Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù
DIREZIONE GENERALE
Corso per promotori vocazionali e formatori
Il primo corso per promotori vocazionali e formatori si è tenuto a San Paolo (Brasile), dal 10 luglio al 5 agosto 2006. Il corso si è svolto nella nostra casa provincializia con 18 confratelli, promotori e formatori delle province e delegazioni d’America: 4 confratelli dal Perù, 4 dal Messico, 3 dal Centro America, 3 dal Brasile Nordest, 2 dal Brasile Sud, 1 dall’Ecuador, 1 dalla Colombia.
Il corso si è svolto in un clima di grande fraternità e comunione, con un ritmo di lavoro intenso a cui tutti hanno partecipato con interesse e impegno personale.
Il Capitolo Generale 2003 (AC ’03, 62.1), aveva invitato a favorire la Formazione Permanente per i confratelli impegnati nella promozione vocazionale e formazione di base. Il Consiglio Generale aveva creato una commissione ad hoc per poter realizzare la proposta capitolare.
E così si è iniziato! L’obiettivo era di offrire un aiuto pratico affinché la nostra azione educativa, come formatori, potesse essere più cosciente, chiara ed efficace. Questo in risposta alla realtà attuale dei giovani nella fedeltà al carisma comboniano, dono dello Spirito per la missione della Chiesa oggi e cammino in un progetto formativo comune. La formazione deve aiutare il giovane nel suo discernimento e nella sua risposta alla chiamata di Dio.
È necessario offrire al giovane i mezzi per identificare, purificare e approfondire le sue motivazioni vocazionali, crescendo nella libertà e maturità per un incontro più profondo con Cristo nell’adesione e assimilazione dei valori evangelici all’interno del carisma comboniano. L’educatore è al servizio di questa crescita vocazionale del giovane.
Il corso ha voluto offrire ai promotori e formatori gli strumenti per una azione educativa efficace, coinvolgendo le persone stesse degli educatori in questo processo di crescita personale, vocazionale e comboniana.
Le conclusioni sono state piene di speranza, non solo per la soddisfazione comune per come sono andate le cose, ma in particolare per la progettualità espressa per un futuro più intenso e qualificato a livello personale e comunitario, a livello di segretariato e di provincia, con un insieme di proposte e iniziative a livello continentale.
Il corso di San Paolo è stato il trampolino di lancio per i prossimi appuntamenti 2007: in Uganda per l’Africa Anglofona (luglio) e in Togo per l’Africa francofona (agosto).
Un grazie di cuore alla provincia del Brasile Sud e alla comunità della casa provincializia per la meravigliosa accoglienza e disponibilità.
Fondazione MISNA e La Civiltà Cattolica
Il 26 luglio è stata costituita la FONDAZIONE-MISNA-ONLUS. Suo scopo è sostenere le attività della MISNA. Oltre ai soci fondatori (Istituti Missionari), ci sono i soci sostenitori e i soci onorari. Il cardinale Ersilio Tonini ha accettato molto volentieri di essere tra questi ultimi. La Fondazione ha la sede nell’attuale residenza della MISNA.
“La Civiltà Cattolica” nel quaderno di agosto (5-19.2006) ha pubblicato un servizio di dieci pagine (284-293) sulla MISNA.
Professioni Perpetue
Fr. Eluma Nsele Jacques (CN) Kinshasa (RDC) 23.06.2006
Fr. Abule Kabungi Philippe (CN) Mungbere (RDC) 09.07.2006
Sc. Atitse Kokou (Donatien) (T) Lomé-Kodzoviakopé (TGO) 06.08.2006
Ordinazioni sacerdotali
P. Kakule Muvawa Emery-Justin (CN) Butembo (RDC) 16.07.2006
P. Körber Markus Lorenz (DSP) Gößweinstein (D) 29.07.2006
P. Sowah Ako Kossi (Lazare) (T) Lomé-Agoényivé TGO) 12.08.2006
P. Jemil Araya Jemil (ER) Keren (ER) 05.08.2006
P. Ndjadi Ndjate Léonard (CN) Kisangani (RDC) 13.08.2006
P. Hernández Rogel Juan José (DCA) Cojutepeque (ES) 26.08.2006
Opera del Redentore
Settembre 01 – 15 NAP 16 – 30 PE
Ottobre 01 – 15 P 16 – 31 RSA
Intenzioni di preghiera
Settembre - Per i Missionari Comboniani riuniti nell’Assemblea Intercapitolare, perché, alla luce del Piano del Comboni, sappiano verificare con sapienza e rilanciare con forza l’attuazione degli orientamenti del XVI Capitolo Generale. Preghiamo.
Ottobre - Perché l’esempio di San Daniele Comboni, grande animatore missionario, ispiri la nostra animazione missionaria per aiutare le Chiese locali ad aprirsi alla missione ad gentes e alla cooperazione tra le Chiese. Preghiamo.
CONGO
In occasione delle elezioni in RDC
Roma, 27 luglio 2007
Carissimi confratelli,
pace e forza nel Signore.
Dopo 15 anni di turbolenta transizione e due guerre che hanno distrutto e decimato il popolo della Repubblica Democratica del Congo, il 30 luglio prossimo ci saranno le Elezioni Politiche e Amministrative.
