Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù
DIREZIONE GENERALE
Consulta di giugno
Note generali
Piani Sessennali
Il Consiglio Generale (CG) ha esaminato le bozze delle programmazioni sessennali pervenute finora. Ringrazia e loda il lavoro fatto dalle province e delegazioni.
Nelle programmazioni si notano impegno, attenzione e fedeltà ai documenti capitolari. Le programmazioni, inoltre, aiutano il CG nella lettura della realtà e attività delle province/delegazioni; sono anche occasione e strumento di comunione tra provincia/delegazione e continente con la Direzione Generale. Nelle Note Particolari gli assistenti generali faranno pervenire le osservazioni dettagliate ai provinciali e delegati. Varie province stanno ultimando il loro lavoro. Il CG spera di ricevere ed esaminare al più presto i piani sessennali non ancora pervenuti.
Ratio Missionis
Dai verbali provinciali Il CG nota con soddisfazione l’impegno nel processo di riflessione fatto e organizzato in molte province e delegazioni e incoraggia a continuare con i workshops per rileggere, valutare e qualificare sempre più la nostra presenza ed azione missionaria.
Commissione per il “Codice di Condotta”
P. David Kinnear Glenday (A), moderatore, P. John Converset (RSA), P. Danilo Cimitan (C) e Fr. Guillermo Casas Rosell (C) sono nominati membri della Commissione che ha come scopo di finalizzare il testo del “Codice di Condotta”.
Come consultori di questa commissione, dai consigli continentali dei provinciali e delegati sono stati scelti P. Anton Schneider (DSP) per l’Europa, P. Luigi Codianni (BNE) per l’America e l’Asia, P. Giuseppe Filippi (U) per l’Africa anglofona e P. Manuel João Pereira Correia (T) per l’Africa francofona. Questi provinciali potranno suggerire alla Commissione altri confratelli del loro continente come consultori.
Commissione ristretta per la Ratio Missionis
P. Simon Mwaura Mbuthia è nominato membro della commissione ristretta al posto di P. Jeremias dos Santos Martins. Il CG ringrazia P. Jeremias per il lavoro svolto e gli augura ogni bene nel suo nuovo servizio di formatore dello scolasticato di Pietermaritzburg.
Commissione per la Revisione del Sistema Formativo
Il CG sta consultando vari confratelli per formare una commissione per tale scopo. Consulterà anche i formatori che si riuniranno nel mese di luglio a Palencia, Spagna.
Noviziato in Eritrea
Data la situazione politica in Eritrea e l’impossibilità per i nostri giovani di uscire da quella nazione, il CG ha deciso di iniziare temporaneamente un noviziato per la delegazione dell’Eritrea a Decameré. Il noviziato è dedicato a San Daniele Comboni e sarà ufficialmente aperto l’8 ottobre 2005.
Nomine
P. Tesfaghiorghis Hailè Berhane è nominato padre maestro e superiore del noviziato di Decameré (ER) dal 1° settembre 2005.
P. Umberto Pescantini è nominato segretario del segretariato generale per l’Animazione Missionaria dal 1° ottobre 2005. Il CG ringrazia il segretario uscente, P. Jaime Calvera Pi, per il lavoro svolto negli ultimi anni e gli augura ogni bene per la sua nuova destinazione.
Lavori in Casa Generalizia
Il CG generale ha approvato il piano di ristrutturazione per portare a norma di legge la Casa Generalizia. Ha anche approvato il piano per aggiungere il bagno nelle stanze del primo e quarto piano dell’ala della Curia. Per alcuni mesi ci saranno dei lavori in corso. Avviseremo per tempo sulle fasi di lavoro per venire incontro ai confratelli di passaggio.
L’Anno Comboniano di Formazione Permanente (ACFP) in Sudafrica
Il CG ha dato il via per riabilitare la casa di Lynnwood Ridge - Pretoria e trasformarla in sede fissa dell’ACFP in lingua inglese.
Siccome, però, la struttura non è ancora pronta, l’ACFP 2005-2006 si terrà nuovamente in Messico. Questo ha obbligato il CG a rivedere il gruppo dei partecipanti secondo le lingue conosciute.
Corso di Rinnovamento a Roma
Con il pellegrinaggio in Egitto e Terra Santa si è felicemente concluso il Corso di Rinnovamento 2005.
Con la nomina di P. Giuseppe Franzelli a vescovo di Lira, Uganda, il CG si trova nuovamente davanti ad un’emergenza. Volendone garantire la continuità, per il 2006 si affida il Corso a P. Girolamo Miante, segretario del segretariato generale per la promozione vocazionale e formazione, e a P. Danilo Cimitan, coordinatore della commissione per la formazione permanente.
Si ricorda ai confratelli interessati che le iscrizioni al Corso (gennaio–maggio 2006) vanno fatte entro la fine di settembre 2005. La corrispondenza va indirizzata a P. Girolamo Miante: per posta, presso la Curia Generalizia, e per e-mail a formamccj@comboni.org
Esercizi Spirituali
I membri del CG, con vari altri confratelli della DG, sarà a Pesaro dal 18 al 24 settembre 2005 per gli esercizi spirituali annuali. Un ricordo nella preghiera è sempre gradito.
Progetto Radio Sudan
Sono stati fatti i primi passi per la realizzazione di una stazione radio per il Sud Sudan. Tale progetto è stato ideato, in comunione con i vescovi del Sud Sudan e le Suore Missionarie Comboniane, come opera significativa per la canonizzazione di San Daniele Comboni. Ci auguriamo che l’opera possa concretizzarsi presto.
Assemblea Intercapitolare 2006
Si ricorda ai provinciali e delegati di riservare il mese di settembre 2006 per l’Assemblea Intercapitolare, che si terrà a Città del Messico dal 3 al 24 settembre. Più tardi vi comunicheremo il programma dettagliato.
VIVAT
Il CG ha deciso che il nostro Istituto faccia parte del progetto VIVAT (ONLUS dei Verbiti all’ONU) come membro associato per due anni, dopo i quali si farà una valutazione dell’efficacia della nostra partecipazione a questo organismo di “lobbying” presso l’ONU.
Programmi del Consiglio Generale
P. Teresino Serra
Dal 10 al 15 luglio è a Palencia (Spagna) per l’assemblea generale dei formatori; dal 27 luglio al 10 agosto guida gli esercizi spirituali per i confratelli in Ecuador; dal 25 agosto all’8 settembre visita le comunità di Taipei e Macau della delegazione dell’Asia; dal 17 al 24 settembre partecipa agli esercizi spirituali a Pesaro (I); dal 26 al 27 settembre partecipa a Roma ad un simposio organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; la prima metà di novembre guida gli esercizi spirituali per i confratelli della LP; dal 20 novembre al 15 dicembre guida gli esercizi spirituali dei confratelli in Uganda e visita la provincia dell’Uganda.
P. Fabio Carlo Baldan
Dal 3 al 12 luglio visita brevemente l’Uganda; dal 16 al 21 luglio visita la Polonia; dal 25 agosto al 16 settembre visita il Malawi-Zambia; dal 20 novembre al 15 dicembre visita l’Uganda.
P. Odelir José Magri
Dal 10 al 31 luglio è a Palencia (Spagna) per l’assemblea generale dei formatori; dal 12 al 14 settembre partecipa al workshop sulla Ratio Missionis per la comunità della Curia; dal 17 al 24 settembre partecipa agli esercizi spirituali a Pesaro (I); dal 4 novembre al 5 dicembre guida gli esercizi spirituali per i confratelli in Togo-Ghana-Bénin e visita la provincia; dal 27 dicembre 2005 alla fine di gennaio 2006 guida gli esercizi spirituali per i confratelli del Tchad e visita la provincia.
P. Tesfamariam Ghebrecristos Woldeghebriel
Dal 10 al 30 luglio visita alcune comunità della provincia italiana; dal 23 agosto al 14 settembre visita la delegazione dell’Asia; dal 17 al 24 settembre partecipa agli esercizi spirituali a Pesaro (I); la seconda metà di no-vembre visita le comunità di Spagna (da confermare); i primi giorni di dicembre visita la London Province.
