Roma, giovedì 28 luglio 2011
Il 21 luglio ha avuto inizio l’Incontro dei vescovi comboniani, che si è svolto nel centro di spiritualità delle missionarie comboniane a Betania, nei pressi di Gerusalemme.
Il 21 luglio ha avuto inizio l’Incontro dei vescovi comboniani, che si è svolto nel centro di spiritualità delle missionarie comboniane a Betania, nei pressi di Gerusalemme.
All’incontro che terminerà il prossimo 30 luglio hanno partecipato Mons. Camillo Ballin, Mons. Giuseppe Sandri, Mons. Giovanni Migliorati, Mons. Giuseppe Filippi, Mons. Giuseppe Franzelli, Mons. Juan José Aguirre, Mons. Miguel Sebastián, Mons. Michele Russo, Mons. Rino Perin, Mons. Jaime Rodríguez, Mons. Vittorino Girardi, Mons. Eugenio Arellano e sono stati invitati la superiora generale delle missionarie comboniane, madre Luzia Premoli, il superiore generale dei comboniani, P. Enrique Sánchez G., e padre Arnaldo Baritussio, procuratore generale dei comboniani.
Durante i primi tre giorni i vescovi e i superiori generali hanno condiviso le esperienze del lavoro pastorale loro affidato nelle rispettive diocesi e missioni. Nella condivisione si è parlato anche delle sfide e delle difficoltà e preoccupazioni che fanno parte del ministero di pastori al servizio delle diocesi e dei nostri istituti missionari.
Queste prime giornate sono state un bel momento di arricchimento e di conoscenza del lavoro e del servizio realizzato nelle diocesi in cui siamo presenti come vescovi e del cammino che facciamo in questo momento come famiglia comboniana.
Il primo giorno, abbiamo voluto cominciare con un pensiero speciale del nostro confratello Mons. Cesare Mazzolari, morto pochi giorni prima di questo incontro, nella diocesi di Rumbek. Il suo ricordo ci ha accompagnato ed è stato un’occasione per ringraziare il Signore per il ministero missionario ed episcopale che Mons. Mazzolari ha svolto per il bene del popolo del Sud Sudan.
Durante la condivisione di questi giorni, alcuni dei nostri confratelli vescovi hanno sottolineato l’importanza dell’esperienza del carisma comboniano nel loro ministero e missione e ci hanno fatto capire quanto sia importante per loro riconoscersi comboniani.
L’essere comboniano mi ha permesso di vivere il ministero episcopale molto vicino alla gente – diceva uno di loro – ricordando il desiderio di san Daniele Comboni di voler fare causa comune soprattutto con i più poveri.
Il carisma comboniano, mi ha aiutato – diceva un altro – a voler bene e ad apprezzare i miei collaboratori, i miei sacerdoti e tutte le persone che condividono il lavoro pastorale con me, nonostante ci siano momenti di difficoltà e di sofferenza.
L’essere vescovo comboniano mi ha portato a non accontentarmi con quanto fatto nel lavoro, ma mi sono sempre sentito spinto ad andare al di là delle sfide, cercando nuove risposte alle situazioni che affronto nel mio ministero.
La mia vocazione missionaria e comboniana mi spinge ad andare sempre più lontano nel lavoro di annuncio della Parola di Dio, mi sento chiamato ad andare al di là della parrocchia per incontrare la gente nella sua realtà.
Madre Luzia e padre Enrique hanno parlato della situazione attuale degli Istituti comboniani, sottolineando la necessità di continuare con la riflessione emersa dai Capitoli Generali e l’urgenza di trovare nuove strade per rispondere alle esigenze del nostro tempo e della missione che cambia. Come Istituti comboniani ci sentiamo chiamati a continuare il nostro servizio missionario, consapevoli del fatto che oggi ci viene chiesto un discernimento serio per fare le scelte giuste che ci permettano di impiegare meglio le nostre forze e risorse, soprattutto umane, nella Chiesa e nel mondo d’oggi, con tutte le sfide e i bisogni che porta con sé.
La mattina di domenica 24, la celebrazione eucaristica si è svolta nella chiesa di Sant’Anna dove siamo stati accolti dai Padri Bianchi e, guidati da loro, abbiamo visitato la Piscina di Bethesda. Nel pomeriggio c’è stato un incontro molto cordiale con S.E. William Shomali, vicario episcopale del Patriarcato Latino.
Lunedì 25, come nei giorni precedenti, abbiamo iniziato le nostre attività con la celebrazione dell’Eucarestia e, durante la mattinata, abbiamo avuto un incontro con padre David Neuhaus, sj, incaricato, nel patriarcato, dei cattolici di origine ebraica, il quale ci ha parlato del tema della Parola di Dio nella missione della Chiesa e ha condiviso anche una riflessione sulla Chiesa in Terra Santa.
È in programma un incontro con il Nunzio, Mons. Antonio Franco, che ci parlerà dei rapporti tra la Santa Sede e Israele.
Dopo questi incontri di condivisione e formazione, è previsto un breve pellegrinaggio per visitare alcuni dei luoghi santi, ricordando in particolare quelli in cui è stato il nostro fondatore, san Daniele Comboni.
L’incontro è stato, fin da questi primi giorni, un’autentica esperienza di fraternità, di condivisione, di preghiera e di ascolto in un ambiente molto comboniano.
Il ricordo della presenza di Comboni in questa terra santa ci ha fatto capire che, per lui, quella visita del 1857 è rimasta come un punto di riferimento nella sua vita di missionario, vescovo e apostolo dell’Africa. Ci auguriamo che sia così anche per noi, dopo il dono di questo incontro e di questa visita alla terra del Signore.