Lettera del Superiore Generale y del suo Consiglio alle Province comboniane di Brasile

Roma 30 giugno 2010

PP. Alcides Costa e Codianni Luigi
Confratelli Comboniani in Brasile

Carissimi confratelli,

Un saluto con i nostri migliori auguri nel Signore.

Vi scrivo in nome del Consiglio Generale per unirci a voi nella celebrazione che ricorda il 25 anniversario della morte di padre Ezechiele Ramin il prossimo 24 Luglio.
Sappiamo che l’esempio e il ricordo di questo nostro confratello sono stati presenti durante tutti questi anni e ancora oggi continua a essere un modello per molti cristiani che cercano di vivere la loro fede insieme all’impegno per la costruzione di un mondo più giusto e fraterno.
Con molta semplicità possiamo dire che anche noi siamo testimoni della vittoria della vita che non ha potuto essere distrutta con l’assurda violenza della morte.

La memoria di Ezechiele è viva e custodita come una ricchezza in tantissime comunità cristiane, gruppi, associazioni, tribù indigene, “Movimento Sem Terra”, e Centri di formazione in Brasile. Di fatto, il ricordo della sua passione missionaria conosciuta da tanti di noi comboniani e da altri che hanno accompagnato la sua vita, appaiono ora non soltanto come un ricordo, ma come la presenza di un dono che il Signore continua a offrirci attraverso la storia di questo missionario.

Molti cristiani lo ricordano e fanno di quest’anniversario un momento di celebrazione è anche per noi missionari comboniani è un’occasione per ringraziare il Signore del dono di Ezechiele alla nostra famiglia missionaria.
Il suo esempio di entusiasmo e di radicalità missionaria è una provocazione che senza dubbio ci obbliga a camminare sulla strada di un impegno più deciso in favore dei più poveri e abbandonati là dove siamo presenti.
Il ricordo della sua morte ci sfida anche a non dimenticare che la missione vera e quella che viene accettata con gioia ed è vissuta con passione, portando nel cuore l’unico desiderio di collaborare nella costruzione del Regno. E’ la missione che diventa l’assoluto nella nostra vita, liberandoci di tutto per mettere anche la nostra vita a disposizione dei fratelli e sorelle ai quali il Signore continua a inviarci come testimoni del suo amore.

Ezechiele è stato un missionario che ha vissuto la sua consacrazione fino in fondo e non si è tirato in dietro. Ha offerto la sua vita per amore al Signore e ai fratelli che in pochissimo tempo hanno saputo guadagnarsi il suo cuore e l’hanno aiutato a scoprire il volto di Dio in quelli che vivono nella sofferenza, nella dimenticanza, nell’ingiustizia e spesso nell’oblio.
Sappiamo che il suo esempio di radicalità missionaria e la sua dedizione in favore dei più abbandonati continua a servire di stimolo per molti cristiani nelle comunità che cercano di vivere fedelmente l’impegno cristiano nella costruzione di una società più giusta e fraterna, e aldilà del ricordo, rimane la figura del prete e del missionario che ha saputo vivere una esperienza di profonda comunione con il suo popolo.
Ci auguriamo che questo esempio continui ad aiutarci a vivere il nostro impegno missionario sempre attenti al grido dei più poveri.
Il ricordo di Ezechiele sarà sicuramente per la Famiglia Comboniana presente in Brasile e per l’Istituto intero un’occasione per ringraziare, ma anche per rinnovare il nostro desiderio di consacrare tutta la nostra vita al servizio del Vangelo, impegnandoci anche noi nella costruzione di un’umanità più fraterna e giusta.
Ringraziamo di nuovo insieme con voi il dono di Ezechiele e ci auguriamo che il suo ricordo sia mantenuto nella chiesa del Brasile e nel nostro Istituto come una figura che ci sfida a vivere sempre più in profondità la nostra vocazione missionaria.
Auguriamo che il sangue di Ezechiele versato in terra di missione si trasformi in seme di tante vocazioni missionarie e in vita nuova per tutti i cristiani che sono in cammino e s’impegnano nella costruzione di una Chiesa dove si vivono i valori dell’amore e della giustizia e dove tutti sono riconosciuti come figli di Dio.

Uniti a voi in Cristo missionario.

P. Enrique Sánchez G. Mccj
Superiore Generale e Consiglio