Dal 6 al 9 di maggio i Fratelli della Provincia Italiana si sono incontrati a Pesaro per cementare la loro fraternità, per comprendere meglio quanto il XVII capitolo ha detto a riguardo della  vocazione  del Fratello Comboniano e su come si intende raccogliere la provocazione che esso rappresenta per la presenza dei Fratelli  in Provincia.

Comunicato Finale

Dalla sera del giorno 6 maggio al pomeriggio di Domenica 9 maggio ci siamo trovati come fratelli della Provincia comboniana d’Italia, per un momento di convivenza, condivisione e riflessione. Ci ha accolto con gioia la nostra comunità di Pesaro, e ci rallegrato la presenza, con noi, di Fratelli provenienti dalle missioni. Con loro erano anche, con nostro grande piacere, tre giovani postulanti dalla Comunità di Padova, unitamente al loro Formatore, P. Celestino Prevedello. Non mancava il Superiore Provinciale d’Italia, P. Corrado Masini, che ha condiviso con noi il lavoro dei tre giorni. A lui si è aggiunto il Consigliere Assistente Generale Fr Daniele Giusti. Durante l’incontro abbiamo ricevuto il messaggio di partecipazione dei fratelli delle provincie iberiche e della provincia di lingua tedesca. Abbiamo passato insieme, in spirito di fraternità e letizia, tre giorni di ascolto, lavoro di gruppo e anche di relax. Ci eravamo posti lo scopo di cementare la nostra fraternità e di comprendere meglio quanto il XVII capitolo ha detto a riguardo della nostra vocazione e su come intendiamo raccogliere la provocazione che esso rappresenta per la nostra presenza in Provincia.
L’incontro ha avuto un momento introduttivo guidato fa Fr Giusti, che ci ha aiutato a comprendere meglio l’evento del Capitolo.  Abbiamo appreso con gioia il fatto che le istanze presentate dai fratelli al Capitolo sono state accolte molto cordialmente, tanto che è possibile dire che il Capitolo ha “sentito” come sue le problematiche relative ai fratelli. Abbiamo poi ascoltato Fr Giusti parlare della realtà che è oggi conosciuta nell’Istituto come “Opere Comboniane di Promozione Umana”. Ne è poi seguito un lavoro di gruppo guidato da una serie di domande riguardanti alcune sfide che la nostra presenza in Italia comporta. Il secondo giorno abbiamo ascoltato alcune testimonianze di confratelli che hanno accettato di condividere con noi il loro vissuto. Nel pomeriggio una gita nei dintorni ci ha permesso di fraternizzare, godendo della bellezza naturale del luogo. L’ultimo giorno il Superiore Provinciale ci ha aiutato a comprendere meglio la realtà complessa della Provincia Italiana.
Vorremmo ora condividere con chi non ha potuto essere con noi alcune riflessioni, frutto della condivisione che ha avuto luogo in diversi momenti dell’incontro.

