Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù
DIREZIONE GENERALE
Segretariati Generali
Segretariato Generale per la Formazione
La commissione tematica della formazione si è riunita a Limone sul Garda dal 1 al 10 settembre 2008. La commissione si era incontrata una prima volta dal 3 al 10 gennaio scorso a Roma nella casa generalizia per cercare di intravedere un cammino di preparazione per il prossimo XVII Capitolo Ordinario Speciale.
Per coinvolgere i confratelli, le province e le delegazioni era stata preparata una lettera con alcune domande su quattro tematiche considerate come la chiave di lettura della realtà attuale per la formazione comboniana oggi. I temi scelti erano: i giovani, gli educatori (promotori vocazionali e formatori), le comunità vocazionali e il modello formativo. Un quinto aspetto lasciava la porta aperta per poter presentare qualsiasi altra riflessione o proposta. Sono giunte 35 risposte tra province e delegazioni, scolasticati, formatori, altri confratelli. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno collaborato nella ricerca e nella riflessione.
A Limone, la commissione (P. Tesfaye Tadesse, P. Giorgio Padovan, P. Jesus Villaseñor, P. Stephane Kamanga, P. Luis Alberto Barrera Pacheco, Fr. Marco Binaghi, P. Girolamo Miante) con la presenza e la collaborazione preziosa di P. Odelir José Magri, assistente generale, ha potuto elaborare, nel clima sereno della casa del Fondatore, una sintesi di tutto questo prezioso materiale. Ne è risultato un documento che, pur confermando il cammino di questi ultimi anni, apre ora all'approfondimento di alcuni aspetti e proposte che si vorrebbero presentare all'appuntamento del prossimo Capitolo.
Un'intuizione interessante è quella di poter mettere insieme il modello educativo che si sta cercando d'implementare nelle varie tappe formative e che trova la sua sorgente nei documenti comboniani ispiratori (RV, Ratio Fundamentalis, Verifica della formazione...) con quel cammino di Missione che stiamo riscoprendo nella Ratio Missionis. Il documento di lavoro di questi giorni sarà passato, prossimamente, alla commissione preparatoria del Capitolo Generale che si riunirà a Roma nei primi giorni di novembre. La commissione ha lavorato anche sul testo della Ratio Fundamentalis per suggerirne nuove formulazioni e cambiamenti in sintonia con i tempi.
Un grazie sincero alla comunità di Limone per l'accoglienza e l'attenzione per permetterci un fruttuoso lavoro. L’intercessione e la preghiera di San Daniele Comboni ci sono state vicine!
Segretariato Generale per l’Evangelizzazione
Sintesi delle proposte continentali del discernimento in comune
Dopo il cammino fatto nelle comunità con le sintesi provinciali e continentali, le due Commissioni della RM, Ristretta e Allargata, si sono riunite dal 5 al 15 settembre 2008 a Venegono Superiore per la sintesi finale di questa fase del discernimento in comune. Hanno presentato anche alcune proposte per vivere il processo da settembre 2008 fino al Capitolo Generale.
Questi i partecipanti, di otto nazionalità, che vivono e lavorano nei quattro continenti in cui siamo presenti: P. Sebhatleab Ayele Tesemma, P. Daniel Cerezo Ruiz, P. Giovanni Zaffanelli, Fr. Joel Cruz Reyes, P. Víctor Manuel Aguilar Sánchez, P. Simon Mwaura Mbuthia, Fr. Johann Eigner, P. John Baptist Keraryo Opargiw, P. Corrado Masini, P. Jorge Oscar García Castillo e P. Enrique Javier Rosich Vargas. Non era presente, per motivi di salute, P. Rafael González Ponce. Come segretario dell’incontro è stato invitato P. Ismael Piñón López.
Si è tentato di essere il più fedeli possibile a ciò che ogni provincia e continente aveva espresso. Le proposte, frutto della preghiera in comune e di un discernimento serio e legato alla realtà in cui ognuno vive, proprio per questi motivi continuano ad essere valide nei rispettivi contesti.
Vi sono temi che compaiono con insistenza e, a volte, si ripetono. Vanno lasciati così come sono, perché crediamo che rispondano a preoccupazioni comuni a tutti noi. Inoltre, queste convergenze dimostrano che il cammino di discernimento è stato fatto in maniera seria e impegnata dai confratelli.
