Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE

Professioni perpetue

Fr. Peanane Katukunani Joseph (CN)

Legu (RDC)

11.05.2014

Sc. Sebopela Kgomotso Ronnie (RSA)

Maria Trost (RSA)

16.05.2014

Ordinazioni sacerdotali

P. Jjumba James Patrick (U)

Kabwoko-Masaka (UG)

03.05.2014

P. José Alberto I. Sagras (MO)

Quelimane (MO)

10.05.2014

P. Pinzón Robayo J. Hernán (CO)

Turmequé (CO)

10.05.2014

Opera del Redentore

Giugno            01 – 07 ER           08 – 15 LP              16 – 30 P

Luglio              01 – 15 KE           16 – 31 M

Intenzioni di preghiera

Giugno – Perché, sull’esempio di san Daniele Comboni, teniamo gli occhi fissi sul Crocifisso, per assimilare i sentimenti del suo Cuore e diventarne testimoni mediante la comunione tra noi, con le Chiese locali e con i più poveri. Preghiamo.

Luglio – Perché l’amore di Cristo Buon Pastore e l’esempio di san Daniele Comboni ci rendano sempre più capaci di operare per la pace, l’unità e la riconciliazione tra tutti i popoli. Preghiamo.

Pubblicazioni

P. Giuseppe Scattolin ha pubblicato recentemente alcuni libri in arabo che hanno avuto un’ottima accoglienza, in particolare da parte del pubblico egiziano. Questo dimostra che è possibile entrare nel mondo culturale dell’Islam e diventare parte credibile di esso per poterlo trasformare (o rigenerare, come dice il Comboni) dall’interno. Occorre ascoltare quello che lo Spirito dice alla Chiesa e che questa ha reso pubblico nei suoi documenti ufficiali dal Concilio Vaticano II in poi.

I libri trattano fondamentalmente del sufismo, la spiritualità islamica, e del dialogo interreligioso: Letture di testi sufi (2a ed.), 6.000 copie. Manifestazioni spirituali in Islam (3a ed.), 23.000 copie. Riflessioni sul sufismo e il dialogo interreligioso, 3.000 copie. Edizione critica del Diwân di Ibn al-Fârid (poeta sufi egiziano) (2a ed.), 10.600 copie.

P. Enzo Santangelo, A alegria de profetizar, ed. Alô Mundo. Il libretto, la cui introduzione è di Mons. Odelir José Magri, vescovo di Sobral, presenta figure di missionari comboniani che non hanno solo “sognato” il Regno, ma l’hanno costruito, cioè “aprendo nuove strade, hanno cercato nuovi modi per rendere questo mondo umano, fraterno e abitabile”.

ASIA

Ritiro e assemblea

Dal 6 al 15 maggio 2014, tutti i membri della delegazione dell'Asia si sono riuniti al Karis Retreat House a Tagaytay, Filippine, per il ritiro e l'assemblea della delegazione. Questo incontro annuale ci offre l’unica possibilità di incontrarci, di valutare il nostro lavoro e di programmare il cammino per tempo, cosa particolarmente importante in questo momento in cui il numero delle sfide della missione continua a crescere, mentre le nostre risorse (umane e non) sembrano diminuire.

P. Antonio Villarino, Assistente Generale per le Americhe e l’Asia, è stato invitato a predicare il ritiro annuale e a visitare la delegazione. Durante il tempo trascorso in Asia ha avuto la possibilità di incontrare i confratelli e visitare tutte le comunità e i diversi paesi in cui i Comboniani sono attualmente presenti: Filippine, Macao, Taiwan e Vietnam.

L'Asia è un continente che presenta molte sfide missionarie, poiché tante persone non conoscono Gesù e vi sono molte situazioni che richiedono la luce del Vangelo, come la tratta di esseri umani, la povertà, le minoranze indigene, i giovani, la corruzione, ecc. Allo stesso tempo, è un continente con un potenziale missionario in crescita, con i suoi missionari che, sempre più numerosi, lasciano il continente e raggiungono altre nazioni, condividendo le loro esperienze di fede e di vita con altri popoli in tutto il mondo.