La Chiesa Cattolica, le altre Chiese Evangeliche e la Società Civile hanno fatto molto per aiutare la popolazione a crescere nella coscienza civica e a partecipare liberamente a questo appuntamento importante per il futuro del Paese.
Facendo eco alla dichiarazione del Comitato Permanente della Conferenza Episcopale della RDC (20 luglio 2006), auguriamo al popolo del Congo una conclusione veramente pacifica e felice della transizione, anche se, sottolineano i vescovi, le condizioni di sicurezza, di trasparenza e di organizzazione lasciano molto a desiderare.
Invito tutti i confratelli a intensificare la preghiera di intercessione, perché questo evento porti pace e speranza di vita nuova per i poveri, per i nostri confratelli e consorelle che continuano a condividere la vita della gente e a tutta la Regione dei Grandi Laghi.
P. Teresino Serra
Superiore Generale
Analisi della realtà
Indubbiamente l’evento più significativo di questo periodo è l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali e legislative. La situazione non è chiara: vi sono sempre quelli che non le vogliono, altri che le vogliono per prendersi una parte di potere e altri, forse, per un rinnovamento della nazione e della vita della popolazione. Vi sono candidati che cercano di acquisire una posizione per poi negoziare un posto di potere. Una parte della popolazione rischia di lasciarsi “comprare” e di regredire quasi ad una mentalità tribale.
L’organizzazione non è del tutto chiara. La Chiesa, alcune ONG e la società civile sono impegnate nella formazione elettorale della popolazione e per il buon svolgimento delle elezioni. D’altronde, la libertà d’espressione, pur avendo fatto progressi, non è ancora un dato acquisito.
In alcune zone, c’è il pericolo che il voto sia un voto contro certi personaggi che hanno fatto molto male e poco bene, piuttosto che un voto a favore di persone capaci di dedicarsi con competenza e coscienza alla ricostruzione del Congo.
Sussistono anche timori per il dopo-elezioni, visto che non si è neanche riusciti ad attuare l’integrazione dell’esercito e che gli ex-belligeranti hanno conservato i loro eserciti.
Dopo il voto bisognerà anche stare attenti a far sì che le elezioni provinciali e locali possano avere luogo, perché è a questo livello che i problemi concreti della vita della gente saranno presi in considerazione.
In questo contesto, bisogna anche ricordare gli intrighi di militari e autorità che hanno gravi conseguenze sulla vita delle persone, come pure i vari movimenti di sciopero, in particolare quello dei medici.
È necessario continuare il lavoro di formazione politica e sociale, in vista di uno Stato di diritto e per la formazione di una nuova coscienza.
CENTRAMERICA
Assemblea annuale
Dal 28 al 30 giugno, a Città del Guatemala, si è svolta l’assemblea annuale della DCA. Si è trattato di un incontro che ci ha permesso di osservare il cammino che stiamo realizzando e le sfide che la realtà centroamericana, nella quale svolgiamo il nostro servizio missionario, continua a lanciarci.
Abbiamo dedicato metà giornata all’analisi della realtà e scoperto, ancora una volta, uno scenario offuscato dalla violenza e dalla povertà dei nostri popoli. L’abbandono e la frustrazione nella quale vive molta gente, come pure l’indifferenza e gli abusi di quanti dovrebbero occuparsi dei più bisognosi, ci provoca e ci interroga sul nostro servizio missionario.
Ci accorgiamo che il lavoro sulla Ratio Missionis comincia a dare frutti, ma abbiamo visto che dobbiamo coinvolgerci maggiormente in questo momento di grazia che l’Istituto sta vivendo.
In questi giorni abbiamo potuto condividere e vivere insieme serenamente, rallegrandoci anche per la presenza di nuovi confratelli che stanno giungendo nella delegazione. Ci sentiamo grati al Signore per le numerose benedizioni e, in particolare, per la prossima ordinazione sacerdotale degli scolastici Juan José Hernández Rogel e Luis Filiberto López Pastor.
Abbiamo preso coscienza della grande sfida che ci si presenta di organizzare meglio la nostra promozione vocazionale e qualificare il nostro servizio di animazione missionaria.
Poco prima della conclusione abbiamo ascoltato i resoconti dell’economo della delegazione e abbiamo dato inizio all’avventura del Fondo Comune con la fiducia che il Signore ci accompagnerà per crescere in un autentico spirito di comunione e trasparenza.
Siamo convinti che il Centroamerica può dare molto all’Istituto e alla Chiesa missionaria e vogliamo continuare a lavorare con entusiasmo.
DSP
Elezioni del nuovo provinciale
Agli inizi di agosto il Consiglio Generale ha accettato le dimissioni del superiore provinciale della DSP, P. Anton Schneider, dovute al suo stato di salute che gli impedisce di esercitare il proprio ufficio. Dopo parecchi problemi al cuore, una lunga degenza in ospedale e l’intervento chirurgico, il cardiologo ha caldamente consigliato a P. Anton di evitare stress e impegni gravosi, dovuti al suo incarico di provinciale. Normalmente, infatti, dopo un intervento di questo tipo, per riprendersi è necessario un periodo di riposo di circa un anno. Per P. Anton, non è stata una decisione facile, dato che la provincia ha intrapreso il processo di rinnovamento. I confratelli della DSP eleggeranno, appena possibile, il nuovo provinciale.