Fr. Romero Arias Hernán
Dal 10 al 31 luglio è a Palencia (Spagna) per l’assemblea generale dei formatori; dal 12 al 28 agosto partecipa al raduno continentale degli economi provinciali e di delegazione a Bogotá (CO) e visita il C.I.F.; dal 28 agosto al 12 settembre si reca in Ecuador per incontrarsi in modo particolare con i Fratelli; dal 17 al 24 settembre partecipa agli esercizi spirituali a Pesaro (I).
Prossima Consulta: inizia il 3 ottobre 2005.
Segretariati Generali
Annuario Comboniano 2005
Dal 20 giugno 2005 si è cominciato a spedire, ai provinciali e delegati e ad alcune comunità, per posta e tramite confratelli di passaggio a Roma, l’Annuario Comboniano, datato 1° aprile 2005. I provinciali e i delegati devo-no as-sicurarsi che ogni confratello (inclusi quelli di voti temporanei) ne riceva una copia.
I provinciali e delegati che entro la fine di luglio non l’avessero ancora ricevuto, sono pregati di comunicarlo al segretario generale; così pure se occorressero delle copie in più, specificando chiaramente il numero di copie di cui si ha bisogno e le modalità di spedizione. Come già detto sopra, i confratelli di passaggio a Roma, o quanti da Roma si recano a visitare le circoscrizioni o partecipano ai vari incontri, potrebbero portare a destinazione le copie richieste: sono pregati quindi di mettersi in contatto con la segreteria generale, presso la Curia.
Ogni confratello è caldamente invitato a controllare l’Annuario Comboniano 2005, soprattutto i dati che lo riguardano personalmente. Eventuali correzioni, aggiornamenti e suggerimenti per migliorarlo, siano spediti al più presto e nel modo più veloce al segretario generale. È molto importante farlo, dato che l’edizione elettronica dell’Annuario viene aggiornata quotidianamente. Si spera di poter rendere disponibile via Internet o su CD, entro la fine del mese di luglio, una versione elettronica aggiornata dell’Annuario Comboniano.
Nuovo numero della rivista “Archivio Comboniano”
In questi giorni è stato spedito a tutti gli abbonati il n° 83 della Rivista “Archivio Comboniano”, dove prosegue la pubblicazione degli Scritti di Comboni. Inoltre nella sezione Studi e Ricerche sono pubblicati la lettera pastorale del Cardinale Gabriel Zubeir Wako per la chiusura dell’anno dedicato a San Daniele Comboni e uno studio di P. Francesco Pierli e Sr. Maria Teresa Ratti sulla sfida della rigenerazione dei ministeri come specifico della Famiglia Comboniana all’inizio del Terzo Millennio, a partire da una rilettura del Piano di Comboni.
Nella sezione della Memoria Comboniana viene pubblicato un intervento delle Missionarie Comboniane che aiuta a cogliere il cammino missionario tracciato dal loro XVIII Capitolo Generale. Infine si pubblica la recensione di P. Pietro Ravasio al libro di P. Renato Kizito Sesana: “Io sono un Nuba”.
Workshop per gli animatori dell’africa francofona
Le province dell’Africa francofona hanno dato inizio alla preparazione della Ratio Missionis attraverso un corso di formazione per gli animatori provinciali che aiuteranno le comunità del Centrafrica, del Congo, del Togo-Ghana-Bénin e del Ciad a coinvolgersi in questo processo di rinnovamento dell’Istituto e di conversione personale per la missione dei Comboniani all’inizio del Terzo Millennio. Il workshop è stato realizzato a Kinshasa, nella casa provinciale, dal 18 al 25 maggio scorso.
In un clima di grande impegno e corresponsabilità, P. Norbert Rangu Mogoro (T), P. Justin Dossou-Yovo (T), P. Giovanni Zaffanelli (CA), P. Gianpaolo Pezzi Trebeschi (CN), P. Albert Ndula Motoya (CN), P. Tullio Donati (CN), P. Jesús Ruiz Molina (TC) e P. David Arturo Esquivel Hernández (TC), animati da P. Enrique Javier Rosich Vargas e P. Fernando Zolli (membri della commissione ristretta), hanno percorso l’itinerario previsto per mettere bene a fuoco l’essere e l’agire dei Comboniani. Le dinamiche del workshop hanno aiutato tutti i partecipanti a partire dalla propria esperienza vissuta e progressivamente a mettersi in ascolto gli uni degli altri. L’analisi della realtà e le sfide che la missione deve affrontare oggi hanno dato la possibilità di cogliere alcune esigenze per un impegno missionario più autentico e sempre più specifico in un mondo globalizzato.
Il workshop ha messo in evidenza che la preparazione della Ratio è prima di tutto un esercizio di formazione permanente che deve stimolare ogni Comboniano a mettersi in esodo per poter rinnovare se stesso e convertirsi sempre di più alla missione tra i più poveri e abbandonati. Tutti i partecipanti hanno manifestato il loro apprezzamento per la dinamica del workshop e per le prospettive che si sono intraviste.
L’incontro si è concluso con una sessione di ricerca per mettere bene a fuoco le metodologie più appropriate per coinvolgere tutti i confratelli nelle rispettive province. I partecipanti si sono dati appuntamento a Bangui per il mese di maggio 2006 per valutare il cammino percorso e preparare i passi successivi in vista della Ratio Missionis.
Iniziative per la preparazione della Ratio Missionis
Nei giorni 20-24 giugno 2005, la commissione ristretta per la preparazione della Ratio Missionis ha organizzato un incontro di programmazione nella comunità della casa provinciale di Lisbona. Erano presenti i seguenti confratelli: P. Anton Schneider, P. Giacomo Palagi, P. Enrique Javier Rosich Vargas, P. Danilo Cimitan, P. Fernando Zolli, Fr. Hans Eigner e Fr. Joel Cruz Reyes, come invitato.
In un clima di serenità e di grande impegno, accolti fraternamente dalla comunità di Lisbona, che non ha risparmiato sforzi per permettere lo svolgimento dei lavori e il raggiungimento degli obiettivi prefissi, la commissione ha completato la preparazione dei sussidi che periodicamente sono pubblicati, come inserti, in Familia Comboniana; ha inoltre preparato lo schema di un corso di Esercizi Spirituali da proporre in liaison con i workshop.
Una buona parte del tempo è stata dedicata alla revisione dello schema di workshop per la formazione degli ani-matori provinciali, in vista degli incontri o assemblee che si terranno prossimamente: a Nairobi (25-29 luglio 2005) per gli animatori delle province dell’Africa Anglofona e Mozambico; in Spagna (agosto 2005) per l’assemblea provinciale; a Roma (12-14 settembre 2005) per la comunità della Curia; a Città del Messico (3-7 ottobre 2005) per le province della NAP, Messico e Centroamerica; a Quito (10-14 ottobre 2005) per le province dell’Ecuador, Perù, Colom-bia; a Lomé (10-14 ottobre 2005) per la provincia del Togo/Ghana/Bénin; a Fortaleza (24-29 ottobre 2005) per le province del Brasile Sud e Brasile Nord-Est.
La commissione ha anche previsto alcune proposte concrete per coinvolgere i formatori degli Scolasticati/CIF e dei Noviziati, che si riuniranno a Palencia (luglio 2005); per le Assemblee Continentali di Animazione Missionaria e gli incontri programmati per il settore dell’Economia. La commissione ha adottato un piccolo sussidio, preparato da Fr. Joel Cruz per coinvolgere i confratelli giovani, provenienti soprattutto dalle Americhe, dall’Asia e dall’Africa. Ha preparato delle proposte per i gruppi continentali di riflessione teologica e studiato forme per coinvolgere i confratelli anziani e ammalati.
La commissione ha infine proposto un’agenda per il lavoro da svolgere fino all’Assemblea Intercapitolare.
Raduno degli economi di lingua francese
Dal 25 al 28 aprile 2005 gli economi provinciali dell’Africa francofona si sono riuniti nella casa comboniana di Issy-les-Moulineaux a Parigi in assemblea continentale. Si sono scambiati informazioni e opinioni sui temi importanti per l’Istituto, come la Ratio Missionis, il Patrimonio Stabile e le indicazioni del Capitolo Generale 2003 riguardanti l’economia. Durante il raduno sono stati discussi gli argomenti proposti dai rispettivi provinciali, in particolare l’attualizzazione del Fondo Comune nelle province, già introdotto in Congo, Centrafrica e Ciad.