In questo contesto, la piccola presenza comboniana in Asia continua a svilupparsi lungo le linee della prima evangelizzazione, animazione missionaria e vocazionale e promozione della formazione. È un piccolo ma necessario contributo alle persone e alle Chiese dell’Asia e alla missione del nostro Istituto.

CENTRAFRIQUE

Ordinazione sacerdotale

Domenica 27 aprile 2014, nella cattedrale dell’Immacolata Concezione di Bangui, lo scolastico Aubert Gamende è stato ordinato sacerdote da Mons. Albert Vanbuel, vescovo della diocesi di Kaga-Bandoro (RCA). L’ordinazione inizialmente doveva svolgersi nel suo paese natale, N’délé, dominio dei ribelli Séléka. Purtroppo, però, i sacerdoti della parrocchia sono stati evacuati d’urgenza a Bangui e la parrocchia è stata saccheggiata. Né sono state praticabili le altre possibilità – ordinare Aubert nella sua diocesi di appartenenza, a Kaga-Bandoro, dove ha studiato, o a Dékoa, dove ha fatto il servizio missionario – a causa della presenza dei Séléka e degli anti-Balaka. Sembrava che la parrocchia di Sibut, a 156 km da Bangui, potesse essere il luogo adatto ma quando Aubert vi si è recato per prendere contatti con il parroco e la comunità cristiana, è stato cacciato dagli anti-Balaka. Alla fine, è stato ordinato a Bangui, dove apparentemente le cose vanno meglio. P. Aubert è il sesto sacerdote comboniano centrafricano dopo i padri Jonas Béka, Sylvain Songho, Claude Bernard Wakouzou, Médard Longba e Junior Billo. Dopo lo scolasticato a Kinshasa, RDC, ha svolto il servizio missionario nella parrocchia di Sant’Anna a Dékoa. Ora continuerà a lavorare nel suo Paese, nell’animazione missionaria e nella promozione vocazionale.

Situazione del Paese

P. Aubert è stato ordinato in un momento acuto di conflitto, iniziato nel gennaio 2014 fino alla nomina della nuova presidente ad interim Catherine Samba-Panza. Ma la tensione rimane alta a tutti i livelli con i Séléka, concentrati in gran parte del paese, e i gruppi anti-Balaka, che commettono violazioni dei diritti umani altrettanto odiose che quelle dei loro antagonisti e sono divenuti la fonte principale di violenza e d’instabilità in tutto il Paese. Le truppe ex-Séléka, sebbene siano state ritirate da molte grandi zone urbane del Centrafrica, rappresentano sempre una minaccia per le piccole città sprovviste di qualsiasi sorveglianza e per le zone rurali, soprattutto nel nord e nel nordest. La situazione continua ad essere incerta; solo alcune piccole regioni del Paese sono effettivamente garantite da un numero, comunque insufficiente e inefficace, di truppe francesi e MISCA. I centrafricani temono anche la presenza delle forze internazionali che fanno la politica dello struzzo.

Situazione della missione

Le nostre missioni sono diventate centri di accoglienza dei profughi, col rischio di essere bersaglio di uomini in divisa. La parrocchia di Mala, a 60 km da Dékoa, è stata sistematicamente saccheggiata dai Séléka. Il bilancio è di 30 morti e una decina di feriti. A Dékoa ci sono circa 2.000 profughi; a Grimari, più di 7.000; a Boda, circa 6.000; a Fatima, oltre 3.000; a Bimbo 2.600. In una situazione simile, evangelizzazione, attività caritative e costruzione della giustizia e della pace diventano priorità non negoziabili. Ma con quali mezzi cominciare?

CONGO

Itineranza parrocchiale per vivere la gioia del cinquantesimo

I comboniani della provincia sono invitati a vivere nella gioia un triplice anniversario: 150 anni del Piano di Comboni, 10 anni dalla sua canonizzazione, 50 anni di missione in Congo.