Ordinazione sacerdotale di P. Markus Lorenz Körber
P. Markus Lorenz Körber, terminati i suoi studi a Roma, dove era stato ordinato diacono lo scorso gennaio, è stato ordinato sacerdote il sabato mattina del 29 luglio 2006 a Gößweinstein, “la Svizzera della Franconia” e arcidiocesi di Bamberg, dall’arcivescovo Mons. Ludwig Schick. Il bellissimo santuario appena restaurato, situato a pochi chilometri dalla parrocchia del neo sacerdote, era gremito di familiari, fedeli, amici e un buon numero di Missionari Comboniani. Nell’omelia, Mons. Ludwig ha spiegato i tre momenti principali della liturgia dell’ordinazione sacerdotale, soffermandosi in modo particolare sul significato delle parole “vocatio”, “optio” e “missio”. L’arcivescovo ha sottolineato che il sacerdote missionario, come ogni sacerdote, deve percepire la chiamata di Dio, la quale poi richiede l’opzione di seguire Cristo quale amico, per poi essere inviato dal Signore a rimanere con lui e lavorare in missione. Citando di tanto in tanto il nostro Fondatore, Mons. Ludwig ha dimostrato di conoscere bene San Daniele Comboni, dando un tocco spiccatamente missionario alla celebrazione.
La festa è poi continuata il giorno seguente quando Markus ha celebrato la sua “Primiz”, la prima Eucaristia nella propria parrocchia di Pottenstein. La chiesa era di nuovo gremita di fedeli, anzi non c’era posto per tutti. Molta gente (parrocchiani, vicini e invitati) ha voluto incontrare P. Markus personalmente. Sono stati due giorni di gioia, quello di Gößweinstein a Pottenstein e quello del piccolo paese di Mandlau, paese d’origine della numerosa famiglia di P. Markus.
P. Markus inizierà presto il suo lavoro missionario nella provincia del Sud Sudan.
ERITREA
Visita del Superiore Generale
Il Superiore Generale, P. Teresino Serra, ha compiuto una visita ufficiale alla delegazione dell’Eritrea dal 15 al 28 luglio 2006. La visita, anche se relativamente breve, indubbiamente ha lasciato una grande impressione nei membri della delegazione. Oltre a visitare le comunità, P. Teresino ha predicato gli esercizi spirituali a 34 partecipanti tra Comboniani e Comboniane, con le loro novizie, nella casa di esercizi a Embatkala.
Durante la visita P. Teresino si è incontrato con l’Eparca di Asmara, il Comboniano Mons. Menghesteab Tesfamariam, e con i genitori anziani di alcuni nostri confratelli di Asmara. Questi genitori si sono commossi quando si sono sentiti dire che erano loro “i veri missionari”!
Gli esercizi spirituali predicati da P. Teresino sono stati molto apprezzati dai partecipanti. I suoi spunti hanno trattato della “spiritualità missionaria e comboniana” alla luce della parola di Dio. Ci ha fatto valorizzare di più le cose semplici che forse diamo per scontate. Abbiamo apprezzato il suo approccio franco e il suo senso dell’umorismo.
P. Teresino, durante la sua visita alle missioni di Fode e Delle nella zona di Gash Barka, 270 km a nord di Asmara, è stato colpito dalla povertà della gente che manca di ogni struttura moderna. Per gli ultimi 11 km non c’era la strada, ma solamente un sentiero. Le due missioni hanno solo una scuola elementare ciascuna e un pozzo scavato dai Missionari Comboniani. Mancano del tutto le cliniche, i negozi, i mulini per macinare, le scuole superiori, le strade, i luoghi di divertimento, ecc. È veramente un terreno fertile di prima evangelizzazione nel vero senso comboniano!
P. Teresino ci ha ringraziato per la nostra presenza tra la gente che vive in un’area così difficile, particolarmente di questi tempi. Ci ha incoraggiati a seguire il cammino tracciato dal Signore e da Comboni. Ha detto: “I piedi dei missionari sono belli quando sono feriti e infangati”. Grazie, P. Teresino, e vieni ancora a visitare l’Eritrea!
Ordinazione sacerdotale di P. Jemil Araya Jemil
Il 5 agosto è stato un giorno di grazia per la delegazione dell’Eritrea in particolare e per la Chiesa dell’Eritrea in generale. P. Jemil Araya Jemil è stato ordinato sacerdote da Mons. Kidanemariam Yebio, Eparca di Keren. La celebrazione ha avuto luogo nella cattedrale di Keren con la partecipazione di Comboniani e Comboniane, sacerdoti diocesani, religiosi, i nostri candidati e i fedeli della cattedrale. La celebrazione e il rito di ordinazione sono stati momenti intensi di animazione missionaria. All’evento ha partecipato anche P. Tesfamariam Ghebrecristos Woldeghebriel, assistente generale.
Il giorno dell’ordinazione è stato preceduto dall’animazione missionaria in varie parrocchie dell’Eparchia, organizzato dai due Comboniani P. Estifanos Helafu Woldeghiorghis e P. Alazar Abraha. In particolare, una settimana di intensa animazione si è svolta a Diggi, parrocchia natale di Jemil.
