Martedì 14 aprile 2020
Ci ha toccato profondamente la morte inaspettata di padre Bepi Simoni, il 21 marzo a Milano, vittima del Coronavirus. Come succede in moltissime famiglie italiane, non abbiamo potuto essergli vicino negli ultimi istanti, né accompagnarlo alla sepoltura. Lo vogliamo ricordare qui, ringraziandolo prima di tutto per quello che è stato. Una perdita molto grande per tutti!
Fratel Daniele Giusti, che lavora alla comunità di Milano, ricorda p. Giuseppe con le seguenti parole: “Simoni è stato una guida discreta, assidua, paziente e amorevole per i confratelli anziani e ammalati. Il suo modo semplice di parlare e di agire ha conquistato tutti in poco tempo e la sua presenza ha dato una enorme stabilità e serenità alla comunità”.
Padre Tullio Donati, che con lui ha condiviso parte dell’esperienza missionaria in Congo, così lo ricorda:
“Incontrati al Liceo (Carraia): anni belli che hanno segnato la nostra formazione con la presenza di P. Giuliano Volpi che ci ha aiutato a vivere la nostra personalità, relazioni, affetti, e … il Concilio Vat II!
Di lì siamo passati al Noviziato in tempi tumultuosi (’68): abbiamo vissuto le vicende dell’Isolotto, la vicinanza di Ernesto Balducci (Badia Fiesolana), la vicinanza anche di Divo Barsotti. Ritiratosi il P. Maestro (E. Malugani), hanno soggiornato da noi P. A. Accorsi e P. L. Bano seguiti poi dall’interim di P. Roncari. In quel periodo dei 12 provenienti quell’anno dal liceo ci siamo ritrovati in tre!
Con Bepi allora ci siamo “organizzati” per resistere. La “rivoluzione” che abbiamo attuato (appoggiata dal nuovo p. maestro P. A. Colombo) fu quella di abolire la differenza tra novizi studenti e fratelli: Ci siamo messi noi in cucina e alle spese per permettere ai novizi Fratelli di studiare per eventuali esami scolastici (idea di Bepi).
Cosi P. Antonio Colombo, coadiuvato felicemente da P. Pietro Moro, ci hanno condotti serenamente alla professione. “Prefetti” nel seminario minore di Pesaro: con i PP. Antonini, G. Basso, A. Pozza, E. Casale e M.Zorzato abbiamo vissuto un periodo ricco di fraternità. Parigi – Scolasticato internazionale. Dopo un corso di un anno alla CATHO in “Scienza e teologia delle religioni” nasce la proposta di uno “stage” in missione, realizzatosi poi con la partenza per lo Zaire sotto la responsabilità di P. A Danzi. Esperienza che si conclude dopo due anni nell’ordinazione a Isiro – S.te Anne (6.1.75).
Ci siamo ritrovati poi, dopo vari anni, a Kisangani (1980), lui in Postulato ed io in parrocchia (S. Camille). Poi a S. Mbaga (2001-2007) nella comunità pastorale. Quando gli fu fatta la proposta della responsabilità della parrocchia piuttosto impegnativa, fu molto esitante, ma quando il Prov. gli disse che avrebbe proposto anche a me di coadiuvarlo, accettò senza riserve .
Uomo di grande sensibilità, capacità di osservazione e giudizio. Da lui traspariva una grande calma (che alcuni fraintendevano). Non lo dava a vedere; senza pose ed estremamente semplice. Sembrava ovvio e banale quello che diceva, ma veniva da una grande abitudine alla contemplazione. Senza complessi di fronte ad alcuno ed estremamente disponibile con tutti: sapeva accettare anche situazioni di ostilità senza farle pesare e vedere sulle persone che aveva davanti. La porta per il dialogo rimaneva sempre aperta. Con lui ci trovavamo bene e sereni nell’affrontare ogni situazione e arrivare insieme a scelte sempre positive.
Ho avuto in lui più che un fratello: sentivamo di camminare insieme e di condividere tanto della nostra vita e delle nostre scelte. Non c’era bisogno di tante parole, e anche se trascorrevano lunghi periodi di lontananza e apparente silenzio sentivamo di “esserci” l’uno accanto all’altro e l’uno per l’altro. Era un’evidenza che traspariva anche fuori: non era raro che tra Confratelli, Sorelle Comboniane, amici e popolazione si scambiassero i nostri nomi!
Il “ricordo” dell’ordinazione è unica e riporta i nostri due nomi.
L’ultimo incontro, durante l’assemblea provinciale a Pesaro: i dopo pranzo andavamo a camminare sulla spiaggia che ci aveva visto tante volte negli anni passati con i nostri ragazzi; momenti di fraternità e condivisione che restano nel cuore. Grazie Bepi!”
Una perdita molto grande per tutti!