Dall’apertura del giubileo, nella parrocchia Mater Ecclesiae, cattedrale di Butembo, i comboniani comunicano la loro gioia in tutta la diocesi: sono in programma più di venti incontri nelle diverse parrocchie. Scopo di questa itineranza parrocchiale è innanzitutto far conoscere Daniele Comboni e il suo Piano per la Rigenerazione dell’Africa e poi parlare della famiglia comboniana (sacerdoti, fratelli, suore e laici).

Desideriamo far memoria dei nostri quattro martiri, Remo Armani, Lorenzo Piazza, Evaristo Migotti e Antonio Zuccali, uccisi durante la ribellione mulelista nel 1964: il sangue di questi missionari coraggiosi e di tante altre vittime continua a fecondare la Chiesa in Congo.

Tutti gli incontri vertono sul grande tema: Sulle tracce di san Daniele Comboni, in 50 anni di missione in Congo.

CURIA

Festa degli amici e benefattori

Domenica 4 maggio 2014 la comunità della Curia a Roma ha accolto festosamente i suoi amici e benefattori. Tra i momenti più significativi della festa c’è stata la testimonianza di P. Fermo Bernasconi.

P. Fermo ha parlato della sua esperienza nella Repubblica Democratica del Congo e ha ricordato alcuni avvenimenti della storia di questo Paese che, dall’indipendenza in poi, ha sempre vissuto in una situazione di guerra, violenza e divisione.

Alla conferenza è seguita la S. Messa. La giornata si è conclusa in refettorio con la condivisione di un pranzo fraterno.

Primo incontro annuale del Consiglio di Economia

Il Consiglio di Economia ha terminato i lavori della sua prima seduta annuale, tenutasi a Roma, presso la Casa Generalizia, dal 5 all’8 maggio. Il Consiglio si riunisce due volte l’anno (nei mesi di maggio e novembre) con il compito di eseguire un controllo accurato della contabilità, sia delle circoscrizioni che della Direzione Generale, e di indicare le scelte fondamentali di programmazione economica per l’Istituto, tenendo conto del contesto finanziario globale.

Erano presenti tutti i membri del Consiglio: P. Luigi Codianni (Italia), P. Torquato Paolucci, membro dell’Economato Generale, P. Luigi Gabaglio (Uganda), P. Manuel Ferreira Horta (Portogallo), Fr. João da Silva Ferreira, assistente dell’Economo Generale, P. Mario Locatelli (Italia), Fr. Raniero Iacomella, membro dell’Economato Generale, P. Timothée Hounake Kouassi (Togo), Fr. Daniele Giusti, Assistente Generale, P. Claudio Lurati, Economo Generale, Fr. Giuseppe Lagattolla, membro dell’Economato Generale, e P. Vítor Manuel Beco Anciães (Brasile).

Oltre all’esame del bilancio della Direzione Generale e dei bilanci delle circoscrizioni, il Consiglio ha avviato il processo di revisione del Direttorio Generale per l’Economia che dovrebbe terminare entro il prossimo Capitolo Generale. È stato anche dedicato del tempo alla riflessione sull’attualità, nell’ambito della gestione delle risorse economiche, del Piano per la Rigenerazione dell’Africa.

Il prossimo grande appuntamento per i confratelli impegnati nel servizio amministrativo è l’assemblea generale degli economi provinciali che si terrà a Roma nel mese di settembre.

Un’avventura da incubo

Per P. John Baptist Keraryo Opargiw, Segretario Generale della Formazione, il peggio sembra essere passato. Infatti, è appena stato dimesso dall'ospedale di Brescia, dove ha subito un intervento chirurgico – perfettamente riuscito – per una frattura all’omero sinistro. P. John Baptist rimarrà nella comunità di Brescia per un periodo di convalescenza. Riportiamo alcune notizie tratte dalla lettera che ha inviato ai confratelli della Curia per raccontare l’incidente di cui è stato vittima nella provincia del Tchad e ringraziare per le preghiere e i messaggi di confratelli, amici e familiari, che gli sono stati di grande conforto e aiuto in questi giorni difficili.