Durante la celebrazione eucaristica, vari doni sono stati presentati dai cristiani provenienti dal gruppo etnico dei Kunama, dell’eparchia Barentu, che indossavano costumi tipici e che hanno presentato come doni i prodotti della “madre terra”. Tutta la celebrazione ha assunto un carattere missionario. Un altro gesto significativo ed emozionante è stato quando i genitori di Jemil gli hanno offerto dei simboli missionari: un mappamondo, dei sandali, la croce e la bibbia. I presenti hanno apprezzato molto il significato del gesto, come anche il momento in cui il delegato ha annunciato che Jemil era stato destinato all’Egitto per il suo lavoro di evangelizzazione. Così il giorno dell’ordinazione è stato anche il suo invio ufficiale in missione. Durante il pranzo, poesie e canti tradizionali in ge’ez hanno rallegrato il neo ordinato e il pubblico. Anche i canti avevano un significato missionario e comboniano.
Alle 5 del pomeriggio P. Jemil è stato accolto nella parrocchia del suo villaggio da una folla di circa mille persone. Nella nostra tradizione la prima Messa viene celebrata nel villaggio d’origine. È responsabilità della famiglia e della parrocchia organizzare la celebrazione e il pranzo. Oltre ai cori tradizionali, c’erano tre cori venuti dalle parrocchie vicine che hanno cantato in ge’ez. I Comboniani, le Comboniane e molti sacerdoti diocesani e religiosi hanno accompagnato P. Jemil.
Il 6 agosto P. Jemil ha concelebrato la sua prima Messa in parrocchia con la chiesa gremita all’inverosimile. P. Tesfamariam Ghebrecristos, nella sua omelia, ha sottolineato l’importanza di predicare la Buona Novella oltre i confini di casa. Ha ringraziato la famiglia e la parrocchia per aver donato alla Chiesa universale un sacerdote missionario.
La delegazione ringrazia il Signore per il dono di Jemil. Tutti noi siamo stati rinnovati da questi “eventi di grazia” accaduti in questi giorni. Una postulante comboniana ha commentato: “Occorrono dodici anni per preparare un sacerdote e pochi minuti per la sua ordinazione. Il dono di sé, invece, dura per sempre”. È un dono che dura veramente per sempre, secondo l’ordine di Melchisedec.
ITALIA
Primo anniversario della morte di P. Paolo Serra
A Mores, provincia di Sassari in Sardegna, paese natale di P. Paolo Serra, l’8 luglio 2006 si è celebrato in forma solenne il primo anniversario della sua morte.
Tutto il paese, sotto la guida del sindaco e della giunta comunale, ha voluto dedicare la piazza adiacente al comune al suo missionario Paolo. Alla presenza dei familiari, del Superiore Generale, P. Teresino Serra, e di rappresentanti dell’ACSE, il sindaco ha scoperto una targa sulla quale è scritto “a Paolo Serra, missionario” e ha ricordato brevemente la figura del nostro confratello proponendolo, soprattutto ai giovani, come “esempio e modello da imitare”.
La stessa mattinata, nella chiesa parrocchiale, c’è stata una concelebrazione alla quale ha partecipato tutto il paese.
P. Teresino, nella sua omelia, ha ringraziato Dio per la figura missionaria di P. Paolo. In sardo ha detto: “Ecco la fotografia di Paolo: unu coro mannu in carena minoredda (un cuore grande in un corpo mingherlino)”. E, se vogliamo descrivere la figura di P. Paolo, con la parola missionario diciamo tutto. P. Paolo era un missionario speciale, uno di quei missionari che vivono sempre in Missione, anche quando l’obbedienza li fa rimanere in Italia.
Simposio comboniano a Limone
A Limone sul Garda, dal 10 al 13 luglio, si è tenuto una primo “simposio” dal titolo La Missione oggi, rivisitando Comboni. Scopo primo e originale dell'incontro, organizzato dalla provincia italiana in collaborazione con il segretario del segretariato generale per l'evangelizzazione, P. Fernando Zolli, e il Gruppo Europeo di Riflessione Teologica (GERT), era offrire una riflessione sull'ermeneutica stessa impiegata nel “leggere” Comboni. Si è partiti, cioè, dalla necessità e dall'urgenza, sentita da molti, di approcci ermeneutici diversi (teologico, pastorale, antropologico, missiologico) da quelli finora privilegiati normalmente dall'Istituto. Questo spiega la scelta fatta dei relatori e i temi trattati: L'ora dell'Africa e i segni dei tempi, oggi (P. Alessandro Zanotelli); Missione come compassione di Dio (P. Benito De Marchi); Il Piano del Comboni in relazione alla ministerialità (P. Francesco Pierli e Sr. Maria Teresa Ratti); La risposta ministeriale delle piccole comunità cristiane come dono della missione (P. Franz Weber); L'Ora dell'Africa nel Piano di Comboni e nell’oggi (P. Guido Oliana); La Perla Bruna (P. Giampaolo Pezzi); Comboni e le prime donne arrivate in Africa (Sr. Maria Vidale); Dinamiche esperienziali nell'incontro col Comboni e la missione oggi (P. Danilo Castello).
Ad ogni relatore era stato chiesto di dare particolare risalto al come ha vissuto e vive il proprio approccio a Comboni, secondo quali criteri di lettura, interessi, obiettivi, eccetera. Ovviamente partendo dalla propria competenza professionale, esperienza personale di Comboni e comprensione della missione.