Prime Professioni
Sc. Tudaj Stefan (PO) Warszawa (PL) 30-05-2005
Sc. Bwanali Moses Francis (MZ) Lusaka (Z) 01-05-2005
Sc. Fesahaye Shekan (ER) Lusaka (Z) 01-05-2005
Sc. Gomanjira Harold Felix (MZ) Lusaka (Z) 01-05-2005
Sc. João Dinis João (MO) Lusaka (Z) 01-05-2005
Sc. Kidane Wodajo Korabza (ET) Lusaka (Z) 01-05-2005
Sc. Mateus Jacob Albino (MO) Lusaka (Z) 01-05-2005
Sc. Mkhari Anthony Abedenego (RSA) Lusaka (Z) 01-05-2005
Sc. Nkosi Bamncedile Sydwell (RSA) Lusaka (Z) 01-05-2005
Sc. Tesfaye Erbelo Anulo (ET) Lusaka (Z) 01-05-2005
Fr. Chacón Huamán César (PE) Huánuco (PE) 07-05-2005
Sc. Ramírez Torres Miguel Oswaldo (PE) Huánuco (PE) 07-05-2005
Sc. Andruga Phillip Kenyi (SS) Moyo (UG) 08-05-2005
Sc. Mawadri Alfred (U) Moyo (UG) 08-05-2005
Sc. Kangogo Collins John Kipkemoi (KE) Ongata Rongai (KE) 08-05-2005
Sc. Nyakundi Isaiah Sangwera (KE) Ongata Rongai (KE) 08-05-2005
Sc. Agbeti Kokou Daniel (T) Lomé (TG) 14-05-2005
Sc. Amlon Ketekle Attiogbe Koffivi (Jaques) (T) Lomé (TG) 14-05-2005
Sc. Koudjrako Kodjovi (Frédéric de Ma Joie) (T) Lomé (TG) 14-05-2005
Sc. Ngomnan Simon (TC) Lomé (TG) 14-05-2005
Sc. Yadjimadji Ondongar Claude (TC) Lomé (TG) 14-05-2005
Sc. Zadji Sègnandè Eric (T) Lomé (TG) 14-05-2005
Sc. Espinoza Angulo Isaias Moreti (EC) Quito (EC) 14-05-2005
Sc. Pozo Navarrete Oscar Rolando (EC) Quito (EC) 14-05-2005
Sc. Carmona Miranda José Jacovo (M) Sahuayo (MEX) 14-05-2005
Sc. Castro Espinoza Jesús Guadalupe (M) Sahuayo (MEX) 14-05-2005
Sc. Catalán Carrillo Jesús (M) Sahuayo (MEX) 14-05-2005
Sc. Ledesma Ibarra Mario Manuel (M) Sahuayo (MEX) 14-05-2005
Sc. López Castañeda Ángel César (M) Sahuayo (MEX) 14-05-2005
Sc. Mora Masís Adrián José (DCA) Sahuayo (MEX) 14-05-2005
Sc. Obando Jiménez Michael (DCA) Sahuayo (MEX) 14-05-2005
Sc. Perales Argüello Oscar Germán (M) Sahuayo (MEX) 14-05-2005
Sc. Raya Sánchez Arturo (M) Sahuayo (MEX) 14-05-2005
Sc. Rentería Amparán Aarón (M) Sahuayo (MEX) 14-05-2005
Sc. Baccin Lorenzo (I) Venegono Superiore (I) 14-05-2005
Sc. Ivardi Ganapini Filippo (I) Venegono Superiore (I) 14-05-2005
Sc. Opiola Paweł Roman (PO) Venegono Superiore (I) 14-05-2005
Sc. Szpara Adam Witold (PO) Venegono Superiore (I) 14-05-2005
Sc. Tassinari Stefano (I) Venegono Superiore (I) 14-05-2005
Sc. Bachulu Diangolo Olivier (CN) Kinshasa (RDC) 15-05-2005
Sc. Kasereka Fazila Jean-M. Vianney (CN) Kinshasa (RDC) 15-05-2005
Sc. Mbo Mokuba Didier (CN) Kinshasa (RDC) 15-05-2005
Sc. Missay Soku Jérôme Nerio (CN) Kinshasa (RDC) 15-05-2005
Fr. Mwamba Kabaya Jean Marie (CN) Kinshasa (RDC) 15-05-2005
Sc. Sangou Gildas D'Aquin (CA) Kinshasa (RDC) 15-05-2005
Sc. Alamares Juan Pacifico (A) Quezon City (RP) 22-05-2005
Sc. Schmidt Gregor Bog-Dong (DSP) Kreuzberg (D) 16-06-2005
Professione Perpetua
Fr. Castro Mario Jason Torregossa (A) Kampala (UG) 15-05-2005
Fr. Lukwago Richard Matiya (U) Kampala (UG) 15-05-2005
Fr. Lamana Cónsola Alberto (E) Zaragoza (E) 21-05-2005
Fr. Okello Lawrence (U) Ngeta (UG) 22-05-2005
P. Burgers Jude Eugene (RSA) Lusaka (Z) 03-06-2005
Opera del Redentore
Luglio 01 – 07 LP 08 – 15 CO 16 – 31 MZ
Agosto 01 – 15 M 16 – 31 MO
Settembre 01 – 15 NAP 16 – 30 PE
Intenzioni di preghiera
Luglio - Perché San Daniele Comboni ci conceda la grazia di vivere il Cenacolo di apostoli condividendo l’esperienza profonda di Dio, rafforzando i nostri legami di fraternità e testimoniando il vangelo della carità. Preghiamo.
Agosto - Perché, di fronte al consumismo della società, rinnoviamo la nostra opzione per i poveri, educandoci alla sobrietà e semplicità di vita, come espressione concreta della sequela di Cristo. Preghiamo.
Settembre - Perché San Daniele Comboni conceda il coraggio e la perseveranza a tutti i missionari e missionarie che annunciano il Vangelo nei contesti religiosi dell’Islam e in situazioni di emergenza, di pericolo e di guerra. Preghiamo.
ASIA
La famiglia cresce
La vita della delegazione recentemente ha ricevuto nuovo vigore da alcuni eventi felici, che rivelano la vitalità del carisma comboniano in questa parte del globo. Il giorno di Pentecoste il delegato si trovava con Fr. Castro Mario Jason Torregossa per la sua professione dei voti perpetui a Mbuya (Kampala, Uganda). Fr. Mario lavora ora nella “Stamperia Cattolica di Gulu”.
Nella festa della SS. Trinità ha emesso i primi voti il nostro novizio Juan Pacifico Alamares, che si sta ora preparando per iniziare gli studi teologici nello scolasticato di Nairobi.
Il 23 giugno i cinque nuovi postulanti, quattro per il sacerdozio ed uno per i Fratelli, hanno iniziato il loro cammino formativo con l’Eucaristia, celebrata dal superiore della delegazione nel seminario di San Daniele Comboni. Siamo anche a buon punto nella preparazione dell’ordinazione sacerdotale del diacono Nolasco Robiso Jovilla, da poco ritornato da Elstree e assegnato all’Uganda.
Diffondendo la rivista
La rivista “World Mission”, al suo diciassettesimo anno, continua ad essere il mezzo più importante nel lavoro di animazione missionaria e uno degli strumenti essenziali della delegazione. Nonostante le varie difficoltà e grazie al consistente lavoro dei confratelli responsabili, la rivista continua ad uscire undici volte l’anno e a migliorare la qualità dei contenuti e della presentazione. Anche se rimane una sfida trovare il modo di assicurarci che gli abbonati rinnovino la loro sottoscrizione annuale, il loro numero è raddoppiato negli ultimi due anni. Il prossimo anno ci sforzeremo di entrare nelle numerose scuole cattoliche private. Nelle Filippine, un arcipelago formato da 7100 isole con le conseguenti difficoltà di spostamento, la rivista rappresenta un importante strumento sia di animazione missionaria che di promozione vocazionale.