Questo lavoro preparato dalle Commissioni della Ratio Missionis sarà consegnato alla Commissione preparatoria del Capitolo, come stabilito dal Consiglio Generale.
Il processo della RM non si conclude con questa sintesi. Ora abbiamo davanti un anno intero per preparare il Capitolo Generale. Dobbiamo mantenere vivo questo desiderio di camminare che si è visto riflesso nel lavoro fatto finora. Dobbiamo continuare ad avere un atteggiamento aperto, di ascolto e attenzione, poiché lo Spirito continua a parlarci.
Professioni perpetue
Fr. Damiano Mascalzoni (I) Verona (I) 20.07.2008
Opera del Redentore
Ottobre 01 – 15 P 16 – 31 RSA
Novembre 01 – 07 SS 08 – 15 TC 16 – 30 T
Intenzioni di preghiera
Ottobre - Perché l’amore di Comboni per la Chiesa ci guidi a servire le Chiese locali, animandole ad aprirsi sempre più alla missione ad gentes. Preghiamo.
Novembre - Perché la testimonianza di vita delle nostre sorelle e fratelli defunti ci sproni nel donarci senza riserve alla missione di Dio. Preghiamo.
CENTRAFRIQUE
Bangui. Notre Dame de Fatima: forum dei giovani
Dal 27 al 31 agosto 2008, nella parrocchia di Notre Dame de Fatima, si è svolto il secondo forum dei giovani sul tema “Sarete miei testimoni” (At 1,8). Così, 156 giovani della parrocchia e di quattro diocesi della RCA si sono ritrovati per pregare e riflettere sui problemi concreti della loro vita quotidiana. Dopo la Messa di apertura, presieduta da Mons. Javier Fernandez, segretario della Nunziatura Apostolica, i partecipanti si sono recati nel collegio Notre Dame de Chartres dove per cinque giorni hanno fatto esperienza di un triplice incontro: con Dio, con gli altri e ciascuno con sé stesso. Questi, i momenti che hanno scandito le giornate: la celebrazione eucaristica, le conferenze e i dibattiti, l’ascolto di testimonianze, la proiezione di film e momenti di svago. È intervenuto, fra gli altri, Mons. François-Xavier Yombandje, vescovo di Bossangoa, che ha parlato ai giovani della realtà centrafricana: attraverso una diagnosi chiara della situazione allarmante della società, con le sue ferite e le sue sofferenze, ha proposto un nuovo tipo di giovane cattolico per edificare un nuovo tipo di società.
L’intervento di Mons. Juan José Aguirre Muñoz, Comboniano e vescovo di Bangassou, è stato incentrato su Cristo, luce per i giovani. “Più procediamo verso questa luce, più la irradiamo e ne veniamo trasformati”. Il contatto costante con questa luce si chiama preghiera personale. Durante il forum, è stata anche offerta ai giovani la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione e gustare il perdono di Cristo, amico fedele. Domenica 31 agosto, tutti i partecipanti, nel corso di una cerimonia, hanno assunto l’impegno di testimoniare Cristo, ciascuno nel proprio ambiente. Durante la Messa conclusiva, presieduta da P. Léonard Ndjadi Ndjate, Comboniano e cappellano dei giovani, venuti, numerosi, dalle diverse parrocchie della capitale, è stato celebrato anche il matrimonio di una giovane coppia, in un clima di grande emozione e gioia. Era presente anche una delegazione del ministro della gioventù, oltre che autorità comunali, religiosi, religiose e parrocchiani. Dopo la Messa, si è condiviso un pasto fraterno al quale erano presenti i partecipanti al forum, i responsabili delle CEB, i neosposi e gli invitati. L’appuntamento per il terzo forum è previsto per il 2010.
CONGO
Attacco alla missione di Duru
La zona di Dungu, nell’estremo nord-est del Congo, la scorsa settimana è stata teatro di gravi attacchi contro alcuni villaggi (Duru, Kiliwa e Nimba) da parte dei ribelli ugandesi del Lord’s Resistance Army (LRA), nei quali sono morte oltre una decina di persone e circa un centinaio sono state rapite. Ovunque c’è paura e dolore. Le scuole restano chiuse e si sta ancora facendo il censimento della gente fuggita per paura di nuovi attacchi. Queste violenze (la più grave avvenuta nella notte tra il 17 e il 18 settembre) sono perpetrate dagli uomini del LRA che sono nascosti nel parco della Garamba, non lontano dal confine con il Sud Sudan. Si stima che i guerriglieri siano circa 900. Uccidono a sangue freddo con machete, asce e pugnali; bruciano scuole e case; distruggono beni di ogni genere: moto, biciclette, bidoni di olio di palma; rapiscono alunni, insegnanti e adulti. Hanno anche fucili e mitragliatrici, armi che però usano per azioni militari.