Si è seguito il metodo del laboratorio di ricerca. Il gruppo, composto dai relatori (membri del GERT e invitati), più alcuni ospiti (in tutto una quindicina di persone), ha cercato di rispondere poi al secondo obiettivo, cioè, trarre dal materiale presentato e discusso stimoli e indicazioni per una spiritualità e un impegno missionario in Europa e nel mondo (ispirato al Comboni e al suo carisma, attualizzato nell'oggi) come pure cercare di fare il punto su che cosa dire e come parlare di Comboni agli interlocutori odierni. Senza dimenticare il cammino comune che l'Istituto sta facendo verso una Ratio Missionis.
Il nostro primo intento era quello di definire come portare avanti e proporre interventi e incontri futuri a Limone. Obiettivi, questi, in buona parte raggiunti, con una valutazione molto positiva, da parte dei partecipanti, dell’utilità dell'incontro e delle letture tentate.
In questo primo simposio il numero dei partecipanti era ristretto per la necessità di dover mettere prima a fuoco l’obbiettivo, le tematiche e il metodo di tale approccio. Ovviamente anche la scelta dei relatori non poteva essere esaustiva e rendere giustizia a tutti coloro, confratelli e non, che negli anni hanno offerto validi contributi e studi sul nostro fondatore.
Intendiamo continuare questa iniziativa facendo di questo simposio un appuntamento annuale.
Un piccolo gruppo dei partecipanti, sotto la direzione di P. Zolli e l'appoggio della provincia italiana, vedrà come presentare ad un pubblico più vasto il materiale, stimoli e piste offerti dal Simposio, e come continuare nel cammino intrapreso.
KENYA
Consegna della parrocchia di Lokori in Turkana
L’11 giugno 2006 la gente di Lokori ha vissuto sentimenti contrastanti: felice e riconoscente per aver conosciuto tanti Comboniani che hanno lavorato e passato lì parte della loro vita e, allo stesso tempo, triste perché i Comboniani se ne andavano e, con loro, lo zelo e il sudore di tante fatiche che i padri e i fratelli avevano condiviso, impiantando il piccolo seme dei valori del Regno. Ora era arrivato il momento di accettare che i Comboniani andassero altrove a condividere la stessa fede con altri.
Lokori era una stazione missionaria della parrocchia di Katilu che i Comboniani avevano iniziato a visitare sin dal 1970. È stata eretta a parrocchia nel 1991.
La gente ha organizzato una bella celebrazione per dare l’addio ai Comboniani e il benvenuto ai Missionari del Verbo Incarnato che prendevano il loro posto per continuare il lavoro di evangelizzazione. L’organizzazione della celebrazione eucaristica e della festa d’addio sono state commoventi. È stato bello vedere tanta gente che, per partecipare, ha percorso a piedi anche 65 km.
Durante la celebrazione eucaristica, mentre passavamo ai nuovi sacerdoti il pane, il calice e il vangelo, simboli di unità e di amore della famiglia di Dio, i presenti si sono commossi, come pure quando abbiamo consegnato le chiavi della missione e della chiesa ai Missionari del Verbo Incarnato, che d’ora in poi porteranno avanti il lavoro di evangelizzazione nella comunità di Lokori, questa terra così arsa dal sole.
La gente ha offerto ai Missionari del Verbo Incarnato la propria disponibilità a collaborare, come aveva fatto con noi. Il saluto e l’augurio che ci hanno rivolto ci incoraggia ad affrontare i nuovi impegni e le nuove sfide.
Possa Comboni aiutarci a non dimenticare mai che, come missionari, il nostro lavoro è sempre provvisorio, che consiste nel preparare la gente ad aiutare se stessa a crescere nella fede.
Traumatizzante esperienza di P. Raffaele Cefalo
Qui in Africa ci è stato ripetuto tante volte (non solo dalle autorità religiose, ma anche da quelle civili) che, in caso di incidente stradale (con ferito o morto), non bisogna mai fermarsi, ma correre subito dalla polizia altrimenti, invece di un solo morto, ce ne saranno due. Però a volte, specie per noi cristiani, il complesso del “buon samaritano” ha il sopravvento.
Era martedì 1° agosto, verso le 4 del pomeriggio. Ero partito la mattina da Nairobi per far ritorno alla mia missione di Nakwamekwi in Turkana. Ero solo in macchina. A pochi km da Kitale intravedo in lontananza delle figure in mezzo alla strada e una vettura ferma sul ciglio della strada. Rallento e vedo che si tratta di una bambina di circa 7 anni.
Subito mi fermo, senza alcuna esitazione. C’era solo una donna che piangeva e cominciava a gridare. Mi avvicino alla bambina e constato che è già morta. Dalla vettura ferma esce un indiano sulla sessantina. “Padre, mi dispiace. Non è colpa mia. Ha attraversato la strada all’improvviso”. Accortasi che la bambina era morta, la donna lancia il tradizionale grido di allarme africano. In un batter d’occhio arriva un mucchio di gente inferocita. Dico all’indiano di scappare via subito e di andare dritto dalla polizia. A mala pena riesce a svignarsela con la macchina che portava il segno evidente dello scontro.
