e vissuto. Per tre settimane abbiamo pregato e camminato insieme. Il sentiero a volte è stato tortuoso, ma l’insieme è stato un’esperienza di grazia.
Un grazie sentito
Il Consiglio Generale e tutti i partecipanti all’Assemblea Capitolare esprimono il loro più sentito ringraziamento al provinciale e ai confratelli della provincia del Messico per la loro calorosa accoglienza e ospitalità.
Nomine
P. Miguel Angel Ayuso Guixot il 20 giugno 2006 è stato nominato preside del PISAI da S.E. il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica e Gran Cancelliere del PISAI.
Professioni perpetue
P. De Guidi Davide (I) Mangunde (MO) 17.05.2006
Sc. Ochola Robert Lukwiya (U) Innsbruck (A) 08.07.2006
Sc. Castro Fernández Ernesto (M) Ciudad de México (MEX) 24.09.2006
Sc. Reveles Vásquez Pablo Rodrigo (M) Ciudad de México (MEX) 24.09.2006
Ordinazioni sacerdotali
P. Brisacani Giuseppe (I) Milano (I) 30.09.2006
Opera del Redentore
Ottobre 01 – 15 P 16 – 31 RSA
Novembre 01 – 07 SS 08 – 15 TC 16 – 30 T
Intenzioni di preghiera
Ottobre - Perché l’esempio di San Daniele Comboni, grande animatore missionario, ispiri la nostra animazione missionaria per aiutare le Chiese locali ad aprirsi alla missione ad gentes e alla cooperazione tra le Chiese. Preghiamo.
Novembre - Per tutti i defunti della Famiglia Comboniana, testimoni e modelli di impegno missionario e di santità, perché, con la loro intercessione, ci ottengano un rinnovato slancio per la missione comboniana. Preghiamo.
Pubblicazioni
P. Tarcisio Agostoni, Memorie, International Sea Press, Milano, pp. 145, prezzo € 15,00. Il libro è frutto delle “memorie” di P. Agostoni che racconta i fatti salienti della sua vita, le sue attività e alcuni avvenimenti importanti. Il libro, in italiano, è stato pubblicato in occasione del suo sessantesimo anniversario di sacerdozio. Lo scopo è quello di essere una delle tante testimonianze per l’animazione missionaria. Per l’acquisto, rivolgersi a P. Pietro Ravasio in Via Luigi Lilio, Roma.
IN PACE CHRISTI
(v. il necrologio NELLA CASA DEL PADRE)
P. Giacomo Xillo (21.01.1918 – 15.09.2006)
Mons. Gianfranco Masserdotti (13.09.1941 – 17.09.2006)
P. Peter Schmid (31.03. 1933 – 21.09.2006)
P. Simone Civallero (17.07.1921 – 22.09.2006)
Preghiamo per i nostri defunti
IL PADRE: Mario, di P. Rocco Bettoli (A); Andreas, di Fr. Peter Niederbrunner (RSA).
LA MADRE: Vilma, di P. Lorenzo Frattini (CA); Felisa, di P. Santiago Jiménez Calvo (E).
IL FRATELLO: José Augusto, di Fr. Matias Martins dos Santos (BS).
LA SORELLA: Jacinta, dello Sc. Crespim Cabral de Benfica Baraja (MO); Hedwig, di P. Anton Dettling (DSP); Angela, di P. Rafael Bello Maldonado (M).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Osanna Pasini; Sr. Mary Gianna Ceni; Sr. Ancella M. Ghebresellassie; Sr. Ambrosia Di Paolo; Sr. M. Chiara Guerrieri; Sr. M. Florinda Benoni; Sr. Rina De Ponti.
Consulta sempre il nostro Sito Web: http://comboni.org
Familia Comboniana n. 635