P. John Baptist si trovava in Tchad per predicare un corso di esercizi spirituali ai novizi finalisti francofoni presso il Jesuit Centre di Sarh, Rhoniers. Era stata una settimana molto bella con i quattordici novizi che l’11 maggio avrebbero fatto la loro prima professione. Terminati gli esercizi, nel pomeriggio di sabato 3 maggio, P. John Baptist era partito assieme al confratello togolese P. Kokouvi Fidèle Katsan Fodagni, Padre maestro del noviziato comboniano di Sarh, per raggiungere la nostra missione di Moissala, “con una Toyota Hilux doppia cabina. Eravamo su una strada dritta ma di terra battuta, a 80 km/h (non proprio eccesso di velocità, ma una velocità che può causare dei guai su una superficie non pavimentata), quando improvvisamente il conducente ha perso il controllo, l'auto ha sbandato a sinistra finendo fuori strada ed è andata a finire contro un grande albero”.

Dopo i primi soccorsi, sono iniziati i viaggi – in un Paese dove le distanze sono enormi – prima verso “l’ospedale di Moissala dove abbiamo ottenuto un po’ di pronto soccorso, flebo con antibiotici e antidolorifici. Poiché non vi era nessuna macchina per fare la radiografia i medici non potevano fare molto. Abbiamo trascorso una notte angosciosa e la mattina seguente abbiamo intrapreso un lungo viaggio (8 ore di strada) per arrivare all’ospedale regionale di Moundou. A tarda sera abbiamo fatto le necessarie radiografie che sono state esaminate il giorno seguente da un team di volontari chirurghi ortopedici francesi. Hanno subito trattato il polso fratturato di P. Fidèle. Per me, era necessario tornare in Italia per un trattamento specializzato”. Quindi, P. John Baptist è stato portato a N'Djamena, da dove – la sera stessa – è ripartito. Dopo un lungo volo attraverso Istanbul, è giunto a Milano Malpensa ed è stato poi accompagnato a Brescia dove, finalmente, ha potuto ricevere le cure adeguate.

ESPAÑA

Famiglia comboniana alla Fiera del libro

Dal 9 al 18 maggio si è svolta a Granada la Fiera del libro. Per la prima volta, la famiglia comboniana di Granada ha partecipato all’evento con uno stand, dove erano esposte le opere più importanti pubblicate dalla Editorial Mundo Negro (EDIMUNE).

Molte persone si sono avvicinate allo stand per avere informazioni sulla missione, per sapere qualcosa di più sul mondo africano o semplicemente perché sorprese che esistesse ancora la rivista Aguiluchos, che leggevano da bambini. L’evento è stato una grande opportunità per fare animazione missionaria.

ITALIA

8° Simposio di Limone – Quale missione comunichiamo?

Dal 22 al 25 aprile scorso trenta membri della famiglia comboniana delle province comboniane europee si sono riuniti a Limone sul Garda per riflettere su comunicazione e missione.

Il Simposio è stato arricchito da tre interventi di relatori specializzati.

Il primo relatore è stato Silvano Petrosino, professore all’Università Cattolica di Milano, che ha parlato delle “Dimensioni antropologiche della comunicazione”. P. Alberto Maggi, del centro Studi Biblici di Montefano, ha presentato il tema “La Parola si comunica e si fa carne”, menzionando anche il processo comunicativo dei primi cristiani nell’annuncio di Cristo risorto. Il comboniano spagnolo, Fr. Roberto Misas Ríos, è stato il terzo a parlare sul tema “Come comunicare oggi: linguaggio, tecniche, opportunità e sfide per la missio”, sottolineando l’evoluzione della comunicazione dal cartaceo alle nuove tecnologie digitali e alle reti sociali.