  1. Gratitudine: siamo grati a Dio per averci chiamati alla vocazione missionaria e comboniana nella forma specifica della consacrazione come fratello: nonostante i numeri delle vocazioni a questo modo oggi inusuale di vivere la sequela a Cristo stiano diminuendo, viviamo con gioia il nostro ministero e manteniamo vivo il desiderio e la preghiera perché molti giovani lo riscoprano. Per molti tra di noi, segnati dall’età e dalla malattia, l’offerta della nostra condizione nella preghiera è il modo normale di vivere la missione, assunto lietamente nella certezza che la nostra offerta porta frutto.
  2. Promozione vocazionale: la nostra corrente presenza in Italia ci vede soprattutto impegnati in servizi interni alla vita della Provincia (assistenza agli anziani ed ammalati, cura e manutenzione delle case, economia). Ben pochi tra di noi sono chiamati a servizi che comportano un maggior contatto con i giovani e con la gente. Nonostante questo, consapevoli di quanto sia necessario rendere più estesa ed efficace la promozione vocazionale, ci impegniamo ad essere più attivi e creativi in essa. Riteniamo tuttavia importante far notare che pensiamo sia necessario far di tutto perché nel/i GIM sia assicurata la presenza di almeno un fratello. Inoltre, ascoltando le testimonianze dei nostri confratelli, che ci hanno rallegrato e commosso, ci siamo resi conto una volta di più della potenza della testimonianza nella comunicazione. Avendo anche notato che i mezzi di comunicazione di massa permettono di moltiplicare l’effetto della pregnanza della testimonianza, auspichiamo la creazione di una collana di testimonianze di fratelli su DVD, magari coinvolgendo in questo il Centro Media di Verona.
  3. Presenza in altri campi: memori anche di positive esperienze del passato, ci sembra di poter indicare che sia necessario garantire una presenza di fratelli nel campo dell’apostolato tra i migranti e nel campo dei mezzi di comunicazione di massa. Ci sembra importante che questa presenza abbia un profilo di professionalità adeguato.
  4. Abbiamo speso tempo nella comprensione di quanto si intenda oggi sotto il termine di Opera Comboniana di Promozione Umana e ci pare di poter contribuire ponendo alcuni accenti che emergono dalla nostra esperienza, soprattutto in Africa.
  • Riteniamo che nel momento genetico dell’opera conti, ancor più dell’analisi della situazione, l’esperienza in atto di confratelli che, mossi dallo spirito, generano opere che sono poi assunte dal discernimento comunitario come opportune secondo il carisma comboniano.
  • Ci sembra che, fatta salva questa condizione, sia possibile assumere come opera anche istituzioni che provvedono servizi alla persona umana a condizione che il discernimento che facciamo ne metta in risalto la valenza missionaria oltre a quella sociale e che siano gestite con il desiderio fattivo di far crescere nella capacità di condurle la gente che noi serviamo.
  • Sottolineiamo anche che rimane valore fondante delle OCPU quanto già era fondamentale per le cosiddette Opere Significative: la possibilità per i fratelli di assumere piena responsabilità di un’opera, potendo accogliere in essa i giovani fratelli all’inizio della loro esperienza missionaria, accompagnandoli nell’inserimento. Così facendo si genera un’esperienza che dà più visibilità alla vocazione del fratello e che in questo modo ne facilita la promozione vocazionale.

Conclusione

Con un cuore grato alla comunità di Pesaro che ci accolto calorosamente in questi tre giorni di convivenza, circondandoci di cura e di attenzioni, vogliamo esprimere la nostra gioia ed estendere il nostro grazie a chi ha incoraggiato e curato l’organizzazione dell’evento. Vogliamo esprimere la nostra gratitudine particolare al Superiore Provinciale che ha scelto di stare fra noi dall’inizio alla fine della convivenza. Ci incontriamo nei giorni in cui tradizionalmente, molti giovani fanno la loro prima professione religiosa o rinnovano, presso varie provincie, i loro voti temporanei. Desideriamo comunicare loro che li guardiamo con speranza ed affetto ed offriamo il nostro ministero per la fecondità della loro vocazione. Pensiamo anche ai nostri confratelli che non hanno potuto essere con noi e condividere con noi la gioia dello stare assieme per sostenerci a vicenda e dare carne alla nostra comunione di vita. Preghiamo e speriamo di poterli avere con noi al nostro prossimo incontro che ci auguriamo continui con scadenza annuale e che vorremmo vedere sempre più partecipato e, magari, internazionale.

Pesaro, 9 Maggio 2010

Fr Claudio Bozza
Fr Giuseppe Busetti
Fr Luigi Coronini
Fr Elio Croce
Fr Tarcisio Dal Santo
Fr Elia Dalla Fontana,
Fr Pietro Dusi
Fr Gino Fregonese
Fr Daniele Giusti
Fr Enrico Gonzales y Reyero
Fr Giovanni Grazian
Fr Fulvio Lorenzini
Fr Virginio Manzana
Fr Romano Maran
Fr Pietro Martin
Fr Roberto Moser
Fr Emilio Prevedello
Fr Libero Ribelli
Fr Mario Rossignoli
Fr Silvano Salandini
Fr Luigi Salbego
Fr Gianni Smalzi
Fr Giovanni Soster
Fr Roberto Strabla
Fr Luigi Tiziani
Fr Mariano Zonta

P Corrado Masini, Superiore Provinciale
P Celestino Prevedello, Formatore Postulato Padova
Postulanti: Giovanni Antonello, Mario Pellegrino, Ezio Rossi