Il Cardinale Sin e i Missionari Comboniani
Lo scorso 21 giugno, dopo una lunga malattia, è morto il cardinale di Manila Jaime Sin. Per una settimana intera tutti i filippini, specialmente i cattolici hanno pianto il loro eccezionale leader, un pastore che amava molto il suo popolo e una guida consacrata agli ideali di libertà e di giustizia e al bene supremo della nazione.
I Comboniani sono arrivati nelle Filippine proprio grazie all’interessamento personale del Cardinale Sin. Era stato lui ad invitarli a Manila e ad incoraggiarli nel loro piano di animazione missionaria nelle Filippine. Erano i tempi d’oro del coinvolgimento del Cardinale nella rivoluzione popolare che portò alla presidenza Cory Aquino, tempi di grandi speranze di trasformazione sociale. Ma il Cardinale, pur coinvolto con la sua gente e i loro sogni, non ha mai perso di vista la Chiesa universale. Anche se aveva grande bisogno di parroci per le nuove parrocchie nelle zone meridionali dell’arcidiocesi, allora in forte crescita demografica, non ha mai chiesto ai Missionari Comboniani di farsene carico. Voleva che si dedicassero all’animazione missionaria e alla formazione della Chiesa filippina per aiutarla a crescere nell’impegno di portare il vangelo agli altri popoli dell’Asia. Il Cardinale Sin era orgoglioso e impegnato in questo storico ruolo della Chiesa filippina. Era appena andato in Cina, “ad aprire delle porte”, come disse in un’intervista sul primo numero della rivista World Mission (marzo 1989): “Io ho cominciato a parlare, ad aprire delle porte, a stabilire rapporti… ora lascio ad altri il continuare”. Ha sempre incoraggiato la stampa della rivista World Mission come strumento di animazione missionaria nelle Filippine e in Asia e quando incontrava qualcuno di noi Comboniani chiedeva sempre: “Come va World Mission?”.
CENTRAFRIQUE
60° anniversario di ordinazione sacerdotale
Il 26 maggio scorso, a Bangui, presso la Maison Comboni, P. Felice Pezzin ha festeggiato il suo 60° anniversario di ordinazione sacerdotale. P. Pezzin, infatti, era stato ordinato sacerdote il 26 maggio 1945, nel seminario missionario di Crema in Italia. Alla solenne concelebrazione, che ha avuto luogo nella cappella dedicata a San Daniele Comboni, oltre ai confratelli erano presenti il Nunzio Apostolico, Mons. Joseph Chennoth, e Mons. Rino Perin, vescovo di M’Baïki. La Messa è stata seguita da un’agape fraterna alla quale hanno partecipato una quarantina di persone. A P. Felice Pezzin i nostri più cari auguri!
ETHIOPIA
P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie presidente della CSME
P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie è stato recentemente eletto presidente della Conferenza dei Superiori Maggiori in Etiopia (CSME). P. Tesfaye, nato il 22 settembre 1969 ad Harar, è stato ordinato sacerdote nel 1995. Dopo la sua ordinazione è stato destinato in Egitto per lo studio della lingua araba. Nel 1997 ha iniziato a lavorare a Khartoum in Sudan, dove è rimasto per tre anni. Nel 2000-2001 ha studiato a Roma nel Pontificio Istituto di Studi Arabi Islamici (PISAI) per completare la sua licenza in Studi Islamici. È poi rientrato in Etiopia.
Dal 1° gennaio di quest’anno è superiore provinciale, il primo provinciale comboniano etiopico. Ora è stato anche eletto presidente della CSME. Congratulazioni e buon lavoro.
Assemblea provinciale
I Missionari Comboniani in Etiopia hanno avuto la loro assemblea provinciale annuale ad Awasa dal 17 al 19 maggio. P. Anton Schneider (DSP), su invito di P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie, è venuto ad animare i confratelli sulla Ratio Missionis. Oltre al suo valido contributo in questo campo, P. Anton ha avuto la possibilità di parlarci della situazione attuale della DSP, una delle prime province dell’Istituto. P. Tesfaye ha ringraziato la DSP per la sua collaborazione ed il sostegno offerto per portare avanti l’evangelizzazione ed i progetti di promozione umana in Etiopia. Mons. Lorenzo Ceresoli ha poi parlato all’assemblea presentando l’attuale situazione del vicariato di Awasa.
Nei momenti di intrattenimento comunitario abbiamo celebrato in modo speciale il 40° anniversario di ordinazione (26 giugno 1965) di P. Claudio Altieri. Abbiamo anche ringraziato P. Giuseppe Cavallini per i suoi numerosi anni di servizio come coordinatore pastorale e direttore del “St. Paul Catechetical Center” del vicariato di Awasa. È ora in partenza per un anno sabbatico. Il sinodo diocesano del vicariato di Awasa deve molto a P. Cavallini e a lui diciamo maganu hohe – possa il Signore accompagnarti con le sue benedizioni.
Iniziative di accordi e di riconciliazione in Etiopia
Ringraziamo il cielo che Addis Ababa e l’Etiopia in generale siano tranquille al momento, dopo le giornate di violenza, tensioni, uccisioni, scioperi ed arresti seguite alle elezioni nazionali del 15 maggio e all’annuncio dei risultati. Come è possibile fare ora un passo avanti in questa nostra amata terra? Molte persone sono addolorate per quanto è successo. Purtroppo, non si tratta di una cosa nuova. Tuttavia anche la morte di una singola persona deve essere evitata. Tutti gli etiopici hanno perso.
Molti, che hanno percepito questa realtà, stanno lavorando per la riconciliazione ed i negoziati. I capi religiosi, come il patriarca della “Ethiopian Orthodox Tewahdo Church”, il presidente della “Ethiopian Islamic Affairs Supreme Council”, il vicario generale dell’arcivescovo cattolico di Addis Ababa, il presidente della “Ethiopian Evangelical Mekane Yesus Church” hanno dialogato con i gruppi interessati per promuovere la riconciliazione, la pace e la giustizia.
Categorie influenti, come medici, professori, investitori, ex ambasciatori e ministri hanno formato una commissione per la riconciliazione ed il dialogo tra i vari partiti politici. I rappresentanti dell’Unione Europea in Addis Ababa hanno incoraggiato e insistito affinché i tre maggiori partiti politici firmassero una comune dichiarazione per risolvere i problemi relativi al processo delle elezioni e ai risultati dichiarati. Speriamo e preghiamo perché queste ed altre iniziative raggiungano lo scopo.
ITALIA
IL COMUNICATORE - Settimana Formativa AM-EV
Tema del corso di formazione promosso dal Segretariato dell’Animazione Missionaria ed Evangelizzazione a Pesaro dal 18 al 21 aprile è stato “Mass media e tecniche di animazione missionaria”.
Il corso, molto utile, dinamico e interessante, ha visto la partecipazione di una ventina di Comboniani, due suore e quattro laici. Il salesiano, P. Tone Presern dell’Università Salesiana di Roma, ha guidato questi giorni – segnati dall’elezione di papa Benedetto XVI – facendoci entrare nel mondo della comunicazione senza avere paura dei fantasmi di quel tipo di mondo riservato, apparentemente, solo a specialisti. Comunicare è trasmettere qualcosa a qualcuno, ma anche con qualcuno e, più di tutto, insieme. Ecco perché il comunicatore non è l’espressione di un ruolo o il titolare di una funzione, ma è testimone del Regno in quanto comunica la passione per la vita; è rabdomante perché dalla superficie coglie i semi del Verbo nascosti nella profondità della vita; è maestro poiché fa vedere e ascoltare quello che è importante per l’esistenza; è artista perché vede, ascolta e scopre quanto non si vede e non si sente; è levatrice poiché aiuta e accompagna nell’essere se stessi; è profeta perché non solo denuncia le ingiustizie ma propone mappe di percorsi umani. Il comunicatore è una persona in cammino con Gesù che scopre la sua grandezza nascosta nelle pieghe dei limiti e delle debolezze che ci accompagnano.