Inoltre c’è stata una tavola rotonda dei rappresentanti delle pubblicazioni missionarie comboniane in Europa – Nigrizia, Combonifem, Mundo Negro, Audácia, Sito “giovaniemissione” e Azione Missionaria – per sottolineare la ricchezza e la peculiarità di ogni rivista nel presentare la missione, oggi, in Europa e nel mondo. Il Simposio, come già in quelli precedenti, ha dato la parola ai partecipanti attraverso un laboratorio di ricerca e di condivisione, moderato dal comboniano P. Giulio Albanese e dal prof. Carmelo Dotolo, docente di teologia presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma.

Concluso il Simposio verso mezzogiorno del 25 aprile, la maggior parte dei partecipanti ha raggiunto Verona, per l’“Evento di pace e disarmo”.

KENYA

Corso di amministrazione per scolastici

Si è svolto dal 12 al 16 maggio presso lo Scolasticato internazionale comboniano di Nairobi, in Kenya, il terzo corso organizzato dall’Economato Generale per la formazione di scolastici e fratelli dei CIF su questioni amministrative, in linea con le richieste dell’ultimo Capitolo Generale del 2009. Il corso è stato condotto da P. Claudio Lurati, Economo Generale, e Fr. Daniele Giusti, Assistente Generale.

Articolato su cinque giorni, il corso ha coperto una varietà di argomenti che spaziano dalle pratiche contabili e dalla conoscenza delle rilevanti disposizioni di legge sia canonica che civile alla conoscenza degli assetti organizzativi e alle disposizioni del codice deontologico. Hanno partecipato gli scolastici e i fratelli con i loro rispettivi formatori.

Fr. Daniele Giusti resterà in Kenya fino al 27 maggio. Poi andrà in Uganda per partecipare all’ordinazione episcopale di Mons. Damiano Giulio Guzzetti, comboniano, nominato recentemente da Papa Francesco vescovo per la diocesi di Moroto, in Karamoja (Uganda).

MEXICO

Prima professione religiosa

Sabato 10 maggio i novizi Christian Luis Fuentes Valdivia (provincia del Messico), Eduardo Revolledo (provincia del Perù-Chile), Ronaldo Ferreira (provincia del Brasile), Wedipo Paixão (provincia del Brasile) hanno emesso la prima professione religiosa. La solenne concelebrazione eucaristica si è svolta nella cappella del noviziato ed è stata presieduta dal provinciale, P. Erasmo Norberto Bautista Lucas. Hanno partecipato diverse persone vicine alla comunità del noviziato, i seminaristi del seminario minore di Sahuayo accompagnati dai loro formatori (P. Rafael Güitrón Torres e P. Francisco Javier Ochoa Gracián, oltre a P. Pablo Rodrigo Reveles Vázquez della pastorale vocazionale), i postulanti con il loro formatore, P. Antonio López, e molti comboniani provenienti dalle comunità vicine a Città del Messico: P. Giuseppe Infante e P. Javier Alvarado Ayala, di Cuernavaca, P. Jorge Donato Decelis Burguete, della comunità del CAM, i membri della casa provinciale e un buon numero di religiose.

Dopo la celebrazione è stato offerto a tutti un bel pranzo all’aria aperta. Molto apprezzata è stata la presenza di P. Saverio Paolillo, giunto qualche giorno prima dal Brasile proprio per questa occasione.

MOÇAMBIQUE

Ordinazione sacerdotale

Il 10 maggio 2014, José Alberto Intuela Sagras, 34 anni, è stato ordinato sacerdote nella parrocchia della Sagrada Família della sua città natale, Quelimane, in Mozambico. Alla solenne Eucaristia, presieduta dal vescovo della diocesi, Mons. Hilário da Cruz Massinga, ha partecipato un gran numero di comboniani, verbiti, dehoniani, cappuccini e alcuni sacerdoti diocesani.

Nella sua omelia, Mons. Massinga ha sottolineato la dimensione missionaria della Chiesa mentre il provinciale del Mozambico, P. José Luis Rodríguez López, ha ringraziato e invitato a pregare per tutti i giovani di Quelimane “perché possano ascoltare, attraverso questo evento, la voce del Signore”.

Il giorno seguente, circondato dai familiari, dagli amici e dai fedeli della parrocchia, P. José Alberto ha celebrato la sua Prima Messa. Dopo un breve periodo di vacanza, partirà per il Ciad, al quale è stato destinato.

