Venerdì 13 settembre 2024
“Diventare prete non è rinunciare alla vita, anzi la trovi più feconda di bene per te stesso e per tante e tante persone: la vita ti è valorizzata, riempita e traboccante. Dio non si è stancato e non si stanca. Chiama ancora oggi. Sta a te rispondere”. Queste sono le parole del messaggio di padre Milani ai giovani di oggi, nell’anno in cui celebra il 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. [Vedi allegato]

Ogni vocazione che diventa missione è un mistero

60 anni di sacerdozio
Meta imprevista e imprevedibile. Ma è arrivata.

P. Venanzio celebra il suo Giubileo sacerdotale e missionario presso la Casa S. Pio X, a Roma.
Noi ci stringiamo intorno a lui per gli auguri.

Cosa è la vocazione per lei?

Ogni vocazione che diventa missione è un mistero. Si è chiamati dall’intimo di se stessi per essere in diversi modi persone a servizio degli altri. Nella fedeltà alla vocazione, qualunque sia, si diventa persone feconde di bene per chi si incontra. Questo a livello di vocazione sacerdotale, religiosa, missionaria ma anche per vocazioni di padre e madre, di vocazioni civili.

La vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata è soprattutto iniziativa dell’amore gratuito con cui il Signore chiama a sé chi vuole e li manda ad annunciare il suo messaggio di salvezza al mondo.

Da quanti anni è missionario comboniano?

Da 60 sono sacerdote missionario. Era il 28 giugno del 1964: a Verona l’ordinazione sacerdotale, il 29 giugno ad Arnate, il mio paese natìo in quel di Gallarate, la prima messa solenne. Da più di 100 anni, diceva don Enrico, non c’era stato un prete arnatese. Dopo di me sono venuti don Marco e don Gabriele, miei cugini.

[Vedi allegato per continuare a leggere tutta l’intervista]
Fonte: La Voce • n. 4-5 - luglio-ottobre 2024, pp.5-7.