Ferrari e Nigrizia
L’editoriale “Ferrari, gomme a terra” e l’articolo sulla multinazionale nippo-americana Firestone/Bridgestone (Liberia/Nella piantagione della Firestone – “Pneumatici con catene”), pubblicati nel numero di giugno di Nigrizia, hanno scatenato forti reazioni da parte sia della Ferrari che della multinazionale americana della gomma.
La Ferrari, attraverso il responsabile del suo ufficio stampa, ha dichiarato che “i prodotti che usano il marchio Ferrari sono controllati”, e che “la multinazionale Bridgestone/Firestone ha garantito alla Ferrari che i prodotti impiegati corrispondono ai requisiti etici”.
Dal canto suo, il presidente della Firestone, ha prontamente chiamato per telefono la direzione di Nigrizia dal suo ufficio negli Stati Uniti. Per due ore e mezzo, ha insistito nel ribadire che “la multinazionale sta svolgendo un lavoro importante per lo sviluppo della Liberia” e che “l’articolo pubblicato su Nigrizia sta creando seri problemi ai nostri i futuri investimenti in quel paese africano”. Per ben due volte, il presidente della Firestone ha chiesto quale fosse il gruppo editoriale “dietro la rivista”. Ovviamente, intendeva conoscere il “proprietario” di Nigrizia.
Nel frattempo, sono giunti dalla Liberia vari gesti di solidarietà e di appoggio nei confronti di Nigrizia, in particolare da parte della Commissione nazionale “Giustizia e Pace” e di numerosi altri movimenti della società civile impegnati in temi di diritti umani e salvaguardia del creato. L’associazione conosciuta come “Gli Avvocati Verdi”, con sede a Monrovia, la capitale liberiana, ha deciso di portare in tribunale la Firestone Company.
Dal 2 al 6 giugno, il sito web di Nigrizia ha avuto oltre 35mila visite.
Dopo che Beppe Grillo ha “rilanciato” la notizia sul suo sito (Il Blog di Beppe Grillo – http://www.beppegrillo.it/ ) con la news del 13 giugno 2005 “Il pit stop della schiavitù”, le “reazioni” scritte sono state 605 in meno di 48 ore! Un visitatore di www.nigrizia.it ha così scritto: “È la prima volta che mi succede di pensare a questioni etiche guardando le gomme della mia macchina”.
NAP
“L’angolo della pace”
Dopo più di tre anni d’attività, il “Peace Corner” (“L’angolo della pace”), un centro per la gioventù a rischio nel quartiere più difficile di Chicago, è in espansione. Più di 60 giovani lo frequentano ogni giorno, per vari motivi: per giocare al biliardo o al ping pong, migliorare la loro educazione nel nostro programma GED, imparare ad usare il computer o frequentare il nostro corso per imparare un mestiere. Molti vengono semplicemente per tenersi fuori della violenza del ghetto o trovare qualcuno che sappia ascoltarli. Ognuno ha una propria storia e, se viene loro data la possibilità, si dimostrano degni di fiducia e di stima.
Agli inizi di maggio il Peace Corner è stato riconosciuto come un’associazione indipendente e no-profit dallo Stato dell’Illinois. Il “Peace Corner INC.” comincerà la sua nuova vita appena i documenti necessari saranno pronti.
I membri del consiglio provinciale della NAP sono anche i dirigenti dell’associazione che è governata da un gruppo di direttori, di cui fanno parte i Missionari Comboniani e gli amici del “Peace Corner” e gode dell’assistenza di un ufficio di consulenza, composto da un gruppo di amici e benefattori, esperti nel loro campo. P. Maurizio Binaghi, Comboniano, è il dirigente capo dell’esecutivo e rappresentante della nuova associazione.
Il Peace Corner porterà avanti, tra l’altro, i seguenti nuovi programmi: Programma estivo. Nei mesi di luglio ed agosto organizzerà un programma estivo (il quarto finora) che comprende gite, tornei di basket e di baseball, giornate al lago, grigliate, ecc. Il programma procurerà il lavoro a tre persone che si dedicano alla gioventù del quartiere come consulenti estivi.
Corsi di alfabetizzazione e pre-GED. Con l’inizio di settembre il Peace Corner organizzerà classi di alfabetizzazione e pre-GED per adulti e giovani in collaborazione con la “Healthy Austin Coalition”, un insieme di organizzazioni a livello comunitario per il quartiere ovest di Chicago, di cui il Peace Corner è uno dei principali promotori. Sarà un progetto pilota per l’intero quartiere di Austin. P. Maurizio è il responsabile dell’intero progetto. Le lezioni si terranno di mattina, da lunedì a venerdì, dalle 10.00 alle 12.00. Il programma è reso possibile dai volontari dell’Università Domenicana e dal personale del Peace Corner.
Progetto “Catapulta”. Il Peace Corner è stato scelto dalle autorità sanitarie del quartiere ovest di Chicago come sede per il progetto “Catapulta”. Lo scopo del progetto è educare le donne a diventare imprenditrici economiche e a sostenersi con il loro lavoro. Siamo felici di essere stati scelti; cercheremo di cooperare con entusiasmo a questo progetto che permette alle donne del quartiere di lavorare in proprio.
Con l’aggiunta dei due nuovi programmi educativi, da settembre il Peace Corner sarà impegnato in varie attività per l’intera giornata. Le classi di alfabetizzazione e il progetto “Catapulta” riempiranno le ore del mattino, mentre le altre attività, come le lezioni, la scuola di computer ed i corsi per il GED, occuperanno le ore del pomeriggio.
L’anno scorso il Peace Corner è diventato in poco tempo importante. Fa parte del dipartimento della sanità di Austin del gruppo giovanile e di altri gruppi che hanno per scopo la promozione umana e l’aiuto ai più poveri e svantaggiati di questo quartiere: è un punto di riferimento per questi giovani e ufficialmente riconosciuto come un “rifugio sicuro”. P. Maurizio è membro di varie organizzazioni della zona e dell’unità operativa governativa chiamata “Fede, Famiglia & Comunità”, che affronta il problema del reinserimento dei giovani usciti di prigione e della comunità alla quale ritornano.
Il nostro piccolo Peace Corner è un segno di speranza per molti e anche un sacramento dell’amore di Dio per la gioventù del quartiere ovest di Chicago.
Vorremmo, infine, ringraziare una persona. Con tristezza, infatti, il Peace Corner saluta P. David William Bo-hnsack che prenderà parte al prossimo Anno Comboniano di Formazione Permanente in Messico. P. David partirà in giugno per la Colombia per imparare lo spagnolo e da lì si recherà in Messico per il corso. Grazie di tutto David! I nostri migliori auguri!
PERÚ-CHILE
Condividendo un “pomeriggio missionario”
Spesso, fra di noi, parliamo della scarsa risposta dei cristiani alle iniziative di animazione missionaria che portiamo avanti in alcune delle nostre province. In queste poche righe vorremmo raccontare un’iniziativa che ha preso il via timidamente circa sei anni fa e che, a poco a poco, è cresciuta sia negli aiuti che nel numero dei partecipanti.
P. Mario Mazzoni, da molti anni animatore missionario, ha invitato ad una riunione alcuni dei suoi amici perché venissero a conoscenza di alcune cose sulla missione e potessero, in tal modo, sostenere alcuni piccoli progetti dei missionari peruviani che si trovano fuori dalla provincia. Il 18 maggio, con l’aiuto di alcune collaboratrici, anche quest’anno si è svolto il “pomeriggio missionario”.
All’invito hanno risposto oltre 500 persone. Tutto è stato preparato accuratamente: le testimonianze missionarie, i numeri musicali, le riffe e, soprattutto, la grande solidarietà con i fratelli più bisognosi, in un ambiente familiare dove tutti hanno portato il proprio granello di sabbia per cooperare a questa iniziativa.
Ringraziamo il Signore per la vicinanza e l’affetto nei nostri confronti e gli chiediamo di ricompensare tutte le persone che continuano a puntare sulla missione e che, quindi, in qualche modo, rendono meno pesante il nostro lavoro.
