Roma, mercoledì 24 ottobre 2012
Con l’indipendenza del Sud Sudan e l’esodo dei cristiani dal Nord verso il Sud, c’era chi pensava che le scuole Comboni in Sudan avrebbero dovuto chiudere. Al contrario, quest’anno, c’è stata una maggiore affluenza di studenti. “Le iscrizioni al Comboni College of Science and Technology di Khartoum sono molte di più dell’anno scorso”, ha detto il comboniano, P. Giuseppe Puttinato (nella foto), 79 anni, rettore del Collegio universitario – cattolico – nella Repubblica del Sudan.
Il Comboni College of Science and Technology (CCST) di Khartoum è stato fondato dai Missionari Comboniani nel 2001, nel complesso edilizio del Comboni College di Khartoum (CCK), fondato nel 1929 come scuola primaria e secondaria. Il CCST è un’istituzione post-secondaria che in quattro anni o quattro anni e mezzo di studi porta ai primi gradi universitari – cioè al “bachelor’s degree” (baccellierato) nel sistema inglese e americano – in Scienze del Computer, in Lingua e Letteratura Inglese (con Arabo e Italiano come materie minori) e in Educazione e Scienze Religiose. Altri due programmi, Contabilità e Amministrazione Finanziaria, portano al diploma in Informazione e Tecnologia (IT), in tre anni di studi. Il Collegio universitario offre anche corsi brevi di alcuni mesi a trecento adulti che desiderano imparare la lingua inglese, l’italiano, lo spagnolo e i primi rudimenti del computer e delle tecnologie dell’informazione. Il CCST gode di elevato prestigio nel paese. Secondo il rettore, P. Giuseppe Puttinato, missionario italiano di Ceregnano, “il Collegio universitario è aperto a tutti, senza distinzione di razza o di religione, ed è approvato dal Ministero Sudanese dell’Alta Educazione che controlla le qualifiche degli insegnanti e gli esami degli studenti, e vidima i certificati alla fine degli studi”.
Dopo aver presentato i corsi che il CCST offre, P. Giuseppe, in Sudan dal 1959, parla dei numeri. “Al contrario delle altre scuole Comboni primarie e secondarie del Sudan, dove gli studenti musulmani sono la maggioranza – talvolta la quasi totalità – al CCST i cristiani sono il 60%, in gran numero ortodossi eritrei. Il numero degli studenti a livello universitario, in ottobre 2012, si aggira attorno ai 500, con circa il 50% di sudanesi, il 15% di sud sudanesi e il 35% di non sudanesi, questi ultimi in maggioranza eritrei. Con i trecento studenti dei corsi brevi, è arrivato a 800 il numero totale degli studenti per l’anno accademico 2012. La percentuale delle donne nei corsi universitari è del 33%: sarebbe del 45% senza gli studenti dell’ERS – il programma di Educazione e Scienze Religiose per la formazione di maestri di religione cristiana – dove le ragazze, per ragioni ancora sconosciute, sono pochissime”.
Sugli aiuti agli studenti, P. Giuseppe precisa: “Gli studenti assistiti finanziariamente sono circa 100 (20% del numero totale). A loro si offre uno sconto che va dal 30 al 50% sulle rette annuali. I laureati saranno circa 370 alla fine di quest’anno (2012). Alcuni laureati continuano gli studi in altre università; un buon numero trova facilmente impiego in uffici governativi o privati. Gli Eritrei e gli Etiopici sperano di riuscire a emigrare quanto prima in Europa o in America”.
Per quanto riguarda l’autosufficienza, secondo le previsioni del rettore “con l’aumento costante del numero degli studenti, si prevede di raggiungere la totale autosufficienza tra uno o due anni. L’autosufficienza economica del CCST – senza il programma ERS che è amministrato finanziariamente dall’Arcidiocesi di Khartoum – nel 2012 supera l’80%”.
Alla domanda sull’identità “cattolica” del CCST, P. Giuseppe Puttinato spiega che “questa viene espressa dal fatto che il Collegio è aperto a studenti e insegnanti di ambo i sessi e di ogni razza, religione, colore e nazionalità; è fedele agli insegnamenti della Chiesa cattolica sotto la guida della gerarchia della Chiesa locale; propone valori, ideali e principi evangelici in tutte le attività accademiche, con il dovuto rispetto della libertà di coscienza di ogni persona; rispetta la fede religiosa di ciascuno; promuove l’armonia e la collaborazione tra gli studenti e tra studenti e professori di diversa fede, razza e nazionalità; offre il suo servizio agli altri, specialmente ai poveri e ai disabili, senza aspettare un compenso per ogni prestazione resa; assicura la cura pastorale a studenti, insegnanti e impiegati cattolici; collabora con la Chiesa nel promuovere il progresso umano e lo sviluppo di una cultura cristiana sudanese”.