LRA è il movimento ribelle del Nord Uganda guidato da Kony. Aveva le sue basi di appoggio nel Sud Sudan. Gli accordi tra Sud Sudan e Khartoum l’hanno lasciato allo scoperto. Si sente braccato e isolato a livello internazionale e non ha più i tradizionali appoggi, palesi o nascosti, di quando operava in Uganda. Il governo di Khartoum non lo sostiene più, Kampala e Kinshasa gli sono contro. E allora esce allo scoperto, mostra il suo vero volto e dice con i fatti che la violenza è stata spostata dal Nord Uganda al nord-est del Congo. Questo fenomeno non è casuale, ma indica che le trattative, così come vengono condotte, non fanno altro che spostare la violenza del LRA da un paese all’altro.
Nonostante il dispiegamento di alcuni reparti dell’esercito congolese e il supporto logistico e aereo della Missione Onu in Congo (Monuc), soprattutto intorno ai principali centri abitati della zona, a cominciare da Dungu, la popolazione locale si sente abbandonata. A preoccupare di più è la sorte dei numerosi scolari, prevalentemente ragazzini tra i 10 e 15 anni d’età e dei bambini, prelevati dai ribelli dopo gli attacchi e usati per trasportare le loro cose. Nei giorni scorsi anche il Fondo per l’infanzia delle Nazioni Unite (Unicef) ha lanciato un appello ai ribelli per la liberazione dei minori rapiti.
Tra le persone fuggite dalle violenze nella zona di Dungu, molte hanno trovato riparo oltre confine in Sud Sudan. Tra queste anche tre missionari comboniani, due italiani e un sudanese, presenti a Duru al momento dell’attacco. P. Ferruccio Gobbi è stato legato, interrogato e picchiato. Gli sono stati portati via gli occhiali, l’orologio, e le scarpe. Ora i tre sono in salvo.
La missione comboniana di Duru, una delle più antiche dell’intera area, e altre strutture collegate ai religiosi hanno subito gravi danni a causa degli incendi appiccati dai ribelli, prima di fuggire per tornare a nascondersi nella boscaglia. L’edificio più vecchio e più grande della parte abitata è stato dato alle fiamme. Le lamiere del tetto si sono fuse. Non rimangono che mattoni anneriti. In quell’edificio si trovavano anche le stanze e gli uffici dei missionari. L’ufficio parrocchiale e gli altri locali della missione non sono stati danneggiati.
KHARTOUM
Il Cardinale di Khartoum rinnova una tradizione comboniana
Il 14 settembre 2008, una grande folla di alcune migliaia di persone si è radunata nel piazzale di fianco alla cattedrale di Khartoum. L’occasione: rinnovare la consacrazione dell’arcidiocesi al Sacro Cuore. Questo gesto, che si ripete ormai da 5 anni, è una tradizione recuperata dal Comboni.
La consacrazione del Vicariato al S. Cuore fu una delle iniziative pastorali di Comboni, ancora pro-vicario apostolico dell’Africa Centrale. La consacrazione avvenne a El Obeid in occasione della festività dell’Esaltazione della Croce, il 14 settembre 1873. Comboni curò la preparazione nei dettagli: scrisse una lettera pastorale alla comunità diocesana e chiese agli agenti pastorali di premettere un triduo di preparazione in cui si spiegava ai fedeli il significato del gesto. Inoltre, chiese a P. Ramière che gli scrivesse la formula di consacrazione e ciò non tanto per avere una bella formula, quanto sopratutto per assicurarsi la partecipazione spirituale degli Associati dell’Apostolato della Preghiera. Comboni dava molto importanza a questa consacrazione: “Occorre che il Divin Cuore di Gesù riconduca all’ovile della salvezza tutte queste pecore smarrite. Per ottenere questo miracolo mi propongo di cominciare la mia missione con una consacrazione solenne di tutto il mio Vicariato a questo Cuore infinitamente misericordioso” (S 3049).