Festa del Sacro Cuore
La solennità del Sacro Cuore di Gesù continua ad aiutare i membri della Famiglia Comboniana ad approfondire le radici della nostra vocazione missionaria. Il 3 giugno, data in cui la liturgia di quest’anno ci ha proposto di contemplare il cuore trafitto del Figlio di Dio, nella sede provinciale, i rappresentanti di tutte le comunità comboniane di Lima si sono riuniti per trascorrere assieme una mezza giornata di riflessione e di convivenza. P. Rogelio Bustos Juárez, provinciale, ha offerto alcune osservazioni legate alla spiritualità del Cuore di Gesù da un punto di vista storico-teologico; successivamente, dopo un momento dedicato alla riflessione personale, nella cappella e alla presenza di Mons. Salvador Piñeiro, Vescovo Castrense e Ausiliare di Lurín, è stata celebrata l’Eucaristia. Hanno partecipato anche le Missionarie Comboniane, un gruppo di LMC americani che avevano trascorso alcuni giorni a Lima, il direttivo dei LMC peruviani, mentre i postulanti e gli scolastici, una volta conclusi gli impegni accademici della mattina, hanno organizzato un pomeriggio di convivenza, condivisione e preghiera fra di loro.
Partecipanti al Corso di introduzione alla realtà peruviana
Dal 6 al 24 giugno, l’Istituto Bartolomé de las Casas di Lima, come già fa da molti anni, ha accolto una ventina di evangelizzatori che hanno intenzione di lavorare in Perú. Quest’anno, hanno partecipato 5 membri della Famiglia Comboniana: Rocío e Lety, LMC messicane che stanno lavorando a Huarín da quattro mesi, Severino Felix, novizio brasiliano giunto di recente, P. Oscar Gámez de la Cruz e P. Gaetano Beltrami, recentemente assegnati alla provincia. Si tratta di un corso che offre alcuni strumenti teorici per potersi avvicinare con meno difficoltà alla cultura del paese che ci accoglie e facilitare il processo di inculturazione.
PORTOGALLO
Benedizione della Cappella Comboni
La comunità di Viseu ha costruito una piccola cappella-oratorio per accogliere la reliquia di San Daniele Comboni offerta alla provincia portoghese. All’interno della cappella, rivestita di maioliche con simboli religiosi che rappresentano la varietà dei popoli e delle culture in cui operano i Missionari Comboniani, si trova una scultura di Daniele Comboni che tiene per mano un bambino africano. La reliquia è incastonata sulla copertina del “Piano per la Rigenerazione dell’Africa” che il bambino stringe al petto.
La cappella è stata benedetta da Mons. António Marto, vescovo di Viseu, il 22 maggio, durante la festa missionaria dei collaboratori, amici e benefattori della Casa Madre dei Comboniani in Portogallo. Mons. Marto ha descritto Comboni come “l’uomo che ha bevuto alla fonte inesauribile della Santissima Trinità, da cui ha attinto la forza e l’audacia per vivere la sua vocazione missionaria, che lo ha portato a gridare O Africa o morte e ad essergli fedele per sempre”.
L’oratorio è già diventato un luogo di pellegrinaggio e di preghiera per molti fedeli toccati dal carisma di San Daniele Comboni.
TCHAD
Pubblicazioni per le comunità cristiane del Ciad
Sono stati pubblicati di recente due testi, preparati dai Comboniani al servizio dei cristiani in Ciad. Il primo, Guide pour les homélies des Dimanches et des Solennités (A-B-C), ha richiesto un lungo lavoro, durato tre anni, diretto da P. Jesús Ruiz Molina, provinciale, e curato da un gruppo di catechisti e altri agenti pastorali. La guida vuole essere un aiuto sia nella preparazione della spiegazione domenicale della Parola di Dio ai cristiani sia per quei catechisti che, soprattutto nelle campagne, in mancanza di sacerdoti, devono guidare la celebrazione domenicale. Partendo dalla tradizione, la guida passa poi ad un’applicazione concreta della Parola di Dio nella vita di ogni giorno. Oltre duemila comunità stanno già beneficiando del testo.
La seconda pubblicazione, Textes de réflexion sur la question de l’Islam et Rappel des principes de base de l’Islam, è un lavoro dell’Ufficio diocesano per l’incontro fra cristiani e musulmani di N’Djamena sotto la direzione del suo promotore diocesano, P. Renzo Piazza. Partendo dai testi del Magistero della Chiesa, da articoli di giornali, comunicati stampa, ecc., si cerca di situare l’Islam in Ciad; segue poi una presentazione dei principi di base dell’Islam preparata e introdotta dall’arabofono e islamista ciadiano Gali Ngothe Gata. La pubblicazione è in linea con la missione affidata all’ufficio: informare e formare i cattolici in vista dell’incontro fra cristiani e musulmani, mantenere contatti regolari con le autorità religiose musulmane, suscitare un gruppo di riflessione, di incontro e di dialogo.
Festa del Sacro Cuore e anniversari di sacerdozio
Il 3 giugno, a Doba, tutti i Comboniani e le Comboniane del Ciad si sono riuniti per festeggiare il 50° anniversario di sacerdozio di P. Luigi Gusmeroli e il 25° di P. Daniele Frigerio. P. Gusmeroli ha trascorso tutta la sua vita in Africa: Sud Sudan, Uganda, Centrafrica e Ciad. In questi ultimi due paesi è stato uno dei pionieri. La giornata ha avuto un primo momento in cui, a gruppi, i Comboniani hanno condiviso “le meraviglie che il Signore ha fatto in noi e attraverso di noi”; poi, l’Eucaristia, concelebrata da una ventina di sacerdoti e da Mons. Miguel Angel Sebastián Martínez, vescovo di Laï, con i cristiani della parrocchia nella quale lavora attualmente P. Luigi; un momento molto commovente. Dopo un pasto fraterno, alcuni Comboniani si sono cimentati in una partita a pallone con i chierichetti. L’adorazione del Santissimo Sacramento e una serata danzante hanno chiuso questa bella giornata.
Musica e cinema per un messaggio di pace e di dialogo interreligioso
Due eventi, nel corso del mese di maggio, hanno presentato al pubblico ciadiano e internazionale la creatività e l’impegno degli artisti ciadiani.
Sotto la guida e la direzione di P. Fabrizio Colombo, i musicisti del gruppo Pyramides hanno partecipato, nel fine settimana di Pentecoste, al FIMU (Festival International de la Musique Universitaire) a Belfort, in Francia. È stata un’occasione eccezionale per mostrare il talento del gruppo, originario della capitale N’Djamena e formato da quattro cristiani e quattro musulmani. È stato un grande successo di pubblico e di vendita del loro primo CD, Soleil d’Afrique, registrato a Sarh e prodotto e distribuito in Italia dalla Pachamama Music (Bresso/Milano).
La musica dei Pyramides vuole essere un messaggio di pace e giustizia. La forza e l’entusiasmo del gruppo hanno fatto vedere al pubblico presente ai vari concerti francesi (uno dei quali, a Parigi), che non esistono solo i drammi del Darfour e della politica corrotta del Ciad, ma anche la bellezza e la gioia della musica e dei ritmi ciadiani: un messaggio di speranza per il futuro.
Altro evento importante è stato il Festival del Cinema Ciadiano presso il Centro Culturale Francese di N’Djamena. Una decina di film, prodotti e realizzati dal SAVE (Service Audiovisuel pour l’Education) di Sarh, hanno costituito il programma della kermesse cinematografica.
I registi, gli attori e il produttore (ancora una volta P. Fabrizio Colombo) con le loro “fiction” girate a Sarh (nel sud del Ciad), hanno cercato di presentare i problemi della società ciadiana (AIDS, conflitti interreligiosi, povertà, promozione femminile, alcolismo, ecc.) ad un pubblico diverso dalle solite parrocchie e centri giovanili diocesani.
Anche per questo evento, i vari giornali della capitale hanno espresso gratitudine e sottolineato il successo popolare di queste produzioni che parlano direttamente al cuore del popolo ciadiano.