Partito lui, la gente si avventa contro di me: “Mzungu (uomo bianco) assassino, assassino!”. Incomincio a tremare. Mi vedo finito. Nei miei quasi 50 anni d’Africa ho assistito a scene raccapriccianti di linciaggio, senza poter intervenire. Grido: “Non sono stato io. Passavo per caso. Mi sono solo fermato per aiutare”.
Faccio appena in tempo a chiudermi in macchina, bloccando bene le porte. Pugni sul cofano, sui vetri. Fortunatamente non hanno ancora sassi e bastoni. Tentano invano di aprire le porte. Mi raccomando accoratamente all’angelo custode. Dopo vari tentativi, riesco a mala pena a svignarmela con la macchina a tutto gas.
Quella notte, nel mio letto a Kapenguria, ho avuto degli incubi: mi vedevo massacrato da pugni, calci, sassate e bastonate. Purtroppo qui in Africa non sempre si può fare come il buon samaritano”. (P. Raffaele Cefalo)
KHARTOUM
Comunità di Nyala
Nel Darfur, Sudan, nonostante l’accordo firmato dal Governo di Unità Nazionale e dai ribelli, la situazione rimane tesa, instabile e pericolosa. L’insicurezza esiste non solo lungo la zona del fronte, dove i gruppi armati si combattono tra loro, ma anche nelle città più grandi, anche se finora non hanno subito le distruzioni dei combattimenti. Perfino nella grande città di Nyala, ritenuta un luogo sicuro e protetto, si possono sentire colpi d’arma da fuoco. Ruberie a mano armata avvengono ancora, mettendo in pericolo la vita della gente.
È naturale che, quando scoppia la guerra, i primi beni a scomparire siano la sicurezza, la pace e la proprietà personale: tutto diventa vulnerabile.
Accomunati a questa fragile e instabile situazione, anche la nostra fattoria di Nyala è stata vittima di un attacco. Lunedì, 26 giugno, un gruppo di sette uomini armati sono entrati nella nostra proprietà con due carri trascinati da asini o cavalli, con l’evidente intenzione di rubare, uccidere e distruggere. Tuttavia, per grazia di Dio, non hanno fatto del male alla gente, eccetto che imbavagliare e pestare il custode fino al mattino. Si sono portati via 13 capre, 2 pecore e attrezzi agricoli.
L’attacco è stato denunciato alla polizia di Nyala e alcuni poliziotti avevano ricevuto l’ordine di recarsi alla fattoria per fare gli accertamenti del caso, ma non sono mai arrivati e nessuno è riuscito a spiegarne la ragione.
Oltre alla nostra esperienza, riceviamo informazioni angosciose dalle forze di sicurezza dell’Unione Africana e questo dimostra che è ancora troppo presto per parlare di una vera e duratura pace in Darfur. Sarebbe bello se l’intero popolo sudanese lavorasse assieme anteponendo agli interessi personali gli interessi della nazione. Solo così si potrebbe godere in tutto il Sudan di quella pace che non conosce ruberie, uccisioni e profughi.
MÉXICO
Assemblea provinciale
In un ambiente fraterno, pieno di fiducia e con tanta partecipazione, si è conclusa l’assemblea provinciale. Vi hanno preso parte 52 confratelli venuti da tutto il Messico, inclusa la Bassa California, rappresentando i vari settori. Il consiglio provinciale era presente al completo. L’assemblea ha avuto luogo nel postulato di Xochimilco dal 31 luglio al 3 agosto. Abbiamo seguito la metodologia di vedere, giudicare, attualizzare.
Il primo giorno abbiamo valutato la realtà messicana, specialmente gli effetti degli influssi che il neoliberalismo e la globalizzazione hanno sulla società messicana, alla luce dalla conferenza tenuta dal professore Rodrigo Guerra. Il secondo giorno abbiamo fatto la stessa analisi, ma in riferimento alla nostra provincia comboniana. Il terzo giorno abbiamo dato un giudizio o, meglio, fatto un discernimento sulla realtà che ci era stata presentata e abbiamo scelto delle azioni concrete. L’ultimo giorno siamo passati all’attuazione, cioè ogni segretariato provinciale ha proposto delle azioni concrete da realizzare entro un anno. Le molte proposte presentate all’assemblea sono state messe a verbale e saranno riprese nella formulazione del piano sessennale.
L’assemblea provinciale è stata preceduta da una settimana di esercizi spirituali diretti dal Comboniano Mons. Eugenio Arellano Fernández, vescovo di Esmeraldas, Ecuador. Durante il ritiro abbiamo avuto la grazia e la gioia di avere con noi le reliquie di santa Maria Margherita Alacoque, davanti alle quali si è tenuta una veglia di preghiera.
L’assemblea si è conclusa con la celebrazione Eucaristica e, come di consueto, con l’invito a proclamare “ite missa est”, che inaugura un momento nuovo per la missione.
PERÚ-CHILE
50° anniversario di ordinazione sacerdotale
Il 24 maggio P. Riccardo Mele compiva 50 anni di sacerdozio. In questa occasione si è celebrato l’Eucaristia nella parrocchia dei “Dodici Apostoli” di Chorillos, Lima, ringraziando il Signore per questo anniversario. L’Eucaristia è stata presediuta da P. Fiorentino Lafuente Hernández, come rappresentante della provincia, e da numerosi fedeli.