La lettera pastorale in vista della consacrazione si concludeva così: “Affinché poi resti a perenne memoria questa solenne consacrazione del Vicariato al S. Cuore di Gesù, ordiniamo che in tutte le chiese del vicariato in ogni primo venerdì del mese venga ripetuta parimenti davanti al Santissimo in perpetuo questa formula di consacrazione” (S 3329).
Nel 2004, a 131 anni di distanza da quella prima consacrazione, il cardinale Gabriel Zubeir Wako, successore di Comboni sulla cattedra di Khartoum, si chiese come mai questa consacrazione che avrebbe dovuto essere rinnovata ogni primo venerdì del mese in perpetuo, fosse caduta in disuso. In una lettera pastorale scrisse: “Dovremmo ricordare che la nostra tradizione culturale richiede che i figli portino a compimento le istruzioni dei loro antenati”. Fu così che a cominciare dal 14 settembre 2004, ogni anno, a Khartoum si rinnova l’atto di consacrazione dell’arcidiocesi al S. Cuore. La tradizione sta diventando un appuntamento importante del cammino diocesano. Quest’anno è stato il quinto anno. Varie migliaia di fedeli hanno partecipato. Il fatto nuovo di quest’anno è stato uno sforzo di personalizzare l’atto di consacrazione per cui anziché leggere una formula, i fedeli sono stati invitati a sostare in silenzio per alcuni minuti davanti al Santissimo Sacramento e a un grande crocifisso, esprimendo la propria consacrazione nella concretezza delle situazioni personali o della propria comunità.
NAP
Il Cardinale dell’Honduras visita Cincinnati
Il Cardinale dell’Honduras, Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, è venuto di recente a Cincinnati per presentare alcune riflessioni e spunti di dialogo sulla giustizia e la solidarietà verso gli immigrati e sull’insegnamento della Chiesa riguardo alle riforme dell’immigrazione. Il Cardinale Maradiaga è molto conosciuto per la costante campagna che porta avanti a favore dei diritti umani dei poveri e per lo spirito dinamico della sua pastorale. Durante la sua permanenza a Cincinnati, ha visitato la comunità ispanica di S. Carlo, celebrando la S. Messa nella spianata dove si svolgeva la sagra del più importante evento annuale di beneficenza della comunità.
Il Vescovo di Asmara visita Cincinnati
A settembre, il Vescovo comboniano di Asmara, Eritrea, Mons. Menghesteab Tesfamariam, ha visitato il Comboni Mission Center di Cincinnati.
Il suo intenso programma, che comprendeva in modo particolare la visita alle comunità dei cattolici eritrei negli Stati Uniti, gli ha permesso di sostare solo due giorni al CMC, ma gli ha offerto l’opportunità di riposarsi, di far visita ai Comboniani e al personale del Centro e di condividere con loro le sue esperienze di vescovo in Eritrea.
Anche l’uragano “Ike” visita Cincinnati
Una visita a sorpresa – tutt’altro che piacevole – è stata invece quella dell’uragano “Ike”, che è salito dal Texas e ha fatto sentire la sua potenza attraverso l’Ohio, lasciando più di mezzo milione di persone senza elettricità per una settimana. Il Comboni Mission Center ha dovuto attendere sei giorni prima che ritornasse la luce e parecchi pini e cedri della proprietà sono stati divelti dal vento che a volte soffiava a più di 100 km orari. Grazie al cielo, nessuno di noi è rimasto ferito, ma la comunità ispanica ha dovuto interrompere la sagra di beneficenza con una grande perdita economica.
PORTUGAL
Congresso Missionario Nazionale
I partecipanti al Congresso Missionario Nazionale hanno chiesto alla Conferenza Episcopale Portoghese di preparare un documento per la Missione in Portogallo e hanno proposto che ogni diocesi promuova un Congresso Missionario Diocesano.
Queste proposte fanno parte di un documento conclusivo presentato alla fine del Congresso, svoltosi a Fatima dal 3 al 7 settembre sul tema “Portogallo, squarcia gli orizzonti, vivi la Missione”. Erano presenti circa 800 congressisti, in gran parte missionari e missionarie e laici e laiche legati a Istituti missionari e diocesani, ma anche gruppi di giovani e alcuni sacerdoti diocesani. Da sottolineare la presenza di diversi vescovi, alcuni dei quali sono rimasti durante tutto il corso dei lavori.