IN PACE CHRISTI
P. Eladio García Camporro (11.01.1947 – 18.05.2005)
Nel pomeriggio del 18 maggio, a Madrid, è morto P. Eladio García Camporro, a causa di una malattia cardiaca di cui soffriva da oltre dieci anni. Nato nelle Asturie l’11 gennaio 1947, fin da bambino, conobbe il dolore: a sette anni, infatti, perse la madre, mentre il padre era morto già da qualche anno. Furono gli zii ad offrirgli, con immenso affetto, una nuova famiglia. Alla fine della scuola media, sentì la chiamata di Dio al sacerdozio ed entrò nel seminario diocesano di Oviedo, dove sentì a poco a poco nascere in lui la necessità di annunciare il Vangelo al di là dei limiti della diocesi. Qualche anno dopo, nel 1967, chiese di entrare nel nostro Istituto per portare a compimento l’imperioso desiderio missionario che Dio aveva seminato nel suo cuore.
Fu ordinato sacerdote il 22 dicembre 1974 e nel 1976 era già in Perù ad esercitare il suo ministero apostolico sulle alture di Cerro de Pasco, in piena cordigliera delle Ande. Nel 1981, fu richiamato nella sua provincia d’origine per lavorare nel campo dell’animazione missionaria, senza limitarsi alla diffusione delle riviste ma aprendosi a tutte le opportunità che gli si presentavano per tenere ritiri ed esercizi spirituali che gli venivano richiesti sia da Istituti che da gruppi di sacerdoti e religiosi.
In questo lasso di tempo, trascorse 4 anni nella comunità di Saragozza, e fu proprio allora che la sua salute cominciò seriamente a vacillare. Colpito dal diabete, accettò senza drammatizzare la nuova direzione che Dio stava dando alla sua vita. Durante un incontro di preghiera comunitaria disse che voleva chiedere a Dio non di farlo guarire, ma di renderlo aperto alla sua volontà. Con questa disposizione e apertura chiese di tornare in missione e, nel 1988, fu mandato in Ecuador. Dopo qualche tempo, la sua salute peggiorò notevolmente e il cuore lanciò il grido d’allarme. Dopo diversi infarti, nel 1995, dovette tornare in Spagna.
Nel corso degli ultimi dieci anni, trascorsi a Madrid, fu operato varie volte. Gli infarti però continuavano a ripetersi fino a quando, il 19 maggio, il suo cuore non riuscì più a resistere. Va ricordata questa data perché, al momento della sua morte, si aprivano le porte della gloria per la celebrazione liturgica della festa di Gesù Cristo Sommo Sacerdote.
Non c’è dubbio che Dio è buono e dà testimonianza dei suoi, come ha dato testimonianza di suo Figlio. Dico questo perché Eladio, malgrado gli alti e bassi provocati dalle sue malattie, ha amato ed esercitato il suo ministero sacerdotale molto al di là delle sue reali possibilità. Oltre all’impegno fisso in una parrocchia di Madrid e come cappellano dei Fratelli Maristi, era sempre disponibile a qualsiasi altro ministero sacerdotale venisse chiesto alla comunità.
La comunità di Madrid deve ringraziare molto Dio per aver permesso ai confratelli di conoscere a fondo questo confratello dall’identità sacerdotale così trasparente. Identità che Dio ha adornato concedendogli il dono di saper comunicare. Eladio era quello che oggi si dice un comunicatore nato. Quando il suo cuore si è fermato definitivamente, Eladio avrà udito da Dio Padre le stesse parole che Gesù Cristo aveva udito all’inizio della sua predicazione del Vangelo: “Ecco il mio figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”.
P. Josef Bayerl (20.06.1920 – 29.05.2005)
P. Josef Bayerl nacque a Günzlas-Kulmein il 20 giugno 1920. A dodici anni entrò nel seminario comboniano di Ellwangen. A quel tempo i Comboniani tedeschi si chiamavano ancora Figli del Sacro Cuore di Gesù e il seminario Josefinum. Nel 1938 entrò nel postulato di Bamberg dove fece il noviziato e, il 3 giugno 1940, pronunciò i primi voti. Nell’ottobre dello stesso anno, fu costretto ad interrompere gli studi di teologia perché chiamato al servizio militare. Fu ferito e alla fine della guerra fu fatto prigioniero in Francia dove gli fu concesso di proseguire gli studi di teologia nel seminario per soldati di Chartres che frequentò dal luglio 1945 al maggio 1946. Finalmente, nel settembre, poté tornare a Bamberg dove, il 25 dicembre 1949, emise i voti perpetui e, il 30 aprile, fu ordinato sacerdote. Dal 1950 al 1955 ricoprì l’incarico di economo della stessa comunità aiutando, contemporaneamente, le parrocchie della zona. Dal 1955 al 1961 fu superiore ed economo locale della comunità di Mellatz e, dal 1961 al 1967, superiore ed economo del seminario di Neumarkt. Nel 1967 ritornò nuovamente a Mellatz dove si fece carico dell’amministrazione della “Spanienaktion” e della comunità. Allo stesso tempo, la domenica, continuava a dare il suo aiuto nelle parrocchie e nei ricoveri per anziani della zona. Nel 1970 fu nominato vicario parrocchiale della parrocchia di Simmerberg.
P. Bayerl era un uomo dal carattere bonario, apprezzato dai confratelli e dalla gente per il suo atteggiamento paterno e amichevole. In occasione della celebrazione del suo 50° anniversario di sacerdozio fu presentato come “un saggio che parla con prudenza e considerazione”. Quando le condizioni di salute cominciarono a peggiorare, passò al Centro per Confratelli Anziani ed Ammalati di Ellwangen, ma la sua permanenza lì è stata molto breve. Il Signore lo ricompensi per il bene che ha fatto durante la vita. (P. Georg Klose)
Fr. Pedro García García (02.04.1946 – 29.05.2005)
Il 29 maggio 2005, in un ospedale di Torrevieja (Alicante), è morto Fr. Pedro García García, da anni malato di cuore. Fr. Pedro nacque il 2 aprile 1946 a Orihuela (Alicante), fece la prima professione religiosa il 2 febbraio 1966 e pronunciò i voti perpetui nel giugno del 1975.
Svolse la sua missione prima in Ecuador (1974-1976), poi in Messico (1976-1982, 1987-1996), dove si impegnò in particolare, con grande dedizione ed efficacia, nell’animazione missionaria. Anche in Spagna, sua provincia d’origine, svolse attività di animazione missionaria in diversi periodi: 1968-1974, 1982-1987 e, dal 1996, quando la salute glielo consentiva.
P. Julio Roldán, un sacerdote diocesano delle Canarie amico di Fr. Pedro, in occasione della sua morte, gli ha scritto una lettera aperta che riassume molto bene la personalità e lo spirito del nostro confratello: “Caro Pedro, mi è giunta la notizia che sei andato alla casa del Padre. Dio ti ha chiamato affinché, accanto a Lui, con-tinui a fare animazione missionaria. È una cosa che nessuno di noi si aspettava così presto e così rapidamente. Perciò vorrei che tu leggessi, da lassù, queste righe che ti scrivo con emozione e gratitudine.
Fra i numerosi ricordi che ho di te, i primi risalgono al 1984 circa, quando studiavo nel seminario maggiore di Palencia. In quel periodo, partecipavo ad alcuni incontri organizzati dal Comitato diocesano per le vocazioni nella vostra casa di Puente D. Guarín. Fin da quei primi contatti, ho sempre ammirato la tua grande capacità di accoglienza, la tua semplicità e la tua vicinanza. A poco a poco è nata un’amicizia che ha coinvolto i miei genitori, Julio e Mari Tere, e le mie sorelle Maribel e Tere. Sai che ti consideravamo uno di famiglia, a tal punto che mi sono preso la libertà di chiamarti “zio” Pedro.
Cinque anni fa hai conosciuto da vicino la realtà diocesana delle Canarie: sei stato per due settimane a “Ntra. Sra. de Fátima”, al tempo in cui ero parroco, nel quartiere periferico di Pedro Hidalgo a Las Palmas di Gran Canaria. È stata una fortuna condividere con te quell’esperienza.
Mi colpiva molto il tuo desiderio di fare animazione missionaria ovunque ti trovavi. Avevi sempre a portata di mano delle diapositive dell’Ecuador, di Esmeraldas, per far conoscere la tua esperienza. Con una pellicola ma anche senza niente: bastavano il tuo entusiasmo e la forza della tua parola a raccogliere le immagini incise nel tuo cuore, nel quale sentivi battere così forte il palpito missionario che non potevi farlo tacere.
