Roma, lunedì 27 agosto 2012
Il Fratello comboniano, Alfredo Fiorini, è stato ricordato il 24 agosto scorso in due Eucaristie celebrate a dieci mila chilometri di distanza una dall’altra: l’una in Mozambico, sul luogo dell’uccisione di Alfredo, medico di professione; e l’altra a Terracina/Italia, nella sua parrocchia natale, dove è sepolto. Ambedue celebrazioni, presiedute dai vescovi locali, Mons. Germano Grachane, vescovo di Nacala, e Mons. Giuseppe Petrocchi, Vescovo di Latina–Terracina–Sezze. In tutte e due le celebrazioni i prelati hanno parlato di martirio e di testimonianza, e quindi di un dono non solo per un popolo o una diocesi ma per tutti e per tutta la Chiesa universale.

I Missionari Comboniani hanno celebrato a Carapira, diocesi di Nacala, la conclusione dell’Anno della Memoria della loro presenza in territorio mozambicano. È stato scelto il 24 agosto per ricordare il 20° anniversario dell’uccisione del Fratello comboniano Alfredo Fiorini, nel 1992, poche settimane prima della fine della guerra civile tra FRELIMO e RENAMO, nella località di Muiravale-Nampula, regione a nord del Mozambico. L’Eucaristia è stata presieduta dal vescovo di Nacala, Mons. Germano Grachane, con la partecipazioni del parroco, di alcuni familiari e laici della parrocchia natale di Alfredo, di P. Venanzio Milani e degli Assistenti Generali Fr. Daniele Giusti e P. Tesfaye Tadesse, in visita ufficiale al Mozambico. C’erano anche tanti missionari, missionarie, religiose, sacerdoti e cristiani delle varie parrocchie mozambicane che hanno conosciuto Fr. Alfredo. Si è fatto memoria anche della Suora comboniana, Teresa Dalle Pezze, 46 anni, uccisa il 3 gennaio 1985, nello stesso posto.

Al termine della Messa, un folto gruppo di persone si è recato alla Scuola Industriale di Carapira dove hanno potuto ammirare una bellissima mostra su Fratel Alfredo e su Suor Teresa, fatta interamente dagli studenti della scuola, intitolata “Non è questione di coraggio, ma di amore”.

L’Eucaristia a Terracina, parrocchia natale di Alfredo e dove lui è sepolto, è stata presieduta da Mons. Giuseppe Petrocchi, accompagnato da oltre undici sacerdoti, tra cui sei missionari comboniani venuti dalle comunità della Curia e di S. Pancrazio di Roma. La chiesa parrocchiale era piena di fedeli che 20 anni dopo ricordavano ancora il figlio prediletto della loro terra. All’entrata della chiesa c’era una mostra fotografica che raccontava la vita di Fratel Alfredo.

Mons. Giuseppe ha parlato della storia e della vita di Fr. Alfredo dalla prospettiva della sua fine, cioè dal martirio. “Alfredo sta lassù, nella Gerusalemme celeste, – diceva il vescovo con voce emozionata – perché lui ha dato la sua vita in modo splendido, andando agli ultimi, ai più poveri e bisognosi. Alfredo è un martire. E la prova è questa chiesa piena di fedeli, 20 anni dopo la sua uccisione”.

Dopo una piccola pausa, Mons. Giuseppe ha citato un documento della Chiesa (LG 42) per dire all’assemblea dei fedeli quanto è importante il martirio di un cristiano: “Già fin dai primi tempi… alcuni cristiani sono stati chiamati, e altri lo saranno sempre, a rendere questa massima testimonianza d’amore davanti agli uomini… Perciò il martirio, col quale il discepolo è reso simile al suo maestro che liberamente accetta la morte per la vita del mondo, e col quale diventa simile a lui nell’effusione del sangue, è stimato dalla Chiesa come dono insigne e suprema prova di carità. Che se a pochi è concesso, tutti però devono essere pronti a confessare Cristo davanti agli uomini e a seguirlo sulla via della croce durante le persecuzioni, che non mancano mai alla Chiesa”.

Alla fine dell’Eucaristia e davanti al mausoleo di Alfredo Fiorini, che si trova all’interno della chiesa, il prelato ha citato Paolo VI (“La gioia cristiana”): “In realtà, la forza della Chiesa, la certezza della sua vittoria, la sua allegrezza quando si celebra il combattimento dei martiri, provengono dal fatto ch’essa contempla in loro la fecondità gloriosa della Croce… Il campo del Signore si riveste incessantemente d’una messe più ricca quando i chicchi di frumento, caduti singolarmente, rinascono moltiplicati”.


Studenti della Scuola Industriale di Carapira.


Alla fine dell’Eucaristia e davanti al mausoleo di Alfredo Fiorini, che si trova all’interno della chiesa,
il prelato ha citato Paolo VI: “… Il campo del Signore si riveste incessantemente d’una messe più ricca
quando i chicchi di frumento, caduti singolarmente, rinascono moltiplicati”.


All’entrata della chiesa c’era una mostra fotografica che raccontava la vita di Fratel Alfredo.