Il vescovo di Algarve, Mons. Manuel Neto Quintas, ha proposto al Congresso di incentivare l’esperienza missionaria “ad tempus” di parroci diocesani e che ciascuna diocesi abbia un Segretariato delle Missioni che promuova e dinamizzi le varie iniziative di animazione missionaria. A livello nazionale ha suggerito il lancio di un “Osservatorio della Missione” con l’obiettivo di far sì che la Chiesa sia sempre attenta e vigile davanti alle realtà missionarie.
Durante il Congresso, si è svolta anche la Fiera del Volontariato, nella quale 27 entità che promuovono il volontariato missionario hanno potuto esporre, in sei sale, i loro progetti di sviluppo e i prodotti tipici dei paesi in cui lavorano, come pure poster e pubblicazioni sulle loro attività.
TCHAD
Situazione socio-politica del Tchad dopo il febbraio 2008
La situazione sociopolitica in Tchad si può definire, per alcuni, di status quo, nel senso che non ci sono stati cambiamenti, mentre per altri vi è stato qualche progresso, qualche cambiamento in positivo quantomeno in certi campi. Comunque, è bene non fare drastiche affermazioni per non essere né tchad-ottimisti né tchad-pessimisti.
Per quanto riguarda la capitale, dopo i fatti del 2 febbraio, c’è stato un aumento vertiginoso dei prezzi delle derrate alimentari e lo sfollamento di numerose famiglie. In effetti, secondo il piano regolatore alcuni spazi urbani non dovrebbero essere occupati dai privati, ma purtroppo, con la complicità degli agenti e delle autorità amministrative, da una parte, e per l’ostinazione di alcuni, dall’altra, questi terreni sono stati occupati e vi sono state anche costruite sopra delle belle case. Quanto alla sicurezza, vi è totale incertezza o, meglio, una psicosi generale. Gli abitanti di N’Djaména che erano “abituati” alle detonazioni sono oggi nel panico per i tristi eventi delle incursioni dei ribelli il 13 aprile 2006 e il 2 febbraio 2008. Non sanno più a che santo votarsi e temono un nuovo attacco dei ribelli.
Fortunatamente, la situazione non è la stessa in altre città, almeno nel sud del Paese, dove le popolazioni sono più tranquille, anche se vengono attaccate spesso da banditi comunemente noti come “coupeurs de routes”, che rendono insicure le strade che collegano le città e i villaggi.
Un altro evidente segno di miglioramento è la progressiva avanzata della strada asfaltata verso sud, l’asse N’Djaména-Sarh; attualmente l’asfalto sta arrivando a Doba e dopo, di sicuro, sarà la volta di Koumra e Sarh. È una vera fortuna per il sud dove le strade, nella stagione delle piogge, sono sempre inondate e quindi diventa difficile raggiungere le popolazioni.
IN PACE CHRISTI
Fr. Lino Colussi (08.06.1922 – 22.08.2008)
Fr. Giuseppe Coppini (10.05.1922 – 26.08.2008)
P. Pietro Bartoli (02.12.1921 – 10.09.2008)
P. Fulvio Cristoforetti (03.02.1931 – 19.09.2008)
Fr. Giuseppe Restani (16.12.1916 – 20.08.2008)
Il suo necrologio apparirà sul prossimo numero.
P. Luigi Bano (16.01.1933 – 27.08.2008)
Il suo necrologio apparirà sul prossimo numero.
Preghiamo per i nostri defunti
IL PADRE: Baldomero, di P. Luís Filiberto López Pastor (DCA).
LA MADRE: Giulia, di P. Raffaele Minurri (I); Ginevra, di P. Franco Noventa (DCA), Margherita, di Fr. Hans Bayer (BN).
IL FRATELLO: Hubert, di P. Anton Graf (RSA); Angioletto, di P. Giuseppe Zoppetti (KH); Carlo, di P. Giuseppe Ambrosoli († 1987); Clement, dello Sc. Jean Célestin Ngoma Mwanza (CN).
LA SORELLA: Missionaria Comboniana, Sr. Benvenuta, di P. Aleardo De Berti jr. (I); Emma, di P. Giancarlo Guiducci (KE); Leonarda, di P. Giuseppe Laera (I).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Maria Isabel Teixeira da Silva, Sr. Amelia Bottacini, Sr. M. Benvenuta De Berti, Sr. Maria Grazia Palumbo, Sr. Etulia Sbraga, Sr. Maria Geremia; Sr. Costanzia Rizzi.
Familia Comboniana n. 657