Anche il tuo modo di vivere la consacrazione è stato sempre uno stimolo per il mio sacerdozio. Nelle tue ri-flessioni che partivano sempre da una critica costruttiva, emergeva chiaramente il desiderio di costruire una Chiesa sempre più fedele a Gesù Cristo e al suo Vangelo, una comunità profetica più attenta alle realtà sociali, ai poveri e ai bisognosi.
L’annuncio della Buona Novella era così radicato in te che, malgrado la tue precarie condizioni di salute, conservavi l’illusione di tornare presto in territorio di missione. Né ti è mancato il tempo per rendere più profon-da, solida e costante la tua formazione teologica e pastorale. Così come la tua iniziazione all’informatica ha fat-to sì che potessimo avere contatti più frequenti attraverso la posta elettronica.
Ringrazio Dio per l’immenso dono che sei stato. Grazie di tutto. Sei partito per la tua nuova destinazione il 29 maggio, domenica, festa del Corpus Domini. Cristo Risorto che è stato alimento nell’Eucaristia, ti ha accolto nel suo Regno per darti il suo abbraccio affettuoso, pieno di pace e tenerezza.
Pedro, ti ricorderemo sempre per la tua testimonianza di vita, per aver dato al mio sacerdozio questa dimensione missionaria, per averci aiutato a vivere la fede senza frontiere. Ricevi, Pedro, un forte e fraterno abbraccio, assieme a quello di tante altre persone che ti hanno conosciuto, pieno di gratitudine e affetto”.
P. Pietro Zecchin (29.07.1913 – 04.06.2005)
Terzultimo di sette figli, Pietro Zecchin era nato a Fontaniva, provincia di Padova e diocesi di Vicenza. Alla fine delle elementari, Pietro partì per il seminario. I compaesani fecero una colletta per aiutarlo a pagare la retta, dato che la famiglia era povera. “In questo modo – ha detto una volta P. Pietro – la mia vocazione non fu solo il frutto delle preghiere della nonna, ma anche il frutto della solidarietà cristiana dei miei paesani”.
Nel 1933 Pietro entrò nel noviziato comboniano di Venegono Superiore. Il 7 ottobre del 1935 emise i primi voti e, da quell’anno al 1940, fu a Verona per lo studio della teologia. Si distinse sempre per l’entusiasmo missionario e per le iniziative che sapeva animare.
I genitori vollero essere presenti alla cerimonia dell’ordinazione sacerdotale a Verona il 9 giugno 1940. Sacerdote novello, P. Pietro fu inviato nel piccolo seminario comboniano di Trento come economo.
Quando la guerra fece sentire le sue conseguenze, il mantenimento dei seminaristi si fece problematico, ma la Provvidenza non venne mai meno. Il 2 settembre 1943 la zona della stazione di Trento, molto vicina alla sede dei Comboniani, fu colpita da un massiccio bombardamento. Ci furono mille morti e il seminario si riempì di sfollati. P. Pietro doveva pensare anche a loro.
L’8 aprile del 1945 la casa di Muralta fu completamente distrutta dalle bombe. Anche il rifugio sotto la grotta fu colpito: nove morti, ma nessun Comboniano. Nell’orto e nel cortile si contarono più di cento buche provocate dalle bombe.
Terminata la guerra, si affacciò il problema della ricostruzione. P. Pietro riprese a battere le valli del Trentino toccando le fibre del cuore della gente. Concludeva i suoi viaggi apostolici portando a casa, con uno sgangherato camioncino, grandi quantità di mele e altro cibo che la gente offriva.
Solo nel 1946 P. Pietro poté partire per la missione. Fino a quella data, infatti, le vie dell’Africa erano chiuse a causa della guerra. Partì per il Sud Sudan quando quella missione aveva bisogno di personale fresco essendo, i vecchi missionari, logori delle fatiche portate avanti da soli, senza ricambi e privi di mezzi. Tra il 1946 e il 1959 le missioni ebbero uno sviluppo formidabile. P. Pietro, che non risparmiava le proprie forze, si buttò a capofitto nel lavoro spirituale e materiale.
Fu anche fondatore di missioni. Raccontava volentieri dei sei mesi trascorsi in una capanna che aveva costruito sotto un grande albero o di quando, trovandosi di fronte ad un leone, si rifugiò tra i rami di una pianta ma, con sua grande sorpresa, si accorse che sopra di lui c’era un grosso serpente che faceva capolino tra le foglie.
Si adoperò molto per la promozione umana dei ragazzi e delle ragazze, organizzando scuole e lottando contro coloro che non permettevano, specialmente alle ragazze, di frequentare la missione. Lo si vedeva spesso in tribunale a perorare la causa dell’una o dell’altro. Nel suo modo di ragionare era impetuoso ed irresistibile.
Quando il Sudan divenne indipendente, il 1° gennaio 1956, le autorità arabe vollero disfarsi di un uomo così inopportuno e insistente e lo espulsero. Fu uno dei primi a lasciare il Sudan meridionale. Otto anni dopo la stessa sorte toccherà anche a tutti gli altri.
Trascorse quattro anni in Italia, dedito all’animazione missionaria. Alla sua predicazione aggiungeva tanti episodi di vita missionaria che la rendevano affascinante. Il suo cuore, però, palpitava per la missione. Il mal d’Africa lo aveva preso tutto.
Nel 1961 i superiori mandarono P. Pietro in Mozambico. Riprese il suo lavoro con l’entusiasmo dei primi anni. Oltre alle costruzioni nelle varie missioni, si dedicò anima e corpo alla catechesi e alla formazione dei catechisti nei quali vedeva il futuro della Chiesa mozambicana.
Nel 1980 fu mandato in Portogallo dove rimase fino al suo ritorno in Italia, nel 2005. In Portogallo si diede alla cura di un ospizio di anziani e alle confessioni. La gente che voleva confessarsi era sicura di trovare P. Pietro in chiesa che aspettava. Nei momenti liberi si dedicava all’orto, dato che la vocazione del contadino non era mai venuta meno in lui.
Allo stesso tempo era riuscito a creare un forte gruppo di animazione missionaria al suo paese. Tornava in Italia per aiutare il parroco in alcune circostanze, e diventava allora il consigliere di tanta gente, per non parlare della sua capacità di fare raccolte per le sue vecchie missioni del Mozambico.
Anche il suo modo di pregare era sorprendente: riusciva a “concentrarsi in una maniera che pareva vedesse Dio faccia a faccia”. Durante la preghiera non voleva essere disturbato. La gente ricorreva a lui per chiedergli delle benedizioni particolari e persino delle grazie: P. Pietro prometteva la sua preghiera e poi… la grazia arri-vava.
È giunto in Italia un mese e mezzo prima della morte, periodo che ha trascorso al Centro Ammalati di Verona, edificando tutti con la pazienza con cui ha sopportato la malattia. Il 4 giugno, festa del Cuore Immacolato di Maria, di cui era devotissimo, la Madonna è venuta a prenderlo: tra pochi giorni avrebbe compiuto 92 anni e tra qualche settimana avrebbe celebrato il sessantacinquesimo di ordinazione sacerdotale.
Dopo il funerale in Casa Madre, la salma è stata portata al suo paese, San Giorgio in Brenta, dove riposa nella tomba di famiglia.
Preghiamo per i nostri defunti
IL PADRE: Cândido Alfonso di P. José Arieira de Carvalho (CN); Manuel di P. Manuel João Pereira Correia (T); Ramón dello scolastico Juan Pacifico Alamares (A); Luigi di P. Carlo Bianchi (BNE).
LA MADRE: Antonia di Fr. Marcellino Graziano Frison (I).
IL FRATELLO: Guglielmo di Fr. Benito Ricci (U); Marino di Mons. Romeo Panciroli; Celestino di P. Ottorino Filippo Sina (†).
LA SORELLA: Sr. Lucia di P. Luigi Parisi (CN).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. M. Irene Bersani; Sr. M. Aloisia Castagnini; Sr. M. Giovanna Meroni; Sr. Emidia Panozzo; Sr. Adelia Novellini.
Familia Comboniana n. 622