Sabato 14 aprile 2018
Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) tredici milioni di persone — oltre il 60 per cento delle quali sono bambini — hanno necessità urgente di ricevere assistenza. È quanto emerso ieri al congresso organizzato a Ginevra dalle Nazioni Unite, l’Unione europea e il governo olandese, con la partecipazione di donatori internazionali a favore del paese centrafricano. Nell’arco di un anno, il numero di persone che necessitano di assistenza nella Repubblica Democratica del Congo è quasi raddoppiato.
Risulta assente il governo congolese, che al riguardo ha fatto sapere di ritenere inappropriate alcune denunce. E che sembra accusare le istituzioni internazionali di rovinare l’immagine del paese con statistiche allarmanti. La conferenza tra paesi donatori ha annunciato di aver stanziato 529 milioni di dollari per interventi umanitari nella Repubblica Democratica del Congo, in particolare per i sempre più numerosi sfollati interni che hanno bisogno di assistenza umanitaria d’urgenza.
La cifra annunciata a Ginevra dai donatori rappresenta un quarto dei 2,2 miliardi di dollari richiesti inizialmente dalle Nazioni Unite per far fronte alla crisi umanitaria: 1,7 miliardi per finanziare il piano di interventi umanitari; 504 milioni di dollari per venire in aiuto agli 807.000 congolesi rifugiati in paesi vicini, così come ai 540.000 profughi provenienti da altri paesi e attualmente sul territorio congolese.
Circa 7,7 milioni di persone sono in stato di carenza alimentare e la malnutrizione minaccia la vita di 2,2 milioni di bambini in pericolo di morte e 4,4 milioni in stato di malnutrizione acuta grave. Un responsabile per gli affari umanitari ha sottolineato che nella regione del Kasai gli agricoltori hanno avuto per tre stagioni consecutive scarsissimi rendimenti delle terre agricole.
Durante l’incontro, l’organizzazione Save the children ha chiesto in particolare interventi per la difesa dei minori dal reclutamento da parte di gruppi armati, per il supporto psicologico di coloro che ne sono stati vittima, così come cibo, acqua pulita e servizi igienico-sanitari.
Nonostante il deterioramento della situazione umanitaria, le Nazioni Unite riconoscono che ci sono stati progressi nel paese africano. Nel corso degli ultimi 15 anni, sotto l’impulso del governo, le infrastrutture delle grandi città sono state modernizzate, l’accesso all’educazione è migliorato, il numero di vaccinazioni è in aumento. In particolare, Mark Lowcock, responsabile degli affari umanitari delle Nazioni Unite, ha ricordato che la Repubblica Democratica del Congo ha contribuito con 100 milioni di dollari al piano di intervento portato avanti negli ultimi anni. L’Onu — ha indicato Lowcock — «al momento deve concordare con Kinshasa il seguito da dare alla riunione di oggi». Non ci sono ancora accordi sui tempi e le modalità: «la discussione si svolgerà nel momento e nel posto indicato dal governo di Kinshasa».
L’Osservatore Romano, 14-15 aprile 2018