Giovedì 29 agosto 2024
Il Papa sta per partire per il viaggio in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore. Un evento che AsiaNews e Mondo e Missione accompagneranno con un podcast realizzato in collaborazione con il quotidiano Avvenire. Nella prima puntata p. Gianni Criveller – presentando l’itinerario – spiega che “nessun luogo per la Chiesa è lontano”. E offre alcuni consigli su come vivere anche dall’Italia queste giornate.

Dodici giorni nel Sud-Est Asiatico e in Oceania per il viaggio più lungo del pontificato. È quello che a 87 anni papa Francesco si appresta a compiere dal 2 al 13 settembre, toccando quattro Paesi: Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore. Un evento di grande rilevanza che AsiaNews e Mondo e Missione – in collaborazione con il quotidiano Avvenire – seguiranno in questi giorni anche con il podcast “Frontiere di speranza” che accompagnerà Francesco. Dieci puntate per raccontare le sfide e la parole più significative di questo grande evento, ma anche le storie, la vita e le comunità cristiane di ciascuno di questi quattro Paesi. 

Partiamo oggi con la prima puntata intitolata: “Perché il Papa va così lontano?”

Padre Gianni Criveller – missionario del Pime e direttore editoriale di AsiaNews e Mondo e Missione, in un dialogo con Giorgio Bernardelli – spiega che “nessun luogo per la Chiesa è lontano”. E passando in rassegna alcuni tratti che caratterizzano l’Indonesia, la Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore, sgombra il campo dalla falsa idea che il Papa vi si rechi alla ricerca di nuovi spazi per la Chiesa, a fronte della crisi della fede in Occidente. “Annunciare il Vangelo di Gesù – spiega – non è un’impresa che si misura in termini di cifre da esibire. E non bisogna neanche dimenticare che il Vangelo nei primi secoli si è diffuso soprattutto in Asia, ha raggiunto la Cina e l’India prima dell’America o del Nord Europa. Dunque tra cristianesimo e Asia non c’è estraneità come alcuni possono supporre. Certamente la sua presenza non è massiccia come in altri continenti, ma è di grande significato”.

Padre Criveller consiglia – infine – tre atteggiamenti con cui guardare alle immagini di questo viaggio che entreranno nelle nostre case: “Guardiamo al Papa come a un missionario che ci dà l’esempio, oltre le nostre pigrizie. Guardiamo poi ai popoli che incontrerà che sono pieni di storie, sofferenze, ma anche di ambizioni e progetti. E infine guardiamo in ciascuna di queste realtà alla comunità cristiana che lì è presente, che è parte della nostra famiglia e che incontriamo attraverso il Papa”.

Asianews