Domenica 13 settembre 2015
Diciassette Vescovi comboniani si sono riuniti a Fatima dal 24 al 31 agosto per uno scambio di idee ed esperienze pastorali. All’incontro, che si svolge ogni due anni, erano presenti anche P. Angel Lafita, in qualità di rappresentante della Direzione Generale, e P. Victor Tavares Dias, vice-provinciale. A parte qualche contrattempo riguardo ai voli e ai bagagli, tutti sono arrivati bene. L’accoglienza al Santuario è stata ottima e i partecipanti hanno avuto un trattamento da “vescovi”, con soggiorno gratuito e macchina a disposizione.
I primi tre giorni dell’incontro sono stati dedicati alla condivisione delle realtà sociali ed ecclesiali delle diocesi in cui i vescovi servono, Africa, America del Sud e Penisola Araba. Nelle altre giornate si sono svolti incontri sul “fenomeno Fatima” e sull’attualità del suo messaggio per la Chiesa di oggi. I vescovi hanno anche preparato il loro contributo per il XVIII Capitolo Generale, in corso a Roma dal 6 settembre al 4 ottobre ed eletto Mons. Franzelli, vescovo di Lira, come loro rappresentante.
Mons. Odelir José Magri, vescovo di Chapecó, Brasile, ha presieduto la messa domenicale sul piazzale. Nel corso della settimana i vescovi hanno presieduto varie cerimonie religiose nella Cappellina delle Apparizioni. Il rettore del Santuario, P. Carlos Cabecinhas, ha fatto sì che tutti si sentissero a proprio agio e ha donato più di 5.000 rosari.
I vescovi hanno incontrato Mons. António Marto, vescovo della diocesi, e visitato ad Aljustrel le case dove hanno vissuto i tre pastorelli. Da Fatima si sono recati a Viseu per visitare la casa provinciale dei Comboniani in Portogallo e il noviziato comboniano europeo, a Santarém.
Fra i Missionari Comboniani – attualmente 1575 membri – vi sono 20 vescovi, compresi cinque emeriti. Tre servono la Chiesa in Uganda e due nella Repubblica Centroafricana. Gli altri dieci in Etiopia, Eritrea, Sud Sudan, Ciad, Sudafrica, Arabia Saudita, Perù, Brasile, Ecuador e Costa Rica. Due dei cinque vescovi emeriti sono stati pastori in Sudan e gli altri tre in Etiopia, Ciad e Brasile.