P. Riccardo ha lavorato in questa parrocchia dal 1972 al 1986, prima come assistente e poi come parroco. Nel novembre 1995 i “Dodici Apostoli” è passata al clero diocesano. I Comboniani sono presenti nell’attigua parrocchia di “Cristo Missionario del Padre”, una succursale della suddetta parrocchia.
Nonostante P. Riccardo fosse assente da molti anni dalla parrocchia e dalla provincia, un buon numero dei suoi amici si è riunito in chiesa a pregare per la sua salute e ringraziare il Signore di tutti i benefici ricevuti durante la sua vita sacerdotale.
Festa del Sacro Cuore
Il 23 giugno, solennità del Sacro Cuore di Gesù, si sono radunati nella sede provincializia di Monterrico i membri delle comunità di Lima per pregare e riflettere sul significato di questa festa liturgica.
P. Gaetano Beltrami, responsabile della formazione permanente in provincia, ci ha presentato alcuni spunti sulla spiritualità del cuore di Gesù.
Abbiamo poi celebrato l’Eucaristia e ci siamo alimentati del pane della Parola. Alla celebrazione erano presenti P. José Irenio Chinguel Núñez e P. Abel Noé Torres Cuyubamba, in vacanza dalla missione, che hanno brevemente condiviso con noi la loro esperienza nel continente africano. Alla sera, i postulanti e i teologi hanno celebrato la memoria del nostro Fondatore nella casa del postulandato.
Ritiro annuale dei Laici Missionari Comboniani (LMC)
L’ultimo fine settimana del mese di giugno c’è stato il ritiro annuale dei LMC del Perù. Circa 25 persone, provenienti da Lima, Arequipa e Huánuco, hanno continuato l’approfondimento della loro chiamata da parte di Dio al servizio missionario.
L’atmosfera tra i partecipanti è stata buona e abbiamo constatato che ogni giorno il gruppo va scoprendo sempre più il proprio posto nella Chiesa e nella Famiglia Comboniana.
Incontro dei confratelli originari della provincia
Il 31 giugno si è tenuto per la prima volta l’incontro dei confratelli di origine peruviana e cilena. È stata un’opportunità per conoscerci meglio, scambiarci le esperienze e riflettere sul comune progetto provinciale. Non tutti hanno potuto essere presenti, ma i partecipanti sono stati contenti dell’iniziativa.
Esercizi spirituali annuali
Come avviene da alcuni anni, durante la prima settimana di agosto la maggior parte dei confratelli della provincia si sono dati appuntamento nella casa di Monterrico per gli esercizi spirituali. I partecipanti erano 40, con un buon numero dei nostri studenti (novizi e teologi), che hanno preso parte ad una vera esperienza di grazia. P. Carmelo Casile, responsabile del Corso di Rinnovamento a Roma e con una vasta esperienza in questo tipo di iniziative, ha condotto gli esercizi. Ha saputo guidare, abilmente e con competenza, i partecipanti durante questo momento forte del cammino spirituale. Siamo profondamente grati a P. Carmelo e a coloro che hanno reso possibile questa esperienza.
Incontro dei candidati in formazione
Il 12 agosto abbiamo celebrato in provincia per la prima volta un incontro di tutti i nostri candidati in formazione. Propedeutica, postulanti, novizi e teologi, accompagnati dai loro rispettivi formatori, si sono dati appuntamento nella casa del postulandato per condividere il loro cammino vocazionale. C’è stata una condivisione delle inquietudini e dei desideri delle nuove forze del nostro Istituto. L’iniziativa è stata ben recepita e si chiede che venga ripetuta, estendendone la durata.
UGANDA
Ordinazione sacerdotale di John Bosco Nambasi Mangeni
Sabato, 1° luglio 2006, il diacono John Bosco Nambasi Mangeni è stato ordinato sacerdote da Mons. James Odono dell’arcidiocesi di Tororo. P. John è il primo Comboniano di questa arcidiocesi, un’area missionaria tradizionalmente affidata ai Missionari di Mill Hill. In quell’occasione altri tre diaconi diocesani sono stati ordinati sacerdoti e quattro candidati sono stati ordinati diaconi. La celebrazione si è svolta sul piazzale della cattedrale alla presenza di una grande folla proveniente dalle varie parrocchie della diocesi.
Il provinciale, il vice provinciale e alcuni nostri confratelli vi hanno partecipato, cogliendo l’occasione per far conoscere i Missionari Comboniani alla gente. Le Missionarie Comboniane erano rappresentate da Sr. Sandra Rocio, l’animatrice missionaria della zona di Arua. Mons. James, nella sua omelia basata su “Cristo ieri, Cristo oggi, Cristo sempre”, ha ricordato ai neo ordinati che la loro missione era quella di rendere Cristo sempre presente attraverso i sacramenti, soprattutto l’Eucaristia, e attraverso l’esercizio del loro ministero, quali buoni pastori desiderosi di evitare i privilegi e pronti a mettere la loro capacità e vita al servizio degli altri. Il provinciale, in un breve intervento, ha sottolineato lo spirito missionario di P. John, quale segno dello spirito missionario della Chiesa e, in particolare, della Chiesa di Tororo.