SOUTH AFRICA

Cerimonia di laurea al Collegio St. Augustine

Il 9 maggio 2014, nel Collegio St. Augustine, Durban, è stata conferita la laurea in “Filosofia per la cultura e l’istruzione” a P. Melese Tumato Shulla che ha presentato una tesi su comprensione e pratica del concetto di servant-leadership da parte dei presidi di alcune scuole cristiane del Sudafrica.

Il lavoro di ricerca di P. Melese è stato riconosciuto come un solido contributo alle politiche educative nel contesto sudafricano sia dal supervisore del Collegio che dall’esaminatore esterno dell’Università di Kwazulu Natal. P. Johann Maneschg ha rappresentato la famiglia comboniana alla cerimonia di laurea.

Celebrazioni

La gratitudine era il sentimento presente in tutti i Comboniani, sacerdoti e suore della diocesi di Witbank, riuniti a Maria Trost, Lydenburg, il 16 maggio. Maria Trost è il luogo in cui i Comboniani si insediarono al loro arrivo in Sudafrica l’11 febbraio 1924. Alla fine dell’assemblea provinciale (12-16 maggio) i Comboniani hanno lanciato l’Anno Comboniano, per celebrare i 150 anni del Piano di Comboni e i 90 anni della loro presenza nel Paese. Oltre a queste due celebrazioni, si sono festeggiati anche i 50 anni di sacerdozio di P. Konrad Nefzger e i voti perpetui di un confratello sudafricano, lo scolastico Kgomotso Ronnie Sebopela.

P. Konrad è uno dei comboniani più anziani in Sudafrica, assieme a P. Anton Graf e a P. Benno Singer. Lo Sc. Kgomotso è il frutto di molti anni di duro lavoro nell’animazione missionaria. Allo stato attuale, i confratelli sudafricani sono solo otto. Siamo certi che altri si uniranno alla nostra famiglia.

Il vescovo della diocesi, Mons. Giuseppe Sandri, ha presieduto l’Eucaristia durante la quale abbiamo ricordato i primi missionari arrivati in Sudafrica nel 1924 e tutti i confratelli che ci hanno preceduto. Molti di loro sono ora sepolti nel cimitero di Maria Trost. Erano presenti alla celebrazione numerosi sacerdoti diocesani e tutti i sacerdoti e fratelli della provincia.

Lo Sc. Kgomotso è stato ordinato diacono il 18 maggio nella missione comboniana di Waterval, dove aveva fatto il servizio missionario. Il celebrante principale, anche questa volta, è stato Mons. Sandri. Il diacono Kgomotso sarà ordinato sacerdote il 22 novembre, nella sua parrocchia di Mabopane, Pretoria.

SOUTH SUDAN

Un nuovo Istituto religioso

Quattro religiose appartenenti alle Suore Francescane di S. Elisabetta (FSE) sono arrivate in Sud Sudan. Il numero degli Istituti di Vita Consacrata nel paese è salito a 41. Complessivamente i membri delle comunità religiose, uomini e donne, che lavorano nel Paese sono circa 400. Le quattro suore sono arrivate nella missione di Tali il 30 aprile, festa di nostra Signora d’Africa, stabilendosi tra la popolazione Mundari, nell’arcidiocesi di Juba.

Nel febbraio 2014, infatti, la Conferenza Episcopale ha chiesto ai “responsabili delle congregazioni e istituti religiosi di prendere in considerazione la possibilità di venire nelle diocesi del Sud Sudan, in particolare in quella di Malakal, per aiutare a costruire comunità cristiane”. Malakal è la diocesi più vasta del Paese e la meno evangelizzata. Ha un grande bisogno di missionari.

