Martedì 25 maggio 2021
Sabato scorso, 22 maggio, quattro giovani mozambicani – Saúl Arnaldo, Queliso Amade, Riquito Selemane e Carlos Joaquim – hanno fatto la prima professione religiosa nel noviziato comboniano di Nampula, nel nord del Mozambico. Ha presieduto la celebrazione il superiore provinciale, padre António Manuel Bogaio Constantino. La cerimonia è stata animata dal coro dei giovani che frequentano il pre-postulato comboniano, che si trova a poche decine di metri dalla casa del noviziato.
Malgrado le restrizioni dovute alla pandemia, è stato un momento di festa per i neo-professi, i loro familiari presenti, i confratelli, le suore comboniane, i laici missionari comboniani e altri religiosi della regione settentrionale del Paese.
Nell’omelia, P. Constantino ha espresso la sua gioia nel vedere che ci sono ancora giovani che vogliono “donare la loro vita al servizio del Regno di Dio, entrando nell’Istituto comboniano”, segno evidente che “il carisma di san Daniele Comboni continua ad essere vivo e che la nostra evangelizzazione comincia a dare i suoi frutti alla Chiesa universale”. Riferendosi alle letture del giorno, ha sottolineato alcuni valori per il quotidiano della vita religiosa e missionaria, commentando l’importanza dei verbi ascoltare, obbedire, compiere e accogliere. “Ascoltare nella vita consacrata è un valore sublime. L’ascolto parte dalla preghiera quotidiana. Chi non è capace di rimanere in silenzio per ascoltare la voce di Dio, soccombe facilmente. In altre parole, la preghiera è uno dei pilastri fondamentali nella vita di un consacrato. È un tempo prezioso e non negoziabile per un missionario. Un altro valore è legato all’obbedire e al compiere la volontà di Dio. Basta guardare all’esempio che ci ha dato Abramo, nostro padre nella fede. Ha obbedito e seguito sempre il cammino che Dio gli indicava. Il buon missionario imita Abramo, lascia tutto e parte, senza lamentarsi, per andare dove lo inviano”.
Infine, il superiore provinciale ha indicato il verbo accogliere come un altro grande valore nella vita della comunità comboniana. “Ora sarà il tempo di accogliere e di lasciarsi accogliere dalla Famiglia comboniana – ha detto – sarà il tempo di crescere nell’identità e nell’appartenenza quotidiana all’Istituto, cercando di essere il più possibile fedeli alla tradizione e alla cultura missionaria che abbiamo ereditato dal nostro fondatore, san Daniele Comboni”.
I neo-professi continueranno gli studi di Teologia in scolasticati internazionali diversi: Riquito Selemane Muaualo Rodrigues, a Casavatore (Italia), Carlos Joaquim Jorge, a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo); Queliso Amade, a Nairobi (Kenya) e Saúl Arnaldo Bazo, a Granada (Spagna).