I nostri confratelli hanno concelebrato durante la prima Messa di P. John nella sua parrocchia di Lumino, alla presenza di numerosi fedeli. P. Edward Kanyike Mayanja ha tenuto una commovente omelia in lingua luganda. Il parroco ha sottolineato l’importanza di avere un missionario proveniente dalla comunità parrocchiale e ha spiegato come, attraverso P. John, la parrocchia ha potuto conoscere i Missionari Comboniani. A P. John i nostri auguri e preghiere per la sua futura missione in Kenya, dove l’obbedienza lo ha inviato.
Negoziati di pace a Juba
Esiste un moderato ottimismo riguardo alle trattative di pace tra Joseph Kony, capo dell’Esercito della Resistenza del Signore (LRA), Rial Machar, presidente del Sud Sudan e il governo ugandese. Joseph Kony è stato accusato dal tribunale internazionale dell’Aia di crimini contro l’umanità. Il suo movimento di ribelli è la causa principale della guerra civile che negli ultimi vent’anni ha destabilizzato i distretti del nord Uganda. Sul campo, sfortunatamente, ben poco è cambiato e la gente continua a vivere stipata in campi profughi, facendo una vita miserabile e sopravvivendo con gli aiuti delle organizzazioni internazionali.
Rinuncia del Cardinale Emmanuel Wamala
L’Osservatore Romano del 20 agosto 2006 ha annunciato che il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Kampala (Uganda) presentata dal Cardinale Emmanuel Wamala, in conformità al canone 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.
Al Cardinale Wamala, il Superiore Generale ha inviato il seguente messaggio: “Abbiamo ricevuto la notizia che il Papa ha accettato le Sue dimissioni e L’ha sollevata dal pesante obbligo della cura pastorale dell’Arcidiocesi di Kampala che Lei ha portato sulle spalle così bene e così a lungo. Insieme a Lei, rendiamo grazie a Dio per i meravigliosi eventi accaduti durante il Suo servizio e di cui siamo testimoni, specialmente dei Suoi sforzi nel costruire una maggiore comprensione tra i membri delle varie religioni in Uganda, di aver parlato con coraggio dei problemi della nazione e di aver sempre appoggiato fedelmente i Suoi sacerdoti e fedeli. Il Suo umile comportamento ha certamente attirato molti al Regno di Dio. Noi Missionari Comboniani, in modo particolare, Le siamo riconoscenti per il supporto che ci ha mostrato durante il processo di canonizzazione del nostro Fondatore, San Daniele Comboni, e inoltre raccomandiamo alla sua potente intercessione questo nuovo periodo della Sua vita”.
Nomina di Mons. Cyprian Kizito Lwanga
Lo stesso giorno L’Osservatore Romano ha annunciato che il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Metropolita di Kampala Monsignor Cyprian Kizito Lwanga, finora Vescovo di Kasana-Luweero.
A Mons. Cyprian Kizito il Superiore Generale ha inviato il seguente messaggio: “Noi Missionari Comboniani ci congratuliamo con Lei per la Sua promozione. Siamo orgogliosi di aver lavorato per anni sotto la Sua guida in Kasaala e L’assicuriamo che continueremo a collaborare fedelmente con Lei in questo Suo ministero, come ha già potuto constatare nella Sua precedente diocesi di Kasana-Lweero. Continueremo inoltre ad accompagnare il Suo ministero con la nostra preghiera, affinché il Signore Le possa donare la sapienza e la forza di continuare sulle orme dei Suoi predecessori al timone della diocesi più importante d’Uganda. Il nostro santo Fondatore, Daniele Comboni, deve essere felice in cielo nel vedere il suo sogno di ‘Salvare l’Africa con l’Africa’ ora così visibilmente ed efficacemente attualizzato. Raccomandiamo Lei e l’arcidiocesi alla sua potente intercessione”.
IN PACE CHRISTI
Fr. Mario Pariani (18.06.1925 - 18.07.2006)
P. Angelo Confalonieri (22.03.1932 - 01.08.2006)
P. George Nok Adiang Kur (28.11.1961 - 15.08.2006)
Per il necrologio v. NELLA CASA DEL PADRE
Preghiamo per i nostri defunti
IL PADRE: di P. Abel Gueli Komi (TC).
LA MADRE: Dora, di P. Giuseppe Tonino Pasolini (U); Albina, di P. Marco Canovi (I).
IL FRATELLO: Antonio, di P. Michele Bonfitto (I); Hyppolite, dello Sc. Elysée Laye Ayikoue Mawutodji (T); Tomaso, di P. Giuseppe-Zeno Picotti (EG); José, di P. Homero Gerardo Ramírez Ramírez (M).
LA SORELLA: Sebastiana, di P. Salvatore Calvia (I); Sr. Evelina, di P. Alfonso Cigarini (BNE); Manna, dello Sc. Weldeyohannes Tesfay Weldeyohannes (ET); Weyni, dello Sc. Berhane Fidane Kashay (ET).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Epifania Rizzoli; Sr. M. Celeste Milani; Sr. Clemens Marin; Sr. M. Celinia Cominelli; Sr. M. Jolanda Pellegrini; Sr. Lettecristos Ghebreghiorghis.
Consulta sempre il nostro Sito Web: http://comboni.org
Familia Comboniana n. 634