Mercoledì 12 marzo 2025
“Un assordante silenzio” sul conflitto e la crisi umanitaria in Sudan. Lo ha denunciato ieri pomeriggio a Roma, alla Camera dei deputati, fratel Antonio Soffientini della Provincia italiana dei Missionari comboniani, durante la conferenza stampa “Sudan: promuovere negoziati di pace per garantire aiuti umanitari”. [SIR]

In relazione allo scoppio il 15 aprile 2023 del nuovo conflitto nel Paese dell’Africa nord occidentale, fratel Soffientini ha ricordato lo stretto legame tra la storia del Sudan e quella dei missionari e delle missionarie comboniane, che di questo popolo hanno “condiviso gioie e fatiche”. “Come Famiglia Comboniana presente in Italia, abbiamo voluto aprire un percorso e siamo qui oggi a portare avanti questo percorso con le realtà e con le associazioni che lavorano in Sudan e accompagnano la popolazione”.

Ha preso poi la parola, in collegamento video da Port Sudan, padre Jorge Naranjo, direttore del Comboni College of Science and Technology. Naranjo ha elencato alcuni dati, come i 10 milioni di bambini che dallo scoppio del conflitto non frequentano più la scuola e l’87% degli universitari che ha dovuto abbandonare gli studi per l’inaccessibilità delle strutture; ha poi richiamato l’attenzione sull’export di armi acquistate con la vendita di oro: “Sono ben conosciute e documentate le rotte delle armi che alimentano questo conflitto. Si sa dove sono prodotte queste armi, e generano entrate straordinarie per chi le produce. Il conflitto sudanese richiede sicuramente l’aiuto umanitario ma deve portarci a pensare alla visione di mondo che vogliamo conseguire. Dobbiamo riuscire a creare meccanismi che non alimentino questi conflitti. Solo allora si potrà costruire una pace sostenibile”. [SIR]

Nella conferenza stampa cui hanno preso parte giornalisti e alcuni parlamentari, svoltasi nel pomeriggio di martedì 11 marzo presso la Camera dei Deputati a Roma, diverse associazioni non governative hanno presentato alcune proposte concrete al governo affinché assuma iniziative volte a favorire una soluzione del conflitto.

Sono intervenuti nella conferenza il deputato Paolo Ciani (moderatore), fratel Antonio Soffientini, missionario comboniano; Paolo Impagliazzo, segretario generale della Comunità di Sant’Egidio; Marco Bertotto, direttore programmi di Medici senza Frontiere; Brando Ricci, redattore di Nigrizia; p. Jorge Naranjo, direttore del Comboni College of Science and Technology e l’eurodeputato Marco Tarquinio (questi ultimi due in collegamento da Bruxelles e Port Sudan rispettivamente).

È stata inizialmente descritta a grandi linee la gravissima crisi alimentare che affligge il paese nella guerra civile di cui tuttora non si intravvede soluzione. Il conflitto ha provocato finora oltre 12 milioni di sfollati, 3,5 milioni di rifugiati nei paesi limitrofi e una crisi alimentare generalizzata che colpisce oltre 26 milioni di sudanesi.

L’appello di partecipanti alla conferenza alla fine dell’intervento include quattro proposte concrete sulle quali si chiede l’impegno del governo italiano affinché: 

  1. Promuova un’iniziativa per il raggiungimento di un cessate il fuoco e possano essere avviati negoziati di pace a livello internazionale.
  2. Tenga fede all’embargo sull’esportazione e vendita di armi ai contendenti sulla base delle decisioni assunte al riguardo a livello europeo.
  3. Si impegni ad agevolare attraverso corridoi umanitari l’invio di urgenti aiuti alimentari indispensabili per garantire la sopravvivenza di migliaia di persone in condizioni ormai disperate.
  4. Rispetti e garantisca i diritti umani di migranti e rifugiati dal Sudan, tutelandone il diritto d’asilo.

Nigrizia