Lunedì 10 giugno 2024
Lo scorso 5 maggio amici e benefattori dei missionari comboniani della comunità della casa generalizia si sono incontrati per celebrare una mezza giornata sul tema della missione. Due i momenti più significativi della festa. C’è stata, dapprima, la testimonianza di padre Brighton Zimba, originario dello Zambia, che ha raccontato della sua vita e del suo lavoro missionario nella complessa realtà di Khartum, capitale del Sudan, venutasi a creare dopo lo scoppio della guerra civile nel paese, il 15 aprile 2023.

Terribile la situazione descritta da padre Brighton. Il conflitto ha già causato almeno 20mila morti e oltre 100mila feriti. Gli sfollati interni superano ormai gli undici milioni. I rifugiati nei paesi confinanti – Etiopia, Eritrea, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Ciad, Libia ed Egitto – sono più di tre milioni. L’intera popolazione del Sudan (45,5 milioni) sta soffrendo una crisi umanitaria devastante, che ha portato a frequenti appelli di Papa Francesco e della comunità internazionale per un cessate-il-fuoco urgente, per dare spazio al dialogo e alla risoluzione del conflitto.

Al termine della testimonianza di padre Brighton, è stato presentato il dipinto di Nicola Maciarello, raffigurante San Daniele Comboni, intitolato “Rimango con voi per sempre”. È seguita una eucaristia, profondamente partecipata, presieduta dallo stesso padre Brighton.

RIMANGO CON VOI PER SEMPRE

Dipinto di Nicola Maciarello, raffigurante San Daniele Comboni, intitolato “Rimango con voi per sempre”.

Il quadro (150 cm x 130 cm) è opera del valente pittore Nicola Maciarello, amico della comunità della Curia ed esperto nelle impostazioni artistiche di presepi napoletani. L’opera è stata donata alla comunità comboniana dopo che l’autore ha scoperto la santità e lo zelo apostolico di San Daniele Comboni. L’autore ha chiaramente detto che si è lasciato ispirare dalla splendida omelia che Comboni tenne nella cattedrale di Khartoum nel giorno del suo insediamento come provicario apostolico, l’11 maggio 1873 (Scritti, 3156–3164).

Il dipinto raffigura Comboni, non già nella cattedrale di Khartoum, bensì all’aperto, attorniato da una piccola folla di persone, adulti e bambini. Tiene un foglio in mano, su cui si legge l’incipit dell’omelia. La varietà delle condizioni dei suoi “ascoltatori” – la foggia dei loro vestiti ci dice che non sono membri dell’alta società della capitale – ci suggerisce a che tipo di persone San Daniele Comboni si stesse in verità rivolgendo quando tenne quel suo famoso sermone. È a loro – o a gente come loro – che il futuro santo promise che sarebbe rimasto con loro per sempre, fino all’ultimo suo respiro su questa terra e poi ancora come loro “padre” dopo il suo arrivo in paradiso.

Comboni mantenne la prima parte della sua promessa il 10 ottobre 1881, quando morì a 51 anni a Khartoum. Che stia mantenendo la seconda parte della sua solenne promessa è stato confermato dalla Chiesa con la sua canonizzazione il 5 ottobre 2003, ad opera di Papa Giovanni Paolo II.

Il suo messaggio – “Rimango con voi per sempre” – continua a ispirare la consacrazione missionaria di tanti uomini e donne che hanno fatto loro l’originario carisma del Fondatore, e la sua vita rimane un esempio – impegnativo, ambizioso e, spesso, arduo – di uno stile di evangelizzazione degno di essere seguito anche oggi nelle molteplici e difficili situazioni in cui noi comboniani e comboniane ci troviamo a operare.