Sabato 15 giugno 2024
La Kitaaba Woyyicha, la Sacra Bibbia in lingua guji, è stata presentata al pubblico in una cerimonia molto partecipata ad Addis Abeba, capitale dell'Etiopia, il 12 maggio 2024. La traduzione ecumenica dell’intera Bibbia in lingua guji è iniziata nel 2000 e ha richiesto più di due decenni per essere completata. Il Nuovo Testamento in guji è stato pubblicato nel 2007, 17 anni fa.

Il gruppo principale dei traduttori era composto da membri delle Chiese cattolica, luterana, Luce della Vita e Parola della Vita. Anche molte altre Chiese hanno partecipato al progetto, offrendo un supporto tecnico e finanziario. Padre Pedro Pablo Hernández, missionario comboniano, al lavoro tra i guji a Galcha, Haro Wato e Qillenso-Adola per oltre due decenni, ha letto un messaggio dell’amministratore apostolico di Hawassa, padre Juan Núñez, mccj, durante la cerimonia di presentazione. «D’ora in poi, i guji potranno leggere la Parola di Dio nella loro lingua madre. Questo la rende più familiare e vicina a loro, più intima e cara ai credenti», ha scritto padre Núñez.

L’amministratore apostolico ha inoltre sottolineato il carattere ecumenico della traduzione, «frutto della collaborazione tra diverse confessioni cristiane», e ha ringraziato il Signore e tutti coloro che hanno reso possibile la pubblicazione della Bibbia in lingua guji.

P. Pedro Pablo Hernández e il traduttore cattolico Tsegaye Hailemichael Barisso.

Tsegaye Hailemichael Barisso, il traduttore cattolico, residente nella missione di Galcha, ha spiegato che l’équipe ha utilizzato quattro fonti principali nel suo lavoro: la Good News Bible (in inglese), la vecchia e la nuova traduzione della Bibbia in amarico, e la Oromo Bible (nella lingua oromo di Wollega, nell’Etiopia occidentale). Hanno anche utilizzato il famoso New Jerome Biblical Commentary. Il gruppo di traduttori è stato assistito da alcuni consulenti internazionali che li hanno preparati per il lavoro.

«La traduzione non è stata un’impresa facile», ha detto Tsegaye. «Ho iniziato quasi da ragazzo e ora sono un uomo maturo. All’inizio è stato noioso. È necessario trovare la parola comune esatta. A volte il lungo lavoro è costato anche è sofferenza, come quando il budget a disposizione non era sufficiente o non c’era del tutto. Quando, però, ho visto come la gente ha accolto la Sacra Bibbia di guji, ho provato una grande gioia e tutte le ferite sono guarite».

La Società Biblica dell’Etiopia aveva previsto la stampa di 50 mila copie. Ma poi molte chiese hanno aderito all’iniziativa, e, grazie all’aiuto di alcuni donatori, è stato possibile stampare 200 mila copie in due formati diversi.

Kitaaba Woyyicha è una edizione congiunta della The World for the Word-Ethiopia e della Bible Society of Ethiopia. La traduzione segue il canone protestante. La Bibbia è illustrata con una serie di disegni che spiegano alcuni passaggi o concetti biblici. Ha 1.650 pagine. Le mappe bibliche sono a colori. La Bibbia ha un glossario di cinque pagine, che spiega l’origine di alcune parole e il loro significato.

Il popolo guji fa parte della famiglia degli oromo e conta due milioni di persone, divisi in tre gruppi principali. Vivono sulle montagne e nelle terre basse dell’Etiopia meridionale. In passato erano pastori. Oggi si dedicano anche all’agricoltura.

I missionari comboniani hanno iniziato a lavorare tra i guji nel 1976, prestando assistenza apostolica occasionalmente ad alcuni cattolici sidama di Teticha, emigrati a Qillenso e Gosa. Quando i sidama furono espulsi, i missionari aprirono una missione a Qillenso e iniziarono a evangelizzare i guji nel 1981. Da Qillenso sono poi passati a Soddu Abala (1984), Haro Wato (1995) e Adola (2016). I gesuiti, assieme alle suore Francescane Missionarie di Maria (Fmm), hanno aperto una missione a Gosa nel 1985, che oggi è una stazione distaccata di Qillenso.

Testo: P. José da Silva Vieira, MCCJ
Foto: P. Pedro Pablo Hernández, MCCJ