Venerdì 26 gennaio 2024
Sono ormai nove mesi da quando è cominciata la guerra, e uno dei settori più colpiti è l’educazione. Tutte le scuole a tutti i livelli sono state chiuse. Prima della guerra, la Comboni Secondary per ragazzi serviva 1000 studenti. A tutti gli insegnati e lavoratori è stato chiesto di sospendere i propri salari, perdendo così la loro prima risorsa di sostentamento. Allo stesso tempo, però, ad alcuni di loro la scuola ha dato la possibilità di fare dei corsi informali, con i quali alcuni riescono ad avere un income.
Un’altra possibilità è rappresentata dai corsi serali. La sera la scuola è aperta per corsi informali: inglese a tutti i livelli, arabo per l’alfabetizzazione degli adulti, e di recente anche qualche corso di computer. Questa è una buona possiblità per i maestri di lavorare, per i genitori di garantire continuità all’educazione dei figli, e per noi missionari di servire i bisogni della comunità locale in questa situazione particolare. Chiediamo preghiere perchè possa tornare la pace, e la gente possa riprendere la propria vita. (M.R., da Port Sudan)
Esplorazione delle zone di Renk e Monti Nuba
Durante il tempo di Natale, superiore provinciale di Egitto-Sudan è stato accompagnato dal superiore del Sud Sudan in due visite alle diocesi di Malakal e di El Obeid, su richiesta dei due rispettivi vescovi. Queste visite si collocano nella cornice di una riflessione su come la provincia di Egitto-Sudan (e forse con la collaborazione del Sud Sudan) possa servire la Chiesa del Sudan nei prossimi anni, nell’eventualità che le tre comunità di Khartoum non possano essere riaperte presto. Il vescovo di Malakal ha chiesto ai Comboniani di visitare la zona di Renk, dove si potrebbe pensare ad una presenza comboniana fra le migliaia di cristiani che sono tornati dal Nord. Il vescovo di El Obeid, invece, ha chiesto ai Comboniani di esplorare la zona sud dei Monti Nuba, in precedenza servita dai tanti impegni del defunto Mons. Makram Gassis.
I due provinciali hanno completato la visita, e hanno ora cominciato una riflessione ad ampio raggio con le loro circoscrizioni.
Celebrazioni natalizie della comunità eritrea a Zamalek
La comunità dei rifugiati eritrei al Cairo ha celebrato il Natale il 6 gennaio, con la messa della vigilia a St. Joseph, Zamalek. La celebrazione è cominciata con la preghiera della vigilia (wazema) e poi con la messa solenne in rito Geez. La situazione politica di guerra in Sudan ha cambiato la vita di migliaia di giovani eritrei. Di conseguenza, il numero di rifugiati eritrei al Cairo e in Egitto è aumentato. Molti giovani hanno attraverstato il deserto dal Sudan all’Egitto. Quindi quest anno abbiamo avuto un gran numero di nuovi arrivi dal Sudan, che ha reso la celebrazione ancora più bella. La chiesa era strapiena, con gente sia dentro che fuori la chiesa. Circa 2000 persone hanno partecipato alla messa. Due settimane dopo, sabato 20 gennaio, abbiamo celebrato il Battesimo del Signore. La celebrazione è iniziata con la preghiera mattutina del mahlet e poi è stata completata con la messa solenne in rito Geez. Ancora una volta, la chiesa era gremita, e molti hanno dovuto partecipare stando fuori nel cortile della parrocchia. La celebrazione è terminata con la benedizione dell’acqua e l’aspersione di tutti i fedeli come segno di rinnovamento del battesimo.