Incontro dei pastoralisti dell’Africa orientale

Un gruppo di comboniani e comboniane impegnati nella evangelizzazione dei gruppi etnici pastoralisti in Kenya, Uganda, Etiopia e Sud Sudan si sono incontrati a Juba per un seminario di quattro giorni (6-9 maggio), sul tema dell’evangelizzazione dei popoli pastoralisti o seminomadi dell’Africa orientale. Erano presenti P. Mariano Tibaldo, Segretario Generale dell’Evangelizzazione, e P. Julio Ocaña Iglesias, provinciale dell’Etiopia, incaricato del settore dell’evangelizzazione per l’APDESAM. L’obiettivo era di elaborare una visione e un approccio comuni nell’evangelizzazione di tali popolazioni.

I missionari hanno condiviso alcune esperienze positive, gli insegnamenti che ne hanno tratto e i cambiamenti di cui sono stati testimoni nella cultura di queste popolazioni dove il Vangelo ha iniziato a produrre i suoi primi frutti.

L’accordo di pace

Un importante accordo di pace è stato firmato ad Addis Abeba il 9 maggio 2014 per porre fine al conflitto che dura da cinque mesi in Sud Sudan. L’accordo è stato raggiunto dopo il primo incontro faccia a faccia tra i due principali contendenti. È stato mediato da IGAD (Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo).

Il presidente Salva Kiir Mayerdit, l’ex vice-presidente Riek Machar Teny (all’opposizione), l’arcivescovo cattolico di Juba, Mons. Paulino Lukudu Loro, e l’arcivescovo della chiesa episcopale, Daniel Deng Bul, hanno pregato assieme tenendosi per mano di fronte a numerosi testimoni, prima di firmare l’accordo di pace. Sulla messa in atto di questo cessate il fuoco ci sono speranze e scetticismi. Se da un lato, infatti, le parti in conflitto dicono di essere impegnate per la pace, dall’altro, ci sono ancora tensioni e accuse di scontri in corso in alcune zone.

Associazione dei Superiori Religiosi

L’Associazione dei Superiori Religiosi del Sud Sudan ha tenuto un workshop di due giorni sulle Piccole Comunità Cristiane come modello di Chiesa nel paese. Hanno partecipato più di 75 religiosi, uomini e donne, provenienti da diversi Istituti.

I religiosi hanno anche tenuto la loro prima Assemblea generale annuale nella quale hanno discusso questioni importanti relative all’Associazione. P. Daniele Moschetti, superiore provinciale del Sud Sudan, è stato confermato presidente per altri due anni. Mons. Roko Taban, Amministratore Apostolico della diocesi di Malakal, ha partecipato alla riunione e informato i presenti della difficile situazione della sua diocesi.

A conclusione, i religiosi hanno diffuso un messaggio di solidarietà, pace e speranza rivolto a “ogni bambino, ogni donna, ogni uomo, ogni persona anziana che è stata colpita dalla violenza nel Sud Sudan nel corso degli ultimi cinque mesi”. Nel messaggio si esprime apprezzamento e gratitudine alle Chiese e alle agenzie umanitarie presenti e operanti nel Paese. Si condanna fermamente ogni tipo di violenza e atrocità. Nella conclusione si invitano tutti, senza distinzione di etnia, colore o credo, a vivere in pace e armonia e a cercare la soluzione dei problemi attraverso mezzi non violenti.

TCHAD

Assemblea di delegazione

Dopo quasi quattordici anni di vita come provincia, il Tchad è diventato delegazione dal 1 gennaio 2014. La prima assemblea di delegazione si è svolta dal 5 al 9 maggio, presso il centro di accoglienza delle Suore Francescane di Donia, nella diocesi di Goré.

I lavori sono iniziati con un’analisi sociopolitica, sociale e religiosa del Tchad da parte di Mons. Miguel Angel Sebastián Martínez, vescovo di Laï e amministratore della diocesi di Doba. All’assemblea hanno partecipato 25 confratelli fra cui anche il vescovo emerito di Doba, Mons. Michele Russo, che ora è stato destinato alla comunità di Bodo, nella diocesi di Doba.

L’assemblea, durante la quale si è valutato e rivisto il piano sessennale, si è conclusa con una celebrazione eucaristica presieduta dal superiore della delegazione, P. Pietro Ciuciulla.

