Roma, martedì 14 giugno 2011
È il 4 giugno, un ridente sabato, in Acornhoek, Mpumalanga (letteralmente, il posto dove sorge il sole), una provincia nel nordest del Sud Africa, al confine con il Mozambico. Oggi, un figlio della parrocchia di Maria Assunta, Anthony Mkhari, sarà ordinato sacerdote.

La gente ha già incominciato a radunarsi sotto le tende preparate per la celebrazione. Poco a poco le sedie vengono occupate e la gente è pronta per dare inizio alla funzione che porterà a compimento il lungo cammino di Anthony verso il sacerdozio. Nel frattempo, il coro canta inni di gloria e di ringraziamento per il dono di un sacerdote missionario.

Un totale di 30 preti diocesani e confratelli comboniani sono presenti per accompagnare il candidato. Anche suore della parrocchia e di altre parrocchie sono presenti per essere testimoni di questo giorno. Non c’è fretta di terminare la celebrazione. La giornata è riservata per questo evento.

Nella sua vivace omelia il vescovo ha ribadito come il sacerdote “deve essere radicato in Cristo con la preghiera e con la fedeltà alla parola di Dio che egli deve leggere, meditare e pregare, non solo leggere!” Ha insistito anche sulla vocazione specifica come missionario comboniano: “Comboni è colui che ispira la tua missione e la tua dedizione agli Africani. Essendo africano tu porti a compimento il piano di Comboni che voleva che l’Africa fosse salvata dagli africani.”

Dopo la celebrazione eucaristica la festa è proseguita con un pranzo semplice e abbondante offerto a tutti i partecipanti, secondo la buona usanza africana. Dopo il pranzo ci sono state danze africane a cui ha partecipato la gente cantando e ballando.

Il giorno seguente, domenica 5 giugno, è stata celebrata una Messa di ringraziamento a Hluvukani, il villaggio natale di Anthony, con la stessa gioia e partecipazione. Fu una continuazione delle festività del giorno prima.

P. Anthony Mkhari è già stato assegnato alla Zambia dove ha prestato il servizio missionario. I parrocchiani sanno che Antonio va in loro nome a predicare la parola di Dio e a condividere la vita del popolo della Zambia. Sentono che, attraverso Anthony, essi stessi diventano più missionari e dimostrano appoggio e gioia nel partecipare alla stessa missione.