Domenica 11 maggio, nella parrocchia comboniana di San Kizito, di Bégou, 14 confratelli di cinque nazionalità (Ghana, Benin, Togo, RDC e Tchad) hanno emesso i primi voti. La comunità cristiana della parrocchia ha partecipato con gioia alla cerimonia. Ricordiamo che il noviziato Santa Croce di Sarh è stato eretto dalla Direzione Generale nel 2010; si tratta quindi del secondo gruppo di giovani che compie questo passo: ormai la delegazione del Tchad partecipa a pieno titolo alla formazione di base dei futuri comboniani.

Il prossimo appuntamento è per il 28 giugno 2014, con l’ordinazione sacerdotale del terzo comboniano del Tchad, P. Alfred Mbaidjide, che ha fatto gli studi teologici a Bogotá, Colombia.

TOGO-GHANA-BENIN

Simposio missionario

Nell’ambito della celebrazione del Giubileo d’oro per l’arrivo dei Comboniani in Togo, è stato organizzato a Lomé un simposio missionario per offrire alle Chiese locali una riflessione qualificata sulla Missione. Il simposio si è svolto il 16 e 17 maggio nella sala “Agora Senghor” della comunità St. Jean Apôtre, sul tema: “Evangelizzazione e Parola di Dio”. Gli animatori sono stati Mons. Barthélemy Adoukounou (Benin), segretario del Pontificio Consiglio della Cultura a Roma, e P. Paulin Poucouta (Congo Brazzaville), biblista, professore all’Università Cattolica di Yaoundé, in Camerun.

I numerosi partecipanti – vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici, seminaristi, giovani – hanno seguito con interesse i due conferenzieri. Mons. Adoukounou, partendo dall’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium ha posto l’accento sulla centralità dell’incontro con Cristo per l’annuncio della Buona Novella. In diversi momenti ha fatto riferimento a san Daniele Comboni che ha saputo entrare nella sofferenza dell’Africa del suo tempo e lanciare il suo Piano per la rigenerazione del continente.

P. Poucouta, con un linguaggio semplice e comprensibile, ha preso in esame la Parola al centro della vita d’Israele, della Chiesa e della comunità cristiana.

C’è stato anche un dialogo con gli interlocutori, ricco di domande interessanti, che hanno contribuito ad approfondire il tema scelto, in vista di un rinnovato impegno ecclesiale e missionario.

Giubileo d’argento

Grande festa ad Adidogome (Lomé), domenica 18 maggio: la parrocchia ha celebrato il giubileo d’argento della consacrazione della chiesa parrocchiale Maria Madre del Redentore, avvenuta il 16 aprile 1989. L’Arcivescovo di Lomé, Mons. Denis Amuzu Dzakpah, ha presieduto l’Eucaristia assieme a Mons. Julien Kouto, Vescovo emerito di Atakpame, al superiore provinciale, ai confratelli e ad altri sacerdoti. Una grandissima folla era presente con tanta gioia nel cuore per ringraziare il Signore per questi venticinque anni di storia e d’impegno missionario.

Fin dall’arrivo dei Comboniani in Togo (1964), tutta la zona era stata affidata alle cure pastorali dei confratelli di Kodjoviakope. Con la presenza del Postulato (1984), il lavoro pastorale divenne più intenso fino alla consacrazione della chiesa parrocchiale e all’erezione di Adidogome come parrocchia autonoma (1989). Attualmente la parrocchia, oltre al centro, conta 24 stazioni secondarie. In questi anni, sono nate due nuove parrocchie, Avedzi e Sanguera, e altre due sono in cantiere.

Adidogome è una parrocchia missionaria con tante vocazioni sacerdotali, missionarie, religiose. I giovani sono migliaia e molti di loro vivono con entusiasmo il loro impegno cristiano, aperti alla chiamata del Signore.

Preghiamo per i nostri defunti

LA SORELLA: Suor Mariantonia (Amalia), di P. Vittorio Barin (I).

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Teresina Zampiva; Sr. M. Bona Mazzola.